THE ITALIAN MAGAZINE FOR VERTICAL AND HORIZONTAL DRILLING, SPECIAL FOUNDATIONS, GROUND ENGINEERING, WELL DRILLING, ENVIRONMENTAL DRILLING, TUNNELLING, QUARRYING AND MINING
La Rivista “Perforare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova
Anno 7 - Febbraio/Aprile 2021
Fondazioni | Perforazione| Pozzi | Gallerie | Geotecnica | Industria Estrattiva-Mineraria || Foundations | Drilling | Tunnelling | Geotechnics | Quarrying and Mining Industry
Fondazioni Perforazione Gallerie Perforazione pozzi pozzi Gallerie Geotecnica | Industria estrattiva-mineraria
8a Edizione
Patrocini Istituzionali GIS 2021
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ndling and Heavy Transport Show Ottobre 20212021 Ottobre
CONFINDUSTRIA PIACENZA
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Editoriale
Lavoro e sicurezza valori imprescindibili Fabio Potestà
Cari Lettori, in apertura di questo primo numero dell’anno di Perforare, consentiteci di dedicare un pensiero doveroso alle troppe vittime sul lavoro in Italia, soprattutto nei nostri cantieri. Lo facciamo con particolare forza d’animo perché l’attenzione posta dalle istituzioni e dagli enti di formazione alla sicurezza delle maestranze nei luoghi di intervento dell’edilizia - e in particolare, in quelli più sensibili e complessi, che riguardano in particolare modo le fondazioni speciali e le opere in c.a. - è sempre più assidua e impegnata, nonostante le cronache odierne riportino il bollettino di una battaglia che sembra perduta. Gli incidenti sul lavoro non avvengono mai per fatalità o cattiva sorte - ha scritto qualcuno - ma sempre e comunque perché non vengono adottate le più elementari norme di sicurezza per la tutela e l’incolumità fisica di chi opera nei cantieri. Norme e leggi per la tutela dei lavoratori nei cantieri esistono e sono efficaci. Perché allora non vengono adottate, rispettate, imposte? Dalla Relazione Annuale 2019 dell’Inail, presentata nel luglio 2020, si viene a sapere che sul fronte della mitigazione dei rischi negli ambienti di lavoro, sono state realizzate 28.500 istanze di riduzione del tasso di tariffa per meriti di prevenzione che hanno comportato una riduzione del premio per le aziende virtuose di circa 140 milioni di euro. Uno sconto di cui hanno beneficiato circa 300.000 imprese. Per non parlare del Bando ISI di finanziamento a fondo perduto - sempre promosso dall’Inail - per incentivare gli investimenti di miglioramento della sicurezza sul lavoro. L’Inail, a partire dal 2010, ha stanziato oltre 2,4 miliardi di euro per la prevenzione e il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nelle imprese. Quindi l’impegno delle istituzioni e gli strumenti di prevenzione e costruzione della cosiddetta cultura della sicurezza, ci sono e in abbondanza. Purtroppo, va rilevata ancora una volta la correlazione tra infortuni sul lavoro e sistema nazionale dei lavori in appalto e sub-appalto. Tempi di consegna capestro, sessioni di lavoro sempre più pressanti, riduzione di manodopera specializzata e preparata adeguatamente, sistemi di reclutamento irregolari, precarietà diffusa. Sono alcune delle cause di un danno inestimabile, rivelato dalla perdita costante di vite umane e di senso civile. A favore di cosa? Di opere realizzate in fretta e male, dove il “risultato” è determinato solo da una consegna magari effettuata in assenza di verifiche efficaci sulla reale bontà della costruzione. Personale adeguato, riduzione dell’orario di lavoro, incremento del numero degli operai in cantiere, controlli assidui ed effettivi su ciò che accade ogni giorno nei luoghi dell’edilizia e delle grandi opere. Serve tutto questo e anche di più. L’adozione delle buone pratiche, la comprensione dell’importanza dell’utilizzare strumenti e macchine innovative anche sotto il profilo dei rischi ridotti al minimo per l’operatore, la consapevolezza della necessità di impiegare sempre i dispositivi di protezione individuale. E, oltre a tutto questo, la coscienza profonda che il rispetto dei tempi di intervento non può mai prevaricare il rispetto dei tempi della vita. Per tutti i lavoratori e per le loro famiglie.
Alberto Finotto
Buona lettura.
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Periodico associato a
Sommario | Febbraio/Aprile 2021 THE ITALIAN MAGAZINE FOR VERTICAL AND HORIZONTAL DRILLING, SPECIAL FOUNDATIONS, GROUND ENGINEERING, WELL DRILLING, ENVIRONMENTAL DRILLING, TUNNELLING, QUARRYING AND MINING
La Rivista “Perforare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova
Anno 7 - Febbraio/Aprile 2021
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In copertina:
Un progetto eccezionale per la prova suprema delle applicazioni con idrofresa. Così Bauer Macchine Italia, Fondamenta e Icop, hanno conquistato Il suolo di Montecarlo
Fondazioni | Perforazione| Pozzi | Gallerie | Geotecnica | Industria Estrattiva-Mineraria Fondazioni Perforazione pozzi | Gallerie Foundations | Drilling | Tunnelling | Geotechnics | Quarrying and Mining Industry | Geotecnica estrattiva-mineraria Direttore Industria Responsabile Fabio Potestà
Responsabile Editoriale Alberto Finotto Collaboratori Roberto Ambra Grafica e impaginazione Romina Testino grafica@mediapointsrl.it
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Fotografia Archivio Perforare Ufficio traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it Direzione e redazione MEDIAPOINT & EXHIBITIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 redazione@perforare.it
8 ATTUALITÀ 22 BAUER MACCHINE ITALIA La Nobiltà delle Fondazioni
80
28 GEAX
Rivelazione multi-purpose
32 ICOP
58 MASSENZA
36 LIEBHERR
66 EPIROC
Piattaforma sull’infinito
Il ponte più profondo
Genio Centenario
La forza interiore
40 STORCI PERFORAZIONI
70 TREVI
46 COMACCHIO
74 SIP&T
52 SANDVIK
80 EMERSON
56 FRASTE
82 GEROTTO
Incanto sullla Laguna
CH 320, campione in corsa
Intelligenza in superficie
Un Mito che ritorna
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L’arcobaleno sul fiume di Boston
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Pubblicità Italia ed estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 info@perforare.it Pre-stampa e stampa Euro Grafica - Genova Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012 Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Exhibitions Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Fabio Potestà Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2021
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Attualità News INFRASTRUTTURE
Il Rinascimento dei grandi cantieri 57 opere strategiche sbloccate definitivamente dal governo Draghi. 29 supercommissari e monitoraggio trimestrale dell’avanzamento lavori
A
lla fine, la speranza di molti italiani che fanno impresa nelle costruzioni si sono avverate con il grande annuncio di metà aprile. Il governo di Mario Draghi ha annunciato lo sblocco definitivo dei cantieri di grandi infrastrutture che da anni attendono la partenza effettiva. Ventinove commissari straordina-
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ri nominati per 57 opere pubbliche ancora al palo a causa di ritardi nelle fasi progettuali ed esecutive e frenate inesorabilmente dalla complessità delle procedure amministrative. Da oggi tutto questo non esisterà più. I cantieri partiranno senza se e senza ma, con i 33 miliardi di euro già stanziati (degli 83 miliardi necessari a completarle), che
porteranno alla creazione entro il 2027 di 100.000 posti di lavoro. “Siamo sicuri che i cantieri verranno aperti entro le date già indicate – ha assicurato Draghi, nella conferenza stampa di ieri – La certezza è data dal fatto che le procedure sono state compiute o saranno compiute entro i termini indicati”. Per il mese di giugno, inoltre, è in arrivo un secondo
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decreto con ulteriori opere da sbloccare e per il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile, Enrico Giovannini, questo passo sarà finalmente decisivo. “Per quest’anno il beneficio riguarderà soprattutto architetti e ingegneri – ha specificato il ministro – Ma dall’anno prossimo si calcola un impatto di 20.000 posti di lavoro che andrà via via a salire. Saranno 37 mila nel 2023 e arriveranno fino a 100 mila tra il 2026 e il 2027”. Una nota dello stesso ministero ha elencato le opere che nei prossimi mesi cominceranno a prendere vita: si tratta di 16 infrastrutture ferroviarie, 14 stradali, 12 caserme per la pubblica sicurezza, 11 opere idriche, tre infrastrutture portuali e una metropolitana, per un valore complessivo di 82,7 miliardi di euro (21,6 miliardi al Nord; 24,8 miliardi al Centro e 36,3 miliardi al Sud) finanziate, a legislazione vigente, come già anticipato, per circa 33 miliardi di euro. Il finanziamento delle stesse opere sarà completato con ulteriori risorse nazionali ed europee, compreso il Next Generation Eu, ma non va dimenticato che altre risorse aggiuntive potranno arrivare con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il ministero delle Infrastrutture svolgerà a cadenza trimestrale un monitoraggio del lavoro dei commissari, e in molti casi sarà necessario un cronoprogramma di estrema urgenza dal momento che “poche opere tra quelle commissariate daranno immediato avvio ai cantieri, perché molte di esse sono ancora ferme alla fase di progettazione o addirittura di pre-progettazione in alcuni casi”. Di seguito l’elenco delle 57 opere e del supercommissario assegnato ad ognuna di esse.
Opere ferroviarie Brescia-Verona-Vicenza: Vincenzo Macello; Fortezza-Verona: Paola Firmi; Cremona-Mantova: Chiara De Gregorio; Venezia-Trieste: Vincenzo Macello; Orte-Falconara: Vincenzo Macello; Roma-Pescara: Vincenzo Macello; Genova-Ventimiglia: Vincenzo Macello; Pontremolese: Mariano Cocchetti; Anello ferroviario Roma: Vera Fiorani; Pescara-Bari: Roberto Pagone; Napoli-Bari: Roberto Pagone; Ferrandi-
na-Matera La Martella: Vera Fiorani; Salerno-Reggio Calabria: Vera Fiorani; Taranto-Metaponto-Lamezia-Battipaglia: Vera Fiorani; Palermo-Trapani: Filippo Palazzo; Palermo-Catania-Messina: Filippo Palazzo
Infrastrutture stradali SS45 Val Trebbia: Aldo Castellari; SS20 Colle Tenda: Nicola Prisco; E78 Grosseto Fano: Massimo Simonini; SS675 Umbro laziale: Ilaria Maria Coppa; SS4 Salaria: Fulvio Maria Saccodato; Collegamento Cisterna Valmontone: Antonio Mallamo; SS647, SS16, SS89: Vincenzo Marzi; SS369 SS212: Nicola Montesano; SS17: Antonio Marasco; SS106 Ionica: Massimo Simonini; SS640: Raffaele Celia; Ragusa-Catania: Raffaele Celia
li: Giuseppe D’Addato; Crotone, Reggio Calabria, Palermo e Catania: Gianluca Ievolella
Infrastrutture idriche Roma, acquedotto del Peschiera: Massimo Sessa; Sardegna, dighe Maccheronis, Cambidanovu, Rio Olai, Rio Govossai, Rio Mannu di Pattada, Cantoniera sul Tirso, Monte Pranu, Monti Nieddu, Medua Aingiu: Angelica Catalano; Diga Pietrarossa tra Enna E Catania: Ornella Segnalini
Infrastrutture portuali Diga Foranea di Genova: Paolo Signorini; Darsena Europa a Livorno: Luciano Guerrieri; Porto di Palermo: Pasqualino Monti
Presidi di pubblica sicurezza
Trasporto rapido di massa
Torino, Milano, Genova e Bologna: Fabio Riva; Roma: Vittorio Rapisarda; Napo-
Linea C della Metropolitana di Roma: Maurizio Gentile.
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Attualità News FIERE
GIC 2022, anticipo di Primavera Con una decisione tempestiva che potrà senz’altro avvantaggiare espositori e pubblico della fiera di Piacenza, la fiera internazionale del calcestruzzo è stata riprogrammata nelle date dal 28 al 30 aprile del prossimo anno
L
e ragioni sono state rivelate da un comunicato emesso dagli organizzatori stessi di una delle fiere più importanti nel settore del calcestruzzo e di una filiera che comprende materiali, tecniche e segmenti complementari (come quello della demolizione strutturale). Mediapoint & Exhibitions ha deciso di anticipare il suo GIC 2022 alle date primaverili dal 28 al 30 aprile, considerando che “alla luce delle sempre più confortanti notizie di controllo efficace della pandemia da Covid-19 in Europa – grazie soprattutto agli estesi e accelerati programmi di vacci-
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nazione attualmente in atto in tutti i Paesi dell’Unione – anche le attività fieristiche e congressuali potranno tornare a svolgersi regolarmente in Italia dal 1° luglio prossimo, così come stabilito dal recente DPCM del governo Draghi. La situazione appare invece ancora problematica per gli eventi fieristici internazionali che si configurano come manifestazioni di massa, con la partecipazione di migliaia di espositori e di centinaia di migliaia di visitatori provenienti da tutto il mondo. In questo caso, si è imposta una riflessione più complessa, anche per il prossimo anno. Proprio per
questa ragione, nei giorni scorsi è giunta la notizia che il Bauma di Monaco, fiera principale e generale rivolta alle costruzioni, prevista nell’aprile del 2022, è stata riprogrammata per l’autunno dello stesso anno, dal 24 al 30 ottobre 2022. Una decisione improvvisa che ha comportato la sovrapposizione dell’evento allo svolgimento di altre fiere europee nello stesso periodo. In particolare, l’interferenza avrebbe riguardato la quarta edizione del GIC-Giornate Italiane del Calcestruzzo (Italian Concrete Days), fissata già da tempo dal 27 al 29 ottobre 2022”.
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Giornate italiane
del
®
CalCestruzzo
italian ConCrete days Piacenza, 28-30 Aprile 2022
Una problematica simile ha richiesto agli organizzatori del GIC una decisione reattiva e immediata. “Data l’estrema importanza del Bauma per le aziende del comparto, abbiamo deciso di anticipare il GIC 2022 nei giorni dal 28 al 30 aprile 2022 – ha spiegato Fabio Potestà, direttore di Mediapoint & Exhibitions – Abbiamo considerato che questo spostamento possa consentire a tutte le imprese italiane e anche a moltissime realtà che parteciperanno dall’estero, di portare in anteprima all’evento di Piacenza tutte le macchine e attrezzature inedite che a causa delle restrizioni e degli impedimenti dovuti alla pandemia, non è stato ancora possibile presentare al mercato in questi due ultimi, difficilissimi anni di lavoro”. La decisione di anticipare il GIC nella primavera del 2022 si offre a riflessioni importanti sulla responsabile opportunità di riprogrammare l’evento a vantaggio di espositori e pubblico partecipante. “Ci auguriamo che gli operatori del settore vorranno apprezzare questa decisione – ha
rimarcato Potestà – Sarà un’occasione in più per approfittare di una stagione climaticamente senz’altro più favorevole per garantire un’esposizione efficace, negli ampi spazi all’aperto di Piacenza Expo, delle macchine e attrezzature che costituiranno altrettante novità al GIC. Questo è un fatto
incontestabile che abbiamo già sperimentato con successo in occasione delle precedenti edizioni del GIS-Giornate Italiane del Sollevamento – la cui 8ª edizione ci auguriamo di poter svolgere in presenza dal 7 al 9 ottobre di quest’anno (per informazioni, www.gisexpo.it, ndr.)”. “Riteniamo che l’anticipare il GIC 2022 al prossimo aprile possa anche costituire una grande opportunità di crescita internazionale per la nostra manifestazione, facendola diventare un imperdibile appuntamento biennale anche per gli operatori internazionali della filiera del calcestruzzo – ha aggiunto Fabio Potestà – Grazie a i cospicui finanziamenti europei, il mercato italiano delle infrastrutture è destinato ad essere tra i più attivi a livello europeo anche per i prossimi anni, e tutto ciò contribuirà certamente ad accrescere l’interesse anche da parte delle imprese estere per il nostro Paese. Nelle prossime settimane contatteremo tutte le oltre 60 associazioni italiane ed internazionali di categoria che da anni sostengono il GIC, per condividere con loro le strategie e le tematiche della prossima fiera che – anche grazie all’apprezzamento riscontrato dall’evento virtuale GIC Online 2021 – continua ad aumentare la propria notorietà sia in Italia che all’estero”.
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Attualità News
PERFORAZIONI
Montenegro, esplorazione per lo sviluppo
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Eni, in collaborazione con la società russa Novatek, è pronta ad avviare la perforazione di un pozzo per esplorare le riserve petrolifere offshore del Mar Adriatico, sulla costa del Montenegro. Il ministero degli Investimenti del paese balcanico ha espresso l’auspicio che questa trivellazione esplorativa promuova lo sviluppo economico del Montenegro. “Le perforazioni esplorative a una profondità di 6.525 metri nel mare tra le città di Bar e Dulcigno continueranno per 4-6 mesi – hanno dichiarato le autorità del Montenegro – Dopodiché, saranno determinati i depositi per massimizzare il loro potenziale e la progettazione della produzione, che può proseguire da quattro a sei anni dopo il primo pozzo”. La trivellazione sarà effettuata con ausilio della piattaforma Topaz Driller, arrivata nel Montenegro e ora in posizione. Il progetto viene implementato a una distanza di 28 chilometri dalla costa. La base logistica si trova nel porto di Bar, dove è stata consegnata la maggior parte delle attrezzature di perforazione. Nel 2016 le filiali dell’Eni e della russa Novatek hanno firmato con il governo del Montenegro un contratto di concessione per l’esplorazione e la produzione sui quattro blocchi 4118-4, 41185, 4118-9 e 4118-10 presenti nell’offshore, che coprono una superficie complessiva di 1.228 chilometri quadrati. Eni Montenegro ha il ruolo di operatore nella joint-venture con quota di partecipazione del 50%, mentre Novatek detiene il restante 50%. La duratura dell’accordo siglato è di 30 anni. Nel 2018 sono stati ottenuti dati geofisici necessari a individuare i migliori prospetti dell’area. L’inizio delle attività di perforazione era previsto per il 2020 ma è slittato. Nel 2020 è stata terminata la prima fase, quella di ricerca, dove è stata effettuata l’esplorazione sismica con l’esito di determinare il luogo per la perforazione dei pozzi esplorativi. La seconda fase prevede la perforazione di due pozzi: uno, più profondo, per l’identificazione del giacimento di petrolio e l’altro di gas.
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Attualità News FONDAZIONI SPECIALI
In coppia, ad alta velocità La joint venture 50:50 tra Bauer Technologies Ltd e Keller UK (BKJV) ha ottenuto un contratto da EKFB - cordata di imprese costituita da quattro contractor internazionali, Eiffage, Kier, Ferrovial Construction e BAM Nuttall - per lavori geotecnici come parte del lotto C23 sulla linea ad alta velocità High Speed 2 (HS2) nel Regno Unito. L’aggiudicazione del contratto vale 95 milioni di sterline e al picco della produzione, i lavori impegneranno oltre 200 tecnici altamente qualificati in ingegneria del suolo e fondazioni speciali, che lavoreranno in diverse aree del cantiere. EKFB sta realizzando la sezione C23 della nuova linea ad alta velocità tra Londra e il West Midlands. Il lotto C23 è costituito da 80 km di infrastrutture ferroviarie, di cui 15 viadotti, oltre 80 ponti, 7 km di gallerie e 30 milioni di metri cubi di scavo. Lo scopo del lavoro di BKJV è quello di costruire le fondamenta per le
infrastrutture, così come la realizzazione di diaframmi e palizzate e installazione di condotti di sfiato. A tal fine sono già stati completati i primi lavori preliminari
di prove su palo e le squadre si stanno organizzando per iniziare i lavori principali entro Aprile. Il contratto dovrebbe essere completato entro il 2024.
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Attualità News AZIENDE
Noleggio e finanza, nuovo socio per Venpa Uno dei grandi rental group nazionali, Venpa, ha portato a termine un’importante operazione che consiste nell’ingresso di QCapital nel capitale societario. QCapital sottoscriverà in Venpa un aumento di capitale, raccolto in Club Deal da investitori privati, investitori istituzionali e family office. A questo scopo QCapital ha costituito Progetto Air Spa, la Newco che investirà in Venpa Spa e deterrà il 42,5% della società. L’aumento di capitale, pari a 15 milioni di euro, sarà totalmente dedicato alla crescita del Gruppo sia tramite investimenti per l’ampliamento parco macchine che per aggregazioni con altri operatori del settore. Al closing dell’operazione sarà inoltre messa a disposizione di Venpa una linea di credito da 16 milioni di euro, sottoscritta da Banco BPM e Banca Ifis, finalizzata al rifinanziamento delle linee di credito esistenti e alla realizzazione degli investimenti futuri. Il team dei soci di QCapital, Stefano Miccinelli, Renato Peroni, Massimo Busetti, Giovanni Pedersoli e Francesco Niutta, vanta un track record pluriennale di successo su operazioni di Private Equity, sia come investitori che come consulenti strategici e Advisor di M&A.
FONDAZIONI SPECIALI
Primato in Svezia Il porto di Norvik a Stoccolma ha vinto l’Årets Bygge 2021, il premio più prestigioso e importante nel settore delle costruzioni pubbliche svedesi. Nell’opera è stata coinvolto il gruppo Trevi per i lavori preparatori realizzati tra il 2016 e il 2017, con attività di pre-perforazione - realizzate per un diametro di 270 mm, con martello DTH (per circa 31.000 ml), utilizzando un modello Soilmec SM-30 - e riempimento con ghiaia e massi. Successivamente, le squadre Trevi hanno proceduto all’esecuzione di 3.300 colonne di jet grouting del diametro di 1.500 mm - utilizzando sempre macchine Soilmec nei modelli SM-28 e, ancora, SM-30 - al di sotto di un riempimento di materiale non coesivo e massi per circa 35.000 ml, a una profondità massima di 31 m. Infine, l’opera preliminare è stata completata con l’installazione di 9.600 colonne di calce-cemento (LCC) del diametro di 800 mm, per un totale di circa 205.000 ml. Dopo aver completato con successo i lavori di consolidamento, la commessa ha previsto un ulteriore contratto per il miglioramento del suolo. Questa seconda fase ha comportato l’utilizzo di una compattazione dinamica pesante su un’area di circa 96.000 metri quadrati, caratterizzata da una griglia regolare di circa 15.000 “impronte” di superficie, una tecnologia di rapida efficacia raramente applicata in Svezia, che ha confermato il gruppo Trevi come campione nell’implementazione di tecnologie moderne e innovative nel settore geotecnico.
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L’escavatore cingolato R 928 G8 di Liebherr è un modello completamente nuovo, sviluppato e prodotto dalla Liebherr-France SAS a Colmar. Questa macchina integra l’attuale generazione 8, che include già 7 modelli con un peso complessivo compreso tra 22 e 45 tonnellate, e si posiziona tra l’R 926 G8 e l’R 930 G8. La modularità della nuova generazione 8 ha facilitato l’introduzione nel mercato di questo nuovo modello poiché si basa su componenti esistenti e ad elevate prestazioni. Questa nuova combinazione dal peso ottimizzato dovrebbe ridurre in modo significativo i problemi di trasporto di molti clienti. Elevata forza di trazione, eccellente portata e una benna di grandi dimensioni fanno dell’R 928 un paradigma degli escavatori cingolati Liebherr della generazione 8, valorizzati da un nuovo design per un’ergonomia e una potenza abbinate a un comfort e a livelli di sicurezza elevati. La generazione 8, rispetto alla generazione precedente, garantisce una maggiore forza di rottura e di strappo. Anche la coppia della torretta è stata incrementata. Inoltre, un nuovo concetto di attrezzatura consente di ottimizzare la curva di carico e un’inerzia più favorevole del meccanismo di rotazione, che riduce il consumo di carburante. I nuovi e robusti sottocarri, a X, garantiscono più stabilità. L’impianto di lubrificazione centralizzata automatico assicura una maggiore vita utile dei pezzi e migliora la produttività delle macchine.
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Elevato rendimento totale Dimensioni ridotte Peso contenuto Eccezionale affidabilità Ampia gamma di regolatori Elevata stabilità Bassi tempi di risposta Basso livello di rumorosità
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11 Pistoni Da 85 a 212 cm3
MOTORI A PISTONI ASSIALI Serie M7V a cilindrata variabile e a piatto inclinato per circuito aperto e chiuso, alta pressione, per applicazioni mobili e industriali Piatto inclinato Elevata velocità di rotazione Alta coppia di spunto Bassa velocità minima Dimensioni compatte Cuscinetti a lunga durata Regolazione proporzionale della cilindrata Free wheeling ■ ■
HANSA-TMP S.r.l.
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hansatmp@hansatmp.comI www.hansatmp.com
Attualità News PERFORAZIONI
Efficienza a doppia testa Perforatrice compatta e potente e progettata per far fronte a lavorazioni particolarmente gravose che utilizzano tecniche di perforazione a doppia testa, la nuova MC 20 A è l’ultima aggiunta alla linea MC di Comacchio di perforatrici idrauliche. Compatta, nella classe di peso delle 20 tonnellate, è dotata di un caricatore rotante, che consente la movimentazione meccanizzata delle attrezzature di perforazione, in grado di gestire fino a 9 coppie di aste/rivestimenti per un totale di 30 m di doppia batteria. Design heavy duty, motore Cummins QSB6.7 di nuova generazione da 209 kW - conforme alle più stringenti norme EU Stage V/US EPA-Tier 4 Final. La motorizzazione particolarmente potente permette di gestire contemporaneamente una pompa da 200 l/min e un sistema a doppia testa. Quest’ultimo può essere configurato come rotary-rotary o rotary-drifter, fornendo fino a 3200 daNm di coppia sulla testa inferiore. Grazie alla potenza della centrale e all’ampia gamma di accessori disponibili, la MC 20 A può essere personalizzata in base alle esigenze del cliente. Il sistema di radiocomando Comacchio consente il controllo di tutte le funzioni della macchina, inclusa la movimentazione delle attrezzature. In questo modo l’intero ciclo di lavoro può essere eseguito in piena sicurezza da un solo operatore.
FIERE
Bauma 2022, virata in autunno Ancora un cambio di data clamoroso per Bauma, la fiera leader mondiale per le macchine, gli impianti e i materiali da costruzione. L’appuntamento è stato posticipato alle date dal 24 al 30 ottobre 2022 – dopo la prima riprogrammazione che prevedeva la manifestazione internazionale dal 4 al 10 aprile 2022. “Nonostante la pandemia, sia la risposta del settore che il livello di prenotazioni rimangono molto alti – secondo gli organizzatori – Tuttavia, in numerose discussioni con i clienti, c’è stato un crescente riconoscimento del fatto che la data di aprile comportava troppe incertezze a causa del persistere della pandemia globale”. Joachim Schmid, amministratore delegato della Construction Equipment and Plant Engineering Association – parte della German Engineering Federation (VDMA) – sostiene la decisione e apprezza che Messe München abbia seguito la richiesta del settore. “La decisione è difficile, ma fornisce a tutte le parti delle basi più sicure per la pianificazione della fiera - ha dichiarato Schmid - L’industria coinvolta ora farà tutto il possibile per assicurare un successo pieno al Bauma nell’ottobre 2022. Un evento che sarà ancora il barometro principale dell’innovazione, anche come piattaforma di filiera privilegiata”.
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Attualità News ATTREZZATURE
Iniezione facilitata La serie Geotech di ChemGrout che l’azienda americana presenterà al prossimo Geofluid 2021 rivela impianti di iniezione per miscele cementizie facili da usare, dal design ben bilanciato e subito pronti per il lavoro in cantiere. Sia il miscelatore che la pompa sono dotati di controllo della velocità variabile in una posizione centrale per una regolazione rapida. Il miscelatore utilizza lame e deflettori appositamente progettati che sviluppano un’elevata azione di taglio, assicurando un processo di mescolazione rapido e completo. Il miscelatore, la tramoggia e la pompa per la malta costituiscono un sistema ad alta efficienza, essendo il miscelatore posizionato subito davanti alla pompa per fornire una produzione continua di materiale. Dopo la mescolazione, il materiale viene trasferito alla tramoggia inferiore attraverso un’ampia saracinesca progettata per trattare miscele ad alto rapporto sabbia/cemento, cemento puro e malte antiritiro. L’impiego efficiente di una tramoggia di raccolta consente di miscelare un nuovo impasto mentre il primo viene pompato. La serie Geotech monta inoltre la pompa a pistoni a velocità variabile a semplice effetto CG-031 brevettata da ChemGrout che gestisce facilmente materiali che vanno dai fanghi fluidi alle malte con forte contenuto in sabbia. Le versioni compatte montate su slitta sono disponibili invece con alimentazione ad aria, idraulica, benzina/idraulica, elettro/idraulica e diesel/idraulica. Tra le applicazioni ideali per la serie Geotech, troviamo compattazione del suolo, iniezione in suolo e in roccia, riempimento di vuoti, ancoraggi, iniezioni di contatto, lavori marini/subacquei, prefabbricazione, installazione di basi di macchine, bullonatura da roccia, autolivellanti, sigillatura delle solette, rivestimento pozzi, post-tensionamento, abbandono pozzi e geotermia.
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Attualità News TECNOLOGIE
Acquisizioni strategiche Bentley Systems, Incorporated, azienda leader nello sviluppo di software per l’ingegneria delle infrastrutture, ha annunciato l’acquisizione di sensemetrics e di Vista Data Vision, fornitori leader di software per l’applicazione dell’Internet of Things (IoT) utilizzate ampiamente nelle infrastrutture. Sensemetrics e Vista Data Vision amplieranno il campo di applicazione della piattaforma iTwin di Bentley, aggiungendo le funzionalità intrinseche dell’IoT per i digital twin delle infrastrutture, al fine di integrare in tempo reale i dati dei sensori. Grazie alla conseguente standardizzazione dell’”IoT per le infrastrutture”, l’intero ecosistema IoT sarà completamente accessibile per l’integrazione IT/OT/ET attraverso i digital twin delle infrastrutture, al fine di ottimizzare le performance degli asset e mitigare i rischi ambientali. Aziende di ingegneria geotecnica, di ingegneria civile e strutturale, di
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ispezione del territorio, operatoriproprietari di asset nel settore di estrazione, trasporti e servizi applicano le offerte di sensemetrics e Vista Data Vision per il monitoraggio geologico, geotecnico, strutturale e ambientale, in campi come l’edilizia civile pesante, miniere, gallerie, dighe e risorse idriche. sensemetrics e Vista Data Vision supportano le interfacce di centinaia di sensori e tipi di dati, tra cui stazioni totali robotizzate, inclinometri, piezometri, tensiometri, fessurimetri, clisimetri, estensimetri, anemometri, oltre ai dati relativi a vibrazioni, cellule manometriche, temperatura, irraggiamento solare, precipitazioni, qualità dell’acqua e dell’aria. sensemetrics e Vista Data Vision
sono particolarmente complementari a Seequent, leader mondiale nello sviluppo di software di modellazione 3D per le geoscienze, con cui Bentley ha recentemente siglato un accordo di acquisizione, attualmente al vaglio per l’approvazione normativa in Nuova Zelanda e Stati Uniti. Potenziando i modelli di Leapfrog di Seequent attraverso il continuo monitoraggio dei dati rilevati in tempo reale dai sensori, anziché attendere gli aggiornamenti ottenuti da perforazioni intermittenti o indagini sulle trivellazioni, è possibile espandere i digital twin sotterranei 3D a digital twin 4D “viventi”, dando spazio a miglioramenti senza precedenti nella resilienza e la sicurezza ambientale.
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Attualità News
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INFRASTRUTTURE
Ponte sullo Stretto, dalla geotecnica rassicurazioni sul rischio sismico
Oltre 200 sondaggi del terreno per un totale di 11.642 metri di perforazioni. Sono alcuni dati degli studi compiuti nell’area dove potrebbe sorgere il Ponte sullo Stretto, ricerche che rendono il livello di conoscenza della geologia e della geotecnica dell’area intorno all’opera superiore a qualunque altra zona del Mediterraneo. E, soprattutto, contraddicono le obiezioni su eventuali rischi legati a un’attività sismica nella zona o a spostamenti tettonici. A condurre le attività, la società Stretto di Messina Spa ed Eurolink, il consorzio che fa capo al gruppo Webuild e al quale era stata affidata la costruzione del Ponte sullo Stretto, in collaborazione con l’università degli studi di Catania, La Sapienza di Roma, i laboratori Ismgeo di Bergamo e l’Università Federico II di Napoli. La riapertura del dibattito sulla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina può vantare un punto di arrivo raggiunto dopo anni di lavoro sul progetto definitivo che era stato già stato autorizzato dal Cipe nell’agosto del 2003. Nell’ambito di quel progetto, tra gli anni 1984 e 1992 erano state condotte una serie di campagne di indagini geognostiche, necessarie per lo sviluppo della progettazione preliminare del ponte. Proprio la delibera approvativa del Cipe aveva chiesto al consorzio un approfondimento sul contesto geologico-strutturale e sull’evoluzione geodinamica dell’area dello Stretto. La risposta è arrivata al termine di una intensa campagna geognostica, condotta attraverso sondaggi e perforazioni, quasi tutte effettuate a rotazione e a carotaggio continui. Studi coordinati dal professore Fabio Lentini, già ordinario di Geologia all’Università di Catania, e dalla professoressa Francesca Bozzano, ordinario di geologia applicata alla Sapienza di Roma.
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Attualità News PERFORAZIONI
L’innovazione va offshore Il governo irlandese ha assegnato una sovvenzione di 2,9 milioni di euro a sostegno di una nuova tecnologia per la costruzione di fondazioni e ancoraggi sottomarini. Questa nuova tecnologia ha il potenziale per portare grandi vantaggi all’industria eolica offshore, abbassando notevolmente i costi e riducendo l’impatto ambientale sull’ambiente oceanico. Il consorzio del progetto comprende le società irlandesi Mincon Group plc e Subsea Micropiles Ltd, insieme a centri di ricerca presso l’Università di Limerick e l’University College di Dublino. Il progetto include lo sviluppo di un nuovo sistema robotico di perforazione del fondale marino insieme all’installazione e al collaudo di ancoraggi marini utilizzando la tecnologia dei micropali, con test preliminari che si svolgeranno entro la metà del 2022. Le tecnica dei micropali è cresciuta fino a diventare una soluzione dominante per ancoraggi e fondazioni per le infrastrutture a terra sin dagli anni Cinquanta, come approccio comprovato a basso rumore e basso impatto agli interventi sul suolo. I recenti progressi nella robotica subacquea ora aprono nuove prospettive per la realizzazione di micropali a basso costo da utilizzare nel vasto mercato della palificazione e ancoraggio in mare aperto.
TUNNELING
Le “talpe” spingono il record Nella sezione italiana (lotto Mules 2-3) della galleria di base del Brennero, tre TBM della Herrenknecht stanno avanzando in direzione sud-nord, scavando sia le due gallerie principali che un tunnel esplorativo (e successivamente di servizio) 12 metri più in basso. Lo scorso Mazo, una di queste tre
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macchine ha stabilito un nuovo record: la TBM a doppio scudo (10,65 metri di diametro) denominata “Virginia” ha percorso ben 860 metri in un mese. Il raggruppamento temporaneo di imprese BTC Scarl (costituito da Astaldi, Ghella, P.A.C. e Cogeis) ha così stabilito un record di avanzamento nel cantiere del
lotto Mules. Per marzo 2021, il titolare del progetto della galleria di base del Brennero, la società austro-italiana BBT SE, ha annunciato un tasso medio di avanzamento giornaliero di 27,7 metri per “Virginia”. La migliore prestazione giornaliera è stata di 36,75 metri. All’inizio di aprile 2021, le due macchine al lavoro nelle gallerie principali del Brennero avevano già coperto oltre il 50% della distanza totale verso il confine del loro lotto. In zone caratterizzate da stabilità geologica, le TBM a doppio scudo sono predestinate all’ottenimento di buone prestazioni di scavo e avanzamento. Man mano che la TBM avanza, la sezione di tunnel scavata è rivestita contemporaneamente con conci di cemento fibrorinforzato. Con una lunghezza totale di 64 chilometri, la galleria di base del Brennero, in costruzione sotto la direzione della BBT SE, sarà il collegamento ferroviario sotterraneo più lungo del mondo. Attraversa le Alpi tra Innsbruck in Austria e Fortezza in Alto Adige con una traiettoria pianeggiante particolarmente efficiente, cioè con pendenze molto basse.
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Cover Story | Bauer Macchine Italia
La Nobiltà delle Fondazioni Autentico capolavoro per le fondazioni speciali made in Italy, quello dell’Îlot Pasteur. Negli spazi confinati di Montecarlo, Fondamenta e Icop hanno compiuto un’impresa da manuale che resterà negli annali. Protagoniste, le idrofrese BC 40 e il minicutter CBC 30
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U
n territorio come quello del Principato di Monaco è la metafora di una sfida che richiede di essere affrontata con le modalità più straordinarie dagli specialisti delle fondazioni speciali. Per Bauer Macchine Italia e per le imprese che si affidano alle macchine e ai valori di servizio della squadra tecnica di Mordano (Bo), questa metafora ha assunto nei mesi scorsi i contorni del coraggio e della massima perizia applicativa. Negli spazi di cantiere del progetto Îlot Pasteur - parte del programma di urbanizzazione monegasco che deriva dalla dismissione della vecchia linea ferroviaria - la prova tecnologica fornita dalla società monegasca Sogefon e dalle italiane Fondamenta e Icop ha rivelato tutte le potenzialità eccezionali di utilizzo dell’idrofresa in uno spazio estremamente confinato e con caratteristiche del terreno di notevolissima complessità.
Un’opera ambiziosa Descriviamo il progetto urbanistico dell’Îlot Pasteur nel suo insieme, analizzandone il contesto di cantiere. L’area di intervento consiste in una zona lineare della lunghezza di 250 metri per 35 m di estensione in larghezza. Già dal principio delle lavorazioni, una delle sfide principali della realizzazione era quella di garantire la corretta integrazione tra la parete rocciosa del Jardin Exotique e il Rocher di Monaco-Ville, creando al contempo una continuità con l’îlot Canton (con immobili Jardin d’Apolline) e il futuro complesso îlot Charles III. La forma del grande immobile, alla fine, somiglierà a quella di una grande nave. All’interno dei 47 mila m² si insedieranno il nuovo College Charles III (una scuola media) per 1.500 studenti, dotato di palestra, piscina, auditorium e cucina centrale, il centro di smistamento postale, la sede di trasferimento per i rifiuti riciclabili, una sala polivalente comunale da 1.200 posti, la nuova mediateca comunale, una sala prove per eventi
musicali, un anfiteatro da 300 spettatori, gli uffici della Direzione dell’Educazione Nazionale dello Sport e del Centro di Formazione Pedagogica, 7.700 m² dedicati a uffici statali e locali d’archivio e un parcheggio pubblico con 900 posti
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auto. L’esecuzione dell’opera è in capo a Fayat Monaco e diretta da Artelia Monaco e Socotec. Per le opere di fondazione, in particolare, è stato incaricato un pool composto dalle tre società Sogefon, Icop e Fondamenta.
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Fasi di intervento La complessità delle realizzazioni effettuate con l’impiego delle macchine Bauer per fondazioni e l’implementazione - per molti versi assolutamente inedita - dell’idrofresa BC 40 installata su un escavatore tralicciato BS 6100, ci viene descritta nei particolari dall’ingegner Paolo Muneretto di Fondamenta che ha seguito ogni fase esecutiva del diaframma perimetrale di base dell’insediamento realizzato per Îlot Pasteur. “Innanzitutto, guardando al fabbricato nel suo complesso, possiamo descriverne la struttura come quella di un edificio multipiano che occupa dimensionalmente una sorta di piccolo quartiere all’interno del Principato - ci spiega l’ingegner Muneretto, socio e consigliere di amministrazione dell’impresa milanese - L’opera contempla una parte fuori terra e una parte interrata fino a 12 metri di profondità dal piano strada (quindi, sotto il livello del mare). In considerazione di queste caratteristiche, il diaframma perimetrale doveva essere a tenuta stagna; quindi, gli stessi diaframmi, pur essendo realizzati con idrofresa, hanno contemplato, da progetto, anche un giunto waterstop. Normalmente l’idrofresa inserisce semplicemente i pannelli affiancati l’uno all’altro, in sequenza alternata di primari e secondari, conseguendo l’impermeabilizzazione tra un pannello e l’altro semplicemente scarificando, per qualche decina di centimetri, una piccola quantità del calcestruzzo gettato nei pannelli precedenti. In questo modo, il giunto risulta ‘pulito’ tra i vari pannelli del diaframma, senza il rischio che rimangano residui terrosi tra un pannello e l’altro”. Com’è spesso consuetudine per molte realizzazioni nel Principato, nonostante i diaframmi siano realizzati con l’idrofresa, è richiesto comunque il giunto waterstop, inserito attraverso una palancola metallica che ne contiene la struttura in PVC. “Lavorando con l’idrofresa, la complicazione non è da poco, dal momento che è necessario scavare i pannelli secondari in presenza di questa palancola metallica - rimarca Muneretto - La precisione di scavo in questo caso è fondamentale. Tra i getti dei diaframmi, a questo punto, vi è il setto impermeabile
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Vincoli di sostenibilità rispettati alla lettera Il contesto di cantiere monegasco, in generale, prevede un regolamento molto stringente riguardo ai limiti di inquinamento acustico ed emissioni inquinanti, proprio in considerazione della grande densità abitativa. L’area di cantiere dell’Îlot Pasteur, quindi, è stata dotata di veri e propri microfoni per la rilevazione degli stessi limiti di rumorosità in relazione alle macchine e alle attrezzature di fondazione. Il cantiere stesso è stato attrezzato con una serie di barriere antirumore mobili distribuite di volta in volta nelle zone di lavorazione dei diaframmi. Bauer ha sempre posto un’attenzione straordinaria alle tecnologie di riduzione dell’inquinamento acustico e del CO2 con macchine sviluppate e prodotte negli ultimi anni seguendo la progettualità più sostenibile. L’esempio è dato proprio dal minicutter, dotato - come già dicevamo sopra - di una nuova centralina che consente emissioni sonore contenute e di un catalizzatore di ultima generazione in grado di ridurre notevolmente le emissioni inquinanti. Va rimarcato il fatto che anche il sistema operativo più tradizionale composto dal carro base BS 6100 e dall’idrofresa BC 40 testimonia già l’attenzione annosa di Bauer a un controllo del livello di emissioni nettamente superiore agli standard di mercato.
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in PVC, solidarizzato da una parte con il cosiddetto pannello primario e dall’altra con il pannello secondario. Quando la fresa scarifica il pannello primario, la verticalità è molto importante per ottenere diaframmi perfettamente allineati. Soprattutto in questo caso dove, a seconda della zona (in un cantiere piuttosto esteso in lunghezza, 250 m), il terreno monegasco presenta una variabilità frequente passando dalla falesia (con calcari ad altissima resistenza) a terreni più fratturati (persino argillosi e marnosi). Lavorando in presenza della palancola, quindi, l’operatività è risultata molto complicata, non tanto per la profondità
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dei pannelli - nell’ordine dei 27-28 m -, ma per l’assidua presenza di roccia che intimava, nell’esecuzione dei diaframmi, al fine della perfetta rimozione successiva della palancola metallica, un allineamento indefettibile dei pannelli”.
Audacia alla prova La complicazione principale del cantiere, per la parte perimetrale realizzata, è consistita in un’autentica necessità da risolvere in modo calcolato ma assolutamente inconsueto. Lo spiega ancora Muneretto, con un orgoglio che richiede misura alle
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parole descrittive. “Il cantiere costeggia fabbricati pregressi nella cui costruzione sono stati utilizzati dei tiranti - spiega l’ingegnere di Fondamenta - Questi tiranti invadevano in modo diffuso l’area del nuovo cantiere - in alcune zone avevano la consistenza addirittura di barre d’acciaio del diametro di 32-40 mm, in altri punti si trattava di tipologie comunque di estrema robustezza, a dodici trefoli. Questa problematica ha costituito l’elemento più critico che abbiamo dovuto affrontare nel cantiere. La scelta di intervento prescelta, quella senz’altro più opportuna, è stata quella di utilizzare le macchine da pali con idrofresa per realizzare la bonifica ta-
gliando direttamente i tiranti. Una scelta davvero sofferta perché l’idrofresa è fatta per scavare nel terreno e non per tagliare manufatti d’acciaio da tre a cinque livelli. Tenendo in conto tra l’altro una frequenza di ricambi a ritmi straordinari sotto il profilo dell’usura di parti come i denti, gli utensili, la sostituzione anticipata di ruote e in generale di tutti gli utensili di scavo, dai motoriduttori, ai parastrappi ammortizzatori, dalle attrezzature di taglio alle scatole di aspirazione, fino ai filtri sollecitati in modo del tutto anormale rispetto all’uso tipico di un’idrofresa. In questo caso, il supporto di Bauer Macchine Italia ha costituito la pietra d’angolo per la for-
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nitura programmata delle parti e una modalità di assistenza e fornitura di ricambi encomiabile”.
Idrofrese, l’eccellenza Le lavorazioni di Fondamenta nel cantiere dell’Îlot Pasteur hanno costituito un binomio d’eccellenza con l’intervento di Icop che ha impiegato utilmente una speciale idrofresa compatta di Bauer in grado di realizzare diaframmi con particolari vincoli in altezza (in un range di circa 5.000-6.000 mm, come richiesto in diverse fasi del cantiere monegasco) - denominata CBC 30 Low Headroom Silent Cutter -, insediandosi per lo scavo in spazi molto ridotti grazie alla rotazione del cutter fino ai 90°. La nuova centralina implementata su questa idrofresa compatta ha ridotto notevolmente le emissioni sonore e l’allestimento supplementare di un catalizzatore di ultima generazione ha contribuito a minimizzare le emissioni inquinanti. Andrea Ruggero, Sales Area Manager di Bauer Macchine Italia, ci descrive l’unicità di questa attrezzatura. “La CBC 30 è una minifresa particolare, definita anche minicutter - rivela Ruggero - Normalmente la metodologia dell’idrofresa prevede l’attrezzatura montata su una perforatrice o su un escavatore tralicciato, per applicazioni ad altezze notevoli e senza limiti. L’idrofresa BC 40 in uso da Fondamenta, allestita su un carro base molto robusto del modello Bauer BS 6100 - con sistema di tensionamento dei tubi flessibili (HTS) che convoglia il tubo fanghi e i tubi idraulici nello scavo tramite bozzelli - rappresentava in questo cantiere un aspetto rilevante della tecnologia Bauer con idrofresa. Il sistema minicutter messo in campo da Icop ha invece il primato, come dicevamo, dell’idrofresa più compatta che Bauer abbia mai realizzato, valorizzata in questo caso dal sistema HDS, che prevede l’avvolgimento dei tubi convogliatori e idraulici su due grandi tamburi azionati idraulicamente, con l’utile riduzione dell’altezza del braccio e della capacità effettiva richiesta alla macchina base per altezze molto limitate. Un fenomeno, praticamente, che ha avuto il suo palcoscenico d’eccezione più attuale proprio negli spazi confinati del Principato”.
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Fondazioni Speciali | Geax Special Foundations
Rivelazione multi-purpose Diversa, molto diversa dalle macchine tradizionali, la EK40. Un’architettura inconsueta, con la torre compatta montata con una slitta su un lungo braccio di supporto, favorisce movimenti indipendenti di sbraccio e traslazione verticale per lavorare in ogni condizione operativa
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el mondo delle fondazioni, l’italiana Geax si è affermata negli anni come leader globale nella progettazione e costruzione di macchine da perforazione compatte. In un mercato internazionale dove l’offerta dei produttori tecnologici è in crescita costante, la possibilità per gli operatori di offrire soluzione rapide e versatili - soprattutto in cantieri dalla logistica complessa, caratterizzati da spazi limitati - costituisce ormai una prerogativa per distinguersi e assicurarsi un vantaggio competitivo. Proprio in questo contesto, Geax ha sviluppato la propria gamma di macchine per fondazioni, con modelli che si distinguono per soluzioni di design uniche, dimensioni compatte e grande manovrabilità in cantiere. Tra le macchine Geax più apprezzate in Italia e nel mondo c’e’ senz’altro la compatta EK40. In comune a tutte le Geax, la EK40 si differenzia profondamente dalle macchine da perforazione tradizionali per la diversa architettura caratterizzata da una torre compatta montata con una slitta su un lungo braccio di supporto. Questa soluzione permette di ottenere movimenti indipendenti di sbraccio e traslazione verticale della torre che consentono molteplici assetti di perforazione per poter lavorare in ogni condizione operativa richiesta. Perforare oltre ostacoli a notevole distanza dai cingoli, in ambienti ad altezza ridotta o in configurazioni che massimizzano l’altezza dell’utensile sono circostanze di normale
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A genius over applications The Geax EK40 is a multi-purpose piling rig designed to achieve the highest levels of versatility, manoeuvrability, ease of use, transportation, production and reliability. It is configured to operate in various different piling modes. Geax EK40’s outstanding production capability is comparable to machines of a much larger size. Its excellent stability allows easy manoeuvrability on job sites and ensures fast and safe operating movements. Its compactness and low weight allows easy transportation without special permits. The Eurocomach ESP100 base carrier, constructed to Geax specifications, ensures excellent reliability and main-
tenance with operator cabin comfort not available on proprietary machines. Geax EK40 (in common with other Geax machines) has an articulation structure similar to a normal excavator with a long boom supporting the mast. This allows a wide range of mast positioning and independent adjustment of the vertical position of the mast. Wire rope positions are not dependent on the position of the mast as the winches are mounted on the mast itself. This design, compared to other machines, usually with parallelogram type mast supports, ensures the following: excellent rigidity and lightness, more precise movements, fast setup time, wide range of tool po-
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sitioning, simpler maintenance, better visibility for the operator. For each drilling mode a special kit is designed to optimize the performances. However, the modularity of the components makes the conversion among the different kits extremely easy, fast and low-cost. EK series machines are equipped with an electronic system which controls and displays several unctions and parameters (automatic alignment of the mast, mast inclination display, depth measuring device). A GPS system enables Geax owners to monitor and manage their machines remotely by a PC connected to the Internet.
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amministrazione per gli utilizzatori della EK40. Inoltre, la torre modulare consente numerose varianti di kelly bar, e come per le altre macchine della serie EK sono disponibili semplici kit di trasformazione per varie configurazioni di perforazione come CFA, soil-mixing o martello idraulico. Un’altra soluzione innovativa inventata e brevettata da Geax è costituita dal sistema di spinta BPS per pali CFA. Macchine di dimensioni compatte hanno più difficoltà a installare sistemi tradizionali di spinta con argani e pulegge. Geax ha progettato in questo caso un meccanismo che permette il bloccaggio della rotary a qualunque altezza sulla torre. Questo aspetto, unito alla traslazione della torre - caratteristica precipua delle macchine Geax - permette di sfruttare i grandi cilindri idraulici e il peso della torre stessa per imprimere una grande spinta in CFA quando si incontrano i terreni più coriacei. “Quando i nostri clienti provano la EK40, rimangono sempre colpiti dalle grandi performance in relazione alla taglia della macchina - sottolinea Alessandro Baldazzi, direttore commerciale di Geax - Grazie al sistema idraulico ingegnerizzato in modo puntuale e avanzato, e alla componentistica di livello eccellente, questa macchina può raggiungere una produttività notevolissima e cimentarsi anche con notevoli diametri di perforazione su terreni problematici. Un altro aspetto molto apprezzato è quello dell’ottima stabilità della macchina - come da tradizione costruttiva Geax - per un design che permette una grande manovrabilità, con la possibilità di lavorare sempre in sicurezza anche con uno sbraccio notevole.” Un successo replicato sul campo, in molteplici cantieri, come ci conferma anche il CEO di Geax, Adriano Pesaresi, considerando che “l’EK40 rappresenta perfettamente la filosofia progettuale Geax: costruire macchine compatte e di alta qualità che garantiscano ottime performance e manovrabilità in ogni tipo di cantiere, anche nei contesti più difficili dove le macchine tradizionali non possono assicurare un’efficienza versatile e un adattamento senza condizionamenti operativi”.
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TECNOLOGIA DEL CALCESTRUZZO - OPERE CIVILI E INFRASTRUTTURE - PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI E MASSETTI - INDUSTRIA DEGLI INERTI PREFABBRICAZIONE E MANUFATTI IN CALCESTRUZZO - MONITORAGGIO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO - DEMOLIZIONE E RICICLAGGIO
Filiera del calcestruzzo e della prefabbricazione
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Fondazioni Speciali | Icop Special Foundations
Piattaforma sull’infinito A Trieste, il capolavoro definitivo della logistica portuale con la realizzazione di una piastra pensile in calcestruzzo continua e senza giunti di oltre 6,5 ettari. Un intervento esemplare per consolidamenti, opere di fondazione, diaframmi e complesse perforazioni a mare su pontone
L
a notizia è del 21 aprile scorso e si presta a una disamina già che attenta. La miglior opera in calcestruzzo armato precompresso del 2020 è stata proclamata - da parte dell’Aicap, l’Associazione Italiana del Calcestruzzo Armato e Precompresso - nell’eccellenza del progetto portato a termine per la Piattaforma Logistica del
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Porto di Trieste, progettata dallo studio Alpe e realizzata dal gruppo Icop di Basiliano (Ud). Si tratta di una struttura dalla notevole estensione - circa 12 ettari - destinata a ospitare una banchina di attracco per navi Ro-Ro e trasporto container, zone di parcheggio rimorchi e deposito container e tutto l’apparato logistico per il trasporto
stradale e ferroviario. La Piattaforma Logistica del Porto di Trieste è stata in gran parte concepita e pianificata dalla società di ingegneria Alpe Progetti di Udine, che ha curato la progettazione e la direzione operativa per la costruzione delle strutture previste. Lo Studio Altieri di Thiene (Vi) ha curato invece la progettazione generale.
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Unica e strategica I lavori hanno consentito la realizzazione di un nuovo accosto attrezzato per navi Ro-Ro e portacontainer, la creazione di nuovi piazzali per merci e container, la possibilità di utilizzare le aree retrostanti per le operazioni portuali e/o l’accatastamento e la movimentazione, l’intermodalità completa tra navi, gomma e ferro. L’area oggetto di intervento rientra nel SIN (Sito di Interesse Nazionale) di Trieste. Il progetto rientra nel piano Trieste Hub, cofinanziato dall’Unione Europea, con il costo complessivo delle opere contenuto nei 130 milioni di euro previsti dalle stime e dai finanziamenti iniziali (compreso il collaudo finale, già realizzato, delle opere stesse). In generale, la cronologia del cantiere ha previsto la bonifica ambientale dei fondali marini ricadenti nelle aree di intervento e delle aree a terra (bonifica a mare certificata CAB e messa in sicurezza provvisoria MISP di tutte le aree a terra in concessione, anch’esse certificate), la realizzazione di una cassa di colmata di quasi mezzo milione di metri cubi (con perimetro a tenuta), la costruzione di una
banchina funzionale in ca.p. soprastante la zona di colmata, i cassoni e la zona RoRo, l’edificazione di un cunicolo servizi sottobanchina, la pavimentazione in c.a. controterra nella zona esterna alla banchina pensile, gli impianti di raccolta e trattamento delle acque di falda captate (TAF) e delle acque di colmata (TAC), l’impianto idrico, elettrico, TCCV, controllo varchi, antincendio, le opere stradali e ferroviarie, e infine la deviazione e tombamento del torrente Baiamonti e dello scarico a mare di emergenza dell’impianto di depurazione AcegasAPS-AMGA.
Le opere di fondazione Il programma di cantiere svolto da Icop ha compreso consolidamenti e opere di fondazione, costruzione di diaframmi di contenimento a prova d’acqua - con tecnica mista Cutter Soil Mixing e palancole -, opere di fondazione per la deviazione del fiume (pali secanti), trincee di drenaggio e lavori di palificazione in mare aperto. A questa sequenza va aggiunta l’implementazione di una tecnologia
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speciale per pali marini profondi e di grande diametro. Nelle opere marittime e strutturali, le maestranze Icop ha dapprima assicurato il contenimento dei materiali di dragaggio non pericolosi impiegati per il riempimento della cassa di colmata tramite una
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serie di interventi che hanno compreso varie fasi. Innanzitutto, la costruzione di una parete combinata pali-palancole a sud e parzialmente a ovest dell’area di intervento. In seguito, la realizzazione di un diaframma plastico in senso perimetrale all’area di intervento (e connesso alla parete combinata di pali e palancole). La soletta che in definitiva costituisce il piano operativo della piattaforma logistica è appoggiata su 864 pali trivellati, di cui 793 del diametro di 1.270 mm e 71 sono di 1.100 mm. Oltre ai pali trivellati, sono stati effettuati altri 55 pali in acciaio spiralato per la realizzazione delle pareti combinate. Nella zona dell’accosto Ro Ro l’intervento ha compreso pali secanti del diametro di 880 mm per una lunghezza variabile di 16-23 m, allo scopo di definire la zona di scarico del torrente Baiamonti. La medesima tecnologia è stata adottata in sostituzione del diaframma in CSM in alcuni tratti di sponda.
Tramite i pali trivellati da 1.270 mm è stata ricavata la maglia principale di 10 x 10 m, successivamente coperta da un impalcato di banchina realizzato con una soletta monolitica in c.a. post-teso. Icop per le perforazioni a mare su pontone ha scelto una perforatrice per fondazioni speciali Liebherr LB36-410, del notevole peso operativo di 115 t (dettaglio fondamentale, dal momento che la stabilità dell’intero gruppo di lavoro era legato alla stazza dell’attrezzatura e di tutti i componenti, conferendo maggior rigidità, minori vibrazioni e di conseguenza minori deviazioni e rischi di interferenza con i pali attigui). Il capolavoro definitivo riguarda la piastra pensile in calcestruzzo continua (senza giunti) della dimensione di oltre 6,5 ettari (65.000 metri quadrati) che definiscono una delle più vaste strutture al mondo monolitiche, continue e isolate
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sismicamente. Al di sotto della piastra è stata realizzata la cassa di colmata (non ancora riempita) di circa mezzo milione di metri cubi, opportunamente confinata sul perimetro dalle opere in acciaio e calcestruzzo (palancolate, pareti combinate, pali secanti e CSM). La banchina pensile è quindi collocata su pali trivellati mediante alcuni dispositivi di appoggio a doppio pendolo con funzione di isolatore sismico. La realizzazione da parte di Icop di una struttura a grande densità di armature e di cavi di precompressione, ha comportato la necessità di un controllo estremamente assiduo e preciso della quantità di materiali utilizzati, condividendone modello e informazioni con le squadre in cantiere tramite il modulo avanzato Trimble Connect e con l’adozione del BIM (Tekla Structures e Tekla Model Sharing).
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Fondazioni Speciali | Liebherr Special Foundations
Il ponte più profondo Estrema inclinazione e la necessità esecutiva a bordo di un pontone. Le fondazione del ponte ferroviario di Minnevika, in Norvegia, hanno costituito una sfida per l’impresa Aarsleff Ground Engineering e per una macchina stabile e adeguata come l’LRH 600
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l ponte a Minnevika fa parte del grande programma di ampliamento del sistema ferroviario di Bane NOR in Norvegia. Il progetto ridurrà notevolmente ii tempi di percorrenza tra Oslo e Hamar e tra due anni i treni ad alta velocità saranno già in grado di viaggiare su questa tratta con la massima efficienza di servizio. Nonostante i progetti per la realizza-
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zione generale dell’infrastruttura ferroviaria siano attualmente in fase avanzata e in rapida realizzazione in tutto il paese, il ponte sul fiume Vorma costituisce un cantiere molto speciale. “Prima che il traffico ferroviario sia consentito, le pile del ponte devono essere lasciate maturare per almeno due anni”, conferma Dennis Jensen, che lavora come
Senior Project Manager per l’impresa Aarsleff Ground Engineering. PNC, società di proprietà del gruppo viennese Porr, ha incaricato proprio Aarsleff per l’esecuzione delle palificazioni per le fondazioni del ponte. La costruzione consiste di 20 pile con 280 pali secanti, per “una sfida progettuale che aveva lo scopo di raggiungere una capacità portante del terreno solida ed
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efficace, in relazione al fatto che la roccia è insediata molto in profondità e quindi si è reso necessario realizzare dei pali inclinati - spiega Jensen - Il progetto del ponte è insediato in una zona lacustre, una circostanza che ha reso molto complesso il trasporto di macchine e materiali di voluminosi”.
avevano bisogno di una capacità operativa rilevante, come quella garantita dalla LRH 600. Liebherr era l’unico fornitore che potesse soddisfare i requisiti tecnici che richiedevamo alla macchina, fornendoci la
macchina ideale per questo compito con un breve preavviso e con una dotazione completa di accessori e servizi, incluso il trasporto in cantiere”. Tra le altre macchine in campo, infatti, Liebherr ha fornito anche
Una questione di inclinazione Aarsleff utilizza un impianto mobile di perforazione Liebherr con sistema di guida fisso, del modello LRH 600, per portare a termine questo progetto impegnativo. “Abbiamo deciso di mettere in campo questa macchina proprio per le notevoli dimensioni dell’attrezzatura battipalo per i pali inclinati. È un modello molto robusto e stabile nella struttura - sottolinea ancora Jensen - Dobbiamo guidare pali con un’inclinazione fino a 1:5 e la dimensione del battipalo costituiva un requisito importante per l’intervento dei tecnici Aarsleff che
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una gru da fondazione duty cycle HS 895 HD come asso nella manica per l’intervento. Aarsleff ha insediato questa macchina su un pontone e a oggi ha già realizzato la metà delle palificazioni totali nell’alveo del fiume Vorma. “La stabilità dell’impianto di palificazione sulla chiatta è sorprendente rileva Jensen - Anche con forti correnti riusciamo a realizzare i pali entro le tolleranze specificate per il progetto, in acque profonde, per 12-14 m”. I tubi d’acciaio per le fondazioni hanno una lunghezza di 58 m, per un diametro di 1.016 mm e un peso di 29 t.
Traguardo importante Un vantaggio importante dell’LRH 600 è che la guida può essere semplicemente inclinata in avanti o indietro senza dover riposizionare la chiatta per realizzare ogni singola pila. Guida e spotter sono collegati
alla testa del braccio tramite tubi di supporto. Ciò significa che l’operatore può modificare l’altezza senza compromettere l’inclinazione della guida. Una maggiore precisione della stessa si ottiene grazie al dispositivo di abbassamento supplementare. “Il lavoro con il battipalo costituisce una pietra d’angolo importante per il progetto - dichiara Jensen - Abbiamo completato ogni operazione otto mesi prima della tempistica prevista dal cliente per l’inse-
diamento dei pali”. Un risultato che appare ancora più brillante se si considerano i periodi di interruzione dei lavori causati dall’emergenza pandemica. I pali rappresentano il fulcro di solidità per il ponte sul fiume Vorma a Minnevika e il successo di ogni fase operativa è testimoniato dal fatto che l’infrastruttura sarà aperta al traffico ferroviario nell’autunno del 2023, raggiungendo - con i suoi 836 m - il ponte ferroviario più lungo di tutta la Norvegia.
The deepest bridge The bridge in Minnevika is part of Bane NOR´s large expansion of the railway system in Norway. The project will considerably shorten the travelling time between Oslo and Hamar. In two years, high-speed trains will travel on the stretch and sprint over this section. Although projects for the rail infrastructure are currently under way throughout the whole country, the bridge over the River Vorma is something very special. “Before rail traffic is permitted, the piles must rest for at least two years.” Dennis Jensen works as Senior Project Manager with Aarsleff Ground Engineering. PNC, which is a company owned by Porr, engaged the company to carry out the piling works for the foundations of the bridge. The construction consists of 20 pier shafts with 280 friction piles, which Aarsleff has to drive into the ground. “The design challenge lay in achieving the ground bearing capacity because the rock lies so deep, therefore inclined piles were required. The project is situated in a inland lake, which makes the transportation of large machines and large materials much more difficult.”
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Question of inclination Aarsleff is deployed the Liebherr piling rig with fixed leader system, the LRH 600, in order to complete the demanding task. “We decided for this machine because of the possible hammer sizes for inclined piles. It is very strong and stable.” An important criterion emphasized by Dennis, “We have to drive in the piles with an inclination of up to 1:5 and the hammer size was an important requirement both for Aarsleff and also the capacity of the LRH 600. Liebherr was the only supplier that could fulfil our technical requirements with a short notice and deliver a carrier machine and leader as a complete package.” In this case the duty cycle crawler crane HS 895 HD is the carrier machine. Aarsleff positioned it on a barge and is driving half the total piles into the bed of the River Vorma. “The stability of the piling rig on the barge is surprising. Even with strong currents we can position the piles within the tolerances specified for the project in water 12-14 m deep.” The steel pipes have a foundation length
of 58 m, a diameter of 1016 mm and a weigh of 29 t.
Important milestone An advantage of the LRH 600 is that the leader can simply be inclined forwards or backwards instead of having to reposition the barge for each individual pile. The leader and the spotter are connected to the boom head via supporting tubes. This means the operator can alter the leader height without influencing the leader inclination. Higher precision in driving is achieved through the additional leader lowering device. “The pile driving work was an important milestone for the project,” says Dennis. “We achieved it eight months earlier than the clients milestone for pile installation.” Even more spectacular considering the interruptions due to lockdown. The piles represent the foundations for the bridge across the River Vorma in Minnevika. It will be opened for rail traffic in autumn 2023 and, at 836 m, will be the longest railway bridge in Norway.
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Fondazioni Speciali | Storci Perforazioni Special Foundations
Incanto sulla Laguna Non sarà solo un’esperienza estetica per turisti e appassionati delle due ruote, la pista ciclopedonale a sbalzo più lunga d’Europa. Il progetto Pordelio, a Cavallino Treporti (Ve), è anche teatro di un cantiere di fondazione straordinario, ricco di suggestioni tecniche
A
scrutare la Laguna di Venezia sono gli sguardi sorpresi di Salvatore Cirillo e Dino Storci, nell’ordine project manager e titolare della Storci Perforazioni, incaricata delle fondamenta di un’opera che assomiglia, prendendo a prestito l’immaginario del poeta, un Infinito di acqua e di luce. La pista ciclopedonale Pordelio di Cavallino Treporti, in effetti, è un vero prodigio estetico e ingegneristico. Nella distesa d’acqua adriatica che oggi è patrimonio naturale dell’Unesco, si sta completando quella che sarà la struttura a sbalzo - da percorrere a piedi o in
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bicicletta - più lunga d’Europa. Il nome Pordelio deriva dalla toponomastica che definisce l’omonima via litoranea sul fronte lagunare, dove il percorso è inserito in un contesto naturale affascinante e unico, lungo un tragitto che procede per cinque chilometri sospeso sull’acqua, continuando per altri 15 nel tratto panoramico che congiunge la stessa frazione di Cavallino con il faro di Punta Sabbioni, costeggiando completamente la Laguna.
Nel cantiere profondo Il progetto di completamento della pista con la nuova struttura a sbalzo nasce dalla committenza del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Veneto-Trentino Alto Adige- Friuli Venezia Giulia e del Comune di Cavallino Treporti (Ve). L’appalto dei lavori è stato conferito all’RTI (Raggruppamento Temporaneo di Imprese) composto dall’impresa Coletto, Adriastrade e Italiana Carpenterie, con il supporto tecnico-esecutivo per le opere di fondazione affidato a Storci Perforazioni.
L’invito per una visita nel cantiere di Cavallino Treporti era un’occasione da non perdere. L’argine lagunare disegna una penisola litoranea che aumenta la sensazione di meraviglia e sperdimento. A riportarci alla realtà è la voce del geometra Salvatore Cirillo, che ci dà il benvenuto, indicandoci subito una laboriosa perforatrice Bauer BG 20 al lavoro con efficace alacrità. “Per le fondazioni della pista ciclopedonale, stiamo operando con la tecnologia dei pali FDP (Full Displacement Piles), a spostamento laterale - ci spiega Cirillo - Il nostro intervento lo realizziamo con questa macchina perforatrice abbastanza compatta e quindi dimensionalmente adatta alle caratteristiche piuttosto confinate del cantiere. La perforatrice imprime all’attrezzatura un’azione di rotazione e spinta nel terreno, fino a produrre, come dicevo prima, un
progressivo spostamento laterale che evita il problema di asportare il materiale. In più, compattando il terreno intorno al fusto del palo, si migliorano le caratteristiche geotecniche del suolo, con il vantaggio di una maggiore portata”. Dino Storci, amministratore ed erede di una lunga tradizione imprenditoriale nel campo delle fondazioni nazionali nata addirittura nel dopoguerra, non nasconde uno stupore quasi divertito nell’osservare alternativamente i lavori e il paesaggio che si staglia oltre il cantiere. “Un emiliano-romagnolo in questa parte del Nord-Est d’Italia non può non stupirsi, la differenza con i luoghi tipici di lavoro e frequentazione dalle nostre parti è davvero sorprendente - rivela Storci - Eppure le esigenze di consolidamento e di operatività al massimo grado di attenzione e perizia tecnica, ha richiesto anche in questo caso
L’opera in sintesi Cantiere - Messa in sicurezza di Via Pordelio e realizzazione della pista ciclopedonale sul Waterfront da P.zza Cavallino al ponte sul Pordelio di Ca’ Savio. Committente Comune di Cavallino Treporti - Provveditorato Interregionale Opere Pubbliche Veneto - Trentino Alto Adige - Friuli Venezia Giulia. Progettazione - Agri.te.co - Thetis. Esecuzione - RTI: impresa Coletto, Adriastrade e Italiana Carpenterie.
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il nostro intervento. Il progettista ha scelto la tecnologia FDP per i pali da realizzare non solo per la loro efficacia in termini di portanza (con riferimento alla stratigrafia dei terreni rilevata) ma anche per il fatto, come ha già sottolineato il geometra Cirillo, che la tecnologia FDP risulta essere la meno impattante dal punto di vista logistico-ambientale per il particolare contesto in cui quest’opera si inserisce”.
Una sinergia di programmazione ed esecuzione L’ospitalità in cantiere è corroborata dalla cortesia degli ingegneri Francesco Coletto ed Enrico Ferrari per l’impresa Adriastrade e l’ingegner Paolo Zanetti per l’impresa Coletto. “L’esecuzione della pista ciclabile si colloca sul waterfront lagunare tra piazza Santa Maria Elisabetta, a Caval-
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lino, e la frazione di Ca’ Savio a Treporti - precisa l’ingegner Ferrari, fornendoci un quadro generale del progetto - La struttura a sbalzo che qui stiamo realizzando prosegue per 5 km rispetto al muro di marginamento lagunare e, nella parte rimanente di 2 km, continua su strada. In tutto, quindi, si tratta di circa 7 km dove lo sforzo dal punto vista ingegneristico e realizzativo è notevole. Sulle fondazioni, infatti, verrà collocata una struttura metallica con estradosso a circa due metri sul livello del mare, che fuoriesce per 3 ml (metri lineari) da un foro del diametro di 60 cm eseguito sul muro di marginamento. La struttura è ancorata al suolo tramite un sistema di fondazione sotto il piano stradale di via Pordelio, realizzato con i pali FDP già descritti dal geometra Cirillo, del diametro di 42 cm, per una lunghezza di 10 ml, collegati in sommità da una trave in calcestruzzo armato”. Mentre continuiamo a osservare l’incedere della BG 20 nelle lavorazioni, apprendiamo che i pali realizzati, a completamento dell’opera, saranno in tutto 2.300 - dieci dei quali, a scelta della Direzione Lavori, saranno oggetto di prova di carico, come prevedono le norme tecniche vigenti. “Ad oggi, le prove sono state eseguite su quattro pali nei primi 2.000 ml realizzati - specifica l’ingegner Paolo Zanetti - I risultati ottenuti, con un cedimento medio inferiore ai 2 mm,
Protagonisti in corso d’opera nel cantiere di Cavallino Treporti. Da sinistra, Salvatore Cirillo (Project Manager, Storci Perforazioni), l’ingegner Paolo Zanetti (Impresa Coletto), l’ingegner Enrico Ferrari (Adriastrade), Dino Storci (presidente e CEO, Storci Perforazioni) e l’ingegner Francesco Coletto (Impresa Coletto).
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confermano pienamente l’efficacia che ci si attendeva in sede di progettazione, in termini di portanza”. La realizzazione dei pali FDP è risultata essere molto veloce (mediamente 22 pali al giorno) e ha contribuito in modo decisivo alla riduzione dei tempi di realizzazione dell’opera. “Un obiettivo che il nostro RTI si è posto fin dall’inizio e che sta perseguendo fin dalla prima fase dei lavori - aggiunge l’ingegner Francesco Coletto - Abbiamo potuto contare su un’organizzazione del cantiere ben precisa, sviluppata già in sede di offerta tecnica di gara, dove si è considerata la realizzazione dell’opera per mezzo di più cantieri mo-
bili, a occupazione della semicarreggiata dal lato laguna di via Pordelio, per circa 50-100 m di lunghezza ciascuno e indipendenti dal punto di vista operativo”. Nella sequenza delle opere, al cantiere dei pali FDP, seguirà in successione il cantiere per la realizzazione delle travi con struttura a sbalzo in metallo e infine i cantieri per il completamento architettonico delle parti metalliche della pista e della posa della pavimentazione in legno. Alla velocizzazione dei lavori ha contribuito anche la soluzione costruttiva adottata che ha consentito di ridurre i tempi di esecuzione dell’opera. Tre i punti di forza di questa scelta: la prefabbricazione
della gabbia d’acciaio della trave in c.a., sommitale ai pali e con relativo collegamento alla struttura metallica a sbalzo; la modularizzazione e prefabbricazione delle strutture metalliche secondarie della pista (telai di impalcato e parapetti); la realizzazione in plotte preassemblate in legno Massaranduba della pavimentazione.
Calcestruzzo, la scelta dell’SCC Per la realizzazione dei pali FDP della pista ciclopedonale di Cavallino Treporti,
Storci Perforazioni, l’esperienza profonda di un’impresa Fondata nel 1949 da Bruno Storci, la Storci Perforazioni si trasformata negli anni da piccola azienda artigianale a grande realtà di riferimento nel settore delle fondazioni speciali e delle perforazioni civili e industriali in Italia. Grazie all’esperienza maturata nei più importanti cantieri insediati sui territori di Modena, Bologna, Ferrara e Milano, la società di Ravarino (Mo) è in grado oggi di realizzare interventi di consolidamento per edifici storici e opere da seguire in spazi ristretti e ad altezze ridotte.
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La squadra Storci Perforazioni in cantiere. Da sinistra, Raffaele Tobia (operatore), Zohory Mostafa (tecnico addetto alla pompa), Salvatore Cirillo e Dino Storci.
il progetto prevedeva l’utilizzo di un calcestruzzo con classe di esposizione XS2XS3, in grado di conferire la protezione in ambiente marino sia per immersione completa che per esposizione agli spruzzi ed alle oscillazioni di marea. Allo scopo, il mix-design della miscela prevedeva l’uso di un elevato dosaggio di cemento (>360kg/mc) con componente pozzolanica che, oltre a garantire le caratteristiche di resistenza meccanica richieste, si presta maggiormente alla preservazione delle caratteristiche di stabilità nel tempo del calcestruzzo ottenuto; il calcestruzzo con cemento pozzolanico, infatti, a contatto con acqua e calce produce composti idraulici complessi con maggiore densità, minore efflorescenza e quindi più adatti alla resistenza in ambienti aggressivi, come quello marino. Tuttavia, per la realizzazione dei pali FDP, si è ottimizzato il mix-design del calcestruzzo con l’impiego di una miscela autocompattante (SCC), progettata per lo scopo, dove - grazie anche all’utilizzo di particolari additivi e alla riduzione del D.max dell’inerte è stato possibile velocizzare la produzione, garantendo migliori, caratteristiche di resistenza e durabilità del calcestruzzo.
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Fondazioni Speciali | Comacchio Special Foundations
CH 320, campione in corsa Nella flotta di Geovertical rappresenta uno strumento fondamentale per opere che devono procedere velocemente e senza problemi. Come nei duemila pali di fondazione per la linea AV Napoli-Bari
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n campo di prova che parla di sviluppo e nuove energie, sull’onda delle migliori aspettative per il futuro infrastrutturale del Sud. Lo sta affrontando, con tutta l’energia delle imprese giovani e valorose, la squadra tecnica della Geovertical di Lauria (Pz), realtà specializzata in molte dinamiche applicative, dagli interventi più complessi di difesa del suolo fino alle opere civili in sede ferroviaria sotto regime di esercizio, alla realizzazione di pali e micropali e a molte altre metodologie di intervento. Ci troviamo in Campania, a Valle di Maddaloni (Provincia di Caserta) e il cantiere a cui ci riferiamo è quello della linea ferroviaria AV-AC Napoli-Bari, una delle grandi e più complesse infrastrutture che punta a diventare un asse strategico per lo sviluppo della mobilità sostenibile nel Sud Italia, con tempi di percorrenza quasi dimezzati tra i due capoluoghi, che saranno collegati in sole due ore. La linea ad alta velocità rappresenta anche un volano di sviluppo economico e occupazionale nell’area, dal momento che la tratta in cui sta lavorando il Consorzio CFT (Impresa Pizzarotti & C. – Ghella – Itinera) – Cancello-Frasso T. – vede oggi all’opera 500 persone, una quota di personale straordinaria a cui si aggiunge una lunga filiera di fornitori. Nell’ambito di questa opera fondamentale, Geovertical è impegnata da tempo, prima con l’esecuzione di sondaggi geognostici a carotaggio continuo lungo
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la tratta Cancello-Frasso Telesino e oggi nella realizzazione di pali fondazione con la tecnologia CFA per barriere antirumore della nuova linea, con la previsione di 1.000 pali con diametro di 600 mm, a una profondità di 14 m. A questa prima fase, seguirà la realizzazione ulteriore di altri 1.000 pali del diametro di 600 mm a una profondità di 12 m.
Una macchina ad alta velocità La mission aziendale dichiarata di Geovertical è quella di lavorare per la sicurezza e la tutela di infrastrutture e persone, “costruendo valore per l’oggi e per il domani. Per questo, il primo investimento di Geovertical è su se stessa, con l’obiettivo di migliorare le proprie performance e offrire strumenti all’avanguardia al servizio dei territori”. Un programma di intenti basato, oltre che sull’irreprensibile perizia esecutiva, anche sulla dotazione di macchine operatrici di alto livello e dall’attualità tecnologica preminente. Tra queste macchine, proprio per le fondazioni speciali che Geovertical sta realizzando nel cantiere della Napoli-Bari, trova un ruolo da protagonista il modello CH 320 di Comacchio, quinto esemplare nella linea delle macchine da pali lanciato dal costruttore veneto dopo i precedenti CH 450 (apripista della serie, nel 2015), CH 650, CHF 500 e CH 300. Questa macchina rappresenta l’evoluzione della CH 300 (vista in anteprima al Bauma 2019), e proprio come la CH 300 si tratta di una macchina che appartiene al segmento “light duty”, cioè pensata per cantieri dove la velocità di intervento è un fattore fondamentale, abbinata alla facilità di allestimento e disallestimento e a una facoltà di trasporto frequente e senza problemi logistici. La CH 320 è progettata per essere completamente automontante, ovvero può essere trasportata con rotary e kelly già installate, in modo da poter essere scaricata dal carrellone e messa in funzione senza l’ausilio di attrezzature esterne. Il carro allargabile, inoltre, riduce gli ingombri in trasporto e garantisce stabilità in fase di lavoro. Il peso stesso, in
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sioni possono essere fornite da Comacchio su richiesta. A differenza della CH 300, la CH 320 è dotata di un sistema di avanzamento ad argano (senza cilindro), con l’argano principale da 120 kN di tiro in primo strato.
Flessibilità tecnologica La macchina è pensata in modo particolare per lavorazioni che richiedono l’utilizzo di rivestimento, tipicamente in presenza di terreni cedevoli o di falda acquifera (Cased Bored Piles). L’infissione del tubo di rivestimento può essere fatta direttamente dalla rotary, con l’utilizzo di una flangia di trascinamento. La CH 320 consente di lavorare con rivestimenti da 880 mm di diametro. In caso di esecuzione di pali trivellati senza rivestimento (Bored Piles), il diametro va dai 1.180 mm con elemento inferiore del mast, fino ai 1.500 mm senza piede del mast. La profondità può raggiungere i 47,5 m con asta a frizione in 5 elementi. Il vantaggio del sistema di avanzamento ad argano WPD (Winch Pull Down) consiste nella grande flessibilità di utilizzo per varie tecnologie di perforazione. Oltre dall’allestimento kelly, la macchina può essere configurata per l’esecuzione di pali CFA grazie a un apposito kit di trasformazione. Questa conversione può essere fatta anche in cantiere, se dotato di un mezzo di sollevamento, e richiede poche ore di tempo. Le prestazioni in configurazione Quick CFA prevedono eliche da 800 mm di diametro massimo, una profondità massima di 18 m (con 7 m di prolunga) e una forza di estrazione da 250 kN. Ulteriori tecnologie supportate prevedono pali FDP (Full Displacement Piles) e trattamenti di Soil Mixing, fino a 17,5 m di profondità. Infine la CH 320 può essere allestita con kit per l’esecuzione di micropali con diametro da 610 mm. assetto di trasporto, si mantiene al di sotto delle 32 tonnellate - sempre con rotary e kelly montate - mentre togliendo l’asta kelly, la quota scende al di sotto delle 30 tonnellate. Nonostante il peso ridotto, va sottolineato che la macchina offre buone prestazioni di coppia (fino a 132 kNm nominali) e una velocità di perforazione di
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41 rpm, con la facoltà di operare anche sui terreni più difficili. La testa di rotazione CR 13 - interamente realizzata in fabbrica da Comacchio - è dotata di un canotto di guida sostituibile e può essere allestita con listelli di guida, sempre sostituibili. Normalmente l’attrezzatura utilizza aste telescopiche da 355 mm, ma altre dimen-
L’impronta dell’avanguardia Il design della CH 320 racchiude una serie di caratteristiche volte a migliorare l’efficienza energetica, sostenibilità ambientale e l’economicità. La motorizzazione Cummins B4.5 da 142 kW è in linea con gli
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standard di emissioni Stage V / Tier 4 Final ed è completa di filtro antiparticolato DPF, catalizzatore SCR con urea (sistema di post-trattamento Single Module, che occupa meno spazio e pesa meno rispetto ai sistemi precedenti). Il sistema HPE (High Power Efficiency) per il controllo della potenza fornita dalle pompe, sfrutta elementi di controllo elettronici per aumentare l’efficienza energetica eliminando le perdite di carico che normalmente si verificano su un impianto idraulico più convenzionale. Eliminando la dissipazione di energia, il consumo di carburante è notevolmente ridotto, con un risparmio stimato di circa 30 litri al giorno. Il sistema di raffreddamento del motore regola la velocità della ventila di raffreddamento in base alle effettive esigenze operative della macchina, riducendo consumi, emissioni e rumorosità. Lo studio delle cofanature con utilizzo di materiali fonoassorbenti che riducono il rumore, allo stesso tempo garantisce un facile accesso per la manutenzione. Il nuovo progetto della cabina, sempre ad opera di Comacchio, offre un ampio spazio (960 mm di larghezza), e una superficie vetrata completa per garantire massima visibilità, con telecamere per il controllo dell’area di lavoro circostante. La postazione di lavoro è regolabile e presenta una dotazione di manipolatori capacitivi, un display da 7” touch screen e il software di controllo CCS (Comacchio Control System) che gestisce tutte le funzioni della macchina, consente di controllare i parametri di perforazione, effettuando la diagnosi di eventuali errori funzionali rilevati. Le pedane laterali sono dotate di parapetti di sicurezza e un radiocomando è disponibile per gestire da remoto la traslazione della CH 320 durante le operazioni di carico-scarico. Da ultimo, il valore della connettività. Il sistema ComNect garantisce l’interconnessione della macchina, con il pannello di controllo accessibile da qualsiasi dispositivo remoto autorizzato (PC, tablet, cellulare) tramite apposito portale. Questo sistema permette di verificare in tempo reale lo status della macchina, controllare e registrare i parametri di lavoro per successive analisi o report e pianificare gli interventi di manutenzione.
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Perforazioni | Sandvik Drilling
Intelligenza in superficie Le funzioni automatiche di perforatrici da roccia come il modello Leopard DI650i oggi includono la capacità dell’attrezzatura di livellarsi, allestire automaticamente la posizione di perforazione e autoallestirne l’equipaggiamento
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livello globale, il settore estrattivo sta spostando il proprio baricentro operativo verso l’automazione delle perforatrici da roccia. La tendenza sta conquistando anche le numerose imprese che operano nell’area subsahariana. Vanessa Hardy, business line manager della divisione Surface Drills di Sandvik Mining and
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Rock Solutions, conferma un interesse che comprende l’Africa del Sud, con un incremento di diffusione delle perforatrici Sandvik. “Le opzioni di comando a distanza migliorano il comfort e la sicurezza dell’operatore – conferma la Hardy – La gamma Sandvik Mining and Rock Solutions, sotto questo profilo, offre un alto livello
di flessibilità, consentendo ai clienti di selezionare il livello di automazione più adatto alle loro operazioni. Anche nel caso preferenziale di un operatore ancora presente in cabina, le perforatrici di ultima generazione prevedono la dotazione di vari pulsanti one-touch per migliorare prestazioni e precisione di intervento”.
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Le funzioni automatiche riferite alle perforatrici da roccia Sandvik oggi includono la capacità dell’attrezzatura di livellarsi prima dell’intervento, di portare automaticamente la perforatrice in posizione di perforazione e di autoallestirne l’equipaggiamento. La tecnologia di bordo consente inoltre all’operatore di impostare, memorizzare e richiamare i piani operativi e le tecniche adottate per le diverse applicazioni di perforazione, con una combinazione predefinita di rotazioni, pressioni e altre variabili che possono essere implementate automaticamente premendo un solo pulsante. L’AutoMine Surface Drilling è un sistema di automazione per operazioni autonome e da remoto che comprende l’applicazione su un’ampia gamma di perforatrici da roccia Sandvik iSeries (come il modello diffuso Leopard DI650i). “Abbiamo fatto della sicurezza, dell’efficienza e della produttività le principali aree di interesse della nostra gamma iSeries di perforatrici intelligenti, a vantaggio della riduzione dei costi operativi – conferma Vanessa Hardy – Le nostre tecnologie di automazione hanno anche aperto le porte al lavoro a distanza, con
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l’operatore che può controllare comodamente l’impianto di perforazione da una postazione opportuna o da una sala di
controllo lontano dal sito di estrazione”. Sensori e impostazioni automatiche opportune proteggono inoltre la macchina
da picchi di pressione, riducendo il Total Cost Ownership e le necessità di manutenzione.
Surface Intelligence Sandvik Mining and Rock Solutions has noted a growing interest in drilling automation in Southern Africa and states that many quarry customers already own drill rigs which are automation-ready. The company highlights that its solutions offer a high level of flexibility, allowing customers to select the level of automation that best suits a specific operation. “Where the customer still wants an operator in the cab, for instance, there are various one-touch buttons to improve performance and accuracy,” says Sandvik Mining and Rock Solutions surface drills business line manager Vanessa Hardy. “These functions include the rig being able to level itself before
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operation, to automatically bring the drill up into a drilling position, and to auto-collar the drill.” The on-board technology also allows the operator to set, store and recall operating ‘recipes’ for different drilling applications. These recipes apply a certain predefined combination of rotations, pressures and other variables and can be automatically implemented at the push of a button. Sandvik’s AutoMine Surface Drilling system is an automation solution for autonomous and tele-remote operation for a wide range of Sandvik iSeries surface drill rigs. The company asserts that it has made safety, efficiency and productivity the main focus of its iSeries
range of intelligent drill rigs, with the aim of helping customers to reduce operating costs. “Our automation technologies have also opened doors for remote working; this may involve an operator standing on the bench while watching the rig, or working from a control room far from site,” explains Hardy. She emphasised that the key advantage of these remote operation options was to enhance operator comfort and safety, while at the same time raising the performance of the machine. The sensors and automatic settings can also protect the equipment from being pushed too hard, helping to reduce the total cost of ownership by bringing down maintenance costs.
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Perforazioni | Fraste Drilling
Un Mito che ritorna Riedizione aggiornata da prima menzione di una macchina straordinaria, con attrezzatura brandeggiabile, per diverse applicazioni nell’ingegneria civile e nella realizzazione di micropali, ancoraggi, jet grouting e molto altro
coraggi, jet grouting e consolidamenti, la perforatrice Mito 70 si presenta come un campione di manovrabilità, affidabilità e produttività al vertice, caratterizzato da un impianto molto versatile. La coppia massima della testa rotante è di 2.800 daNm per una velocità di 190 giri/min. Le prestazioni impressionano anche con capacità pull-up e pull-down di 10.000 daN (in entrambe le direzioni) e per una corsa della testa da 4.000 a 7.000 mm. Grazie anche alle innovative tecniche di progettazione e allo speciale sistema di
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rriva nella gamma di Fraste la nuova Mito 70, perforatrice polivalente per fondazioni, palificazioni e ancoraggi. Si tratta di un modello completamente ridisegnato, più grande e più robusto rispetto all’impianto della serie precedente. 28 tonnellate di peso netto, un motore Cat da 275 hp (in versioni Tier 3 o Tier 4 F) e un caricatore da 7+7 elementi per aste di perforazione e tubi di rivestimento, completamente telecomandato. Dotata di un’attrezzatura brandeggiabile e adatta a diverse applicazioni nell’ingegneria civile e nella realizzazione di micropali, an-
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articolazione Fraste, la Mito 70 si distingue per un’agilità dinamica d’eccezione. Componentistica e impiantistica hi-tech, motore a elevate prestazioni e una vasta scelta di accessori e optional (teste di rotazione per usi diversificati, martelli idraulici, doppia testa, pompe acqua/fanghi, caricatori aste/tubi di rivestimento e radiocomando) rendono questo modello una scelta ideale per operare in qualsiasi tipo di terreno sia a rotazione sia a roto-percussione. Il primo modello è già partito per il Quebec per essere preso in consegna da Israël Cormier, titolare di Quebec Drilling Equipment, dealer ufficiale Fraste.
Mith comes back The latest version of Fraste’s all hydraulic Mito 70 foundation drilling rig now features significant power, measurement and weight increases. These changes make the pivoting rig even more suitable for all civil engineering applications such as micro-piling, tiebacks, anchoring, consolidation and jet grouting. Now weighing in at 28 t, the Mito 70 features a 275 hp (205 kW) Cat engines that meet Tier 3 - Tier 4 F emissions standards and allows it to have a maximum rotary head torque of 17,701ftlb (2,800 daNm) and a maximum rotary head speed of 190rpm. The impressive performance figures continue with pull-up and pull-down
numbers of 22,480lbf (10,000 daN) in both directions and a rotary head stroke of 12-23ft (4,000-7,000 mm). The greater weight of this new version of the Mito 70 makes it more stable in the drilling stage, thus increasing productivity, reliability and safety. However, the machine is still highly versatile and offers extraordinary features including oscillating tracks to move perfectly in any surface/terrain condition with very fluid Kinematic movements and with the special Fraste techniques and its innovative design articulation system. The latest version of the Mito 70 features a loader for the simultaneous loading of drill pipes and casing pipes that allows very quick working in all
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positions and with the greatest safety. A very important feature on the latest version of the rig is the loader for the simultaneous loading of drill pipes and casing pipes that allows very quick working in all positions and with the greatest safety. The magazine capacity is seven rods and seven casing pipes of different diameters. A wide range of accessories and different types of rotation heads for different drilling scopes such as double heads systems, drifter, vibro, sonic, etc. are also available. As to are hydraulic hammers, water/ mud pumps, drill pipes/casing loading systems, and remote radio control.
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Perforazioni | Massenza Drilling
Genio Centenario Un secolo da pioniere e innovatore nel campo delle macchine da perforazione made in Italy. Una storia che dal fondatore Giuseppe all’erede ideale Franco Massenza, continuando con la quarta generazione rappresentata dal figlio Matteo, non è ancora stanca di produrre idee, inventare tecnologie e conquistare latitudini di mercato in tutto il mondo
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l respiro internazionale oggi ne rivela l’identità societaria con la denominazione di Massenza Drilling Rigs. Ma la lunga saga della famiglia imprenditoriale Massenza – un nome che, nella meccanica nazionale, non ha bisogno di altre presentazioni – affonda le proprie radici a Parma, dove l’azienda originaria fu fondata nel 1921 dall’intraprendenza geniale di un un autentico uomo di idee come Giuseppe Massenza. A distanza di un secolo – ricorrenza quantomai necessaria da rimarcare su queste pagine, anniversario che illumina il panorama straordinario delle nostre perforazioni – vale la pena ricordare come da appaltatore di trivellazioni, lo stesso Giuseppe Massenza aprì allora un’officina per la manutenzione di perforatrici, prima di dedicare il proprio ingegno alla produzione in proprio di una prima serie di macchine rivoluzionarie per la ricerca idrica. Nacque così la Massenza & C. che negli anni Trenta e Quaranta segnò da pioniere la storia delle perforazioni in Italia. “A Fidenza l’azienda aveva due capannoni e alla costruzione di macchinari e accessori per la perforazione aveva affiancato la produzione di cisterne per acqua e macchine per asfalti - ricorda
Franco e Matteo Massenza
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Il nuovo magazzino automatico insediato nella sede Massenza di Parola (Pr)
Franco Massenza, amministratore delegato dell’attuale Massenza Drilling Rigs (marchio internazionale che identifica la società Massenza Fu Giuseppe Impianti di Perforazione) - La crescita degli anni Sessanta la trasformò in una realtà importante, conosciuta nel mondo e con oltre trecento dipendenti. Allora in azienda c’erano mio padre Lodovico, insieme ai cugini e la storia dell’impresa di famiglia era un caleidoscopio di pro-
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duzione che andava in più direzioni”. Direzioni e iniziative multiformi che non sempre trovano d’accordo il giovane Franco Massenza che nel 1972 comincia la propria gavetta nella Massenza & C. nel segno ideale della vocazione di nonno Giuseppe. “Eravamo agli inizi degli anni Ottanta e io non condividevo più la linea strategica della dirigenza di allora - ricorda Franco - Decisi di prendere la mia strada e uscii dall’azienda di fami-
glia, scorporando praticamente il ramo perforatrici dal resto della società. Così nacque la Massenza Fu Giuseppe, nel segno della memoria vocazionale e tecnica del fondatore. Non fu facile partire, il personale era sovradimensionato e le prime necessità erano quelle di trovare un’area per una nuova sede produttiva e dei finanziatori che credessero al mio progetto. Non mi sono perso d’animo e, un passo alla volta, ho vinto la mia scommessa”. Nella storica sede di Parola della Massenza Fu Giuseppe, in provincia di Parma, le immagini delle macchine e dei cantieri internazionali appese ai muri dell’azienda formano un percorso coerente che somiglia all’epopea di un creatore instancabile. “Ho cambiato tutto, cercando di capire il mercato - rimarca con energia Franco Massenza - Non volevo ridimensionarmi, licenziare persone, pensare in piccolo. Anzi, con il tempo sono entrate qui dentro nuove risorse, giovani tecnici per l’area progettazione guidata dal direttore tecnico Silvano Rainieri e nuovi area manager per l’ufficio commerciale guidati da mio figlio Matteo, che è al mio fianco dal 1998. Le nostre macchine sono
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diventate dei modelli speciali, costruiti su misura per applicazioni di ricerca idrica e mineraria, geotecnica e sismica. Abbiamo valorizzato la nostra capacità di personalizzare i progetti, conquistando la scena internazionale dall’ Europa all’ Africa, dall’Australia all’America Latina, fino al Medio Oriente e all’Asia”. Guardando retrospettivamente all’aspetto generale meramente tecnico, Massenza Drlling Rigs passò dai sistemi funzionali essenzialmente a trasmissione meccanica ai nuovi prototipi a funzionamento oleodinamico che determinarono il grande avanzamento tecnologico degli anni Ottanta, vergando per sempre con la sigla MI (Massenza Idraulica) una tecnologia che ha fatto davvero scuola in tutto il mondo, segnando l’evoluzione tecnologica più attuale per un intero settore. Oggi la famiglia industriale Massenza è alla quarta generazione di comando (con Matteo Massenza, il figlio di Franco, a capo della divisione commerciale
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e R&S) mentre la gamma di perforatrici è cresciuta nelle linee di prodotto e nei campi di applicazione. Oggi la famiglia dei modelli MI è dedicata ai settori della geotecnica, della geotermia, delle ricerche idriche e minerarie, della ricerca sismica per Oil & Gas, dei micropali e degli ancoraggi, con l’ausilio di tecnologie all’avanguardia sviluppate in fabbrica, sulla scorta di una ricerca continua e inesausta basata su macchine e attrezzature sempre più efficienti. Oltre venti modelli di perforatrici, un mercato che comprende i cinque continenti, metodologie complesse e perfezionate nell’efficacia (perforazioni a circolazione diretta e inversa, ad aria
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compressa, a percussione, carotaggio con Wireline), un’attenzione costante alla formazione e alla ricerca e sviluppo interna descrivono solo parzialmente l’identità di un grande costruttore e divulgatore di tecnologia made in Italy a livello internazionale. “Questa pandemia da Coronavirus, con il lockdown e tutto il resto non ci ha colpiti dal punto di vista produttivo e commerciale considera con sicurezza Franco - Anzi, la domanda di macchine, in questi ultimi due anni, è aumentata notevolmente con numerosi ordini, soprattutto dall’estero. Soprattutto, abbiamo conquistato tanti nuovi clienti che hanno conosciuto e apprezzato le nostre linee di prodotto più recenti”. “Molte richieste che ci arrivano ultimamente riguardano la serie di macchine compatte per la geotecnica, un settore che abbiamo introdotto nella gamma Massenza solo pochi anni fa - sottolinea Matteo Massenza - Il nostro marchio è diffuso in oltre 50 paesi in tutto il mondo ma l’incremento commerciale maggiore in questo momento ci arriva dall’area asiatica, da mercati come l’India, il Pakistan, la Thailandia, la Malesia, Singapore. Tutti mercati dove sorprendentemente le imprese richiedono qualità e affidabilità ai massimi livelli, senza badare troppo al potenziale prezzo elevato delle macchine. Abbiamo concepito macchine dotate di sistema automatico di prelievo delle aste a terra, un modulo che conferisce notevoli vantaggi operativi alle imprese che hanno necessità di perforare a profondità notevoli, fino a 1.000 metri e oltre. Si tratta di soluzioni che trovano la propria ragion d’essere nelle necessità che ricaviamo dall’ascolto dei clienti, dall’osservazione sempre aggiornata di un settore che ci appartiene. Se oggi le perforazioni italiane continuano a segnare la tecnologia mondiale, un po’ di merito lo devono anche alla nostra passione inesauribile”. Un secolo dopo, la miniera del pensiero Massenza dedicato alle macchine da perforazione è ancora una vena che produce l’oro dell’innovazione. Un tesoro che rende più ricca la nostra manifattura nazionale e il pregio che oggi il mondo continua ancora, senza incertezze di sorta, a riconoscerle in pieno.
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A Genius for the Century The international scope today reveals its corporate identity with the name of Massenza Drilling Rigs. But the long saga of the Massenza entrepreneurial family - a name that, in national mechanics, needs no further introduction - has its roots in Parma, where the original company was founded in 1921 by the ingenious initiative of an authentic man of ideas like Giuseppe Massenza. A century later - an anniversary which is very necessary to point out on these pages, lighting the extraordinary panorama of our drilling - it is worth remembering how as a drilling contractor, Giuseppe Massenza himself then opened a workshop for the maintenance of drilling rigs before dedicating his engineering creativity to the production of a first series of revolutionary machines for water research. Thus was born Massenza & C. which in the thirties and forties marked the history of drilling in Italy as a pioneer. “In Fidenza the company had two warehouses and the construction of drilling machinery and accessories had accompanied the production of water tanks and asphalt machines - recalls Franco Massenza, CEO of the current Massenza Drilling Rigs (international brand that identifies the company Massenza Fu Giuseppe Impianti di Perforazione) - The growth of the Sixties transformed it into an important reality, known throughout the world and with over three hundred employees. At that time, my father Lodovico was in the company, together with his cousins, and the history of the family business was a kaleidoscope of production that went in several directions “. Multiform directions and initiatives that do not always agree with the young Franco Massenza who in 1972 began his apprenticeship in Massenza & C. in the ideal sign of his grandfather Giuseppe’s vocation. “We were in the early eighties and I no longer shared the strategic line of the management at the time - recalls Franco - I decided to go my own way and left the family business, practically separating the drilling branch from the rest of the company. Thus was born Massenza Fu Giuseppe, in the name of the vocational and technical memory of the founder. It was not easy to leave, the staff was oversized and the first necessities were to find an area for a new pro-
duction site and financiers who believed in our project. I did not lose heart and, one step at a time, I won my bet “. In the historic headquarters of Parola della Massenza Fu Giuseppe, in the province of Parma, the images of international machines and construction sites hanging on the walls of the company form a coherent path that resembles the epic of a tireless creator. “I changed everything, trying to understand the market - stresses Franco Massenza with energy - I didn’t want to downsize myself, fire people, think small. Indeed, over time new resources have entered here, young technicians for the design area led by technical director Silvano Rainieri and new area managers for the commercial department led by my son Matteo, who has been by my side since 1998. Our machines have become special models, tailor-made for water research applications. and mining, geotechnical and seismic. We have enhanced our ability to customize projects, conquering the international scene from Europe to Africa, from Australia to Latin America, to the Middle East and Asia “. Looking in retrospect to the purely technical general aspect, Massenza Drlling Rigs passed from functional systems essentially with mechanical transmission to the new prototypes with hydraulic operation that determined the great technological advancement of the Eighties, forever marking with the initials MI (Massenza Idraulica) a technology that has really made school all over the world, marking the most current technological evolution for an entire sector. Today the Massenza industrial family is in its fourth generation of command (with Matteo Massenza, Franco’s son, in charge of the R&D and commercial division) while the range of drilling rigs has grown in product lines and fields of application. Today the MI model family is dedicated to the fields of geotechnics, geothermal, water and mining research, seismic, micropiles and anchors, with the help of state-of-the-art technologies developed in the factory, on the basis of research continuous and inexhaustible based on increasingly efficient machines and equipment. Over twenty models of drilling rigs, a market that includes the five continents,
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complex methodologies and perfected in their effectiveness (drilling with direct and reverse circulation, compressed air, percussion, core drilling with Wireline), constant attention to training and research and internal development only partially describe the identity of a great manufacturer and popularizer of made in Italy technology at an international level. “This Coronavirus pandemic, with the lockdown and everything else, did not affect us from a production and commercial point of view - Franco considers confidently - On the contrary, the demand for machines, in the last two years, has increased significantly with numerous orders, especially from abroad. Above all, we have won many new customers who have known and appreciated our most recent product lines”. “Many requests that have come to us lately concern the series of compact machines for geotechnics, a sector that we introduced in the Massenza range only a few years ago - underlines Matteo Massenza - Our brand is widespread in over 50 countries around the world but the the greatest commercial increase at the moment comes from the Asian area, from markets such as India, Pakistan, Thailand, Malaysia, Singapore. All markets where surprisingly companies require quality and reliability at the highest levels, without paying too much attention to the potential high price of the machines. We have designed machines equipped with an automatic system for picking up the rods on the ground, a module that gives significant operational advantages to companies that need to drill at considerable depths, up to 1,000 meters and beyond. These are solutions that find their raison d’être in the needs we derive from listening to customers, from the constantly updated observation of a sector that belongs to us. If today Italian drilling continues to mark world technology, they also owe a bit of credit to our inexhaustible passion “. A century later, the mine of Massenza thought dedicated to drilling machines is still a vein that produces the gold of innovation. A treasure that enriches our national manufacturing and the value that today the world still continues, without any uncertainties, to fully recognize them.
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Industria Estrattiva e Mineraria Mining industry
| Epiroc
La forza interiore Con il Boomer M20 la nuova generazione di carri di perforazione per gallerie porta il valore solido dedicato all’idraulica, all’elettronica e ai sensori protetti in modo integrale nella struttura della macchina
U
na struttura che parla da sé per affermare l’affidabilità totale di una macchina per gallerie. Il nuovo carro di perforazione Boomer M20 di Epiroc è progettato proprio per ridurre ai minimi termini gli interventi di manutenzione, incrementando i tempi operativi e le prestazioni in ambito sotterraneo, dove l’usura quotidiana delle
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tubazioni idrauliche - a causa del distacco e della conseguenza caduta di detriti sulla macchina stessa - e la corruzione costante dei componenti causata dall’ambiente di una galleria richiedono continui ricambi. Invece, con il nuovo layout del braccio del Boomer M20, la musica è diversa. L’idraulica è insediata all’interno della struttura a garanzia di una protezione completa del-
le tubazioni oleodinamiche di impianto, anche nelle sessioni più impegnative di lavoro. Un valore sottolineato da Niklas Berggren, Global Product Manager Face Drilling Equipment di Epiroc, che nelle dichiarazioni che hanno accompagnato il lancio del nuovo modello ha sottolineato che “il Boomer M20 è stato sviluppato in stretta collaborazione con i nostri princi-
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“Con la gestione digitale dei piani di volata, lo sfondo sarà maggiore, più preciso e con meno sovrascavi - aggiunge Berggren - Abbiamo riscontrato un risparmio totale sui costi fino al 25% e un aumento della produttività fino al 40%“. Il Boomer M20 è stato progettato, inoltre, pensando alla sicurezza; grazie a diverse caratteristiche di controllo, la macchina è un testimone d’attenzione ed ergonomia per gli operatori. “La sicurezza è stata per noi fondamentale sin dal primo giorno conferma Berggren - È la nostra massima priorità e con questo carro di perforazione abbiamo fatto grandi sforzi per migliorare la sicurezza a vantaggio degli operatori“. Grazie alle capacità di gestione da remoto,
pali partner e clienti, attuando una lunga serie di verifiche e di test in campo. Il risultato è quello di un carro da perforazione che non teme alcun confronto in ambito minerario minerario, neppure con una concorrenza sulla quale siamo preminenti nell’innovazione”. L’alta precisione e le prestazioni del nuovo Boomer M20 sono assicurate dalle funzioni di automazione a bordo, dalle capacità di accesso ai dati di perforazione da remoto e dai piani di volata digitali che offrono maggiore affidabilità e qualità all’intero ciclo di perforazione. Utilizzando l’High Performance Development, il Boomer M20 permette all’operatore di impostare e modificare i piani di volata direttamente al fronte, eliminando la necessità di intervenire dall’ufficio.
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i tecnici di perforazione possono lavorare tranquillamente da una distanza di sicurezza, lontana dalle aree più pericolose sul fronte della galleria e mantenere la produzione anche durante i cambi di turno. Grazie ai joystick multifunzionali, gli operatori possono tenere gli occhi sul lavoro in ogni momento. La cabina, unica nel suo genere, è progettata per offrire una visibilità ottimale e, grazie a speciali materiali, una sensibile riduzione del rumore e delle vibrazioni (il livello di rumorosità è mantenuto a soli 65 dB). La piattaforma di servizio è sicura rappresentando un altro grande vantaggio ed evitando qualsiasi operazione in prossimità del fronte in condizioni di roccia non sostenuta. Epiroc continua a sostenere l’elettrificazione nelle miniere sotterranee e il nuovo Boomer M20 può essere fornito con alimentazione elettrica a batteria. Un Boomer M20 alimentato a batteria porta ulteriori vantaggi in termini di salute, manu-
tenzione, ventilazione e raffreddamento. “Con il caricabatterie a bordo, l’operatore non ha bisogno di pianificare la ricarica, poiché questa avviene automaticamente durante la connessione alla rete in fase di
perforazione - rimarca Berggren - Grazie alla batteria ad alta capacità, il Boomer M20 ha una notevole autonomia per gli spostamenti non inficiando lo svolgimento dei turni di lavoro“.
Strenght inside With protected hydraulics, sensors and cables, Epiroc’s new Boomer M20 is designed and built to minimize unplanned stops and maximize uptime and performance in highly demanding operations. This is the next generation in underground mining. A challenging part of underground work is the everyday wear and tear on hydraulic hoses. Falling rocks and debris and the continuous wear against tunnel floor and walls means constant hose repairs. The Boomer M20´s heavy duty hose-less boom design minimizes unplanned stops for hose repairs, keeps the rig up and running even in the toughest conditions. “The Boomer M20 has been developed in close collaboration with key customers and is the result of extensive research and real-world testing. This is the perfect choice for mining houses and contractors that wants to out-drill the competition through innovation”, says Niklas Berggren, Global Product Manager Face Drilling Equipment at Epiroc.
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High precision and performance are ensured thanks to on-board automation features, tele-remote capabilities and digital drill plans which give higher reliability and quality of the full drill cycle. By utilizing High Performance Development, the Boomer M20 allows the operator to adjust and download drill plans directly at the face which eliminates the need for adjustments on the surface. “With digital drill plan handling, drill rounds will be longer, more precise and give far less overbreak. We have seen total cost savings of up to 25% and up to 40% productivity increase”, says Berggren. The Boomer M20 is designed with safety in mind, thanks to several features the rig secures a safe working environment for operators. “Safety has been with us since day one. It’s our top priority and we have made great efforts in improving safety for operators with this rig,” Berggren says. Through teleremote capabilities, operators can drill from a safe distance away from hazardous areas at the tunnel face
and keep production going also over shift changes. Thanks to the multi-functional joysticks operators can keep their eyes on the task at all times. The unique cabin is designed to give optimum visibility and thanks to noise and vibration dampening materials, the noise level is kept as low as just 65 decibels. The safe bolting platforms is another great advantage that avoids any operation under an unsupported rock. Epiroc continues the charge towards electrification in underground mining and the new Boomer M20 comes with a battery-electric driveline option. A battery powered Boomer M20 brings additional savings on health, maintenance, ventilation and cooling. “With the on-board charger, the operator does not need to plan for charging, as it automatically takes place while connected to the grid for drilling. Thanks to the high capacity battery, Boomer M20 has a fantastic driving range, and there is nothing to disturb the drift cycle”, says Berggren.
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Fiera certificata An exhibition audited by
4a Edizione
126/2018 GICX18S1
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Giornate italiane del ornate italiane delCalCestruzzo CalCestruzz italian ConCrete days
italian ConCrete days Piacenza, 28-30 Aprile 2022 29-31 October 2020 - Piacenza, Italy
NUOV 28 - 30 E DATE Aprile 2022
28-30 Aprile 2022 Piacenza Per informazioni e prenotazioni stand 69 info@gic-expo.it - Tel. (+39) 010 5704948
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Attrezzature & Componenti | Trevi Attachments & Components
L’arcobaleno sul fiume di Boston
Per la sostituzione dello storico North Washington Street Bridge, le fondamenta sono tutte italiane, per otto pali trivellati con ammorsamento in roccia di una lunghezza anche di 60 piedi e carichi assiali fino a 18.860 kN
L’
impegno era di quelli in cui Trevi è uno specialista riconosciuto a livello mondiale. Ma l’incontro tra la tecnologia italiana e la storia americana di una grande città come Boston risulta comunque suggestivo, nell’immagine straordinaria di un ponte storico come il North Washington Street Bridge, di cui si necessitava la sostituzione. Basti pensare che si tratta, per la metropoli del Massachusetts, del passaggio più a Est del fiume Charles. Contemplò la costruzione del primo ponte già nel 1785 e fu denominato Charles River Bridge. La costruzione del ponte che ha segnato la storia di Boston fino a oggi, invece, risale al 1900 e ora va gloriosamente in pensione, sostituito da una nuova struttura d’ac-
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ciaio più moderna e attuale nella previsione dei futuri transiti. A Trevi sono state affidate naturalmente le complesse opere di fondazione della nuova struttura. Le fondamenta di ciascuna delle cinque pile del ponte sono composte da un totale di otto pali trivellati con ammorsamento in roccia. La lunghezza di ammorsamento varia da 31 a 60 piedi e attraversa uno strato di deposito glaciale (glacial till) e un’argillite con diverso grado di fessurazione. I carichi assiali a compressione di progetto variano da 12.590 kN a 18.860 kN. Per lo scavo dei pali trivellati viene utilizzata una macchina perforatrice dotata di una trivella tradizionale per l’attraversamento del terreno più superficiale
prevalentemente limoso, mentre utensili come trivella, bucket, o carotiere da roccia sono impiegati per lo scavo nello strato di ammorsamento roccioso. La quota di inizio della roccia competente è determinata sulla base sia dei sondaggi che delle osservazioni effettuate sul campo durante lo scavo. Lo scavo viene effettuato all’interno di un tubo metallico di rivestimento permanente che è infisso fino alla quota di inizio dello strato roccioso. Dopodichè, lo scavo prosegue con fluido stabilizzante fino alla quota finale di progetto del palo. Durante lo scavo, il livello del fluido di perforazione viene mantenuto almeno 5’ al di sopra del livello dell’acqua che circonda il tubo permanente - oppure 2’-3’ al di sotto della parte superiore del tubo. La
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lunghezza di proiezione del rivestimento oltre il livello dell’acqua è stata determinata tenendo presente la fluttuazione della marea, per mantenere una pressione positiva del fluido di perforazione, e garantire quindi la stabilità del pozzo. Durante il getto di calcestruzzo (per mezzo di tubi-getto), l’aggiunta di calcestruzzo nel pozzo sposta naturalmente il fluido di perforazione verso l’alto grazie alla differenza di densità dei due fluidi. Il fluido che risale in superficie viene raccolto in apposite vasche di stoccaggio in attesa di un successivo utilizzo. Il materiale di scavo viene scaricato su una chiatta dedicata, attrezzata con mi-
Passaggio a Est Il Charlestown Bridge, ufficialmente chiamato North Washington Street Bridge, attraversa il fiume Charles, a Boston. Costituisce il passaggio più orientale del fiume e collega i quartieri di Charlestown e North End. Completato nel 1900, fu battezzato con il nome attuale nel 1910. Il ponte trasporta una parte della linea Freedom Trail che collega la USS Constitution e Bunker Hill. A nord del ponte inizia la Route 99 che poi diventa l’arteria stradale New Rutherford Avenue. La sostituzione del ponte è iniziata nell’autunno 2018 e il suo completamento è previsto nel 2023.
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sure di contenimento tali da impedire al materiale ed al fluido di scavo di riversarsi nelle acque del fiume. Dopo lo scavo e prima dell’installazione della gabbia di armatura e del riempimento con calcestruzzo, il fondo del palo viene ripulito da eventuali detriti o sedimentazione per mezzo della tecnica di airlifting. Per confermare la pulizia e integrità del fondo del palo, una specifica telecamera viene calata nel foro ed utilizzata come dispositivo di ispezione per documentare visivamente e meccanicamente lo spessore del sedimento. Il centro del palo
ed i quattro quadranti (cinque posizioni in totale) vengono ispezionati accuratamente per garantire che lo spessore del sedimento non superi i limiti consentiti dalle specifiche di progetto. Una volta completato, ciascuno palo viene analizzato con il metodo ad ultrasuoni Cross-Hole che permette di individuare eventuali difetti lungo il fusto del palo per garantirne quindi l’integrità. Il progetto è particolarmente impegnativo soprattutto per le difficoltà intrinseche dei lavori marittimi, in particolar modo in zone a clima freddo, che rappresentano sfide in termini di logistica e sicurezza.
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CFA lungo il mare della Galilea Un terreno difficilissimo: incoerente, duro e con presenza di trovanti. Una scommessa vinta da Danel Drilling che ha applicato la tecnologia dei pali ad elica continua (CFA) utilizzando spirali realizzate dal costruttore di Baronissi (Sa)
L’
identità di Ein Gev è quella di un kibbutz a nord di Israele. Situato sulla sponda orientale del Mar di Galilea, vicino alle rovine dell’insediamento greco-romano di Hippos, ricade sotto la giurisdizione del Consiglio regionale di Emek HaYarden. L’obiettivo del progetto di cantiere di cui vi parliamo in questo servizio è quello che riguarda il rinnovamento di una parte dell’Ein Gev Holiday Resort, situato ai piedi delle alture del Golan. Il resort è uno dei più grandi nell’area del Mare di Galilea ed è specializzato nell’ospitare eventi, intrattenimento e gestione delle vacanze per ospiti provenienti da Israele e dall’estero. Ci sono 166 camere, 96 unità familiari e
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70 camere. L’azienda Danel Drilling è stata incaricata di eseguire le fondazione di pali trivellati per realizzare 70 nuove ville. Vista la difficile stratigrafia del suolo, SIP&T è stata coinvolta per fornire un set speciale di eliche e punte in grado di portare a termine il lavoro nel modo giusto e in tempo.
La tecnologia I pali realizzati con elica continua sono un tipo di fondazione in cui il palo viene perforato fino alla sua profondità finale in un processo continuo utilizzando una serie di elementi che formano un’elica conti-
nua. I pali CFA sono un tipo di pali gettati in opera con un leggero spostamento del terreno utilizzando un tubo centrale cavo di grande diametro che aumenta la capacità di carico finale. Utilizzando trivelle con specifiche ed elevate strumentazioni di bordo, i pali vengono perforati e cementati in un’operazione continua, consentendo tempi di installazione molto più rapidi rispetto ad altri pali di questo tipo. La procedura di realizzazione del palo si compone di tre fasi, la fase di perforazione (demolizione), l’estrazione dell’elica continua (rimozione del materiale di scarto e gettata di calcestruzzo) e l’inserimento della gabbia metallica (rinforzo). In dettaglio, i pali CFA sono costruiti ruotando l’elica continua con tubo centrale cavo nel terreno fino alla profondità di progetto. Il calcestruzzo o la malta vengono pompati attraverso lo stelo cavo, mantenendo la pressione statica della testa, per riempire la cavità cilindrica creata mentre l’elica continua viene rimossa lentamente. La gabbia di rinforzo viene posizionata attraverso il calcestruzzo ad alta falda appena posizionato. Il rinforzo viene inserito nel calcestruzzo bagnato dopo il getto, consentendo al palo di resistere ai carichi strutturali. Ove richiesto, un vibratore può aiutare a posizionare precisamente le gabbie di rinforzo.
compresa la profondità del palo, la rotazione delle eliche, la velocità di penetrazione, la pressione di calcestruzzo e la velocità di estrazione. La strumentazione produce un registro individuale per ogni palo che include l’identificazione dell’elemento, la data, l’ora e i dettagli dell’operatore. Tutti i pali sono stati installati utilizzando due perforatrici Casagrande, B175XP e CFA425 aventi rispettivamente una potenza motore di 194/138 KW, larghezza sottocarro con cingoli estesi di 3700/3900 mm, coppia massima della testa rotante di 160/112 kNm, velocità massima di perforazione di 32/33 giri/min, tiro dell’argano principale di 160/60 kN, peso in condizioni di lavoro di circa 43/42Ton. Danel Drilling ha installato più di 1050 pali di produzione di 500 mm di diametro per 14 metri di profondità, cementandoli con una pompa per calcestruzzo Mecbo Cartrack P690. Tale pompa è installata su carro cingolato, disponibile con gruppo pompante fino a 110m³/h a 100 bar, fornita di motore diesel insonorizzato con portata massima di 132 kW/180 HP.
L’importanza delle eliche SIP&T Le natura del suolo era costituita da limo, sabbia limosa con strati di basalto. Un stratigrafia molto difficile, inconsistente, piuttosto dura e con presenza di massi con granulometria superiore a 0,5 m. Tutto ciò ha reso alcuni punti del terreno molto difficili da penetrare. Il parere di Eyal Guri è che le eliche di SIP&T sono state fondamentali per la realizzazione dei pali CFA. “Tutta l’elica continua di SIP&T è stata progettata specificamente per questa stratigrafia per poter raggiungere i carichi richiesti”, afferma Eyal. Il reparto tecnico e commerciale di SIP&T ha lavorato a stretto contatto con Danel Drilling per progettare e realizzare gli utensili. Da anni, le due società hanno una lunga collaborazione commerciale e una delle cose migliori è che amano condividere conoscenze ed esperienze. In questo progetto, l’attrito è stato sicuramente un problema. Le condizioni del terreno hanno agito come carta vetrata sulle punte
Il controllo di qualità Una verifica puntuale del processo di installazione è essenziale per garantire la massima qualità di costruzione dei pali CFA. Le trivelle di Danel Drilling sono dotate di strumentazioni che monitorano tutti gli aspetti della palificazione CFA,
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di taglio, soprattutto lungo lo spessore delle coclee e i taglienti posti sulle lame. “Il controllo della qualità è molto importante; quindi, cambiamo le punte di taglio una volta alla settimana - conferma Eyal - Niente di complicato, perché ne abbia-
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mo diverse e di diverso tipo sempre a portata di mano. Ci limitiamo in seguito a curarne la manutenzione, a cambiare i taglienti, risaldare la protezione antiabrasione per renderle disponibili quando ne abbiamo bisogno. La preoccupazione
principale in questo lavoro è la presenza di massi molto grandi a pochi centimetri dal livello zero di perforazione. Questo perché, incontrando questi massi, se i parametri di perforazione non vengono modificati, la loro penetrazione diventa molto impegnativa con alta possibilità di danneggiare la testa di taglio, i giunti di accoppiamento e la testa rotante”. SIP&T è in grado di progettare e produrre diversi tipi di accoppiamenti fra le eliche in base alla coppia e alla spinta della testa rotante. Le connessioni tra gli elementi dell’elica continua sono realizzate con giunti ad innesto rapido, essi sono realizzati con acciaio speciale e hanno
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perni o catena di sicurezza per evitare disconnessioni. Per questione di peso e quindi per rendere più agevole il lavoro della trivella, SIP&T è in grado di consigliare il miglior diametro e spessore dello stelo centrale cavo evitando rotture e conseguenti fermi macchina. Frequente è anche lo scenario dove SIP&T consiglia lo stelo centrale cavo realizzato con doppio tubo in modo che il peso dell’elica continua incida poco e la resistenza alla massima coppia sia garantita. L’elemento che costituisce la testa di taglio è dotato di un tappo monouso o recuperabile per impedire l’ingresso del terreno attraverso il tubo centrale cavo. Il tappo viene fatto aprire/saltare quando l’elica continua viene estratta e il calcestruzzo viene pompato. L’uscita del calcestruzzo può essere al centro del tagliente o lateralmente, dipende dalle condizioni del terreno e dall’esperienza dell’operatore. A seconda delle diverse condizioni del terreno la punta può utilizzare denti piatti o scalpelli con la punta di carburo di tungsteno; entrambi possono essere facilmente sostituiti quando usurati.
Le punte di taglio Per Danel Drilling le eliche CFA sono state realizzate con stelo centrale cavo a parete singola, accoppiamento a giunti esagonali e diverse teste di taglio, una dotata di denti piatti e le altre con scalpelli. Quelle dotate di scalpelli sono state progettate per gestire condizioni di perforazione difficili come si è verificato durante la perforazione. Questo tipo di punte sono l’evoluzione di anni di esperienza in diversi cantieri; sono state studiate per lavorare su strati di roccia. La geometria della disposizione degli scalpelli è ottimizzata per raggiungere eccellenti prestazioni di taglio, il passo delle coclee è stato specificamente progettato per ottenere le migliori caratteristiche di carico/scarico del materiale in uscita dal palo e essere idoneo a perforatrici con elevato momento torcente. La geometria di taglio ottimizzata consente velocità di foratura elevate con eccellenti caratteristiche di strappo della roccia, questo grazie al passo delle spirali che aumenta progressivamente di diametro e ai suoi speciali scalpelli e supporti. La manutenzione è ridotta e semplice: le piastre
antiusura sono in hardox HB600 (o simile) sostituibili facilmente e sono altamente resistenti all’usura, mentre lo speciale angolo consente agli scalpelli Betek di affilarsi mentre girano. Queste punte hanno una elevata affidabilità operativa: qualità e design che derivano da 25 anni di esperienza nella progettazione e produzione di utensili di perforazione rotanti.
Alta produzione in ogni condizione Danel Drilling ha installato fino a 12/15 pali CFA in meno di 10 ore al giorno e per ogni trivella, numero che sarebbe potuto essere anche più alto. La produttività è stata ostacolata dalla presenza di grandi massi in superficie e dall’impiego di cir-
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ca 25 minuti spesi per pulire le trivelle e gli strumenti adoperati alla fine di ogni giornata. “Hai a che fare con il cemento, quindi devi dedicare un po’ di tempo per lavare tutto a fondo - spiega Eyal - Non ti auguri che il cemento si indurisca all’interno dei macchinari altrimenti avrai grossi problemi il giorno successivo”. Danel Drilling ha iniziato a perforare la prima settimana di ottobre di 2020 e terminato i lavori la seconda settimana di Novembre 2020. Una forte produttività e una pianificazione intelligente hanno portato al completamento del progetto nei tempi previsti. “Apprezziamo molto l’aiuto di SIP&T - conclude Eyal - Il suo contributo ci fa brillare sul mercato israeliano per il rispetto del Gantt di progetto, del budget stabilito e naturalmente della soddisfazione del cliente”.
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CFA along the Sea of Galilee A very difficult subsurface: inconsistent, hard and with the presence of boulders. A bet won by Danel Drilling who applied the technology of continuous flight auger (CFA) using spirals made by SIP&T Ein Gev is a kibbutz in northern Israel. Located on the eastern shore of the Sea of Galilee near the ruins of the Greco-Roman settlement of Hippos, it falls under the jurisdiction of Emek HaYarden Regional Council. The project’s goal was to renew part of the Ein Gev Holiday Resort, located at the base of the Golan Heights. The resort is one of the largest in the Sea of Galilee area, and it specializes in hosting events, entertainment, and vacation management for guests from Israel, and abroad. There are 166 rooms, 96 family units, and 70 couples’ rooms. Danel Drilling was contracted to perform the piling foundation design for 70 new villas and because of the soil stratigraphy, SIP&T was involved to deliver special set of augers able to get the job done right and on time.
Technology Continuous flight auger piles is a type of drilled foundation in which the pile is drilled to its final depth in one continuous process using a continuous flight auger. CFA piles are a replacement and cast in place piles type with a slight displacement of the soil, more noticeable using a large diameter hollow stem that increases the final load bearing capacity. Using high specification, instrumented rigs, the piles are drilled and concreted in one continuous operation enabling much faster installation time than for other piles of this type. The construction procedure consists of three steps, the drilling phase (demolition), the auger extraction (spoil removal and concreting) and the cage insertion (reinforcing). In details, CFA piles are constructed by rotating a hollowstem continuous flight auger into the soil to a designed depth. Concrete or grout is pumped through the hollow stem, maintaining static head pressure, to fill the cylindrical cavity created as the auger is slowly removed. The reinforcement cage is placed through the freshly placed high slump concrete. Reinforcement is placed into the wet concrete after
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casting enabling the pile to resist the full range of structural loading. Where required, a specially developed vibrator unit assists with the placing and accurate location of the reinforcement cages. CFA piling system is ideal in built-up areas with weak soil conditions and high levels of ground water, due to the vibration-free construction process and low noise level. A large range of diameters are available and piles can be installed to depths in excess of 30 m. CFA piles can be installed in most soil conditions such as sands, clays, silts, gravels and soft rock. Compared to bored piles, the construction of CFA piles is very quick as temporary casings or bentonite in unstable soils or temporary support systems in water bearing soils are not required. CFA piles are an economical means of pile construction.
Quality Control Close control of the installation process is essential to ensure the highest quality pile construction. Danel Drilling rigs are equipped with instrumentation that monitors all aspects of CFA piling, including pile depth, auger rotation, penetration rate, concreting pressure and extraction rate. The instrumentation produces an individual log for each pile that includes element identification, date, time and operator details. All piles were installed using two Casagrande drill rigs, B175XP and CFA425 having respectively an engine power of 194/138 KW, undercarriage width with extended tracks of 3700/3900 mm, rotary head max torque of 160/112 kNm, max drilling speed of 32/33rpm, main winch max line pull of 160/60 kN, weight in working condition of approx. 43/42Ton. Danel Drilling installed more than 1050 production piles 500 mm in diameter by 14 meters deep concreting them with a Mecbo Cartrack P690 stationary concrete pump. Such pump is installed on tracked undercarriage, available with pumping unit up
to 110m³/h and 100 bar in output and supplied with soundproofed diesel engine motor with max. request of 132 kW/180 HP.
The Importance of SIP&T Tooling The soil conditions at the site consisted of silt with sand over silty sand, with layers of basalt. A very difficult subsurface, inconsistent, pretty hard and with the presence of boulders with grain sizes greater than 0.5 m. All this makes some places of the ground very hard to penetrate. SIP&T tooling was critical to the CFA operation, according to Eyal Guri. ”It is all SIP&T string designed specifically for this project ” he says. “It was engineered to achieve the required loads with these soil conditions”. SIP&T technical & sales department worked closely with Danel Drilling to design the tooling. For years, the two companies have been having a long business co-operation and one of the best things is that they like to share knowledge and experience. Friction was an issue. The soil conditions acted like sandpaper on cutter head, especially along the flights and the cutting chisels on the blades. “Quality control is very important out here so we change the tooling out once a week - says Eyal Nothing that extras are on hand at all times. Then we just refurbish, re-weld, hardface, and bring them out when we need them. The main concern in this work was the presence of boulders because if the drilling parameters are not changed, their penetration become very demanding with high possibility to damage the cutter head, the coupling joints and the rotary head”. SIP&T is able to design and manufacture different type of couplings according to the torque and thrust on the rotary. The connections between auger elements are made of quick coupling joints. They are built with special steel and they have safety pins or chain to prevent disconnections. For question of weight, SIP&T is also able to advice the best diameter
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and thickness of the central stem avoiding breaks and making the operations fast. It is also a common the scenario that of SIP&T recommending the central stem with double skin, so that the weight has not a significant impact and the torque withstand is guaranteed. The cutter head element is provided with a disposable or recoverable plug to prevent entering of the soil through the hollow shaft. The plug is blasted when the auger is extracted and concrete is pumped. Concrete outlet can be in the center of the cutting edge or on the side, depending on soil conditions and operator experience. According to the different soil conditions the leading element can use flat teeth for medium-soft ground or rock chisels; all of them can be easily changed.
Special Cutter Heads For Danel Drilling the CFA tooling have been made with single wall central stem, hexagonal joints coupling and three different cutter heads, one equipped with teeth and other two
with chisels. The two equipped with chisels have been designed to handle difficult drilling conditions as it experienced during the drilling. These augers are the result of years of experience on different job sites; they have been studied to work in rock strata. The geometry of the chisels arrangement is optimized for reaching excellent cutting performance, the flights pitch has been specifically designed to get better output characteristics for the high torque drilling rigs in order to improve material handling. High and fast drilling capacity, according to optimized cutting geometry that yields fast drilling rates (due to its flight which increases in diameters progressively) and to its special chisels and holders, causes that this auger displays excellent ripping characteristics. Low and easy maintenance is founded on replaceable strips in Hardox HB 600, highly wear resistant while the special setting angle allows the Betek round shank chisels to sharpen themselves as they turn. High operational reliability –
quality and design that come from 25 years of experience in the design and production of rotary drilling tools.
High Production Performance Danel Drilling was installing up to 12/15 CFA piles in less than 10 hours each day and per rig, which could have been even higher. Productivity was hampered by shorter days, big boulders on the surface and up to 25 minutes spent cleaning the rigs and tooling at the end of each day. “You are dealing with concrete so you need to spend some time thoroughly washing everything out - says Eyal - You don’t want concrete to harden inside the machinery or you’ll have major problems the next day”. Danel Drilling started drilling the first week of October 2020 and finished by the second week of November 2020. Strong production and smart planning resulted in the project being completed on schedule. “Truthfully - Eyal says - we just appreciate SIP&T help because it makes us shining into Israeli market respecting time sheet, budget and customer satisfaction”.
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Strumentazione & Software | Emerson Instrumentation & Software
Suite anticorrosione Funzionalità digitali e piena integrazione con l’ecosistema digitale Plantweb mediante la nuova serie Rosemount 4390. Con i trasmettitori wireless e l’applicazione Plantweb Insight Non-Intrusive Corrosion, anche l’erosione è sotto controllo
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pecialista americano nelle tecnologie digitali di controllo e monitoraggio per corrosione ed erosione, Emerson presenta una gamma completa di prodotti con funzionalità digitali e piena integrazione con l’ecosistema digitale Plantweb. E lo fa, oggi, presentano la nuova serie Rosemount 4390 di trasmettitori wireless dedicata proprio a corrosione ed erosione, in sinergia con l’applicazione Plantweb Insight Non-Intrusive Corrosion.
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Questao “portfolio per il monitoraggio” trasforma le sonde della corrosione offline esistenti, in strumenti online che consentono di monitorare il rischio di corrosione oppure di erosione durante la lavorazione nell’ambito dell’Oil & Gas. Insieme alla gamma di sensori non intrusivi Rosemount Wireless Permasense di Emerson per il monitoraggio dello spessore del metallo (un fattore fondamentale per determinare lo stato delle tubazioni e di altre apparecchiature fisse), Emerson ora offre una soluzione completa per monitorare sia il rischio di corrosione che di erosione, sia l’impatto di tale rischio sullo stato dell’impianto o dell’asset. La nuova applicazione Plantweb Insight Non-Intrusive Corrosion per il monitoraggio non intrusivo della corrosione completa la suite esistente di applicazioni Plantweb Insight, consentendo di eseguire un’ analisi completa della corrosione e dell’erosione direttamente dalla scrivania dell’utente.
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Quando si utilizzano sonde in linea, è possibile rilevare in pochi minuti le variazioni del rischio di corrosione, consentendo ai siti di intraprendere azioni correttive prima che si verifichino danni. I trasmettitori di corrosione ed erosione della serie Rosemount 4390 sfruttano WirelessHART per un recupero affidabile e robusto dei dati e funzionano in combinazione con le sonde in linea di Emerson, che misurano la natura corrosiva ed erosiva del fluido e assicurano un rilevamento precoce del rischio per un sito. Le applicazioni Plantweb Insight Corrosion consentono agli utenti di accedere e analizzare i dati provenienti dai sensori di monitoraggio dello spessore dei tubi e dalle sonde in linea, direttamente dalla propria scrivania e di ottenere analisi avanzate in tempo reale, per valutare il rischio e l’impatto della corrosione o dell’erosione sull’asset o sull’impianto.
Tecnologia e ottimizzazione La società Emerson, con base a St. Louis, nel Missouri, è leader mondiale nell’integrazione di tecnologia e ingegneria finalizzata alla realizzazione di soluzioni innovative per i clienti che operano nell’industria. In particolare, la divisione Automation Solutions aiuta i produttori di processo discreti e ibridi a massimizzare la produzione, a proteggere il personale e l’ambiente ottimizzando, allo stesso tempo, i propri costi d’esercizio ed energetici.
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Tecnologie & Materiali | Gerotto Technologies & Materials
Aspirazione realizzata Era quella, attesa da anni dal settore No Dig, per le tecnologie a risucchio nell’ambito delle infrastrutture interrate a basso impatto ambientale. Oggi la Prassi UNI è disponibile per un vasto campo di applicazioni
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e tecnologie di aspirazione pneumatica sono una soluzione alternativa alle tecniche di scavo tradizionali che sfruttano l’aria come vettore per scavare, rimuovere e aspirare qualsiasi tipo di materiale solido, flui-
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do o melmoso sia in ambito industriale che civile. Una tecnica che in molti paesi europei è adottata da diversi anni e che in Italia si sta consolidando. Mancava, però, una regolamentazione sull’impiego e le caratteristiche di queste soluzioni.
La Gerotto Federico è stata fra le aziende pioniere nel nostro paese di queste tecnologie, grazie agli escavatori a risucchio, e ha scelto di essere fra i promotori e fra gli estensori della prassi “Tecnologia di realizzazione delle infrastrutture interrate a basso impatto ambientale - Sistemi ad aspirazione pneumatica” (UNI/ Pdr 97:2020). Il documento – pubblicato a fine 2020 – ha visto protagonisti UNI, IATT (Italian Association of Trencheless Technology), Unindustria e alcuni player italiani del settore. La profonda convinzione delle potenzialità della tecnologia di aspirazione pneumatica ha portato Gerotto a contribuire in modo fondamentale - proprio con l’IATT (Italian Association of Trenchless Technology) e UNI (Ente Nazionale Italiano di Unificazione) - al documento che è diventato una Prassi UNI, consentendo a decisori e committenti di conoscere quali siano le indicazioni per la scelta della tecnologia di “aspirazione pneumatica” più corretta, che tenga conto delle prestazioni, delle caratteristiche ambientali, della geologia del sito, delle condizioni tecnico/logistiche e soprattutto della sicurezza. La prassi, che definisce i diversi passaggi del lavoro di aspirazione, riconosce l’enorme importanza delle tecnologie trenchless nel ridurre i disagi socio-ambientali rispetto alle tecniche di scavo tradizionali, nonché la grande flessibilità di utilizzo delle tecniche di risucchio nei più disparati settori industriali, come acciaierie, raffinerie, stabilimenti chimici e petrolchimici, industrie del vetro, cantieri edili, impianti trattamento acque, impianti produzione biogas e molto altro ancora. “Siamo orgogliosi per aver contribuito
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in prima linea alla redazione di un documento fondamentale per l’innovazione dei settori che riguardano le costruzioni in generale, e soprattutto l’ambito delle bonifiche e dei sottoservizi – sottolinea Alessandro Gerotto, procuratore speciale dell’azienda di famiglia – Le applicazioni della tecnologia di cui siamo protagonisti sono veramente molteplici e contribuiscono a creare una nuova cultura degli interventi imperniata su tre parole chia-
ve: tecnologia, sicurezza e sostenibilità. Le potenzialità sono enormi in Italia; in Francia e in Inghilterra queste tecnologie sono già nei capitolati per gli appalti nei centri storici. Ad oggi mancava nel nostro Paese un documento che costituisse un riferimento normativo. Grazie a questa prassi si è compiuto un importante passo in avanti”. La prassi definisce i diversi passaggi del lavoro di aspirazione, riconosce l’enorme
importanza delle tecnologie trenchless nel ridurre i disagi socio-ambientali rispetto alle tecniche di scavo tradizionali, nel migliorare la logistica di cantiere e nel promuovere la grande flessibilità di utilizzo delle tecniche di risucchio nei più disparati settori industriali, come acciaierie, raffinerie, stabilimenti chimici e petrolchimici, industrie del vetro, cantieri edili, impianti trattamento acque, impianti produzione biogas e molto altro. Il progetto è stato coordinato da Gianmario Giurlani di IATT, che conferma come “l’aspirazione pneumatica si inserisca nel più ampio alveo delle tecnologie No Dig. Il gruppo di lavoro, insieme a UNI, IATT e Unindustria, ha lavorato a lungo e in modo proficuo per quasi due anni e credo che il risultato sia importante per fare cultura sulle tecniche di scavo non invasive. Stiamo inoltre lavorando a un progetto di documento che completa quello già scritto e che riguarderà di robot per gli impieghi su spazi confinati e No Man Entry”.
Una potenza che ottimizza il cantiere L’aspirazione pneumatica sfrutta l’aria come vettore per asportare il materiale, sia esso solido, liquido e melmoso. Tra-
Pionieri d’Italia per una tecnologia unica La Gerotto Federico di Campodarsego (Pd) è un’azienda che dal 1966 costituisce un’eccellenza nel settore degli scavi e delle infrastrutture, adottando negli anni strumenti e tecnologie sempre più all’avanguardia per potenziare la produttività in cantiere, aumentare la sicurezza e migliorare l’efficienza operativa. Facendo attività di esplorazione delle più innovative tecnologie a livello europeo, nel 2000 ha iniziato a collaborare con l’azienda tedesca RSP GmbH, che dal 1992 brevetta e produce escavatori a risucchio. Da più di 20 anni, Gerotto è diventato distributore esclusivo per l’Italia di queste macchine, introducendo per la prima volta nel nostro paese una tecnologia innovativa, versatile e ad alte prestazioni. Gerotto è diventato in breve il punto di riferimento italiano per questo tipo di macchine, adoperandosi per implementare soluzioni ad hoc dedicate a specifiche esigenze applicative.
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azzerare la dispersione di polveri in ambiente e garantire un contesto di lavoro salubre e sicuro. Il materiale aspirato, infine, può essere stoccato in loco, all’interno di bacini di raccolta, oppure scaricato su cassoni scarrabili. Queste caratteristiche permettono di diminuire la sezione, i tempi e i volumi di scavo e avere un unico mezzo che aspira, carica e trasporta: ciò si traduce in un cantiere più pulito, massima sicurezza e meno operatori impiegati.
Missione No Dig
mite una doppia turbina, la macchina genera un flusso d’aria fino a 42.000 m3/h e una massima depressione di 55.000 Pascal. Grazie a questa potenza, gli escavatori sono in grado di risucchiare il materiale fino a 150 metri di distanza e per una profondità di massimo 30 metri. Il tubo di aspirazione garantisce uno scavo puntuale e in profondità, evitando rotture
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di tubature esistenti e sottoservizi; inoltre, grazie all’aspirazione in asciutto del materiale si può operare senza imbrattare il manto stradale o le aree limitrofe allo scavo. Una volta aspirato, il materiale viene convogliato all’interno di un cassone – della capienza massima di 8 m3 – equipaggiato con un sistema brevettato di filtrazione dell’aria fino a 0,2 micron per
L’utilizzo dell’aspirazione pneumatica ha nel tempo conquistato sempre nuovi ambiti di applicazione. La possibilità di garantire efficienza, sicurezza, basso impatto ambientale (a livello di polveri) e tempi ridotti di esecuzione dei lavori è un plus soprattutto per cantieri che richiedono alti standard qualitativi e operativi come centri storici, industrie, impianti di stoccaggio. Gli Escavatori a Risucchio, infatti, sono utilizzati per interventi di prescavo, saggi di localizzazione, scavo di tracce per il posizionamento di tubazioni, blindaggio, scopertura di tubazioni interrate, ma anche aspirazione e bonifica di fanghi e terre contaminate, serbatoi, manutenzioni e pulizia di strade e infrastrutture, impianti industriali e utilities. Il team R&D di Gerotto, inoltre, ha sviluppato negli anni una serie di allestimenti pensati per specifiche esigenze: nasce così la gamma Lavaspyra, dedicata alla pulizia dei manti stradali, la gamma Quadra, che monta una pompa dell’acqua ad alta pressione.
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In questo numero
THE ITALIAN MAGAZINE FOR VERTICAL AND HORIZONTAL DRILLING, SPECIAL FOUNDATIONS, GROUND ENGINEERING, WELL DRILLING, ENVIRONMENTAL DRILLING, TUNNELLING, QUARRYING AND MINING
Inserzionisti
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14 Casagrande II Comacchio 31 Concrete News 5 Fraste IV Geofluid 69 GIC 15 Hansa 18 Hinowa 19 Innoval
73 Khl 3 Liebherr 55 Massenza 7 Marchi Giorgio 85 Merlo 12 Neron 79 O.F.S. 13 Palmieri 39 PGEXPO online III Pipeline & Gas Expo 21 Sip&T
La Rivista “Perforare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova
Anno 7 - Febbraio/Aprile 2021
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I Icop
32
K Keller
13
L Liebherr
15, 36
S Sandvik Sensemetrics SIP&T Soilmec Storci Perforazioni Subsea Micropiles T Trevi
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THE ONLY EUROPEAN EXHIBITION FULLY DEDICATED TO THE MID-STREAM SECTOR AND THE GAS, OIL & WATER DISTRIBUTION NETWORKS
Pipeline & Gas Expo THE UTILITY CONSTRUCTION SHOW 2nd Edition
NEW DATE 8 - 10 June 2022
8-10 June 2022 - Piacenza (Italy)
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