3 minute read
Attività commissione Caritas
DialogoeFamiglia 21
Attività commissione Caritas
Advertisement
In questo anno particolarmente difficile e, per molti, purtroppo anche drammatico, dove in più fasi le nostre normali attività hanno subìto un rallentamento o un arresto, il nostro gruppo Caritas come altre associazioni, sta cercando di dare continuità ai vari servizi di aiuti alle famiglie:
• PACCHI ALIMENTARI
Da metà marzo, pur volendo rispettare le disposizioni impartite dai DPCM del governo sulle restrizioni di movimento e il divieto di assembramento, ma allo stesso tempo consapevoli che le nostre famiglie da quel momento si sarebbero trovate ancor più in difficoltà, abbiamo ritenuto opportuno non sospendere la distribuzione dei pacchi alimentari. Con un’organizzazione molto ristretta, attenta e rispettosa di tutte le disposizioni in tema di sicurezza, abbiamo proseguito con la normale distribuzione. Sia per ridurre al minimo la presenza dei volontari sulla gestione e distribuzione, sia per evitare l’afflusso delle famiglie per i ritiri, questa attività è stata gestita fino alla fine della prima chiusura da solo 3 volontari e, per evitare spostamenti delle famiglie, tutti i pacchi sono stati consegnati a domicilio con la solita frequenza settimanale nel rispetto delle distanze e senza entrare nelle abitazioni. Nel proseguo dell’emergenza, le richieste di aiuto (se pur alcune in forma temporanea) inevitabilmente sono aumentate, passando dalle ordinarie 13 (a febbraio) a 25 famiglie con 77 persone (nel pieno della crisi). Fortunatamente sia da Cauto che da “Ottavo Giorno” abbiamo potuto attingere a notevoli quantitativi di prodotti donati dalla solidarietà dei bresciani, tramite AIUTIAMO BRESCIA e altre lodevoli iniziative. In quei momenti di piena crisi, anche le nostre comunità hanno risposto con generosità e in breve tempo, sono stati raccolti più di 2.000 €, subito utilizzati per far fronte alle numerose richieste di aiuto. Da giugno a fine ottobre alcune famiglie, avendo anche solo in parte normalizzato la loro situazione, hanno segnalato di non avere più l’urgente necessità del pacco alimentare di Caritas. Ad oggi siamo tornati a 15 famiglie. Da questo mese, visto l’incremento dei contagi e delle restrizioni che inevitabilmente verranno messe in atto, ci aspettiamo purtroppo un aumento del numero delle famiglie che richiederanno aiuto (non solo alimentare).
• PUNTO COMUNITÁ E ATTIVITÁ SOCIALI
In questi momenti difficili dove tutto il mondo del volontariato si è messo in campo, anche i nostri Punti Comunità con tutti i loro gruppi si sono attivati su più fronti, dall’organizzare spese alimentari e farmaceutiche a domicilio per le persone anziane e famiglie in momentanea difficoltà, con volontari e alcuni negozianti disponibili, all’informazione tramite pubblicazioni e avvisi riguardo a proposte di aiuto, fino alla distribuzione, consigli ed eventuale compilazione dei moduli di richiesta del bonus spesa e domande di aiuti economici messi a disposizione da alcuni settori del Comune. Inoltre i consigli di quartiere di Violino e Badia hanno provveduto a distribuire una fornitura di mascherine per conto del Comune, per malati oncologici, patologici gravi e ultra settantacinquenni e altri tipi di iniziative mirate.
• CENTRO DI ASCOLTO
Dal semplice aiuto alle famiglie con la distribuzione del pacco alimentare, quest’anno l’emergenza ha fatto sì che le richieste di aiuto delle famiglie pervenute al nostro gruppo Caritas, oltre che in aumento siano state anche notevolmente variegate, coinvolgendo attivamente il nostro sportello centro di ascolto, sempre operativo durante tutto il tempo della distribuzione alimentare, che tramite gli aiuti e le risposte che Caritas Diocesana ha messo in campo, si sforza di far fronte alle svariate richieste sia economiche (per affitti, fatture energetiche e spese mediche) sia riguardo a semplici consigli e indicazioni rispetto a diverse problematiche.
• CASA ACCOGLIENZA
Anche la situazione dei ragazzi richiedenti asilo, accolti presso la casa parrocchiale alla Mandolossa, ha risentito degli effetti del covid e, se da una parte fortunatamente non ha intaccato la loro salute, li ha comunque coinvolti sotto l’aspetto lavorativo. Fino a gennaio quasi tutti avevano un regolare lavoro e pochi altri stavano frequentando corsi di formazione. Oggi purtroppo la sospensione di tutte le loro attività li ha portati a vivere una situazione di forzata convivenza nella casa, non sempre semplice, viste le diverse nazionalità di provenienza, che al momento sembrerebbe non creare situazioni di criticità.