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Attività commissione famigliare

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Attività commissione famigliare

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La commissione famiglia, come ogni altra realtà sociale, ha dovuto in questo periodo fare i conti con l’impossibilità di vivere nel concreto le relazioni, e la necessità di doverle surrogare utilizzando le uniche opportunità che la rete ci offre. Ci siamo quindi dati più appuntamenti asserragliati dietro ad un video, faticando non poco a fingere di rendere reali quelle relazioni che di fatto sono state fortemente mediate. Sì, perché se si pensa allo specifico carisma della famiglia, la comunione, salta subito all’occhio l’incongruenza di praticarla dietro ad un video. Premessa non da poco, visto che il compito della commissione pastorale famigliare è proprio quello di pensare e offrire occasioni di dialogo e incontro, il tutto all’insegna dalla familiarità conviviale, tipica della famiglia. Di relazioni cioè agite nel reale, direi quasi sentendole sulla pelle. In fondo, se l’esperienza (come dice bene J. Habermas) la si fa solamente dentro una struttura reale nell’incontro fra un “io” e un “tu”, si comprende bene l’imbarazzo della commissione nel dover pensare a qualcosa che ci è parso “innaturale” e sicuramente forzato. Detto ciò, sono due le piste di azione che ci hanno visti impegnati in questo periodo: la preparazione dei genitori che chiedono il Battesimo per i figli e il percorso Iniziazione Cristiana dei Fanciulli e dei Ragazzi (ICFR) rivolto agli adulti. Pensare a qualcosa di nuovo in questo periodo, come era nel desiderio della commissione, ci è parso troppo azzardato. Offrendo una spazio ai genitori che chiedono il Battesimo per i figli, abbiamo pensato di insistere – come era stato suggerito anche dal vescovo Tremolada – sul significato reale dei simboli che vengono utilizzati durante la celebrazione. Acqua, luce, Parola, veste bianca, olii, esorcismo, il nome, sono i simboli che realmente mettono in comunione con una Verità che – all’apparenza dei sensi – ci sfugge. Proprio la funzione del simbolo, nella liturgia, assume la sua conformazione reale perché necessariamente la sua funzione è quella di connetterci alla Verità di Dio. Se il simbolo fosse vuoto, mancherebbe al suo compito di renderci adesivi ad una realtà più grande di noi. Scoprirne il significato, assaporarne la dolcezza, comprenderne la portata, ci porta inevitabilmente ad agganciare la realtà che il simbolo stesso esprime e veicola. In questo abbiamo una garanzia: la presenza dello Spirito Santo, vera dynamis di Dio. Rispetto al percorso ICFR rivolto ai genitori abbiamo accolto con interesse la proposta dell’ufficio catechistico della diocesi che ha proposto di unificare i percorsi di tutti gli anni, proponendo un unico percorso a tutti i genitori. Il vantaggio di questa scelta lo abbiamo visto nel poter creare una dimensione più collettiva nel cammino e meno legata alla classica struttura delle classi di catechismo. Questa dimensione ci permette di vivere una esperienza nuova, quella legata al cammino di una comunità, che prende le distanze dal cammino a marcatura scolastica. Questo perché restituisce il senso che da apprendere non c’è nulla, piuttosto c’è la proposta di vivere ed incontrare. L’aspetto di criticità, rispetto a questo tipo di proposta, è evidentemente legato al periodo attuale, che ci impedisce di pensare e realizzare incontri di una certa portata in termini di contenuti e di presenza. Il percorso, che prevede sei incontri durante l’arco di quest’anno, vedrà il suo nascere proprio in occasione dell’avvento, momento in cui i genitori saranno chiamati a confrontarsi con la gioia dell’incontro con Gesù.

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