Il Fatto Quotidiano 30 Ottobre 2011

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Tratta dei minori: il Governo americano cita Berlusconi . Ma in Italia tutto tace. Ecco perchè questo signore dura da 17 anni y(7HC0D7*KSTKKQ(

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Domenica 30 ottobre 2011 – Anno 3 – n° 258 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230

“DISTRUGGETE WOODCOCK” Un’associazione segreta composta da alti magistrati, poliziotti e da un ex agente dei Servizi “bloccava e diffamava” il pm che indaga sulle malefatte dei potenti. Una cricca voluta dall’alto? L’inchiesta della procura di Catanzaro ha ripreso l’indagine “Toghe lucane” scippata a De Magistris e poi archiviata. Emergono reati gravissimi di Marco

Lillo

accusa all’accusa è gravisL’un’associazione sima: a Potenza c’era segreta che bloccava le indagini contro i potenti condotte da Henry John Woodcock e da altri magistrati. I promotori dell’associazione segreta ricoprivano incarichi di vertice nella procura generale. pag. 2 z

Udi Antonella Mascali TOGHE CONTRO TOGHE

USA SU RUBY: B. NON RISPONDE

anni Dad agli ’90 fino oggi, è stato un susseguirsi anche di lotte tra magistrati, oltre che tra il potere politico e le toghe. Dai tempi di Mani pulite, alle stragi di Capaci a via D’Amelio, per arrivare a un’inchiesta su un giro di prostitute di casa a palazzo Grazioli, la residenza romana del premier Silvio Berlupag. 3 z sconi.

Il Dipartimento di Stato scrive che il nostro premier è indagato per prostituzione minorile. Per la Farnesina ha “copiato i giornali”. Intanto arrivano a Palazzo Grazioli le femministe ucraine.

Fierro e Zunini pag. 4 z

PRESSIONI x L’ad di Fiat e Chrysler indagato a Sant’Angelo dei Lombardi

Marchionne e quel brutto pasticcio di Avellino L’accusa è estorsione ai danni di un imprenditore, amico di Dell’Utri. In gioco il controllo di un’azienda fornitrice

CATTIVERIE

Il 21% degli italiani è convinto di migliorare la propria condizione economica nel prossimo futuro. Sono i parlamentari (www.spinoza.it)

di Feltri

Sergio Marchionne (FOTO EMBLEMA)

e Cannavò

hi di estorsione ferisce, di estorsione perisce. Nelle carte dell’inchiesta della Procura di Sant'Angelo dei Lombardi (Avellino) c’è tutta la storia della presunta estorsione legata al caso CF Gomma, un fornitore Fiat, per la quale è indagato Sergio Marchionne.

C

Guerra a sinistra

Renzi scatena la rissa con Bersani e Vendola Marra pag. 6 z

pag. 5 z

Udi Furio Colombo

Udi Marco Onado

UN UOMO NASCOSTO DIETRO L’UE

LE FALLE NEL PIANO EUROPEO

cosa pensare di un priancora presto per dire Cun hemoincontro ministro che torna da È se a Bruxelles, mercoledifficile dove dì, è stato scritto un finale

all'interno pag. I - VIII z

hanno deciso di lasciargli ancora un po’ di tempo per cominciare un lavoro urgente, e si precipita a collegarsi con “Porta a Porta”? pag. 14 z

felice al thriller europeo della crisi finanziaria. Quello che è certo è che si è fatto un passo importante e necessario. pag. 8 z

La sfango col fango di Marco Travaglio

Q

uando emergono nuove prove in grado di ribaltare sentenze anche definitive, è prevista la revisione del processo (vedi strage di via d'Amelio). Purtroppo nulla di simile avviene per le sentenze del Csm, che in questi anni si è distinto nel colpire i magistrati perbene che tentavano di fare pulizia nella cloaca che collega Puglia, Basilicata, Calabria e Campania. Un pozzo nero fatto di ruberie di fondi pubblici (soprattutto europei), assunzioni clientelari, lobby cricche e logge spurie, servizi deviati, poliziotti infedeli, scambi di favori fra malapolitica, malagiustizia e malaimpresa. Un sistema trasversale di finanziamento occulto dei partiti cresciuto e ingrassato al riparo dai riflettori, visto che l'informazione è molto distratta sugli scandali del profondo Sud. In questo sistema si erano imbattuti alcuni magistrati coraggiosi a Potenza, Catanzaro, Salerno, perlopiù giovani, magari un po’ ingenui, non ancora formattati alla ragion di Stato e a quelle astuzie che garantiscono carriere ed encomi solenni. E avevano provato ad applicare la Costituzione e il codice penale in quelle terre che da decenni càmpano su un'altra Costituzione e un altro codice penale, quelli del Marchese del Grillo: “Io so’ io e voi nun siete un cazzo”. Peggio per loro. Stoppati e infangati dai loro superiori, ispezionati da governi di destra e di sinistra (il capo degli ispettori sotto Mastella, Alfano e Palma è sempre lo stesso, il solito Miller, e al ministero ci sono sempre gli stessi magistrati in aspettativa, dalla signora Iannini in Vespa al povero Papa, attualmente impedito da un paio di manette ai polsi), sputtanati da interrogazioni parlamentari, dossier anonimi, campagne di stampa e di tv, infine puniti, trasferiti, degradati dal Csm fra gli applausi dei partiti e del Quirinale. Ora si scopre che quelle campagne erano orchestrate da altri magistrati, anziani e potenti, in cambio di raccomandazioni politiche per far carriera. Gli stessi che insabbiavano le loro inchieste, così poi i giornali e i politici potevano dire che erano bolle di sapone e chi le aveva fatte era un incapace, o peggio un persecutore. A Potenza, Woodcock, Iannuzzi, Montemurro, Pavese e Galante furono trascinati dinanzi al Csm e subirono provvedimenti disciplinari, trasferimenti d'ufficio o di funzione, o preferirono andarsene prima. A Catanzaro, De Magistris prese sul serio le loro denunce e incriminò le toghe sporche lucane su cui era competente, mentre denunciò quelle calabresi a Salerno: scippato delle indagini e trasferito anche lui. A Salerno, i pm Apicella, Nuzzi e Verasani raccolsero le sue denunce: puniti e trasferiti pure loro da un Csm che, tra toghe marce e toghe pulite, sembra specializzato nel proteggere le prime e nell'eliminare le seconde. E poi botte da orbi a chiunque abbia osato occuparsi di loro senza fucilarli (il giornalista Vulpio, incriminato per associazione a delinquere), o difenderli (la gip Forleo, espulsa da Milano), o lavorare con loro (il capitano Zacheo, trasferito nelle Marche). Così, nel generale disinteresse interessato, han preso piede tante piccole P4, incistate ai piani alti degli uffici giudiziari, della politica e delle istituzioni e protette dal conflitto d'interessi di una politica che controlla ministeri, ispettori, stampa e tv. Gente che lavora con la sabbia e ora anche col fango. Dall'inchiesta “Toghe lucane-2” del pm Borrelli (nomina sunt consequentia rerum), che riprende quella aperta da De Magistris e archiviata frettolosamente dai soliti noti, emergono dossier calunniosi contro Woodcock, Iannuzzi e altri galantuomini, spionaggi illeciti ma istituzionali a base di tabulati telefonici e complicità politiche, giudiziarie, istituzionali. Ora, delle due l'una: o il Csm chiede scusa per aver giustiziato i magistrati perbene e li reintegra nei loro uffici, punendo finalmente quelli permale; oppure dovremo pensare che, come i servizi deviati, i magistrati deviati sono quelli onesti. Forse un monito del Quirinale non ci starebbe male.


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