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Anni Ottanta
Raccontano una “Giovanni XXIII” in epoca decisamente più moderna gli anni ’80 - come ormai dobbiamo dire – del secolo scorso. Il decennio che va dal 1980 al 1990 vede un’epoca in cui tutti gli elementi tradizionali che avevano composto la storia dell’Asilo di via Bollate si protendono verso una caratterizzazione più moderna.
Nel 1980 mancava ancora una figura di coordinamento individuata all’interno del personale scolastico e, così come nei decenni precedenti, il ruolo spettava alla Madre Superiore delle suore cottolenghine in servizio all’Oasi San Giacomo, tutto ciò fino al 1983 quando suor Angelica Triulzi assume il doppio ruolo di insegnante e coordinatrice didattica.
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Il decennio si apre con un assetto decisamente differente da quello odierno, un’organizzazione in cui l’Asilo contava sei sezioni interamente di scuola materna, denominate – così come ancora oggi – con i nomi dei colori: Azzurri, Blu, Gialli, Rossi, Verdi e Arancioni, sezione – quest’ultima - che verrà poi chiusa definitivamente nel 1984. Il decennio degli ’80 vede anche un momento di difficoltà della scuola materna che, proprio nel 1984, a causa di un decremento demografico ed in concomitanza con l’apertura della scuola materna di via Brodolini, registra un calo delle iscrizioni che vede l’allora Consiglio di Amministrazione costretto a fronteggiare la situazione riducendo le classi da 6 a 5, operando un forzato taglio del personale insegnante, imponendo anche una riorganizzazione di quello rimasto in servizio; riuscendo a gestire una situazione che nei primi momenti sembrava dover portare la scuola a sole 4 sezioni. E’ il primo decennio della presidenza di Ercole Gorla e il personale religioso in servizio vede presenti all’Asilo, suor Gaetana De Agostini in qualità di economa – incarico che ha assunto dopo aver abbandonato l’insegnamento concludendo l’ultimo anno scolastico nel 1976 e, suor Angelica Triulzi –giunta a Novate nel 1983 come insegnante della sezione degli “azzurri” che negli anni precedenti aveva visto un rapido avvicendamento tra suor Luigia e suor Carla. La struttura dell’Asilo era pressoché identica a quella odierna, anche se nei primi anni ’80 il cortile subisce le prime ristrutturazioni che lo porteranno ad assumere una fisionomia prossima a quella dei giorni nostri. Proprio in quel periodo viene demolita la parte restante del vecchio porticato, luogo che aveva fatto da cornice alle giornate di gioco all’aperto di intere generazioni di bambini novatesi e, con i primi lavori di ristrutturazione, così come successo al porticato, anche la vecchia sabbiera in cemento viene demolita. Le classi della scuola materna, nonostante avessero subito il taglio di una sezione, vedevano un elevato numero di bambini frequentanti, dato che associato al rafforzamento di moderni criteri educativi legati all’attività di gioco, suggeriscono di invertire tra loro gli spazi destinati al refettorio e al salone per i giochi, dando cosìanche ai locali interni – un aspetto che rimarrà invariato fino ad oggi. L’Asilo di via Bollate è così pronto ad affrontare la sfida degli anni’90...
anni Ottanta ai giorni nostri