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LA SECONDA GUERRA MONDIALE

un asilo tra due guerre

Ben diversa e più sofferta sarà invece la situazione del nostro Asilo nelle circostanze della Seconda Guerra Mondiale che inizia il 1° settembre del 1939, con l’invasione della Polonia da parte dei tedeschi.

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In questo caso non si tratterà più di una guerra combattuta sui campi di battaglia o sui monti di confine, lontana dalle città e dai centri abitati.

L’evoluzione tecnologica, il perfezionamento degli aeroplani e lo sviluppo di bombe e missili sempre più micidiali, convinceranno gli strateghi militari di tutti gli schieramenti a portare la distruzione nei centri abitati, coinvolgendo direttamente nel conflitto prima le fabbriche e poi le popolazioni inermi. Gli effetti devastanti di tale diabolica strategia si fanno sentire immediatamente, prima sull’economia del Paese e poi sulla popolazione costretta a fuggire dalle grandi città per rifugiarsi nei paesini lontani dalle industrie e privi di interesse strategico. Già pochi mesi prima dell’entrata in guerra dell’Italia (10 giugno 1940) possiamo riscontrare, dal verbale del 19 novembre 1939, le avvisaglie deleterie dei “venti di guerra”.

Durante questa assemblea generale dei soci, in cui si dà lettura del bilancio, viene evidenziato dal presidente Giacomo Testori che “dati gli aumenti verificatisi negli ultimi tempi nei prezzi degli alimenti e del combustibile, si renderebbe necessario portare la retta dei bambini da Lire 8 a Lire 10 mensili. I soci approvano”.

Ecco dunque un primo effetto deleterio della sola “guerra annunciata”: svalutazione della moneta ed aumento dei prezzi. E mentre nelle famiglie si ripete il vecchio copione degli strappi familiari a causa degli uomini che devono “obbedire” alla chiamata alle armi, l’Asilo svolge la sua attività con regolarità ed anzi si organizza per venire incontro alle famiglie colpite dai disagi della guerra.

Infatti, il 24 settembre del 1940, alle ore 21,10 nella sede dell’Asilo si riunisce il Consiglio Direttivo al completo: “Il presidente (Giacomo Testori) prende la parola per far presente che, trovandosi la Nazione in guerra, l’Asilo è chiamato a contribuire nell’estendere sempre maggiormente l’assistenza ai bambini dei richiamati ed assicurare che per l’interessamento del Comune di Novate sarà provveduto a garantire l’approvvigionamento dei generi alimentari e del combustibile. Plauso unanime”. E anche nella riunione del Consiglio del 18 giugno 1941, un asilo tra due guerre

XIX dell’Era Fascista, dopo la commemorazione del compianto Vice Presidente Cav. Alessandro Reina e del compianto benefattore Alessandro Testori, padre del Consigliere Giovanni Testori, “il Presidente espone particolari sulle principali voci del bilancio come sulla voce riscaldamento, acqua, illuminazione, la quale sia per il costo dell’acqua potabile, sia per l’allacciamento alla fognatura, sia per il maggior costo del combustibile è passata da 4 mila 51 Lire e 45 centesimi a 8 mila 72 Lire e 50 centesimi. La voce acquisti derrate presenta pure un aumento del 90% circa, dovuto al maggior numero dei bambini assistiti (in totale 145), ma maggiormente all’aumento dei prezzi degli alimentari”.

Lacrime, insicurezza, fame e paura per le donne rimaste sole a casa con i vecchi ed i bambini; in più il continuo rombare dei bombardieri che ogni notte passano sul cielo di Novate e vanno a Sesto e a Milano per distruggere le industrie e fiaccare la popolazione.

“L’inverno rigido del 1941-42 è stato superato senza inconvenienti sia nell’alimentazione dei bambini sia nel riscaldamento degli ambienti. Per l’interessamento del nuovo Segretario Politico e del Podestà, il Presidente informa che sarà molto probabile l’ottenimento dall’Ufficio Provinciale dell’Alimentazione della concessione di un panino per ogni bambino in distribuzione ogni giorno”. Questo è quanto emerge dal verbale del 26 marzo 1942.

Dalla riunione successiva, 13 giugno, apprendiamo anche che “su proposta del presidente viene allo stesso demandato l’incarico di esaminare la possibilità di aumentare di una suora il numero delle maestre dell’Asilo, resosi necessario per l’aumento dei bambini assistiti” (che passano dai 148 del mese di giugno ai 215 del mese di dicembre, a causa della guerra, nda).

Si scrive inoltre che “i bambini usufruiscono del pane assegnato dall’Ufficio dell’Alimentazione in via del tutto speciale e che l’asilo rimarrà aperto tutto l’anno”.

Mentre nella riunione del 30 ottobre 1942 “Il Presidente Giacomo Testori fa presente la necessità di intensificare l’interessamento delle Autorità locali per ottenere l’assegnazione del combustibile necessario al riscaldamento delle aule durante la prossima stagione invernale”.

Nel marzo del 1944 dai dati di approvazione del Bilancio relativo al 31.12.1943 ricaviamo che i bambini assistiti sono circa 330.

“Il Presidente assicura che, malgrado le sempre maggiori difficoltà nell’approvvigionamento degli alimenti, ai bambini viene sempre data una buona refezione calda e in più il panino quale merenda nel pomeriggio”.

Durante l’assemblea generale del 28 giugno 1944 “Le Reverende Suore vengono dal Presidente additate quale esempio di caritatevole e tanto efficiente contributo alla prima educazione ed istruzione dell’infanzia novatese. Le oblazioni generose dei benefattori hanno consentito di raggiungere un risultato di bilancio positivo malgrado le rette dei bambini siano state contenute al minimo e molti bambini abbiano fruito gratuitamente dell’assistenza dell’asilo.

I presenti hanno commosse parole di approvazione per l’operato dell’Amministrazione e formulano voti perché l’Asilo venga risparmiato dall’opera distruttrice della guerra e possa riprendere il suo sviluppo, verificatosi già così forte negli anni che precedettero il conflitto”.

Mentre nel novembre dello stesso anno “Il Presidente informa il Consiglio che, grazie alle Autorità Comunali, è riuscito a provvedere l’Asilo del combustibile strettamente necessario a superare l’entrante stagione invernale e grazie alla collaborazione della ‘Cooperativa La Previdente’ ad assicurare la distribuzione supplementare del pane”, le rappresaglie ed i rastrellamenti dei tedeschi si susseguono in tutta l’Italia. Rastrellamenti contro i partigiani vengono messi in atto anche dall’esercito della rinata Repubblica Sociale.

A novembre la guerra volge al peggio per la Germania, mentre nel Consiglio dell’Asilo dello stesso mese (1 novembre 1944) non passa la proposta di aumentare le rette dei bambini per non gravare l’economia familiare dei meno abbienti. Alcune bombe cadono nelle vicinanze dell’Asilo risparmiando l’edificio mandando in frantumi molti vetri. Le suore - a ragione impaurite e preoccupate - conducono i bambini nella cappelletta privata situata al piano superiore, per rendere grazie al Signore, pregando con loro per la fine del conflitto.

Nel Consiglio del 19 marzo 1945 si esprime grave preoccupazione perché “l’avvicinarsi della guerra e le continue incursioni aeree ostacolano seriamente il regolare funzionamento dell’Asilo, i danni causati dai bombardamenti aerei verificatisi nelle vicinanze sono fortunatamente lievi e si propone di provvedere alle più urgenti riparazioni, anche in via provvisoria. I presenti approvano unanimemente e manifestano il plauso per il coraggioso comportamento delle Rev.de Suore, formulano voti per il felice superamento della già prospettantesi fine delle ostilità”. E infatti gli auspici del Consiglio dell’asilo sembrano essere esauditi in data 2 maggio 1945 quando viene diramata la notizia della morte di Hitler e, il 7 maggio 1945, la Germania firma la resa incondizionata. un asilo tra due guerre

Maggiormente intriso di speranze è il Consiglio che si tiene il 16 maggio 1945 alle ore 18,30 nella sede dell’Asilo. “Il Presidente esprime con gioia la sua soddisfazione di vedere l’asilo incolume ed in piena efficienza dopo gli avvenimenti bellici che si manifestarono così terribili nelle più immediate vicinanze. La fine della guerra dà a sperare in un, se non immediato almeno molto prossimo, miglioramento della situazione alimentare, consentendo di poter meglio nutrire i bambini (247 a quella data, n.d.a.) che in questi duri anni di guerra sono stati privati talvolta degli elementi più indispensabili”.

Ma se l’avvicinarsi della fine del conflitto è motivo di speranza e di gioia, di segno completamente opposto è il prevedibile sopraggiungere della svalutazione della moneta con i suoi nefasti effetti destinati a colpire soprattutto la popolazione novatese più povera. Nella riunione del 4 agosto 1945 “Il Presidente informa i presenti che la riunione ha per iscopo l’esame della situazione venutasi a creare a causa degli aumenti sopravvenuti sui generi alimentari per i provvedimenti presi dal Governo per combattere la borsa nera: ciò è avvenuto durante il periodo di chiusura dell’Asilo e pertanto l’adeguamento delle rette si rende possibile soltanto con la riapertura dell’Asilo del prossimo settembre. Per concorde determinazione dei presenti si stabilisce di convocare in un giorno festivo tutte le mamme degli assistiti per esporre loro le ragioni che costringono l’amministrazione ad apportare un aumento sulle quote mensili. Salvo maggiori e migliori accertamenti sulle possibilità di mantenere l’attuale trattamento, si stabilisce che a partire dal 1° settembre 1945 la retta venga fissata in Lire 100 mensili”. E’ dopo tutte queste vicissitudini che si giunge finalmente alla prima riunione del Consiglio dopo la Liberazione. Riunione di cui viene riportato l’intero verbale, che prelude a quella ripresa tanto auspicata da Giacomo Testori affinché gli adulti possano riscattarsi nei confronti dei bambini per le tremende privazioni a cui li ha sottoposti la follia della guerra dei grandi.

Primo Consiglio Dopo La Liberazione

“1946 – 23 marzo. La Riunione del Consiglio dopo la Liberazione. Alle ore 18,15 sono presenti nella sede dell’Asilo i signori: Il Presidente Cav. Giacomo Testori

Il Sindaco Ghezzi M. (Il verbale riporta erroneamente una ‘M’ anziché una ‘C’ di Carlo, n.d.r.)

Il Reverendo Don Arturo Galbiati

Il Dottor Filippo Massara

Il Rag. Alfredo Ferrari

Il Sig. Giovanni Testori

Il Sig. Edoardo Testori e il rag. Gioitti Sergio

Ordine del Giorno: Approvazione del bilancio consuntivo al 31.12.1945.

Sulla proposta avanzata dal Presidente di aumentare la quota sociale per l’anno 1945 da esigere in occasione dell’Assemblea Generale ordinaria si apre un’amichevole discussione alla quale prende parte il Sindaco, il Rev.do Don Galbiati ed altri. Di comune accordo viene stabilito di portare la quota sociale per l’anno 1945 a Lire 50 e di esaminare la possibilità di aumentare pure il numero dei soci che attualmente risultano in numero di 39. Alla proposta del Sindaco Sig. Ghezzi di fare il possibile per estendere l’assistenza gratuita ad un maggior numero di bambini, tutti i presenti manifestano la loro completa adesione e viene stabilito di esaminare tale possibilità con buona predisposizione, ma con la necessaria avvedutezza nell’assegnazione dei nuovi beneficiati onde evitare di favorire elementi non perfettamente bisognosi. un asilo tra due guerre un asilo tra due guerre una passione per le recite

Nell’esame dell’opportunità di preoccuparsi sin d’ora dell’approvvigionamento del combustibile per l’inverno 1946-1947, il Sindaco ha dato assicurazioni della sua personale collaborazione attraverso il Comune e la ‘Cooperativa la Previdente’.

Viene quindi fissato il giorno dell’Assemblea Generale Ordinaria per il 18 maggio p.v. alle ore 18. Il Segretario Rag. Sergio Gioitti”.

Il verbale di assemblea del 23 marzo 1945 in cui, per la prima volta, appare un certo Ghezzi M. (prima riga). In realtà si tratta di un errore dovuto alla scarsa familiarità col nuovo personaggio. Quella “M” doveva essere una “C” di Carlo. Nella pagina seguente - Anno scolastico 1948-1949. Riconosciamo - da sinistra - le Suore: Emilia, Diomira, Concetta e Letizia. (Foto Rosaria Gibertini).

Anno scolastico 1943- 1944. L’umidità associata ad un primordiale trattamento fotografico ci lascia col desiderio insoddisfatto di vedere i volti di alcuni bambini cancellati su questa immagine ma presenti nella memoria dei loco amici. (Foto di Pierangela Albani).

Anno scolastico 1943- 1944. (Foto di Annunziata Longhese).

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