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Aree rurali, patrimonio da tutelare Rita Nicosanti

AREE RURALI, PATRIMONIO DA TUTELARE

In Francia, chi decide di trasferirsi il patrimonio sensoriale, dal “chicchirichì” del gallo all’odore del letame

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La pandemia, il rischio di assembramenti, lo smart working sempre più presente sono alcuni dei fattori che nell’ultimo anno hanno portato ad una massiccia fuga dalle città. Sono scappati gli studenti fuorisede, che hanno preferito tornare all’ovile. Sono scappati quelli che avevano le seconde case, rifugiandosi fuori dalle metropoli. Ma sono state tante le persone che hanno deciso di fare un cambio radicale nella loro vita, decidendo di dire addio ai grandi punti nevralgici del Paese per abbracciare uno stile di vita più bucolico. In molti, infatti, hanno maturato la decisione di andare a vivere in campagna. Ma è davvero così facile voltare pagina e immergersi in un mondo idilliaco? Per i cugini d’Oltralpe no, non lo è. Da un po’ di tempo, infatti, la Francia è alle prese con dissidi che “attraversano” le aree rurali.

IL CONFLITTO

La disputa è tra i vecchi e i nuovi abitanti delle campagne: questi ultimi, che hanno deciso di abbandonare il frastuono della città alla ricerca di una pace agreste, mal digeriscono gli usi e costumi del luogo in cui sono approdati. E così, i nuovi arrivati, alla ricerca di uno stile di vita un po’ stereotipato, finiscono presto per lamentarsi quando scoprono di doversi abituare a una serie di suoni e odori che prima non conoscevano. Canto dei galli, gracidii di rane, frinire ininterrotto di cicale, odore del letame o campane attaccate al collo delle mucche sono solo alcuni di una serie di suoni e odori che appartengono al mondo bucolico, e di cui gli abitanti delle città sono tendenzial mese fa hanno provato a lamentarsi recriminando attacchi alla quiete pubblica e così via, da adesso non potranno far altro che accettarli.

IL PROVVEDIMENTO

Il 21 gennaio 2021, infatti, il Senato francese ha approvato, all’unanimi-

Il 21 gennaio scorso, il Senato francese ha approvato all’unanimità e senza legge che protegge il patrimonio sensoriale della campagna

tà e senza emendamenti, una legge che protegge il “patrimonio sensoriale” della campagna. L’obiettivo è quello di tutelare l’identità culturale dei territori rurali, fornendo allo stesso tempo ai sindaci gli strumenti per giudicare le molte liti di vicinato che sono sorte negli ultimi anni. Un provvedimento, insomma, che mira in tribunale, tra vecchi e nuovi abitanti delle aree rurali. Negli ultimi dieci anni in Francia sono stati intentati 18mila processi a causa di lamentele relative a rumori o odori sgradevoli nelle campagne. Un numero che si pensa sia destinato ad aumentare: moltissimi francesi, in primis pensionati, stanno infatti decidendo di vendere le loro case in città per trasferirsi in in maniera più semplice.

IL GALLO MAURICE

mente Momò e per mesi ha tenuto la ticolare i difensori delle campagne e delle sue tradizioni. Perché lui, il gallo Maurice (nella foto in alto), era stato accusato di disturbare la quiete di Saint-Pierre d’Oléron, un’isoletta vicini di casa, che lamentavano fastidio nel dover ascoltare il suo “chicchirichì” mattutino. Il gallo Maurice era stato accusato di svegliarli all’alba. ce è partita subito una mobilitazione social: il gallo Momò è stato eretto a paladino delle tradizioni rurali della Francia profonda, minacciate da cause legali tra vicini scontenti. Migliaia di persone, compresi politici, non schierandosi a difesa del gallo. La vicenda ha tenuto banco per mesi e alla del pennuto, sostenendo che stava solo seguendo la sua natura. I vicini di casa sono stati obbligati a pagare un risarcimento di mille euro ai proprietari del volatile.

UNA LEGGE EPOCALE

Nel dicembre dello scorso anno, un uomo è stato condannato a cinque anni di carcere per aver ucciso, a colpi di fucile, un gallo di cui non sopportava questa vicenda ha scatenato un immediato sdegno popolare ed è rimbalzata sui social. Nel giro di pochi giorni centomila persone chiedere che venisse punita la violenza sull’animale. Questa vicenda ha portato il Senato ad accelerare il processo, approvando una legge sul tema. «Vive qualche fastidio», ha dichiarato in Senato Joël Giraud, segretario di Stato con la delega allo Sviluppo rurale e tra i principali sostenitori del nuovo provvedimento. «I territori rurali - ha continuato il senatore - non sono caratterizzati soltanto da bei paesaggi, ma anche da suoni, odori, attività e pratiche che fanno parte del nostro patrimonio». Il gallo Maurice purtroppo non è riuscito ad attendere i tempi della burocrazia. È morto lo scorso mese di maggio, a sei anni. È diventato, però, il simbolo del mondo rurale ed il suo canto ha risuonato ben

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