THE ITALIAN MAGAZINE FOR VERTICAL AND HORIZONTAL DRILLING, SPECIAL FOUNDATIONS, GROUND ENGINEERING, WELL DRILLING, ENVIRONMENTAL DRILLING, TUNNELLING, QUARRYING AND MINING Anno 8 - Febbraio/Aprile 2022
La Rivista “Perforare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova
Fondazioni | Perforazione| Pozzi | Gallerie | Geotecnica | Industria Estrattiva-Mineraria || Foundations | Drilling | Tunnelling | Geotechnics | Quarrying and Mining Industry
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Perforazione speciale Fresa LSC 8-18
Editoriale
Opere Pubbliche, la buona eccezione non conferma la cattiva regola Fabio Potestà
Cari Lettori, se pensiamo al fatto, inconfutabile, che la competenza italiana nel settore delle fondazioni profonde sia all’avanguardia sotto ogni aspetto - dalle macchine alle metodologie sviluppate, fino alle soluzioni di cantierizzazione, ai materiali e ai componenti di perforazione e consolidamento -, non riusciamo a comprendere le ragioni per le quali in Italia vi sia ancora un così grave ritardo nella realizzazione di grandi opere, e ciò pur considerando le storture della nostra burocrazia. Ci dev’essere qualcosa di endemico, se la realizzazione di strade, ponti e altre infrastrutture essenziali per la vita sociale non riesca ancora a mostrare - se non in una manciata di casi esemplari - quell’impulso alla reattività di programmazione ed esecuzione degli interventi che ci aspettiamo. Nelle nostre visite a molti cantieri, sentiamo spesso gli stessi “cahiers de doléances”. “Il progetto originale è sbagliato”, “Non c’è stato coordinamento e adesso ci sarà un ritardo di parecchi mesi”, “È da mesi che facciamo presente il problema, ma la direzione generale non ha ancora risposto”, “Adesso anche la Regione ha ordinato un’ispezione”. Insomma, un ginepraio dove si scontrano diverse inadeguatezze, dalla fragilità organizzativa dell’appaltatore al confronto insufficiente tra committenti, capicommessa e imprese esecutrici, dai cavilli regolamentari alle falle di gestione del cantiere stesso. In più, noi aggiungeremmo, a queste carenze, l’antico vizio della generalità normativa. Regole uguali per tutti? No, grazie. Regole flessibili e improntate al pragmatismo, piuttosto, in considerazione della diversità delle opere da realizzare e del contesto in cui si effettuano i lavori. Pensiamo che la ristrutturazione di un ospedale sia la stessa cosa della costruzione di un tunnel per una metropolitana? Certamente no, eppure nell’apparato di chi legifera c’è chi la pensa così. C’è l’esempio del nuovo Ponte San Giorgio di Genova, a testimoniare tutte le virtù della deroga, del particolare che va considerato nell’avviamento e nelle tappe che portano a conclusione un’opera, in tempi certi e sostenibili. Qualcuno ha scritto che “la flessibilità dell’eccezione porta con sé il pragmatismo”. Siamo completamente d’accordo. E questa flessibilità, questo pragmatismo si trascinano dietro l’intelligenza di una progettualità di ampio respiro, lungimirante, condivisa tra professionisti, funzionari e imprese, per il raggiungimento del massimo risultato. Per conseguire la massima efficienza, valorizzando autentiche eccellenze italiane come quelle delle nostre fondazioni speciali. Invece, siamo ancora sugli spalti delle tifoserie antagoniste. Pubblico contro privato. Stato contro impresa. Funzionari contro tecnici. Storie di incomunicabilità, pregiudizi e immobilismo. Che non hanno trama e non portano da nessuna parte, come certe opere del passato anche recente. Non si sa come siano cominciate e non si sa come finiranno.
Alberto Finotto
Buona lettura!
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Fondazioni, Perforazione Pozzi, Gallerie, Geotecnica, Industria Estrattiva-Mineraria BAUER Macchine Italia S.r.l. • Strada Statale 610 Selice, 10/c • 40027 Mordano (BO) • Tel. +39 0542 1895011
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Periodico associato a
Sommario | Febbraio/Aprile 2022 THE ITALIAN MAGAZINE FOR VERTICAL AND HORIZONTAL DRILLING, SPECIAL FOUNDATIONS, GROUND ENGINEERING, WELL DRILLING, ENVIRONMENTAL DRILLING, TUNNELLING, QUARRYING AND MINING
La Rivista “Perforare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova
Anno 8 - Febbraio/Aprile 2022
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In copertina:
Le macchine Casagrande rivelano la propria versatilità nei cantieri più complessi. All’interno, una case history sul lago di Lugano
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Responsabile Editoriale Alberto Finotto Collaboratori Roberto Ambra Andrea Potestà Stefania Priolo Grafica e impaginazione Romina Testino grafica@mediapointsrl.it Fotografia Archivio Perforare Ufficio traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it
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Direzione e redazione MEDIAPOINT & EXHIBITIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 redazione@perforare.it
ATTUALITÀ
28 CASAGRANDE Sul Lago Dorato
Pubblicità Italia ed estero tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 info@perforare.it
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ARCO La barra dell’impermeabilità
Pre-stampa e stampa Euro Grafica - Genova
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FONDAZIONI SPECIALI Metropolitana Milano Linea MM2 Piola-Lambrate
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44 BAUER Una rotonda dal mare 50
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EDILSYSTEM Piccolo Gigante
FRASTE Pozzo di soluzioni
54 TREVI/SOILMEC Dopo l’Uragano
72 EPIROC Miniera di Valore
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EPIROC Nella miniera svedese
SACE Paywelder,
in remoto con la rete 4G
l’elettrico è d’avanguardia
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TOTO COSTRUZIONI GENERALI Una Margherita in galleria
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GIC 2022 Giornate Concrete a Piacenza
Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012 Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Exhibitions Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Fabio Potestà Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2022
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Attualità News
PERFORAZIONI
Godega, la fiera inaspettata Eurosonda 2 ha partecipato all’appuntamento annuale con l’Antica Fiera di Godega – dall’8 all’11 aprile scorsi -, interessante piattaforma di collegamento tra organizzazioni ed enti attivi per lo sviluppo socio-economico del territorio trevigiano e del Nord-Est nazionale. L’azienda di Lovadina di Spresiano (Tv), attua da tempo diverse best practices per energie rinnovabili, acqua e calore geotermico, uno dei punti chiave dell’esposizione veneta. L’Antica Fiera di Godega di Sant’Urbano riprende dopo due anni di stop imposti dalla pandemia, con i suoi 50.000 metri quadrati espositivi, nel baricentro fra le più importanti città del territorio come Treviso e Venezia. “Siamo impegnati nella ricerca di nuove soluzioni e strumentazioni sul fronte delle tecniche per trivellazioni, rigenerazioni e consolidamenti di pozzi per acqua, in linea sia con le esigenze della clientela che con le normative per la tutela delle acque sotterranee – sottolinea l’amministratrice di Eurosonda 2, Laura Carrer – Operiamo da ben cinquanta anni, con avanzate competenze tecniche e spirito di intraprendenza, per la realizzazione di perforazioni idriche ed infrastrutture idrauliche a livello acquedottistico ed industriale, diramando esperienza ed arte anche nello studio e nell’utilizzo di una delle più importanti fonti di energia rinnovabile generata per mezzo di fonti geologiche di calore, ovvero l’energia geotermica”.
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Attualità News TUNNELING
La TBM Mireille a Clichy Webuild e il partner francese NGE hanno celebrato la prima svolta della macchina TBM (Tunnel Boring Machine) “Mireille” nella futura stazione Clichy-Montfermeil della linea 16 della metropolitana in costruzione a nord di Parigi nell’ambito del Grand Paris Express, la più ambiziosa mobilità sostenibile progetto in Europa. Dopo aver compiuto 2,2 chilometri dal sito di Bel-Air a Chelles all’estremità meridionale del lotto 2 – il tratto della linea in fase di sviluppo affidato a Webuild e NGE – Mireille è arrivata alla stazione il 30 marzo scorso, alla stazione tra gli applausi dei sindaci di Clichy-sous-Bois e Montfermeil, rappresentanti del cliente, Société du Grand Paris. Il traguardo ha segnato un’importante pietra miliare per il progetto, che Webuild e NGE hanno condiviso con i residenti di Clichy-sous-Bois tramite uno schermo televisivo gigante allestito vicino alla stazione. La direttrice dei lavori Guglielmina Fontana ha seguito la svolta in azienda, insieme a 50 donne che lavorano nel cantiere stesso. Mireille rinnoverà presto il suo viaggio per altri 3,1 chilometri, attraversando i comuni di Livry-Gargan e Sevran per raggiungere il sito Mare au Chanvre a Sevran dove incontrerà “Houda”, la TBM che sta scavando dall’estremità settentrionale del lotto 2.
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Attualità News PERFORAZIONI
Nell’orbita d’Oltralpe
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Groupe Géotec finalizzerà l’acquisizione di CSI, società italiana di geotecnica specializzata nella perforazione profonda e nei sondaggi di difficile accesso. Già partner da una quindicina di anni, le due società hanno ora deciso di unire i loro destini per sostenere il futuro pensionamento dei tre fondatori di CSI e preservare così il notevole know-how dell’azienda nell’ecosistema di Groupe Géotec. Per il Gruppo Géotec, questa crescita esterna permette di prendere piede in Italia, con l’ambizione di aumentare progressivamente la competenza di CSI anche negli altri business del Gruppo. CSI è stata fondata circa venti anni fa da tre tecnici, ingegneri e geologi. Fin dall’inizio, i fondatori, contando sulla grande esperienza acquisita negli anni precedenti, hanno scelto di specializzare la loro azienda intorno a due competenze rare: la perforazione profonda, da 100 a 1.000 metri, e la perforazione in zone di difficile accesso, come per esempio in montagna o in galleria. Nel mondo della geotecnica, CSI ha un business di nicchia, ma è essenziale in situazioni critiche, come la perforazione di un sondaggio a grandi profondità, la indagini durante la costruzione di una galleria o la valutazione del potenziale di un progetto minerario.
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Attualità News
ASSOCIAZIONI
Incentivi 4.0, serve la proroga Federmacchine, la federazione delle imprese italiane costruttrici di beni strumentali, non si arrende e, per voce delle 12 associazioni di categoria ad essa federate, torna a chiedere al ministro Giancarlo Giorgetti un intervento immediato di modifica dei termini di consegna delle macchine e degli impianti ordinati nel 2021 e collegati ai provvedimenti 4.0 previsti dalla precedente Legge di Bilancio. I macchinari ordinati entro la fine dell’anno scorso godono infatti degli incentivi 4.0 previsti dalla legge di bilancio 2021 a patto che siano consegnati entro giugno 2022, una scadenza troppo ravvicinata, considerate le attuali condizioni del contesto, funestato dalla grande difficoltà di reperimento delle materie prime e delle componenti elettroniche. In particolare, la federazione che rappresenta oltre 5.000 imprese, e un comparto che vale 51 miliardi di fatturato e che contribuisce, con 24 miliardi, in modo diretto e determinante al saldo positivo della bilancia commerciale del paese – chiede di allungare, di sei mesi, da giugno 2022 a dicembre 2022, il termine di consegna degli impianti ordinati entro fine 2021. “Nella realtà – ha affermato Giuseppe Lesce, presidente di Federmacchine – molte delle aziende produttrici di macchinari rischiano di non riuscire a rispettare i tempi ora stabili e non per propria inefficienza ma per le condizioni del mercato. D’altra parte, la modifica non comporterebbe alcun aggravio sulle casse dello Stato poiché lo spostamento avviene all’interno dello stesso anno fiscale; avrebbe invece benefici immediatamente misurabili sull’intero sistema manifatturiero del paese che sta vivendo una necessaria fase di sviluppo in chiave digitale”.
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Attualità News ATTREZZATURE & COMPONENTI
Sonde e serracavo di protezione La misura di livello con sonde immergibili è una procedura semplice: la sonda viene immersa con il suo cavo in un recipiente o in un corpo d’acqua. In alcuni casi, gli accessori facilitano l’installazione, per esempio con un serracavo. Le sonde immergibili progettate e prodotte da Wika misurano il livello di riempimento di un liquido attraverso la pressione idrostatica. La sonda deve quindi essere installata nel punto di misura più basso. È quindi ottimale posizionare lo strumento di misura sul fondo del serbatoio o sul fondo del corpo idrico. Questo procedimento funziona molto bene nella maggior parte dei casi. Il serracavo consente di fissare il cavo delle sonde immergibili per la misura di livello. In questo modo lo strumento di misura è tenuto al di sopra del fondo. Questo tipo di installazione richiede che il cavo sia fissato sopra l’altezza massima di riempimento e il serracavo è adatto a questo scopo. L’accessorio è progettato in modo tale che la forza di serraggio venga aumentata sotto i carichi di trazione.
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Attualità News
FONDAZIONI SPECIALI
In soccorso al Duomo
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Una perforatrice C6 XP-2 Casagrande è coinvolta in una nuova opera di consolidamento e stabilizzazione del pendio sul quale sorge il Duomo di Agrigento. La C6 XP-2, con una potenza di 119 kW, sta lavorando per rendere la storica dimora religiosa più sicura, consolidandone la struttura perché fedeli e turisti possano tornare a usufruirne e a visitarla. Il sistema SPM-Smart Power Management – di gestione della potenza e l’impianto idraulico Full Load Sensing permettono l’uso ottimale della potenza del motore e la riduzione dei consumi. La C6 XP-2 ha anche un ridotto impatto acustico grazie all’impiego di moderni materiali fonoassorbenti e all’utilizzo di uno scambiatore di calore. Ma la caratteristica che rende questa perforatrice così unica è la nuova articolazione, studiata per lavorare nelle condizioni più impegnative: tramite il pannello di controllo, infatti, il mast può essere movimentato di +/- 93°, consentendo di raggiungere le posizioni più estreme.
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Attualità News
FIERE
A Piacenza… ma nel 2023 Geofluid, la mostra convegno internazionale delle tecnologie e attrezzatura per la ricerca, estrazione e trasporto dei fluidi sotterranei che doveva tenersi a ottobre a Piacenza, viene riposizionata nel 2023. Piacenza Expo ha deciso di stabilire le nuove date ricalcando quelle dell’edizione 2021: l’evento avrà luogo quindi dal 13 al 16 settembre 2023 a causa delle significative pressioni sulla catena di approvvigionamento che il settore sta attualmente vivendo, alle quali si aggiunge uno scenario di instabilità che non permette di ipotizzare una mobilità internazionale adeguata ad una manifestazione che aveva registrato in passato visitatori professionali da oltre 90 Paesi esteri. La decisione è stata presa a seguito di una valutazione condivisa con aziende del settore, con le associazioni e gli stakeholders dei settori direttamente coinvolti che sono colpiti dalla carenza di componenti e materie prime con ritardi considerevoli nei tempi di consegna. Alle motivazioni di questa scelta si aggiungono inoltre i rialzi dei costi energetici che stanno impattando in modo significativo sulla produzione.
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Attualità News
ASSOCIAZIONI
Macchine, cresce la domanda Il rapporto economico annuale CECE mostra che la domanda di macchine e attrezzature per le costruzioni e l’edilizia in Europa è rimasta su un percorso di crescita nel 2021, dopo che il settore aveva già visto un ritorno alla crescita nella seconda metà del 2020, quando l’impatto della pandemia si stava attenuando. D’altro canto, il comparto delle macchine e attrezzature ha anche subito le più gravi interruzioni della catena di approvvigionamento nella storia recente, in particolare scarsità di materie prime e componenti, nonché scarsi e costosi trasporti di merci. “In questo contesto, l’aumento del 24% delle vendite nel 2021 sul mercato europeo è un risultato straordinario - ha commentato Alexandre Marchetta, presidente del CECE - L’industria europea delle macchine edili è davvero resiliente, come dimostrato negli ultimi due anni. Il continuo aumento della domanda nei nostri mercati più grandi, il programma di ripresa europea e il boom edilizio globale stanno dando impulso alla nostra attività”.
ASSOCIAZIONI
Impegno concreto in filiera I soci Assobeton, l’associazione che rappresenta la filiera del calcestruzzo nell’edilizia nazionale, hanno scelto come nuovo presidente l’ingegner Alberto Truzzi, amministratore unico di Truzzi Spa ed ex presidente di Confindustria Mantova. Truzzi subentra a Giorgio Ferrarini e guiderà l’associazione fino al 2025. Il nuovo presidente sarà affiancato da una squadra di tre vicepresidenti - Manuel Boccolini (Manini Prefabbricati) con deleghe ai Rapporti con la Committenza e ai Rapporti con i Fornitori, Riccardo Cecconi (Unibloc) con delega alla Sostenibilità (per un contributo sempre più incisivo all’economia circolare), Francesca Nava (MC Prefabbricati), con deleghe alla Comunicazione associativa e alla Valorizzazione dei prodotti. Al fianco di Alberto Truzzi anche Luca Bernardini (Baraclit), pronto a coordinare il Gruppo Trasporti Eccezionali. Al direttore Luca Vezzoli è affidato invece un ambizioso progetto di iniziative e collaborazioni in ambito universitario. Resta in capo ad Alberto Truzzi la Presidenza del Comitato Permanente Relazioni Industriali, carica che ricopre dal 2004.
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Attualità News
ATTREZZATURE & COMPONENTI
Leader IoT
Emerson, protagonista globale nel campo delle tecnologie e del software industriali, è stata nominata “Industrial IoT Company of the Year” da IoT Breakthrough, un premio che è stato attribuito all’azienda quattro volte negli ultimi cinque anni. IoT Breakthrough, che ha ricevuto quasi 4.000 candidature per l’edizione 2022, ha deciso di premiare le innovazioni di Emerson in fatto di tecnologie e software che stanno aiutando i clienti in settori essenziali a rendere più sicure, efficienti e sostenibili le operazioni. Plantweb di Emerson è l’ecosistema di sensori, dispositivi intelligenti, software industriali e analisi più completo del settore. Inoltre, Emerson progetta e fornisce più dispositivi di rilevamento intelligenti di qualsiasi altra azienda al mondo. “Le tecnologie digitali, software e di analisi avanzate di Emerson garantiscono da anni miglioramenti operativi misurabili negli stabilimenti di produzione. Ora queste stesse tecnologie sono orientate alla sostenibilità – ha affermato Mark Bulanda, presidente esecutivo di Emerson Automation Solutions – Stiamo collaborando con i clienti nei settori dell’energia, della chimica, del life science, del food & beverage e molti altri ancora per migliorare i loro livelli di sostenibilità in modi tangibili e scalabili”.
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LA PIÙ AUTOREVOLE RIVISTA INTERNAZIONALE DI MACCHINE ATTREZZATURE E TECNOLOGIE PER LE PERFORAZIONI
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Attualità News FIERE
Anticipo a maggio
Compact, powerful, noiseless, cost-effective The heart of the macblue!
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Lamiera 2022, la mostra internazionale dedicata all’industria delle macchine utensili per la deformazione della lamiera e delle tecnologie innovative legate al comparto, anticipa di una settimana il suo svolgimento: l’appuntamento è dunque fissato a Fieramilano Rho dal 18 al 21 maggio 2022. Lo spostamento è dovuto alla necessità di riorganizzazione del calendario fieristico delle manifestazioni ospitate da fieramilano, dopo che le condizioni sanitarie hanno imposto il posticipo di tutti gli eventi posizionati nel primo trimestre dell’anno. La presenza, nel mese di maggio e giugno, di eventi prima non programmati, caratterizzati tra l’altro da vasta occupazione degli spazi espositivi e tempi di allestimento molto lunghi, hanno costretto fieramilano a richiedere a tutti gli enti organizzatori coinvolti di ragionare su nuovi “incastri” per permettere il corretto svolgimento di ciascuno degli eventi previsti dalla nuova agenda. Promossa da Ucimu-Sistemi per Produrre, l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, e organizzata da Ceu-Centro Esposizioni Ucimu, Lamiera, con le oltre 200 adesioni già raccolte, punta a riconfermare il successo delle precedenti due edizioni lombarde.
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Quando abilità artigiana e competenze tecniche s'incontrano, il risultato non può che essere di alto livello. Espi Engineering lo testimonia. La nostra Ditta opera da oltre 50 anni nella riparazione, assistenza, noleggio, ricambi, vendita nuovo ed usato sul mercato nazionale ed estero nei seguenti settori: • • • • • • •
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Via Emilia Ovest, 71/73 - 41013 Castelfranco Emilia (Mo) Italy PhIndustria +39 059 923206 - Fax +39 059 920364 Fondazioni, Perforazione Pozzi, Gallerie, Geotecnica, Estrattiva-Mineraria
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Attualità News
PERSONE
Milco Anese, addio a un principe d’impresa Concordia Sagittaria, il paese veneziano dove ha la propria sede storica la Anese, una delle grandi imprese della perforazione nazionale, ha salutato per l’ultima volta Milco Anese, presidente ed erede della società familiare fondata dal padre Gino. L’imprenditore si è spento alla fine di gennaio, a soli 58 anni, dopo una lunga malattia. Testimone brillante di un’attività
straordinaria che ha portato la Anese ai vertici tecnologici nelle metodologie di perforazione più complesse e all’avanguardia, Milco Anese era molto legato al territorio di quella provincia veneziana al quale ha dedicato, negli anni, molta attenzione sponsorizzando associazioni locali e facendosi promotore del Fai e della società di pallacanestro di Portogruaro. Appassionato di vela e deputato alla vocazione professionale che ha contraddistinto i successi della Anese, Milco lascia la moglie Emanuela e i tre figli Diego, Alessandro e Nicolò.
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Attualità News ATTREZZATURE & COMPONENTI
Frantoio a tutto cantiere
Metso Outotec aggiunge un nuovo frantoio a urto alla sua gamma di frantumazione e vagliatura mobile serie Nordtrack, rivolgendosi in particolare ad applicazioni e cantieri di piccole dimensioni nel segmento del riciclaggio dei rifiuti da costruzione e demolizione. Il frantoio ad impatto mobile Nordtrack I1011 ha dimensioni compatte ed è equipaggiato con un potente frantoio ad alte prestazioni, ideale sia per le imprese che per il noleggio. Dotato di un ampio vaglio pensile, combina un’elevata capacità di frantumazione con una calibrata precisione del prodotto finale. Il versatile frantoio Nordtrack I1011 è adatto per lavorare in diversi cantieri, dalla frantumazione della roccia al riciclaggio dei rifiuti da demolizione e del cemento. Viene trasportato su un rimorchio standard, il che lo rende conveniente e veloce da spostare tra i cantieri. Grazie alla sua agilità, è facile spostare questa macchina in spazi ristretti all’interno dei cantieri. Con il supporto dell’assistenza di Metso Outotec e l’inventario globale di parti di ricambio, come ad esempio diverse opzioni di martelli, Nordtrack I1011 è una scelta affidabile per gli appaltatori ma anche come macchina a noleggio.
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Attualità News FONDAZIONI SPECIALI
Eolico offshore nazionale al via Al largo del molo polisettoriale del porto di Taranto sono iniziati i lavori per l’insediamento della prima turbina del primo parco eolico offshore in Italia e in tutto il Mediterraneo. Si chiamerà Beleolico, progettato e realizzato da Renexia, società specializzata nelle grandi infrastrutture innovative per le energie rinnovabili che fa parte del Gruppo Toto, attivo in questo settore in Italia e negli Stati Uniti. Al lavoro per questa installazione c’è la nave specializzata MPI Resolution della compagnia Mpi Offshore (gruppo Van Oord). L’infrastruttura in costruzione a Taranto prevede un totale di 10 turbine per una capacità complessiva, una volta in fuzione, di 30 Mw. Assicurerà una produzione di energia di oltre 58.000 MWh che sarà in grado di soddisfare le esigenze di 60mila persone. Dal lato ecologico nell’arco della sua vita – prevista in 25 anni, periodo della concessione – consentirà un risparmio di circa 730.000 di CO2. L’eolico in mare porta più vantaggi per la potenza superiore del vento del mare rispetto a quello terrestre; ciò lo rende in grado di produrre più energia e di conseguenza di avere una maggiore riduzione di Co2. Risparmia inoltre il suolo fisico evitando trivellazioni, e, nel caso di Beolico, prevede anche vantaggi economici al territorio derivanti dall’impegno del gruppo a utilizzare le imprese locali per la manutenzione specializzata ed il trasporto via mare e via terra ma non solo. Per la componentistica attualmente Renexia si rivolge a importanti player internazionali, ma intende creare una filiera italiana con l’obiettivo di lavorare in futuro con forniture nazionali dando quindi la spinta alla nascita di una manifattura ad hoc. Fra i progetti in corso di Renexia c’è il Med Wind, un parco eolico offshore floating che sarà collocato nel canale di Sicilia composto da 190 turbine galleggianti la cui produzione annua di energia, stimata in 9TWh, sarà in grado di sostituire tre centrali climalteranti nel 2026, data prevista per la sua entrata in produzione.
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Attualità News ASSOCIAZIONI
Le costruzioni italiane al GIC Unacea, l’associazione italiana delle macchine per costruzioni, ha annunciato ufficialmente il proprio patrocinio al GIC, le Giornate italiane per il calcestruzzo dedicate a macchine, tecnologie e impianti per il settore Concrete che si terrà a Piacenza Expo, dal 28 al 30 aprile. “La collaborazione con il GIC si inserisce nella più ampia attività di Unacea sul mondo delle macchine per il calcestruzzo, in particolare per quanto riguarda la campagna sul calcestruzzo sicuro – ha dichiarato Luca Nutarelli, segretario generale di Unacea – Il GIC, grazie alla specificità settoriale e alla modalità convegnistica, rappresenta il luogo di incontro ideale per discutere le tematiche del settore coinvolgendo tutti i principali attori coinvolti”. “Fin dagli esordi del GIC, abbiamo creduto in un evento di settore altamente specialistico dedicato interamente al settore delle macchine e attrezzature per la filiera del calcestruzzo, che comprende anche il comparto degli inerti e quello della demolizione delle strutture in cemento armato – ha dichiarato Fabio Potestà, direttore di Mediapoint & Exhibitions, organizzatore della fiera – L’accordo di collaborazione siglato con Unacea per il GIC 2022 costituisce, quindi, un ulteriore passo avanti nello sviluppo della nostra manifestazione. Al GIC 2022, infatti, hanno già aderito molte imprese estere a conferma del notevole interesse per questa tipologia di eventi verticali che assicurano agli espositori e ai visitatori una forte connotazione di prodotto e una manifestazione focalizzata sul business”.
PERSONE
Il primo presidente italiano Fabio Belli, amministratore delegato di Fagioli è il nuovo presidente di ESTA, la principale associazione europea per il settore dei trasporti stradali e dei sollevamenti eccezionali. L’ufficializzazione della nomina è avvenuta a marzo, durante l’Assemblea Generale dell’Associazione che rappresenta ventisette paesi (con sede a Leiden, in Olanda). Dal 1976, anno di costituzione di ESTA, è la prima volta che un italiano viene nominato presidente dell’associazione. “Sono davvero onorato di essere stato eletto presidente di ESTA e non vedo l’ora di proseguire l’eccellente lavoro svolto dal mio predecessore, David Collett, e da tutto il team dell’associazione - ha dichiarato Fabio Belli – Insieme al nuovo Consiglio Direttivo di ESTA, proseguirò nel dialogo con la Commissione Europea, con le autorità di regolamentazione e con i governi nazionali per supportare le aziende del nostro comparto nelle sfide che il mercato propone”.
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Cover Story | Casagrande
Sul Lago Dorato Consentiteci la parafrasi di un grande classico cinematografico. Ci è venuto spontaneo, parlando della residenza Tertianum Du Lac di Lugano-Paradiso. Un cantiere valorizzato dalla tecnologia IC-Pile applicata con l’ausilio delle potenti perforatrici C Series XP-2 del costruttore di Fontanafredda (Pn)
Da sinistra, Fabio De Paoli con Vincenzo Fabiano
C
i si può anche innamorare, di un luogo fatato che si affaccia su uno specchio d’acqua smaltato dall’oro del sole pomeridiano. Ma la fatica di costruirla, una dimora incantevole come la residenza per anziani Tertianum, con il suo fascino de luxe distribuito tra la terra costiera e il lago di Lugano, è tutta da celebrare. Noi lo facciamo, con la complicità dell’ingegner Fabio De Paoli di Casagrande e l’apporto tecnico di competenza profuso da un mix di imprese straordinarie. Senza contare l’opera della coppia protagonista in campo, costituita dalle due perforatrici Casagrande C9 XP-2 e C16 XP-2, impegnate all’unisono in una complessa opera di fondazione speciale. I promotori della Residenza Tertianum Du Lac (il gruppo argiovese Swiss Prime
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Vincenzo Fabiano
L’area del cantiere, a Lugano-Paradiso
Site) hanno investito oltre 44 milioni di franchi in una scommessa ardita. Quella che ha previsto la demolizione dell’originario hotel Du Lac (chiuso dal 2011) e di una villa retrostante, sul lato a monte della strada cantonale che attraversa il lungolago di Lugano (in zona Paradiso), per edificare, nello stesso luogo, un complesso residenziale-sanitario per la terza età che prevede 60 appartamenti e 40 camere di cura, oltre a un ristorante di ricercata eleganza. L’impianto sarà composto da due stabili, uno a lago, che riprende i volumi dell’hotel Du Lac, e uno a monte. Incaricata della difficile opera di realizzazione delle fondamenta per il Tertianum, la dinamica e già riconosciuta impresa svizzera SDF SA, di cui è titolare e direttore l’italiano Vincenzo Fabiano, approdato in Svizzera come perforatore per diventare figura tecnica di spicco nelle lavorazioni del sottosuolo e approdare oggi all’avanguardia operativa più sofi-
XP-2, oleodinamica cardine e gestione avanzata Le perforatrici XP-2 series - come i modelli C9 e C16 osservati in cantiere a Lugano - si possono ben definire come veri e propri impianti idraulici di potenza. Adottano la tecnologia Full Load Sensing (FLS) che, a differenza dei comuni sistemi di gestione idraulica, tramite una retroazione tra pompe e distributori, porta in pressione solo la quantità di olio richiesta istantaneamente dall’applicazione in corso. Questo modulo permette, quindi, di gestire la richiesta di potenza e di ridurne le dissipazioni, ottenendo un risparmio di carburante fino al 25% (calcolato su un ciclo di lavoro teorico). Il sistema SPM - Smart Power Management - è deputato a gestire la potenza stessa della macchina e, in abbinamento, all’impianto idraulico Full Load Sensing favorisce l’uso calibrato della propulsionemotore e la riduzione dei consumi. Il sistema di comando e controllo implementato sulle macchine XP-2 offre una serie di vantaggi per l’operatore: monitoraggio di tutte le funzioni, diagnostica dei sistemi di lavoro e costante monitoraggio dello stato dei sensori e dei componenti. Facile e rapida, la conversione dei modelli XP-2 in diverse modalità operative, con una semplice personalizzazione delle funzioni di lavoro e una mappatura rapido del campo di coppia e dell velocità delle teste EP di perforazione. L’assistenza remota con diagnostica e monitoraggio dei parametri di lavoro è basata sulla nuova piattaforma online Casagrande FleetMaster.
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una profondità di 10 m (quindi per 2,53 m al di sotto della quota di scavo) - ci spiega Vincenzo Fabiano, nella disamina del piano affidato all’ingegner Stefano Morandi, progettista delle opere speciali, delle paratie e delle fondazioni del Tertianum, in qualità di consulente della direzione lavori - I pozzi servono a coadiuvare la fase di scavo con una duplice funzione: quella di abbassare il livello di falda e quella di togliere pressione
sticata nelle opere di fondazione. L’appalto fa capo all’impresa di costruzioni generali Garzoni, una realtà familiare che rappresenta l’eccellenza dell’edilizia più importante in Canton Ticino. Il progetto del Tertianum è tra i più ambiziosi portati avanti in questo periodo di ripresa delle grandi realizzazioni residenziali; il complesso in questione è diviso in due corpi di fabbrica interrelati, con una zona (Berg) a monte della stessa strada cantonale che unisce la parte nord e sud della città, e una zona a lago (See) connessa alla prima da un tunnel di spinta che evita il sezionamento della strada con diaframmi (scelta che avrebbe creato problematiche rilevanti all’opera, anche nella fase di cantierizzazione), insediandosi a -6 m sotto la quota lago, come fondo scavo e come platea. “Abbiamo previsto la realizzazione di dieci pozzi nel lato Berg e di altri dieci nel lato See, a lago, tutti a
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all’acqua stessa. All’interno di una serie di tubi, sono insediate delle pompe che hanno il compito di emungere l’acqua in modo continuo. Una volta raggiunto il fondo dello scavo, verrà gettata la platea, realizzando una sorta di ‘scatola chiusa’. Sempre in relazione all’opera di scavo, una volta arrivati alla quota prestabilita, si introdurrà il tunnel di collegamento tra i due edifici, inserendolo in falda, dal piano, per una larghezza pari a quella della carreggiata stradale”. Mantenendo la quota dell’acqua lacustre al di sotto della quota di spinta, quindi, le squadre in cantiere potranno lavorare in condizioni
il più possibile ‘asciutte’, soprattutto nella fase decisiva di varo del manufatto-tunnel in calcestruzzo, passando da Berg a See, sotto la strada cantonale. A tale scopo, saranno utilizzate anche delle resine speciali
Gli I-C Pile, con il gargame in evidenza lungo il tubo
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in grado di creare una sorta di tampone protettivo contro le venute d’acqua. Veniamo dunque alle nostre protagoniste, le due perforatrici XP-2 di Casagrande, impiegate con due modalità di intervento. “Dapprima, le macchine hanno realizzato quel perimetro scatolare di pali di fondazione che abbiamo già citato, in funzione dello scavo nella parte interrata che servirà da base per l’elevazione del fabbricato - riprende il direttore di SDF - La perforazione si è svolta per pali CFA da 600 mm, a circa 12 metri di profondità nella zona Berg, con uno scavo medio di 7,5-8 m. Partendo da una quota di -6,7 m, si è arrivati quindi a 24 m, dove la ‘cucitura’ del perimetro si è compiuta effettuando delle colonne jetting che evitassero l’ingresso dell’acqua”. Due perforatrici importanti, quelle messe in opera dal team SDF - il modello C9 da 30 ton e il modello C16 da 38 ton - configurate alternativamente per una perforazione a rotazione e a martello fondo foro, in ragione della presenza nel terreno di granulometrie piuttosto spesse. E arriviamo a un altro momento tecnico forte delle fasi operative di fondazione. “La C9 XP-2, in particolare, sta attuando una tipologia di perforazione molto innovativa, in prossimità della zona See a lago - specifica Fabio De Paoli - Si tratta
della posa di un’armatura con giunto a gargame che costituisce una barriera formata da una tipologia di pali denominata I-C Pile, fornita dalla società LTM del gruppo GeoLSA di Ciserano, in provincia di Bergamo”. Vogliamo saperne di più e la fortuna, in questo caso, ci assiste. In cantiere, incontriamo proprio l’ingegner Simone Rossetto, della divisione commerciale GeoLSA. “Si tratta di una soluzione molto efficace proprio per la realizzazione di sottopassi, a evitamento di scavi inopportuni e onerosi in prossimità di vie trafficate - ci illustra Rossetto - L’ I-C Pile System prevede l’infissione con martello fondo foro di una serie di pali o micropali, interconnessi tra loro in modo da formare una parete, anche a tenuta stagna,
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se occorre. Gli elementi I-C Pile, in buona sostanza, consistono in tubi d’acciaio sui quali sono saldati dei gargami dal profilo speciale. Se necessario, il profilo femmina del gargame può essere riempito, come in questo caso, con una resina sigillante eco-compatibile che permette di ottenere una tenuta stagna fino a 5 bar di pressione differenziale rispetto all’applicazione standard”. Nella zona See, dunque, con l’infissione degli I-C Pile, la perforatrice C9 XP-2 di Casagrande ha creato una sorta di diga protettiva contro il muro d’acqua, infiggendo una serie di I-C Pile da 16 m di lunghezza a partire da uno scavo di -8 m sotto la quota-lago. “La paratia che ne risulta non ha bisogno di controventature,
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La paratia di I-C Pile infissi sul fondo del lago
cioè non ha la necessità di sostegni superiori dal momento che sono stati realizzati anche dei tiranti opportuni, consolidando la zona nel lato strada e chiudendo poi il perimetro nella parte successiva, sul lato See”, aggiunge Fabiano. La perforatrice Casagrande ha lavorato senza rotazione l’unica rotazione si è realizzata tramite un utensile interno di trascinamento dell’I-C Pile, che scende nel terreno senza problemi, dal momento che risulta saldamente agganciato al palo già posato. “La particolarità degli I-C Pile è quella di poter assicurare una tenuta idraulica senza compromessi, in ragione del sodalizio di un palo con l’altro. - sottolinea infine Vincenzo Fabiano - La lavorazione effettuata dalla C9 XP-2 di Casagrande, per un intervento speciale come questo, si è rivelata perfetta. Parliamo di una perforatrice ideale per l’esecuzione di opere di consolidamento e la realizzazione di ancoraggi, micropali e jet-grouting. Grazie al nuovo design dell’articolazione, la C9 assicura velocità e rapidità di esecuzione
in ogni fase di cantiere. La flessibilità è totale, anche in posizionamenti complessi della macchina. Parliamo, in sintesi, di un modello polivalente, adatto a squadre di lavoro dinamiche e a imprese che cercano
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sempre un supporto tecnico superiore a nuove metodologie da adottare in campo. Senza alcun dubbio residuo e sempre senza problemi, secondo un modo funzionale, eclettico e di notevole praticità”.
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Fondazioni Speciali | ARCO Special Foundations
La barra dell’impermeabilità Per il risanamento di una galleria della Metropolitana di Milano interessata dalla risalita della falda, l’implementazione della tecnica basata sull’impiego di barre autoperforanti e di resina ibrida è risultata decisiva nella riduzione drastica delle venute d’acqua e nella ricostituzione dell’arco rovescio
N
ella rete infrastrutturale che riguarda la Metropolitana di Milano, a partire dal 1999, la galleria a binario dispari della tratta Piola-Lambrate della linea M2 è stata interessata da problemi di infiltrazione d’acqua legati all’innalzamento della falda. Nel 2011 è stato dato corso al progetto di consolidamento e impermeabilizzazione definitivo, quando la portata drenata era di circa 200 m3/h. Nel 2015, a inizio lavori, la portata era aumentata a 600 m3/h (Figura 1). La fase I del proget-
to - conclusa nel 2016 - aveva il duplice scopo di ridurre in modo drastico le venute d’acqua in galleria e di ricostruire al meglio l’arco rovescio, pesantemente ammalorato, assicurando al contempo la stabilità della galleria tramite tirantature. Gli interventi effettuati in questa prima fase hanno riguardato diverse operatività che riportiamo di seguito. Innanzitutto, l’esecuzione di barre di ancoraggio autoperforanti Arco (R32x5,2, L=6 m) sui piedritti e in arco rovescio. In secondo luogo, l’esecuzione di iniezioni
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Sintesi degli elementi utilizzati Rinforzo del piedritto - barra autoperforante R32. Funzione e vantaggi di utilizzo: • Contrasto alla chiusura del cavo • Alleggerimento degli sforzi sull’arco rovescio • Perforazione sotto ballente idraulico senza l’ausilio del preventer
Iniezioni in arco rovescio sotto battente idraulico - barra autoperforante valvolata R38. Funzione e vantaggi di utilizzo: • Esecuzione dell’iniezione selettva ed anche ripetuta a differenti profondità • Perforazione sotto battente idraulico senza l’ausilio del preventer
Iniezioni in arco rovescio sotto battente idraulico - Webac, miscela ibrida HIS (Hybrid Injection System). Funzione e vantaggi dell’utilizzo di resina ibrida: intasamento delle fessure di manufatti sotto battente idraulico, in presenza di abbondanti flussi d’acqua; regolazione del tempo di presa della miscela cementizia, dosando opportunamente il rapporto tra la resina e la miscela cementizia; utilizzo di un solo tubo per l’iniezione combinata nel terreno di miscela cementizia e resina, previa miscelazione dei prodotti mediante un connettore a V.
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con miscela cementizia c/a=2, mediante tubo monovalvola in PVC con otturatore in gomma. Constatato l’abbondante flusso d’acqua in fase di perforazione (Figura 2) e la difficoltà nell’utilizzare il preventer, l’impresa ha modificato il progetto, che prevedeva l’uso di tre tubi monovalvola tra loro collegati, riducendo il diametro di perforazione da 100 mm a 51 mm, al fine di ridurre l’afflusso d’acqua. Questa variante ha comportato maggiori difficoltà nel controllare il tempo di presa della miscela (che spesso rientrava attraverso le fessure tra arco rovescio e piedritti, in assenza di sigillazione. In terzo luogo, si è proceduto alla realizzazione di barre autoperforanti (R32x6, L= 1 m) di collegamento tra arco rovescio e getto di regolamento. La fase II ha contemplato iniezioni sul consolidamento del terreno intorno alla galleria, con lo scopo di creare un guscio continuo che assicurasse l’impermeabilità e la statica della galleria stessa (Figura 3). Il progetto prevedeva di realizzare i consolidamenti in arco rovescio dall’interno della galleria, ipotizzando la chiusura totale della linea per due mesi. Per entrambi gli interventi, da piano strada e da galleria, era previsto l’utilizzo di tubi a manchette in PVC e l’iniezione di miscele cementizie e silicatiche. A seguito della pandemia da Covid-19 le condizioni
Figura 1
Figura 2
Figura 3
operative, tuttavia, sono variate, consentendo lo svolgimento dei lavori soltanto in sessione notturna.Questo fatto ha reso difficile poter operare con la tecnologia tradizionale che prevede l’esecuzione di perforazioni rivestite, l’inserimento dei tubi a manchette e la realizzazione della guaina. Quindi, la proposta è stata quella di utilizzare barre autoperforanti valvola del tipo R38x5,2. Inoltre, a causa dei rientri ancora presenti in arco rovescio, sono state eseguite delle iniezioni di “confinamento” con miscela ibrida HIS; questa, facendo presa più rapidamente della miscela cementizia da sola, ha intasato le riprese di getto (Figura 4). Le iniezioni da strada sono state portate a termine secondo le specifiche di progetto, permeando il terreno al contorno di piedritti e calotta.
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Figura 4 Ing. Antonella Antonelli di MM Ingg. Antonio Romano e Pietro Antonacci di ATM “Permeation grouting and consolidation works to solve flooding” presentato al WTC 2019 a Napoli
The waterproof bar Since 1999, the uneven track tunnel of the M2 line (Milan Underground) between Piola and Lambrate stations, has been affected by water inflows, related to the water table raising. In 2011, the final consolidation and waterproofing project was launched, when the inflow was about 200 m3/h. In 2015, while starting the works, it had increased to 600 m3/h. Phase I, ended in 2016, had the dual purpose of drastically reducing the water inflow and of restoring the heavily damaged inverted arch in the best possible way while ensuring the stability of the tunnel by means of tie rods. The interventions carried out in this first phase were as follows: 1) Execution of self-drilling anchor bars Arco (R32x5,2, L=6 m), on the side walls and in the inverted arch; 2) Execution of cement grouting with cement mix c/w=2, using single valve pipes with rubber obturator. Verified the copious water inflow during the drilling phase and the difficulty of using the preventer device,
the Company modified the project that entailed the use of three interconnected single valve hoses, decreasing the drilling diameter from 100 mm to 51 mm in order to reduce the water inflow. This variant, however, entailed greater difficulties in controlling the setting time of the mixture that often seeped through the gaps between the inverted arch and the side walls, without sealing them; 3) Execution of R32x6 self-drilling bars, L=1 m to connect the inverted arch and the regulation casting. Phase II, now almost completed, entailed soil consolidation grouting around the tunnel, with the aim of creating a continuous shell that would ensure the water tightness and statics of the tunnel itself in the long term. The project entailed executing the reinforcements in the inverted arch from inside the tunnel, assuming the total closure of the line for two months. For both operations, from the surface e from the inside of the tunnel, the use of
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T.A.M. and permeation grouting with cement and silicate mixtures were considered. Due to the Covid-19 pandemic, however, the operative conditions changed so that it was only possible to carry out the work at night. This limit made it difficult to operate with the traditional technology because there was not enough time to execute the drilling with casing, the subsequent insertion of the sleeved pipes and the realization of the sheath. Therefore, the use of valved self-drilling bars R38x5,2 type was proposed. Furthermore, due to abundant inflow still present in the inverted arch, “confinement” grouting was carried out, by injecting a hybrid cement and resin mixture (HIS) that sets more rapidly than the sole cement grouting, thus clogging up the casting joints. External grouting was carried out according to the project specifications regularly permeating the ground around the slide walls and crown.
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Fondazioni Speciali Special Foundations
Metropolitana Milano Linea MM2 Piola-Lambrate Stabilizzazione del terreno con iniezione ibrida - Biacca cementizia e Poliuretano Bicomponente di Stefano Morandi (Dr. S.Morandi Geotecnica), Simone Rossetto (ARCO), Stephan Delarue (Webac-Chemie)
L
a metropolitana linea 2 di Milano è stata realizzata nel 1967 senza considerare i dettagli di impermeabilizzazione. Alla fine degli anni ‘90 la falda freatica è aumentata di molti metri nel giro di pochi anni. Successivamente sono stati osservati alti tassi di afflusso di acqua nelle gallerie. Ad esempio, nel 2015 la portata misurata nelle Gallerie Lambrate- Piola è stata di 700 m³/ora. I diversi tentativi effettuati con iniezioni di cemento o resina non hanno avuto successo. L’obiettivo era quindi quello di coniugare le caratteristiche dei materiali e creare soluzioni economicamente e tecnicamente valide. La metodologia scelta è stata la Webac® HIS (Hybrid Injection System), che combina le caratteristiche dell’iniezione cementizia con i vantaggi dell’iniezione chimica del poliuretano. I due componenti del materiale di inie-
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zione (cioè boiacca cemetizia e resina PU2C) sono stati miscelati separatamente e pompati da due pompe e poi uniti in un miscelatore statico e combinati in un unico prodotto per l’iniezione. I risultati sono stati soddisfacenti e hanno raggiunto gli obiettivi di riduzione della permeabilità del suolo, sigillatura della galleria e miglioramento delle caratteristiche geotecniche del suolo: è stata conseguentemente aumentata anche la durabilità della galleria e la vita utile prevista della struttura.
1. Introduzione I primi progetti per una linea metropolitana a Milano furono redatti nel 1914 e nel 1925, seguendo l’esempio delle reti di trasporto metropolitano in
altre città europee come Londra, Parigi e Berlino. La costruzione però poté iniziare solo dopo la seconda guerra mondiale e nel 1955 venne fondata una società propria per la progettazione e realizzazione della Metropolitana di Milano. L’azienda si chiamava Metropolitana Milanese. La costruzione della linea 1 iniziò nel 1964. Oggi un totale di quasi 100 km di Metrolinee sono operative per un totale di 4 linee. Si tratta della M1, M3 e M5. La M4 dall’aeroporto di Linate a San Cristoforo è attualmente in costruzione e dovrebbe essere aperta nel 2023. La metropolitana di Milano è operato da Azienda Trasporti Milanesi (ATM). ATM, come fatto interessante, detiene anche il 51% della metropolitana di Copenaghen. Dalla fine degli anni ‘90 molte tratte della metropolitana di Milano sono state inte-
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ressate dall’innalzamento della falda freatica, causato dalla diminuzione dei prelievi dai pozzi industriali; dal 2015 il tratto compreso tra le stazioni di Lambrate e Piola sulla Linea Verde è oggetto di lavori di impermeabilizzazione e consolidamento delle strutture dell’anello interno.
totecnica 1 (terreno di riempimento); Unità litotecnica 2 (alternanza di ghiaie e sabbie).
Posizione del progetto Il tratto di riferimento della Metro 2 collega le stazioni di Piola e Lambrate. La stazione di Piola consente l’accesso diretto al Politecnico di Milano (POLIMI), in quanto la stazione di Lambrate si trova nelle vicinanze della RFI Stazione Milano Lambrate: la metropolitana 2 è stata attivata il 27 settembre 1969 e oggi trasporta una media giornaliera di 340.000 passeggeri.
2. Descrizione della situazione Descrizione del problema Dal completamento della costruzione dell’opera si è registrato un aumento significativo della falda freatica e studi idrogeologici dimostrano che l’innalzamento della falda freatica proseguirà nei prossimi anni fino a raggiungere i 107 slm. L’afflusso di acqua in galleria ha raggiunto valori stimati in oltre 1000 m3/h, con l’effetto di sommergere il binario ferroviario; nel 2015, all’inizio dei lavori della Fase 1, la portata misurata era di 700 m3/h. Questo elevato afflusso di acqua rappresentava un rischio per la sicurezza del traffico ferroviario e l’integrità strutturale del tunnel. Era necessario agire al più presto. Per
tale motivo, lo Studio Dr. S. Morandi è stato incaricato dall’Appaltatore sia della Fase 1 che della Fase 2 di eseguire indagini e sviluppare un trattamento performante. Dopo lo sviluppo della proposta, l’esecuzione doveva iniziare immediatamente. Geologia, geotecnica e idrogeologia Le caratteristiche stratigrafiche, geotecniche e idrogeologiche dei suoli nel tratto in bonifica sono state ricavate da trivellazioni con prove SPT, analisi granulometriche dei campioni e prove di permeabilità. Sotto un livello di riempimento dell’altezza di circa 2 m si alternano ghiaie pulite, ghiaie limose, sabbie limose e sabbie fini. Dal punto di vista geotecnico si possono distinguere due unità litotecniche: Unità li-
Dal punto di vista idrogeologico, ignorando il terreno di rinterro, è possibile distinguere tre unità idrogeologiche con differenti caratteristiche di permeabilità: Unità idrogeologica 1 (HI1) costituita da un livello di sabbia fine (SM e ML secondo USCS – United Soil Classification System) di circa 8,5 m. L’HI 1 ha una permeabilità orizzontale da 1E-7 a 5E-6. Unità idrogeologica 2 (HI2) costituita da interdigitazione lenticolare dei seguenti litotipi: - ghiaie limose ben miscelate GW-GM, con valori D10 significativamente diversi, da 0,08 mm a 2,5 mm, parametro di grande importanza per la permeabilità e l’iniettabilità del terreno; - SW-SM sabbie limose ben miscelate, con valori D10 da 0,06 mm a 0,15 mm; - sabbie limose SM, limi e sabbie alternate, che differiscono da SW-SM per il basso valore di D50 (5-10 volte inferiore), sempre con notevole influenza sulla permeabilità naturale e iniettabilità del terreno. Tutti i suoli presentano frequentemente ciottoli subarrotondati di dimensioni centimetriche (da 30 a 80 mm). L’HI 2 ha una permeabilità orizzontale da 1E6 a 5E-5 m/s. Unità idrogeologica 3 (HI3) costituita da un livello di colata di materiale di riempimento durante la realizzazione della galleria. Questo livello ha una permeabilità orizzontale da 1E-5 a 1E-2 m/s.
3. Sviluppo della soluzione Obiettivi e requisiti del progetto Il progetto di intervento è stato organizzato in due fasi esecutive. Durante la fase I, svolta nel 2015-2016, sono state effettuate iniezioni di cemento ad alta densità, riducendo le macrovacuità tra il terreno e l’arco rovescio e facendolo cooperare con la soletta di regolazione mediante chiodi corti e ancorando l’arco rovescio al suolo con tasselli autoperforanti. La fase II, iniziata a maggio 2019, ha comportato la realizzazione di un trattamento di 2 m di spessore da effettuarsi con iniezioni di permeazione di miscele cementizie e silicatiche a bassa densità, più 1 m di cemen-
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to solo a tutela ambientale delle acque di falda; lo scopo dell’intervento è duplice: garantire l’impermeabilità e migliorare la statica della galleria, in particolare dell’arco rovescio. Al fine di limitare le ricadute sul traffico ferroviario, le iniezioni di consolidamento di fase II vengono effettuate dall’interno della galleria per il solo consolidamento sotto il rovescio, mentre il completamento del mantello perimetrale e nella tettoia viene effettuato dalla superficie. Soluzione variante A seguito delle prime esperienze di cantiere e delle prove preliminari di iniezione effettuate in galleria nei mesi di agosto e novembre 2019, è stata sviluppata una diversa modalità esecutiva per il consolidamento della porzione di terreno sottostante l’arco rovescio. In dettaglio, la variante prevede l’utilizzo di tubi autoperforanti valvolati in acciaio con un diametro esterno di 38 mm e un diametro interno di 27 mm, prodotto dalla ditta ARCO di Bergamo, in sostituzione dei tradizionali tubi valvolati in PVC, al fine di limitare le difficoltà operative incontrate dall’azienda stessa nelle trivellazioni sotto falda e l’installazione dei tubi con valvole a manchette. Per quanto riguarda la fase di iniezione, è stata utilizzata la resina Webac® HIS
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(Hybrid Injection System) sviluppato dalla Webac di Amburgo in sostituzione del metodo di iniezione a permeazione multi-pass. Il metodo HIS utilizza una miscela cementizia con rapporto aw/c da 1 a 1, miscelata con resina poliuretanica bicomponente in un rapporto malta cementizia:resina da 10:1 a 20:1, e iniettata in un unico passaggio. La soluzione variante nel tratto di galleria Piola-Pozzo Centrale prevedeva la realizzazione di raggi alterni con interasse di 80 cm, costituiti rispettivamente da 5 e 4 fori, con valvole posizionate ogni 33 cm, come illustrato nello schema planimetrico di Figura 4 e nella sezione tipologica della figura 5; nella sezione pozzo -Lambrate, in relazione alle migliori condizioni dell’arco rovescio, è stata utilizzata una spaziatura maggiore, con raggi alterni di 4 e 3 fori. Le iniezioni sono state effettuate attraverso le valvole per mezzo di packer doppi. I tubi a manchette costituiscono ancoraggi passivi, rafforzando così l’effetto di ancoraggio fornito dalle barre autoperforanti eseguite nella fase 1 dei lavori (2015) e migliorando così la stabilità statica dell’arco rovescio. L’enfasi è stata data agli aspetti ambientali della soluzione proposta. Poiché la situazione idraulica imponeva il rischio di perdite di cemento dovute al dilavamento, si è ritenuto molto auspi-
cabile una soluzione con un materiale a reazione più rapida, munito di eco-certificato. Prova preliminare di calibrazione presso Webac Già a luglio 2019 era prevista una serie di prove preliminari per determinare il comportamento del materiale con cemento disponibile localmente. Durante queste prove preliminari ci si è concentrati sul tempo di presa e sulla viscosità. I prismi sono stati campionati per l’elaborazione dello sviluppo della resistenza alla compressione. I registri di prova mostrano i valori relativi alla composizione del materiale. Sono state registrate le seguenti caratteristiche: Rapporto tra acqua e cemento – w/c; Densità ρ in grammo / cm³; Rapporto Malta/Resina Poliuretanica m/p; Viscosità del cono di palude in secondi FV. Le prove sono state eseguite con cemento disponibile sul progetto (vedi Tabella 2). Selezione del materiale di iniezione Per l’esecuzione dell’iniezione è stato scelto del cemento Portland ordinario locale e la resina bicomponente PU HIS (Hybrid Injection System). I due insieme uniscono le proprietà di resistenza del cemento e dell’antilavaggio della resina PU 2C in un unico sistema. WEBAC HIS (Hybrid Injection System) è un componente di resina reattiva che modifica e migliora le iniezioni di ce-
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Tabella 2
mento. In questo modo è possibile avere iniezioni di cemento rinforzate, stabilizzanti e sigillanti in brevissimo tempo, anche con l’ingresso di acqua corrente. Con il sistema di iniezione ibrida l’iniezione di boiacca cementizia con poliuretano, combinati in un unico sistema, consente di passare facilmente dall’iniezione di solo cemento all’iniezione di malta cementizia arricchita con poliuretano in funzione del tipo di terreno che si incontra e delle condizioni al contorno.
Tabella 3 Proprietà tecniche della resina WEBAC® Hybrid Injection come da scheda tecnica
4. Esecuzione in sito Per ottenere il massimo vantaggio dall’iniezione ibrida, fattori come viscosità, tempo di presa, sviluppo della forza, espansione e rapporto di miscelazione devono essere variabili e monitorati. Le opere erano state portate avanti da CONSITAL (Consorzio Italiano Costruzioni Manutenzioni e servizi società Cooperativa) di Bologna e FIS SpA di Bergamo. Maestranze e attrezzatura Tutte le operazioni sono state svolte in turni notturni dalle ore 22.00 alle ore 4.30 da una squadra di 8 uomini composta da: 1 perforatrice con assistente, 1 operatore treppiede ad iniezione, 1 operatore pompa PU bicomponente, 1 operatore pompa
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Tabella 4 Descrizione delle fasi di lavoro e delle attrezzature utilizzate per eseguirlo
cemento a pistoni, 2 packer e operatori del tubo di iniezione, 1 operatore per la boiacca cementizia. Il consumo di materiale (tubi di iniezione, parti di stand di iniezione e packer in particolare) è diminuito rapidamente grazie alla corretta pulizia e manutenzione preventiva delle parti critiche. Le preoccupazioni relative all’ingresso di acqua dai fori con carico idraulico di 4-5 m sono state rapidamente superate dall’uso di semplici dispositivi meccanici waterstop (realizzati in gomma e resina PU a reazione rapida) che hanno consentito di realizzare una media di 25 barre di valvole autoperforanti per turno. Test durante la fase di studio e risultati esecutivi La fase di progettazione e sviluppo è avvenuta dal 5 al 20 agosto 2019, mentre i lavori in galleria sono stati successivamente svolti dal 21 al 26 agosto 2019. Il test di verifica sulle opere di iniezione eseguite si è svolto dal 13 al 29 novembre 2019. I test di agosto e novembre hanno permesso di confermare i vantaggi del progetto. I lavori di iniezione sono stati completati a maggio 2021 con i seguenti risultati: Sigillatura - Le prove di permeabilità a prevalenza costante Lefranc dimostrano la riduzione da almeno 10 a 100 volte della permeabilità orizzontale naturale in situ, da 101E-02 m/s. L’afflusso d’acqua nel tunnel è ridotto a meno di 5 m3/h. La combinazione di prove di granulometria e prove lefranc di permeabilità nel foro prima e dopo le iniezioni ha permesso di identificare il range di iniettabilità: il range di iniettabilità HIS parte da ghiaie con permeabilità 1E-02 m/s fino a sabbie molto fini, con un indice D50 inferiore a 1 mm e permeabilità di 7E-06m/s, come mostrato in fig. 15. Caratteristiche meccaniche: l’UCS su carote prelevate dai fori iniettati in terreni di granulometria più grossolana ha dato rese nell’intervallo 10 – 19 MPa. I parametri geotecnici media dei terreni iniettati dell’Unità Litotecnica 2 - Ghiaia e sabbie sono conseguentemente migliorati come indicato nella Tabella 5. Le iniezioni sono state completate a maggio 2021, rispettando gli obiettivi di progetto richiesti nei tempi previsti. I risultati quantitativi sono riassunti nella seguente Tabella 6.
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Tabella 5 Parametri geotecnici dei suoli dopo iniezione di resina HIS
Insieme al tubo autoperforante valvolato, l’iniezioni di resina Webac® HIS si è rivelata una soluzione efficace per risparmiare tempo per rendere possibile la stabilizzazione del terreno in condizioni logistiche e idrauliche difficili.
5. Conclusione L’iniezione del terreno circostante il tunnel della Linea 2 di MM con il Sistema di Iniezione Ibrida Webac® HIS è stata eseguita con successo e ha soddisfatto le esigenze prefissate dal Contractor. Ha soddisfatto i requisiti di resistenza alla compressione e impermeabilità, ma allo stesso tempo anche i più elevati requisiti ambientali. Il sistema HIS ha convinto con la sua ampia gamma di iniettabilità da ghiaie con permeabilità 1E-02 m/s fino a sabbie molto fini con un indice D50 inferiore a 1 mm e permeabilità di 7E-06 m/s. Ha anche mostrato un’alternativa economica all’iniezione di cemento puro, dove ci si doveva aspettare dilavamenti e altre perdite.
Tabella 6 Importi degli interventi di ripristino della galleria Piola-Lambrate M2
La galleria dopo l’intervento
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Fondazioni Speciali | Bauer Special Foundations
Una rotonda dal mare La BG 15 H di Bauer Macchine Italia si distingue per le alte prestazioni e i bassi consumi, nella realizzazione di pali di fondazione per briccole di accosto. La postazione? A pelo d’acqua
L’
operazione è più che inconsueta. Potremmo definirla quasi audace, nella sua ingegnosa logistica operativa. Una perforatrice BG 15 H di Bauer Macchine Italia, tra dicembre e gennaio, ha lavorato da un pontone mobile, utilizzato dall’impresa costruttrice per posizionare la macchina nei vari punti di scavo. L’intero cantiere, della durata di circa un mese e mezzo, ha visto la macchina impegnata nella realizzazione di pali parzialmente rivestiti a 32 m di profondità, per 894 mm di diametro. Ci troviamo a Porto Corsini, in prossimità del Porto di Ravenna. La perforatrice BG 15 H è stata insediata sul pontone mobile che naviga lungo un canale di collegamento in cui transitano le navi che trasportano i container da e per il porto della città dei mosaici. Dal motopontone adeguatamente strutturato per sostenere i pesi delle attrezzature e assicurare il perfetto posizionamento della perforatrice – la macchina si è occupata della realizzazione, tramite asta Kelly e utensile, di pali parzialmente rivestiti a 32 m di profondità dal livello del mare, per un diametro, piuttosto insolito, di 894 mm. “Nello specifico, si è trattato di pali di fondazione per briccole di accosto, strutture che fuoriescono dal pelo dell’acqua e che di fatto permettono alle navi di accostarsi e seguire una certa direzione all’interno del canale - ci spiega l’ingegner Simone Prisco, Key Account Manager per Bauer Macchine Italia - In sostanza, le briccole delimitano l’area di passaggio delle navi. Queste nuove strutture sono andate a sostituire le precedenti briccole, che versavano in pessime condizioni”.
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L’ingegner Simone Prisco, Key Account Manager di Bauer Macchine Italia
Assoluta protagonista del cantiere è stata ovviamente la BG 15 H, una perforatrice che può essere ordinata con la dotazione del cilindro di tiro/spinta (versione standard, oppure Upgrade 1) o con l’argano di tiro/spinta (versione Upgrade 2). “Noi abbiamo optato per mettere a disposizione del mercato italiano una BG 15 H in versione Upgrade 1 per vari motivi - specifica l’ingegner Prisco - Prima di tutto, benché sia una macchina che può fare anche CFA, abbiamo optato per una perforatrice molto specifica dedicata realmente all’esecuzione del palo trivellato, con o senza rivestimento, dove possiamo raggiungere un diametro di 1.500 mm. Inoltre, in relazione alla stessa perforatrice, il cilindro dà molta più forza e permette di gestire in modo più efficace il rivestimento. Anche in fase di tiro la nostra macchina offre 50 kN in più rispetto all’argano, quindi un 25% in più di forza di tiro rispetto alla versione equivalente con l’argano. Il secondo motivo che ci ha indotti a scegliere questa versione è invece legato a una specifica caratteristica del mercato italiano, che deve sempre fare i conti con
la complessa situazione dei trasporti e delle norme che li regolamentano. La BG 15 H Upgrade 1 è infatti stata pensata per stare in sagoma e presenta una larghezza di 2,5 m. Il tutto per la massima trasportabilità: semplicemente smontando il contrappeso e la rotary è infatti possibile tra-
BG 15 H Upgrade 1, la scheda tecnica Diametro massimo di perforazione........................1.500 mm Profondità massima di perforazione ......................44 m Motore........................................................................Cat C7.1 (186 kW, 1.800 giri/min) Altezza macchina ....................................................18,2 m Contrappeso rimovibile...........................................5 t Cinematismo ............................................................tipo H a pantografo Rotary.........................................................................KDK 150 SL (multimarcia) Coppia nominale a 330 bar ...................................150 kN Velocità di rotazione ................................................52 giri/min Forza di tiro/spinta cilindro.......................................250/120 kN Velocità (up/down)..................................................5/5 m/min Velocità rapida (up/down) .....................................15/20 m/min Argano principale.....................................................M6/L3/T5 Tiro strato singolo effettivo........................................43 kN (54 kN nominale) Peso di trasporto.......................................................35,6 t La macchina può essere trasportata, esclusi i contrappesi e la rotary, con un unico mezzo d’opera
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sportare la macchina senza permessi, ma con un semplice mezzo d’opera. In pratica abbiamo scelto questa configurazione per avere una macchina specifica per il palo trivellato, perfetta per rispondere alla trasportabilità del mercato italiano”. La trasportabilità si connette inoltre fortemente ai tempi di montaggio e smontaggio. All’arrivo in cantiere la BG 15 H è infatti pronta a scavare in pochissime ore. Questo aspetto è molto importante ed è di grande interesse per i clienti. Lo stesso dicasi in fase di smontaggio: in poche ore la macchina è pronta per essere trasferita in un altro cantiere. Inoltre è una macchina che trova ampio utilizzo anche in cantieri particolari, per esempio in centro città e indoor (ad esempio nei magazzini) grazie a un’altezza contenuta in soli 18 m. La sezione inferiore dell’antenna è oltretutto pensata per essere smontabile, questo permette di andare a ridurre ulteriormente l’altezza dell’antenna e, soprattutto, permette l’utilizzo del cosiddetto giant drill, ovvero un’applicazione non rivestita che consente di lavorare sottomacchina con un grande diametro. A fronte di performance ai vertici della categoria (il tiro del cilindro è di 25 t, mentre quello dell’argano principale in primo strato è di 14 t) e di una trasportabilità che non ha eguali, la BG 15 H si segnala per consumi molto ridotti e per una serie di
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migliorie progettuali pensate per migliorarne l’efficienza. “La macchina essendo progettata nel dettaglio esclusivamente per l’esecuzione di pali trivellati, ha un’idraulica molto semplificata, con manichette di grande diametro che permettono di ridurre drasticamente le perdite di carico - sottolinea l’ingegner Prisco - Questa soluzione si traduce in una perforatrice con consumi davvero ridotti. La media effettiva registrata evidenzia consumi che si attestano attorno ai 12 l/h. Nello specifico nel cantiere di cui stiamo parlando abbiamo rilevato un consumo di 15 l/h, ma questo leggero incremento è imputabile alla lavorazione effettuata da pontone e alla ridottissima tolleranza tra il diametro dell’utensile e il diametro interno del tubo di rivestimento, che è andato certamente ad aumentare la frizione fra le medesime superfici. Necessitando la macchina di maggiore potenza in questo specifico caso, gli stessi consumi di gasolio hanno subito un leggero aumento rispetto ai consumi medi”.
Manutenzione sicura e semplificata Dal punto di vista manutentivo è molto interessante notare come la BG 15 H sia equipaggiata con le nuove passerelle di servizio integrate laterali. “Di fatto, i co-
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mensioni, ma anche in virtù di un livello di emissioni sonore particolarmente contenuto (105 decibel). Mentre nella cabina, completamente insonorizzata, l’operatore beneficia di un habitat lavorativo decisamente a tutto comfort. “L’utilizzo urbano attraverso un dettaglio tecnico della BG 15 H - conclude Prisco - è evidente anche molto interessante. Nonostante sia una macchina da 45 t di peso, la nostra perforatrice ha un ingombro operativo minimo, con un raggio di rotazione dal centro ralla alla fine del contrappeso di soli 3,59 m, che è decisamente molto ridotto”.
fani laterali apribili sono a scorrimento e hanno già integrate le passerelle e i relativi parapetti - ci mostra il Key Account Manager di Bauer Italia - Questa soluzione permette l’accesso in sicurezza al vano motore e a quello delle pompe. Inoltre, aprendo questi vani, si libera l’accesso sottomacchina e di qui al vano motore. A livello dell’argano principale – l’unico presente sulla macchina in quanto la Upgrade 1 prevede il cilindro di tiro/spinta - un altro aspetto interessante riguarda la presenza delle specchiole sugli argani, che permettono di controllare giornalmente le condizioni dell’olio argani. Questa soluzione pensata da Bauer consente di verificare visivamente il colore e il livello dell’olio, senza dover fare un prelievo. L’insieme di queste soluzioni permette di ridurre il numero di attività e quindi il tempo da dedicare alla manutenzione giornaliera della macchina“. Infine va sottolineato come la BG 15 sia stata progettata per lavorare anche nei centri città, non solo grazie alle sue di-
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La Rivista “Perforare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova
Anno 7 - Maggio/Agosto2021
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Anno 7 - Settembre/Ottobre 2021
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THE ITALIAN MAGAZINE FOR VERTICAL AND HORIZONTAL DRILLING, SPECIAL FOUNDATIONS, GROUND ENGINEERING, WELL DRILLING, ENVIRONMENTAL DRILLING, TUNNELLING, QUARRYING AND MINING Anno 7 - Novembre/Gennaio 2022
THE ITALIAN MAGAZINE FOR VERTICAL AND HORIZONTAL DRILLING, SPECIAL FOUNDATIONS, GROUND ENGINEERING, WELL DRILLING, ENVIRONMENTAL DRILLING, TUNNELLING, QUARRYING AND MINING Anno 8 - Febbraio/Aprile 2022
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pubblicata dal 2015, è l’evoluzione cartacea del portale www.perforare.it, l’unico in Italia specializzato nei settori delle perforazioni verticali, orizzontali e direzionali, il tunnelling, le fondazioni speciali, la geotecnica, la bonifica e il consolidamento dei terreni e l’industria estrattiva.
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Fondazioni, Perforazione Pozzi, Gallerie, Geotecnica, Industria Estrattiva-Mineraria
Editore: Mediapoint & Exhibitions 49 Telefono: 010 5704948 Fondazioni | Perforazione| Pozzi | Gallerie | Geotecnica | Industria Estrattiva-Mineraria Fondazioni Perforazione pozzi | Gallerie Foundations | Drilling | Tunnelling | Geotechnics | Quarrying and Mining Industry Geotecnica | Industria estrattiva-mineraria
Fondazioni Speciali | Edilsystem Special Foundations
Piccolo Gigante La nuova macchina perforatrice per consolidamenti risolve molte problematiche nell’ambito delle ristrutturazioni, con una capacità unica di lavoro negli ambienti complessi e angusti
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i chiama Ercolino 4.0 ed è la perforatrice ideale per le applicazioni della metodologia Geosystem Minipalo Technology della perugina Edilsystem. Questo nuovo modello di macchina per micropali è contraddistinta da un’antenna telescopica - variabile, in automatico, dai 180
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ai 320 cm - e dal carro rotabile di 180°, con la possibilità di lavorare anche sul fianco in virtù di una notevolissima libertà di movimento, per la massima sicurezza di insediamento in cantiere, in virtù dell’implementazione degli stabilizzatori anteriori e posteriori. La perforatrice Ercolino 4.0 è costruita in
dimensioni estremamente ridotte per i siti di più difficile accesso e dalle altezze ridotte. La sua compattezza permette addirittura di passare attraverso porte standard - grazie al carro allargabile dai 70 ai 90 cm - e di lavorare all’interno degli edifici con interpiani inferiori ai 200 cm. La nuova Ercolino 4.0, al momento,
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è concepita in un’unica versione, dotata di un motore a benzina ad avviamento elettrico; la perforatrice è dotata di una centralina separata diesel, che dà la possibilità di lavorare anche in spazi chiusi. Una versatilità di design nei componenti che rende questo modello perfetto anche per eseguire lavori di tirantatura.
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Dotata di filocomando (su ordinazione può essere corredata anche di radiocomando) la Ercolino 4.0 è equipaggiata, inoltre, di una morsa idraulica semplice (o doppia, su ordinazione) dalla concezione moderna e dall’ingombro ridotto. Un dettaglio che testimonia la capacità di personalizzazione insita nel modello. Per poter soddisfare
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al meglio le esigenze di tutti i clienti del settore ristrutturazioni, infatti, sono disponibili molti optional - tra cui, diverse teste di rotazione, da quella per micropali con coppia elevata fino a 500 Nm, a quella dotata di martello per l’inserimento di aste autoperforanti del tipo 32-38-51 mm. La nuovissima macchina Ercolino 4.0, completa di centralina idraulica, è disponibile per l’acquisto, ma consapevoli
che alcuni clienti possono avere bisogno dell’equipaggiamento per un’unica istallazione o comunque per poche istallazioni, l’offerta di Edilsystem contempla anche il noleggio per questa macchina, con tutto l’equipaggiamento necessario per ogni intervento e per l’istallazione del sistema di consolidamento-ancoraggio Geosystem Minipalo Technology brevettato dall’azienda umbra.
Che cos’è il Minipalo Geosystem Per migliorare la stabilità di edifici e infrastrutture o nuove opere, a volte è necessario agire direttamente sulle fondazioni con sistemi ad hoc che servono a consolidare il terreno su cui sono costruite. Alle volte però gli spazi sono ristretti per intervenire con grandi macchinari e bisogna limitare al minimo il disagio dovuto ai lavori. Per questo Edilsystem ha brevettato Minipalo Geosystem, una tecnologia di consolidamento testata e certificata dall’Università degli Studi dell’Aquila che consente di limitare sia le dimensioni delle perforazioni sia quelle delle macchine operatrici, riducendo anche il disagio di un cantiere operativo all’interno di edifici abitati. Si tratta di una tecnologia dalla minima invasività anche perché si avvale dell’uso di macchinari di piccole dimensioni (come la perforatrice Ercolino 4.0) adatti a intervenire negli edifici dove i varchi d’ingresso sono ridotti oppure dove gli interpiani tra i solai non superano i due metri. Il Minipalo Geosystem utilizza barre in acciaio cave del tipo autoperforante ad elevata resistenza, collegate tra loro con speciali manicotti dotati di valvole di non ritorno, che rimangono in opera come armatura, dotati di una punta a perdere (scelta in funzione del terreno). La riduzione della dimensione delle barre di armatura è compensata dall’iniezione nel terreno di una speciale malta cementizia espandente di elevata resistenza (Geo-XP) appositamente studiata, testata e ideata per il consolidamento di terreni in abbinamento allo stesso Minipalo Geosystem, con la capacità di riempire tutti i vuoti presenti nel terreno, incrementando così la resistenza a compressione e di conseguenza l’angolo di attrito di tutto il terreno circostante. Il Minipalo Geosystem può essere impiegato per il consolidamento di fondazioni e sottofondazioni, per ancoraggi di strutture di sostegno per scarpate e pendii, per le chiodature dei terreni, per la costruzione e il risanamento di gallerie, per tiranti e può essere abbinato all’uso di isolatori sismici e dissipatori.
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Fondazioni Speciali | Trevi/Soilmec Special Foundations
Dopo l’Uragano L’impresa ultimata 10 anni fa, che coinvolse la filiale italiana del gruppo di Cesena nel rinforzo degli argini di New Orleans, viene ricordata in un report che sottolinea ancora una volta l’eccellenza operativa e tecnologica italiana
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orse una notizia di cronaca americana, nel bailamme del flusso informativo legato all’evolversi della pandemia da Covid-19, è andata persa ingiustamente nel settembre scorso. Il Governatore della Louisiana, allora, tramite la rete della CNN, affermò trionfalmente che il sistema di argini a difesa della città di New Orleans aveva resistito all’impatto dell’uragano IDA, uno dei più violenti degli ultimi anni. Non fu la stessa cosa nel 2005, quando l’uragano Katrina portò a un’immane tragedia che costrinse il governo degli Stati Uniti a intervenire
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con un programma specifico per rafforzare il sistema di argini a difesa della città. Il programma fu gestito dal Corpo degli ingegneri dell’esercito degli Stati Uniti, in particolare dall’Ufficio per la protezione dagli uragani e ha comportato lavori su diverse sezioni del sistema degli argini. Tra tutti i progetti, Treviicos, la filiale americana di Trevi, fu responsabile dei lavori geotecnici presso l’LPV 111 New Orleans East Back Levee, una delle imprese più cruciali in quel momento, per la portata, le implicazioni ambientali, le sfide tecniche e i vincoli logistici. L’e-
stensione dell’argine LPV 111 oggi è di circa 8,5 km. Durante i lavori, fu stata ripristinata l’altezza originaria dell’argine (5,91 m) ma il nuovo progetto, volto a elevare ulteriormente l’altezza, fu implementato costruendo un “pettine” di pareti a taglio trasversale perpendicolari all’allineamento dell’argine. La tecnica di miscelazione del suolo profondo assistita da getto, a singolo e doppio asse, è stata utilizzata per il miglioramento del suolo presso LPV 111. Il progetto, con oltre 1,3 milioni di metri cubi di suolo stabilizzato, è ancora oggi uno dei più grandi progetti
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di miscelazione del suolo profondo negli Stati Uniti , se non nel mondo intero. Riportiamo, di seguito, il mirabile report che fu scritto allora dal quartiere generale Trevi di Cesena, l’indomani della conclusione dei lavori.
Un argine per ricominciare Katrina fu un mostro che si abbattè sulle coste della Louisiana dal primo mattino del 29 agosto 2005, con le conseguenze più tragiche e per certi versi irreversibili sulla città di New Orleans. Causò oltre 800.000 evacuati e sfollati, 1.482 morti e oltre 91 miliardi di dollari di danni. Contrariamente a quanto spesso indicato dai media, in realtà la devastazione non fu interamente provocata da una natura imprevedibile (anche se, ad oggi, Katrina rimane uno dei cinque uragani con maggior potenza mai registrati negli Stati Uniti), ma, piuttosto, dalla mancanza di tenuta del sistema di dighe, canali e argini costruiti a protezione dell’intera area di New Orleans, nel corso dei decenni. A causa dell’eccezionale intensità dell’uragano, le varie strutture cedettero in ben 53 punti, creando le condizioni per l’allaga-
mento dell’80% dell’area metropolitana. Dopo i primi interventi di emergenza, l’Army Corps of Engineers del distretto di New Orleans, attraverso l’unità speciale Hurricane Protection Office, ha messo a punto un piano (il New Orleans Hurricane Protection System) articolato in un’ampia serie di interventi e mirato a migliorare il sistema di protezione a dife-
sa della città, armonizzando e rendendo più efficaci tutte le infrastrutture oggetto degli interventi di manutenzione, riparazione e ricostruzione. Nel quadro generale dei lavori, particolare rilievo occupa l’argine LPV 111, situato a New Orleans Est. L’opera si estende per 8,5 km tra il canale GIWW (Gulf Intercostal Winter Way) e lo scalo ferroviario
Logistica e attrezzature Vista l’estensione del cantiere e i tempi di consegna dell’opera, Treviicos utilizzerà otto macchine, sette impianti di betonaggio e oltre 150 addetti. La contemporaneità delle diverse lavorazioni (miscelazione e innalzamento dell’argine, mano a mano che si ultimavano i vari contrafforti) rendevano la logistica del sito particolarmente complessa. Si ottenne un’unica viabilità, ricavata nel rilevato e larga poco più di 6 m, disponibile per gli oltre 120 mezzi d’opera che ogni giorno trasportavano l’argilla necessaria all’innalzamento dell’argine, e per tutti gli altri veicoli di servizio adibiti al trasporto di uomini, attrezzature e materiali. Il lavoro, inoltre, era organizzato a ciclo continuo, 24 re su 24 per sei giorni alla settimana e richiedeva particolare attenzione riguardo alla sicurezza, assicurata da una pianificazione vasta e dettagliata di tutte le operazioni. Come abbiamo già sottolineato, le attrezzature Soilmec svolsero un ruolo fondamentale nel cantiere di New Orleans. Le perforatrici SR-90 si confermarono come macchine in grado di garantire alti livelli produttivi e qualitativi - allestite in versione TTJ (Twin Turbo Jet) e dotate di una unità ausiliare per consentire la realizzazione di due colonne di terreno miscelato alla volta. Le SR-90, nella versione TTJ, sono dotate di due aste e di due attrezzi di perforazione e iniezione, azionati da due rotary RD 330 che garantiscono una coppia (momento torcente) di 333a kNm. Le SR-90 comprendono nella dotazione un sistema di controllo sulle pompe che permette di verificarne l’effettivo funzionamento in termini di portata e quantità di materiale che affluisce agli attrezzi. Ma le SR-90 assicurano anche il corretto posizionamento delle colonne, grazie al sistema DMS (Drilling Mate System) che, oltre a offrire il monitoraggio completo di tutte le funzioni vitali della macchina, permette altresì di controllare l’eventuale deviazione assiale rispetto ai parametri impostati con la funzione DPS (Drilling Positioning System). Quest’ultimo dispositivo è di fondamentale importanza per garantire la qualità degli elementi e la loro coerenza con i parametri espressi dal capitolato.
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CSX, correndo parallela a una zona paludosa del lago Borgne, attraversato il quel si accede al mare aperto del Golfo del Messico. L’argine LPV 111 subì ingenti danni durante l’uragano Katrina, riportandone la rottura in più punti.
Dentro il progetto Il vasto sistema di argini che si estendeva intorno all’area di New Orleans prima di Katrina era caratterizzato da strutture molto eterogenee, in quanto a tecniche costruttive, consistenza e qualità dei materiali impiegati. Come tutti i progetti e le opere già assegnate dall’Army Corps of Engineers, anche l’adeguamento dell’argine LPV 111 è dunque mirato a creare nuovi standard qualitativi e ad armoniz-
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zare la capacità di risposta ad eventi atmosferici di eccezionale gravità. Durante i lavori di emergenza che si susseguirono all’impatto dell’uragano, l’argine fu riportato all’altezza originaria di 5,91 m, ma il nuovo progetto previde un incremento dell’altezza - compresa tra gli 8,5 e i 9,6 m - e soprattutto un sistema di rinforzo strutturale, attraverso la creazione di contrafforti perpendicolari rispetto all’asse dell’opera. Prima di stendere il materiale (argille) necessario per il raggiungimento delle nuove quote, sarà posato del geotessile, allo scopo di evitare scorrimenti fra i volumi riportati e quelli esistenti. L’US Army Corps of Engineers, committente dell’opera attraverso l’Hurricane Protection Office di New Orleans, mise a punto un appalto con modalità ECI (Early Contractor Involvement). Appalti di
questo tipo implicano il coinvolgimento dell’appaltatore nelle fasi di elaborazione del progetto definitivo, sollecitando l’identificazione di soluzioni che, pur seguendo le impostazioni generali indicate dal committente, siano in grado di migliorarle. Come tutti i più importanti contratti assegnati dal Corps, i criteri di assegnazione hanno inoltre considerato le soluzioni proposte, l’esperienza degli appaltatori, il livello di sicurezza adottato e il numero di incidenti registrati nella storia dell’impresa, nonché la qualità, la quantità e l’adeguatezza del parco mezzi impiegato. Il prezzo è dunque l’ultimo fattore, in ordine di importanza, preso a parametro ai fini dell’assegnazione. La combinazione di questi diversi, più completi (ma anche più stringenti) criteri di valutazione degli appaltatori, insieme all’applicazione della modalità ECI, ha peraltro dimostrato di portare a migliori risultati sul piano qualitativo, così come a consistenti risparmi nei costi generali delle opere. Seguendo questa articolata modalità di assegnazione, l’opera fu affidata al consorzio Alberici-Archer Western, in alleanza con Treviicos (filiale americana di Trevi Group). Ad Archer Western e Alberici fu assegnato il compito di preparare la viabilità necessaria allo spostamento dei mezzi lungo l’enorme zona accantierata, di reperire e selezionare il materiale necessario per innalzare l’argine alle quote
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La miscelazione profonda del terreno
di progetto, di provvedere alla sua stesa e compattazione, così come alla realizzazione di tutte le opere in calcestruzzo. Treviicos fu invece responsabile dell’aspetto più propriamente geotecnico dell’opera, e dovette quindi realizzare i contrafforti necessari al rinforzo strutturale, mediante la miscelazione profonda del terreno. Vista l’entità del lavoro e i tempi ristretti di consegna (l’intervento doveva essere com-
pletato in ogni parte entro il giugno del 2011), Treviicos subappaltò parte del lavoro all’impresa giapponese Fido che in passato si era già distinta per interventi simili in vari paesi asiatici. Con oltre 1.300.000 metri cubi di materiale trattato, la miscelazione profonda del terreno dell’argine LPV 111 risulterà la più grande e importante mai realizzata negli Stati Uniti e tra le maggiori di sempre a livello mondiale.
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Con la creazione di contrafforti ottenuti con la miscelazione profonda del terreno, si mirava a creare una continuità strutturale lungo tutto lo sviluppo dell’argine, così da evitare cedimenti anche in caso di fenomeni che comportassero un innalzamento delle acque capace di sommergerlo completamente (surf surge). Un’opera così realizzata deve avere caratteristiche che le permettano di resistere ad eventi atmosferici eccezionali, anche catastrofici, per almeno 100 anni. Questo dato non si riferisce tanto alla durabilità in senso assoluto, ma piuttosto al tempo stimato per il ripresentarsi di uragani della dimensione e della forza di Katrina. Dall’estesa campagna di sondaggi effettuati prima dell’inizio dei lavori, risultò che l’argine LPV 111 era caratterizzato da una stratigrafia che comprendeva terra di riporto (Fill), argilla plastica (Fat Clay), sabbia (Sand), limo (Silt) e torba (Peat). Vista la composizione del terreno e le sollecitazioni cui l’argine potrebbe essere sottoposto durante eventi atmosferici
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particolarmente intensi, la miscelazione profonda delle terre risultò il miglior sistema per realizzare i contrafforti. Questa tecnica permette infatti la creazione di colonne di materiale consolidato che hanno caratteristiche strutturali con alti valori di resistenza a sforzi di decompressione e di taglio. Nel caso dell’argine LPV 111, gli elementi che formano il contrafforte sono composti da due colonne sovrapposte - realizzate con perforatrici rotary Soilmec SR-90, dotate di due speciali attrezzi elicoidali che provvedono alla frantumazione meccanica del terreno durante la perforazione e alla sua miscelazione con legante, mediante l’iniezione di una miscela cementizia. Viste le notevoli dimensioni degli elementi 1.600 mm sovrapposte per 200 mm, così da ottenere una larghezza totale di 3.000 mm, con 1,5 m3 di miscela iniettati per ogni metro lineare), le macchine devono garantire una notevole potenza, e giocano dunque un ruolo chiave in termini qualitativi e di produzione. Le perforatrici devono inoltre garantire il controllo geometrico dei vari elementi che - secondo le specifiche di capitolato - non possono deviare per più dello 0,8% sugli assi x e y, rispetto alla loro lunghezza. Gli studi sulla composizione del terreno determinarono inoltre che il mix impiegato per la miscelazione doveva essere composto dal 25% di cemento Portland (fornito, tra l’altro, da un impianto di ce-
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menti Buzzi situato nelle vicinanze del cantiere) e dal 75% di loppa di altoforno, con un rapporto acqua/cemento pari a 1:25. Secondo le specifiche di capitolato, a maturazione avvenuta, gli elementi così realizzati devono fornire una resistenza pari a 120 psi (827,37 kilopascal). La miscela è creata in centrali di betonaggio che operano in situ, dotate di speciali miscelatori messi a punto da Trevi. Una volta miscelato, il legante è inviato, attraverso due sistemi di tubazioni separate, alle macchine (una per ogni attrezzatura elicoidale di perforazione), grazie a due pompe Soilmec ad alta pressione. Nell’arco delle 24 ore di lavoro, ogni centrale di betonaggio garantisce la produzione di sei elementi, ciascuno composto mediamente da 900 m3 di materiale miscelato. Come già sottolineato, ciascun elemento è realizzato sovrapponendo per 20 centimetri una coppia di colonne di terreno consolidato, così da creare un sistema monolitico di 3 m di larghezza, con una lunghezza compresa tra i 20 e i 55 piedi, a seconda delle zone. Gli elementi sono quindi tra loro sovrapposti per 30 centimetri e realizzati in accordo con il tipico schema che vede la miscelazione di quelli primari e poi di quelli secondari. Le centrali di betonaggio si trovano insediate a un raggio massimo di 500 m dalle macchine e vengono spostate ogni qual volta un determinato settore viene completato. Ogni contraf-
forte si trova a una distanza di 7,75 m da quello successivo, e fra due contrafforti è stato previsto un singolo elemento con caratteristiche simili a quelle che formano i contrafforti stessi. Questo elemento centrale non ha valore strutturale ma serve per il monitoraggio necessario a verificare strumentalmente eventuali spinte, spostamenti o disassamenti di quella particolare sezione dell’argine. A seconda della loro posizione, gli oltre 1.500 contrafforti sono composti da un numero compreso tra i nove e i 27 elementi, anche se in alcuni punti e per la particolare conformazione dell’argine stesso, alcuni contrafforti sono formati solo da cinque elementi. In accordo con la modalità ECI, Treviicos diede un importante contributo nelle fasi di affinamento del progetto, che rispondeva a una triplice esigenza: il rinforzo dell’argine, provvedendo alla miscelazione di almeno il 30% del volume totale del terreno; consentire di innalzarlo senza aumentare la base della sezione trapezoidale che lo caratterizzava; permettere il passaggio delle inevitabili infiltrazioni d’acqua (anche se limitate dalla presenza di argille plastiche negli strati superiori). Una struttura continua e parallela all’asse dell’argine avrebbe creato, infatti, una barriera che avrebbe aumentato le sollecitazioni generate dall’accumulo delle infiltrazioni d’acqua nel tempo.
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TECNOLOGIA DEL CALCESTRUZZO - OPERE CIVILI E INFRASTRUTTURE - PAVIMENTAZIONI INDUSTRIALI E MASSETTI - INDUSTRIA DEGLI INERTI PREFABBRICAZIONE E MANUFATTI IN CALCESTRUZZO - MONITORAGGIO, RIPRISTINO E CONSOLIDAMENTO - DEMOLIZIONE E RICICLAGGIO
Filiera del calcestruzzo e della prefabbricazione
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Supply chain of concrete eand precast industry Filiera del calcestruzzo della prefabbricazione
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Perforazioni | Epiroc Drilling
Nella miniera svedese in remoto con la rete 4G Una migliore qualità del lavoro, alti livelli di sicurezza e maggiore produttività. Sono molti i vantaggi ottenuti con il sistema Simba Teleremote nel sito di Zinkgruvan, ed ora, una delle perforatrici è direttamente connessa a una rete LTE dedicata
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ella Svezia centro-meridionale, a circa 250 km da Stoccolma e a circa 15 km dalla città di Askersund si trova Zinkgruvan (letteralmente “la miniera di zinco”). Oltre alla miniera sotterranea, Il sito comprende un impianto di trasformazione e le infrastrutture per la produzione di concentrati di zinco, piombo e rame. La lunga storia estrattiva di Zinkgruvan risale al 1857, quando la società belga Vielle
Montagne diede inizio all’industria mineraria locale che rese famoso il piccolo villaggio. Oggi il sito è di proprietà di Lundin Mining, che ha acquistato la miniera nel 2004. L’accesso alla miniera avviene principalmente tramite tre pozzi. Il pozzo primario P2 consente il sollevamento e l’accesso a livelli di 800 m e 850 m con il fondo del pozzo a 900 m. Un sistema di rampe permette l’accesso ai livelli della miniera sotto il pozzo, il cui livello più profondo si
trova ora a circa 1.270 m sotto la superficie. Una rampa di collegamento tra i cantieri sotterranei e la superficie consente l’accesso diretto dei veicoli alla miniera. Nel sito, ad oggi sono stati scavati 3.908 fori sotterranei per 580.938 m e 193 fori superficiali per 113.037 m, mentre la perforazione ha definito nove zone minerarie: Nygruvan, Burkland, Burkland Copper Stockwork Zone, Lindängen, Sävsjön, Mellanby, Dalby, Cecilia e Borta Bakom.
Zinkgruvan, opzione Teleremote su rete LTE in breve • Attualmente la miniera dispone di quattro perforatrici Simba di Epiroc; una di queste è collegata al pacchetto di automazione Teleremote. • Il primo test, che ha comportato il comando a distanza della macchina tramite la rete LTE, è stato effettuato nel dicembre 2020, nel laboratorio Epiroc situato nella miniera. • Oggi, l’operatore comanda a distanza i lavori di perforazione da un ufficio all’aperto. In futuro, l’ufficio potrebbe essere dislocato a 800 metri di profondità nella miniera per avvicinarsi alla piattaforma. • Al momento, sono stati effettuati 6.500 metri di perforazione. L’obiettivo è di 10.000, dopodiché verrà effettuata una valutazione approfondita. • Grazie al Teleremote, la Zinkgruvan Mining guadagna, in media, quattro ore extra di perforazione al giorno. • Affinché la rete LTE possa funzionare con Simba Teleremote, non sono necessarie velocità estreme; è sufficiente che la rete sia stabile e abbia una latenza ottimale.
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“Burkland, Nygruvan, Dalby, e ora andiamo da Cecilia….” Mattias Dömstedt, coordinatore tecnico incaricato di sperimentare la perforazione in remoto con la rete 4G, abituato a guidare attraverso le lunghe gallerie che caratterizzano le nove zone minerarie, è diretto ora alla zona denominata Cecilia. Scendendo a 350 metri, Dömstedt raggiunge il livello dove il carro di perforazione idraulico Simba E7 di Epiroc trivella a piena capacità, senza operatore in cabina «Ci troviamo nella zona che costituisce la prima fase del progetto. La seconda fase della rete è praticamente completa e abbiamo già iniziato a lavorare alla terza fase», afferma Håkan Mann, Project Manager che, particolarmente entusiasta dell’operazione, aggiunge «Finora è andata fin troppo bene per essere vero. » La miniera di Zinkgruvan
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Operazioni sicure ed efficienti Ma facciamo un passo indietro. All’inizio della primavera del 2021 la Zinkgruvan Mining, in collaborazione con Epiroc e Telia, il principale operatore di telefonia mobile svedese, aveva collegato la perforatrice Simba E7 ad una rete di nuova generazione 4G, LTE (Long Term Evolution). Da quel momento, nelle aree servite dalla rete LTE, la produzione in remoto è decollata velocemente, anche se la perforazione in quest’area, era ancora considerata un test, slegata da qualsiasi obiettivo specifico. «Funziona molto bene, senza intoppi e non appena troviamo qualcosa che non funziona, posso chiamare il tecnico di assistenza Epiroc, presente fin dall’inizio», afferma l’operatore Jocke Lindblad che controlla la perforatrice da un tranquillo ufficio fuori terra, dotato di una finestra dove entra la luce del giorno e con i colleghi che ogni tanto si avvicinano per scambiare due parole. «A me piace stare in miniera, ma è sicuramente più sicuro e confortevole operare da qui. È bello poter fare una pausa caffè o prendere una boccata d’aria quando ne ho voglia», dice. Il fatto che gli operatori non debbano scendere in miniera, salvo in caso di difficoltà o di manutenzione, consente loro di eseguire in media quattro ore di lavoro in più al giorno.
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In termini puramente tecnici, Lindblad può azionare la perforatrice da una postazione remota, esattamente nello stesso modo in cui lo farebbe direttamente in miniera. Gli schermi e leve sono gli stessi della piattaforma. «L’unica differenza è che non riesco a sentire il trapano. Ma è sufficiente tenere sotto controllo i parametri sul pannello di controllo», afferma Lindblad.
LTE è il futuro Costruire una rete LTE dedicata è stata una sfida. È molto più difficile mettere insieme un progetto in una miniera che in superficie. Tuttavia, in questo caso, la scelta è stata facile. «Abbiamo pensato di gestire l’automazione tramite Wi-Fi, ma visto che vogliamo che la rete funzioni per almeno altri dieci anni, perché non investire in un sistema in grado di gestire le esigenze del futuro?» dice Craig Griffiths, Mining Manager di Zinkgruvan Mining. Griffiths è convinto che l’investimento metta la miniera in una buona posizione per gli anni a venire. «Questo ci darà un migliore controllo sulla nostra produzione e ci aiuterà a ridurre i costi.È davvero una bella sensazione. Ma il vantaggio maggiore sarà la sicurezza, poiché i nostri dipendenti dovranno trascorrere sempre meno tempo in miniera. »
Håkan Mann, Project Manager della Zinkgruvan Mining
Nessuno a cui chiedere Mentre il Simba – sotto la supervisione di Lindblad in superficie – cambia posizione per eseguire la perforazione di un nuovo foro, Mattias Dömstedt e Håkan Mann spiegano come funziona la tecnologia e come procede il lavoro di installazione. «Una volta completato il progetto, nella miniera saranno state installate 70 unità, fra trasmettitori e ricevitori di segnali radio, con una copertura di circa 70 chilometri. La rete LTE verrà poi estesa con l’espansione della miniera. La rete LTE attualmente in funzione copre circa 15 km», afferma Mann. Entro il 2022, crediamo si possa installare l’opzione Teleremote di Epiroc su un
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Flessibile e affidabile Simba E7 è un carro di perforazione idraulico resistente e ad alta precisione, adatto per l’esecuzione di fori lunghi di diametro compreso tra 51 e 127 mm e per la realizzazione di gallerie medio-grandi. Può gestire una serie di punte da perforazione, perforatrici da roccia e martelli fondo foro per adattarsi alle diverse esigenze. Questo affidabile carro è dotato di unità di perforazione su braccio per una maggiore versatilità, in grado di affrontare qualsiasi sfida. Con Simba E7 è possibile eseguire perforazioni ad anello con fori paralleli verso l’alto e verso il basso con spaziatura massima di 6,9 m. Il carro può essere azionato con il comando a distanza per aumentare la produttività e garantire la sicurezza e il comfort dell’operatore. È disponibile con alimentazione diesel o a batteria.
sumono la responsabilità e si impegnano a fondo. «Questo è esattamente il nostro approccio a questo progetto. Tutte le persone coinvolte hanno avuto contatti diretti tra di loro. Anche gli operatori hanno potuto parlare direttamente con chi costruisce la rete. La stretta collaborazione con Epiroc è stata assolutamente cruciale per il progetto. «Il nostro sviluppo è andato di pari passo con quello dell’Epiroc. Sapevano che avremmo costruito una rete LTE e hanno sviluppato il loro sistema Teleremote di conseguenza», afferma Mann.
Soddisfatti del risultato Nonostante il fatto che Zinkgruvan sia ancora lontana dal portare a casa il progetto, sia Mann che Dömstedt sono orgogliosi di ciò che hanno realizzato. Dopo aver completato 6.500 metri di scavo a distanza, possono confermare che la perforazione è più efficiente che mai, mentre gli operatori sono soddisfatti e contenti. «È stato fantastico lavorare a questo progetto. Ho lavorato con l’automazione in modi diversi per quattro anni qui in miniera e ora, sperimentare questo nuovo modo di scavare e vederne gli sviluppi, è stato davvero divertente! Naturalmente, il fatto che riceviamo un feedback così positivo dagli operatori lo rende ancora più emozionante», afferma Dömstedt. altro carro Simba, sempre che anche l’RCS4 (Rig Control System - il sistema di controllo di quarta generazione di Epiroc) possa essere utilizzato tramite LTE. Ma Dömstedt, Mann e tutto lo staff che lavora sul progetto, sono fiduciosi grazie ai risultati ottenuti, fin dai primi test, con la connessione fra l’opzione Teleremote e la rete LTE. «Poiché siamo stati i primi a costruire una cosa del genere, non abbiamo potuto chiedere aiuto a nessuno, abbiamo dovuto risolvere da soli tutti i problemi sorti lungo il percorso. » Secondo Mann, la chiave del successo risiede in percorsi decisionali chiari e brevi e in un modo di lavorare reattivo, in cui tutti, compresi i partner e i fornitori, si as-
Jocke Lindblad, operatore presso la Zinkgruvan Mining
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Perforazioni | Toto Costruzioni Generali Drilling
Una Margherita in galleria La TBM sarà impiegata per lo scavo e il rivestimento dei 13,4 km della galleria Cefalù. La complessità geologica sarà risolta dalla capacità della macchina di operare alternativamente in modalità “aperta” o EPB (Earth Pressure Balance)
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ono iniziati nella mattina del 3 marzo scorso, con una cerimonia nel cantiere Toto Costruzioni Generali di Ogliastrillo, i lavori per lo scavo della Galleria Cefalù, la più estesa delle tre gallerie per il raddoppio del tratto ferroviario Cefalù/
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Ogliastrillo-Castelbuono, sulla linea Palermo-Messina. L’opera rappresenta uno snodo cruciale sulla linea Palermo-Messina, voluto da Rete Ferroviaria Italiana (RFI) su progetto di Italferr per liberare la costa di Cefalù dalla presenza del tracciato ferroviario in superfi-
cie. Si tratta di un tratto di ferrovia da 12,3 km in variante su doppio binario e quasi interamente sotterraneo, con due fermate di cui una sotterranea, per un valore di oltre 374 milioni e appaltato ad un’ATI che vede come capogruppo Toto Costruzioni Generali.
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Il tratto in variante Cefalù/Ogliastrillo-Castelbuono prevede lavori per la realizzazione di tre gallerie naturali di linea: la più lunga è la galleria Cefalù, a doppia canna a singolo binario dello sviluppo di circa 6,7 km per canna, realizzata con la tecnica dello scavo meccanizzato. Seguono la galleria Sant’Ambrogio, a singola canna a doppio binario lunga circa 4 km, e la galleria Malpertugio a singola canna a doppio binario lunga 180 m circa, entram-
be scavate con metodo tradizionale. Tra la galleria Cefalù e la galleria Sant’Ambrogio, la nuova linea esce allo scoperto e scavalca due corsi d’acqua (torrenti Mazzatore e Carbone) per mezzo del viadotto Carbone 1 e del viadotto Carbone 2, per poi entrare di nuovo nella galleria a doppio binario Sant’Ambrogio fino alla zona di Castelbuono. Superata la galleria Sant’Ambrogio, la linea esce allo scoperto in corrispondenza del viadotto Malper-
Testa d’Ariete per le Madonie Lunga 140 metri, con un peso di 1.650 tonnellate e una potenza totale di 5,6 MW, pari a circa 8 motori di Formula 1, la TBM (Tunnel Boring Machine) Margherita è provvista di una testa rotante di 10 metri di diametro, equipaggiata con oltre 60 utensili da scavo. avanzamento medio giornaliero di 16 metri, con punte che potranno superare i 20 metri di galleria scavata e rivestita. A questo ritmo si prevede che i lavori nella galleria si concluderanno entro novembre 2024, mentre la fine dei lavori di raddoppio della linea ferroviaria è programmata nel 2025. Per affrontare la complessa geologia delle Madonie, la TBM è stata progettata con un doppio assetto (dual mode), capace cioè di operare sia in modalità “aperta” sui fronti rocciosi, che in modalità EPB (Earth Pressure Balance) per consolidare il fronte di scavo nei terreni più cedevoli. Oltre ad abbattere i tempi di realizzazione, lo scavo meccanizzato ha il vantaggio di ridurre drasticamente i rischi per le maestranze all’interno della macchina, che operano sempre in un contesto protetto, dallo scudo della TBM o dal rivestimento già messo in opera.
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tugio, rientra nella galleria Malpertugio, per poi riuscire definitivamente allo scoperto in corrispondenza della stazione di Castelbuono.
Descrizione dell’opera con scavo TBM La galleria Cefalù, composta da due tunnel di 6,7 km, costituisce la principale opera del tratto ferroviario. Rappresenta l’unica galleria del lotto che sarà realizzata mediante scavo meccanizzato con l’ausilio di una TBM (Tunnel Boring Machine) per 13,4 km complessivi di scavo e rivestimento. La Tunnel Boring Machine Margherita è stata progettata per scavare e rivestire gli oltre 13 km dei due tunnel, risolvendo la complessità geologica grazie alla capacità di operare alternativamente in modalità “aperta” o EPB (Earth Pressure Balance). Una squadra altamente specializzata di circa 100 unità lavorerà allo scavo, per lo più all’interno della TBM, in turni da 24 ore, sette giorni su sette. Il rivestimento della galleria è prodotto in un apposito impianto di prefabbricazione, costruito da Toto Costruzioni Generali in prossimità dell’imbocco della galleria lato Palermo, in località Ogliastrillo.
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Una doppia modalità di perforazione La tecnologia di scavo meccanizzato tramite TBM presenta, nel caso della tratta ferroviaria oggetto dell’opera, due differenti modalità procedurali. Per la realizzazione della galleria naturale Cefalù è previsto l’impiego della TBM Margherita con fresa “dual mode”. Questa tipologia di impiego permette - con interventi di
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conversione che verranno apportati in corso d’opera - di lavorare sia in modalità EPB, in caso di fronti instabili (modalità chiusa, Earth Pressure Balance), dove la stabilità è garantita dallo stesso materiale scavato e condizionato mediante opportuni additivi, mantenuto in pressione nella camera di scavo), sia in modalità aperta, in corrispondenza di formazioni a fronte stabile. La modalità di scavo in EPB è prevista anche nella tratta di attraversa-
mento in sotterraneo del centro abitato di Cefalù. In questo caso, questa modalità di scavo è finalizzata a contenere entro limiti adeguatamente cautelativi l’entità dei cedimenti superficiali, a salvaguardia dell’integrità e della sicurezza dei fabbricati sovrastanti le aree interessate dallo scavo. Contestualmente all’avanzamento dello scavo, si procederà alla posa del rivestimento definitivo della galleria realizzato in anelli di calcestruzzo composti
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da conci prefabbricati muniti di idonei dispositivi di connessione meccanica e di guarnizioni di tenuta all’acqua e all’intasamento (backfilling) dello spazio anulare tra estradosso del rivestimento e superficie di scavo. Lo scavo in modalità chiusa (EPB) è caratterizzato dalla circostanza che il materiale di scavo, opportunamente condizionato, contenuto nella cosiddetta camera di scavo (zona della macchina compresa
tra la testa fresante e la parete metallica retrostante), sia mantenuto in pressione, attraverso la regolazione coordinata dei vari parametri di funzionamento della macchina, in modo da controbilanciare la pressione esercitata dall’ammasso sul fronte di scavo. Lo scavo viene eseguito da una fresa che è progettata in funzione delle caratteristiche litostratigrafiche e di tracciato della galleria. La testa fresante è legata alle caratteristiche geomeccaniche degli ammassi attraversati nello scavo e il materiale di smarino viene estratto attraverso una coclea (scavo in modalità EPB) o attraverso
nastro (scavo in modalità aperta); entrambi prelevano il materiale dalla camera di scavo appena dietro la testa fresante - nella parte inferiore, se si utilizza la coclea, nella parte centrale in caso di utilizzo del nastro. L’allontanamento, lungo il back up della macchina, del materiale scavato, avviene mediante un nastro trasportatore dotato di sistemi per la pesatura che verificano la congruità tra il quantitativo teorico di materiale scavato corrispondente all’avanzamento dello scavo e il volume effettivamente evacuato. Il nastro trasportatore, installato sul back-up trasferisce il materiale, per l’allontanamento
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attraverso la galleria già scavata, fino a un secondo sistema di nastri installato lungo il paramento della galleria. Per garantire la funzionalità del sistema di guida della testa rotante, il cuscinetto che realizza l’accoppiamento della testa rotante con il resto della macchina deve essere costantemente lubrificato e protetto, sia in modalità di scavo “aperta” sia in caso di modalità di scavo EPB, dal rischio di ingresso di materiali scavati. Un risultato che si ottiene attraverso l’opportuna configurazione della guarnizione di tenuta del cuscinetto e attraverso l’iniezione in pressione, nelle apposite camere al suo interno, del grasso lubrificante e del grasso di tenuta; entrambi vengono costantemente rilasciati dalla macchina, anche se in quantità modeste, all’interno della camera di scavo, miscelandosi con il terreno scavato. Lo spazio anulare tra il profilo dello scavo e l’estradosso degli anelli di rivestimento deve essere riempito durante la fase di avanzamento con miscele cementizie con o senza previo intasamento con inerti granulari (pea gravel). Nel caso di semplice intasamento con miscele cementizie (malte o boiacche bicomponenti), l’intasamento avviene per iniezione da appositi ugelli opportunamente collocati all’estremità posteriore della coda della macchina. Per lo scavo in modalità EPB, è necessario conferire al materiale scavato una consistenza che lo renda idoneo al trasferimento della pressione di bilanciamento al fronte. Questo obiettivo si raggiunge trattando il materiale con appositi additivi -
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immessi, attraverso opportuni impianti di distribuzione che terminano in ugelli distribuiti strategicamente in più punti della macchina (sulla testa fresante, nella camera di scavo, lungo la coclea) - miscelati all’ammasso, normalmente con aggiunta di acqua, per conferire al materiale quelle caratteristiche meccaniche e reologiche che ottimizzano i parametri dello scavo. Gli additivi di uso più generalizzato sono costituiti da composti schiumogeni a base di tensioattivi e polimeri ma può essere opportuno o necessario l’impiego di polimeri con varie funzioni in relazione alle caratteristiche dell’ammasso (esi-
ste al giorno d’oggi un’ampia gamma di prodotti “specializzati”) piuttosto che di bentonite. La prima iniezione di additivi (normalmente sotto forma di schiuma) avviene attraverso gli ugelli collocati sulla testa fresante che ruotando provoca il mescolamento del fluido all’interno del terreno e forma sul fronte uno strato di terreno parzialmente trattato (cake). Il materiale fresato passa attraverso le aperture della testa e cade all’interno della camera di scavo detta “camera in pressione”, nella cui parte inferiore è installata la coclea. La camera di scavo è dotata di ugelli per continuare il condizionamento del terreno e di barre fisse per il mescolamento ed omogeneizzazione dell’impasto. I martinetti di avanzamento che agiscono sul rivestimento prefabbricato, attraverso il diaframma in pressione, scaricano la spinta sul materiale fluidificato, posto all’interno della camera, che reagirà in modo idrostatico trasferendo la pressione sul fronte di scavo. Una serie di sensori di pressione controlla che la pressione della camera di scavo rimanga entro limiti predeterminati e calcolati sulla base del carico del terreno sul fronte. Il materiale della camera di scavo viene estratto da una coclea a vite a velocità regolabile in modo che il volume sia equivalente a quello che entra attraverso la testa fresante con la conseguenza, quindi, di mantenere costante la pressione nella camera di scavo.
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è la più importante e diffusa rivista italiana dedicata a gli operatori del vasto e articolato comparto del sollevamento, della movimentazione industriale e portuale e dei trasporti eccezionali. Sollevamento | Trasporti Eccezionali | Movimentazione Industriale e Portuale
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Anno 7 - Ottobre 2021
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La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova
Anno 7 - Agosto/Settembre 2021 La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova
Anno 7 - Giugno/Luglio 2021 La Rivista “Sollevare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova
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Anno 8 - Febbraio/Marzo 2022
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8 -10 Giugno 2022 Piacenza
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Anno 7 - Dicembre/Gennaio 2022
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Anno 7 - Novembre 2021
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Perforazioni | Fraste Drilling
Pozzo di soluzioni Ancora una versione ad alta efficienza per il best-seller FS 400, con il valore di un controllo moderno e funzionale tramite un pannello comandi deputato a ogni aspetto operativo e di sicurezza
È
uscita dalla sede di Nogara, verso i primi orizzonti operativi, l’ultima versione della FS 400, uno dei modelli best-seller della gamma Fraste, destinata a uno storico cliente nazionale come Trivelsonda. Si tratta di una perforatrice per pozzi acquiferi montata su autocarro Iveco a 4 assi, azionata dal motore del veicolo tramite dispositivo di presa di forza integrale (PTO). Macchina ultramoderna, costruita secondo i più aggiornati criteri costruttivi, dotata di caricatore automatico di aste di perforazione, la FS 400 prevede, a bordo, un funzionale pannello comandi per il miglior comfort/efficienza dell’operatore, deputato alla gestione di tutti i più recenti dispositivi per la perforazione in sicurezza in ogni tipo di cantiere. La FS 400 è una perforatrice molto potente, con un peso che rimane al di sotto delle 31 ton e favorita, in questo caso, da un’allestimento completo basato sulle specifiche indicazioni del cliente stesso (con pompa fango e compressore d’aria a bordo) per assicurare il funzionamento sempre alla massima capacità in qualsiasi condizione operativa. Ai caratteri di potenza del tiro da 28 ton e di una coppia fino a 2.400 kgm, la FS 400 aggiunge il primato di una grande versatilità ed è disponibile in molte versioni, sia su camion che su carro cingolato, con un’ampia gamma di componenti, accessori e optionals per adattarsi perfettamente alle specifiche esigenze/ lavori di tutti i clienti. Affidabile e prescelta da un pubblico di clienti ampio, a livello domestico e internazionale, questa perforatrice per pozzi
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acquiferi è destinata anche alle esplorazioni del sottosuolo e a quelle minerarie ed è una macchina ideale per i settori della geotermia, della sismica e dei carotaggi. La Fraste FS 400, in sintesi, è una perforatrice di alta qualità, costruita secondo i criteri previsti dai più alti standard di certificazione internazionali, con prestazioni straordinarie e una competitività professionale conferita a ogni lavorazione, con il massimo fattore di sicurezza. Comprende l’esclusivo e originale sistema di caricamento aste di perforazione di marca Fraste, completamente oleodinamico, oltre a una vasta selezione di componenti e accessori per fornire la più ampia facoltà di soluzioni operative (tra queste, la perforazione a circolazione diretta e inversa di fluidi, la perforazione ad aria con martello fondo foro e la perforazione a secco con aste ad elica continua). Tra gli optional previsti, sono annoverati pompa a pistoni, compressore, verricello, pompa centrifuga, pompa di aspirazione, pompa Triplex a pistoni (altri optional sono disponibili anche su richiesta per offrire la massima personalizzazione a misura del cliente).
Scheda tecnica Potenza Tiro Spinta Coppia max. testa rotante Capacità di perforazione
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260-522 kW (354-710 Hp, TIER 3/TIER 4 F) 28.000 daN 19.000 daN 3.400 daNm 600 m
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Perforazioni | Epiroc Drilling
Miniera di Valore
Arriva sul mercato il carro di perforazione per fori di carica DM30 XC. Per un’estrazione alla massima produttività
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on poteva mancare un ulteriore passo avanti, in questo 2022, sul fronte delle innovazioni minerarie, per Epiroc. Il campione d’avanguardia, questa volta, è il carro di perforazione per fori di carica DM30 XC, adatto per un’ampia gamma di applicazioni di perforazione a rotazione multipassaggio e fondo foro (DTH). Costruito sulla stessa collaudata e affidabile piattaforma del DM30 II di Epiroc, il nuovo DM30 XC offre il 33% di potenza in più e molti vantaggi per i clienti. Questo modello rileva una maggiore coppia di rotazione, all’aumento della forza di spinta, e
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L’anima del controllo Chi sceglie il DM30 XC, può aggiungere ancora più flessibilità al carro di perforazione con il sistema di controllo Rig Control System (RCS) Lite di Epiroc, che offre diverse funzioni di sicurezza e produttività - una pratica base aggiornabile con altre funzioni e opzioni tecnologiche senza dover intervenire direttamente sulla macchina per ogni upgrade. Il sistema RCS Lite prevede lo stesso display per tutte le perforatrici a rotazione Epiroc, a vantaggio di una formazione e un’assistenza unica per gli operatori. RCS Lite prevede tre diversi pacchetti diversificati di servizio per potenziare tutte le applicazioni avanzate dei carri di perforazione DTH o a rotazione.
a una gamma di fori più ampia. Il DM30 XC è realizzato per gestire un diametro di perforazione compreso tra 101 a 159 mm ed in grado di conferire una pressione fino a 20.000 kg. In sostanza, l’identità è quella di un carro di perforazione per impieghi gravosi, montato su base cingolata, ad azionamento idraulico, con testa superiore dotata di un sistema automatico di sostituzione di elementi della lunghezza fino a 9,1 m e di un caricatore-carosello standard. “Il DM30 XC presenta una struttura molto coriacea, senz’altro adatta alle lavorazioni minerarie più impegnative - conferma Mark Stewart, Regional
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Business Manager per la Surface Division di Epiroc - L’eccellente qualità dei componenti lo distingue dagli altri carri da perforazione standard della categoria. Questo modello, quindi, è stato progettato per il settore minerario e pertanto i suoi componenti possono reggere anche i cicli più gravosi tipici di questa tipologia di perforazione. Il telaio robusto e le saldature della torre sono realizzati per contemplare una durata lungo l’intera vita utile della macchina”. Con un’asta di avviamento posta sotto la testa di rotazione, il DM30 XC può raggiungere una capacità di profondità totale di 45,1 m per applicazioni a passaggio multiplo, e di 8,5 m per applicazioni a passaggio singolo. L’elevata efficienza e un serbatoio del carburante da oltre 1.135 litri consentono al carro di perforazione di funzionare fino a 16 ore continuative. Inoltre, l’ingombro ridotto e compatto del DM30 XC lo rende facile da manovrare su superfici degradanti strette, e semplice da trasferire nei siti di coltivazione. Indipendentemente dalle esigenze del cliente, il DM30 XC offre opzioni adatte a qualsiasi applicazione. I clienti possono scegliere, tra i componenti, un compressore a bassa o ad alta pressione per conferire alla macchina la giusta configurazione per ogni operazione di perforazione. Una spaziosa cabina con struttura di protezione FOPS certificata, con l’ausilio di comandi elettrici e non idraulici, offre all’operatore i benefici di maggiore sicurezza, visibilità e comfort. Oltre al fatto che il DM30 XC è facile da utilizzare, in particolare per operatori che hanno già esperienza di altre macchine della serie Epiroc DM. La disposizione ergonomica dei comandi consente il passaggio immediato dalla modalità di perforazione a quella di marcia, massimizzando il tempo disponibile. La macchina è dotata di un sistema elettronico di regolazione dell’aria (EARS) che fornisce un avviamento a basso regime e una facile regolazione successiva per risparmiare potenza e ridurre il consumo di carburante, prolungando la durata dei componenti di propulsione e riducendo il TCO complessivo.
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Attrezzature & Componenti | Sace Attachments & Components
Paywelder, l’elettrico è d’avanguardia Su incarico di un cliente storico, l’azienda ha concepito un sistema di propulsione ibrido per uno dei mezzi di punta dedicato alle saldature delle condotte per le pipeline
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a uno dei protagonisti europei come system integrator fornitore di impianti idraulici e sistemi elettronici dedicati al settore mobile, ovvero la bolognese Sace - società parte del gruppo Americano Flodraulic - arriva l’ennesimo risultato di una politica industriale tesa a investire in alta formazione del personale, con l’inserimento di figure altamente specializzate per acquisire knowhow d’avanguar-
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dia e offrire sistemi innovativi per l’elettrificazione di macchine e attrezzature. Sul cammino verso la transizione elettrica, Sace si è dedicata in modo particolare allo sviluppo di macchine mobili da perforazione, per movimento terra, per la movimentazione di materiali e in altri segmenti diversificati come quello dei compattatori, delle imbarcazioni marine e dei veicoli ferroviari. Alcune soluzioni recenti sono annunciate in presentazione
al prossimo Bauma 2022, a Monaco di Baviera. In anteprima invece alla prossima edizione del PGE Piacenza, va annoverato un progetto per il quale Sace è stata incaricata da uno dei propri clienti storici. Riguarda lo studio, la fornitura e la validazione in campo, di un sistema di propulsione ibrido per uno dei mezzi di punta dell’azienda, ovvero un paywelder, tipologia di macchina concepita per realizzare le saldature delle condotte nel settore pipeline. La macchina tradizionale prevede l’installazione di un motore termico dedicato alla trazione e un Genset per l’alimentazione degli stessi sistemi di saldatura. L’idea rivoluzionaria è stata quella di mantenere il Genset come unica fonte di
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Elementi di efficienza energia elettrica, e di sostituire il motore termico dedicato alla trazione con un altro motore elettrico. Lo scopo finale è naturalmente quello di apportare notevoli benefici in termini di consumi ed emissioni per l’impresa proprietaria del paywelder, così come per gli operatori deputati all’utilizzo. Considerati i requisiti di sistema del paywelder, Sace ha studiato e fornito un impianto del tipo Serial Hybrid in cui il generatore del sistema di saldatura fornisce la potenza, come già detto, anche al sistema di trazione e a quelli ausiliari, attraverso il motore elettrico Editron da 500 V nominali. Questo motore è controllato da un gruppo di inverter, sempre Editron, mentre la logica di comando è demandata a una centralina di controllo. Il software
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Il sistema ibrido della macchina paywelder concepito e realizzato da Sace in modalità Serial Hybrid, ha la facoltà di essere alimentato da qualsiasi generatore che ne soddisfi i requisiti di potenza e tensione. I componenti elettrici Editron selezionati - in particolare il motore e gli inverter - sono dedicati in modo specifico alle macchine mobili e godono di strutture studiate appositamente per un’elevata resistenza agli shock meccanici e alle vibrazioni, con un elevato grado di protezione IP.
realizzato dialoga con gli inverter allo scopo di garantire una gestione ottimale della potenza e di tutte le dinamiche di sicurezza della macchina. L’impianto idraulico di trazione comprende un sistema a circuito chiuso che dialoga con la centralina di controllo per ottimizzare la velocità di rotazione del motore elettrico e massimizzare il rendimento globale del sistema. Analogamente, la gestione si estende alle pompe a cilindrata fissa per il controllo delle funzioni ausiliarie.
I primi test eseguiti sul campo hanno dimostrato che l’innovazione apportata da Sace a questa tipologia di macchina ha contribuito a ridurre il consumo di carburante e di energia e a minimizzare le emissioni e la rumorosità a beneficio degli operatori. La soluzione implementata, inoltre, prevede una schedulazione della manutenzione ordinaria meno costosa rispetto ai sistemi tradizionali, con tempi di fermo macchina decisamente inferiori.
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THE FIRST ITALIAN EXHIBITION & CONFERENCE FULLY DEDICATED TO THE HYDROGEN SECTOR
Piacenza Italy
AGGIORNATO 20 APRILE 2022
8 -10 June 2022
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Fiere | GIC 2022 Exhibitions
GIC 2022
Giornate Concrete a Piacenza Quarta edizione del più grande evento europeo dedicato al mondo del calcestruzzo e ai suoi protagonisti. Più di 230 le presenze tra gli espositori, con il PNRR sullo sfondo delle grandi infrastrutture italiane
S
aranno anche cieli nebulosi, pervasi dall’incertezza politica e finanziaria che potrebbe funestare una ripresa nella quale ancora molti credono. Eppure, il GIC riprende a volare, con l’adesione di oltre 230 espositori (al momento in cui scriviamo) e il battito d’ali di una volontà che parte dalle imprese e dai territori. Le Giornate Italiane del Calcestruzzo-Italian Concrete Days, organizzate da Mediapoint & Exhibitions a Piacenza Expo (dal 28 al 30 aprile prossimi), hanno nel respiro l’otti-
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mismo di un settore che desidera rinascere. Fortemente e con una caparbietà dal respiro internazionale rivelata già nella conferenza stampa ufficiale che ha fatto da preludio alla fiera, nella sede di Confindustria Piacenza. Gli interventi di Francesco Rolleri, presidente dell’associazione, del sindaco di Piacenza, Patrizia Barbieri, di Giuseppe Cavalli, amministratore unico di Piacenza Expo, e di Fabio Potestà, presidente di Mediapoint & Exhibitions, creatore e organizzatore del GIC, hanno delineato i
temi della quarta edizione del GIC - un’edizione oltremodo significativa, perché riprende il filo interrotto dall’improvvisa cancellazione che avvenne improvvisamente nel 2020, a poche ore dall’apertura. Fu un provvedimento d’urgenza del governo, in piena pandemia, a decretare l’inesorabile rinvio della manifestazione. “Fu un momento drammatico e pesante, soprattutto per noi organizzatori - ricorda Fabio Potestà - Oggi il GIC riprende, con il traguardo imminente degli oltre 230 espositori e un sentimento di vitalità che
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Fabio Potestà
coinvolge un comparto, quello del calcestruzzo, nelle sue più diverse accezioni, che è fondamentale per l’economia delle costruzioni. Questo settore può contare, qui a Piacenza Expo, su uno spazio promozionale e di confronto dal respiro europeo e internazionale. Uno spazio mirato e specialistico che rappresenta, oggi più che mai, un punto cardine di vantaggio e di novità rispetto alle altre fiere generaliste dedicate all’edilizia e alle costruzioni”. Le Giornate del Calcestruzzo come opportunità per l’industria del Paese. “Il calcestruzzo è ancora il materiale principe per il futuro delle costruzioni - dichiara con grande convinzione Francesco Rolleri - Soprattutto, questa fiera, dedicata a un settore integrato con l’economia dei territori e delle imprese che vi sono insediate, si svolge in un momento cruciale per il nostro Paese. Un momento di ripresa che rischia di essere frenato drammaticamente dal costo delle materie prime e dell’energia, acuito inoltre dall’aggravio delle gravi tensioni politiche internazionali. Un momento storico in cui la politica indu-
striale nazionale deve dare risposte celeri ed efficaci, soprattutto sul fronte delle costruzioni, con le grandi opere infrastrutturali e un cambio di passo normativo che urgono, a fronte di una lentezza decisionale non più sostenibile”. Tra i temi che saranno discussi e analizzati durante i seminari tecnici e le conferenze del GIC 2022 (organizzate con il supporto delle principali associazioni di settore e delle più importanti aziende costruttrici), troverà ampio spazio di dibattito proprio il monumentale PNRR, il Piano Naziona-
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le di Ripresa e Resilienza che conta 222 miliardi messi a disposizione dell’Europa per investimenti e riforme che riguardano il nostro Paese, secondo un percorso di crescita duraturo e sostenibile. “Nel PNRR, il settore delle costruzioni è chiamato a giocare un ruolo fondamentale ha ribadito Potestà - Bisogna considerare che circa la metà delle risorse disponibili (108 miliardi di euro) sarà dedicato a investimenti primari da realizzarsi entro il 2026, in stretta collaborazione con gli enti pubblici. Di questi, circa 47 miliardi
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di euro (il 44% delle risorse) vedrà il coinvolgimento strategico diretto degli enti territoriali. Abbiamo una grandissima opportunità per riqualificare i territori e migliorare la qualità della vita di cittadini e imprese, sostenendo l’economia e il settore delle costruzioni”.
Il GIC e Piacenza Expo, dunque, al centro di un dibattito fondamentale.“Dalle Giornate Italiane del Calcestruzzo arriva l’ennesima prova di autorevolezza delle fiere specialistiche organizzate a Piacenza Expo – ha sottolineato Giuseppe Cavalli – Il GIC è uno degli eventi più importan-
ti del nostro calendario fieristico, sotto il profilo del livello tecnologico conferito dai suoi espositori e dal lato della partecipazione internazionale che ne fa, oggi, il più qualificato e importante evento tematico d’Europa. Con un indotto importante per la nostra città e il nostro territorio”.
Nuove idee a convegno Le Giornate Italiane del Calcestruzzo-Italian Concrete Days costituiscono un naturale spazio per la discussione approfondita sui temi centrali del costruire nazionale. Anche in questa quarta edizione, il calendario degli eventi congressuali (provvisorio, al momento in cui scriviamo) prevede almeno quattro eventi fondamentali, distribuiti nei giorni di giovedì 28 e venerdì 29 aprile. Nella Sala A di Piacenza Expo, giovedì 28 aprile (dalle ore 9,30 alle 13 e dalle 14 alle 17,30), sarà la volta del convegno inaugurale del GIC, dal titolo “Pavimentazioni rigide in campo aeroportuale. Nuove frontiere”. L’evento è organizzato in collaborazione con Tecno Engineering 2C e prevede numerosi interventi di rilievo, con il coordinamento dei lavori affidato all’ingegner Carlo Criscuolo (direttore tecnico di Tecno Engineering 2c). L’introduzione e la conclusione del convegno sono affidate alle prolusioni del generale Mario Sciandra (a capo del Servizio Infrastrutture dell’Aeronautica Militare) e del generale Giancarlo Gambardella (a capo della Direzione Lavori e Demanio del Segretariato Generale della Difesa). Il secondo convegno inaugurale, previsto nella Sala B, sempre giovedì 28 aprile (dalle 14 alle 18), avrà come tema “Dall’esempio del Ponte San Giorgio di Genova alle grandi nuove opportunità per le infrastrutture italiane nel quadro del PNRR”. Nella giornata di venerdì 29 aprile, in Sala A (dalle 9 alle 13), si svolgerà il convegno organizzato dall’European Association for Construction Repair, reinforcement and Protection, mentre in Sala C (dalle 11 alle 13), si discuterà di “Economia circolare nella filiera del calcestruzzo: la riduzione dell’impronta ambientale e l’ottimizzazione delle materie prime e secondarie”, nell’evento organizzato in collaborazione con Wamgroup (ogni aggiornamento sul portale gic-expo.it).
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Parlando di specializzazione, il GIC rimane tuttora l’unica mostra-convegno italiana dedicata in modo specifico alle macchine, alle attrezzature e alle tecnologie per la filiera del calcestruzzo, comprendendo nel novero del comparto anche l’accezione produttiva importantissima della prefabbricazione e altri ambiti collegati strettamente come quelli della demolizione, del riciclaggio e del trasporto degli inerti. L’importanza del confronto e del senso promozionale del GIC per il settore Concrete nazionale è testimoniato dai numerosi e rilevanti patrocini dedicati all’evento fieristico fino a oggi. A livello governativo, in prima linea vanno menzionati il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, il ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili. Tra gli enti locali, l’adesione riguarda la Conferenza delle Regioni e delle Provincie Autonome, la Regione Emilia-Romagna e il Comune di Piacenza. Gli enti primari che concernono il settore comprendono Anas, Assobeton, Federbeton, Atecap, Unacea, Nadeco, Anfia, Assoporti, Confindustria Piacenza; poi, rappresentanze europee come quelle dell’Eda (European Demolition Association), dell’European Association for Con-
struction Repair, Reinforcement and Protection (Acrp), dell’Asociation Espanola de Pavimentos Continuos (Aepc) e della Asociation de Fabricantes de Encofrados y Cimbras (Afeci). Il GIC significa anche eventi speciali e, come da tradizione, comprenderà il conferimento alle eccellenze del settore degli ICTA-Italian Concrete Technology
Awards, a riconoscimento delle imprese e delle professionalità italiane che si sono più distinte nel settore negli ultimi tre anni. La premiazione avverrà durante l’evento GIC by Night, nella serata del 28 aprile (al termine del primo giorno di fiera) che abbinerà al conferimento delle eccellenze, lo svolgimento di iniziative enogastronomiche e di intrattenimento.
Da sinistra, Giuseppe Cavalli, Francesco Rolleri, Patrizia Barbieri e Fabio Potestà
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In questo numero
THE ITALIAN MAGAZINE FOR VERTICAL AND HORIZONTAL DRILLING, SPECIAL FOUNDATIONS, GROUND ENGINEERING, WELL DRILLING, ENVIRONMENTAL DRILLING, TUNNELLING, QUARRYING AND MINING Anno 8 - Febbraio/Aprile 2022
5 Bauer
23 Innoval
I Casagrande
25 IRE 2023
7 Comacchio
3 Liebherr
59 Concrete News
La Rivista “Perforare” è edita da Mediapoint & Exhibitions s.r.l. di Genova
Inserzionisti II Marchi Giorgio
21 Espi Engineering
20 Neron
11 Fraste
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9 Palmieri
19 GeoDrilling
49 Perforare
III GIC 2022
IV Pipeline
27 GIS 2023
& Gas Expo 2022
77 Hydrogen Expo
15 Sip&T
13 Hinowa
69 Sollevare
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Aziende citate A
F
M
Anese
22
Fagioli
26
Metso
Arco
34
Federmacchine
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Morandi
Assobeton
17
Fieramilano
20
Dr. S. Geotecnica
Fraste
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B 44
Macchine Italia C Casagrande
14, 28
CECE
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CSI
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38 S
N
G
Bauer
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Geofluid
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GeoLSA
34, 38
NGE
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Sace
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Soilmec
54
T
GIC
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P
Groupe Géotec
10
Piacenza Expo
Toto Costruzioni 13
Generali Trevi
24, 64 54
U E
Unacea
Edilsystem
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Emerson
18 60, 72
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ESTA Eurosonda 2
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W Webac Webuild Wika
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THE BIGGEST EUROPEAN EXHIBITION & CONFERENCE SPECIFICALLY DEDICATED TO THE CONCRETE AND MASONRY INDUSTRIES
28-30 April 2022 Piacenza Italy
4th Edition Fiera certificata An exhibition audited by
126/2018 GICX18S1
®® Giornate del C CalCestruzzo alCestruzzo Giornateitaliane italiane del italian C ConCrete onCrete dd ays italian ays AGGIORNATO 20 APRILE 2022 28-30April April2022 2022 -- Piacenza, 28-30 Piacenza,Italy Italy
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Filiera del calcestruzzo e della prefabbricazione
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AGGIORNATO 20 APRILE 2022
8 -10 June 2022 Piacenza (Italy) THE UTILITY CONSTRUCTION SHOW
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