Gennaio 2021

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Anno XLIII n. 1 Gennaio 2021 Euro 2.50 - I.P.


ANNO NUOVO ISEE NUOVO Il tuo modello ISEE 2020 è scaduto il 31 dicembre. Per richiedere prestazioni e agevolazioni sociali, dal 1°gennaio 2021 è necessario rifare l’Isee.

PERCHÉ È IMPORTANTE AVERE L’ISEE VALIDO? Grazie a questa certificazione puoi aver diritto a: tariffe agevolate per prestazioni socio sanitarie, riduzione tasse scolastiche (nido, università), incentivi statali, riduzione per servizi di pubblica utilità (bonus energia, idrico, gas) e molto altro ancora. Penseremo noi a darti tutte le informazioni necessarie e inviare all’Inps la dichiarazione per il rilascio dell’Isee. Il servizio è gratuito. 50&PiùCaf, Centro Autorizzato di Assistenza Fiscale scelto da oltre 760.000 persone, offre assistenza fiscale per: 730, Mod. REDDITI PF, IMU, RED, INV/CIV, ISEE, visure catastali, dichiarazioni di Successione.

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IN QUESTO NUMERO 5. Editoriale 10. Periscopio 82. Dentro la rete 92. Vivere in armonia 94. Bacheca 95. Giochi 95. Stuzzica cervello 96. Oroscopo 96. Soluzioni 97. Lettere

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società 36. Bruno Maida racconta

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I treni dell’accoglienza di Ilaria Romano

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7. Il bello della gentilezza Un’amica della salute di Rachele Randon

8. “Vicini” è meglio Insieme contro la solitudine di Lavinia Viti

14.

anteprime

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INDICE

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GENNAIO 2021

16. L’Art bonus A sostegno dei beni culturali di Giovanni Orso

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__INCHIESTA__ Oltre la pandemia: il nuovo sondaggio di 50&Più I progetti e le speranze verso il futuro che ci attende di Linda Russo - Centro Studi 50&Più

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Tutti a Bologna! La città più vivibile d’Italia di Carlo Penguin

__le INTERVISTE__

Márcia Theóphilo, la poesia per salvare l’Amazzonia

20. Il Terzo Tempo Nuovi progetti di vita di Lidia Ravera

30. Guardiamo al futuro Il virus non ferma la vita di Marco Trabucchi

34. Igiene anti-Covid Le norme da seguire in casa di Anna Mercuri

Una lunga battaglia ecologica di libertà e liberazione di Renato Minore

42. Gioielli solidali

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44. Il riciclo del vetro __SOCIETÀ__

Cambiare lavoro dopo i 50: una sfida per rimettersi in gioco

Dopo i timori iniziali, affrontiamo con fiducia il cambiamento di Viviana Rubini

Dal riuso degli ordigni bellici di Winda Casula Un progetto europeo ad hoc di Rita Nicosanti

54. Lezioni di fotografia Per conoscere se stessi di Carlotta Poselli GENNAIO 2021 I 3


società

cultura i

56. Elezioni Usa 2020

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Biden conquista l’America di Leonardo Guzzo

59. Contro la solitudine

47. Libri 48. Arte 49. Musica 50. Cinema

Il calore di una voce di Ilaria Romano

66. Senior in forma

parliamo di...

Tutti i benefici dello sport di Giada Valdannini

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70. Il Bonus energia

83. Spazio50

Automatico da quest’anno di Luisella Berti

Incontri, eventi, tempo libero, cultura e tanto altro nel mondo di 50&Più a cura di Luisella Berti

74.

89. Fisco

Pulito e in ordine! C’è il cleaning influencer di Romina Vinci

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Un metodo di cura scelto da molti. Ma funziona? Il parere della scienza a cura di Fondazione U. Veronesi

80. L’altra faccia dell’estinzione Il ritorno di specie animali ritenute ormai scomparse di Rossana Martini

Procuratore Gabriele Sampaolo

a cura del Centro Studi 50&Più

Credit foto: Agf, Contrasto, Contrasto/Reuters, Marka, Masterfile, Shutterstock, Antonio Barella. Shutterstock: Viltvart, Nicole Glass Photography, Rob Crandall, Romie Miller MikeDotta, GoneWithTheWind, Marco Iacobucci Epp, Alexandros Michailidis, Filippo Carlot, www.facebook.com/marciateophilo/photos, www.marciatheophilo.it, https://twitter.com/brunomaida2, closetheglassloop.eu. Foto di copertina: Contrasto. Illustrazioni: Enrico Riposati.

Per posta: Via del Melangolo, 26 - 00186 Roma Per telefono: 06.68134552 - Per fax: 06.6872597 m@il: redazione@50epiu.it

Aderente a: Finito di stampare: 30 dicembre 2020

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Amministrazione Editoriale 50&Più Srl 00186 Roma - Via del Melangolo, 26 Telefono 06.688831 - Fax 06.6872597 mail: editoriale@50epiu.it Direzione e Redazione 00186 Roma - Via del Melangolo, 26 Telefono 06.68134552 www.50epiueditoriale.it

ANNO XLIII - n. 1 gennaio 2021

Anno XLIII n. 1 Gennaio 2021 Euro 2.50 - I.P.

Art Director Elisa Rossi @ elisa.rossi@50epiu.it

90. Previdenza

Le conseguenze dell’isolamento sociale dovuto all’emergenza sanitaria di Alessandro Mascia

78. Omeopatia: efficace o no?

Direttore Responsabile Giovanna Vecchiotti @ g.vecchiotti@50epiu.it

di Alessandra De Feo

98. Bazar

76. Il lockdown e i suoi pericoli

Direttore Editoriale Anna Maria Melloni @ am.melloni@50epiu.it

Editoriale 50&Più Srl Amministratori Fanucchi Antonio (Presidente) Belardinelli Giuseppina Bonini Franco Frattagli Antonino Gallinaro Brigida

di Gianni Tel

scienze

Mensile di attualità e cultura di 50&Più Sistema Associativo e di Servizi

ABBONAMENTI Italia: annuale (11 numeri) euro 22,00 sostenitore euro 40,00 copia singola euro 2,50 copia arretrata euro 4,50 Estero: annualeeuro 41,50 Tel. 06.68134552 Fax 06.81151914

Per il pagamento effettuare i versamenti sul c/c postale n. 98767007 intestato a 50&Più Srl - Roma. L’abbonamento andrà in corso dal primo numero raggiungibile e può avere inizio in qualunque momento dell’anno, ma avrà comunque validità annuale.

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Stampa e Spedizione Spadamedia Srl 00198 Roma - Via Panama, 88 Registrazione Tribunale di Roma n. 17653 del 12/04/79 Iscrizione al R.O.C. n. 6158 del 10/12/2001 Manoscritti e fotografie Anche se non pubblicati, non verranno restituiti. © Editoriale 50&Più Srl tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione totale o parziale della pubblicazione senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. Tutela dati Editoriale 50&Più S.r.l. tratterà i dati personali forniti dagli abbonati nel rispetto di quanto previsto dal Regolamento (UE) 2016/679 e delle disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale ed al solo scopo di inviare il mensile 50&Più ed i relativi allegati. L’informativa di cui all’art. 13 del Regolamento (UE) 2016/679 è consultabile tramite il sito internet www.spazio50.org. I diritti riconosciuti dagli articoli 15 a 21 del suddetto regolamento, potranno essere esercitati nei confronti del Titolare Editoriale 50&Più S.r.l. Via del Melangolo 26 - 00186 Roma e del Responsabile della Protezione dei Dati 50&Più - Via del Melangolo 26 - 00186 Roma. NUMERO CERTIFICATO 8693 DEL 25/05/2020

ASSOCIATO ALL’USPI UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA


2021, RIPARTIAMO DALLE PERSONE

di Carlo Sangalli Presidente Nazionale 50&Più

EDITORIALE

editoriale GENNAIO 2021

È FINITO QUELLO CHE NEI LIBRI DI STORIA SARÀ PROBABILMENTE RICORDATO COME L’ANNO DEL COVID-19. Questo 2021 porta con sé le conseguenze sull’economia e sulle persone di una crisi durissima. Il mondo è cambiato; e forse siamo cambiati anche noi. Per questo, 50&Più ha sentito l’esigenza di rinnovare, negli ultimi mesi del 2020, l’indagine sull’impatto sociale e sulle «QUESTO 2021 PORTA prospettive delle persone dentro la pandemia CON SÉ LE CONSEGUENZE globale. Dalla ricerca è emerso che gli assoSULL’ECONOMIA ciati di 50&Più hanno dato risposte tendenE SULLE PERSONE zialmente più positive del restante campione. DI UNA CRISI DURISSIMA» Mi piace allora poter pensare che l’associazionismo - il nostro associazionismo, in particolare - sia in qualche modo un antidoto, non a questa infida malattia (incrociamo le dita per il vaccino in arrivo), quanto alla sofferenza personale. C’è più solidità individuale dietro la scelta di essere parte di qualcosa più grande di se stessi e questo “qualcosa di più” rafforza anche i singoli che ne fanno parte, grazie ai servizi, agli stimoli culturali, alle relazioni umane e al senso di comunità. Grazie alle altre persone, insomma. Mi torna in mente a questo proposito una storia che ho raccontato alcune volte proprio nelle Feste appena trascorse. Sul treno ci sono un papà e il figlio piccolo che vanno dai nonni per le vacanze; il viaggio è lungo, il bimbo è stanco e continua a fare domande guardando fuori dal finestrino: «Cos’è quello papà?»” e poi «Quando arriviamo?». Il papà, per tenerlo occupato e leggere il giornale in santa pace, strappa una pagina pubblicitaria del giornale dove è rappresentato un mappamondo, la divide in molti pezzetti e invita il bambino a ricostruire il mondo, come fosse un puzzle. Non fa però in tempo a rimmergersi nella lettura che il bambino esclama: «Ho finito!». «Ma come hai già finito? Il globo da ricostruire era veramente complicato!», chiede il papà costernato. A dispetto della difficoltà, la ricostruzione è però veramente impeccabile. E il bambino, infatti, gli risponde candidamente: «Io in realtà non ho guardato il mondo; sul retro dei pezzi c’era la figura di un uomo e io ho ricostruito l’uomo… a quel punto il mondo si è aggiustato da solo!». Ecco, forse - mi dico -, è proprio da qui che dobbiamo ripartire anche noi. Il mondo sembra diventato ancor «DOBBIAMO RIPARTIRE più complicato e a tratti incomprensiDALLE PERSONE, bile. Allora, dobbiamo ripartire dalle DALL’UOMO, persone, dall’uomo, dalla sua centralità DALLA SUA CENTRALITÀ e dai suoi valori. Dobbiamo - pezzo doE DAI SUOI VALORI» po pezzo - partire da ognuno di noi. D’altra parte, anche il Rinascimento, 600 anni fa, è nato dal rimettere al centro l’uomo, dall’Umanesimo appunto. Ogni Rinascimento ha dentro un Umanesimo, ogni uscita dai “tempi bui” prende slancio dalla persona umana. Ogni ripartenza non potrà che cominciare dalle donne e dagli uomini di buona volontà, che decidono di fare bene e per bene e rimettersi in gioco. Buon anno a tutti voi, cari amici di 50&Più.



PSICOLOGIA

Meglio essere GENTILI fermano i ricercatori dell’Università BASTANO PICCOLI GESTI, MEGLIO di Oxford che hanno rilevato come sia SE ACCOMPAGNATI DA UN SORRISO sufficiente essere gentile per una sete subito l’umore migliora, lo stress ditimana per migliorare la minuisce e la giornata pressione sanguigna, reche vedeva addensarsi LA GENTILEZZA golarizzare il quantitatinuvole nere all’orizzonte NON FA SOLTANTO BENE vo di cortisolo e il livello diventa più serena. MeALLA SALUTE PERCHÉ di endorfine. rito di quel sorriso, MIGLIORA L’UMORE E DIMINUISCE LO STRESS, Uno studio condotto daldi quel ringraziaMA PROTEGGE ANCHE l’Università di Harvard mento, di quel DALL’INVECCHIAMENTO ha evidenziato che il becomplimento, di di Rachele Randon nessere determinato dai quel gesto gentile sentimenti positivi ha un che fa bene non impatto benefico sul nostro Dna al pari solo a chi lo riceve ma anche a di una dieta corretta, di uno stile di chi lo compie. E a lungo anvita sano e dell’attività fisica regolare, dare, “praticare” la gentitutti comportamenti che proteggono lezza ha un effetto positivo dall’invecchiamento. anche sulla salute. Lo af-

La gentilezza sviluppa: l’energia, perché ci fa sentire più forti; la felicità, perché incrementa la serotonina; il piacere, perché produce le endorfine.


__SOCIETÀ__

CONTRO SOLITUDINE E STRESS

“VICINI” È MEGLIO Recita il proverbio: “Chi trova un amico, trova dotto da Michelle Lim, della Swinburne Uniun tesoro”, se poi quell’amico è anche il proprio versity di Melbourne, che insieme all’Univicino di casa, allora tutto diventa più facile. versity of Manchester in Gran Bretagna e Questo perché - nonoalla Brigham Young stante le liti condominiali University negli Usa, ha UNO STUDIO CONDOTTO - gli scienziati hanno scoanalizzato l’impatto che IN DIVERSI PAESI, NEL QUALE SI perto che se si ha un vii piccoli gesti di collaboANALIZZAVA IL GRADO DI SOLITUDINE cino di casa al quale rirazione e di gentilezza DELLE PERSONE, HA STABILITO CHE AVERE UN BUON RAPPORTO volgersi in caso di necestra vicini di casa hanno CON I VICINI DI CASA RIDUCE sità o solo per scambiare sulle persone. All’inizio LA SOLITUDINE E AUMENTA LA FELICITÀ due chiacchiere, diminuidell’esperimento 1 persodi Lavinia Viti sce il senso di solitudine na su 10 dichiarava di sofe lo stress che lo accomfrire di solitudine, dopo pagna. E più sale il numero dei vicini con quattro settimane il numero scendeva a 1 su cui condividere la vita, maggiore è la serenità 20. Un beneficio che ha un grande impatto delle persone. Lo conferma lo studio con- anche sulle solitudini “da pandemia”.

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IN GIRO PER IL MONDO BENZINA, IL SELF SERVICE PARLA IN DIALETTO

SONNO: ANCHE LE DONNE VANNO IN APNEA

IL CERVELLO NON AMA IL CAOS, FATICA A RIPOSARE

Chi non hai mai fatto il pieno al distributore automatico di carburante? In pochi possono però dire di aver avuto indicazioni dalla macchina in dialetto. Capita solo in un distributore di Taranto. www.today.it

Le apnee notturne capitano anche alle donne. A sottolinearlo è il Brigham and Women’s Hospital di Boston. Avvengono nella fase REM, in attività onirica, e aumentano il rischio di malattie cardiovascolari. www.repubblica.it

Pamela Thacher, psicologa della St. Lawrence University negli Usa, ha dimostrato che il disordine in camera da letto riduce la qualità del riposo. Questo può tradursi in stress, ansia e aumento dell’appetito. www.corriere.it/salute

A PROPOSITO DI...

GLUTAMMATO DI SODIO

Il giorno più triste dell’anno Il temutissimo Blue Monday, il giorno più triste dell’anno, cade sempre il terzo lunedì di questo mese. Una definizione dello psicologo Cliff Arnal. Nulla di scientifico, ma è associato all’umore nero. www.repubblica.it

GUSTOSO E SAPORITO SÌ - È in grado di amplifi-

care l’appetibilità dei cibi cui viene aggiunto, conferendogli sapidità e un gusto unico.

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SCIENZA

INFORMAZIONE

Agcom, fake news durante l’emergenza Covid Secondo l’Agcom, durante l’epidemia, tre quarti (73%) della popolazione giornalistica si è imbattuta in casi di disinformazione. Ad amplificare le cosiddette fake, i social, in particolare Facebook. www.ilsole24ore.it

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CURIOSITÀ

BUONE PRATICHE

Sconfiggere l’Alzheimer con gli algoritmi

Over 70: la periferia di Roma ha fatto gol

L’Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione del Cnr sono ha chiarito lo sviluppo iniziale dell’Alzheimer. Lo ha fatto con algoritmi d’intelligenza artificiale che simulano funzioni cerebrali. www.ilmessaggero.it

A Montespaccato, periferia di Roma, i ragazzi della squadra di calcio Ferazzoli sono scesi in campo per i senior. Durante la pandemia, li aiutano coi servizi digitali ed esercizi di ginnastica dolce. www.ilmessaggero.it

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CONSUMO ECCESSIVO NO - Consumarne grandi quantità può causare intolleranze alimentari, ritenzione idrica e anche aumento di peso.

i SALUTE

Allarme demenza tra gli ex calciatori inglesi

GLI SMART SPEAKER E GLI ITALIANI

FONTE: INFODATA-ILSOLE24ORE

Sempre più diffusi nelle nostre case, gli smart speaker ci aiutano nei disbrighi quotidiani e con l’intrattenimento. Ma siamo disposti a cedere parte della nostra privacy, in termini di raccolta dati, per far sì che rispondano sempre meglio alle nostre esigenze?

NO

NON SO

PREFERISCO NON RISPONDERE

61%

20%

18%

1%

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La federazione di calcio inglese si è mossa dopo che è stato reso noto che tre campioni del mondo 1966 hanno il morbo di Alzheimer. Potrebbe essere legato agli allenamenti e ai colpi con la testa? www.gazzetta.it

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IN NUMERI

PERISCOPIO

LA PICCOLA PARIGI MADE IN CINA a cura di Samuela Gangi


IL NOSTRO CORPO SI STA RAFFREDDANDO

MILAZZO, SE LA SPERANZA NASCE IN UN HOTEL CHIUSO

LA PRIMA DONNA ARBITRO IN CHAMPIONS LEAGUE

Da qualche decennio la nostra temperatura corporea tende a scendere rispetto ai 37° stabiliti nel 1860. Ora è a 36,6° e potrebbe dipendere dal fatto che siamo meno soggetto a infezioni rispetto al passato. www.repubblica.it/venerdi

Dalla chiusura di un hotel di Milazzo causata dalle restrizioni anti-Covid, nasce il progetto non profit “Hope” per pescatori, contadini e imprenditori del food. Si cucina per chi non può permetterselo. www.avvenire.it

Un altro muro nel calcio è caduto. La francese Stephanie Frappart è stata nominata primo arbitro donna di una partita di Champions League maschile. La 37enne direttrice di gara è la prima nella storia. www.skytg24.it

CURIOSITÀ

Sale la richiesta di case in campagna Smart working al mare o in quota. Città che nel 2020 si sono svuotate di migliaia di persone. Nuove scelte legate all’emergenza Covid. Secondo lo studio “Coldwell Banker Italy”, a vincere è la campagna. www.businessinsider.com

i LAVORO

Covid, colpo di spugna all’occupazione femminile Spazzato via l’80% dei posti di lavoro faticosamente conquistati dalle donne dopo la doppia crisi finanziaria. Il tutto è imputabile al lockdown prima e alla recessione poi. A dirlo è il rapporto “Svimez”. www.repubblica.it

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SCIENZE

di vivere l’atmosfera tipica parigina - ma ha stentato a decollare. Dal 2017, però, ha visto una crescita esponenziale dei suoi residenti, che ora si godono una città circondata da un paesaggio piuttosto surreale. La società che l’ha costruita l’ha inserita in un contesto del tutto rurale: il suo perimetro affaccia sui campi. E non è la prima volta che una città europea - o parte di essa - viene replicata in Cina, basti pensare alla città di Shanghai che ha un intero quartiere che riproduce Londra.

I cambiamenti del clima possono causare l’aumento del rischio di malattie infettive per numerose specie di animali. Queste a loro volta possono essere trasmesse all’uomo. Lo si legge sulla rivista Science. www.focus.it

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SEMBRA INCREDIBILE MA DA QUALCHE TEMPO È POSSIBILE VISITARE LA TOUR EIFFEL IN CINA. Siamo a Tianducheng, nell’est del Paese, a 200 chilometri da Shanghai, dove è stata costruita una riproduzione di Parigi con tanto di Arco di Trionfo, Champs-Élysées ed edifici in stile Haussmann. Una città, quella di Tianducheng, in grado di accogliere 100mila persone ma che, per qualche anno, è rimasta quasi completamente disabitata. Era nata per ospitare le famiglie cinesi più ricche - desiderose

Cambiamenti climatici: animali in pericolo

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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

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DENTRO LA NOTIZIA

DIVARIO DIGITALE

La grande sorpresa L’impatto della pandemia si è fatto sentire anche sul fronte “dell’evoluzione digitale”, punto di svolta di numerosi settori e àncora di salvezza di migliaia di lavoratori impegnati nello smart working. Firenze risulta prima nell’indice di trasformazione digitale elaborato dal Forum Pa, invece Viterbo è in testa per il numero di Spid che sono stati rilasciati ogni mille abitanti; Monza primeggia per il numero di enti pubblici iscritti sulla piattaforma unica Pago Pa, mentre Milano guadagna il primato nella classifica delle imprese che utilizzano maggiormente l’e-commerce.

Secondo la classifica annuale stilata dal Sole 24 Ore, il capoluogo dell’Emilia Romagna è la provincia in cui si vive meglio. Seguono Bolzano e Trento

BOLOGNA, LA CITTÀ ITALIANA DOVE LA VITA È MIGLIORE

di Carlo Penguin

IL COVID-19 NON HA COLPITO SOLTANTO NEL FISICO ma ha inciso profondamente anche sui nostri comportamenti e sugli stili di vita di ciascuno. Il Sole 24 Ore - che dal 1990 ogni anno ci regala la classifica delle città italiane dove si vive meglio - ha stabilito che per determinare quale fosse la provincia con la migliore qualità della vita nel 2020, non si potesse prescindere dal considerare l’impatto che la pandemia ha avuto sui territori, sul loro sistema sanitario, sulla vita dei cittadini. Pur restando invariate le macro aree analizzate - Ricchezza e consumi; Demografia e sa-

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lute; Affari e lavoro; Ambiente e servizi; Giustizia e sicurezza; Cultura e tempo libero - dei 90 indicatori che di esse fanno parte, ben 60 sono stati aggiornati ed adeguati all’emergenza sanitaria in atto sul territorio nazionale dallo scorso febbraio. La classifica finale che ne è scaturita vede Bologna al primo posto, seguita da Bolzano al secondo e da Trento, terza classificata. L’Emilia Romagna è la Regione che presenta ben cinque province su nove tra le prime venti classificate: oltre al capoluogo, Parma (ottava posizione), Forlì-Cesena (quattordicesima), Modena (quindicesima) e Reggio Emi-

lia (diciassettesima). In fondo alla classifica si trovano Vibo Valentia (104a posizione), Siracusa (105a), Caltanissetta (106a) e Crotone (107a). Il nord del Paese, colpito pesantemente dalla prima ondata del virus, ne esce malridotto: Milano, prima classificata nelle edizioni del 2018 e 2019 è scivolata al dodicesimo posto a causa della diminuzione del Pil pro capite e dello spazio abitativo medio per famiglia (51 metri quadrati). Penalizzate anche le città turistiche: Venezia (33a, 24 posizioni in meno dell’anno scorso), Roma (32a, 14 posizioni in meno) e Firenze (27a, 12 posizioni in meno).



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Tutti possiamo sostenere, proteggere, restaurare un bene culturale pubblico ed avere vantaggi fiscali

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ART BONUS: IN OGNUNO DI NOI È NASCOSTO UN MECENATE

di Giovanni Orso

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DENTRO LA NOTIZIA

Dal 2014, anno in cui è stata varata la legge, sono stati raccolti circa 500 milioni di euro LA PANDEMIA NON HA FERMATO LA GENEROSITÀ

Nel corso del 2020, anche durante il periodo di lockdown, le donazioni di singoli risparmiatori come di piccole comunità non si sono fermate e sono arrivate a circa 70 milioni di euro. In totale, dal 2014, anno in cui è stata varata la legge che regolamenta l’Art bonus, sono stati raccolti circa 500 milioni di euro; il numero di donatori è pari a 16.800, mentre gli interventi finanziati ammontano a 4.025. Per conoscere tutto sull’Art bonus, consultare il sito: www.artbonus.gov.it

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GAIO CILNIO MECENATE ERA UN PATRIZIO ROMANO E UN COLLABORATORE DELL’IMPERATORE AUGUSTO MA, SOPRATTUTTO, UN SUO GRANDE AMICO. Amava il lusso, la buona cucina e l’arte in ogni sua forma, però - a detta dei suoi contemporanei e confermato successivamente dagli storici -, era un mediocre scrittore ed un pessimo poeta, tanto che Seneca, nelle sue Lettere a Lucilio, lo definì un “rammollito” che scriveva “come un ubriaco”. Eppure, nonostante non brillasse come autore ed avesse una fama un po’ dubbia, Mecenate ebbe la capacità di circondarsi dei più grandi artisti e letterati della sua epoca, elargendo loro quella protezione e quel sostegno economico di cui anche i grandi talenti hanno bisogno.

Essere amico dell’imperatore, aveva il suo grande peso e Mecenate ebbe la capacità di utilizzare a proprio favore questa amicizia: fondò a corte un circolo letterario che richiamò i più grandi uomini di cultura dell’epoca, come Virgilio, Orazio, Ovidio, Properzio e Tito Livio, e fu il faro di aspiranti poeti e giovani artisti. In realtà questo amore per la cultura di Mecenate venne utilizzato da Augusto per fini politici: a chi, se non a illustri letterati, poteva essere affidato il compito di decantare la grandezza di Roma e le gesta dell’imperatore? In un certo senso si può affermare che Mecenate fu ufficialmente il primo ministro della Cultura nella Storia. Il suo nome, nei secoli, è diventato sinonimo di “munifico


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1. Battesimo di Cristo, di Giovanni Bellini - Vicenza; 2. Fondazione Teatro San Carlo - Napoli; 3. Torre dell’Angelo - Vercelli. Questi capolavori sono inclusi nell’elenco delle opere d’arte che possono essere sostenute tramite l’Art Bonus.

protettore e benefattore di poeti e artisti”, tanto che le sue orme furono seguite da uomini illuminati come Cosimo e Lorenzo de’ Medici, che attirarono presso la loro corte a Firenze i nomi più noti del panorama rinascimentale, dando un grande impul-

so alla cultura dell’epoca. Oggi, per diventare un mecenate non è necessario essere un sovrano o fondare circoli letterari nella corte di un regnante. Nel proprio piccolo ognuno di noi può contribuire a proteggere un bene culturale pubblico e, nello stesso tempo, trarne dei benefici fiscali. Come? Con l’Art bonus, una donazione libera - quindi adeguata alle possibilità economiche di ciascuno - destinata alla tutela del patrimonio culturale nazionale; l’intervento a sostegno, in questo caso, reca con sé un vantaggio: per tre anni è possibile detrarre dalle tasse il 65% delle somme donate. Quali sono le modalità dell’intervento?

Se si vuole erogare una somma per un bene culturale pubblico, l’Art bonus “si applica esclusivamente per interventi di restauro, protezione e manutenzione”. Se si desidera sostenere istituti e luoghi della cultura pubblici come musei, biblioteche, archivi, parchi e aree archeologiche, complessi monumentali, l’Art bonus “si applica solo per interventi di sostegno”. Qualora si preferisse aiutare “enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo (ad esempio, i teatri comunali), l’Art bonus si applica per la realizzazione di nuove strutture, il restauro ed il potenziamento di quelle esistenti”.


STEPHANIE GENGOTTI “CIRCUS LOVE - LE CIRQUE BIDON”


+ Un viaggio nel mondo della fotografia accompagnati da Stephanie Gengotti, riconosciuta tra i più importanti fotografi europei. Con lei, per i Webinar di Spazio50, questo mese ci sarà un incontro con il pubblico, cui seguirà un ciclo di lezioni di fotografia. La sua intervista a pagina 54.

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______IL TERZO TEMPO______

DOPO IL DOLORE, NUOVI PROGETTI DI VITA di Lidia Ravera

«CARA RAVERA, LEI PARLA SEMPRE BENE DELLA VECCHIAIA, CHE È UNA PARTE DELLA VITA LIBERA E FELICE, TUTTI QUELLI CHE LA LEGGONO SONO CONTENTI. Ma forse dovrebbe smettere. Perché gli oltre 50mila morti di questa pandemia terribile erano vecchi, avevano - la maggioranza - fra gli ottanta e gli ottantatré anni. Erano più maschi che femmine. Alcuni erano malati di qualcosa, altri no. Sono morti da soli». La lettera è più lunga e meriterebbe di essere integralmente pubblicata. Non mi era mai successo di essere criticata per il mio eccessivo ottimismo, in genere sono una di quelle da bicchiere mezzo vuoto. Ma accetto volentieri la reprimenda. Da più di vent’anni - non ne avevo ancora cinquanta - mi batto per ripulire l’immagine del terzo e del quarto tempo della vita umana dagli stereotipi che la sporcano, che la rendono difficile da 20 I spazio50.org I GENNAIO 2021


abitare, come un paese odiato, una patria negata e sottoposta al disprezzo di chi la attraversa. Da più di vent’anni cerco di valorizzare i capelli bianchi, per chi non ha più voglia di tingerseli. Da più di vent’anni cerco di combattere il razzismo contro i non più giovani, i non più “produttivi”, le non più “fertili”. Da più di vent’anni mi sforzo di immaginare un modo di avvicinarsi alla fine, senza soffrire di solitudine e isolamento. Riunirsi in gruppi di amici? Prendere casa insieme? I più benestanti aiutano i più poveri, e si affronta insieme questa strada in salita, la parte dura della vita? Ne ho immaginate tante di soluzioni. Da più di vent’anni mi impegno moltissimo per restare di buon umore, per pensare positivo, per promuovere l’inevitabile come fosse una magnifica occasione per capire il senso delle cose, l’essenza del nostro esistere, il mistero che circonda il nostro transito su questa terra. Poi arriva la pandemia e manda per aria tutte le mie buone intenzioni. I più vecchi diventano la parte

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PARLIAMONE... CHI VOLESSE SCRIVERE A LIDIA RAVERA PUÒ FARLO: PER POSTA C/O REDAZIONE 50&PIÙ VIA DEL MELANGOLO 26 00186 ROMA PER FAX 066872597 PER MAIL REDAZIONE@50EPIU.IT

fragile della Nazione, abitano le “Erre Esse A”, dimore così diverse da una vera casa da diventare un triste acronimo. È da quelle mura che escono i corpi senza vita di chi non ce l’ha fatta. È uscendo in una bara di legno da quelle strutture che i vecchi diventano un numero, una statistica inquietante, un bilancio doloroso. Per quanto mi sforzi, non posso che unirmi al pianto, non ho più niente da dire. E allora incomincio a pensare alle “Erre Esse A”, queste fabbriche di contagio e mi chiedo: che cosa c’è di sbagliato in queste Residen-

ze per Anziani? Perché si sono trasformate in focolai infetti? Che razza di posti sono? In Italia sono l’“Ultima Spiaggia”, il luogo dove si ritirano persone sole che non ce la fanno più a vivere da sole? Sono, le RSA, la sconfitta delle famiglie? Perché un tempo c’era posto, accanto al fuoco, per i padri e i padri dei padri, per le madri e per le madri delle madri e dei padri, per i bambini e per i ragazzi, e adesso no? Viviamo da decenni in piena dispersione. Piccoli nuclei: una madre separata e un bambino. Una coppia senza figli. Vecchiaie recluse. Una

donna sola coi suoi gatti. Un uomo solo con le sue ossessioni. Forse dovremmo costruire progetti abitativi diversi. Niente “Baggine” con centinaia di letti, ma villaggi in cui ciascuno ha il suo spazio, c’è un centro di assistenza sanitaria e ci sono servizi centralizzati per tutti. Non si potrebbe stornare una parte degli aiuti europei e costruire strutture umane per accogliere e semplificare vite che stanno arrivando al termine? Il maledetto 2020, palindromo e bisestile, è finito. Vogliamo mettere al primo posto questo progetto, fra i propositi per l’anno nuovo?

GENNAIO 2021 I 21


FOCUS

di Anna Maria Melloni

Volevamo conoscere il sentiment degli italiani e dei nostri associati rispetto alle difficoltà vissute in questi ultimi mesi e comprendere quale fosse l’atteggiamento prevalente verso il futuro

ABBIAMO QUINDI SVOLTO UN SONDAGGIO, CHE SEGUE QUELLO PUBBLICATO SUL NUMERO DI MAGGIO 2020, per cercare di far luce su alcuni aspetti che contraddistinguono questo tempo e sottolineare i differenti atteggiamenti delle persone in base all’età e al genere. La lettura dei dati offre molti spunti di riflessione. Ancorati alla famiglia e ai suoi valori, con uno sguardo fiducioso rivolto al futuro, così appaiono i nostri associati dall’indagine L’emergenza Covid-19, primi sintomi di impatto sociale e prospettive nel nuovo periodo. La capacità di rimanere ancorati alle cose essenziali, oggi, è necessaria, perché il presente ci impone una serie di vincoli a cui non possiamo ancora sottrarci, ma proprio per questo anche la capacità di guardare oltre le limitazioni del presente è più che mai vitale. Che la famiglia sia l’ambito su cui investire nei prossimi anni, lo sostiene il 72,4% degli intervistati tra i 65 e gli 85 anni. Del resto, questa priorità è avvertita anche dalle generazioni più giovani, sebbene in misura minore. Ciò che colpisce è che solo a enorme distanza compaiono per gli over 65 altre ne-

cessità come il desiderio di investire per il benessere psicofisico (31,1%), per la comunità (25,3%) e la crescita personale (14,6%). Questi dati in parte rincuorano, perché allontanano lo spettro di un’anzianità sola ed emarginata, dall’altro offrono segnali da non trascurare. Lontani, speriamo, dalla sindrome della capanna, che porterebbe a desiderare di restare al sicuro nel proprio rifugio, sembra che la tendenza dei più anziani sia quella di esaurire le proprie necessità entro i confini degli affetti più stretti. I nostri associati, pensando ai valori che fra qualche anno potranno assicurare la coesione sociale, vedono solo in misura ridotta il rapporto tra amici (17,1%), con la comunità (15,2%) e la salvaguardia dell’ambiente (12,4%). Queste risposte, certamente condizionate dal periodo storico che ci ha imposto di modificare le nostre prospettive, ci sollecitano fin da ora a prepararci al rientro in quella vita fatta di scambi, relazioni, partecipazione che da sempre contraddistingue 50&Più. La straordinaria capacità di adattamento dimostrata fin dallo scorso anno al difficile momento, dovrà, appena le condizioni lo consentiranno, cedere il passo alla capacità di riadattamento a una comunità più allargata.


Il Covid ha trovato tutti impreparati. Ma quali sono adesso le prospettive? Attraverso un’indagine, 50&Più ha analizzato gli impatti sociali della pandemia e le aspettative di generazioni diverse rivolte al futuro

__le INCHIESTE di 50&Più__

OLTRE IL COVID, UNO SGUARDO AL FUTURO

E

di Linda Russo - Centro Studi 50&Più

ERA IL MESE DI MAGGIO quando sulla nostra rivista uscirono i risultati di un’importante indagine a cura del Centro Studi 50&Più. Si trattava di “I senior e il futuro durante l’emergenza Coronavirus”, uno studio condotto nelle primissime settimane di marzo che raccoglieva le impressioni e i pareri di 3.782 persone over 55. Inutile ricordare quanto fosse delicato il momento e quanto la situazione fosse incerta. Fare pronostici era quasi impossibile e insieme, giorno dopo giorno, scoprivamo gli andamenti della pandemia. Poi è arrivata l’estate, il bonus vacanze, quello dedicato alla mobilità, e anche le piccole e grandi libertà che hanno accompagnato le giornate afose di tutta la Penisola. Libertà che, forse, ci sono costate care. Mentre i ragazzi si riaffacciavano alle aule scolastiche da tempo rimaste vuote, abbiamo capito » GENNAIO 2021 I 23


LE INCHIESTE DI 50&PIÙ che non potevamo abbassare la guardia. La seconda ondata è arrivata nei primi giorni di ottobre con una portata che è andata aumentando di giorno in giorno e con lei sono tornate le restrizioni a noi tristemente note. E se le similitudini con i primi mesi dell’anno sono ancora forti, non si può negare che ci siano anche tante differenze. Se non altro legate allo spirito con cui stiamo affrontando gli sviluppi di questa pandemia. 50&Più ha deciso di scattare una fotografia accurata di come siamo cambiati nel 2020 con una seconda indagine che coinvolgesse associati e non. È nata così “L’emergenza Covid-19, primi sintomi di impatto sociale e prospettive nel nuovo periodo”, ricerca svolta da Format Research per conto di 50&Più. Uno studio che ha avuto l’obiettivo di rilevare e descrivere i sentimenti dei cittadini italiani e dei soci di 50&Più nei confronti delle difficoltà vissute durante la pandemia e delle prospettive per il futuro. Ad aver preso parte alla ricerca sono state 1.740 persone (di cui 705 associati) divise per tre fasce d’età: la prima tra i 18 e i 34 anni, la seconda tra i 35 e i 65 e l’ultima dai 65 agli 85 anni. Una ripartizione generazionale che ha prodotto risultati interessanti e inaspettati. Già alla prima domanda in merito alle aspettative sul futuro post-pandemia, infatti, si sono registrate differenze sia in termini di sesso che di provenienza e di età. Ma anche in termini di “appartenenza”. Nonostante più del 75% degli intervistati si sia detto fiducioso sul futuro del Paese, il 26,8% dei soci di 50&Più dichiara di

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FIGURA 1 | Lo scoppio dell’emergenza sanitaria ha modificato profondamente le condizioni di vita delle persone nel 2020: come descriverebbe il suo stato d’animo attuale?

60,4 Totale

52,0

22,9

26,8

21,2

16,7

Non vedo prospettive per il mio futuro, non riesco a pensare ad un dopo e sono molto preoccupato

Sono fiducioso, si tornerà ad una “nuova normalità” dove impareremo a convivere con i cambiamenti sopraggiunti

Sono fiducioso, al termine della pandemia sarà possibile tornare alla “normalità” di sempre

Fonte: Centro Studi 50&Più-Format Research

aspettarsi un ritorno alla “normalità di sempre” al termine della pandemia, contro il 16,7% del campione totale. Mentre il 52% degli associati pensa si scoprirà una “nuova normalità”, contro il 60,4% del totale dei rispondenti (Figura 1). Uno scenario che, però, cambia a seconda della

dimensione generazionale. Sia sulla platea complessiva che su quella dell’Associazione, infatti, la percentuale maggiore di chi si è detto fiducioso in un ritorno alla vecchia normalità è costituita dai giovani, mentre gli over 65 si sono dimostrati speranzosi di scoprire una

Associati 50&Più

nuova realtà in cui imparare a convivere con i cambiamenti sopraggiunti. A dichiarare di non vedere prospettive per il futuro, invece, è il 21,2% di soci e il 22,9% del totale, composti, in entrambi i casi, prevalentemente da donne. LA FAMIGLIA E I RAPPORTI SOCIALI Ma quando si parla di futuro, tra gli aspetti che destano più apprensione ne troviamo uno che tocca tutti gli intervistati: il benessere della famiglia. Un elemento al primo posto per il totale degli intervistati (73,7%) che, però, sembra avere ancora più importanza per i soci

FIGURA 2 | Da qui ai prossimi tre anni, ci sono aspetti che la preoccupano riguardo al suo futuro?

73,7

Il benessere della mia famiglia Il mio lavoro

68,2 66,4

la mia salute

62%

Le mie relazioni sociali Avere una vita sociale in sicurezza

60,6 54,8 87,9

Il benessere della mia famiglia Il mio lavoro la mia salute

65%

Le mie relazioni sociali Avere una vita sociale in sicurezza Totale

79,3 77,3 72,5 70,5

Associati 50&Più

Fonte: Centro Studi 50&Più-Format Research


50&Più. Alla domanda “Ci sono aspetti che la preoccupano riguardo al proprio futuro?” (Figura 2) gli associati hanno indicato la famiglia nell’87,9% dei casi. Seguono la salute, le relazioni sociali, il lavoro e la vita sociale in sicurezza, sebbene con percentuali diverse per i due gruppi. Se c’è una tendenza che emerge chiaramente da questi dati, in effetti, è la riscoperta delle relazioni e in particolare del ruolo centrale della famiglia. In un altro quesito relativo alle sfere su cui investire le proprie risorse in futuro, oltre il 71% degli intervistati e il 76% degli associati ha dichiarato di voler dedicare tempo

FIGURA 3 | Su cosa sarebbe disposto ad impegnare tempo e risorse? 76,5

71,0

46,4

39,7 28,2

17,3

LA CURA DELLA FAMIGLIA Totale

20,0

9,6

BENESSERE PSICOFISICO

5,6

CRESCITA PERSONALE

IMPEGNO PER LA COMUNITÀ

Associati 50&Più

che uno dei valori su cui tutti gli intervistati hanno dichiarato di voler investire nel prossimo futuro, ancor prima di tornare a viaggiare o a frequentare situazioni mondane. Sarà forse dovuto

FIGURA 4 | Tra tre anni, dovendo pensare ai valori che possano assicurare la coesione sociale tra i cittadini, su quali di questi gli italiani dovrebbero incontrarsi? 51,8

Famiglia Cultura, educazione e conoscenza 23,7

Riscoperta del territorio

27,6

8,5

Rapporti nella propria comunità

26,7

15,2

Rapporti tra amici

La fede, il credo religioso

33,0

12,4

Riscoperta del valore dello Stato e delle istituzioni

26,3

17,1 20,8

5,4 6,2

36,0 33,5

19,4

Le scelte per la salvaguardia dell’ambiente

56,3

45,8

30,0

Impegno nel lavoro

Costruzione di nuovi orizzonti di senso comune

IMPEGNO PER LA POLITICA

1,4

1,7

ALTRO

Fonte: Centro Studi 50&Più-Format Research

e risorse al proprio nucleo familiare, mettendo al secondo posto benessere psicofisico, crescita personale e impegno per la comunità o per la politica (Figura 3). Il calore della famiglia è an-

Possibilità di accedere alle informazioni digitali ovunque

1,3

14,9 12,9

Totale

20,4

Associati 50&Più

alla mancanza di chi ha avuto gli affetti lontani in questi mesi, o la riscoperta di chi si è trovato a dividere con i parenti le mura domestiche durante il lockdown. Tant’è che la famiglia, per gli italiani intervistati in questa indagine, è anche uno dei valori che potrebbe assicurare la coesione sociale tra i cittadini (Figura 4). Un vero e proprio punto focale su cui ripartire nei prossimi tre anni. Oltre a questo, però, gli intervistati hanno messo ai primi posti anche cultura, educazione e conoscenza, impegno nel lavoro, riscoperta del territorio e salvaguardia dell’ambiente. »

Fonte: Centro Studi 50&Più-Format Research

+

SECONDO LO STUDIO, LA FAMIGLIA È FONDAMENTALE PER ASSICURARE LA COESIONE SOCIALE TRA I CITTADINI ED È BASILARE PER UNA RIPARTENZA NEI PROSSIMI TRE ANNI; GLI INTERVISTATI HANNO INCLUSO TRA I PRIMI POSTI ANCHE CULTURA, EDUCAZIONE E CONOSCENZA, IMPEGNO NEL LAVORO, RISCOPERTA DEL TERRITORIO E SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE

GENNAIO 2021 I 25


LE INCHIESTE DI 50&PIÙ

Una lista condivisa in parte anche dai soci di 50&Più che, tuttavia, hanno indicato anche la fede e il credo religioso e i rapporti tra amici. LA SITUAZIONE ECONOMICA E POLITICA Se i rapporti interpersonali e la rete sociale sono tra gli aspetti che più ci sono mancati nell’ultimo anno, non si può trascurare la sfera politico-economica del nostro Paese. Quando si chiede agli italiani di fare una previsione per i prossimi tre anni in merito alle sorti finanziare della Nazione, i dati parlano chiaro (Figura 5). Secondo

FIGURA 5 | Lei ritiene che nei prossimi tre anni l’Italia sarà...? A LIVELLO ECONOMICO

70,2

A LIVELLO POLITICO

70,6 72,3

65.6 29.8 34,4

Un paese fortemente impoverito e con scarse prospettive di crescita per il futuro Totale

Un paese nuovo con ottime prospettive per coloro che intendono investire ed innovare

29,4 27,7

Un paese più attento alle esigenze ed ai bisogni dei cittadini

Associati 50&Più

Fonte: Centro Studi 50&Più-Format Research

il sondaggio di 50&Più, infatti, più del 70% degli abitanti vede l’Italia come un Paese fortemente impoverito e in cui la politica non sarà capace di ascoltare la voce dei cittadini. Tuttavia, sul piano economico, la popolazione tra i 65 e gli 85 anni dichiara di aspettarsi un Paese nuovo nei prossimi tre anni e con ottime prospettive per coloro che in-

26 I spazio50.org I GENNAIO 2021

Un paese nel quale la voce dei cittadini non è ascoltata dalla politica

tendono investire ed innovare. Una visione condivisa dal 42% dei giovani tra i 18 e i 34 anni iscritti all’Associazione 50&Più, che si scontra con la visione più pessimistica del 75,7% dei coetanei non soci. La forbice generazionale è presente anche sull’argomento politico, dove gli over 65 dichiarano di aspettarsi un Paese più attento alle esi-


genze dei cittadini nei prossimi tre anni, mentre i giovani affermano che la politica non sarà in grado di ascoltare la voce degli italiani. Una prospettiva condivisa anche dal 74,9% delle donne iscritte a 50&Più. Sono estremamente negativi anche i giudizi in merito alla capacità della politica odierna di fornire risposte rispetto alle esigenze dei cittadini. In maniera diffusa, infatti, gli intervistati hanno detto di non sentirsi soddisfatti dalle risposte delle istituzioni in merito a questioni come lavoro, infrastrutture, politiche per la sostenibilità, innovazione e sicurezza dei cittadini. I REDDITI E LE PENSIONI Il tema del lavoro e delle retribuzioni torna anche alla domanda “Lei ha vissuto, durante il primo e secondo lockdown, una riduzione della propria attività lavorativa e del proprio reddito?” (Figura 6) a cui la maggior parte degli associati a 50&Più ha risposto con dati rincuoranti. Infatti,

FIGURA 6 | Durante il primo e secondo lockdown, lei ha vissuto una riduzione della sua attività lavorativa e del suo reddito e/o ha perso il suo lavoro?

Ho subito una riduzione della mia attività lavorativa e del mio reddito

Ho perso il lavoro

30,7% 7,2% Totale

2,8% Associati 50&Più

Fonte: Centro Studi 50&Più-Format Research

Non ho subito acuna riduzione della mia attività lavorativa

36,5% 10,4%

l’83,2% della popolazione di 50&Più (composto dal 10,4% di chi non ha subìto alcuna riduzione della propria attività lavorativa e il 72,8% di chi non si è visto ridurre la pensione) non ha affrontato problematiche simili. I dati, però, sono purtroppo più drastici se si considera l’intero gruppo di intervistati. Tra i lavoratori, infatti, il 30,7% ha subito una riduzione del lavoro o del reddito, mentre il 2,8% ha perso il lavoro. A riportare difficoltà economiche nell’ultimo anno, in effetti, è circa il 46,6% del campione totale. Di questa percentuale, circa 5 persone su 10 erano in difficoltà già da prima e la pandemia non ha fatto che aggravare questa condizione. Inoltre, 4 intervistati su 10 sostengono di aver riscontrato difficoltà dovute alla pandemia e solo 1 su 10 non ha vissuto una condizione economica critica. Tuttavia, ancora una volta la silver economy sembra essersi rivelata centra- »

+

L’EMERGENZA COVID HA MODIFICATO DRASTICAMENTE LA VITA DELLE PERSONE. PIÙ DEL 75% DEGLI INTERVISTATI SI È DETTO OTTIMISTA SUL FUTURO DEL PAESE. I GIOVANI DA UNA PARTE, FIDUCIOSI IN UN RITORNO ALLA VECCHIA NORMALITÀ ALLA FINE DELLA PANDEMIA, E GLI OVER 65 DALL’ALTRA, SPERANZOSI DI SCOPRIRE UNA NUOVA REALTÀ IN CUI IMPARARE A CONVIVERE CON I CAMBIAMENTI SOPRAGGIUNTI

GENNAIO 2021 I 27


LE INCHIESTE DI 50&PIÙ le. Circa il 50% dei pensionati intervistati ha supportato economicamente la propria famiglia in questi mesi (Figura 7). Un dato valido sia per associati che non. Il 15% ha dichiarato di aver ceduto abbastanza spesso una parte della pensione per sostenere i familiari in difficoltà. Ma se si chiede ai soci 50&Più di volgere lo sguardo al futuro per quanto riguarda le sorti economico-finanziarie del Paese, le loro risposte non

FIGURA 7 | Dallo scoppio dell’emergenza sanitaria le è capitato di cedere parte o tutta la sua pensione per sostenere economicamente i suoi figli o nipoti?

32,2 3,4 3,8 MOLTO SPESSO

15,3 15,8 ABBASTANZA SPESSO

26,6

RARAMENTE

, 49,2 53,9

MAI

Hanno ceduto parte della pensione per sostenere i familiari Totale 50,8%

Associati 50&Più 46,1%

Fonte: Centro Studi 50&Più-Format Research

FIGURA 8 | Nel corso dei prossimi tre anni, come prevede sarà la situazione economica della sua famiglia?

54,8

68,5 16,7

16,5 12,4

2,4 0,2 MIGLIORERÀ MOLTO

MIGLIORERÀ ABBASTANZA

RESTERÀ INVARIATA

MIGLIORERÀ

9,2

2,8 2,0

PEGGIORERÀ ABBASTANZA

PEGGIORERÀ MOLTO

PEGGIORERÀ

Totale 18,8%

Totale 19,5%

Associati 50&Più 12,5%

Associati 50&Più 11,2%

6,9 7,8 NON SO

mostrano aspettative di grandi cambiamenti in vista. Secondo il 54% degli intervistati, infatti, nei prossimi tre anni la situazione economica resterà invariata, con un picco del 68,5% per quanto riguarda i soci (Figura 8). TECNOLOGIE E ISOLAMENTO SOCIALE Quando si parla di lockdown e di pandemia, è diventato impossibile non menzionare il digitale e le nuove tecnologie che ci hanno aiutato a rimanere “connessi”. Senza dimenticare, però, le difficoltà riscontrate da quelle fasce di popolazione colpite dal digital divide. Secondo i dati raccolti con il sondaggio di 50&Più, più del 57% dei cittadini intervistati non ha vissuto situazioni difficili legate all’utilizzo delle tecnologie digitali, ma il dato scende al 41% quando si tratta degli associati. Per confermare questo dato è stata posta la domanda “La necessità di

Fonte: Centro Studi 50&Più-Format Research

+

LA RISCOPERTA DELLE RELAZIONI E DEL RUOLO CENTRALE DELLA FAMIGLIA, È UNO DEI VALORI CHE DESTA PIÙ PREOCCUPAZIONE E ALLO STESSO TEMPO SU CUI TUTTI GLI INTERVISTATI HANNO DICHIARATO DI VOLER INVESTIRE TEMPO ED ENERGIE NEL PROSSIMO FUTURO, ANCOR PRIMA DI TORNARE A VIAGGIARE O A FREQUENTARE SITUAZIONI MONDANE

28 I spazio50.org I GENNAIO 2021


FIGURA 9 | La necessità di utilizzare le tecnologie digitali durante i periodi di lockdown (per le relazioni sociali, le necessità quotidiane ecc.) l’ha spinta a migliorare (intensificare) le sue competenze informatiche?

Hanno migliorato le competenze informatiche Totale

Hanno migliorato le competenze informatiche

52,3%

Associati 50&Più

39,0%

Fonte: Centro Studi 50&Più-Format Research

utilizzare le tecnologie digitali durante i periodi di lockdown l’ha spinta a migliorare (intensificare) le proprie competenze informatiche?”, a cui oltre il 52% del totale e il 39% dei soci hanno risposto affermativamente. Una spinta sentita maggiormente al Sud, nelle Isole e nel Centro Italia per quanto riguarda gli associati a 50&Più. E anche se la tecnologia può aver aiutato, le difficoltà all’interno dell’ambiente domestico non sono mancate. I dati sulle problematiche “casalinghe”, infatti, sono state riportate dal 19% degli intervistati. In particolare, sembra che gli abitanti delle regioni a Nord Ovest e nel Centro Italia abbiano vissuto meglio questo aspetto rispetto a quelli del Nord Est. In ultimo, più del 65% del totale ha vissuto una situazione di particolare “isolamento sociale”, mentre la percentuale scende al 57,7% per gli associati (Figura 10). Un dato interessante visto che la fascia tra i 35 e i 64 anni sembra aver riscontrato la problematica più delle altre generazioni. Questo potrebbe dipendere dalle particolari condizioni che caratterizzano que-

FIGURA 10 | Durante il primo e secondo lockdown, lei ha vissuto una situazione di particolare “isolamento sociale” (ad esempio, riducendo i contatti con famigliari/amici a pochissime persone, magari una o due)?

Hanno vissuto isolamento sociale

65,3%

Totale

57,7%

Anche se solo il 29% della popolazione senior si aspetta un Paese attento alle esigenze dei cittadini, altrettanti sono quelli che credono nel cambiamento, con ottime prospettive per investire e rinnovarsi

Associati 50&Più

Fonte: Centro Studi 50&Più-Format Research

sta fase di vita. È probabile, infatti, che in questo gruppo si ritrovino lavoratori con figli piccoli o adolescenti e persone che, nel frattempo, devono occuparsi dell’assistenza di genitori o parenti anziani. Una situazione già di per sé delicata che, du-

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rante il lockdown, ha dovuto fare i conti con la didattica a distanza e lo smart working in spazi casalinghi non sempre idonei, e l’impossibilità di prestare assistenza continuativa a causa delle restrizioni per prevenire il contagio.

LA TECNOLOGIA HA AIUTATO A COMBATTERE LA SOLITUDINE, PERMETTENDOCI DI RIMANERE “CONNESSI”; PER MOLTI IL LOCKDOWN HA CONTRIBUITO A SVILUPPARE CAPACITÀ INFORMATICHE, MA D’ALTRO CANTO OLTRE IL 65% HA VISSUTO UNA SITUAZIONE DI “ISOLAMENTO SOCIALE”

GENNAIO 2021 I 29


__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

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PER AFFRONTARE IL CORONAVIRUS ESISTONO SERIE MISURE PREVENTIVE CHE, MESSE IN ATTO, PERMETTONO CON RAGIONEVOLE TRANQUILLITÀ DI ALLONTANARE IL RISCHIO DI INFEZIONE

IL COVID-19

NON FERMA LA VITA Nonostante la pandemia ci abbia messo a dura prova, un approccio positivo può fare la differenza per affrontare la crisi nel quotidiano. Il realismo, la speranza, la solidarietà e la gentilezza nei confronti dell’altro possono essere strumenti indispensabili per fronteggiare e dominare la paura

di Marco Trabucchi

È UN’AFFERMAZIONE FORTE, QUELLA DEL TITOLO, DI FRONTE ALLA CRISI CHE SI È ALLARGATA TRA LA GENTE, CHE STA DIFFONDENDO PAURE, ANGOSCE, FINO ALLA PERDITA DELLA VOGLIA DI VIVERE. È quindi doveroso fondare il fatto che “il Covid non ferma la vita” su precisi comportamenti, perché questa ipotesi vitale non risulti una visione distorta della realtà, in particolare rispetto alle persone anziane. Di seguito riassumo alcuni atteggiamenti che devono accompagnarci nel tempo difficile del Covid-19. Gli argomenti sono stati trattati nelle scorse settimane in una serie di incontri via web organizzati da 50&Più. Il primo importante comportamento è l’adozione di uno sguardo preciso verso il futuro, una scelta forte: la paura non deve dominare la vita, anche nelle condizioni più drammatiche. La solitudine non deve trasformare

30 I spazio50.org I GENNAIO 2021


l’esistenza di ognuno in un inferno. Scrive Luigi Maria Epicoco nel magistrale libretto La luce in fondo: «Quante volte guardiamo la vita con lo stesso sguardo, non riuscendo a cogliere nessuna bellezza, nessun dettaglio struggente, ma vivendo costantemente sulla difensiva, interpretando la nostra esistenza come un nemico da cui difendersi». Anche nelle situazioni più difficili la propria vita deve sempre essere gestita con dolcezza. Riconosciamo che talvolta la fatica di vivere può trasformarsi in una depressione clinicamente rilevante; in questi casi è necessario un intervento da parte di medici competenti. Nella gran parte dei cittadini devono, invece, prevalere scelte personali, volte a difendere il proprio futuro. Un altro atteggiamento positivo consiste nell’allontanare qualsiasi tentativo iperprotettivo e non rispettoso della libertà, tendente a ridurre anche i piccoli spazi concessi dalle misure preventive. Siano essi indotti dalla scelta di confinare i vecchi, perché sostanzialmente inutili e quindi arrecanti un danno, quando si ammalano, al quale non corrisponde alcun vantaggio sociale. Oppure, siano essi indotti dal desiderio di alcuni famigliari di allontanare il senso di colpa per l’abbandono di fatto del loro caro. O ancora, siano essi indotti da scelte immotivate da parte del contesto. In ognuna di queste situazioni, l’anziano deve sempre riaffermare il proprio diritto, pur nel rispetto delle leggi, di non essere schiavo di nessuno a causa dell’età. » GENNAIO 2021 I 31


__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

Il primo importante comportamento è l’adozione di uno sguardo preciso verso il futuro: la paura non deve dominare la vita, anche nelle condizioni piu drammatiche

È anche necessario proteggere ogni possibile relazione, pur all’interno delle realtà anguste concesse dalle limitazioni dei regolamenti. La comunicazione a distanza è spesso frustrante, ma è meglio del silenzio. Quando è possibile, seguire gli spettacoli televisivi, non con il sonno che abbassa le palpebre, ma con la volontà di capire i comportamenti, i caratteri, le dinamiche. Ogni spettacolo televisivo, se guardato con curiosità, apre una serie di interrogativi che “tengono sveglia la vita”. Se il tempo del Covid ha chiuso in casa la persona assieme a un proprio caro da assistere, privandola così di supporti concreti e della possibilità di avere qualcuno che ascolta, allora il rapporto con l’ammalato è tutto quello che resta della vita; trattarlo con gentilezza e generosità è quindi il modo migliore per vedere un sorriso che dà forza e so-

stegno. Poi chi ha la fortuna di credere nella parola del Signore, che ci ha assicurato che qualsiasi gesto verso i più fragili è un gesto di amicizia nei suoi riguardi, ha una motivazione ulteriore per non farsi dominare dal Covid. Vi sono infine alcuni atteggiamenti personali che aiutano ad affrontare le difficoltà e ad impedire che la vita sia dominata solo dal pensiero fisso della malattia, che ci potrebbe aggredire in qualsiasi momento. Da questo punto di vista è necessario pensare che su 60 milioni di italiani solo un milione è risultato positivo e che solo una piccola parte si è ammalata. Vi sono quindi grandi spazi per azioni preventive serie, che permettano con ragionevole tranquillità di allontanare il rischio di infezione. Il realismo in molti casi aiuta ad affrontare le paure fondate soprattutto sull’incertezza, sulla mancanza di dati precisi. Se i responsabili della cosa pub-

+ LA SCIENZA NON SI FERMA DAVANTI AL COVID. L’IMPEGNO DI MIGLIAIA DI LABORATORI E CLINICHE IN TUTTO IL MONDO NELLA RICERCA DI UN VACCINO È IL SEGNALE CHE IL VIRUS NON HA STRONCATO LA CAPACITÀ DI REAGIRE E COSTRUIRE UN FUTURO MIGLIORE

32 I spazio50.org I GENNAIO 2021

blica capissero i danni provocati ai cittadini dal vedere buio nel proprio futuro, sarebbero certamente più attenti nell’organizzare la comunicazione. Altro atteggiamento positivo è il sentimento della speranza. La persona deve trovare in quello che fa una ricompensa immediata, che prescinde dal raggiungimento del risultato. Nella vita non vi è mai una meta definitiva, ma il continuo inseguimento di forme migliori per la nostra esistenza. È stato scritto che Sisifo trova lo scopo del’esistenza nella sua impresa senza fine. Così avviene per ognuno quando non rinuncia, ma continua nella ricerca di una strada, anche se talvolta non si trova. Ma la speranza di poterla trovare mantiene vivi. Come capita in questo momento, dominato dalle notizie sul Covid-19, quando cerchiamo di uscirne, allo stesso tempo interessati al nostro bene, ma anche a quello delle persone che amiamo e delle nostre comunità. Infine, sappiamo che la scienza non si ferma davanti al Covid-19, lo sta dimostrando con le speranze suscitate con il vaccino. L’impegno di migliaia di laboratori e cliniche in tutto il mondo è il segnale che il Covid non ha stroncato la capacità di reagire e di costruire un futuro migliore.



__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

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I PRODOTTI DA USARE

ACETO E BICARBONATO

Il pulito non ha odore Una buona qualità dell’aria anche in casa rende più forte il nostro sistema immunitario. Oltre all’importanza del ricambio dell’aria, l’Istituto Superiore di Sanità ci ricorda che il pulito non ha odore. Quindi meglio scegliere prodotti senza profumazioni o fragranze e senza allergeni. Le eventuali profumazioni dei detergenti contengono composti organici volatili (COV) che diminuiscono la qualità dell’aria negli ambienti chiusi e non vanno usati in presenza di soggetti asmatici. Per le pulizie quotidiane preferire l’aceto e il bicarbonato di sodio. Anche per la regolare pulizia dei filtri dei climatizzatori è sufficiente l’utilizzo di acqua e sapone, evitando l’impiego di prodotti spray. Per maggiori informazioni www.iss.it

Quali sono le norme igieniche e i comportamenti da seguire per ridurre il rischio di infezione in famiglia? I consigli di un esperto dell’Istituto Superiore di Sanità

COVID-19: TENIAMO IL VIRUS FUORI DA CASA

di Anna Mercuri

PER PREVENIRE IL CONTAGIO IN FAMIGLIA, LA PRIMA REGOLA È ADOTTARE TUTTI QUEI COMPORTAMENTI NECESSARI A RIDURRE IL RISCHIO DI INFEZIONE QUANDO CI TROVIAMO IN AMBIENTI ESTERNI ALL’ABITAZIONE. «Indossare la mascherina, il distanziamento fisico di almeno un metro, l’igiene delle mani ed evitare luoghi affollati. Sono queste le azioni essenziali contro il rischio contagio. Abbiamo ancora un percorso lungo davanti e dobbiamo tenere la barra dritta. Per questo c’è bisogno di una maggiore responsabilità da parte di tutti», sottolinea il

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professor Gaetano Settimo, coordinatore del Gruppo di studio nazionale inquinamento indoor dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Professor Settimo, ci sono degli accorgimenti particolari per chi, vivendo in condominio, utilizza l’ascensore? La permanenza in ascensore è limitata a pochi secondi. La mascherina va sempre indossata comunque. Se il distanziamento fisico necessario non è possibile, allora può diventare un problema. Quindi è bene salire in ascensore se si è soli. Un accorgimento utile è quello di utilizzare un fazzolettino di carta per aprire la

maniglia e pigiare il pulsante del piano. Una volta entrati in casa, lo gettiamo nel water. Questa misura può essere utile per prevenire un eventuale contatto su superfici potenzialmente contaminate. Come comportarsi nella propria abitazione? È buona accortezza togliersi le scarpe, una norma igienica che andrebbe sempre osservata, ma non dobbiamo dimenticare che stiamo parlando di un virus, il Covid-19, la cui principale via di contaminazione è quella aerea. Pertanto, in casa è bene seguire pochi ma efficaci accorgimenti. Ad esempio, molto importante è il ricambio dell’aria


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PER ELIMINARE LA MAGGIOR PARTE DI MATERIALE BIOLOGICO DALLE SUPERFICI DOMESTICHE È SUFFICIENTE IL LAVAGGIO CON ACQUA E SAPONE. LA SANIFICAZIONE PUÒ ESSERE COMPLETATA CON ALCOL ETILICO AL 70% O VARECHINA

negli ambienti. Meglio più volte al giorno anche per pochi minuti, piuttosto che una o due volte per un tempo prolungato. Indipendentemente dal Covid-19, avere una buona qualità dell’aria significa agire positivamente sul proprio stato di salute, evitando concentrazioni di anidride carbonica o di umidità. E se riceviamo ospiti? In questo caso tutti debbono indossare la mascherina, soprattutto se in casa ci sono persone anziane o anche più giovani con problematiche di salute. Inoltre, in questi casi è sempre bene mantenere chiusa la porta della stanza in cui ci si ritrova e tenere una

finestra socchiusa. In tal modo l’eventuale contaminazione si diluisce all’interno dell’ambiente frequentato. In caso di famiglie multigenerazionali? Occorre fare attenzione evitando contatti stretti, sia con le persone anziane, ma anche con altri componenti della famiglia che hanno problematiche di salute. A proposito di pulizia delle superfici, quali sono gli errori da evitare? Bisognerebbe evitare di comprare prodotti senza leggere l’etichetta e usarli in modo inappropriato. Dobbiamo sempre controllare se quello che compriamo è adatto alla superficie da pulire, fare attenzione alle dosi ed evitare di mischiare i prodotti. In particolare, quelli contenenti ipoclorito di sodio, come la candeggina con ammoniaca, o altre sostanze acide, ad esempio l’aceto. E non aggiungere ammoniaca ad anticalcare o disincrostanti. Ad ogni modo, il solo lavaggio con acqua e sapone elimina la stragrande quantità di materiale biologico. Si può completare la sanificazione utilizzando alcol etilico al 70% o la varechina.

IL VADEMECUM Indossare sempre i guanti e, durante e dopo l’utilizzo di questi prodotti, lasciare la finestra aperta. Quali sono le superfici che necessitano più attenzione igienica? Le superfici con le quali veniamo in contatto più frequentemente: porte, maniglie, tavoli, interruttori della luce, servizi igienici, rubinetti, lavandini, scrivanie, sedie, telefoni cellulari, tastiera, telecomandi e stampanti. Per i tessuti, come gli asciugamani - è bene che ognuno utilizzi il proprio vanno lavati con un normale detersivo a 60/70°. Le mascherine possono essere fonte di contaminazione? Sì, attenzione alla “contaminazione incrociata”. Nel senso che è comune entrare in casa, togliersi la mascherina e lasciarla nello svuotatasche o sui mobili. Le mascherine vanno usate per il tempo dovuto, non vanno riutilizzate più volte. In casa vanno riposte dentro un sacchetto, ognuno nel proprio, altrimenti si rischia di indossare quella del genitore, del nonno o del figlio.

LE PULIZIE IN CASA

Senza intossicarsi 1. Eseguire le pulizie indos-

sando i guanti. 2. Fare grande attenzione du-

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rante l’utilizzo (es. di ipoclorito di sodio) per evitare la produzione di schizzi e spruzzi durante la pulizia. Quando i materiali o gli arredi non possono essere lavati (es. tappeti, moquette e materassi), utilizzare elettrodomestici a vapore per la pulizia. Arieggiare gli ambienti sia durante che dopo l’utilizzo dei prodotti per la pulizia, soprattutto se si utilizzano intensamente disinfettanti e detergenti che presentino sull’etichetta simboli di pericolo. Assicurarsi che tutti i prodotti di pulizia siano tenuti fuori dalla portata dei bambini e degli animali da compagnia. Conservarli in un luogo sicuro. È opportuno evitare o limitare l’utilizzo di bastoncini d’incenso, olii essenziali, diffusori e profumatori di ambienti, in quanto emettono sostanze chimiche inquinanti (Composti organici volatili e materiale particellare PM10 e PM2,5) che degradano la qualità dell’aria.

Fonte: Rapporto Iss Covid-19, n. 5/2020 Rev. 2.

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intervista di Ilaria Romano

SUI TRENI DELL’ACCOGLIENZA UNA STORIA DI DONNE, BAMBINI E SOLIDARIETÀ NELL’ITALIA DEL DOPOGUERRA 36 I spazio50.org I GENNAIO 2021


B

__le INTERVISTE di 50&Più__

BRUNO MAIDA

FRA IL 1945 E IL 1948, FRA I 20 E I 30MILA BAMBINI ITALIANI IN CONDIZIONI DI ESTREMA POVERTÀ DIVENTANO PARTE DI UN PROGETTO DI SOLIDARIETÀ realizzato dall’Udi, l’Unione delle donne italiane, e dal Partito Comunista. Prima da Milano e da Torino, poi da Roma, Cassino e Napoli, questa infanzia privata delle condizioni minime di sussistenza a causa della guerra, lascia temporaneamente le famiglie d’origine per essere accolta e ospitata presso altre famiglie della piccola borghesia operaia, soprattutto in Emilia Romagna. È un piano ambizioso e delicato, che avrà successo grazie alle donne che si spenderanno in prima persona nei territori e grazie anche ad una solidarietà diffusa, che andrà ben oltre l’appartenenza politica. Il racconto di questa vicenda, che parla dell’infanzia e del dopoguerra italiano, è contenuto

+ Studioso di Storia Contemporanea, ricercatore all’Università di Torino, nel suo ultimo libro Bruno Maida racconta l’operazione di solidarietà che, fra il 1945 e il 1948, portò oltre 20mila bambini ad essere ospitati presso famiglie diverse da quelle di origine. Lì trovarono accoglienza, cibo e cure

+ nell’ultimo libro di Bruquello di tutta l’infanzia no Maida, edito da Eieuropea - spiega Bruno naudi, intitolato I treni Maida - non dobbiamo dell’accoglienza. Infandimenticare quello che zia, povertà e solidarieè stata la Seconda guertà nell’Italia del dopora mondiale, che non ha guerra 1945-1948. eguali col passato quanRicercatore di Storia to a distruzione e nucontemporanea presso mero di vittime. Le mail Dipartimento di studi cerie non sono solo simumanistici dell’Univerboliche ma reali, e c’è sità di Torino, Maida si una condizione che acè già occupato dei bamcomuna i bambini del bini in guerra nelle sue opere preceI PRIMI TRENI DELL’ACCOGLIENZA denti, L’infanzia PARTONO DA MILANO E POI DA TORINO nelle guerre del NELL'AUTUNNO DEL 1945. SI CALCOLA Novecento e La CHE FINO AL 1948 PRENDERANNO PARTE AL PROGETTO FRA I 20 shoah dei bambiE I 30MILA BAMBINI, PROVENIENTI ni, e oggi aggiunge DAL NORD MA ANCHE DA ROMA, un nuovo tassello CASSINO E NAPOLI alla scoperta dell’identità dei più piccoli, protagonisti e dopoguerra, che sono non soggetti passivi di orfani, profughi e poveun pezzo della storia ri, dove queste tre cond’Italia. dizioni sono spesso inNell’ambito dei webitrecciate. L’Italia vive nar di Spazio50 lo abuna condizione doppiabiamo incontrato virmente complessa non tualmente per farci racsolo perché è un Paese contare, attraverso la profondamente colpito sua ultima opera, la dalla guerra, dalle distoria dei bambini e struzioni e dalle occudelle donne che presepazioni, ma perché è ro parte a quella straanche profondamente ordinaria operazione. diviso economicamente «Il contesto italiano è e socialmente fra Nord

e Sud già da tempo. La situazione dei bambini è visibile soprattutto nelle periferie delle grandi città, come nelle campagne del Sud, dove mancano tutti gli elementi di base ai quali l’infanzia deve avere diritto: cibo, vestiti, casa, scuola, condizioni che saranno ribadite di lì a poco nelle convenzioni internazionali». Entriamo nel vivo della storia raccontata nel suo libro: cosa sono i treni dell’accoglienza? Questo libro racconta di un’operazione realizzata dal Partito Comunista e in particolare dall’Udi, l’Unione delle donne italiane nata nel 1944 nella Roma già liberata, che ebbero l’idea di fare accogliere un certo numero di bambini, all’inizio pensavano poche centinaia, anche se poi saranno fra i 20 e i 30mila, in diversi luoghi d’Italia, in modo da garantire ai più poveri la possibilità di trascorrere un inverno, o anche so- » GENNAIO 2021 I 37


BRUNO MAIDA lo qualche mese, presso altre famiglie dove sarebbero stati accolti, sfamati, vestiti; e alle loro famiglie di avere per un po’ di tempo un carico meno gravoso sulle spalle. L’iniziativa prende il via nell’autunno del 1945, a Milano, quando le donne comuniste e in particolare Teresa Noce, con un passato straordinario da antifascista in Spagna e in Francia, deportata a Ravensbruck, moglie di Luigi Longo, uno dei grandi dirigenti Pci, decidono di far accogliere alcuni bambini delle periferie milanesi da famiglie dell’Emilia Romagna. Recandosi in Emilia scoprono che la disponibilità delle famiglie e delle federazioni di partito permetterà di accogliere migliaia di bambini. Questa esperienza sarà ripetuta a Torino, con altre migliaia di bambini che andranno a Bergamo, Mantova e Cremona. Alla fine del 1945 durante il quinto Congresso del Pci, Teresa Noce racconterà questa storia, e Togliatti e gli altri capiranno che può essere applicata anche al Sud, per realizzare quel partito nazionale e popolare, interclassista, e non più solo legato alle masse operaie, che si auspicava. Proprio durante quel Congresso, i delegati di Cassino, una delle città più colpite dalla guerra, racconteranno della loro situazione e chiederanno aiuto. L’operazione dei treni per il Sud partirà da Roma e toccherà Cassino e Napoli, fino a diventare un progetto nazionale. Nei racconti e nelle testimonianze dei bambini che salgono sui treni dell’accoglienza e che raggiungono le famiglie ospitanti, ricorIL NODO CENTRALE IN QUEGLI re spesso l’elemento delANNI - RACCONTA BRUNO MAIDA (NELLA FOTO SOTTO) - NON ERA la fame, nel passaggio SOLO ORGANIZZARE IL dalla miseria della proTRASPORTO DEI BAMBINI, MA pria condizione a una siCONQUISTARE LA LORO FIDUCIA tuazione del tutto nuova, dove il cibo è elemento centrale... La fame è uno di quegli elementi che cambia la capacità di guardare il mondo, ma è anche uno dei grandi linguaggi e strumenti di incontro tra le persone. Quei bambini non si ritrovano presso

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Sopra, donne al “mercato del lavoro” in un paesino in provincia di Napoli: venivano divise dagli uomini per poi essere arruolate dai caporali. In alto, alcuni bambini ritratti su uno scorcio di Matera, in Basilicata.

famiglie ricche, perché parliamo della piccola borghesia operaia dell’Emilia Romagna in particolare, ma in queste case c’è il cibo, si mangia tutti i giorni e lo si fa a tavola. Spesso nelle famiglie poverissime di provenienza mangiare era un’operazione rapida e non conviviale o relazionale. Il cibo diventa dunque uno strumento di salute ma anche di incontro. Una delle immagini che mi ha più colpito di queste storie è quella di un bambino che a tavola con la nuova famiglia, prende la pasta rimasta nel recipien-

te e se la mette in tasca. È in fondo l’immagine che ritroviamo in Miseria e nobiltà di Totò, con gli spaghetti che gli escono dalle tasche, segno di quell’esordio di possibilità di accesso al benessere, che non è ancora benessere vero, ma in qualche modo anticipa quello che sarà il miracolo economico. Ha avuto modo di incontrare alcuni di questi bambini di allora? Sì e sono stati incontri bellissimi perché questi bambini, oggi signori e signore di una certa età, hanno scoperto

TAPPE DI STORIA

1945

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LA RETE DELLA SOLIDARIETÀ Tra il 1945 e il 1948 sono moltissime le iniziative assistenziali per l’infanzia, ma la rete della solidarietà italiana è fatta da una miriade di enti e associazioni legate ai privati, alla Chiesa e allo Stato, difficilmente censibile.

1948

INFANZIA IERI E OGGI Nel 1948 l’indice di mortalità infantile in Italia è del 71 per mille: a fronte di 988mila nuovi nati, quasi 70mila hanno perso la vita entro il primo anno di età. Nel 2018 si è ridotto a 2 ogni mille.


ITALIA

«Il contesto italiano è quello di tutta l’infanzia europea: c’è una condizione che accomuna i bambini del dopoguerra, che sono orfani, profughi e poveri, o tutte e tre le cose» Un altro scorcio di Matera. Sulle sue strade un’infanzia numerosa e affamata. Nella pagina successiva, il volto triste di una bimba e la gioia quando vinse la Repubblica.

che la loro storia faceva parte di una storia collettiva e non ne avevano idea. Ci sono diversi elementi che mi hanno colpito nei loro racconti: ad esempio una donna che poi si è trasferita definitivamente a Modena parlava con grande sentimento delle due mamme e dei due papà; un uomo aveva ancora uno sguardo di felicità, dopo settant’anni, nel raccontare come la famiglia ospitante lo avesse rivestito all’arrivo. In questo racconto, oltre ai bambini che ne sono protagonisti, emerge il

1948

ruolo centrale delle donne, che si ritrovano non solo ad organizzare un’operazione complessa di solidarietà, ma anche a sfatare sul campo i pregiudizi circa il “mondo comunista” delle famiglie che dovranno affidargli temporaneamente i propri figli. Come viene svolta questa azione di conquista della fiducia? L’Udi non nasce come organizzazione di massa del Partito Comunista, ma all’inizio doveva essere un’organizza-

I BAMBINI DOPO LA GUERRA Secondo i dati Unesco, nel 1948 sono 390mila i bimbi italiani che vivono in istituti statali o privati. A Milano sono circa 40mila i casi di abbandono, a Roma 65mila e a Napoli 75mila. Questi i dati all’indomani della guerra.

1949

IL CIBO NELLE SCUOLE

Nel dopoguerra sono molte le organizzazioni internazionali che si interessano della condizione dell’infanzia in Italia. A realizzare uno dei progetti più significativi di assistenza alimentare per la maternità e l’infanzia, come riporta anche Bruno Maida nel suo libro, è l’Unrra, che si impegnerà a distribuire cibo all’interno delle mense scolastiche, negli asili e nelle colonie estive. La missione, terminata nel 1947, raggiunge circa un milione e settecentomila bambini, e mette in luce le disparità di accesso al cibo nei diversi luoghi d’Italia: ad esempio, a fronte di una media nazionale di consumo di grano pro capite di 400 grammi al giorno, a Livorno il consumo è pari a 250 grammi, mentre a Treviso è di 650.

zione di donne, ognuna portatrice di identità politiche diverse. Solo progressivamente diventa rappresentativa delle donne socialiste e comuniste e poi solo comuniste. È chiaro che in Emilia i bambini andavano in città dove per il 90% si votava comunista, ma non era sufficiente perché era la società nel suo complesso che accoglieva, e ognuno faceva la sua parte anche se poi non aderiva necessariamente al Pci. E infatti i bambini arrivano in questi paesi dove il calzolaio gli fa le scarpe, il sarto gli cuce il vestito, l’autista di bus li accompagna a scuola. Il nodo centrale non era solo organizzare il trasporto dei bambini, che pure non era semplice con i mezzi dell’epoca, ma significava conquistarsi la fiducia. Immaginiamoci delle donne sconosciute, comuniste, quindi sospette nell’immaginario collettivo popolare, che andavano nelle case e dovevano convincere le famiglie a lasciargli i loro figli che sarebbero stati portati dall’altra parte dell’Italia. C’è una storia emblematica a questo proposito: a Napoli la donna che guidava i monarchici era la “Pachiochia”, la chiamavano tutti così e credo che nessuno sapesse il suo vero nome. Aveva guidato le donne a »

UNICEF STUDIA L'ITALIA Nel 1949-50 la missione Unicef in Italia commissiona una ricerca sull’alimentazione dei bambini: la denutrizione risulta essere una delle principali cause di malattie respiratorie e dell’apparato gastrointestinale.

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«Gli incontri con i bambini di allora sono stati bellissimi perché questi signori e signore hanno scoperto che la loro storia faceva parte di una memoria collettiva»

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LE DONNE DELL’UDI SONO FIGURE CHIAVE DELL’OPERAZIONE DI SOLIDARIETÀ E RIESCONO A CONQUISTARE LA FIDUCIA DELLE FAMIGLIE PIÙ POVERE CHE DEVONO AFFIDARGLI I PROPRI FIGLI

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distruggere la federazione comunista di via Medina prima del referendum del ‘46, e le compagne dell’Udi sapevano che bisognava passare attraverso il suo benestare per realizzare il progetto dei treni a Napoli. Per convincerla la invitano a partecipare ad uno dei viaggi verso l’Emilia, e questo servirà ad ottenerne l’appoggio, anche se la Pachiochia non sarà mai comunista. Ciò che è accaduto, a mio avviso, è politica nella sua parte migliore, capace di tenere insieme una visione del mondo, un’ideologia, e misurarsi con i problemi delle persone provando a risolverli. Queste donne coraggiose ribaltano lo stereotipo: perché anche nel Pci c’era il maschilismo, si pensava sempre che le donne dovessero occuparsi della dimensione familiare e della cura, ma in questo caso occuparsi dei bambini diventa

una forma straordinaria di protagonismo politico. I due elementi solidaristico e politico si affiancano. Cosa è cambiato da allora, in Italia, nell’approccio alla solidarietà? Gli anni della ricostruzione in Italia sono interessanti perché sono anni in cui tutto è possibile, e infatti è proprio in quel periodo che si definisce un modello di ricostruzione, che poi lascerà purtroppo sullo sfondo il protagonismo femminile, con le conseguenze che vediamo ancora oggi di scarsa presenza femminile nei luoghi apicali del potere. L’operazione dei treni dell’accoglienza finisce nel 1948 con la rottura dell’unità antifascista, quando cambia il clima; sarà poi applicata in altri contesti. Per esempio durante gli scioperi operai che portano a degli arresti o in Sardegna,

con gli scioperi dei minatori, oppure a seguito di grandi catastrofi come l’alluvione del Polesine o quella in Calabria. Se vogliamo possiamo leggere la storia dei treni come punto di un racconto non lineare che parte dall’inizio del Novecento, con il trasferimento dei bambini durante gli scioperi dei contadini in Emilia Romagna, che da Parma vengono mandati a Genova. Ci sono poi i bambini di Vienna accolti nelle famiglie italiane. La solidarietà per l’infanzia passerà anche da Chernobyl in anni più recenti, e arriverà all’oggi con le famiglie che aiutano gli stranieri, li accolgono. Insomma la solidarietà ha radici varie, soprattutto umane, e ci accompagna, pure con tutte le contraddizioni, proprio perché siamo in un Paese che ha conosciuto la povertà e l’emigrazione come tratti fondanti della sua storia.

LO SAPEVATE CHE? “Gli anni della ricostruzione in Italia sono anni in cui tutto è possibile, e infatti è proprio in quel periodo che si definisce un modello di ricostruzione, che poi lascerà purtroppo sullo sfondo il protagonismo femminile che allora si affacciava sulla scena”.


DALLA COLLANA “LE PERLE DELLA MEMORIA”

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SCONFITTO la GUERRA

Gli anni del conflitto e delle divisioni hanno forgiato una generazione capace di distinguere la pace vera dalla semplice assenza di guerra. Su questa tematica, la collana Le Perle della Memoria ha pubblicato il 9° volume dal titolo “Come abbiamo sconfitto la guerra”, una sorta di antologia composta di preziosi “io c’ero”. Un libro che raccoglie le storie di chi ha sentito il bisogno di raccontare, perché “gli altri” - quelli che non c’erano - sappiano e vigilino affinché mai più si ripetano gli orrori trascorsi.

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I Socio 50&Più - Tessera n° ................. I Università Terza Età / Iscritto ricercatore (BARRARE LA CASELLA INTERESSATA) COMPILARE IN STAMPATELLO, RITAGLIARE E SPEDIRE A 50&PIÙ EDITORIALE - VIA DEL MELANGOLO, 26 - 00186 ROMA

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__ATTUALITÀ TENDENZE__

DALLE BOMBE TUTTO È NATO NEL 2009, CON UN PRIMO VIAGGIO NEL SUD EST ASIATICO, QUANDO MASSIMO MORICONI E SERENA BACHEROTTI VISITANO IL VIETNAM E LA CAMBOGIA, per poi decidere di tornarci, anno dopo anno, a realizzare progetti di volontariato. «Ci siamo innamorati di questi posti - racconta Moriconi - e abbiamo iniziato a collaborare con diverse associazioni sulla distribuzione di filtri per depurare l’acqua e sulla realizzazione di una scuola. L’idea di “No War Factory” ci è venuta una sera, mentre eravamo in un mercato, quando abbiamo visto dei bracciali realizzati con 42 I spazio50.org I GENNAIO 2021

GIOIELLI SOLIDALI

Serena abbiamo creato una società insieme a un amico, Riccardo Biagioni, e oggi commissioniamo loro i prodotti che poi facciamo spedire in Italia. Laggiù vengono fatti pezzi semplici, mentre le rifiniture sono completate qui, da alcuni amici oradi Winda Casula fi. Quello che facciamo è sostenere l’economia del villaggio, e donare ordigni bellici e abbiamo poi deciso di viuna parte dei profitti annuali alla nostra sitare il villaggio dove venivano prodotti». associazione “Sons of Mine”, nata proprio Cosa avete scoperto nel villaggio? per aiutare a potabilizzare l’acqua e a soSiamo entrati in contatto con gli artigiani stenere lo sminamento del Laos. che producevano i bracciali per i mercaIl problema delle mine in Laos è antini, e i cucchiai, molto richiesti dai ristocora molto presente: gli artigiani ranti della zona, e abbiamo deciso di colriescono a lavorare in sicurezza? laborare con loro. Così io e mia moglie La Piana del Laos è ancora cosparsa da


I resti degli ordigni bellici della guerra del Vietnam si trasformano in preziosi monili grazie al lavoro degli artigiani del Laos e alla sinergia nata con un’azienda made in Italy, la “No War Factory”

NEL LAOS

Il reimpiego degli ordigni

ordigni che risalgono al conflitto del Vietnam, in media si trova una bomba inesplosa ogni sei metri quadrati, e i rischi sono ancora oggi altissimi, soprattutto per i bambini. Ma grazie alle associazioni che si occupano di bonificare il terreno, si cerca di mettere l’area in sicurezza. Oggi gli artigiani raccolgono i frammenti di cluster bombs e altri scarti solo dopo che l’associazione Mag (“Mine Advisory Group”) ha messo in sicurezza i terreni. Progetti per il prossimo futuro? Stiamo attivando una collaborazione con “Give me a hand”, una realtà di Bergamo che lavora con le stampanti 3D per realizzare protesi per i bambini del Vietnam. Con loro stiamo cercando di produrre nuovi filtri per l’acqua potabile, in modo da riuscire ad abbattere i costi di acquisto in loco, superiori ai cento dollari al pezzo. Oltre ad acquistare i gioielli è possibile contribuire ai progetti con delle donazioni? Sì, sul nostro sito www.nowarfactory.com c’è una sezione “Donazioni” che porta direttamente all’associazione “Sons of Mine”, dove sono indicati i progetti già realizzati e quelli in fase di realizzazione, con tutti i riferimenti per contribuire.

Dal 1964 al 1973 gli Stati Uniti hanno colpito il Laos con oltre due milioni di tonnellate di ordigni, rendendolo il Paese più bombardato della storia. Di questi ordigni almeno il 30% non è esploso allora, ma è rimasto nel terreno causando oltre 50mila vittime dal 1964 al 2011. Già dalla fine della guerra del Vietnam, gli abitanti dei villaggi hanno cominciato a utilizzare gli ordigni per produrre manufatti e oggi molti di loro vivono di questa attività. Gli artigiani che collaborano con “No War Factory” si trovano a Ban Naphia, a pochi chilometri da Phonsavan, la capitale della regione di Xieng Khouang, detta anche “Piana delle giare” per la presenza di grandi contenitori di pietra, di origine antica e sconosciuta, disseminati nel terreno.

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PARTE DEI PROFITTI PROVENIENTI DALLE VENDITE DEI GIOIELLI VIENE RISERVATA A “SONS OF MINE”, UN’ASSOCIAZIONE NATA CON L’INTENTO DI FAVORIRE LA POTABILIZZAZIONE DELL’ACQUA ATTRAVERSO L’UTILIZZO DI FILTRI, E PER SOSTENERE LE SQUADRE ADDETTE ALLO SMINAMENTO DEL LAOS


__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

“Close the glass loop” è la prima piattaforma industriale nata per gestire meglio e coordinare a livello europeo la filiera della raccolta del vetro e quella del riciclaggio

RICICLO DEL VETRO: L’EUROPA È UNITA di Rita Nicosanti “CLOSE THE GLASS LOOP”: È QUESTO IL NOME SCELTO DALL’UNIONE EUROPEA PER UN PROGRAMMA CHE METTE IN RETE L’INTERO ECOSISTEMA EUROPEO DEGLI IMBALLAGGI DI VETRO. L’obiettivo è quello di promuovere il riciclo “da bottiglia a bottiglia”, per portare la raccolta differenziata del vetro da avviare al riciclo al 90% (rispetto all’attuale media del 76%) entro il 2030, in tutta Europa. La sostenibilità ambientale, del resto, è uno dei perni dell’Agenda 2030, il L’INIZIATIVA progetto d’azione per le persone, il Un lavoro di gruppo pianeta e la prosperità sottoscritto dai “Close the glass loop” coinvolge tutti gli attori della catena governi dei 193 Paesi membri deldel valore del packaging in vetro: il produttore, il proprietario l’Onu. L’Europa ce la sta mettendo del marchio, il consumatore, le società di gestione dei tutta per cercare di realizzare i goal rifiuti e gli enti locali. Tutti insieme per aumentare la qualità e il rendimento degli imballaggi. prefissati. Lo fa tornando a parlare di

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IN RUSSIA economia circolare attraverso un programma di supporto al Green Deal Europeo approvato lo scorso anno. Ma non solo quantità, anche qualità: “Close the Glass Loop” mira, infatti, a valorizzare la materia del vetro per diffondere le buone pratiche necessarie a migliorare la qualità delle raccolte differenziate, a uniformare e razionalizzare i sistemi nazionali in un’ottica europea. » IL PROGETTO

“Close the Glass Loop” riunisce dodici Federazioni europee che rappresentano produttori di vetro, trasformatori, brand, organizzazioni per il recupero degli imballaggi e Comuni. L’Italia ha aderito con le associazioni Assovetro e CoReVe (Consorzio Recupero Vetro). Il piano d’azione europeo è quello di stabilire partnership con le autorità locali per aumentare la raccolta di vetro, migliorarla nelle grandi città e nelle aree turistiche. Si vuole inoltre garantire che l’uso, la raccolta e il riciclo dei contenitori di vetro siano supportati meglio da linee guida e da strumenti comuni in tutte le fasi. » UN RICICLO VIRTUOSO

Ad oggi il vetro ha un primato nell’Unione Europea: il suo tasso di raccolta del 76%, infatti, significa che la maggior parte del vetro raccolto finisce nel ciclo di produzione. Per la precisione, il 52% dei lotti è composto da vetro riciclato. Grazie a questa operazione, ogni anno vengono risparmiate più di 12 milioni di tonnellate di materie prime e si evitano oltre 7 milioni di tonnel-

late di CO2. Ma l’Europa vuole alzare l’asticella fissando il riciclaggio al 70% entro il 2025, e al 75% entro il 2030 per ogni Nazione. Inoltre, si punta a misurare il riciclaggio effettivo dei materiali di imballaggio, e non solo i tassi di raccolta. » IL RECORD ITALIANO

Secondo un sondaggio commissionato da “Friends of Glass”, che ha coinvolto 8mila consumatori in 11 Paesi, gli italiani sono secondi in Europa per il riciclo del vetro: nove connazionali su dieci affermano, infatti, di riciclarlo sempre. Secondo la ricerca, il 94% dei consumatori europei ricicla gli imballaggi utilizzati in casa. All’interno di essi, gli italiani sono quelli che hanno imparato le buone pratiche ambientali: il 99% degli intervistati afferma di riutilizzare gli imballi e, per quanto riguarda il riciclo del vetro, il 91% sostiene di riciclarlo sempre. » UNA GENERAZIONE INFORMATA

I senior risultano più informati e impegnati rispetto ai giovani. Sono più consapevoli dell’importanza dei benefici a livello ambientale

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LA CASA DI VETRO

Ecologica ed economica

del riciclo degli imballaggi di cibo e bevande. Questo gap tra generazioni è presente in tutti i Paesi, in modo particolare in Spagna, dove la differenza di consapevolezza tra giovani generazioni e quelle più anziane è del 27%. Gli ultrasessantenni riciclano, di fatto, tutti i loro contenitori, comprese le bottiglie e i vasetti di vetro, con un’attenzione più ampia rispetto ai ventenni. In Italia, parlando di riciclo in generale, non c’è un grande gap di età. Il divario cresce quando si parla del riciclo del vetro: i giovani che sostengono di farlo sono l’87,5%, contro il 97,3% degli anziani. La forbice si amplia parlando di informazione: soltanto il 44,6 % degli under 30 dice di sapere che il vetro si può riciclare un numero infinito di volte, contro il 63,8% degli over 60.

Riciclando il vetro si può dare vita a nuovi oggetti e, persino, ad una… casa. Lo ha dimostrato un 52enne russo che ha costruito un’abitazione utilizzando dodicimila bottiglie di champagne riciclate. Hamidullah Ilchibaev, questo il nome del costruttore sui generis, ha dato vita ad una struttura di vetro completamente ecologica, di color verde luccicante. È stata costruita con un materiale isolante non inquinante, è grande 99 metri quadrati e ci sono voluti cinque anni per completarla. Lo ha fatto in memoria di suo figlio, morto a 18 anni, e poi ha donato la casa al primogenito, come regalo di nozze. Parte della materia prima è stata raccolta grazie al contributo dei ristoranti della zona, mentre il resto delle bottiglie sono state acquistate al prezzo di un rublo (poco più di un centesimo di euro). Una costruzione urbana ecosostenibile che ha evitato l’accumulo di vetro nelle discariche e l’utilizzo di cemento. Ed anche economica: è costata appena 8mila euro.

IL VETRO NON PERDE MAI LE SUE PROPRIETÀ INTRINSECHE, INDIPENDENTEMENTE DAL NUMERO DI VOLTE IN CUI VIENE RICICLATO. CIÒ SIGNIFICA CHE PUÒ ESSERE RICICLATO ALL’INFINITO

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cultura LIBRI ARTE MUSICA CINEMA

__LIBRI CULTURA__ NEGLI SCRITTORI SARDI DI MAGGIOR RILIEVO, come Deledda, Satta, Dessi molto forte è il senso dell’appartenenza, dell’identità storica, etnica, familiare da strappare con un gesto risolutivo dal terreno della omologazione o della dissoluzione, in cui sembra che con il tempo vadano a sprofondare. Anche Francesca Farina, che conoscevamo come poetessa colta e di buona sperimentazione, nel suo primo ambizioso romanzo si muove assai bene nella direzione indicata da modelli letterari così forti. Si potrebbe dire che scriva un epistolario collettivo in cui ogni voce vuole essere rappresentata. Racconta la storia e le storie della propria famiglia e allarga il campo alle radici, all’origine che, dai miti fondatori che hanno dato il lievito e la forma all’esperienza e dal passato storico che ha creato valori e percorsi di vita, porta fino all’oggi, al suo volto così trasformato e sfigurato. La storia Casa di morti diventa così corale, investe un’intera comunità e il suo contesto ambientale dalla metà dell’Ottocento alla metà del Nove-

UN VIAGGIO + ALLA SCOPERTA DI RADICI LONTANE

cento. Vuole salvaCASA DI MORTI re dall’oblio ogni BERTONI EDITORE fatale esclusione 484 PAGINE 18,00 EURO con la forza del Giudizio di 50&Più: racconto che insegue i molti protagonisti e li ferma in un gesto, in una posa, in una parola. Ci sono i Baroni, nobili decaduti, e ci sono i Farias, Le infinite suggestioni i parenti poveri. E c’è soprattutto una di un romanzo mitosorta di abile curbiografico corale sore narrativo che nella Sardegna rincorre i destini tra metà ’800 e metà ’900, individuali e quelli della collettività, li tra crollo della Società suggella nelle scee lotta all’emancipazione ne della propria vita inseguendone la di Renato Minore grandezza e la miseria, le visioni del mondo e il loro inevitabile deCasa Lampedusa clinare, quei rivoli di necesSteve Price Bompiani - 304 pagine sità e di casualità che, fatalprezzo: 18 euro mente intrecGiudizio di 50&Più: ciati, diven«Dopo che ebbe cominciato, le parole si inatano azioni, nellavano con una facilità che lo sorprese; scelte, cascriveva come angosciato, timoroso di perdute irrimedere il filo o di vedere le parole avvitarsi su sé stesse». Così diabili, svolte Steve Price, poeta e scrittore canadese, immagina in una mattina abissali. E anche del 1955 Giuseppe Tomasi di Lampedusa, a cui è stata appena l’avvio per un condiagnosticata una fatale malattia, alle prese con “l’uomo della sapevole viaggio di sua visione”, don Fabrizio Salina: «Gli parve che per lui - un tipo conoscenza che solo burbero, solenne, dispotico che era e non era il suo bisnonno la paziente opera la passione stessa per la vita dovesse essere la causa della sua dell’immaginaziorovina culturale». Un romanzo appassionato Casa Lampedusa, ne letteraria può in cui il principe che lo scrive diventa lui stesso personaggio letterario in un gioco di specchi che incatena il lettore e la sua garantire. sempre viva memoria de Il Gattopardo.

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__ARTE CULTURA__ INFORMAZIONI SULLA MOSTRA

http://www.palazzodiamanti.it/1743/antonio-ligabue-una-vita-dartista https://parma2020.it/it/event-detail/5719/ www.museovillabassiabano.it/mostre-ed-eventi/ www.museicapitolini.org/it/mostra-evento/torlonia-marbles www.palazzorealemilano.it/en/mostre/margaret-bourke-white www.triennale.org/eventi/claudia-andujar.-la-lotta-yanomami/

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DA NON PERDERE

MILANO

Carla Accardi Antologica della pittrice astrattista siciliana (1914-2014), propone 70 opere accompagnate da foto e documenti. Ne illustrano il segno strutturato, tra costruttivismo Anni ’40, stesure più iridescenti e ricerche con materiali industriali, nel segno della sperimentazione di nuovi linguaggi. Museo del Novecento Fino al 27 giugno

ROMA

Contemporanei premiati Il MAXXI Bulgari Prize premia gli artisti più promettenti del panorama mondiale, con una giuria formata da direttori di musei. I finalisti di quest’anno sono Giulia Cenci, Tomaso De Luca e Renato Leotta; le loro proposte si potranno ammirare fino al 7 marzo al Museo delle arti del XXI secolo.

Vi proponiamo alcune significative esposizioni visitabili a Milano, Parma, Ferrara, Abano Terme e Roma, con tutte le precauzioni anti-Covid

DAI MARMI GRECO-ROMANI A LIGABUE, DAL SEICENTO ALLA FOTOGRAFIA GRANDI O PICCOLE, MIRATE O ASPECIFICHE, MONOGRAFICHE O GENERALISTE, nonostante il Covid ne abbia ridotto il numero e provocato un’apertura a singhiozzo, le esposizioni rimangono un importante appuntamento. Ve ne presentiamo alcune. Iniziamo con uno dei pittori più amati dagli italiani, Antonio Ligabue, proposto sia a Parma (Palazzo Tarasconi, fino al 30 maggio) che a Ferrara (Palazzo dei Diamanti, fino al 5 aprile) con un centinaio di opere in entrambe le location. Tutta la fantasia naturalistica e il rutilante esplodere del colore della “variante italiana di Van Gogh”, parola di Vittorio Sgarbi.

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Da Magnasco a Fontana. Collezioni in dialogo propone a Villa Bassi Rathgeb di Abano Terme (Pd), fino al 5 aprile, il meglio delle raccolte accumulate dalla famiglia di casa e dal bustocco Giuseppe Merlini. Dal ’600 di Baschenis e Moretto da Brescia al ’900 di De Chirico e Severini. Nei Musei Capitolini di Roma, fino al 25 giugno, I marmi Torlonia. Collezionare capolavori, con 92 delle 620 sculture antiche reperite dalla prestigiosa famiglia, è un eccezionale documento sui marmi greci e romani (busti, rilievi, statue, sarcofagi ed elementi decorativi), ma anche sul loro collezionismo, su scavi e restauro,

MOSTRE di Ersilia Rozza

sull’archeologia e sul gusto. Infine, le opere di due grandi fotografe sono esposte a Milano. La prima donna fotoreporter del settimanale Life Margaret Bourke-White (fino al 14 febbraio a Palazzo Reale) ci racconta quasi mezzo secolo di storia, interrotta nel 1971 quando morì a New York, dove era nata 67 anni prima. Claudia Andujar, fotografa svizzera 89enne, propone emozionanti immagini di vita del popolo amazzonico Yanomami, che segue dagli Anni ’70. Alla Triennale fino al 7 febbraio.


__MUSICA CULTURA__ MUSICA E SPIRITUALITÀ

Tra i vari cd usciti a Natale, segnaliamo Believe di Andrea Bocelli. Il tenore propone un repertorio che va da Mozart a Leonard Cohen, da Puccini all’inno del Liverpool, dall’ultimo inedito di Morricone a Mira il tuo popolo. Come filo conduttore la spiritualità: «Adatta a questi mesi, che richiedono un’attenzione più profonda».

È appena stato pubblicato Budapest Concert, doppio cd che propone un recital dell’ultimo tour europeo del più grande jazzista vivente

L’ULTIMO CONCERTO DEL GENIALE KEITH JARRETT

MUSICA di Raffaello Carabini

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IN STREAMING

L’ESEMPIO DE “I POMERIGGI MUSICALI”

La musica non si ferma e suona in sicurezza: la stagione sinfonica direttamente a casa

L’orchestra I Pomeriggi Musicali è una delle sinfoniche di Milano. Il 21 novembre ha aperto la 76a stagione dal Teatro Dal Verme. E proporrà concerti fino all’8 aprile, quando con Čajkovskij e Beethoven chiuderà la serie. E il pubblico? A casa, ad ascoltare in streaming. Una scelta coraggiosa in un momento in cui molte orchestre, quella de La Scala ad esempio, non provano perché i teatri sono chiusi (almeno mentre scriviamo) oppure per attenersi alla più totale cautela. «In sicurezza, meglio la musica che cassintegrati», dicono i professori.

LO AVEVA ANNUNCIATO IN UNA DELLE SUE RARISSIME INTERVISTE, RILASCIATA AL NEW YORK TIMES. Dichiarava: «Non so quale futuro mi attende, in questo momento non mi sento un pianista: è tutto quello che posso dire». Vittima di un doppio ictus nel 2018, Keith Jarrett non si è ripreso. «Il mio lato sinistro è ancora parzialmente paralizzato. Provo a camminare un poco con il bastone ma non riesco a girare per casa. Provo a suonare con la mano destra, ma non mi convince. Anche in sogno sono incasinato come nella vita reale. Non riesco più a suonare neppure durante i sogni». E suonava magnificamente il 75enne pianista di Allentown, in Pennsylvania. Lo dimostrò come un fulmine inatteso nel cielo del jazz il capolavoro Facing You, registrato 50 anni

fa e ancora considerato una pietra miliare del pianismo del XX secolo. Lo dimostra oggi Budapest Concert, che offre la registrazione dello show solistico tenuto nella capitale ungherese come apertura del minitour europeo di cinque anni fa. Autore di musica contemporanea ed esecutore di brani classici, Jarrett è un aristocratico della tastiera, il cui tocco unisce un flusso ritmico-melodico senza fine a eleganti ballad, situazioni ruvide al limite del free a momenti quasi solenni, giochi in punta d’invenzione a malinconie profonde. Budapest Concert è un’ora e mezza di musica improvvisata ora contrappuntistica e circolare, ora intimistica e descrittiva, ora “fugata” e swingante, accumulando e vivificando frammenti blues, gospel, romantici e folk. GENNAIO 2021 I 49


__CINEMA CULTURA __

«Tutti nascono con un’anima. E queste anime non arrivano impreparate: vengono formate e ricevono una personalità», dice Pete Docter, regista del nuovo film d’animazione della Disney-Pixar

di Alessandra Miccinesi

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FILM IN USCITA

LE ANIME DI SOUL

WESTERN

NOTIZIE DAL MONDO REGIA Paul Greengrass con: Helena Zengel Giudizio di 50&Più:

C’era una volta il western. Un genere che ha vissuto stagioni mutevoli, dalla crisi degli Anni ’50 alla pioggia di Oscar per Balla coi lupi. A provarci oggi è Tom Hanks, star planetaria ma cowboy al suo debutto, nei panni di un veterano della guerra civile che attraversa il Paese narrando storie. Quando sulla strada del capitano Jefferson Kyle Kidd passa la piccola Joahnna (Helena Zengel), bionda e con le efelidi, allevata dalla tribù Kiowa, il veterano dovrà affrontare gli ostacoli di un Paese ferito per portare la ragazzina a casa.

DRAMMATICO

PIECES OF WOMAN REGIA Kornel Mundruczo con: S. Labeouf e E. Burstyn Giudizio di 50&Più:

Il film prodotto da Martin Scorsese è una discesa nell’anima di una coppia lacerata dal lutto. Martha (la strepitosa Vanessa Kirby, coppa Volpi a Venezia 77) vive una delle prove più dure che possano capitare a una donna incinta: perdere la sua creatura pochi istanti dopo il parto, per cause che il campo clinico ritiene un mistero. Il mondo esterno e il perbenismo dei parenti mandano Martha in pezzi.

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CINEMA CHI SIAMO, DA DOVE VENIAMO E DOVE ANDIAMO? Sono domande universali a cui non si riesce a dare sempre risposte certe. Si tratta di interrogativi ancestrali che punteggiano le nostre vite, e che solleticano le coscienze a espandersi oltre i limiti della materia tangibile, alla ricerca di risposte che offrano spiragli di verità all’umano sentire. Il mondo dell’animazione aveva già toccato l’argomento con il cartoon Inside Out di Pete Docter (Oscar per miglior film d’animazione), in cui si era tentata l’esplorazione dei meandri della mente umana attraverso un linguaggio semplice ed efficace. Tramite l’uso di colori diversi usati a seconda delle emozioni vissute dalla protagonista (rabbia, tristezza, gioia, disgusto e paura), incarnati nel cartoon da altrettanti personaggi, gli spettatori entravano

nella psiche di una ragazzina di 11 anni alle prese con un forte cambiamento: casa, amici, abitudini. Un vero trauma per lei, tra sogni e ricordi contrastanti la nuova realtà. Tutt’altra storia per Soul. Qui, al centro della narrazione c’è un professore di musica di scuola media il quale, a causa di un passo falso, passerà direttamente dalle strade di New York a quelle dell’Ante-mondo: luogo ideale dove le anime si preparano e sviluppano la propria personalità prima di venire sulla Terra. Determinato a tornare alla sua vita, il musicista Joe si allea con l’anima precoce 22, dando risposta ai quesiti più importanti dell’esistenza. Voci di Paola Cortellesi e Neri Marcorè. Regia: Pete Docter Genere: animazione Giudizio di 50&Più:


LA POESIA COME BATTAGLIA ECOLOGICA DI LIBERTÀ E LIBERAZIONE +

M intervista di Renato Minore

MÁRCIA THEÓPHILO

__le INTERVISTE di 50&Più__

Poetessa e antropologa, Márcia Theóphilo canta la bellezza della natura, la cultura e lo spirito della Foresta Amazzonica, un’anima che si sta dissolvendo, e la necessità di salvare il polmone verde che alimenta la vita del mondo. Il suo è il sogno del ritorno a un mondo pulito, senza inquinamento e crudeltà

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MÁRCIA THEÓPHILO MÁRCIA THEÓPHILO DICE DI CONOSCERE LA FORESTA AMAZZONICA FIN DA PICCOLA, VI È CRESCIUTA INSIEME AD ALTRI BAMBINI E ALLE VARIOPINTE SPECIE DEGLI UCCELLI. «Nell’Amazzonia della mia infanzia, i bambini vivevano nei villaggi in piena libertà, giocavano e il gioco stesso insegnava a vivere, a procurarsi il frutto degli alberi, a imitare il suono degli uccelli e degli altri animali, a vivere la pioggia e l’acqua come elemento ludico». La nonna paterna di Márcia Theóphilo era una grande matriarca india che raccontava storie, è stata la prima persona a parlarle di miti, delle grandi visioni del fiume, del soffio del vento, delle metamorfosi della luna, delle storie delle sirene e dei folletti, mettendola a contatto con la polifonia delle voci e dei suoni della natura, dove animali, alberi, fiori sono figure che sapevano comunicare fra di loro e con gli umani. Da questa esperienza così fondativa è nata Márcia Theóphilo, la poetessa e antropologa che a quel mondo ha dato vita, forma, sostanza e respiro con la forza, il coinvolgimento, l’amorosa ossessione tematica e linguistica che si specchia in tutti i suoi libri, fino all’ultimo, Amazzonia verde d’acqua, pubblicato nella prestigiosa collana Lo Specchio Mondadori. Lei dice, Márcia: “Se per ossessione si intende una forma di amore estremo, allora sì, la mia è proprio un’ossessione e ha radici molto profonde. La poesia è la mia compagna, la mia seconda pelle, la mia preghiera”. Ma non è anche il simbolo di una battaglia ecologica di libertà e di liberazione, una sorta di utopia dentro cui riconoLA POESIA DI MÁRCIA THEÓPHILO scersi per lenire il doloNASCE DAL RECUPERO DI MITI re, cicatrizzare le ferite, E LEGGENDE DELLA FORESTA il lutto, la perdita? AMAZZONICA E DENUNCIA GLI ABUSI SUBITI DAI POPOLI L’ultima catastrofe provocata INDIGENI NEI CONFRONTI in Amazzonia è un crimine DEL LORO PATRIMONIO contro la natura con dimenNATURALE E CULTURALE sioni di una tragedia. La biodiversità, le varietà di specie viventi, gli esseri umani e quelli che vivono nell’invisibile, le divinità e i miti si trasformano l’uno nell’altro. Anche la nostra cultura sparirà, come le nostre parole. La terra è un organismo vivente di

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In alto, Márcia Theóphilo insieme a Gregory Corso, poeta statunitense della Beat Generation; sopra, con Rafael Alberti, grande amico e artista poliedrico.

per sé, capace di generare la sua autodifesa. La mia voce, la mia opera e l’opera di tutti i guardiani della foresta, come quella degli Indios, del Wwf, del partito dei Verdi, sono una forma naturale e necessaria di autodifesa della natura. Come antropologa, rispetto al poeta ha imparato qualcosa in più sulla foresta e sugli Indios che la abitano? Il poeta quanto deve all’antropologa? È per non dimenticare la forza del passato e non disperdersi in quest’oggi della cultura occidentale che la mia poesia va

crescendo attorno all’esistenza, al paesaggio naturale e alla spiritualità. Ma quel che soffia è la preghiera come ebbrezza nella sua semplice sonorità, per un mondo che non deve morire. L’ambiente è selvaggio, primordiale, la sua narrazione è come se fosse un grande corpo in trasformazione. Un popolo indio della foresta amazzonica ha realizzato nel suo linguaggio 16 modi diversi di descrivere il verde. Solo nel profondo di quella foresta si possono cogliere tante sfumature e significati. Distrutti gli uomini che erano capaci di scorgere quei tanti

BIOGRAFIA

1941

Con l’arcivescovo Hélder Câmara (1970). 52 I spazio50.org I GENNAIO 2021

LE ORIGINI Nata a Fortaleza, in Brasile, Márcia Theóphilo si è laureata in Antropologia. Negli anni Settanta si è trasferita a Roma e attualmente vive tra il suo Paese e l’Italia. In passato si è occupata di relazioni culturali con il Brasile.

1996 2003

LE POESIE E I PREMI Alcuni suoi libri di poesie hanno vinto diversi premi: I bambini giaguaro (Premio Fregene); Kupahuba. Albero dello Spirito Santo (Premio San’Egidio); Foresta mio dizionario (Premio Nazionale Histonium e Premio Parco Majella).


LA FORESTA TROPICALE

Con la sua opera Márcia Theóphilo intende costruire un “grande dizionario della foresta” che salvaguardi la memoria di un mondo minacciato, come l’Amazzonia dei suoi avi Membro onorario dell’Accademia Mondiale della Poesia dal 2009, la Theóphilo è candidata al Premio Nobel per la Letteratura.

modi d’intendere il verde, distrutta ogni possibilità d’incontro tra loro, resteremo per sempre esseri umani per cui il verde è solo verde. L’umanità avrà guadagnato in velocità di movimento, ma chi può dire che il movimento sia più prezioso di questo colore? A me ha sempre interessato il problema degli Indios, i primi grandi guardiani della foresta. Volevo capire a fondo la loro umanità così pura all’origine e per questo minacciata dalla degradazione ed esposta a grandi pericoli.

2005 2020

La speranza di questa battaglia è che altri esseri umani possano salvare la loro Amazzonia, salvare il paesaggio della nostra infanzia, lo sfondo dei nostri sogni dalla depredazione dei nostri simili? Le cose nascono dentro di noi come la musica nasce da uno strumento. Siamo lo strumento di qualcosa che è al di fuori di noi, ma di cui facciamo parte. In modo più o meno consapevole, la mente dell’artista si muove in questa dimensione. I sognatori, gli artisti sono il senso dell’universo,

LE PUBBLICAZIONI Ha pubblicato diverse raccolte sia in portoghese che in italiano, tra cui Amazzonia respiro del mondo (2005), Amazzonia sempre... (2010), Amazzonia oceano di alberi (2011) e Amazzonia verde acqua (2020).

2020

UN PATRIMONIO DA TUTELARE

Edward O. Wilson, padre del termine “biodiversità” - intesa come ricchezza e diversità di specie e di sistemi naturali con le loro variazioni genetiche -, ha scritto: «La perdita della diversità genetica e la distruzione degli ambienti naturali sono frutto dell’ottusità contemporanea che le nuove generazioni non saranno disposti a perdonarci». La foresta tropicale costituisce un ambiente biologico estremamente denso e vario, sia per le sue forme di vita che per l’interazione esistente fra di loro. Se si pensa che in un solo grande albero possono coabitare migliaia di specie diverse, che interagiscono con l’albero e fra di loro in centinaia di migliaia di modi diversi, si può dedurre che il patrimonio naturale che potrà garantire il futuro dell’umanità raggiunge il livello più alto nelle foreste tropicali.

qualcosa in più della scienza, sono l’anima della materia, imprevedibili e profondi quanto l’universo infinito. Esiste un’universalità del mondo creativo dei bambini? I bambini sentono gli esseri naturali e soprannaturali, gli esseri che volano e cantano con l’allegria della loro immaginazione nel vissuto quotidiano, anche una lattina, una ruota o una scatoletta sono il principio di tutti i sogni. Lei vive da molto in Italia? Come viene percepita la sua poesia sull’Amazzonia dalla gente che l’ascolta e che la legge? Non c’è il rischio che sia un fatto lontano, esotico? Io vivo da tanti anni in Italia, ma vivo anche in Brasile, la mia famiglia è lì. Negli ultimi anni ho fatto vari viaggi in Amazzonia, anche con un’amica fotografa che ha pubblicato un libro di foto con le mie poesie. Io so di avere tanti lettori e molte persone assistono sempre con grande interesse ai recital dove leggo le mie poesie, tanto in Italia quanto in Brasile. L’Amazzonia è un ecosistema che sta scomparendo, in questo momento storico è un simbolo di un pianeta che sta lentamente morendo e l’umanità ne sta prendendo atto.

IL PREMIO BONANNI Lo scorso novembre, a L’Aquila, ha ricevuto il Premio internazionale Laudomia Bonanni, una manifestazione in cui - tra gli altri - sono stati protagonisti Evgenij A. Evtušenko, Adonis e Derek Walcott.

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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

Fotografare è un processo introspettivo che spinge a porsi delle domande su cosa vogliamo raccontare per avvicinarci a chi realmente siamo

LA FOTOGRAFIA, UN PERCORSO PER RITROVARE SE STESSI di Carlotta Poselli «OGNI RACCONTO FOTOGRAFICO INIZIA DA UNA CURIOSITÀ E DA UNA DOMANDA. QUINDI, CI PORTA A GUARDARE OLTRE». Sono le parole di Stephanie Gengotti (nella foto sopra), pluripremiata fotografa italo-francese. Lei, laureata come interprete in inglese e francese, si è diplomata in Fotogiornalismo alla Scuola Romana di Fotografia. Oggi lavora per testate del calibro del New York Times, Stern, Der Spiegel, Le Monde, Internazionale e National GeograIL PROGETTO “PER SEMPRE ME” phic. Siamo andati a trovarla a Roma, I senior protagonisti dove vive, per parlare del suo lavoro «Ho ritratto senior in un progetto dal titolo Per sempre e del ciclo di lezioni online di fotome, dove ho realizzato delle foto chiedendo ai partecipanti grafia che terrà, a cominciare dal 28 come volessero essere ricordati. Andavo a casa di queste gennaio dalle ore 16 alle ore 18, alpersone, sceglievamo insieme come vestirsi, come truccarsi l’interno dei Webinar di Spazio50. e con quale espressione volessero essere ritratte». In cosa consiste il corso che

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terrai su Zoom? Si rivolgerà tanto a fotoamatori quanto a fotografi più esperti. Dopo una piccola parte tecnica introduttiva - dove si imparerà a usare la macchina fotografica in manuale - passeremo subito alla pratica. Avrò un costante contatto diretto con gli iscritti. Li aiuterò, tra l’altro, a scoprire la loro inclinazione: la street photography, il ritratto, la fotografia intimistica, quella rivolta alla famiglia, il documentario, il reportage, la fotografia di viaggio. E insieme porteremo avanti un progetto. Quante lezioni saranno? Dieci lezioni a cadenza settimanale, di due ore ciascuna. Durante ogni lezione mostrerò autori e, più in generale, il mondo della fotografia professionale. Faremo un viaggio tra le agenzie fotografiche di documentario. Si tratterà di un corso molto legato all’aspetto psicologico dei partecipanti. Perché iniziare a fotografare? È un percorso che io definirei terapeutico: un lavoro di contatto e intimità con se stessi. Da un lato avvicina agli altri, ma dall’altro estranea perché - comunque - il processo creativo è solitario. Dà accesso a mondi che, forse, sarebbero rimasti inesplorati. In cosa consiste la tua ricerca fotografica? La mia ricerca fotografica parte dallo storytelling, lavoro su progetti a lungo termine raccontando storie attraverso il ritratto. Di certo, il mio lavoro è legato alla fotografia documentaristica tant’è che, quando non lavoro su commissione per un

giornale, mi piace cercare storie che più rispondano a una mia curiosità, come quelle ultime del circo, dove ho potuto esprimere la mia voglia di indagare la vita delle persone e delle famiglie che lo popolano, capendo cosa muova quella grande macchina senza tempo. Dal tuo lavoro fotografico sul circo è nato un libro: Zirkuswelten, pubblicato dalla casa editrice tedesca Frederking & Thaler. Sono duecento pagine di fotografie, frutto di un lavoro che mi ha accompagnata dal 2016 ad oggi. Un lavoro sulle piccole famiglie circensi che viaggiano come all’inizio del Novecento e che rievoca il film La strada di Federico Fellini - niente a che vedere col grande circo tradizionale -, un circo che si ispira ad un movimento nato negli Anni ’70 chiamato Nouveau Cirque. Si tratta di piccoli gruppi familiari, artisti ed amici che intraprendono il grande viaggio della vita insieme, alcuni addirittura con carrozzoni trainati da cavalli o con delle roulotte. Niente di sensazionale, niente animali, ma il mescolarsi di arti quali teatro, danza e acrobazia, in una storia raccontata dall’inizio alla fine. Nel Nou-

vou Cirque si racconta una storia un po’ come se si stesse assistendo a un’opera teatrale. Ho fotografato sei circhi in diverse parti d’Europa, viaggiando e vivendo con loro. È sicuramente il lavoro a cui sono più legata e in cui mi sono potuta esprimere realmente. Quello che meglio racconta la mia anima. Cosa ha significato per te iniziare a fotografare? L’inizio per ogni fotografo è sempre particolare, bisogna partire dal chiedersi che cosa siamo pronti a lasciare andare di noi stessi, della nostra zona di comfort, per affacciarci a qualcosa che non dà né sicurezze né certezze economiche o di risultato in termini di successo e guadagno. O si parte da una forte motivazione oppure non si arriva da nessuna parte, perché una carriera del genere non è certo facile da intraprendere. Io ho cominciato per caso. A un certo punto della mia vita, sono passata dal viaggio al racconto. Vengo da una famiglia di viaggiatori, entrambi i miei genitori erano

assistenti di volo e con loro mi spostavo spesso in altri continenti anche per lunghi periodi. Probabilmente quello è stato proprio l’inizio. Poi, quando si capisce qual è la direzione giusta, l’universo ci assiste e mette sulla nostra strada una serie di casualità favorevoli. Che è quello che è accaduto a me. Cosa è successo esattamente? Ho cominciato a lavorare per caso sul set di un film, Capitano Ultimo, e lì ho poi conosciuto un gruppo di persone particolari che mi avrebbero aperto la strada al documentario: una famiglia rom. Ho lasciato il cinema e mi sono avvicinata a una fotografia documentaristica. Sono stata quattro anni a contatto con questa comunità e ho avuto la possibilità di sperimentare tutti i giorni - un tipo di fotografia che non avevo mai sviluppato, lo storytelling. Progetti futuri? Ho iniziato un lavoro in Spagna, ma non posso dire di più: parla di antiche famiglie e matriarcato.

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IL CORSO DI STEPHANIE GENGOTTI SARÀ UN VIAGGIO NELLA FOTOGRAFIA PROFESSIONALE, TRA AUTORI E STILI DIFFERENTI, ALLA RICERCA DI UN PERCORSO CREATIVO PERSONALE E INTROSPETTIVO

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__ SOCIETÀ ESTERO__

Alla fine delle elezioni più partecipate e contestate della storia americana, Joe Biden è diventato il 46° presidente degli Stati Uniti. In un Paese spaccato, ferito dal Covid e allarmato dall’economia, dovrà abbattere muri e costruire ponti

BIDEN VINCE NELL’AMERICA STRAPPATA +

OLTRE AD ESSERE IL PRESIDENTE PIÙ ANZIANO NELLA STORIA DEGLI STATI UNITI D’AMERICA, JOE BIDEN HA ANCHE STABILITO IL RECORD DEI VOTI POPOLARI: QUASI 80 MILIONI

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L

di Leonardo Guzzo

«LA STORIA DICE/“NON SPERARE DA QUESTO LATO DELLA TOMBA”/MA POI, UNA VOLTA NELLA VITA,/LA SOSPIRATA ONDA DI MAREA/DELLA GIUSTIZIA PUÒ ALZARSI: SPERANZA E STORIA POSSONO RIMARE». Con queste parole lo scorso 20 agosto, durante la convention democratica a Milwaukee, Joe Biden suggellava il suo discorso di accettazione della candidatura alla Casa Bianca. È una citazione del poeta irlandese premio Nobel Seamus Heaney, tratta dal dramma teatrale La cura a Troia, libera trasposizione del Filottete di Sofocle. Con meno facilità di quanto previsto dai sondaggi (in molti Stati chiave la contesa si è risolta sul filo di lana) alla fine speranza e storia hanno fatto rima.


Al termine delle elezioni più partecipate degli ultimi cento anni, col maggior numero di voti mai riportato da un vincitore, Joe Biden è diventato il quarantaseiesimo presidente degli Stati Uniti. Biden aveva cominciato la sua campagna elettorale con un riferimento elevato per rimarcare il carattere epocale di queste votazioni, bivio tra la deriva trumpiana e il ritorno a una sana politica; l’esibizione di un “pedigree letterario” voleva essere il modo per marcare la distanza dal rozzo populismo del magnate newyorkese, accusato di approssimazione e superficialità. E invece quasi subito ha preso forma una competizione dai toni aspri, senza esclusione di colpi, scandita da confronti televisivi a tratti feroci e caotici, dall’episodio della positività al Covid19 di Donald Trump (con tanto di guarigione a tempo di record), da un’incessante, ossessiva mobilitazione dell’elettorato che ha fatto temere fino all’ultimo disordini e consigliato, in alcuni Stati, il dispiegamento della Guardia Nazionale. La pandemia, che dalla scorsa primavera ha provocato negli Stati Uniti circa 250.000 morti, è stato il principale tema di

confronto. Al “vivere nonostante il virus”, il principio ispiratore di Trump, Biden ha opposto la filosofia del “sopravvivere innanzitutto”, annunciando misure più stringenti per contenere il contagio e l’estensione della copertura sanitaria, promettendo assoluta trasparenza sui dati relativi alla malattia, alle cure e all’auspicato vaccino. «La cattiva gestione dell’emergenza Covid ha decretato la sconfitta di Trump - sostiene il professor Gregory Alegi, docente di Storia delle Americhe alla Luiss di Roma -. Prima della pandemia i dati economici americani erano piuttosto incoraggianti: la Borsa faceva registrare ottime performance, il tasso di disoccupazione era molto basso e i salari cominciavano a crescere per effetto della concorrenza sul mercato del lavoro. La pandemia ha fatto emergere i problemi legati allo smantellamento della riforma sanitaria di Obama e ha determinato l’erosione inesorabile del consenso del tycoon. Non il crollo, però. Trump ha comunque ottenuto circa 74 milioni di voti popolari, che pure non sono bastati contro i quasi 80 milioni di Biden. L’eccezionale par» GENNAIO 2021 I 57


__ SOCIETÀ ESTERO__ tecipazione al voto degli americani è stata il frutto di una mobilitazione senza precedenti indotta dagli appelli di entrambi i candidati. Un teorema quasi matematico, suffragato da decenni di esperienza storica, dice che l’aumento dei votanti avvantaggia il Partito Democratico a scapito di quello Repubblicano. Anche stavolta è stato così, ma con qualche distinguo. La distribuzione dei voti configura la visione di un Paese spaccato, polarizzato tra campagna e città, modello di vita laico e modello confessionale, gruppo bianco (ancora largamente egemone) e altre etnie». La profonda contrapposizione tra i candidati ha portato Trump a non riconoscere immediatamente la sconfitta e addirittura a intentare causa per brogli elettorali negli Stati persi per una manciata di voti (Arizona, Georgia e Pennsylvania). I ricorsi dell’ex presidente sono stati sistematicamente rigettati per infondatezza: non ci sono prove di irregolarità e il riconteggio dei voti contestati ha confermato le vittorie di Biden. Malgrado le pronunce giudiziarie, però, il clima resta teso e le manovre di insediamento della nuova amministrazione procedono con difficoltà. «Nonostante abbia conquistato 306 grandi elettori su 538 (lo stesso numero di Trump nel 2016), Biden ha vinto di un pelo in diversi Stati decisivi - riflette il professor Alegi -. Questo è un 58 I spazio50.org I GENNAIO 2021

NOMI & CIFRE

I 306 “grandi elettori” conquistati a novembre hanno formalmente nominato Biden nel mese di dicembre. Il nuovo presidente entrerà in carica il 20 gennaio.

In questa tornata elettorale ha votato oltre il 67% degli aventi diritto, la più alta percentuale degli ultimi 120 anni.

Il governo Biden ha accolto la richiesta di molti affidando il Dipartimento degli Interni alla deputata Deb Haaland. È la prima ministra nativa americana.

dato ineludibile, che avrà chiaramente ripercussioni sull’operato del nuovo presidente. In politica estera Biden sembra avere idee chiare: gli Stati Uniti non possono fare da soli, ma hanno bisogno di un solido sistema di alleanze per fronteggiare la sfida della Cina. Agli alleati - pur ponendosi in posizione di leadership - bisognerà concedere qualcosa in termini politici per propiziarsene la fedeltà sul terreno economico. È assai verosimile che gli Stati Uniti torneranno nel solco della tradizione, archiviando il neoisolazionismo di Trump e sempre più sostituendo al pugno di ferro il guanto di velluto. In politica interna Biden riuscirà probabilmente a imporre il riequilibrio della tassazione in favore del ceto medio e a sostenere l’economia attraverso un programma di massicci investimenti nelle infrastrutture. I temi etici e le riforme sociali, come il ripristino della riforma sanitaria di Obama, rischiano invece di essere più divisivi. Le elezioni parlamentari parziali, contemporanee alle presidenziali, hanno modificato gli equilibri: la maggioranza democratica si è ridotta alla Ca-

mera, mentre in Senato i repubblicani conservano al momento una maggioranza di 50 seggi a 48, con due ballottaggi da tenere a gennaio. Questa situazione, l’immagine di un Paese diviso offerta dalle elezioni e certi aspetti delicati della sua vittoria, consigliano al presidente un atteggiamento cauto. E tuttavia Biden si trova nella condizione inconsueta di chi può giocarsi fin da subito il tutto per tutto: ha già detto che non si ricandiderà nel 2024 (avrà 81 anni) e non ha nulla da perdere sul piano personale». L’assenza certa di un bis del presidente crea una circostanza singolare, ulteriore motivo di interesse verso il nuovo corso alla Casa Bianca. Il professor Alegi disegna uno scenario verosimile: «La candidata naturale del Partito Democratico nel 2024 sarà la vice presidente Kamala Harris, che potrebbe perciò beneficiare di uno spazio e di un peso del tutto speciali nell’amministrazione Biden. I prossimi quattro anni potrebbero essere il trampolino di lancio per un nuovo, enorme balzo in avanti della democrazia americana».


__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

Durante i mesi di lockdown sono nate diverse iniziative di volontariato telefonico in tutta Italia. Perché anche conversare fa tornare il sorriso

UNA CHIACCHIERATA CONTRO LA SOLITUDINE di Ilaria Romano IN ITALIA IL 13% DEGLI ABITANTI VIVE DA SOLO. E fra questi la maggior parte sono da ricercarsi tra gli over, nella fascia 55/74 anni per il 16%, e nelle età successive per il 38%. Dai dati rilevati dall’Istat è facile capire come una fase difficile come quella attuale, fra lockdown e distanziamento, abbia un impatto potenzialmente più negativo fra chi non ha nessuno con cui condividere il suo tempo in casa, e si vede azzerate o comunque ridotte al minimo tutte le attività di socializzazione che prima portava avanti fuori dalle mura domestiche. Negli ultimi mesi, per arginare la solitudine e costruire relazioni, anche a distanza, in diverse città italiane sono nati numerosi progetti che hanno coinvolto i senior. A Bologna, ad esempio, è partita la campagna “Adotta un nonno”, curata dall’Ufficio Scuola della Curia e dalle Acli del territorio, per avviare »

AL TELEFONO

Il calore di una voce Anche una telefonata contribuisce all’assistenza emotiva di una persona, soprattutto se si trova in condizioni di solitudine. E offre l’opportunità non solo di creare un contatto con l’esterno, ma di individuare eventuali difficoltà all’interno delle mura domestiche.

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I DATI PADRI E NONNI

I contatti con figli e nipoti In Italia il 60% degli anziani abita nello stesso Comune del figlio. In particolare il 20,9% vive con i figli, il 15,1% nello stesso caseggiato e il 25,8% entro un chilometro di distanza. Solo lo 0,9% ha figli che vivono all’estero, il 5% a più di 50 km. Gli anziani che vivono soli e non hanno figli sono l’8,9%. Tra quelli che vivono da soli e hanno figli, il 56,4% è abituato a vedere i figli giornalmente, più le donne che gli uomini (60,5% contro 43,4%). Fra le persone di 75 anni e oltre che vivono da sole, due su tre hanno almeno un nipote. Abitando nello stesso Comune, per il 74% di questi anziani la distanza abitativa con il nipote più vicino è decisamente contenuta e nel 40% dei casi i contatti sono settimanali.

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IL SERVIZIO “SEI FORTE NONNO” HA COINVOLTO OVER 70 E VOLONTARI DI ETÀ COMPRESA FRA I TRENTA E I QUARANT’ANNI IN UNO SCAMBIO GENERAZIONALE CHE HA DATO VITA AD AMICIZIE DURATURE

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un contatto telefonico fra i bambini e gli anziani. A Siniscola, in provincia di Nuoro, un gruppo di studentesse si è messo in rete con altri ragazzi di Mantova e Terni per allargare il progetto dei nonni al telefono e ridurre la distanza creata dalla pandemia. L’obiettivo è farsi compagnia, supportarsi a vicenda e aprirsi alle vite degli altri: come emerge anche dall’esperienza dell’Istituto Comprensivo Cerotolo di Casalecchio di Reno, coordinato dalla professoressa Rita Rossi, che ha attivato insieme al Sindacato dei pensionati un servizio analogo, che parte dal volontariato telefonico e mette insieme le storie delle persone attraverso il confronto generazionale. A Forte dei Marmi è nato “Sei forte nonno”, un servizio di volontariato telefonico che non coinvolge gli studenti delle scuole, ma volontari fra i trenta e i quarant’anni che hanno de-

ciso di “adottare” un nonno over 70, per il momento al telefono, poi magari un domani anche dal vivo. L’iniziativa è un’idea della dottoressa Margherita Turio, specializzata in Psicologia clinica, che ha proposto il suo progetto all’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune. «Tutto è nato perché durante il primo lockdown ero a casa, ma volevo comunque essere utile - racconta a 50&Più Margherita Turio -, così ho contattato la dottoressa Simona Seveso, assessore alle Politiche Sociali, e ci siamo attivate. C’è stata una prima consegna dei nomi dei senior e parallelamente una ricerca dei volontari, poi li abbiamo associati fra loro. Il progetto ha avuto talmente successo che sta ancora andando avanti e ha contribuito all’instaurarsi di nuovi rapporti di amicizia». Quante sono le persone coinvolte e che profilo hanno i volontari? Abbiamo sentito una cinquantina di over 70 e nella prima fase hanno deciso di aderire in 12. Al momento i volontari selezionati sono 11, e alcuni di loro si sono messi in contat-

to con due persone, a seconda della cadenza delle telefonate. Tutto è nato attraverso la creazione di una pagina Facebook in cui ho raccolto le adesioni, scegliendo principalmente volontari della zona con l’obiettivo di organizzare un incontro dal vivo facilitato dalla prossimità geografica, quando questa situazione sarà risolta. Sono comunque arrivate disponibilità anche da altre regioni, persino da una ragazza italiana che vive in Francia ma che aveva letto dell’iniziativa e voleva partecipare. Per quanto riguarda il profilo dei volontari, si tratta in larga prevalenza di donne fra i trenta e i quarant’anni. Come avete messo in contatto fra loro le persone? A partire dalla lista che ci è stata fornita dal Comune di Forte dei Marmi, ho contattato personalmente tutti gli over per spiegare l’iniziativa e capire quale fosse l’interesse. Inoltre, a rispetto della tutela della privacy, ho sempre specificato che non avrebbero mai dovuto fornire i loro dati sensibili, dal cognome


I SENIOR I NUMERI DELLA LONGEVITÀ

La situazione in Italia Sono oltre sette milioni gli over 75 residenti in Italia (dati Istat, gennaio 2019) e rappresentano l’11,7% del totale della popolazione. 4 milioni e 300mila hanno raggiunto e superato gli 80 anni, circa 774mila ne hanno compiuti 90: l’incidenza della popolazione femminile, più longeva degli uomini, aumenta di 10 punti percentuali tra gli ottantenni e i novantenni, passando rispettivamente dal 63% al 73%. Sono invece 14.456 le persone residenti in Italia che al 1° gennaio 2019 hanno compiuto i 100 anni di età, donne nell’84% dei casi. Tra i centenari si contano ben 1.112 semi-super centenari, ovvero persone che hanno spento almeno 105 candeline, fra le quali la quota di donne sale all’87%. Per 100 giovani tra 0 e 14 anni ci sono 173 persone con 65 anni e oltre.

all’indirizzo di casa, e che i nostri volontari qualificati non gli avrebbero mai chiesto informazioni personali. In questo modo abbiamo preservato le persone e contribuito a far superare diffidenza e paura. «Per noi il progetto della professoressa Turio è motivo di orgoglio - racconta a 50&Più Simona Seveso, assessore alle Politiche Sociali di Forte dei Marmi - perché in un momento triste come il lockdown, con l’azzeramento dei rapporti sociali dal vivo, ricevere una telefonata e avere uno scambio umano è fondamentale per non sentirsi soli e per avere un’alternativa più stimolan-

te alla passività delle ore trascorse magari solo davanti alla Tv. Con i nostri senior abbiamo già tante iniziative in corso qui in comune, dalle gite ai pranzi sociali, ma in questo momento è stato tutto sospeso». Prevedete di continuare il progetto? I risultati sono evidenti tanto che il progetto non si è mai fermato. L’intenzione è quella di potenziarlo, contattando altre persone che potrebbero averne bisogno, e ampliare la rete di volontari. Oltre la salute fisica c’è anche quella mentale, non di minore importanza, e dobbiamo fare di tutto per tutelarla.

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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

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SECONDO L’UNIVERSITÀ CATTOLICA DI MILANO, QUASI 1 LAVORATORE SENIOR SU 2 (IL 45,7%) È IN “DIFFICOLTÀ” A LAVORO, MA RITIENE DI AVERE ANCORA UN POTENZIALE DA ESPRIMERE

CAMBIARE LAVORO

DOPO I 50: UNA SFIDA Trovarsi ad affrontare la sfida di un nuovo lavoro a 50 anni può essere una scelta o può accadere per ragioni indipendenti dalla volontà. Studiare, informarsi, imparare cose nuove può dare la spinta a superare difficoltà, timori, ansie e incertezze iniziali, e ad affacciarsi con fiducia al cambiamento

di Viviana Rubini

SARÀ PERCHÉ SI VIENE LICENZIATI IN ETÀ AVANZATA, SARÀ PERCHÉ DOPO PARECCHI ANNI A VIVERE LA STESSA ROUTINE NASCE IL BISOGNO DI BUTTARSI IN QUALCOSA DI NUOVO, DI FATTO SONO MOLTE LE PERSONE CHE SI RITROVANO A CAMBIARE LAVORO DOPO I 50 ANNI. Fondamentali in questo senso sono l’organizzazione e la voglia di mettersi in gioco. Nel nostro Paese riuscire ad entrare nel mondo del lavoro è difficilissimo; uscirne sembra essere terribilmente facile. Chi ha superato i 50 anni e manda un curriculum, spesso o non riceve risposta oppure si sente dire che è troppo formato o che si ricercano solo posizioni per stage alle quali, di solito, corrispondono retribuzioni minime. Essere assunti a 50 anni è certo più difficile che a 20 o a 30 anni, ma non impossibile. Nell’ipotesi peggiore di un licenziamento, il doversi rimboccare le maniche e mettersi alla

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ricerca di una nuova occupazione passa certamente attraverso una fase di sconforto iniziale, durante la quale è di fondamentale importanza il supporto delle persone care. «La perdita del lavoro è un fatto doloroso eguagliabile al dolore provato per la fine di una storia amorosa- sottolinea Elisa Marcheselli, psicologa e psicoterapeuta -. In questa fase la famiglia ha un grande ruolo. Sostenere e accogliere con sospensione di giudizio sono i comportamenti migliori da attuare. È utile evitare di spingere il familiare verso scenari diversi da quelli che propone; si rischia di complicare le cose incidendo nei processi decisionali. Nessuno può sostituirsi all’altro nelle scelte personali. Le probabilità di trovare con successo la propria strada aumentano solo se si viene lasciati liberi di decidere, naturalmente nel rispetto delle responsabilità esistenti». Ma come affrontare il primo, duro, periodo di cambiamento che il licenziamento impone? «Innanzitutto è importante recuperare l’autostima, cercando di analizzare le motivazioni dell’accaduto, per imparare dagli errori - suggerisce Elisa Marcheselli , attuando ogni giorno piccole azioni che possano migliorare la perce-

zione di sé, ad esempio non interrompere le pratiche rivolte alla cura della persona. È necessario, poi, agire subito, impostando un buon curriculum e iniziando a diffonderlo nel maggior numero di canali disponibili, avendo chiaro l’obiettivo da raggiungere. Altra cosa fondamentale è essere costanti. Cercare lavoro è un lavoro di per sé; è importantissimo, dunque, dedicare ogni giorno uno spazio a questo, senza demoralizzarsi e credendo in ciò che si fa». Dopo tanti anni sicuramente sarà stata acquisita un’esperienza professionale invidiabile ma, poiché il mondo del lavoro è in continua evoluzione, molte cose sono mutate. Le competenze conseguite nel tempo, infatti, possono essere non più richieste dal mercato. Occorre quindi aggiornarsi per stare al passo con i tempi. La capacità di affrontare e risolvere problemi sviluppata durante la fase lavorativa precedente tornerà sicuramente utile. Inoltre, a 50 anni si ha il vantaggio innegabile di conoscere meglio se stessi: difetti e pregi. Dopo un’autoanalisi, messi in risalto i propri punti di forza, individuate le lacune, la strada migliore è quella della formazione mirata, fondamentale per farsi trovare pronti a » una chiamata. GENNAIO 2021 I 63


APPROFONDIMENTI È importante, poi, un compromesso tra le capacità personali e le nuove richieste del mondo del lavoro, così come sondare il mercato e capire quali sono le competenze più ricercate e i settori in cui la domanda di figure professionali è maggiore. Se si intende, invece, cambiare lavoro per dare una svolta potente alla propria vita, per una scelta più redditizia o semplicemente meno frustrante, occorre essere certi che il ricollocarsi sul mercato del lavoro sia economicamente sostenibile. È necessario poi, oltre che credere fermamente in se stessi ed essere consapevoli delle proprie capacità, riuscire anche a dover abbandonare l’idea di un lavoro da dipendente per uno nel quale si possa essere “padroni di se stessi”. Sono tanti gli over che si sono letteralmente reinventati un nuovo lavoro, dedicandosi a settori totalmente diversi da quelli ai quali erano abituati oppure hanno sfruttato il loro bagaglio di conoscenze trasferendolo in una nuova attività. È possibile? Certo, perché, ad esempio aprire un negozio online nel settore in cui si è lavorato per anni non sarà esattamente come ripartire da zero. Si conosceranno già i mi-

+ SOLO 1 LAVORATORE SENIOR SU 3 CREDE CHE LA PROPRIA ESPERIENZA SIA STATA VALORIZZATA DALL’AZIENDA, MENTRE IL 74% VORREBBE PARTECIPARE A CORSI DI FORMAZIONE SULLE NUOVE TECNOLOGIE

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RICOLLOCARSI

Non solo uomini Sono sempre di più gli over che devono ricollocarsi. Si tratta di un fenomeno prettamente maschile, ma anche tante donne si trovano spesso nella condizione di dover ricominciare perché lasciate senza sostegno dopo una separazione o un divorzio, o perché un solo stipendio non basta più.

La necessità di rimandare la pensione o la volontà di seguire obiettivi professionali a cui si ambisce da sempre, porta al cambiamento lavorativo.

In Italia sono più di 2 milioni gli over 60 che lavorano e in oltre la metà dei casi (55%) lo fanno per scelta, anche se potrebbero smettere.

gliori fornitori a cui rivolgersi, si sarà già esperti del mercato di riferimento, si saprà già quali sono i prodotti che i clienti preferiscono. Il vantaggio è quello di poter allargare in poco tempo il bacino di utenza, e da nazionale, il negozio online potrebbe avere anche base extra-nazionale. In gergo si parla di career pivot. Nella danza il “pivot” è un movimento di rotazione che, facendo perno sul piede, dà luogo a uno slancio; nel mondo lavorativo ci si riferisce ad una svolta “soft”, che si appoggia sulla maturità professionale messa in campo fino a quel momento, per dare la spinta verso nuove possibilità, senza essere totalmente rivoluzionaria. Un’altra motivazione che spinge gli ultracinquantenni a cambiare direzione professionale nella seconda parte della carriera è la passione. Dopo anni di routine lavorativa può prevalere e portare in un’altra direzione, verso qualcosa di completamente diverso rispetto a quello che si è fatto fino a quel momento, qualcosa che per tutta la vita è stato un piacevole passatempo, a cui ora si vuole dare più spazio e tempo. Alla base di questa decisione, una trasformazione radicale che, proprio perché sorretta dall’amore, non è escluso

conduca a un successo maggiore di quello raggiunto fino a quel momento. Non sono pochi i cosiddetti late bloomers - imprenditori, attori, scrittori, designer - che, non più giovanissimi, coraggiosamente hanno mollato una carriera sicura e poco soddisfacente per inseguire i loro sogni, facendo qualcosa che amano, conseguendo ottimi risultati. Ma qual è la molla che fa scattare il cambiamento lavorativo? «In psicologia questo stato mentale di insoddisfazione e inadeguatezza è definito come burnout: sindrome di esaurimento emotivo, di disperazione e frustrazione - ci spiega Elisa Marcheselli -. Questi sentimenti possono far sì che la persona attivi risorse adatte a fronteggiare un cambiamento. Per la mia esperienza, i casi in cui in un’età matura si decide di affrontare un passo nell’ignoto, con tutta la fatica mentale connessa a sostenere la competizione professionale, sono spesso correlati a un forte stress lavorativo». Iniziare un nuovo percorso professionale a 50 anni, qualunque sia la ragione che lo motiva, non è certo un percorso in discesa; la transizione sarà tutt’altro che semplice, trovare un equilibrio nuovo è faticoso e non va improvvisato. Alla realtà dei fatti, la piena maturità e il know-how individuale degli over 50 sono elementi utili sia per l’autoimprenditorialità, sia per inserirsi in qualsiasi azienda. La chiave unica per poter ben affrontare ogni situazione sta nella determinazione, perché il successo è senza età.



__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

CON LO SPORT LA STRADA DELL’ETERNA GIOVINEZZA È LASTRICATA DI ATTIVITÀ FISICA. Se l’avanzare degli anni dà luogo a una serie di difficoltà, fisiche e psichiche, l’unica via è ingegnarsi. A dispetto di quanto si immagini, dedicarsi allo sport non è affatto uno sforzo da campioni, ma piuttosto un’occasione - anche molto piacevole - di concedere cure e tempo a se stessi. Ecco perché abbiamo voluto accompagnare dei senior nella loro attività sportiva: per comprendere davvero pregi 66 I spazio50.org I GENNAIO 2021

demia quando le palestre sono chiuse ma un’alternativa all’aperto c’è. «Adesso ci trasferiremo in pineta, all’aria aperta», ci dice una donna proprio di fronte ad una palestra. Siamo a Roma, nel quartiere che affaccia sul mare. Lì non ci si dà per vinti e se l’accesso alle sale per gli allenamenti di Giada Valdannini è vietato, ci si sposta all’esterno. Vee difetti di un impegno che, per essere efdiamo lei e i suoi compagni - tutti senior ficace, deve anche essere costante. Li ab- prendere elastici, bastoni e hula hoop. biamo perciò seguiti in pineta e al mare, La “missione sport” ha inizio. perché lo sport può essere sul serio praMentre camminiamo, domandiamo loro ticato ovunque, specie in tempi di panquante volte alla settimana si allenino e

SENIOR IN FORMA


Sul podio dei beneficiari dell’attività motoria c’è senza dubbio lui: il cuore. L’anziano che si mantiene in allenamento ha infatti un muscolo cardiaco che si contrae maggiormente. A riposo ha perciò una frequenza cardiaca inferiore e, grazie alla superiore gittata sistolica, ha tessuti più irrorati e quindi ossigenati

SERVIZIO FOTOGRAFICO DI STEPHANIE GENGOTTI

tutti ci dicono: «Almeno due». Ma ciò che stupisce è che quasi nessuno sia sportivo da anni. In molti, infatti, hanno scoperto il piacere della mente sana in corpo sano andando avanti con l’età: «Quando gli impegni quotidiani hanno preso ad essere meno pressanti e le giornate consentono di avere del tempo per sé da ritagliarsi». «Lo sport è fondamentale sempre - ci dice Maria Grazia, la loro trainer -, ma dopo i 50 è quasi obbligatorio perché l’attività sportiva influisce non solo a livello fisico ma anche a livello mentale, per cui è importante soprattutto a partire da questa età». Ne è convinta anche una delle sue allieve che aggiunge: «Abbiamo bisogno di stare all’aria aperta perché le persone più stanno in casa, più si deprimono». Inoltre l’esercizio fisico, se svolto con costanza e lasciandosi guidare da personale esperto che tenga conto dell’età e delle reali condizioni fisiche di chi lo pratica, aiuta a contenere la naturale degenerazione fisica permettendo, in alcuni casi, addirittura che regredisca. A guardar bene questi senior mentre si applicano con impegno - dallo stretching allo yoga in pineta - ma anche con una grossa dose di allegria, è chiaro il bagno di energia che dona loro la cura frequente del fisico. Stando a studi recenti, infatti, le cellule staminali muscolari - che »

UN CONNUBIO VINCENTE

Movimento e alimentazione Allenati sì ma, per mantenersi in forma conta anche l’alimentazione. Un paio di esempi: ossa e mente. Per prenderci cura delle nostre facoltà cognitive, i nutrizionisti suggeriscono l’assunzione di zinco, un minerale essenziale per la reattività mentale. In più, via libera a carne, pesce e uova. Altro discorso, quello legato alle ossa: per evitarne il deperimento occorre aumentare l’assunzione di vitamina D - contenuta in alimenti come pesce, uova e funghi - e di calcio, presente nel cavolo e nelle mandorle. È inoltre opportuno limitare il consumo di caffè e tè, perché ne diminuiscono l’assorbimento.

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CHI SI ALLENA IN GRUPPO HA PIÙ PROBABILITÀ DI ESSERE DI BUONUMORE. FARE SPORT IN COMPAGNIA DIMINUISCE LO STRESS, NONCHÉ I LIVELLI DI ANSIA. I BENEFICI SEMBRANO ESSERCI ANCHE PER LA PRESSIONE SANGUIGNA


__SOCIETÀ ATTUALITÀ__ nel corso degli anni diminuiscono - tendono ad autorigenerarsi proprio grazie all’allenamento, frapponendo tra il presente e l’invecchiamento una vera e propria barriera. «Una sola ora e mezza di esercizio aerobico alla settimana ci dice la trainer - riesce a prevenire ben 40 malattie croniche, mentre il pericolo di ammalarsi di Alzheimer diminuisce del 50%». Dati confortanti di cui beneficia tanto la mente quanto il corpo. «Io ho difficoltà con la posturale - confida una donna sui 70 alla fine dell’ora di esercitazione -. Ho problemi di osteoporosi e di cifosi; se non facessi ginnastica, farei fatica a stare dritta». Il che è confermato anche da una sua coetanea compagna di corso: «Cammino meglio e mi muovo meglio, anche perché con l’età si tende ad avere qualche acciacco». «È l’ideale per le gambe - fa eco una terza -. Poi, respiriamo. Insomma, ci sentiamo bene. Siamo felici di queste giornate all’aperto». Un’esperienza inattesa, questa

dello sport all’aperto che forse non avremmo mai assaporato così a fondo - specie d’inverno - se non fosse stato per questa perdurante pandemia. Ma che vantaggi ha l’attività fisica in spazi aperti? Secondo la trainer: «Va a sostituire, in questa situazione particolare, l’attività che viene svolta all’interno delle palestre. Per chi è abituato e per chi dell’attività fisica fa uno stile di vita, ha il vantaggio assoluto di proseguire questo discorso in spazi aperti, dove poter respirare a pieni polmoni godendosi il tempo nel verde». Ma proviamo a vedere sinteticamente i benefici del moto, apparato per apparato. Col passare degli anni, le ossa si demineralizzano diventando sempre più fragili. Lo sport aiuta a mantenere una più che discreta densità ossea scongiurando gravi fratture. L’esercizio fisico, inoltre, dà forza al nostro corpo il che va in soccorso dei muscoli che, con l’età, non sono più in grado di assolvere pienamente ai propri compiti. Come se non bastasse, protegge l’apparato

respiratorio che, nei senior, è più esposto a rischio per via dell’indurimento dei vasi sanguigni, della inferiore funzionalità dei muscoli respiratori assieme alla diminuzione della mobilità costale. Tutto questo, sommato, può dar luogo a una respirazione affannosa. Ma sul podio dei beneficiari dell’attività motoria c’è senza dubbio lui: il cuore. L’anziano che si mantiene in allenamento ha un muscolo cardiaco che si contrae maggiormente, a riposo ha una frequenza cardiaca inferiore e, grazie alla superiore gittata sistolica, ha tessuti più irrorati e ossigenati. Da non trascurare sono i vantaggi per il cervello. Grazie a nuove modalità di diagnostica, si è scoperto che lo sport stimola anche la nascita di nuove cellule nell’ippocampo - la struttura del cervello che controlla memoria e apprendimento - agevolando la creazione di nuovi contatti sinaptici, meccanismi sino a qualche tempo fa ritenuti impossibili. Per questa e per tutte le ragioni

elencate fin qui, decolla da quest’anno l’accordo targato Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) e Sport e Salute (la Società dello Stato che si occupa di sport e corretti stili di vita) per portare lo sport in luoghi dove magari non sarebbe arrivato. Nei prossimi mesi, nei Comuni che aderiranno al progetto saranno allestite vere e proprie palestre a cielo aperto per mantenere viva l’attività sportiva che diffonde benessere psicofisico. «Rilanciamo lo sport a favore di tutti, dal bambino al nonno - ha detto a 50&Più il vice presidente vicario dell’Anci, Roberto Pella -. Il protocollo valorizza la bellezza dei nostri spazi e lo fa in un momento difficile per il Paese». Dello stesso avviso il presidente di Sport e Salute, Vito Cozzoli, che ha aggiunto: «Cerchiamo in ogni modo di tenere vivo il mondo sportivo nell’epoca Covid. È il nostro obiettivo, la nostra missione, perché lo sport è una rete di protezione civile. È l’ossatura sociale del Paese».

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IL SOLE AUMENTA NATURALMENTE I LIVELLI DI VITAMINA D, CHE AIUTA LA SOLIDITÀ DELLO SCHELETRO POTENZIANDO LA FORZA MUSCOLARE

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__SOCIETÀ ATTUALITÀ__

Solo il 35% delle famiglie con disagio economico ha beneficiato dello sconto in fattura per elettricità, acqua e gas. Da quest’anno sarà applicato in automatico a chi ne ha diritto

BONUS LUCE, GAS E ACQUA: ORA È AUTOMATICO di Luisella Berti DAL 1° GENNAIO 2021 NON SARÀ PIÙ NECESSARIO PRESENTARE O RINNOVARE LA DOMANDA AL COMUNE DI RESIDENZA O AL CAF DELEGATO PER RICEVERE IL BONUS SOCIALE PER LA FORNITURA DI ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA. Con il nuovo anno diventa automatico e consentirà alle famiglie con un determinato valore Isee (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) di ricevere lo sconto in bolletta, senza doversi attivare per riceverlo. La riforma arriva con il Decreto BONUS SOCIALI Legge n. 124/19. A gestire il tutto Più famiglie coinvolte sarà l’Autorità di Regolazione per Nel 2020 il diritto ad ottenere i bonus sociali per acqua, luce Energia, Reti e Ambiente (Arera). e gas è stato esteso ad oltre 200mila nuove famiglie, grazie L’obiettivo è quello di raggiungere all’innalzamento della soglia Isee. Il bonus sociale idrico è stato tutte le famiglie che hanno diritto rafforzato con uno sconto maggiore in bolletta, ed esteso anche ai bonus sociali energia e servizio ai titolari di reddito e pensione di cittadinanza.

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CURE ELETTROMEDICALI BONUS ELETTRICO

Per disagio fisico

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idrico. In questi anni, vuoi per la burocrazia o per la scarsa informazione, a usufruire delle agevolazioni è stato solo il 35% di circa 2 milioni e mezzo di famiglie potenzialmente beneficiarie. In pratica una su tre. Nel dettaglio, secondo i dati dell’ultima Relazione annuale al Parlamento e al Governo dell’Autorità, nel 2019 il bonus elettrico è stato assegnato a 870.277 famiglie mentre 558.514 famiglie han-

LE DOMANDE DEL BONUS SOCIALE PRESENTATE DAL 1° GENNAIO 2021 IN POI, PRESSO COMUNI O CAF, NON POTRANNO ESSERE ACCETTATE E NON SARANNO IN OGNI CASO VALIDE

no avuto accesso al bonus gas e 447.213 famiglie al bonus idrico. Numeri ancora molto bassi tenuto conto della platea dei beneficiari considerati. Nasce da qui l’idea di rendere automatico il bonus sociale energia e servizio idrico. Una soluzione sollecitata da più parti, in particolare dalla

stessa Autorità. Vediamo come funzionerà la nuova versione del bonus sociale, definita dal presidente dell’Autorità, Stefano Besseghini, una vera “rivoluzione copernicana”. » CHI NE HA DIRITTO

Con il 2021 le condizioni per beneficiare del bonus sociale per disagio economico non cambiano. Il diritto riguarda le famiglie con indicatore Isee fino a 8.265 euro, oppure non superiore a 20mila euro per i nuclei familiari con almeno 4 figli a carico. Naturalmente, uno dei componenti del »

Con il 2021 nulla cambia per coloro che percepiscono o desiderano richiedere il bonus per il disagio fisico. Per chi non la conosce, si tratta di un’agevolazione in bolletta a favore dei nuclei famigliari che necessitano dell’impiego di apparecchiature elettromedicali necessarie per la cura di un proprio congiunto. Questo bonus con il nuovo anno non prevede l’automatismo per il riconoscimento e, come in passato, non è previsto nemmeno alcun tetto Isee. Bisognerà presentare apposita domanda presso il Comune di residenza del titolare della fornitura elettrica (anche se diverso dal malato) utilizzando gli appositi moduli o presso un altro ente designato dal Comune (Caf, Comunità montane). La domanda va completata con la certificazione dell’Asl competente. Inoltre, il bonus per il disagio fisico viene erogato in continuità per coloro che già lo percepiscono. Non è necessario, quindi, provvedere al rinnovo, ma comunicare eventuali variazioni (ad esempio, la localizzazione, il tipo di apparecchiature elettromedicali utilizzate o le ore medie di utilizzo). Lo sconto del bonus avviene direttamente in bolletta. Il bonus per il disagio fisico non è uguale per tutti; il valore dipende dalla potenza contrattuale, dalle apparecchiature elettromedicali salvavita utilizzate e anche dal tempo giornaliero di impiego. Pertanto, il bonus può variare da un minimo di 183 euro a un massimo di 663 euro l’anno.

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nucleo deve essere intestatario di un contratto di Gli anziani tra i più colpiti fornitura elettriIl bonus sociale è un importante strumento ca, gas o idrica, di lotta contro la “povertà energetica”, ovvero con tariffa per usi la difficoltà di acquistare un paniere minimo di servizi energetici (elettricità, riscaldamendomestici e attito, raffrescamento, acqua calda). Una realtà va, oppure usuche in Italia colpisce oltre 9 milioni di persone fruire di una forsecondo le stime della Commissione Europea. nitura condomiUna condizione che grava anche su molti anniale per il gas o ziani. Secondo un’indagine condotta nel 2018 per il servizio dalla Fondazione Di Vittorio, in collaborazione idrico. Valore con Spi-Cgil, è emerso che il 47% degli anIsee a parte, il boziani incontra difficoltà nel mantenere una nus sociale è ritemperatura adeguata in casa. Anziani che conosciuto ai devivono in abitazioni poco o affatto confortevoli stinatari di reddianche per la mancanza di doppi vetri o, adto e pensione di dirittura, dell’impianto di riscaldamento. cittadinanza. Coloro che ricevono la Carta Acquisti PER SAPERNE DI PIÙ percepiscono invece, già in È POSSIBILE CONTATTARE automatico, il bonus per la LO SPORTELLO fornitura di elettricità. PER IL CONSUMATORE

DISAGIO ENERGETICO

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DELL’AUTORITÀ AL NUMERO VERDE 800166654 (WWW.SPORTELLOPERILCONSUMATORE.IT/) INOLTRE, È DISPONIBILE IL SITO DELL’ASSOCIAZIONE COMUNI ITALIANI (ANCI): WWW.BONUSENERGIA.ANCI.IT

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» A QUANTO AMMONTA IL BONUS

Il valore del bonus viene stabilito annualmente dall’Autorità. Per l’elettricità e l’acqua dipende dal numero di componenti della famiglia anagrafica. Per quello per il gas, invece, vengono considerati altri due aspetti: la zona climatica e la tipologia di uso del gas metano (acqua calda/cottura o acqua calda/cottura più ri-

scaldamento). Indicativamente, per una famiglia tipo, il bonus elettrico riduce la spesa, al lordo delle imposte, di circa il 30%, quello per il gas, al netto delle imposte, del 15%, riguardo al bonus per il servizio idrico, la riduzione della spesa è di circa un terzo, inclusi i servizi di fognatura e depurazione. Non si conoscono ancora i valori del 2021 ma, per dare l’idea, riportiamo quelli del 2020 riferiti all’energia elettrica. Per le famiglie con uno o due componenti il buono è di 125 euro all’anno, per quelle con 3-4 componenti è di 148 euro, per le famiglie con oltre 4 componenti è di 173 euro. Il bonus non viene corrisposto in toto, ma frazionato per ciascuna bolletta emessa durante l’anno. Per gli utenti indiretti, cioè per chi usufruisce di contratti condominiali di gas o acqua, il bonus è erogato in una unica soluzione attraverso bonifico o assegno. » QUANDO NON SI APPLICA IL BONUS GAS

Il bonus sociale gas non si applica a tutte le tipologie di combustibili utilizzate per il riscaldamento o per

la produzione di acqua calda, sia fossili che da fonti rinnovabili. Il bonus, infatti, non è riconosciuto alle famiglie servite da sistemi di teleriscaldamento e che utilizzano atri combustibili diversi dal gas metano, come per esempio le biomasse. » COME VERRÀ RICONOSCIUTO

Come detto, per richiedere o rinnovare il bonus sociale elettricità, gas e idrico, non sarà più necessario fare domanda. Tutti i passaggi burocratici sono stati azzerati. E allora come funzionerà? L’attestazione Isee sarà sempre necessaria visto che il sistema dell’automatismo del bonus si basa essenzialmente sull’interazione fra le banche dati dell’Inps e le banche dati di energia, gas e acqua (Sistema informativo integrato e Anagrafe territoriale idrica). Arriverà davvero a tutti i potenziali beneficiari? Accanto all’automatismo del bonus, sarà necessaria anche un’azione di informazione ai cittadini. Su questo, i Comuni dovranno essere in prima linea essendo stati finora i referenti principali per la domanda o il rinnovo.


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È una star del web con oltre 90mila sostenitori. Nel suo profilo Instagram dispensa consigli sull’igiene e la cura degli ambienti domestici. È Luca Guidara, il più famoso cleaning influencer italiano

TUTTO A POSTO CON IL “COACH DELL’ORDINE” di Romina Vinci

CONSIGLI UTILI LA PULIZIA DELLA MOKA

Acqua e aceto una volta al mese I residui di calcare nel serbatoio della moka sono davvero dei nemici quasi invisibili ma insidiosi. Servono acqua, aceto di vino bianco e polvere di caffè. Bisogna riempire il serbatoio metà con l’acqua, metà con l’aceto, chiuderlo e portare i liquidi a ebollizione. Lasciare riposare 15 minuti. Eliminare l’acqua e fare un caffè di prova. Quando sale, svuotare la macchinetta, pronta per gli utilizzi successivi. La macchinetta va pulita ogni giorno solo con l’acqua e una volta al mese con questo procedimento. DOPO IL BUCATO

Stirare o non stirare? Non si può evitare di stirare. Tre consigli per facilitare la stiratura delle magliette. Prima cosa non lasciare il bucato in lavatrice, ma tirarlo fuori subito dopo il lavaggio. I capi vanno sbattuti con energia prima di stenderli. Per appendere camicie e t-shirt meglio usare delle grucce, per evitare il formarsi delle pieghe. Infine un’accortezza: le grucce in legno si utilizzano per gli armadi, quelle in plastica per l’asciugatura al sole. Gli appendiabiti in legno, infatti, a contatto con l’acqua e l’umidità potrebbero rilasciare un po’ di colore.

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C’È IL MONDO DEGLI INFLUENCER. È UN MONDO NEL QUALE SI OSTENTA MOLTO, FATTO DI PERSONE CHE VESTONO GRIFFATE, CHE APPAIONO SEMPRE AL TOP DELLA FORMA, ALLE 8 DI MATTINA COME NEL PIENO DELLA NOTTE. E POI C’È LUI. Un viso acqua e sapone, sguardo sempre sorridente. Un ragazzo che a differenza di altri suoi colleghi non offre consigli di moda. Non apre le porte di casa per farti provare invidia davanti ad un armadio a dieci ante colmo di vestiti, ma lo fa per darti consigli pratici su come pulire e tenere ordinati i propri spazi. Lui è il “Coach dell’ordine”, all’anagrafe Luca Guidara, classe 1990. È uno dei più importanti cleaning influencer italiani, con più di 90mila fan su Instagram. Lo abbiamo incontrato e ci siamo fatti raccontare un po’ del suo mondo. Luca Guidara, sei stato descritto come un “influencer fuori dagli schemi”. Ti riconosci in questa definizione? Assolutamente sì, perché a differenza

di altri influencer tratto un argomento particolare. Non sono appunto il classico influencer che sponsorizza abiti o profumi, la mia specialità sono quelli per casa! Sono anche l’unico uomo in particolare tra i cleaning influencer. Più fuori dagli schemi di così! Come nasce l’appellativo “Il Coach dell’ordine”? Il mio era un profilo personale, per gioco e per caso ho iniziato a condividere le mie abitudini e la mia passione per l’ordine in casa. Da lì sono diventato “coach” perché le persone hanno iniziato a chiedermi consigli, a farmi domande e a seguire tutto quello che facevo. Su Instagram hai superato i 94mila follower: come si diventa, a 30 anni, uno dei primi cleaning influencer italiani? Mi stupisco ogni giorno nel vedere tutta questa gente che mi segue quotidianamente. Ormai siamo diventati una vera e propria community. Direi che si raggiungono questi numeri quando si riesce a creare un gruppo


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in cui potersi scambiare opinioni sulla propria passione, che in questo caso è la cura della casa, e in cui poter dialogare. Per me è come se fossimo una grande famiglia! Da dove nasce la “mania” per l’ordine e la pulizia? Da piccolo, mia mamma mi diceva sempre di riordinare la stanza e mettere a posto dopo che avevo giocato. Avendo imparato a farlo sin da bambino per me è diventata un’abitudine, anzi giorno dopo giorno volevo farlo sempre meglio quindi ero curioso di saperne sempre di più e di migliorare. Così ho iniziato a rubare i segreti alla mamma e a costruirmi poi anche delle mie conoscenze in materia. Quando hai capito che il tuo “dispensare consigli” poteva diventare un

OGNI GIORNO, CON IL SUO APPROCCIO TRANQUILLO E SORRIDENTE, IL COACH LUCA DISPENSA CONSIGLI PER RENDERE LA CASA UN AMBIENTE ACCOGLIENTE, MIGLIORANDO LA NOSTRA QUALITÀ DELLA VITA

vero lavoro? Due mesi dopo aver aperto il profilo, sono iniziate le prime collaborazioni con i brand. Qui ho capito che poteva diventare un lavoro. Che bambino eri e cosa sognavi di fare da grande? Ero molto timido e “mammone”, volevo fare il maestro di scuola materna. Come sei arrivato ad essere un esperto di pulizie domestiche? Per nove anni, dopo gli studi come operatore dei servizi sociali, ho svolto vari lavori. A un certo punto ho deciso di cambiare vita e di fare qualcosa di diverso. Da lì è nata l’apertura del profilo Instagram. È partito tutto per gioco e per caso, ma mi ha permesso di capire quale fosse la mia strada. Nella tua biografia sui social hai scritto che #ordine, #pulito e #cactus sono le tue parole chiave; comprensibili le prime due, ma l’ultima? Perché #cactus è così importante? È la mia pianta preferita. Per molti non è così perché è grassa e ha le spine, mentre per me è fondamentale perché dà colore e anche vita alla casa, in un certo senso. Sui social il pubblico che ti segue è prevalentemente femminile: c’è ancora del sessismo, secondo te, per quanto riguarda ar-

gomenti come le pulizie domestiche? Direi sì e no. È un argomento sicuramente molto femminile, ma devo dire anche tanti uomini mi chiedono consigli, vedo che si confrontano sull’argomento e sono curiosi. Credo che i social siano utili in questo. Home sweet home è il tuo primo libro, uscito nel 2020 ed edito da De Agostini. A chi è rivolto? È rivolto a tutti coloro che vogliono scoprire come tenere in ordine la propria casa. Ha tutte le risposte alle tante domande che ricevo quotidianamente sul profilo. Ogni capitolo è dedicato a un ambiente della casa, quasi come fosse un percorso, e alla fine del libro ci sono delle tabelle utili con tutti gli strumenti essenziali, e una tabella in cui consiglio con quale periodicità svolgere le diverse mansioni. Tu sostieni che prendersi cura della casa è un modo di volersi bene. Perché? Perché vuol dire prendersi cura di se stessi e degli altri, se non si vive soli. La cura della casa rispecchia il proprio io e vivere in un ambiente pulito e ordinato, secondo me, migliora anche l’umore, ci fa stare meglio. Quali sono le dieci regole da seguire per mantenere sempre gli spazi puliti? Ogni giorno è importante pulire wc e sanitari a ogni uso, far arieggiare gli ambienti, buttare l’immondizia, pulire anche il piano cottura a ogni utilizzo e rifare il letto. Alcuni sono anche piccoli gesti o piccoli accorgimenti, ma essenziali per stare bene in casa. Il cuore della casa è la cucina: quali sono i sug-

gerimenti per tenerla in ordine? Tenerla sempre in ordine e pulirla subito ogni volta che si cucina, se la si lascia con i piatti sporchi o i residui del cibo preparato, questi si incrostano e la rovinano. Nel libro ci accompagni in un tour ideale della tua casa, ogni capitolo è dedicato ad un ambiente domestico ed è introdotto da una playlist. Come mai consigli una musica in sottofondo nelle faccende domestiche? Mi rilassa molto fare le pulizie con la musica, per me è un elemento indispensabile. Aiuta anche ad affrontare meglio le fatiche delle faccende. Quanto è importante sensibilizzare le persone su temi come pulizia e riduzione degli sprechi? È importante perché il nostro “dentro”, ovvero la nostra casa, riflette il nostro “fuori” ossia l’ambiente circostante. Io, ad esempio, riutilizzo sempre le confezioni spray per altri prodotti così evito di gettare plastica in eccesso o utilizzo molto i vasetti o le bottiglie in vetro. Le nostre azioni tra le mura domestiche hanno conseguenza anche sul mondo esterno. Come vive la tua famiglia, ed in particolare tua madre, la tua celebrità? Non ci crede ancora, è molto entusiasta e al telefono mi dice sempre: “Luca, alla grande!”. È la mia prima fan e supporter! Il 2020 è alle spalle. Quali sono i progetti futuri di Luca Guidara? Spero di poter realizzare un mio programma Tv! GENNAIO 2021 I 75


scienze PREVENZIONE SALUTE ANIMALI TECNOLOGIA

I pazienti affetti da Covid-19 sono esposti a sintomi spesso gravi ma la pandemia cela anche un altro pericolo che si insinua silenziosamente: le conseguenze dell’isolamento sociale __PREVENZIONE__

L’INSIDIA INVISIBILE DEL LOCKDOWN di Alessandro Mascia FEBBRE, POLMONITE ACUTA BILATERALE INTERSTIZIALE, PERDITA DEL GUSTO E DELL’OLFATTO, DISTURBI GASTRO-INTESTINALI E CONGIUNTIVITE costituiscono alcuni tra i disturbi più frequenti e conosciuti dell’infezione da Coronavirus. La virulenza di questa storica pandemia mostra gli effetti sulle persone colpite dal virus ma è inclemente anche per coloro che, chiusi nella propria abitazione, con grande senso di responsabilità, vivono e rispettano l’isolamento sociale. Telelavoro, didattica a distanza, quarantena, confinamento domestico. Qualunque sia il motivo, aumenta la sedentarietà e i suoi effetti sono progres-

sivamente ingravescenti. Per quanto poco possa sembrare, alzarsi la mattina, fare una doccia calda, vestirsi ed uscire per andare a lavorare fuori di casa rappresenta sempre e comunque un’attività motoria da non sottovalutare rispetto al telelavoro. Con il confinamento domestico ed il lavoro da casa si passa spesso troppo velocemente dal letto al computer sul tavolo del soggiorno. Per alcuni può sembrare di scarso significato ma già la doccia al risveglio stimola il sistema nervoso neurovegetativo facendolo passare dalla condizione di parasimpaticotonia a quella di ortosimpaticotonia. Vale a dire che da un punto di vista neuroendocrino il corpo

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passa dallo stato di sonno a quello di veglia, da quello di riposo a quello di attività. Inizia la produzione di ormoni preposti alla stimolazione delle funzioni cerebrali e della risposta muscolare. Diminuisce la concentrazione di melatonina e aumenta la secrezione di adrenalina e cortisolo. Questi ormoni innalzano la frequenza cardiaca, aumentano la vasocostrizione e la pressione arteriosa e preparano il nostro organismo ad affrontare la giornata con la prontezza e l’energia necessarie.

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POSTO AL “BUON UMORE”. PARLARE, RIDERE E SCHERZARE CHIAMANDO LE PERSONE CARE AIUTA A MANTENERE ALTO IL LIVELLO DELLE DIFESE IMMUNITARIE


Con le mascherine, protetti ma...

L’adozione delle mascherine, seppur necessaria, può condurre ad una serie di problematiche: progressiva diminuzione della profondità del respiro; riduzione del movimento delle costole, che aumenta la rigidità del torace e della colonna cervicale creando le basi per fastidiosi dolori; diminuzione degli scambi gassosi tra ossigeno ed anidride carbonica, per cui organi e tessuti sono meno ossigenati con l’effetto di affaticarne la funzione.

È quindi importante prepararsi al riposo la sera quanto attivarsi con il piede giusto la mattina. Con il passare delle giornate trascorse “chiusi in casa” si rischia di alterare profondamente la cronobiologia ed il ritmo sonno-veglia. In condizioni normali verso le 21 l’ipofisi (una ghiandola del cervello) dà inizio alla produzione di melatonina. È questo un ormone che predispone il corpo e il sistema nervoso ad una condizione di riposo. Non assecondare la fisiologia neuroendocrina altera degli equilibri particolarmente delicati, creando le basi per l’insorgenza di diverse malattie. Elemento importante è quello legato al telelavoro o smart working. Non sappiamo quanto possa perdurare la necessità di lavorare da casa e tra l’altro molte aziende stanno rivedendo la loro organizzazione per favorire questa condizione anche in futuro, quando il Covid-19 sarà soltanto un brutto ricordo. È quindi fondamentale rispettare le regole dell’ergonomia anche tra le mura domestiche. Scrivania ampia, schermo del pc grande e poltrona ergonomica sono indispensabili per non incorrere in patologie come l’epicondilite, la lombalgia e la cervicalgia. Per evitare

GINNASTICA

Vista la momentanea chiusura delle palestre è bene fare un po’ di movimento tra le mura domestiche, per mantenere l’elasticità e il tono muscolare. È opportuno consultare uno specialista che possa consigliare una sequenza di esercizi utili per mantenere una forma fisica adeguata.

l’epicondilite (dolore al gomito) si devono sempre poggiare i gomiti sul piano di lavoro, sia quando si utilizza il mouse che quando si digita sulla tastiera. Munirsi di uno schermo di grandi dimensioni e adottare una sedia da ufficio (che permetta di adattare l’altezza della seduta e di regolare in modo corretto l’inclinazione dello schienale) consentono di posizionare correttamente la colonna vertebrale. Anche la presenza di braccioli favorisce una corretta postura e migliora il comfort quando si è costretti a stare

ALIMENTAZIONE

A fronte di un minor movimento è consigliato diminuire le calorie necessarie alla gestione delle attività quotidiane. È quindi opportuno favorire il consumo di fibre (verdure e cibi integrali) e ridurre le calorie assunte da zuccheri semplici (carboidrati) e proteine.

seduti per molte ore consecutive. È quindi tanto utile quanto necessario predisporre in una stanza della casa una postazione ad hoc. La necessità di spostarsi in altre stanze per comunicare con i colleghi o la pausa per il caffè offrono la possibilità di muoversi quando si lavora in ufficio. Ma tutto questo a casa non è più possibile, per cui le occasioni per alzarsi dalla poltrona sono notevolmente ridotte. È quindi altrettanto importante ricordare di programmare una pausa ogni ora per alzarsi e fare qualche passo. GENNAIO 2021 I 77


__SCIENZE SALUTE__

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UN LUNGO PROCEDIMENTO

LE FASI PRINCIPALI

Diluizione e dinamizzazione Come si ottiene un preparato omeopatico? Quelli identificati con la dicitura CH, ad esempio, sono sottoposti a una diluizione centesimale, cioè a ogni passaggio si buttano 99 parti della soluzione e si diluisce la centesima parte restante in altre 99 parti di soluzione. Il tutto ripetuto 5, 7, 15, 100 o 200 volte, a seconda del preparato (5CH, 7CH, 15CH e così via). La dicitura DH indica una diluizione decimale, LM una diluizione cinquantamillesimale. Dopo ogni diluizione, la soluzione viene scossa energicamente per “dinamizzarla”, così da attivare nell’organismo una risposta di autoguarigione dicono gli omeopati - senza effetti collaterali. Secondo le leggi della chimica e secondo le analisi condotte sui preparati, del principio attivo non c’è praticamente più traccia.

Un metodo di cura scelto da molte persone in alternativa alla medicina tradizionale. Ma funziona davvero? Il parere della scienza

OMEOPATIA: EFFICACE O NO? a cura di Fondazione Umberto Veronesi DEL TUTTO SCREDITATA DALLA MEDICINA E DALLA RICERCA SCIENTIFICA, L’OMEOPATIA È ANCORA UTILIZZATA DA MILIONI DI PERSONE NEL MONDO. Talvolta con convinzione fideistica “ci credo”, talvolta con perplessità possibilista “non lo so, ma male non farà”. Cerchiamo di capire su cosa si fonda l’omeopatia e perché mantiene un suo mercato (le vendite sono in calo ma si parla ancora di varie centinaia di milioni euro), nonostante sia ormai chiara la sua inefficacia. » LA NASCITA DI UNA DOTTRINA

Similia similibus curentur

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ovvero, come chi ama il latino ricorderà, “il simile cura il simile”. Questo fu il principio con cui il medico tedesco Samuel Hahnemann inventò l’omeopatia alla fine del XVIII secolo. Riteneva che per curare una data malattia si deve utilizzare ciò che, su una persona sana, produce sintomi simili a quelli osservati nel malato. Il tutto però, in dosi infinitesimali, diluendo numerose volte il principio attivo, che sia di origine animale, vegetale, minerale, chimica o biologica. Va detto che alla fine del ’700 la medicina era una pratica rudimentale, con scarsi mezzi, che non di rado produceva

altrettanti danni. Oggi conosciamo i batteri, i virus e le alterazioni del Dna, le terapie si valutano sulla base delle evidenze scientifiche e i farmaci sono sottoposti a sperimentazioni rigorose, secondo metodi e criteri condivisi dalla comunità scientifica internazionale. » L’OMEOPATIA FUNZIONA?

Studi clinici controllati, osservazionali, randomizzati, revisioni di studi e persino revisioni di revisioni di studi hanno cercato prove dell’efficacia e della sicurezza delle cure omeopatiche. Ad esempio, 225 ricerche sono state


IL PARERE noscenze scientifiche su un dato trattamento - hanno considerato l’omeopatia valutandola su infezioni respiratorie, asma, demenza, induzione del parto, vampate durante le terapie per il tumore al seno. In questi e negli altri lavori di rilievo la risposta è stata la stessa: non ci sono evidenze che i preparati omeopatici abbiano efficacia superiore al placebo. » QUANTO CONTA L’EFFETTO PLACEBO

esaminate in una metanalisi del National Health and Medical Research Council of Australia nel 2015; nel 2005 sulla rivista Lancet è stato pubblicato un confronto fra 110 sperimentazioni su omeopatici e 110 su farmaci convenzionali. Almeno 15 revisioni Cochrane - l’organizzazione internazionale che si propone di tirare le somme sulle co-

Cos’è l’effetto placebo e perché è importante? Gli esperti ritengono che gli effetti dell’omeopatia siano ascrivibili all’effetto placebo. Tornando al latino, placebo significa “piacerò”, e indica un finto medicinale, somministrato al malato per compiacerlo e rassicurarlo più che per una reale azione terapeutica. Oggi viene usato come termine di confronto nelle sperimentazioni per verificare se una terapia è efficace. Ma perché funziona? Le ragioni sono complesse e radicate nella fisiologia delle relazioni fra mente e corpo. Le aspettative positive, la speranza e la fiducia possono indurre

cambiamenti concreti nei circuiti nervosi e in molte funzioni corporee. Oggi si inizia a comprendere meglio il fenomeno e sono ben documentati gli effetti del placebo nella cefalea e in altre patologie dolorose, anche nella malattia di Parkinson. » LA RELAZIONE CHE CURA

C’è un aspetto positivo nella pratica omeopatica che molti medici riconoscono, il tempo che molto spesso gli omeopati dedicano al colloquio con il paziente. Ma il tempo della cura fa parte, o dovrebbe fare parte, della buona medicina. Se l’omeopatia è “acqua fresca” (parafrasando il titolo di un celebre libro di Silvio Garattini sull’argomento), significa che non fa mai male? Non proprio. Quando ci si rivolge a terapie non supportate da prove di efficacia certamente si paga un prezzo inutile, ma si può anche andare incontro a rischi, soprattutto se non ci si confronta con il medico, se si usano preparati non controllati, se si abbandonano le terapie consigliate dal curante.

OMEOPATIA E BIOETICA

Alcune raccomandazioni Il Comitato Etico di Fondazione Umberto Veronesi ha pubblicato un parere sui preparati omeopatici, con alcune raccomandazioni. Qualche esempio: • Che siano a basso contenuto calorico, non più di 40 kcal/100 gr o 20 kcal/100 ml; • che le etichette siano chiare sulla non provata efficacia del prodotto e sull’assenza di indicazioni terapeutiche; • che non si usi il termine “medicinale”; • che l’omeopatia non sia oggetto di insegnamento nelle università pubbliche e i preparati non siano prescrivibili a carico del Servizio Sanitario Nazionale; • che non siano usati fondi pubblici per finanziare ulteriori studi sull’omeopatia; • che i preparati omeopatici siano prescrivibili soltanto a persone adulte; • che chi vende preparati omeopatici si attenga al dovere di trasparenza e chiarezza verso il consumatore. Il testo integrale del documento è scaricabile dal sito: www.fondazioneveronesi.it.

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__ SCIENZE ANIMALI__

A VOLTE TORNANO: L’ALTRA FACCIA DELL’ESTINZIONE di Rossana Martini

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Specie animali considerate estinte da decine di anni, in questi ultimi mesi si sono ripresentate agli occhi degli uomini, a testimonianza che la Natura non finisce mai di stupirci. La storia delle tartarughe giganti delle Galapagos e quella della Tigre della Tasmania

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«IL MATTINO del 17 sbarcammo sull’isola Chatham (...) Mentre stava girovagando (la Beagle, ndr) incontrai due grosse testuggini, ognuna delle quali avrà pesato almeno cento chilogrammi; una stava mangiando un pezzo di cactus, e mentre mi accostava ad essa, mi guardò fisso e lentamente se ne andò; l’altra fece udire un profondo sibilo, e trasse den-

tro il capo. (...) Spesso io salivo sul dorso di essi, e allora con qualche colpo sulla parte inferiore del loro guscio, li faceva alzare e camminare, ma trovai difficile tenermi in equilibrio». La descrizione di questi formidabili animali ce l’ha regalata Charles Darwin nel suo Viaggio di un naturalista intorno al mondo, del 1839, libro in cui raccontò minuziosamente come


BALENOTTERE AZZURRE

LA TIGRE DELLA TASMANIA

DICHIARATA ESTINTA 80 ANNI FA, DI RECENTE NE SONO STATI AVVISTATI ALCUNI ESEMPLARI

A PRIMA VISTA SEMBRA UN ANIMALE piuttosto strano, nato dall’improbabile incrocio tra un lupo, una volpe ed un gatto tigrato, con un corpo allungato ed agile, una lunga coda e le strisce nere che attraversano il suo manto. Il suo habitat naturale è l’Australia, la Tasmania e la Nuova Guinea, e il suo nome è Tigre della Tasmania, un marsupiale che ha una pelliccia di color giallo scuro ed una sacca nella quale trasporta i piccoli. Anzi, sarebbe meglio dire “trasportava”, perché l’ultimo esemplare di questa specie è morto nello zoo di Hobart, in Tasmania, nel 1936. Fin qui tutto documentato, con tanto di immagini dello zoo, che ha immortalato l’ultima tigre prima della sua dipartita. Ma... c’è un ma. Negli ultimi anni diverse

venne a conoscenza di mondi a lui lontani e di creature sconosciute, incontri che lo spinsero a sviluppare le sue ricerche. Delle tartarughe giganti che conobbe Darwin sull’arcipelago delle Galapagos - il loro nome scientifico è Chelonoidis Phantasticus -, si sono perse le tracce da oltre cento anni, tanto che fu dichiarata la loro estinzione. Ma poiché la Na-

persone, viaggiando attraverso il continente australiano, hanno avvistato, a loro dire, alcuni esemplari di Tigre della Tasmania. Alcuni testimoni ne hanno segnalato la presenza in Australia, altri sulle montagne di Hartz, nel sud della Tasmania, dove una turista ha affermato di aver incrociato un animale adulto insieme a due cuccioli. La descrizione fatta dai testimoni combacia con le caratteristiche fisiche dell’animale, ma nessuno di essi ha portato a sostegno della propria tesi, un’immagine che dissipasse ogni dubbio. Sono state attivate anche delle missioni scientifiche con l’obiettivo di ritrovare esemplari, ma finora nessuno scienziato ha confermato gli avvistamenti. Non ci resta che aspettare.

tura ci riserva sempre delle sorprese, nel corso del 2019 un gruppo di studiosi che operava nel Parco Nazionale delle Galapagos, ha ritrovato sull’isola di Fernandina, un esemplare femmina di Chelonoidis Phantasticus. La tartaruga era molto anziana ma, nonostante l’età, era in perfette condizioni; per tenerla sotto controllo fu trasportata in un centro specializzato

nell’isola di Santa Cruz. Dopo approfonditi controlli e analisi genetiche, la conferma che apparteneva proprio alla specie ritenuta estinta. Stessa sorpresa per il rospo arlecchino o “Starry Night”, un animaletto grande appena 5 centimetri, con il corpo totalmente nero coperto di macchie bianche. Erano circa 30 anni che non se ne avevano più tracce ed era stato dichia-

Le loro code emergono maestose dall’acqua, i loro corpi solcano gli oceani con la stessa grazia di una ballerina sul palcoscenico. Sono le balenottere azzurre, decimate dalla caccia spietata da parte dell’uomo, cessata ufficialmente negli anni Sessanta del secolo scorso. Di 380mila esemplari che popolavano gli oceani, pare ne siano rimasti appena 12mila. Per anni la Balenottera azzurra è rimasta nascosta, lontana dalle intercettazioni degli scienziati, finché, nel 2020, sono stati effettuati 58 avvistamenti nelle acque della Georgia del Sud e delle Isole Sandwich Australi, tra l’Argentina e la Penisola Antartica. Una gioia riaccesa dai numerosi canti registrati dai ricercatori che fanno ben sperare per il futuro.

rato estinto finché gli studiosi della Global Wildlife Conservation, nel 2019, ne ritrovarono degli esemplari nella Sierra Nevada de Santa Marta, in Colombia. Qui la comunità indigena degli Arhuaco di Sogrome protegge questo animale ritenuto sacro; ne ascolta il canto e lo interpreta per farsi guidare nella semina dei campi e nelle cerimonie religiose.

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DENTRO LA RETE AVVISO AI NAVIGANTI

a cura di Paolo Negrini

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RISPARMI

Più spendi più guadagni

Il cashback (traducibile in “soldi indietro”) identifica il sistema che, a fronte di un acquisto online, restituisce ai clienti una parte del denaro speso nello shopping. Bestshopping.com è una delle principali piattaforme di cashback in Italia. Il sistema è semplicissimo: per ogni acquisto concluso in un negozio convenzionato viene accreditata al cliente una percentuale della spesa.

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A partire dal 28 febbraio 2021 si potrà accedere ai siti della Pubblica Amministrazione solo tramite Spid

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https://it.bestshopping.com/

SOCIAL NETWORK

Videochiamate da 50 utenti

WhatsApp ha implementato a cinquanta utenti il numero di partecipanti alle videochiamate. La nuova funzione “Room”, permette di accedere a “Messenger Rooms ”di Facebook senza essere registrati. Spostandosi nell’area chiamate di WhatsApp, compariranno varie icone tra le quali una a forma di videocamera con sotto scritto “Stanza”. Toccare l’icona e seguire le istruzioni.

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https://www.messenger. com/rooms

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POSTA ELETTRONICA

Verifichiamo gli indirizzi mail

Scrivendo una mail, vi è mai accaduto di avere un dubbio sulla correttezza dell’indirizzo che state per inserire? Magari lo avete scarabocchiato al volo su un pezzo di carta ed ora non siete certi su ciò che avete scritto. La soluzione è semplice. Accedete al sito www.mioip.it, digitate nella casella “Verifica mail” l’indirizzo e premete il pulsante “Verifica”. Pochi secondi per il responso.

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https://www.mio-ip.it/

LO SAPEVATE CHE? Il termine Phubbing deriva dalla fusione delle parole “phone” (telefono) e “snubbing” (snobbare). Identifica l’atto di concentrarsi sul proprio smartphone ignorando il proprio compagno o interlocutore

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SICUREZZA DIGITALE

Per i servizi della Pubblica Amministrazione

LO SPID È NECESSARIO LO SPID (SISTEMA PUBBLICO DI IDENTITÀ DIGITALE) È UN SISTEMA CHE PERMETTE CON UN’UNICA IDENTITÀ DIGITALE DI ACCEDERE AI SERVIZI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. Dal 28 febbraio 2021 non sarà più possibile accedere con i tradizionali Pin e password e, di conseguenza, senza lo Spid non sarà possibile, ad esempio, consultare pratiche del fisco o previdenziali. Per richiedere l’identità Spid ci si deve rivolgere ad un Identity Provider abilitato. Il gestore, verificati i dati personali, emette l’identità digitale rilasciando le credenziali. Per comodità ci si può rivolgere a Poste Italiane, ma potete scegliere il gestore che più si adatta alle vostre esigenze. www.spid.gov.it/richiedi-spid


spazio INCONTRI EVENTI TEMPO LIBERO CULTURA

GLI ANZIANI AL TEMPO DEL COVID

RAVENNA

Concorso fotografico C’è tempo fino al 31 maggio 2021 per partecipare al Concorso fotografico dal titolo “Gli anziani al tempo del Covid”, organizzato dalla 50&Più provinciale di Ravenna, in collaborazione con la locale Confcommercio Imprese per l’Italia, e con il supporto tecnico del Circolo Fotografico Ravennate BFI. «L’idea di questo Concorso nasce dalla volontà di lasciare una testimonianza, a futura memoria, del tempo eccezionale che stiamo vivendo a causa di questa pandemia. Il Concorso è gratuito ed esteso a tutti.

Non ci sono limiti di età ed è esteso a livello nazionale», spiega Ottavio Righini, presidente della 50&Più provinciale di Ravenna. Le fotografie premiate, oltre alle altre opere in Concorso scelte dalla Giuria, saranno esposte in una mostra che verrà inaugurata in occasione dell’evento di premiazione del Concorso previsto per la seconda metà di giugno 2021. «La mostra - spiega Righini - si terrà al “Private Banking” (ex Negozio Bubani) di Piazza del Popolo, della Cassa di Risparmio di Ravenna. I premi consistono nella consegna di buoni spesa di diverso valore. Al

primo classificato andrà un buono da 300 euro, al 2° un buono da 200 euro e al 3° di 100 euro. Infine, un buono spesa di 50 euro sarà destinato alle due foto segnalate della Giuria, di cui una riservata ai soci 50&Più. A decretare i vincitori sarà una Giuria composta da Giampiero Corelli, fotografo professionista, Moreno Diana, presidente FotoCineClub Forlì, e Ottavio Righini, presidente 50&Più Ravenna. Le opere dovranno essere spedite tramite WeTransfer o posta elettronica, unitamente alla scheda di partecipazione, a: presidenza@circolofo-

tograficoravennate.it. Le immagini digitali (massimo 4 opere) dovranno essere in formato jpg a 300 dpi, con il lato maggiore di 2.500 pixel e un peso non superiore a 2 MB. Saranno accettate anche immagini con un numero minore di pixel, ma non potranno essere selezionate per la mostra. Scheda di partecipazione e bando sono pubblicati sui siti http://circolofotograficoravennate.it e su www.spazio50.org/ravenna. La riunione della Giuria per decretare i vincitori è prevista il 5 giugno, mentre i risultati saranno comunicati il 12 giugno 2021. info: 0544515707 www.spazio50.org/ravenna GENNAIO 2021 I 83


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MILANO BENESSERE

Alimentazione e cura di sé: i consigli da seguire Come ha cambiato il Covid-19 la nostra alimentazione? Il confinamento in casa può aver inciso anche sulle abitudini alimentari? Un tema che la 50&Più provinciale di Milano ha voluto approfondire con una doppia diretta su Facebook e YouTube. L’incontro, introdotto dalla vice presidente vicario Maria Antonia Rossini e condotto da Benedetta Borsani, è stato tenuto dalla dottoressa Carla Lertola, medico specialista in Scienze dell’Alimentazione e Dietetica. Un intenso confronto che ha affrontato i diversi aspetti riguardanti l’alimentazione. Si è fatta chiarezza sul significato della parola “dieta”, sull’importanza della qualità degli alimenti da servire e sulla strategia da adottare nel fare prima la lista e poi la spesa. «Per dieta, in generale, si intende l’osservare un sano stile di vita basato su un’alimentazione equilibrata, una regolare attività fisica e niente fumo - spiega la dottoressa -. La sfida di oggi, in piena pandemia, è riuscire a mangiare bene avendo cura di sé, nel rispetto delle restrizioni imposte, ottimizzando i tempi per fare la spesa, rapidamente e correttamente, acquisendo via via una maggiore consapevolezza sull’importanza di una buona alimentazione e far sì che diventi un’abitudine per la vita. Sebbene sembri un paradosso, il Covid ci dà un’occasione unica per prenderci cura di noi proprio perché ha rallentato il tempo trasformando le nostre abitudini. Approfittiamo allora di questa situazione obbligata per curare la nostra alimentazione». Perché, sebbene non esista una dieta anti-Covid, è anche vero che, in caso di contrazione del virus, determinate situazioni possono aggravarne il quadro. Infatti: «L’obesità, specie nella circonferenza addominale, potrebbe non solo inficiarne la cura, ma persino aggravare il decorso della malattia perché coinvolge l’apparato respiratorio. L’adipe è un tessuto che, infiammato, aggrava qualunque malattia infettiva e, quando investe la circonferenza addominale, potrebbe facilmente causare crisi respiratorie o apnea. Quindi, poiché

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ormai è chiaro che il virus si palesa con polmonite interstiziale, ossia una diffusione a tappeto in tutto il polmone, si possono facilmente comprenderne le implicazioni». La dottoressa ha spiegato quanto sia importante imparare a convivere con questo nuovo virus, esortando a prendersi cura di sé e non abbruttirsi in casa: fare cioè tutto quello che psicologicamente ci fa sentire meglio. Il concetto di base è semplice: dedicare tempo a noi stessi, a partire dal cibo. E non potevano certo mancare alcuni consigli da seguire con fantasia, consapevolezza e organizzazione. In cucina si può trarre ispirazione dai grandi chef e poi rielaborare le ricette a nostro piacere. La consapevolezza, invece, nasce dalla conoscenza. Crediamo di sapere tutto sull’alimentazione - per esempio, tra mela e banana tutti pensano che la prima abbia meno calorie della seconda, ma non è così -. Ecco allora l’importanza di accettare l’aiuto di un esperto che ci consigli e ci segua nel

cambiamento, anche del nostro corpo. Infine l’organizzazione, che deve essere assoluta: si inizia dalla spesa, che va ben strutturata e fatta per bene, per passare poi all’organizzazione di frigorifero e pasti. Infine, c’è un’altra “alimentazione” di cui è necessario occuparsi per rendere questa situazione un po’ più tollerabile, grazie anche ai nuovi mezzi digitali: i nostri affetti e le nostre amicizie. In fondo abbiamo tutti le stesse difficoltà e stando uniti può essere più facile affrontarle. info: 0276281227 www.spazio50.org/milano

SUPPORTO AI SOCI

Sostegno psicologico Tra gli effetti collaterali della pandemia ci sono le ricadute sullo stato emotivo delle persone. Per questo la 50&Più di Milano ha deciso di mettere a disposizione dei soci il supporto e l’aiuto telefonico della psicologa e psicoterapeuta Anna Renaldin. Il primo colloquio, di 45 minuti, è gratuito e utile a definire la situazione emotiva e il percorso da intraprendere. È possibile prenotare un appuntamento telefonico privato al n. 0276281227, in assoluta osservanza delle norme a tutela della privacy. info: 0276281227 www.spazio50.org/milano


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GENOVA

LE SEDI 50&PIÙ NEL MONDO

SOLIDARIETÀ

Il filo che unisce C’è un filo che unisce ed è quello della solidarietà. Il valore nell’iniziativa della 50&Più provinciale di Genova non è solo simbolico, ma reale e tangibile. Si chiama “Dritto & Rovescio per l’emergenza” e sta dando ottimi risultati. La presidente provinciale Brigida Gallinaro, ha ideato il progetto e proposto a tutti, soci e non, di realizzare con ferri o uncinetto coperte, sciarpe, berretti, scialli, calze, scarpette per neonati o altro da donare a chi ne ha bisogno. Don Valentino Porcile, parroco della Chiesa della Santissima Annunziata di Sturla, provvederà poi a destinare i doni fatti. Nei mesi freddi e ancora segnati dalla pandemia, con l’indicazione di limitare gli spostamenti, stare in casa può essere l’occasione per riprendere a lavorare a maglia. E così è stato. In tanti hanno partecipato donando gomitoli di lana o mettendosi all’opera. «Abbiamo avuto una grande risposta - spiega Brigida Gallinaro -, tante donne non-socie 50&Più ci hanno contattato per poter partecipare. Ci sono arrivate diverse e-mail, abbiamo risposto a tutte e hanno iniziato a lavorare con noi. Questo è un periodo difficile e ci

sono tante persone che non possono permettersi di fare acquisti. Così abbiamo pensato di dare il nostro contributo». Un filo di solidarietà per dare e ricevere calore. «Era davvero tantissimo tempo che non sferruzzavo - racconta Annita Esposto, vice presidente provinciale 50&Più di Genova -. Ho ritrovato il piacere delle cose che mi ha insegnato mia mamma da bambina». Il lavoro solidale è ben organizzato: «Ci coordiniamo su WhatsApp, ci aggiorniamo e inviamo le foto di quanto realizzato. Ognuna di noi lavora da casa. Il 6 gennaio - spiega la presidente Gallinaro - porteremo quello che abbiamo realizzato alla chiesa della Santissima Annunziata». Così, il filo della solidarietà proseguirà la sua strada. info: 010543042 - 0105530352 www.spazio50.org/genova

Argentina Buenos Aires Villa Bosch

Telefono 0054 41477105 0054 1135019361

Australia Perth

Telefono 0061 864680197

Belgio Bruxelles

Telefono 0032 25341527

Brasile Florianopolis San Paolo

Telefono 0055 4832222513 0055 1132591806

Canada Burnaby Concord Hamilton Woodbridge Montreal Riv. des Prairies Montreal S. Leonard Montreal Ville Lasalle Ottawa St. Catharines Toronto

Telefono 001 6042942023 001 6478301066 001 9053184488 001 9052660048 001 5144946902 001 5142525041 001 5146675592 001 6135674532 001 9056466555 001 4166523759

Germania Dusseldorf

Telefono 0049 021190220201

Spagna Valencia

Telefono 0034 961030890

Svizzera Lugano

Telefono 0041 918212050

Uruguay Montevideo

Telefono 0059 825076416

USA Fort Lauderdale

Telefono 001 9546300086

LIGURIA RACCOLTA DI BENEFICENZA

Occhiali in dono In tante parti del mondo, Italia inclusa, ci sono persone - dai bambini agli anziani - che non hanno la possibilità di correggere i problemi alla vista perché non possono permettersi di acquistare un paio di occhiali. La 50&Più Unione regionale della Liguria ha aderito all’iniziativa dell’organizzazione umanitaria Lions Club per donare occhiali da vista usati (nella foto la 50&Più di Imperia con i Lions Club di Arma di Taggia, all’inaugurazione dell’avvio della raccolta). Si tratta di un’iniziativa semplice e molto efficace, il cui motto è: “A te

non servono più, ma possono aiutare qualcuno a riacquistare la vista”. Complessivamente, i Lions hanno consegnato più di 60 milioni di occhiali ricondizionati in tutto il mondo, di cui 230mila in Italia lo scorso anno. Presso le sedi provinciali della 50&Più Liguria sono disponibili contenitori ad hoc dove è possibile consegnare gli occhiali usati. Questi gli indirizzi: 50&Più Genova (Via XX Settembre, 40/5 - Tel. 010543042), 50&Più La Spezia (Via del Torretto, 57/1 - Tel. 0187731142), 50&Più Savona (Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 - Tel. 019853582), 50&Più Imperia (Via De Marchi 81 - Tel. 0183275334). Gli oc-

chiali donati aiuteranno a migliorare la qualità della vita di tante persone a basso reddito in tutto il mondo. Persone che, potendo vedere correttamente, potranno frequentare una scuola, vivere una vita produttiva nel lavoro e sostenere la propria famiglia. info: 010543042 - 0105530352 www.spazio50.org/genova GENNAIO 2021 I 85


LE SEDI 50&PIÙ PROVINCIALI IN ITALIA Abruzzo L’Aquila - Viale Corrado IV, 40/F Chieti - Via F. Salomone, 67 Pescara - Via Aldo Moro, 1/3 Teramo - Via Guglielmo Oberdan, 47 Basilicata Matera - Via Don Luigi Sturzo, 16/2 Potenza - Via Centomani, 11 Calabria Cosenza - Viale degli Alimena, 5 Catanzaro - Via Milano, 9 Crotone - Via Regina Margherita, 28 Reggio Calabria - Via Tenente Panella, 20 Vibo Valentia - Via Spogliatore snc Campania Avellino - Via Salvatore De Renzi, 28 Benevento - Via delle Puglie, 28 Caserta - Via Roma, 90 Napoli - Via Cervantes, 55 int. 14 Salerno - Via Zammarelli, 12 Emilia Romagna Bologna - Strada Maggiore, 23 Forlì - Piazzale della Vittoria, 23 Ferrara - Via Girolamo Baruffaldi, 14/18 Modena - Via Begarelli, 31 Piacenza - Strada Bobbiese, 2 - c/o Unione Comm.ti Parma - Via Abbeveratoia, 61/A Ravenna - Via di Roma, 104 Reggio Emilia - Viale Timavo, 43 Rimini - Viale Italia, 9/11 Friuli Venezia Giulia Gorizia - Via Vittorio Locchi, 22 Pordenone - Piazzale dei Mutilati, 6 Trieste - Via Mazzini, 22 Udine - Viale Duodo, 5 Lazio Frosinone - Via Moro, 481 Latina - Via dei Volsini, 60 Rieti - Largo Cairoli, 4 Roma - Via Cola di Rienzo, 240 Viterbo - Via Belluno, 39/G Liguria Genova - Via XX Settembre, 40/5 Imperia - Via Gian Francesco De Marchi, 81 La Spezia - Via del Torretto, 57/1 Savona - Corso A. Ricci - Torre Vespucci, 14 Lombardia Bergamo - Via Borgo Palazzo, 154 Brescia - Via Giuseppe Bertolotti, 1 Como - Via Bellini, 14 Cremona - Via Alessandro Manzoni, 2 Lecco - Piazza Giuseppe Garibaldi, 4 Lodi - Via Giovanni Haussmann, 1 Mantova - Via Valsesia, 46 Milano - Corso Venezia, 47 Pavia - Via Ticinello, 22 Sondrio - Via del Vecchio Macello, 4/C Varese - Via Valle Venosta, 4 Marche Ancona - Piazza Repubblica, 1 Ascoli Piceno - Viale Vittorio Emanuele Orlando, 16 Macerata - Via Maffeo Pantaleoni, 48a Pesaro - Strada delle Marche, 58

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Telefono 0862204226 087164657 0854313623 0861252057 Telefono 0835385714 097122201 Telefono 098422041 0961721246 096221794 0965891543 096343485 Telefono 082538549 0824313555 0823326453 0812514037 089227600 Telefono 0516487530 054324118 0532234211 0597364211 0523/461831-32-61 0521944278 0544515707 0522708552 0541743202 Telefono 048132325 0434549462 0407707340 0432538707 Telefono 0775855273 0773611108 0746483612 0668891796 0761341718 Telefono 010543042 0183275334 0187731142 019853582 Telefono 0354120126 0303771785 031265361 037225745 0341287279 0371432575 0376288505 0276013399 038228411 0342533311 0332342280 Telefono 0712075009 0736051102 0733261393 0721698224/5

Molise Campobasso - Via Giuseppe Garibaldi, 48 Isernia - Via XXIV Maggio, 331 Piemonte Alba - Piazza S. Paolo, 3 Alessandria - Via Trotti, 46 Asti - Corso Felice Cavallotti, 37 Biella - Via Trieste, 15 Cuneo - Via Avogadro, 32 Novara - Via Giovanni Battista Paletta, 1 Torino - Via Andrea Massena, 18 Verbania - Via Roma, 29 Vercelli - Via Duchessa Jolanda, 26 Puglia Bari - Piazza Aldo Moro, 33 Brindisi - Via Appia, 159/B Foggia - Via Luigi Miranda, 8 Lecce - Via Cicolella, 3 Taranto - Via Giacomo Lacaita, 5 Sardegna Cagliari - Via Santa Gilla, 6 Nuoro - Galleria Emanuela Loi, 8 Oristano - Via Sebastiano Mele, 7/G Sassari - Via Giovanni Pascoli, 59 Sicilia Agrigento - Via Imera, 223/C Caltanissetta - Via Messina, 84 Catania - Via Mandrà, 8 Enna - Via Vulturo, 34 Messina - Via Santa Maria Alemanna, 5 Palermo - Via Emerico Amari, 11 Ragusa - Viale del Fante, 10 Siracusa - Via Eschilo, 11 Trapani - Via Marino Torre, 117 Toscana Arezzo - Via XXV Aprile, 12 Carrara - Piazza 2 Giugno, 11 Firenze - Via Costantino Nigra, 23-25 Grosseto - Via Tevere, 5/7/9 Livorno - Via Serristori, 15 Lucca - Via Fillungo, 121 - c/o Confcommercio Pisa - Via Chiassatello, 67 Prato - Via San Jacopo, 20-22-24 Pistoia - Viale Adua, 128 Siena - Via del Giglio, 10-12-14 Trentino Alto Adige Bolzano - Mitterweg - Via di Mezzo ai Piani, 5 Trento - Via Solteri, 78 Umbria Perugia - Via Settevalli, 320 Terni - Via Aristide Gabelli, 14/16/18 Valle d’Aosta Aosta - Piazza Arco d’Augusto, 10 Veneto Belluno - Piazza Martiri, 16 Padova - Via degli Zabarella, 40/42 Rovigo - Viale del Lavoro, 4 Treviso - Via Sebastiano Venier, 55 Venezia Mestre - Viale Ancona, 9 Vicenza - Via Luigi Faccio, 38 Verona - Via Sommacampagna, 63/H - Sc. B

Telefono 0874483194 0865411713 Telefono 0173226611 0131260380 0141353494 01530789 0171437261 032130232 011533806 032352350 0161250045 Telefono 0805240342 0831524187 0881723151 0832343923 0997796444 Telefono 070282040 0784232804 078373287 079243652 Telefono 0922595682 0934575798 095239495 093524983 090673914 091334920 0932246958 093165059 0923547829 Telefono 0575354292 058570973 055664795 0564410703 0586898276 0583473170 05025196-0507846635/30 057423896 0573991500 0577283914 Telefono 0471978032 0461880408 Telefono 0755067178 0744390152 Telefono 016545981 Telefono 0437215264 049655130 0425404267 042256481 0415316355 0444964300 045953502


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Con il prolungarsi della pandemia da Covid-19 ancora non si può viaggiare, ma questo non significa non poter fare progetti futuri e ispirarsi con nuove proposte di vacanze e viaggi, in modo che quando si potrà ripartire, in totale sicurezza, saremo tutti insieme pronti a farlo. 50&PiùTurismo sta ultimando la programmazione turistica prevista per il 2021 e in particolare gli Eventi Nazionali 50&Più.

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DICHIARAZIONE DI SUCCESSIONE Rivolgiti ai nostri uffici per le pratiche di successione e volture catastali. La dichiarazione di successione va presentata dagli eredi entro un anno dalla data del decesso del titolare dei beni.

EVENTUALI DOCUMENTI DA PRESENTARE I Delega a 50&PiùCaf per la presentazione della dichiarazione I Certificato di morte (in carta semplice) I Certificato di stato di famiglia del defunto o autocertificazione rilasciata dall’erede I Certificato di stato di famiglia degli eredi e legatari (o autocertificazione) I Autocertificazione “status eredi”, fotocopia dei documenti, dei codici fiscali del defunto e degli eredi I Atti di acquisto e vendita del patrimonio immobiliare, se in possesso I Certificazione comprovante le passività e le detrazioni I Certificato rilasciato dal gestore di eventuali c/c, libretti postali, azioni, obbligazioni, fondi comuni d’investimento, ecc I Certificato di destinazione urbanistica per i terreni I Eventuali donazioni effettuate in vita

50&PiùCaf grazie all’accordo stipulato con il Patronato 50&PiùEnasco offre inoltre assistenza per la pensione di reversibilità.

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ACCERTAMENTI IMU: NOVITÀ DALLA CORTE DI CASSAZIONE Con due recenti sentenze la Suprema Corte ha chiarito ulteriormente alcuni aspetti riguardanti le agevolazioni sulle abitazioni principali

a cura di Alessandra De Feo

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L’AGEVOLAZIONE È UNA PER OGNI NUCLEO FAMILIARE. SE TUTTAVIA VIENE PROVATA L’EFFETTIVA DIMORA ABITUALE DEI CONIUGI IN LUOGHI DIVERSI, SI COSTITUISCONO DEI NUCLEI FAMILIARI DIVERSIFICATI E QUINDI LE AGEVOLAZIONI SPETTANO DUE VOLTE

COME INDICATO IN PRECEDENTI ARTICOLI, DAL 2020 È STATA FORMULATA LA NUOVA DISCIPLINA SULL’IMU E, CONTESTUALMENTE, LA CASSAZIONE HA CHIARITO IMPORTANTI ASPETTI CON LE SENTENZE N. 20130/2020 E N. 4166/2020. La Suprema Corte è ulteriormente intervenuta sul tema con le sentenze n. 24295/2020 e n. 24538/2020 con pronunce di “contenuto più mitigato”. Si tratta di due omologhe pronunce che riguardano lo stesso contribuente, con le quali la Corte ricorda che “ai fini della detrazione e dell’applicazione dell’aliquota ridotta prevista per le “abitazioni principali”, è importante distinguere l’ipotesi in cui i due coniugi, non separati legalmente, abbiano la propria abitazione in due differenti immobili, da quella in cui risulti accertato che il trasferimento della dimora abituale di uno dei coniugi sia avvenuto per la frattura del rapporto di convivenza, cioè da una situazione di fatto consistente nella inconciliabilità della prosecuzione della convivenza, sotto lo stesso tetto, delle persone legate dal rapporto coniugale, con conseguente superamento della presunzione di coincidenza tra casa coniugale e abitazione principale”. Nel primo caso il nucleo familiare (inteso come unità distinta ed autonoma, rispetto ai suoi singoli componenti) resta unico, ed unica, pertanto, potrà essere anche “l’abitazione principale” ad esso riferibile, con la conseguenza che il contribuente, il quale dimori in un immobile di cui sia proprietario (o titolare di altro diritto reale), non avrà alcun diritto all’agevolazione se tale immobile non costituisca anche dimora abituale dei suoi familiari, non realizzandosi in quel luogo il presupposto della “abitazione principale” del suo nucleo familiare. In questo modo, si intende evitare che vengano applicati due volte i benefici per la abitazione principale. Nel secondo caso, invece, la frattura del rapporto di convivenza tra i coniugi, intesa quale separazione di fatto, comporta una disgregazione del nucleo familiare e, conseguentemente, “l’abitazione principale” non potrà essere più identificata con la casa coniugale. Dal tenore delle suddette sentenze, sembrerebbe che possano essere desunti e delineati alcuni importanti aspetti: ● l’agevolazione non può che essere una per ogni nucleo familiare; ● vanno in questo senso contrastate le situazioni in cui i coniugi assumano diverse residenze per fruire della doppia riduzione o esenzione; ● se tuttavia viene provata l’effettiva dimora abituale dei coniugi in luoghi diversi, si costituiscono dei “nuclei familiari” diversificati e quindi le agevolazioni spettano due volte; ● rileva la separazione di fatto per “frattura” del rapporto di convivenza. Dovrebbero rilevare altresì situazioni di fatto diverse nelle quali si ha una effettiva e prevalente dimora separata per i coniugi (ad esempio, per lavoro). A tal riguardo va detto che la Commissione Tributaria Provinciale di Lecce (Ctp), con sentenza n. 945 del 15 luglio 2020, con riferimento all’Imu 2013, ha attribuito il diritto di doppia agevolazione a due coniugi residenti in Comuni diversi. La Ctp ha posto in evidenza come il nuovo dettato normativo in tema di Imu è coerente con l’evoluzione sociale; ● nel contesto delle prove, seppur con valore indiziario, possono essere assunte le dichiarazioni di terzi a favore del contribuente, raccolte in sede extraprocessuale, come già affermato dalla stessa Corte Costituzionale con la sentenza n. 18 del 21 gennaio 2000.


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__PREVIDENZA__

RIVALUTAZIONE PENSIONI 2021: QUELLO CHE C’È DA SAPERE Alla luce della perequazione automatica delle pensioni, chiariamo come viene applicata la rivalutazione dello 0,1%

a cura di Gianni Tel

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L’INADEGUATEZZA DEL MECCANISMO DI RIVALUTAZIONE AUTOMATICA CONTINUA A PRODURRE DISAGIO ECONOMICO AI PENSIONATI: NECESSARIO INDIVIDUARE UN SISTEMA PIÙ ADATTO PER RILEVARE L’INFLAZIONE

90 I spazio50.org I GENNAIO 2021

DOPO ANNI DI MANCATA RIVALUTAZIONE PER EFFETTO DELLA LEGGE FORNERO, dell’inflazione negativa e di valori assai modesti, l’adeguamento delle pensioni al costo della vita (la perequazione automatica) dal 2012 al 2020 è rimasto sempre sotto accusa. La proposta già da oltre cinque anni avanzata da 50&Più insieme al Cupla, di individuare un nuovo paniere (elenco delle voci già ricorrenti di spesa) non ha ancora trovato accoglimento. L’inadeguatezza del meccanismo di rivalutazione automatica continua a produrre un costante e grave disagio economico a tutti i pensionati. Su tale versante è assolutamente necessario individuare un meccanismo più adatto a rilevare l’effettiva inflazione subita dalle famiglie e dai pensionati, in cui sia adeguatamente ampio il peso dei beni alimentari, energetici, dei servizi sanitari e delle spese per la salute. Ma vediamo cosa succede quest’anno. Il consueto decreto sulla perequazione automatica delle pensioni, pubblicato in G.U. del 24 novembre scorso, ha stabilito che la percentuale di variazione per il calcolo della perequazione 2019/2020 è stato pari allo 0,5%; il previsionale dello scorso anno, in base al quale sono state calcolate le pensioni 2020 è stato pari allo 0,4%, pertanto c’è uno 0,1% da recuperare. Considerato che l’indicizzazione previsionale 2021 è pari a zero, le pensioni di quest’anno vengono rivalutate solo dello 0,1% (recupero 2020 pur in presenza di inflazione negativa). Va ricordato che questa percentuale viene applicata solo alle pensioni fino a quattro volte il minimo, che in base alla normativa attualmente in vigore (Legge 145/2018) sono indicizzate al 100%. Si tratta di assegni fino a 2mila euro lordi al mese che quindi vengono rivalutati dello 0,1%. I trattamenti più alti, invece, vengono rivalutati solo parzialmente con la seguente modulazione: • fra quattro e cinque volte il minimo (fra 2mila e 500 e 3mila euro): l’indice di perequazione è al 77%, quindi il conguaglio 2021 è pari allo 0,07%; • fra cinque e sei volte il minimo (da 3mila a 3mila e 500 euro) si rivalutano allo 0,52%, quindi l’indice che si applica nel 2021 è pari allo 0,052%; • fra sei e otto volte il minimo (da 3mila 500 a 4mila 500 euro): la rivalutazione 2021 è pari allo 0,047%; • fra otto e nove volte il minimo (da 4mila 500 a 5mila euro): la rivalutazione è lo 0,045%; • sopra nove volte il minimo (oltre 5mila euro): la rivalutazione è dello 0,04%. In termini assoluti vuol dire comunque un incremento che non supera nella migliore delle ipotesi 30 euro lordi annui (vedi Tabelle A e B). Questo meccanismo rimane in vigore anche nel 2021. Successivamente, sempre con la Legge di Bilancio, si dovrebbe ritornare alla rivalutazione per fasce applicata nel 2011. La differenza fondamentale tra il sistema attuale e quello che dovrebbe tornare in vigore è che il primo applica l’aliquota di aumento a tutto l’importo in pagamento, il secondo lo applica a fasce: 100% dell’inflazione fino a quattro volte il minimo, 90% oltre quattro volte e fino a cinque volte, 75% oltre cinque volte il minimo.


» PENSIONI D’ORO

Va detto poi che sulle pensioni d’oro, superiori a 100mila euro lordi annui, c’è invece il taglio previsto (sempre dalla Legge n. 145/2018) che va dal 15 al 40%, in base all’importo dell’assegno previdenziale. Su questo punto si è espressa recentemente la Corte Costituzionale che ha ritenuto legittimo il taglio per la durata di tre anni, dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2021, sulle pensioni Inps ed ex Inpdap, mentre è illegittimo applicarlo anche agli anni 2022 e 2023. È sconcertante poi pensare che il blocco della rivalutazione ha superato la soglia degli undici anni di anzianità: è certamente questa la parte più grave, iniqua e dolorosa introdotta dal legislatore. Tale sistema di adeguamento non ha mai tutelato concretamente il reale potere d’acquisto dei pensionati che, negli ultimi 16 anni, hanno subìto oltre il 30% di perdite. Le soluzioni adottate (12 volte) non sono state assolutamente ispirate a criteri di ragionevolezza. Anche se non siamo pessimisti ma realisti, queste incertezze crescenti e le vaghe promesse stanno creando tante preoccupazioni, tensioni, paure e poche speranze tra i pensionati del nostro Paese. La Tabella B mette a confronto la rivalutazione secondo le norme che dovevano tornare in vigore dopo lo stop deciso negli anni precedenti per via della crisi economica e per la pandemia 2020.

TABELLA A - LE NUOVE CIFRE DAL 1° GENNAIO 2021 TIPO DI PENSIONE Fondo lavoratori dipendenti: - trattamenti minimi (1) Gestione speciale lavoratori autonomi (artigiani, commercianti, Coldiretti): - trattamenti minimi (1) Pensioni con maggiorazione “ad un milione” (€ 516,46) Pensioni inferiori al minimo e pensioni “supplementari” Pensioni sociali (2) Assegni sociali (3)

IMPORTO MENSILE € 515,59 € 515,59 € 652,03 + 0,1% € 379,71 € 460,75

(1) Il trattamento minimo viene riconosciuto a tutti coloro che hanno un reddito personale non superiore a € 6.702,67 l'anno se vivono da soli, e di € 20.108,01 se coniugati. (2) Prevista fino a dicembre 1995. (3) Prevista da gennaio 1996 in poi.

TABELLA B - LA PEREQUAZIONE 2021 Importo di pensione mensile lorda a dicembre 2019

Aumenti previsti prima della Legge di Bilancio 2018 (1)

Aumenti dovuti con la Legge di Bilancio 2021

Scaglione in base al trattamento minimo Inps (2)

Fino a € 2.052,05 Oltre a € 2.052,05 fino a € 2.565,06 Oltre a € 2.565,06 fino a € 3.078,07 Oltre a € 3.078,07 fino a € 4.104,09 Oltre a € 4.104,09 fino a € 4.617,10 Oltre a € 4.617,10

0,60% (100% Istat)

0,1% (100% Istat)

Fino a 4 volte

0,54% (90% Istat)

0,07% (77% Istat)

Oltre 4 fino a 5

0,54% (90% Istat)

0,052% (52% Istat)

Oltre 5 fino a 6

0,45% (75% Istat)

0,047% (47% Istat)

Oltre 6 fino a 8

0,45% (75% Istat) 0,45% (75% Istat)

0,045% (45% Istat) 0,04% (40% Istat)

Oltre 8 fino a 9 Oltre 9 volte

(1) La percentuale di aumento riguarda i singoli scaglioni di reddito. (2) L’importo minimo Inps 2021 è pari a € 515,59 mensili, ovvero € 6.702,67. GENNAIO 2021 I 91


I

__VIVERE IN ARMONIA SEGUENDO LE STAGIONI__

PROSSIMI AL TEMPO NUOVO «In questo mese che fa cader la neve, per sopportare il freddo, è buono usare cibi più sostanziosi e non fare abuso di liquori. Eppoi vale più il caldo procuratosi con un po’ di moto, che riscaldarsi col fuoco». Almanacco Barbanera 1901

a cura di

NEI CUORE FESTOSO DELL’ANNO LE GIORNATE RIPRENDONO TIMIDAMENTE AD ALLUNGARSI. E così, dopo il Solstizio, Natale e Capodanno, anche la terra si prepara ad una nuova stagione. Gennaio porta il tempo nuovo, mentre il freddo intenso, magari qualche fiocco di neve o il gelo pungente, purificano la terra e la preparano ad accogliere le prime semine in vista della rinascita. In giardino, nell’orto e sul balcone, tra le aromatiche e qualche coraggioso ciclamino, mani indaffarate pensano già alla primavera. Al primo timido sole, spuntano le giovani violette, nei boschi si affacciano i bucaneve, delicati ed eleganti simboli di purezza e di speranza. E si guarda avanti coltivando in cuore desideri e progetti, “semi” da gettare sui giorni che verranno. Intanto si pota, si semina e si preparano i trapianti. E molto c’è da fare anche in cucina, dove cachi e corbezzoli sono pronti a donare squisite confetture. Aspettando la Luna calante, a suo agio tra pentole e coperchi.

92 I spazio50.org I GENNAIO 2021

GENNAIO L’AGLIO (Allium sativum)

Fa bene perché... Assai virtuoso, è antibatterico, antibiotico e febbrifugo. Ideale quindi contro i disturbi di stagione, ma anche per gli organi digestivi e la circolazione. Dona alla pelle un aspetto sano e favorisce la crescita dei capelli. Il proverbio L’aglio è un buon cuoco, ma condisce troppo. Pollice bio Chi vuole un buon agliaio, lo ponga di gennaio. Coltivato accanto ad altre piante, l’aglio è un imbattibile antiparassitario. Tiene lontani gli afidi da alberi da frutto, ortaggi, soprattutto fragole, e dalle rose. Utilizzato invece per preparare un infuso, si rivelerà utile contro l’oidio o mal bianco. La semina Si fa conficcando gli spicchi nel terreno con la punta verso l’alto, in Luna calante, a 3-4 cm di profondità, ad ottobre o da gennaio fino ai primi giorni di aprile. In un vaso se ne possono mettere tre. In terra, invece, lasciare tra gli spicchi 10-12 cm di spazio. Annaffiature moderate ma frequenti sarchiature. Raccolta e conservazione Sono le foglie a dare il segnale per la raccolta. Quando ingialliscono, a luglioagosto, si estraggono i bulbi, in Luna calante, sollevandoli da sotto con una palettina per poi lasciarli asciugare 2 o 3 giorni. Si conservano nei cesti, in un unico strato, o annodati a mazzi o a trecce e appesi in luoghi freschi e aerati.


1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM LUN MAR MER GIO VEN SAB DOM

BUONO A SAPERSI!

Ricicliamo i tappi di sughero Dopo Capodanno è probabile che ci si ritrovi in casa vari tappi di vino in sughero. Invece di gettarli, realizziamo un utile tappeto “anti-freddo” su cui sistemare le piante in vaso all’esterno. Basterà costruire una cornice con fondo di legno alta 4 cm da riempire con i tappi. Quelli dello spumante, invece, si potranno trasformare in insoliti e originali appendini. Sarà sufficiente infilarvi una vite al centro per fissarli dove ci farà più comodo.

NEL CESTINO DEL MESE

ORTAGGI: Aglio, cardi, carote, catalogna, cavolfiori, cavolini di Bruxelles, cavolo broccolo, cavolo cappuccio, cavolo verza, cicorie, cime di rapa, cipolle, finocchi, indivie, lattughe, porri, radicchi rossi, rape, sedano, spinaci e valerianella. FRUTTA: Arance tarocco, cachi, cedri, clementine, corbezzoli, limoni, pompelmi, mandarini, mele Golden e Deliziose, kiwi e pompelmi.

AROMI: Alloro, rosmarino, salvia e santoreggia.

COLTIVARE CON LA LUNA NELL’ORTO, NEL GIARDINO, SUL BALCONE

Nel pieno dell’inverno, quando per il freddo o la neve si riducono i lavori all’aperto, un’attenzione in più la si può dedicare alle piante in casa. Se allora la stella di Natale - la Poinsettia, Euphorbia Pulcherrima - perde pian piano le belle foglie rosse, basterà potare i rami spogli, sistemarla in un ambiente caldo e buio, e rinvasarla poi a maggio. In ottobre ricomincerà a germogliare. Sul terrazzo è invece il momento di controllare l’efficienza delle protezioni sistemate in autunno. In caso di neve, rimuoverla dai rampicanti e dai sostegni per non compromettere la stabilità delle piante, lasciandola invece sopra le cassette che ne saranno protette. Continua la raccolta di cavoli, porri, valerianella e verze: in Luna crescente per il consumo fresco, in calante per la conservazione. Sempre in crescente seminare in semenzaio cavolfiori e cavolo broccolo. In giardino è il momento di seminare in semenzaio azalee, begonie, primule, tuberose e bulbi a fioritura primaverile. Mettere a dimora e/o trapiantare alberi, arbusti e rampicanti a foglia caduca e rosai a radice nuda. Piantare anche i bulbi dei gladioli e preparare il terreno per avere le fragole in mezzo ai fiori. In Luna calante mettere a dimora in piena terra o in vasi capienti sul balcone i bulbilli di aglio e di cipolla invernale e seminare in semenzaio lattuga, radicchio estivo, ravanello, rucola, sedano e valerianella. In giardino lavorare superficialmente il terreno aggiungendo concimi organici. Eliminare i rami secchi da alberi e arbusti.

SE HAI ½ GIORNATA PIANTE AMICHE

Puliti e messi a punto gli attrezzi nei giorni in cui il freddo ci tiene lontani dall’orto e dal giardino, un’altra cosa importante da fare è pianificare le semine. Prima di cominciare bisogna considerare che alcune piante si amano e altre no. Sarà bene quindi scegliere quelle che si possono consociare, ossia quelle piante “amiche” che possono crescere in sintonia, migliorare l’ambiente di coltivazione arricchendo la biodiversità, favorire la vita degli insetti utili e tenere lontani quelli dannosi. Nell’orto, ad esempio, la cavolaia - le cui larve sono voracissime delle foglie di cavolo - si tiene lontana grazie all’odore del porro e della cipolla. Le carote, invece, beneficiano della presenza del porro, che infastidisce la mosca della carota e, viceversa, la carota tiene lontana la tignola del porro. E ancora, nelle “complicità”, sì tra piante, sì all’incontro di basilico con insalata, pomodori e finocchi. Il pomodoro non ama cetrioli, fagioli e patate. E no per il cavolo con cipolle e fragole.

Dice il proverbio... Gennaio rigoroso, anno felice Per Pasqua Befania, l’anima della rapa se ne va via La mandorla sciocca fiorisce quando fiocca

IL SOLE E LA LUNA IL SOLE

Il 1° sorge alle 07.28 e tramonta alle 16.39. L’11 sorge alle 07.27 e tramonta alle 16.49. Il 21 sorge alle 07.22 e tramonta alle 17.01. Le giornate si allungano. Il 1° dicembre si hanno 9 ore e 11 minuti di luce solare e il 31 si hanno 10 ore. Si guadagnano 49 minuti di luce.

LA LUNA

Il 1° tramonta alle 09.24 e sorge alle 18.59. L’11 sorge alle 05.49 e tramonta alle 14.59. Il 21 tramonta alle 00.35 e sorge alle 11.43. Luna calante dal 1° al 12 e dal 29 al 31. Luna crescente dal 14 al 27. Luna Nuova il 13. Luna Piena il 28. GENNAIO 2021 I 93


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Signora 68enne, cerca amico per condividere brevi viaggi, cinema e passeggiate. No convivenza. Telefonare al 3388707853. Mi piacerebbe conoscere una signora over 60 del NordEst. No avventure. Telefonare al 3713067461. Vedova, bella presenza, laureata, scrittrice, alta, bionda, occhi verdi, casa propria, magra, indipendente, conoscerebbe signore dai 65 ai 75 anni, alto, acculturato, giovanile, serio, elegante, libero da impegni, per rapporto di amicizia finalizzato ad una solida convivenza. Sono disposta a trasferirmi. No matrimonio e perditempo. Telefonare al 3271462387 (ore pasti). Single, classe 1965, diplomato, simpatico e poco invadente, allaccerebbe solida amicizia o relazione con signora garbata, libera e indipendente. Posso trasferirmi fuori regione, Centro-Nord. Scrivere a: orientalpeter@alice.it Signora di Avellino, 67 anni portati discretamente, gradevole, 1,68, affettuosa, allegra, economicamente indipenden-

94 I spazio50.org I GENNAIO 2021

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giochi di Lionello e Favolino

stuzzica di Enrico Diglio

CERVELLO

TEST 1 Osservate attentamente la figura sottostante, i numeri in essa riportati e la sequenza di numeri posta alla sua destra e dite quali numeri vanno sostituiti ai tre punti interrogativi, utilizzando un criterio logico da determinare.

REBUS Lionello 3 1’4 3 5 3 8

TEST 2 Osservate attentamente il seguente insieme di figure e andate a pag. 96

REBUS Lionello ...1 11 4!

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IL BARONE... RAMPANTE Appena entrato nel salone lustro mi cinge il collo, mi fa accomodare, ed io - pur certo che me la vuol fare gli porgo ambe le guance, come fosse per me amico per la pelle!

TEST 3 Dite quali sono le due sigle delle targhe automobilistiche europee le cui lettere, utilizzate insieme alle sei parole sotto riportate, permettono di formare altrettante parole.

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STUDENTE SCONCLUSIONATO In biblioteca lo si pensa spesso, mentre invece frequenta ben gli alberghi; vive in città, ma pur nella campagna, interessato per la Charta Magna.

INDOVINELLI Favolino

__SOLUZIONI A PAGINA 96__ GENNAIO 2021 I 95


oroscopo di Aldebaran

GENNAIO

MARGHERITA BUY

Attrice

capricorno

vergine

22 DIC. I 20 GEN. Sarà un mese tranquillo. Le giornate trascorse in relax con il partner vi faranno riscoprire il piacere del focolare domestico. Cercate di uscire nelle ore più calde del giorno.

24 AGO. I 22 SET. Giove vi proteggerà dalle piccole noie quotidiane e Nettuno vi darà una bella dose di intuito. Utilizzate il tempo libero per dedicarvi al vostro hobby preferito. Niente eccessi a tavola.

ariete

bilancia

21 MAR. I 20 APR. Le giornate in famiglia trascorreranno serene. Potreste avere problemi a causa di qualche collega invidioso. Cercate di fare ogni giorno lunghe passeggiate nel verde. Bevete molta acqua.

23 SET. I 22 OTT. Presterete più attenzione al vostro aspetto e alla salute. Organizzatevi per fare un po’ di ginnastica in casa e fate attenzione all’alimentazione, cercando di evitare cibi troppo grassi.

soluzioni

GIOCHI

REBUS (3 1’4 3 5 3 8)

REBUS ...1 11 4!

chela N; N oche; N asce; si A; miglio RE = Che l’anno che nasce sia migliore

...E si cura; men tesa RA = ... e sicuramente sarà!

INDOVINELLI

Il barone... rampante = Il barbiere Studente sconclusionato = Il topo

stuzzica

CERVELLO

TEST 1

toro

scorpione

21 APR. I 20 MAG. Sarà un mese di alti e bassi, fatto di gioie ma anche di contrattempi. Evitate di far entrare estranei nella vostra abitazione. Fate attività fisica almeno tre volte a settimana.

23 OTT. I 22 NOV. Sarà un mese sereno, vi sentirete compresi e amati e questo gioverà molto al vostro spirito. Possibili novità da un parente lontano. Evitate di uscire nelle ore più fredde.

gemelli

sagittario

21 MAG. I 21 GIU. L’inizio del mese sarà abbastanza impegnativo. Le amicizie e i contatti di lavoro richiederanno molta attenzione, ma cercate di non trascurare il vostro partner. Giocate qualche numero al Lotto.

23 NOV. I 21 DIC. Trascorrerete l’inizio dell’anno in serenità perché sarete circondati dall’affetto della famiglia. Un nipote vi darà grandi soddisfazioni. La fortuna sarà dalla vostra parte.

cancro

acquario

22 GIU. I 22 LUG. Le stelle vi renderanno estroversi ed attivi. Deciderete di dare un aspetto più allegro alla vostra dimora. Una persona invidiosa sparlerà di voi. Proteggetevi contro gli sbalzi di temperatura.

21 GEN. I 19 FEB. Sarete determinati, concreti e fantasiosi. Non è il momento migliore per fare gite o brevi viaggi. Dopo gli eccessi delle Feste sarà bene iniziare a seguire una dieta leggera e bilanciata.

leone

pesci

23 LUG. I 23 AGO. L’inizio del nuovo anno vi spingerà a fare nuovi progetti e il vostro intuito vi aiuterà a prendere le decisioni migliori. La famiglia, come sempre, vi sosterrà. Passeggiate ogni giorno.

20 FEB. I 20 MAR. Mese ricco di buone idee. Il benessere sarà al centro della vostra attenzione, tant’è che inizierete a seguire una sana alimentazione e a fare un po’ di ginnastica dolce quotidianamente.

I tre numeri che sostituiscono i punti interrogativi sono, partendo da sinistra, 10, 12, 13. Essi, infatti, consentono di rispettare il seguente criterio logico: il primo numero della sequenza si ottiene sommando i numeri che si trovano sulla diagonale che parte in alto a sinistra e termina in basso a destra; il secondo numero della sequenza si ottiene sommando i numeri che si trovano sulla diagonale che parte in alto a destra e termina in basso a sinistra; il terzo numero si ottiene sommando i numeri posti sulla prima colonna partendo da sinistra; il quarto numero si ottiene sommando i numeri posti sulla seconda colonna; il quinto numero si ottiene sommando i numeri posti sulla terza colonna; il sesto, settimo e ottavo numero della sequenza si ottengono sommando i numeri posti rispettivamente sulla prima, seconda e terza riga partendo dall’alto. Riepilogando:

TEST 2

96 I spazio50.org I GENNAIO 2021

Nella figura prima vista compaiono cerchi di colore rosso? TEST 3

Le due sigle di targhe automobilistiche europee sono quelle della Svizzera, CH, e quella dell’Italia, I. Quindi, inserendo le lettere CHI nelle parole fornite si ottengono le sei seguenti:


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SCRIVETECI: PER POSTA VIA DEL MELANGOLO, 26 00186 ROMA PER FAX 066872597 PER MAIL G.VECCHIOTTI@50EPIU.IT

lettere Risponde Giovanna Vecchiotti - Direttore Responsabile 50&Più

DALLA SOFFERENZA POTREBBE NASCERE UNA NUOVA UMANITÀ Ci siamo lasciati alle spalle un anno pesantissimo, con l’insicurezza, l’angoscia, gli egoismi a farla da padroni. Ma ora dobbiamo trovare la scintilla che ci permetta di ripartire e dar vita ad un uomo diverso GENTILE DIRETTORE, dalla mezzanotte di ogni 31 dicembre, scambiandoci gli auguri, diciamo sempre «speriamo che il Nuovo Anno sia migliore!». Personalmente penso che ogni anno sia buono, è l’uomo che spesso non lo è. Sarebbe opportuno, pertanto, che fossimo noi a cambiare rotta e mettere tutto l’impegno per essere migliori facendoci trovare dal Nuovo Anno rinnovati nella coscienza e nel cuore. Dovremmo essere noi ad accoglierlo sanificati da ogni egoismo, ipocrisia, razzismo, invidia e grettezze d’animo. Dobbiamo avere l’onestà di riconoscere che proprio noi esseri umani spesso vanifichiamo il senso vero degli auguri che ci scambiamo. Se fossimo meno distratti e più attenti comprenderemmo facilmente quali sono le strade da imboccare. Purtroppo, per nostro tornaconto, per ignoranza o per indifferenza continuiamo a far finta di non capire la giusta direzione da prendere. All’Anno Nuovo glieli faccio io gli auguri spe-

rando che possa trovare una umanità più giusta, degna di fare parte del meraviglioso miracolo del Creato e felice di accoglierlo con l’amore, la gioia e il rispetto che merita. Raffaele Pisani Gli auguri, all’Anno Nuovo, glieli facciamo anche noi, signor Raffaele, e li facciamo anche a tutta l’umanità, che sta attraversando uno dei periodi tra i più difficili della propria Storia. Il nemico che si sta affrontando con la pandemia è nascosto, invisibile, spietato. Ti coglie di sorpresa, quando sei impegnato a fare progetti e sei portato a credere che il domani sarà tuo per sempre. È un nemico che non sta lì a guardare il colore della pelle, la razza, l’età: la sua è una furia cieca che non conosce confini né barriere. E se a questa furia si affiancano le brutture dell’animo umano, allora sì che l’umanità potrebbe avvicinarsi pericolosamente al baratro. Ma io sono fiduciosa e ritengo che “i buoni” siano molto più numerosi dei “cattivi”. Questi sono malati di protagonismo e amano mettersi in evidenza; le brave persone, invece, lavorano in silenzio, in umiltà e portano a casa grandi risultati. E sono sicura che il Nuovo Anno, sarà felice di camminare per dodici mesi a braccetto con quest’ultimi, che andranno a comporre una nuova umanità. Auguri per uno splendido 2021 a Lei e a tutti i lettori, da tutta la redazione di 50&Più. GENNAIO 2021 I 97


bazar APP - ALIMENTAZIONE SOLIDARIETÀ ANZIANITÀ ATTIVA LIBRI

a cura del Centro Studi 50&Più

Questo spazio offre informazioni, curiosità, notizie utili. Come ogni bazar, sarà luogo d’incontro e di scambio. Potete quindi inviarci le vostre segnalazioni e quesiti a: centrostudi@50epiu.it

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oppure al 0424708910.

APP MOBILITÀ PER TUTTI Per chi deve fare i conti con le barriere architettoniche arriva WeGlad (Welcome Gladiators), un’App che, con l’intento di dare un piccolo supporto, segnala l’accessibilità di luoghi, negozi, locali e strade delle città di tutto il mondo. Una piattaforma in continuo aggiornamento che può essere scaricata sul proprio smartphone. Per avere maggiori informazioni è possibile visitare il sito www.weglad.eu LA FARMACIA A CASA Arriva da Torino la nuova App per la consegna dei farmaci a domicilio. Il suo nome è Pharmercure e vi aderiscono più di 100 farmacie in diverse città. Il progetto offre la possibilità di consultare il farmacista prima dell’acquisto e verrà presto implementato con l’aggiunta di nuove farmacie, garantendo anche il servizio notturno e nei giorni festivi. Per usufruire del servizio, seguire le istruzioni indicate sul sito www.pharmercure.com

+ ALIMENTAZIONE COSA MANGIARE IN ANDROPAUSA... Passati i 50 anni, gli uomini possono trovarsi ad affrontare cambiamenti come il calo di testosterone e dell’efficienza degli ormoni tiroidei che possono avere effetti sul senso di fame, sul peso corporeo e i livelli di stress. Così diventa necessario fare attenzione ai cibi consolatori. È quindi preferibile contenere il consumo di alimenti ricchi di sale e grassi, pericolosi per il sistema cardiovascolare, e di proteine. Meglio scegliere la dieta mediterranea con grande varietà di frutta e verdura. ...E IN MENOPAUSA Anche i cambi ormonali dovuti alla menopausa possono essere regolati dall’alimentazione. È consigliabile, fare attenzione alla carne rossa bilanciando l’apporto di proteine con alimenti di origine vegetale. Legumi e cavoli sono molto ricchi di fitoestrogeni che aiutano a regolare le vampate di calore tipiche di questo periodo. Importante anche l’at-

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tività fisica e l’esposizione alla luce solare per favorire la sintesi di vitamina D e proteggere le ossa.

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oppure al 0424708910.

SOLIDARIETÀ VIVE DI PIÙ CHI È GENEROSO «Nessun atto di gentilezza, pur piccolo che sia, è mai sprecato», diceva Esopo. E lo conferma anche un recente studio tedesco che ha dimostrato come chi fa parte di una società dove si verificano frequenti scambi tra individui, ha maggiori probabilità di vivere più a lungo. Questo rafforza la tesi di una ricerca precedente, secondo cui compiere una donazione riporterebbe effetti positivi più per il benefattore che per il beneficiario.

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nenza al proprio quartiere. Per conoscere il progetto è possibile visitare il sito www.portagirevole.org COLLABORAZIONE TRA GENERAZIONI Da Novara arriva il progetto intergenerazionale “Mai troppo tardi”. Attraverso un’apposita piattaforma i ragazzi potranno aiutare gli anziani ad ampliare le competenze digitali, supportandoli anche nell’accesso a molti servizi pubblici virtuali, mentre i senior trasferiranno ai giovani la propria esperienza professionale e lavorativa, aiutandoli a intraprendere lavori simili a quelli che loro stessi svolgevano prima della pensione.

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Tel: 0322841903 800995988

LIBRI INSALATA RUSSA di Letizia Muratori Slow Food, 2020, pp. 128

ANZIANITÀ ATTIVA

WELFARE DI COMUNITÀ Portagirevole è un progetto attuato a Reggio Emilia che cerca di intercettare i bisogni delle famiglie che stanno subendo la crisi economica. Tra i tanti sostegni offerti, alcuni sono dedicati agli anziani, come gli sportelli di ascolto e le badanti di condominio. Secondo un’indagine del Comune, l’iniziativa ha permesso al 50% degli abitanti di sviluppare un maggiore senso di apparte-

Questo libro, apparentemente incentrato sulla cucina, è in realtà una storia familiare. Ogni protagonista racconta il suo speciale rapporto con la nonna e con il piatto che la contraddistingue: l’insalata russa. C’è chi non l’assaggia, come Anna, la vicina del piano di sopra; c’è chi, come la sorella Luciana, assiste seduta a tavola agli interrogatori tra nonna e nipote; e ancora chi, come l’autrice, nell’insalata russa rivede una vita, i Natali festeggiati, i giochi con i cugini e la storia del rapporto con la nonna che va ben oltre le pagine di questo libro.


ABBIAMO SCOPERTO CHE C’È VITA DOPO LA VITA. Grazie al tuo lascito testamentario a Fondazione Umberto Veronesi la ricerca potrà andare avanti e migliorare la vita delle generazioni future.

Dal 2003 Fondazione Umberto Veronesi sostiene i migliori ricercatori, impegnati a trovare nuove terapie per i tumori, le patologie cardiovascolari e neurodegenerative. Scopri di più su lasciti.fondazioneveronesi.it Per saperne di più e ricevere gratuitamente la guida informativa sui lasciti, telefona allo 02.76018187 o scrivi una e-mail a lasciti@fondazioneveronesi.it In alternativa, compila il coupon e invialo via fax al numero 02.76406966 oppure in busta chiusa a Fondazione Umberto Veronesi - Via Solferino 19, 20121 Milano.

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Privacy – Art. 13, GDPR: I dati personali saranno trattati, con modalità prevalentemente elettroniche, da Fondazione Umberto Veronesi - titolare del trattamento - Piazza Velasca 5, 20122 Milano (MI) per inviare informazioni sui lasciti testamentari, nonché per contatti informativi istituzionali e di promozione di iniziative, progetti, per sondaggi e ricerche, attività di raccolta di fondi a sostegno della nostra missione, in virtù del legittimo interesse della Fondazione a fornire informazioni sulla propria attività per la quale con questa richiesta si è espresso interesse, e a dimostrare il proprio costante impegno alla realizzazione della propria missione. Inoltre, se lo si desidera, i dati saranno trattati per eseguire i predetti contatti in maniera personalizzata, cioè in base a interessi specifici, comportamenti, azioni, preferenze e caratteristiche della persona. Ciò comporterà la selezione delle informazioni archiviate rispetto alla persona, affinché questa riceva comunicazioni di suo interesse e in linea con le sue preferenze, evitando di essere disturbata da contatti non graditi o di non interesse. Tutti i contatti avverranno a mezzo posta, telefono (fisso e cellulare), e-mail, Sms. Le persone autorizzate al trattamento sono gli incaricati a: attività istituzionali e progetti, eventi, raccolta fondi, sistemi informativi e di sicurezza dei dati. Ai sensi degli artt. 15-22, GDPR, scrivendo al titolare al suddetto indirizzo postale o all’e-mail lasciti@fondazioneveronesi.it, si possono esercitare i diritti di consultazione, modificazione, di cancellazione e oblio, limitazione del trattamento dei dati, portabilità dei dati o opporsi al loro trattamento per motivi legittimi o per scopi informativi e promozionali, anche limitatamente a uno o più strumenti di contatto (es.: via e-mail e/o sms e/o posta e/o telefono). Qualora non sia precisato, l’opposizione al trattamento dei dati per fini informativi sarà inteso esteso a tutti gli strumenti di contatto. Si può richiedere anche l’elenco aggiornato e completo dei responsabili del trattamento. Si ha il diritto di presentare reclamo all’autorità di controllo per far valere i propri diritti. Informazioni da fornire in forma completa su lasciti.fondazioneveronesi.it [ ] Lette le informazioni da fornire ai sensi dell’art. 13, GDPR desidero essere contattato in base ai miei interessi, preferenze e caratteristiche, in modo personalizzato.



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