2 minute read

La buona vita attiva Carlo Sangalli

LA BUONA VITA ATTIVA

Castellaneta Marina è una piccola frazione appoggiata sul mare e spalleggiata da una lunga pineta in provincia di Taranto; Baveno è invece un paese a 200 metri di altitudine considerato punto di osservazione ideale delle isole che popolano il Lago Maggiore dal lato piemontese. Insomma, due punti diversissimi di un’Italia lunga e dalle mille sfaccettature; i due luoghi hanno in questa stagione però qualcosa in comune, oltre al fascino: la 50&Più, che nel mese di settembre ha portato a Ca-

stellaneta Marina 1.400 persone per le Olimpiadi associative, e a Baveno animerà un’intera settimana di ottobre (16-21) dedicata alla creatività. Proprio queste due partecipate manifestazioni rappresentano più di un “semplice” successo organizzativo e di pubblico per 50&Più e sono, piuttosto, sintomo del modo di concepire la terza età che la nostra Organizzazione esprime. Da una parte, rappresentano infatti il profondo legame con il territorio, l’importanza dell’esperienza reale e del contatto umano (seppur con le precauzioni che l’emergenza sanitaria impone). Dall’altra parte, queste manifestazioni dimostrano ancora una volta che terza età fa stante capacità di tenersi in movimento: dagli sport delle Olimpiadi di Castellaneta alle arti creative di Baveno. agli associati occasioni di misurarsi su diversi fronti, sono “la normalità” di 50&Più, eppure diventano anno dopo anno più importanti e, potenzialmente, più moderne. Basti pensare che è stato adottato a livello europeo un interessante indicatore chiamato Active Ageing Index, un indice statistico utile a valutare il grado di “invecchiamento attivo” della popolazione, al di là del semplice dato anagrafico sull’aspettativa di vita e sulla natalità. Un po’ la differenza che esiste tra un’asettica misurazione del PIL di un Paese e il grado di felicità della sua popolazione: un Paese è vecchio se la proporzione generazionale è sbilanciata verso l’alto. “Invecchiamento attivo”, lungi dall’essere un ossimoro e una contraddizione, è un bel concetto che l’OMS ha così riassunto: «Il processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza al fine di migliorare la qualità di vita delle persone anziane». Dunque, si qualifica attivo non solo chi è fisicamente efficiente, ma anche chi continua a partecipare alla vita economica, culturale e civica della comunità, tanto che i quattro pilastri che compongono l’indicatore sono: tasso di impegno nel mercato del lavoro, tasso di partecipazione - dal volontariato alla politica passando per le attività di cura familiari -, grado di indipendenza economica, salute e sicurezza e, infine, ambiente favorevole all’invecchiamento attivo. In parole povere, l’Active Ageing Index sembra perfetto per descrivere 50&Più, la sua missione e le sue attività che promuovono l’impegno nel mercato del lavoro, supportano la partecipazione sociale, valorizzano e contribuiscono a indipendenza, salute e sicurezza e, infine, rappresentano l’ambiente ideale per l’invecchiamento attivo. Perché invecchiare si deve, ma invecchiare in modo attivo si può, e con 50&Più si è in ottima compagnia nel farlo.

L’“ACTIVE AGEING INDEX” È UTILE A VALUTARE IL GRADO DI INVECCHIAMENTO ATTIVO DELLA POPOLAZIONE

di Carlo Sangalli Presidente Nazionale 50&Più

This article is from: