PERFORARE n.3/2021

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THE ITALIAN MAGAZINE FOR VERTICAL AND HORIZONTAL DRILLING, SPECIAL FOUNDATIONS, GROUND ENGINEERING, WELL DRILLING, ENVIRONMENTAL DRILLING, TUNNELLING, QUARRYING AND MINING Anno 7 - Settembre/Ottobre 2021

Fondazioni | Perforazione| Pozzi | Gallerie | Geotecnica | Industria Estrattiva-Mineraria || Foundations | Drilling | Tunnelling | Geotechnics | Quarrying and Mining Industry

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Editoriale

Le fiere d’Italia, solide basi della nostra economia

Fabio Potestà

Cari Lettori, la riapertura e l’accelerazione dei grandi cantieri in Italia, insieme alle buone notizie statistiche e congiunturali che riguardano l’industria del nostro Paese, costituiscono davvero un bel segnale di ripartenza dopo la pausa estiva. Un segnale che alla vigilia del Geofluid 2021, si trasmette nel modo più preciso alle fiere di settore (ricordiamo che negli spazi di Piacenza Expo, dopo l’esposizione più importante dedicata alla perforazione e alle fondazioni speciali, si terrà all’inizio di ottobre, il GIS, le Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali, già anticipate da un successo di adesioni da parte degli espositori e del pubblico prenotato). Sarebbe banale dire soltanto che il ritorno delle fiere è una bella notizia. Sarebbe doveroso aggiungere, con un certo grado di riflessione, che la salute degli eventi espositivi fa bene anche allo spirito di competizione internazionale delle imprese, sui mercati mondiali. Un aspetto che fortunatamente non deve essere sfuggito alla Commissione Europea, dal momento che in piena pausa vacanziera ha varato una deroga quantomai opportuna sugli aiuti di Stato, producendo con il supporto economico del governo agli enti fiera un’istanza fondamentale per la sopravvivenza del settore dopo l’intervallo forzato della pandemia. Aefi, l’associazione che rappresenta le esposizioni e le fiere italiane, ha tributato un plauso al provvedimento Ue, ricordando il calo del fatturato di settore nell’ordine di circa il 70% dello scorso anno e del 95% nel primo semestre del 2021. Ora si può contare su ristori adeguati che fino a ieri, limitati dal regime “de minimis”, rappresentavano poco più del 20% delle perdite del 2020. Va ricordato che le manifestazioni nazionali e internazionali, prima del Coronavirus generavano 60 miliardi di euro l’anno e favorivano il 50% dell’export delle PMI. Oggi c’è una gran voglia non solo di tornare a incontrarsi “in presenza” all’interno dei poli fieristici, ma di riscoprire e rilanciare il ruolo di spinta al mercato riscoperto e riconosciuto con forza dalle stesse imprese di ogni settore. Geofluid 2021, metaforicamente, rappresenta la fiera del suolo, della solidità e di fondamenta sicure ed efficaci per ogni tipo di costruzione, della capacità del suolo stesso di essere sostegno affidabile per tutte le attività del nostro Paese. Ecco, parlando del nostro suolo e delle fiere d’Italia che vi sono insediate, possiamo guardare oggi a un futuro industriale più forte e ad una più ottimistica visione degli anni che verranno.

Alberto Finotto

Buona lettura!

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Periodico associato a

Sommario | Settembre/Ottobre 2021 THE ITALIAN MAGAZINE FOR VERTICAL AND HORIZONTAL DRILLING, SPECIAL FOUNDATIONS, GROUND ENGINEERING, WELL DRILLING, ENVIRONMENTAL DRILLING, TUNNELLING, QUARRYING AND MINING Anno 7 - Settembre/Ottobre 2021

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In copertina:

Nel cantiere della galleria San Giorgio, con Fondamenta, ad analizzare i consolidamenti di scavo per l’AV/AC Brescia Est-Verona. In azione, protagoniste assolute, una coppia di perforatrici Comacchio MC 30 in configurazione jet grouting

44 Fondazioni | Perforazione| Pozzi | Gallerie | Geotecnica | Industria Estrattiva-Mineraria Fondazioni Perforazione pozzi | Gallerie Foundations | Drilling | Tunnelling | Geotechnics | Quarrying and Mining Industry | Geotecnica estrattiva-mineraria Direttore Industria Responsabile Fabio Potestà

Responsabile Editoriale Alberto Finotto Collaboratori Roberto Ambra Grafica e impaginazione Romina Testino grafica@mediapointsrl.it Fotografia Archivio Perforare Ufficio traffico Daniela Chiusa daniela.chiusa@mediapointsrl.it Direzione e redazione MEDIAPOINT & EXHIBITIONS SRL Corte Lambruschini Corso Buenos Aires, 8/7 16129 Genova - Italy tel. +39-010-5704948 fax +39-010-5530088 redazione@perforare.it

8 ATTUALITÀ 22 COMACCHIO

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Fondamenta ad Alta Velocità

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Vincere in trincea

34 BAUER

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36 GEAX

64 SIREG GEOTECH

L’Esperienza Ecologica

Vertice multifunzione

100 anni di gioventù

Nelle vene dell’Innovazione

40 CDM DOLMEN

68 MATEST

44 SOILMEC

70 MARCHI GIORGIO

50 COMACCHIO

74 DRACO

56 FRASTE

76 SIP & T

Progettare in campo aperto

Chiamami Aquila

Pronte al debutto

Evoluzione in mostra

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Pre-stampa e stampa Euro Grafica - Genova Registrazioni Tribunale di Genova n.27/2011. Camera Commercio di Genova, R.I. N.O 395768 del 5 novembre 2001 Registro operatori di comunicazione N.O 022258 del 20 gennaio 2012 Comunicazione agli abbonati Art. 10 Legge 675/96. I dati personali contenuti negli archivi della casa editrice “Mediapoint & Exhibitions Srl” sono utilizzati solo dalla casa editrice e solo per perfezionare gli obblighi derivanti dagli abbonamenti. Tutti gli abbonati possono chiedere in qualsiasi momento l’aggiornamento o la cancellazione dei propri dati. Responsabile: Fabio Potestà Testi e foto a riproduzione vietata senza consenso della casa editrice. Legge 1396/42, art. 7, Reg. 18 © Copyright 2021

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Attualità News

Galleria Vittoria, a Napoli perforazioni quasi concluse In dirittura d’arrivo le attività di manutenzione all’interno della Galleria Vittoria di Napoli, nel rispetto del cronoprogramma previsto da Anas, concordato con il Comune partenopeo. In questi giorni il cantiere, secondo una nota diramata dalla stessa Anas “vivrà una nuova fase lavorativa che vede impegnata un’ulteriore squadra di lavoro, composta da sette persone, e l’arrivo di un ulteriore mezzo meccanico, denominato ‘merlo’. La squadra e la macchina specifica consentiranno l’ultimazione di tutte le attività di perforazione e l”inghisaggio’ di tutti i pannelli di rivestimento delle volte che compongono la Galleria, comprese le aree precedentemente interdette per le improvvise manifestazioni di infiltrazioni”. L’obiettivo è quello di “completare entro il 30 agosto le 4.370

perforazioni, i relativi ‘inghisaggi’, l’inserimento delle resine e il fissaggio degli altrettanti 4.370 golfari – prosegue la nota dell’Anas – L’intervento procederà quindi

ulteriormente per fasi, confermando ad oggi, nonostante gli imprevisti emersi, le tempistiche di 120 giorni complessivi per l’esecuzione dei lavori”.

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Attualità News

In Piemonte rinasce l’estrazione di nichel Nichel e cobalto dalle miniere dismesse del Piemonte per la sfida della decarbonizzazione. In Italia la partita si gioca a Usseglio e Balme dove la Strategic minerals, azienda controllata dalla Alta Zinc Ltd, ha ottenuto il rinnovo dei permessi di ricerca per l’esplorazione di cobalto, nichel, rame, argento e metalli associati. Il rinnovo, richiesto dall’azienda mineraria, arriva dopo la scoperta di nuove mineralizzazioni a Balme area adiacente a quelle interessate dal progetto Punta Corna in comune di Usseglio. Già nel 1750 in questa zona c’era la più grossa miniera di cobalto d’Europa. Oggi Alta Zinc ha acquisito i permessi per riprendere la ricerca di cobalto e nichel, anche nella prospettiva della progressiva transizione del mercato dell’auto verso la propulsione elettrica. Il nichel e cobalto sono le materie basilari per la produzione delle batterie di ultima generazione (come quelle che produrrà, ad esempio, l’Italvolt nell’imminenza dell’apertura di un centro per la produzione di batterie a Torino). Il rinnovo per altri quattro anni dei due permessi e la presentazione della richiesta per effettuare le perforazioni – oltre all’investimento iniziale di due milioni e mezzo di euro – riporterà in vita una miniera europea dalle potenzialità straordinarie. Una direttiva dell’Ue incentiva tra l’altro la ricerca di metalli nei territori dell’Unione, indicando 32 elementi tra cui il cobalto, oggi per il 70% importato dal Congo. L’idea di base di Alta Zinc è quella di rivedere vecchi siti minerari anche alla luce delle nuove tecnologie e della risalita del prezzo dei metalli. Il gruppo industriale, a questo proposito, ha già presentato richieste per effettuare ricerche nelle vecchie miniere della Liguria, a Libiola, a nord-est di Sestri Levante e in Emilia Romagna.

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Attualità News

Lipos, il controllo vincente di Liebherr Per la costruzione di un nuovo nosocomio a Oberwart, in Austria, l’impresa Züblin Spezialtiefbau ha deciso di dotare la base di perforazione Liebherr degli strumenti digitali più avanzati Per la realizzazione di 1.310 pile in un’area di 23.000 m², il carro LB 28 è stato dotato del sistema di posizionamento Lipos. La funzionalità di questo sistema è oltremodo utile all’operatore. Una volta che l’area è stata misurato esattamente ed è stata identificata la posizione precisa di ogni singola pila, i dati raccolti vengono trasmessi a Lipos. L’operatore quindi può vedere la posizione della propria macchina e dell’attrezzatura con precisione al centimetro su un monitor in cabina. L’LB 28 può essere gestito quindi con facilità su ciascuno dei 1.310 punti di perforazione senza che l’operatore si preoccupi delle condizioni del terreno, cosa che gli consente di concentrarsi e di lavorare in maniera più sicura. Inoltre, il sistema semplifica il posizionamento di tutte le attrezzature utilizzate in cantiere, aumentando la produttività che deriva dalla combinazione della tecnologia delle macchine ad alte prestazioni con i sofisticati sistemi di assistenza.

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Attualità News

Sirive, una barriera spondale per il Lago di Garda Nove brevetti depositati dal 1993, l’ultimo nel 2020, e una barriera spondale di 95 metri in costruzione ad Assenza, località del Comune di Brenzone sul Garda (VR), per risolvere il problema del passaggio della nuova Ciclovia del Garda nei punti più complessi e con meno margine di sponda su cui poggiarsi. L’impresa vicentina Dalla Gassa, specializzata in riduzione del rischio idrogeologico, diffonde le proprie tecnologie in un nuovo settore di mercato, quello della difesa spondale e marittima, con una soluzione che promette di cambiare il volto della cantierizzazione sulle sponde dei laghi. Il brevetto per la nuova barriera spondale Sirive è arrivato a marzo dello scorso anno, ma Dalla Gassa nel frattempo ha già realizzato due lavori con questa nuova tecnica

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sperimentale tra il 2019 e il 2020. Il primo a Nago-Torbole per costruire una sponda artificiale sul lago di Garda (con espansione di 12×20 metri), commissionata dal Comune a beneficio di surfisti e turisti; il secondo per collegare il Comune di Brenzone alla frazione di Magugnano con un nuovo tratto della Ciclovia del Garda, maxi progetto di interesse internazionale lungo 140 chilometri lungo le tre sponde bresciana, veneta e trentina del Garda. Il nono brevetto di Gaetano Dalla Gassa, fondatore dell’azienda, depositato il 22 febbraio 2018 e concesso dal ministero dello Sviluppo economico (ufficio italiano brevetti e marchi) il 18 marzo 2020 si chiama “barriera spondale Sirive” ed è un intervento a basso costo e impatto ambientale che permette

di allargare le coste di fiumi e laghi attraverso una tecnica di costruzione per costruire rilevati e scogliere sui fondali senza il ricorso a pali infissi, trivellati, palancole, scavatori e subacquei, operando direttamente dalla terraferma, senza compromettere l’assetto ambientale e paesaggistico e tutelando al contempo la sicurezza degli operai impiegati nella realizzazione dell’opera. La barriera viene realizzata sotto il livello minimo del lago, evitando di inquinare e impiegando materiali naturali quali pietra e marmo. I massi ciclopici vengono posizionati direttamente nel lago (o nel fiume) per formare una sorta di catino, vengono collegati tramite ancoraggi di prolunga ai cordoli, fissati a loro volta alla terraferma con micropali e ancoraggi.

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Attualità News

Brianza, continua l’operazione geognostica “Ponti Sicuri” Si sono concluse ad agosto le indagini geognostiche e geofisiche su tutti i quattro ponti della Milano-Meda, la superstrada che collega i territori a nord-ovest tra le province del capoluogo lombardo e del comasco. Si stanno concludendo in queste settimane anche le indagini geognostiche e geofisiche sul viadotto monumentale “Realdino” del fiume Lambro, in viale Trento e Trieste, a Carate Brianza. Le operazioni ristanno svolgendo alla base del pilone centrale e delle due fondazioni delle arcate. In particolare, le indagini geognostiche consisteranno in perforazioni verticali a carotaggio sino a profondità 20 m, con contestuale esecuzione di prove in sito e posa di piezometro. Le indagini geofisiche permetteranno invece la ricostruzione del sottosuolo sino a 3040 m di profondità, attraverso la misura delle onde superficiali registrate da una serie di geofoni posti lungo stendimenti rettilinei di circa 50 m e collegati a sismografi. A queste operazioni, necessarie per la verifica complessiva dello stato del viadotto, si è aggiunta l’implementazione dell’impianto di monitoraggio dinamico in continuo (24/24 h) ad alcuni piedritti del ponte e lo svolgimento, lo scorso giugno, di una breve campagna di rilievo traffico. Nel prossimo mese di settembre si proseguirà prima con lo svolgimento di specifiche indagini sui materiali costituenti la struttura, poi con la prova di carico finale.

YEARS 1981-2021

ANNIVERSARY

WAKE UP! GET BACK TO REALITY D re a m s a re n o t re e l , i t c a n b e re a l .

Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali

7-9 October 2021 Pad 1 Stand E2

19-23 October 2021

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Attualità News

Ponte sul Magra, accelerano le fondazioni

Nell’alveo del Magra, dove l’8 aprile del 2020 è crollato il ponte di Albiano, i lavori per la costruzione del nuovo ponte entrano nel vivo. Una parte del vecchio ponte è stata demolita, mentre aumenta il numero delle colonne della terza pila del nuovo ponte. “In alveo sono state avviate le prove e i carotaggi sulla prima pila – informa l’Anas in una nota – Sono state posate le armature sulla seconda pila e completate oltre 20 iniezioni di jet grouting sulla terza pila. Aumenta velocemente il numero delle colonne realizzate per la terza pila mentre, con l’avvenuta maturazione di quelle realizzate sulla prima, lato Albiano Magra, vengono effettuati i carotaggi e le prove per consentire il montaggio dei ferri”. Nel letto del fiume si lavora, liberando la zona dalle macerie. I lavori proseguono con la demolizione della quinta campata e della quarta pila del ponte crollato. Cambiamenti evidenti si vedranno lungo la strada statale: il piano commissariale prevede infatti l’adeguamento del tracciato e il miglioramento dell’intersezione con il ponte. Sulla sponda di Caprigliola sono stati completati i lavori preparatori per la variante della statale 62 e per la riconnessione della viabilità locale, con la riqualificazione conseguente dell’area. Completata anche la bonifica dagli ordigni bellici sul tracciato dell’ex ferrovia. Sullo stesso fronte, in prossimità della nuova intersezione con la rotatoria, è stato demolito il muro di imbocco del tombino idraulico con la supervisione di un funzionario archeologico. Si lavora anche dall’altro lato, verso Albiano, dove avanza la demolizione della spalla e delle pile che interferivano con l’approdo del nuovo ponte. In particolare le ultime due pile, per consentire l’approdo del nuovo ponte che soltanto in questo punto interferisce con le macerie.

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Attualità News

Tecnopenta, la misura della ricerca Guardando alle aziende d’eccellenza tecnologica presenti al Geofluid 2021, Tecnopenta porta in fiera 25 anni di esperienza negli strumenti di misurazione per i settori della meteorologia, dell’idrogeologia, e della geotecnica. L’attenzione minuziosa ai dettagli e alla precisione costruttiva garantisce prodotti e servizi tecnologici di altissima qualità e affidabilità. In più, Tecnopenta vanta collaborazioni universitarie e pubbliche nello sviluppo di prototipi e sistemi di monitoraggio oltre che per altre applicazioni legate all’innovazione e alla ricerca. L’azienda nel corso degli anni ha partecipato a molti progetti europei grazie ai quali vanta collaborazioni con università e aziende sparse per l’Europa, fra cui (University of Strathclyde (Glasgow, Scozia), Tecnology University of Delft (Delft, Olanda), Université de Pau et des Pays de l’Adour (Pau, Francia), Università di Padova, Università di Trento, Libera Università di Bolzano, Università di Reggio Calabria, G-Impuls (Praga, Rep. Ceca), UMS (Monaco, Germania), Pessl Instruments (Gratz, Austria). Punto di forza dell’azienda è il lavoro in team inteso come condivisione degli obiettivi volti alla soddisfazione del cliente, dal punto di vista del prodotto e del servizio, pre e post vendita, fino al livello di consulenza, assistenza e manutenzione.

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Attualità News

F.B., il motore sommerso made in Italy

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Nata come azienda specializzata nell’avvolgimento di motori sommersi a bagno d’acqua, l’F.B. di Montorso Vicentino (Vi) inizia la sua attività lavorando per le maggiori case costruttrici del settore e, nello stesso tempo, dà origine ad un attrezzato e sviluppato centro di assistenza e manutenzione per qualsiasi tipo di motore sommerso e corpo pompa. Al Geofluid 2021, F.B. porterà l’esperienza acquisita negli anni, attraverso continui studi per migliorare i prodotti che hanno permesso all’azienda di iniziare a produrre una propria linea di motori sommersi a marchio. In seguito, per soddisfare ogni tipo di esigenza, F.B. si è collocata sul mercato con la produzione di una gamma di motori disponibili in diversi materiali: ghisa, bronzo-alluminio, acciaio inox AISI 316, acciaio inox Duplex, acciaio inox AISI 904L ed acciaio inox Super Duplex. La sintesi produttiva di F.B. presenta motori d’eccellenza 100% Made in Italy per qualsiasi tipo di approvvigionamento idrico: dall’irrigazione al sollevamento e alla distribuzione dell’acqua potabile, dalle applicazioni civili ed industriali alle miniere e alla desalinizzazione, in ogni luogo, dove serve rilanciare e distribuire l’acqua.

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Timeco, l’autorevolezza nel no dig

Anche quest’anno Timeco parteciperà con molti contenuti al Geofluid. Realtà ormai insediata con autorevolezza nel mondo delle tecnologie no dig fin dal 1976, Timeco, oltre 40 anni dopo, mantiene la massima professionalità nel settore della palificazione e dello scavo di gallerie, distinguendosi sempre per un’intensa e capillare attività di promozione, vendita e supporto ai clienti italiani per i progetti in Italia

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e nel resto del mondo. Per lo specifico settore del tunnelling, la società rappresenta dal 1996 la Herrenknecht, leader mondiale per la produzione di attrezzature per perforazione di grande diametro (TBM) e di attrezzature per l’installazione di tubazioni per acqua, oil & gas, fognature, energia, teleriscaldamento. I diametri coperti dal range di attrezzature vanno dai 19 m fino ai 300 mm.

Dall’inizio del corrente 2019 l’attività nel settore no dig si è fregiata di una nuova rappresentanza, quella del marchio tedesco Tracto-Technik, specializzato in soluzioni alternative allo scavo a cielo aperto soprattutto per i piccoli diametri, allargando verso il basso la gamma dei prodotti Timeco (installazione e risanamento per sostituzione di tubazioni con diametri dai 600 mm fino ai 45 mm).

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Cover Story | Comacchio

Fondamenta ad Alta Velocità Parafrasando le denominazioni dell’impresa e dell’opera in cantiere, il nostro titolo è perfetto per evidenziare l’efficacia delle scelte tecniche attuate nel cantiere della galleria San Giorgio, nel tratto Brescia Est-Verona. Con due protagoniste: le perforatrici MC 30 in configurazione jet grouting

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L’ingegner Ivan Pollazzon di Fondamenta

L

a nuova linea ferroviaria AV/AC (Alta Velocità/Alta Capacità) Brescia Est-Verona è una delle infrastrutture che esemplificano la ripresa dei grandi cantieri italiani nel NordEst. Lo sviluppo attuale dell’opera procede per circa 48 km, seguendo un percorso che inizia nel comune di Mazzano, in provincia di Brescia, fino a raggiungere il comune di Verona nel lato occidentale con i nuovi binari AV e la nuova interconnessione di Verona Merci. Il tracciato ferroviario attraversa due regioni (Lombardia e Veneto), tre province e 11 comuni, sviluppandosi per lo più in affiancamento alle infrastrutture già esistenti nel

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territorio - 30 km circa in parallelo all’autostrada A4 e per quasi 8 km in allineamento alla linea ferroviaria. Nel comune di Sona, in provincia di Verona, è in corso lo scavo, con metodo tradizionale, della galleria San Giorgio, per una lunghezza di circa a 1,5 km, sia dall’imbocco dal lato Brescia, sia dall’imbocco di Verona. Nel cantiere attualmente è al lavoro la squadra tecnica di Fondamenta per l’e-

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secuzione dei consolidamenti necessari allo scavo stesso della galleria. Il consolidamento dall’alto viene realizzato con trattamento di jet grouting seguendo il profilo del tunnel, per una lunghezza di circa 400 m lineari. L’inizio dei lavori, partiti nel febbraio del 2021, è stato preceduto da un lungo periodo di campo prova che si è reso necessario per la messa a punto della lavorazione e in

particolare per l’ottimizzazione dei parametri in termini di stazionamento, di rotazione in fase di iniezione e di step di risalita. La perforazione viene effettuata con tecnica jet grouting bi-fluido con l’utilizzo di aste ad alta pressione da 114 mm di diametro. Il trattamento ha una profondità di circa 25 m. La perforazione viene eseguita con due macchine Comacchio MC 30, nel-

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la configurazione jet grouting opportuna per raggiungere una quota fino a 33 mm di profondità in singola battuta. “Ogni colonna di jet grouting che viene realizzata ha un suo profilo specifico – ci spiega l’ingegner Ivan Pollazzon, direttore di cantiere per Fondamenta, che si è aggiudicata l’appalto diretto per conto del consorzio Cepav Due - La tipologia del trattamento varia in funzione del terreno e della profondità e deve seguire uno schema molto preciso dettato dal progetto. Visto il numero di colonne da eseguire, la precisione del posizionamento richiesto e la variabilità dei trattamenti abbiamo investito in un moderno sistema di geo-localizzazione che dialoga con il data-logger che equipaggia le macchine Comacchio. In questo modo viene completamente automatizzata la procedura di posizionamento sul foro che altrimenti richiederebbe tempi molto lunghi. Non solo, i parametri dell’iniezione sono anche quelli inseriti nella memoria del data logger, che gestisce in modo automatico l’esecuzione del trattamento per ogni singolo foro. L’operatore non deve fare altro che premere un pulsante”. A differenza di altri sistemi, la misurazione della quota del trattamento non viene fatta dal piano campagna, bensì in maniera assoluta rispetto al livello del mare, garantendo così la massima

precisione di esecuzione. Per ogni colonna realizzata vengono memorizzati tutti i parametri esecutivi, che sono inseriti nei report che documentano la produzione.

Opera complessa, tra logistica e geologia “Il terreno in questa zona collinare è caratterizzato da una presenza di materiale relativamente grossolano di matrice limosa fino ai 10-15 m di profondità, seguito da strati più argille anche piuttosto pesanti, non semplici di trattare - rimarca Pollazzon, parlando della geologia complessa del territorio - Abbiamo quindi optato per un trattamento con pre-taglio ad acqua a 350-400 bar di pressione, mentre l’iniezione del cemento viene fatta a 400 bar. Questo ci permette di raggiungere i diametri richiesti dal progetto, che prevede colonne da 1.200 mm, anche in queste condizioni di terreno non facili”. L’impianto utilizzato per l’iniezione è composto da due dosatori Metax e Lorenzetto che alimentano due pompe triplex Techniwell TW800 da 800 cavalli, mentre l’acqua per il pre-taglio viene fornita da due pompe Metax MP7 da 700 cavalli n grado di fornire circa 520 litri d’acqua a 350/370 bar. Con l’ausilio di questi moderni siste-

mi si è riusciti ad ottenere una produzione anche superiore alle 50 colonne al giorno, pari a oltre 300 m3 di cemento iniettato, lavorando in due turni da otto ore, sette giorni su sette. I lavori, sul lato sud dell’autostrada, hanno portato al completamento di quasi 3.600 colonne. Successivamente la sede autostradale verrà deviata sulla porzione di terreno già trattato, per permettere di proseguire il consolidamento lungo i restanti 250 m di tracciato della galleria sui 400 totali, che richiederà la realizzazione di ulteriori 4.200 colonne più il tappo di fondo di due pozzi di areazione con altri 300 colonne cadauno circa. “Una delle difficoltà principali è stata proprio quella di lavorare a ridosso dell’autostrada, a pochi metri da una delle principali arterie stradali del nord Italia, con l’imperativo di non interrompere il flusso del traffico e ridurre al minimo i disagi per gli automobilisti - sottolinea ancora l’ingegnere di Fondamenta - Per ‘proteggere’ il sedime autostradale abbiamo eseguito una paratia di pali a ridosso del margine della carreggiata. Quando abbiamo scelto di lavorare con tecnica di trattamento a pre-taglio lo abbiamo fatto non solo per motivi tecnici legati alle caratteristiche del terreno, ma anche per motivi di sicurezza. Questo sistema ci ha permesso infatti di eliminare l’uso dell’a-

Il valore profondo di un’eccellenza italiana L’impresa Fondamenta nasce nel 1993 come evoluzione della Sogefon, realtà storica specializzata fino dal 1963 nelle opere del sottosuolo. La nuova società opera sempre ed esclusivamente con proprie maestranze e attrezzature coprendo l’intera gamma delle lavorazioni specialistiche del sottosuolo, la completa gestione degli scavi e delle impermeabilizzazioni e le opere di fondazione in calcestruzzo. Il valore esecutivo delle commesse attribuite a Fondamenta è elevato anche in virtù della cinquantennale esperienza, della costante formazione del personale e del continuo adeguamento del parco macchine all’evoluzione tecnologica del settore. Il quartier generale di Fondamaneta ha sede a Milano e comprende, oltre alla direzione aziendale, tutti gli uffici tecnici e amministrativi. La base operativa - con l’officina, il parco macchine e il magazzino ricambi e materiali, è a Zibido San Giacomo, a sud del capoluogo lombardo. Con un fatturato annuale tra i 28 e i 30 milioni di euro, Fondamenta è ai primissimi posti tra le imprese italiane del settore fondazioni speciali e opera su tutto il territorio nazionale, con una marcata presenza nel Nord, in particolare proprio in Lombardia. All’estero Fondamenta ha operato in diversi paesi europei con prevalenza nel sud della Francia dove lavora con continuità da diversi anni. Nel 2015 Fondamenta ha ottenuto una nuova importante commessa nel Cern di Ginevra, e tra le ultime opere realizzate, va menzionata l’esecuzione della quasi totalità dei pali di fondazione del nuovo ponte San Giorgio di Genova e delle fondazioni profonde del cantiere di Anse du Portier - uno dei più importanti insediamenti residenziali del Principato di Monaco - con oltre 1.000 pali grande diametro di fondazione profondi fino a 64 m, micropali e rilievi di ricognizione dei vuoti carsici, per un’estensione a mare di oltre 60.000 m².

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ria compressa che altrimenti avrebbe potuto provocare potenziali rigonfiamenti, esplosioni e fenomeni di claquage, con conseguenti danni al sedime autostradale. Per contro, abbiamo dovuto investire molto nel trattamento dello spoil risultante dalla lavorazione, perché i volumi di residuo che si genera dalla lavorazione sono importanti e l’acqua risultante è molto carica di refluo, composto dal terreno stesso, oltre che dal cemento”.

Una scelta economica e di sostenibilità La necessità di trattare circa 200-300 m3 al giorno di spoil liquido ha portato Fondamenta a compiere un altro investimento importante per l’acquisto di una pompa centrifuga container Spaci 22 di Getech-Gennaretti che permette di accelerare notevolmente l’asciugatura dello spoil. Grazie a una pompa centrifuga da 20 m3/h, vengono lavorati dai 150 ai 250 m3 di residui al giorno, che variano in funzione delle caratteristiche dello spoil. L’acqua viene completamente chiarificata e rimessa in circolo tramite un sistema di tubazioni e vasche appositamente messo a punto dai tecnici di Fondamenta. “In questo modo, siamo riusciti a lavorare quasi a circolo chiuso di acqua - considera con grande soddisfazione Pollazzon - Dopo una prima fase di trattamento tramite un dissabbiatore che rimuove la parte più grossolana del refluo, lo spoil passa attraverso delle vasche di omogeneizzazione e infine finisce nella centrifuga, che separa sia il refluo cementizio, sia i resti di limo e argilla portati dal terreno. Il residuo secco che risulta dal trattamento è facilmente palabile, viene caricato con escavatore e trasportato a discarica. Grazie a questo sistema siamo riusciti a semplificare notevolmente la movimentazione dello spoil liquido e recuperiamo oltre la metà dell’acqua che consumiamo giornalmente. Lo sforzo organizzativo per gestire tutta una serie di pompe, vasche e tubazioni necessarie per far andare l’impianto è stato notevole, ma i vantaggi superano di gran lunga le difficoltà. Oltre ad un risparmio economico, questo ci ha aiutato molto nella logistica del cantiere, che altrimenti sarebbe stata molto rallentata dalla presenza di enormi volumi di acqua”.

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Fondazioni Speciali | Casagrande Special Foundations

Vincere in trincea Un cantiere che si estende per oltre 3 km nella città di Ferrara e coinvolge la linea ferroviaria Suzzara-Codigoro. Nella costruzione di una nuova galleria artificiale per interrare la tratta ferroviaria cittadina, sono state scelte le attrezzature KRC2-180° e KRC1 per la realizzazione dei diaframmi

Controllo e analisi a bordo Nella serie XP-2 si possono adottare sistemi CFM e CDR sviluppati interamente dalla Casagrande specificamente per le proprie macchine. Il CFM (Casagrande FleetMaster) è la nuova piattaforma online che permette il controllo in remoto da qualsiasi dispositivo, PC, Tablet o Smartphone. Con un semplice accesso alla pagina web dedicata, è possibile monitorare l’attività, la posizione della macchina, gli allarmi attivi e lo storico, tutti i dati significativi registrati oltre a manuali di uso e manutenzione e schemi idraulici ed elettrici. Il CDR (Casagrande Data Recording) è il sistema di registrazione e monitoraggio dei lavori eseguiti con la macchina. Sul monitor in cabina sono visualizzati i parametri della perforazione in corso, lo storico e i dati caratteristici in base alla tecnologia impiegata. E’ possibile scaricare i dati per postprocessing o realizzare report dedicati al cantiere.

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L’

avvio nel mese di maggio e il massimo impegno professionale in campo. I lavori per la realizzazione dell’interramento ferroviario delle due linee verso Codigoro e in direzione della Romagna che attraversano la città di Ferrara - oltre al completamento della bretella Suzzara-Rimini, importante in modo particolare per il traffico merci - sono in questi mesi nella fase cruciale del progetto. L’infrastruttura, dal costo complessivo di oltre 34,5 milioni di euro (34.649.456,77), sarà in grado di alleggerire in modo consistente i problemi di traffico del capoluogo. In particolare, l’opera unifica in un’unica sede ferroviaria - da realizzare in buona parte in trincea e galleria artificiale - le due linee ferroviarie esistenti che, in uscita dalla Stazione di Ferrara, si dirigono rispettivamente verso Codigoro (Linea Fer) e verso Ravenna-Rimini (Linea Rfi), risolvendo le relative interferenze ferroviarie a raso con la viabilità stradale della città di Ferrara. Inoltre, il progetto prevede il completamento della cosiddetta “Bretella Suzzara-Rimini”, opera parzialmente realizzata, che si sviluppa in trincea/galleria artificiale e che ha lo scopo di collegare direttamente le omonime linee, creando un by-pass sulla stazione di Ferrara in modo da consentire, in particolar modo al traffico merci

che si intende potenziare sul collegamento tra il Porto di Ravenna e il Brennero, di non entrare in stazione per invertire il senso di marcia.

Le macchine e le attrezzature in campo Per l’opera sono previsti complessivamente oltre 70.000 m2 di diaframmi mediante la realizzazione di circa 1.900 pannelli a una profondità variabile dai 12 m ai 24 m. Ogni singolo pannello ha una apertura di 2.500 mm per una larghezza di 800 mm in base alle caratteristiche del suolo che variano per la presenza di sabbia, torba ed argilla sono state scelte miscele di bentonite o di polimeri. Nel cantiere ferroviario di Ferrara, Casagrande è uno dei protagonisti delle opere di fondazione, con l’operatività assidua di tre attrezzature KRC2-180° applicate su basi B200 e C400, e altre tre KRC1 installate sui modelli B125 XP-2 e B175 XP-2. La B200 e la C400 con KRC2-180° presentano una massa operativa di circa 60 t e sono dotate di motori diesel da 239 kW per l’azionamento di tutte le manovre - a partire dall’argano free fall che, per mezzo di una carrucola di rinvio posta alla base delle aste telescopiche,

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garantisce 400 kN nominali di forza di estrazione alla benna. La possibilità di separare in modo rapido le parti della macchina e la larghezza in sagoma di 2.500 mm permettono trasporti economici senza permessi eccezionali. Il KRC1 è applicato su B125 XP-2 e B175 XP-2 che si presentano con una massa operativa di circa 40 t, potenza motore fino a 209 kW e forza di estrazione pari a 335 kN nominali utilizzando un argano free fall con un tiro raddoppiato a mezzo di un rinvio. La possibilità di separare in modo rapido le parti della macchina e la larghezza in sagoma di 2.500 mm permettono trasporti economici senza permessi eccezionali. La massa complessiva in traporto è inferiore alle 40 t e la larghezza in sagoma di 2500 mm permettono trasporti economici in unico mezzo.

Il sistema KRC L’esperienza Casagrande ha portato a sviluppare e consolidare due sistemi per la realizzazione di diaframmi mediante benne idrauliche guidate: il KRC2-180° e il KRC1, oltre alle benne idrauliche sospese KHD e la Idrofresa Casagrande. Il KRC2-180° è un’attrezzatura per l’ese-

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cuzione di diaframmi di spessore fino a 1.500 mm e fino ai 45 m di profondità. La lunghezza del singolo scavo da 2.200 mm fino a 3.200 mm. Una tavola rotante di +/-180° è possibile posizionare correttamente la benna nella trincea, ruotarla di 180° per bilanciare la differenza del numero di denti e pareggiare lo scavo oltre a realizzare pannelli d’angolo senza spostare il carro cingolato. Per la realizzazione di diaframmi di spessore fino a 800 mm e profondità massime di 30 m, è ideale l’attrezzatura KRC1 che realizza per singolo scavo da 2.200 mm a 2.500 mm. Questo modello trova impiego in condizioni di lavoro meno gravose ed è dotato di un sistema di rotazione di +/-45° per il corretto posizionamento in trincea e lo scavo di pannelli d’angolo. La profondità di scavo e le dimensioni dipendono dalla benna montata, dalla macchina su cui è installata e dalle caratteristiche de terreno da scavare. I sistemi KRC2-180° e KRC1 sono stati adottate per la realizzazione di diaframmi nei più importanti cantieri del mondo per l’efficacia e la semplicità d’uso. Grazie al supporto HD installato rigidamente sulla macchina base e alle aste telescopiche che guidano la benna, Questi attachments risultano di facile utilizzo e gli operatori ne acquisiscono padronanza in poco tempo. Inoltre, non essendoci oscillazioni del carico possibili con benna a fune sospesa, le fasi di rotazione della torretta per scarico materiale scavato e riposizionamento in trincea sono precise e rapide. Alla base delle aste telescopiche si applica la parte mordente denominata “benna K” che con i doppi cilindri idraulici, il sistema di bilanciamento dell’apertura/chiusura e l’opzionale scalpello centrale permettono elevata penetrazione anche in terreni difficili. Le valve sono realizzate con acciai ad elevata resistenza e con rinforzi antiusura per aumentarne la durata. In prossimità della benna sono presenti delle lunghe carene per guidare nello scavo ed evitare deviazioni dalla verticalità. Le attrezzature Casagrande presenti nel cantiere sono moduli multifunzione progettati per l’esecuzione di ampia gamma di opere nel campo della geotecnica. Terminato il lavoro con benna idraulica K, è possibile allestirle per l’esecuzione per esempio di pali trivellati,

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pali con il metodo CFA elica continua, pali a compattazione del terreno displacement piles o trattamento dei suoli mediante miscelazione in sito soilmixing o realizzazione di colonne di ghiaia stone columns, con il sistema brevettato di non vibration.

Basi di produttività L’applicazione di notevole efficacia ed efficienza operativa delle attrezzature Casagrande ai modelli B125 e B175 della serie XP-2 è facilitata dal sistema di controllo Smart Power Management (SPM)

che permette una gestione intelligente della potenza del motore, aumentando le prestazioni e la produttività delle macchine. Il sistema SPM monitora i flussi di potenza istantanei e destina in tempo reale la piena potenza disponibile alle funzioni di lavoro, affinché la funzione di lavoro abbia sempre a disposizione la massima potenza possibile. L’impianto idraulico di potenza adotta la tecnologia Full Load Sensing (FLS) che, tramite retroazione tra pompe e distributori, porta in pressione solo la quantità di olio richiesta istantaneamente dagli utilizzi; questa prerogativa permette di gestire la richiesta di potenza e di ridurre le dissi-

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pazioni, ottenendo notevole risparmio di carburante. Le cabine hanno una ampia apertura scorrevole su doppie guide rinforzate offre all’operatore massimi confort in termini di ergonomia e sicurezza. Da qui, l’operatore ha completa visibilità della zona di lavoro in virtù delle ampie superfici vetrate. Vetri temprati e struttura di protezione FOPS aumentano la sicurezza della postazione contro la proiezione o la caduta di oggetti durante le operazioni di lavoro. Un monitor touch-screen da 10,4” per visualizzazione e settaggio dei parametri di lavoro offre all’operatore il pieno controllo della macchina. Sono disponibi-

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li telecamere di sorveglianza e monitor in cabina per controllo visivo degli argani e di tutta l’area intorno alla macchina. Nella progettazione sono stati scelti materiali fonoassorbenti di ultima generazione per ridurre l’emissione acustica. Inoltre, scambiatori di calore intelligenti modulano la velocità delle ventole in funzione della quantità di calore da dissipare riducendo il livello di rumorosità dell’impianto di raffreddamento e il consumo di carburante. La livrea, brevettata, offre la massima accessibilità e sicurezza nelle fasi di manutenzione grazie alle fiancate ad apertura elettro-idraulica che offrono una apertura completa di vano motore e argani per una massima accessibilità. Sono disponibili pedane laterali e parapetti per garantire la sicurezza durante le operazioni di manutenzione ed ispezione. L’evoluzione XP-2 nelle macchine a marchio Casagrande oltre all’incremento di prestazioni, ha sviluppato e introdotto novità importanti per aiutare l’operatore nelle operazioni e la gestione della macchina da remoto. Il sistema di comando e controllo consente il monitoraggio di tutte le funzioni di lavoro, la diagnostica dei sistemi di lavoro e il costante monitoraggio dello stato dei sensori e dei componenti. Inoltre è possibile personalizzazione dei parametri di lavoro e la conversione automatica dei settaggi nel cambio di configurazione macchina senza interventi manuali. Nella serie XP-2 si possono adottare sistemi CFM e CDR sviluppati interamente dalla Casagrande specificamente per le proprie macchine. Il CFM (Casagrande FleetMaster) è la nuova piattaforma online che permette il controllo in remoto da qualsiasi dispositivo, PC, Tablet o Smartphone. Con un semplice accesso alla pagina web dedicata, è possibile monitorare l’attività, la posizione della macchina, gli allarmi attivi e lo storico, tutti i dati significativi registrati oltre a manuali di uso e manutenzione e schemi idraulici ed elettrici. Il CDR “Casagrande Data Recording” è il sistema di registrazione e monitoraggio dei lavori eseguiti con la macchina. Sul monitor in cabina sono visualizzati i parametri della perforazione in corso, lo storico e i dati caratteristici in base alla tecnologia impiegata. E’ possibile scaricare i dati per postprocessing o realizzare report dedicati al cantiere.

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Fondazioni Speciali | Bauer Special Foundations

L’Esperienza Ecologica Certo la lettera “e” sta diventando preminente anche nell’alfabeto delle macchine da fondazione. Con l’eBG 33 il costruttore tedesco eleva la competizione sul fronte della sostenibilità, seguendo una ricerca interna avviata da tempo

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uello che era solo un’idea, ora è realtà. Dall’anteprima rivelata alle Scrobenhausener Tage di quest’anno, con lo slogan “Bau Erleben” (Esperienza Bauer), è scaturito il fenomeno eBG 33, la prima perforatrice elettrica prodotta da Bauer. La propulsione full electric, quindi a totale sostenibilità nelle emissioni e nell’impatto acustico (per una formidabile silenziosità operativa), fa del nuovo modello la macchina ideale per i cantieri più complessi, soprattutto nei centri cittadini . “Lavoriamo da tempo allo sviluppo delle modalità funzionali elettriche – rivela

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Christian Heinecker, capo della divisione Drilling Equipment di Bauer Maschinen GmbH – In passato, questa ricerca era indirizzata esclusivamente ai progetti speciali per alcuni clienti. Oggi invece, siamo sulla strada di un’autentica rivoluzione industriale”. Sostenibilità, prerogative di economia circolare, energia rinnovabile, riduzione del CO2 e delle emissioni acustiche. Il primo grande passo del processo produttivo Bauer verso la neutralità climatica, è compiuto. Un motore elettrico in sostituzione della classica propulsione termica diesel, con il fulcro della nuova moto-

rizzazione insediata al posto occupato tradizionalmente dal serbatoio del carburante, con un trasformatore che indirizza le varie direttrici di alimentazione ai componenti elettrici di controllo della funzionalità per la nuova perforatrice. Per poter offrire le stesse prestazioni di una Bauer BG, la scelta della soluzione con alimentazione diretta per l’eBG 33 è stata quantomai opportuna, dal momento che un modulo a batterie, secondo la tecnologia attualmente a disposizione, non potrebbe fornire le prestazioni richieste da una macchina di questa categoria, destinata ai cantieri di grandi

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dimensioni e dalle lavorazioni protratte nel tempo. In precedenza, l’elettrificazione delle apparecchiature Bauer veniva applicata solo in casi specifici come nel Dive Drill – un impianto di perforazione azionato dalle navi per la perforazione sottomarina, in cui erano installate centraline idrauliche ad azionamento elettrico, o nel settore della tecnologia di perforazione a grandi profondità con l’azionamento elettrico Top Drive Sotto il profilo estetico, l’eBG 33 non si differenzia molto dalle macchine standard della stessa linea Bauer. Cambia il cuore, naturalmente, con un motore elettrico al posto di quello termico e il distributore insediata al posto del serbatoio. Un trasformatore veicola le tensioni ai componenti elettrici di controllo. Alla propulsione sono dedicati 690 V, 400 V alle utenze di aria condizionata e riscaldamento, mentre a 230 V si possono collegare ulteriori accessori in cantiere e con 24 V si servono i comandi a bordo. Il sistema idraulico, gli elementi di controllo e il software sono implementati in modo convenzionale e collaudato. Il conducente non deve eseguire alcuna regolazione, poiché il dispositivo funziona come tutte le altre BG Bauer. Inoltre, i vantaggi del pluripremiato sistema Energy Efficient Power (EEP) di Bauer sono disponibili anche per l’eBG elettrificata. Ulteriori elementi costitutivi di questo concetto sono il controllo dinamico ottimizzato per la domanda dei regimi del motore diesel e del radiatore, nonché l’eccezionale efficienza idraulica.

Full electric, la strada segnata “L’elettrificazione è entrata a far parte della nostra offerta di macchine standard con alcuni prodotti specifici e nel segmento della tecnologia di perforazione a grandi profondità – conferma Heinecker – Al Bauma 2019 di Monaco di Baviera è stata presentata la prima gru da fondazione duty-cycle con motore elettrico, la Bauer MC 96, equipaggiata con idrofresa e adatta alle applicazioni in ambito urbano e alla realizzazione delle strutture sotterranee delle metropolitane”. La nuova eBG 33 rientra invece nel segmento medio delle perforatrici con potenza motrice oltre i 400 kW – collocandosi tra il modello BG 28 e il BG 36, quindi in un range dalle 280 alle 390 kNm di coppia – Di conseguenza, copre una gamma molto ampia di applicazioni. Oltre alla classica perforazione Kelly, l’eBG 33 può essere utilizzato per applicazioni ad alte prestazioni, ad esempio nelle lavorazioni in soli mixing, come negli impieghi CSM (Cutter Soil Mixing) con utilizzo di idrofresa, oppure nella perforazione con sistema a doppia testa e con l’implementazione di un trench cutter Bauer.

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Fondazioni Speciali | Geax Special Foundations

Vertice multifunzione

Il modello EK110 è la realizzazione più alta della gamma di piattaforme multipurpose che consentono agli operatori di adottare tutte le tecnologie più attuali in cantiere, dalla perforazione con asta telescopica alla modalità CFA fino all’impiego della benna per diaframmi

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ossiamo definirla come punta di diamante di una linea di prodotto altrettanto pregiata. Parliamo con cognizione di causa del crescente successo di una macchina per fondazioni speciali come la Geax EK110, sempre più presente nei grandi cantieri d’Italia e adottata dalle imprese internazionali primarie che si occupano di infrastrutture. Facciamo un preambolo doveroso, innanzitutto, sulla gamma di derivazione di questo modello di vertice. La serie EK è identificata da una “piattaforma multifunzione” per un ampio spettro di applicazioni. Si tratta in effetti di vere e proprie basi multipurpose che possono operare in varie modalità di perforazione che com-

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prendono, tra le numerose lavorazioni consentite, quelle con asta telescopica, a elica continua CFA, con benna per diaframmi, per tecnologie Soil mixing e Soil displacement e con l’adozione di vibroinfissore e martello idraulico. Da questo profilo sintetico già si evince come le macchine Geax della serie EK siano progettate per ottenere il massimo rendimento in termini di versatilità e facilità d’uso - qualità fondamentali in un settore commesso e in continua evoluzione come quello delle fondazioni speciali, che necessita di soluzioni diversificate e ottimizzate per ogni cantiere. La trasformazione della piattaforma multifunzione EK avviene con l’installazione sulla base di kit dedicati; dal momento che la maggior parte dei componenti è modulare, la conversione da una modalità di applicazione all’altra è estremamente facile, veloce e naturalmente economica. Nella serie EK composta da vari modelli da 10 a 35 tonnellate di peso, la EK110 rappresenta, come dicevamo, il top di gamma anche nella capacità di copertura di gran parte delle necessità di fondazione speciale e di perforazione in un cantiere. La configurazione di questa macchina da 30 ton di peso (senza utensili) apre le porte a varie modalità di perforazione che comprendono la trivellazione con asta telescopica, elica continua CFA e con benna per diaframmi. Come abbiamo già anticipato, parlando delle caratteristiche generali della serie, dal momento che la maggior parte dei componenti è modulare, la conversione da una modalità all’altra è estremamente facile e veloce. L’eccezionale capacità produttiva della Geax EK110

Una base per ogni allestimento Il modello EK110, come tutta la serie di macchine EK, può essere configurato per operare in numerose modalità di perforazione, sfruttando la torre (allungabile con prolunghe modulari) come slitta di traslazione e, all’occorrenza, sostituendo la rotary con un accessorio specifico. Inoltre l’ufficio tecnico Geax è in grado di sviluppare applicazioni speciali e allestimenti specifici secondo le necessità del cliente. Tra le implementazioni previste sui modelli EK, menzioniamo in prima linea il sistema di spinta BPS per pali CFA, un brevetto Geax che consente - attraverso il bloccaggio meccanico della rotary - di trasmettere direttamente dalla torre, per l’intera lunghezza - per mezzo dei cilindri della torre stessa - la forza di spinta all’elica CFA. Il sistema di spinta può essere attivato dall’operatore solo quando necessario e non richiede l’uso di argani, carrucole e funi.

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è comparabile con quella di machine di maggiori dimensioni. La sua eccellente stabilità e visibilità permette una grande manovrabilità nel cantiere e assicura movimenti veloci e sicuri. La compattezza e il peso contenuto ne permettono inoltre un facile trasporto senza la necessità di permessi speciali. Il carro base JCB JS210 NLC garantisce una eccellente affidabilità e un comfort dell’operatore di classe superiore ed è disponibile con cingolatura fissa di larghezza 2,5 m, 3 m o a carro allargabile (in alternativa, è disponibile anche il carro Hitachi ZX 210LC-5). La EK110, in comune con tutte le altre macchine Geax, contempla un’architettura simile a un normale escavatore, con un braccio lungo a cui è collegata la torre. Questa struttura permette di insediare l’utensile secondo un ampio range di distanze rispetto al carro e consente la

traslazione verticale indipendente della torre. La posizione delle funi è indipendente dalla posizione della torre. Questa architettura, quindi, comparata con quella di altre macchine base standard - che adottano solitamente il parallelogramma a supporto della torre - offre i vantaggi di un’eccellente rigidità e di una grande leggerezza, con le prerogative della velocità di allestimento in cantiere e, nel corso delle lavorazioni, di movimenti precisi, ampia dinamica di posizionamento dell’attrezzatura, ottima visibilità operativa e manutenzione semplificata. Come è previsto per tutte le macchine della serie EK, anche il modello EK110 è equipaggiato con un sistema elettronico che controlla e visualizza numerose funzioni e parametri (tra questi, l’allineamento automatico e la visualizzazione dell’inclinazione della torre). Alla piattaforma multipurpose sono applicati anche un sensore per la misura della profondità di scavo e un altro sensore di pressione per un ingresso ausiliario. Il sistema GPS, infine, permette ai clienti Geax di monitorare e gestire la macchina da un qualsiasi supporto informatico connesso a Internet.

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Fondazioni Speciali | CDM Dolmen Special Foundations

Progettare in campo aperto Un prodotto completo che copre tutte le esigenze del professionista strutturale e geotecnico. Dolmen è un software che segue l’intero percorso che va dall’analisi del modello fino alla stampa dell’esecutivo di cantiere

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ealtà tecnologiche di grande valore ne esistono tante nel nostro paese, ma un’eccellenza come quella di CDM Dolmen non può non attirare l’attenzione degli speciali-

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sti di geotecnica. La carta d’identità di questa società tecnologica riporta a una software house fondata trent’anni fa da un gruppo di ingegneri civili laureati al Politecnico di Torino. La mission è quel-

lo dello sviluppo e della distribuzione di programmi di calcolo per l’ingegneria strutturale e geotecnica. La dedizione al settore della geotecnica riporta al sistema che porta lo stesso

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Una Squadra a disposizione del cliente Dolmen è assistito tramite telefono ed e-mail direttamente dagli ingegneri che sviluppano il software. CDM Dolmen infatti affianca i propri utenti fornendo anche consulenza su problematiche specifiche e supportandoli nell’impostazione e nella modellazione del lavoro.

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nome societario, Dolmen, rivelando un prodotto completo che copre tutte le esigenze precipue dei professionisti, accompagnandoli lungo l’intero percorso della progettazione partendo dall’analisi del modello fino alla stampa dell’esecutivo di cantiere. Trattandosi di un sistema modulare, si configura sulle esigenze del progettista stesso, concedendogli la libertà di comporre la propria versione scegliendo tra 22 moduli autonomi, tutti interfacciati tra loro. Il compendio di moduli software dedicati all’analisi delle opere a contatto con il terreno è molto specializzato e scientificamente avanzato. I software spaziano dallo studio di muri controterra (IS MC - IS Muri), comprendendo anche muri di cantina, con contrafforti, denti, pali e tiranti, completati di paratie flessibili e diaframmi (IS PF - IS Paratie), fino all’analisi della stabilità di pendii in terreni sciolti (IS GP - IS GeoPendii). Per quanto riguarda le fondazioni, il modulo è quello dedicato al progetto di plinti su suolo alla Winkler (IS PT - IS Plinti), quello per il calcolo delle fondazioni profonde (IS PL - IS Palificate) e per la progettazione di massima delle strutture a contatto con il terreno (IS PG - IS ProGeo). Per completare il bundle c’è la parte più geologica dedicata alla caratterizzazione del terreno in base a prove penetrometriche, alla classificazione delle rocce, al calcolo della stabilità dei fronti in roccia e all’analisi di caduta massi lungo un versante, anche in tre dimensioni. Nella sua evoluzione Dolmen non ha mai perso le originali potenza e versatilità, combinandole con la trasparenza nelle scelte informatiche e con il controllo della modellazione che realizza. Negli anni Dolmn ha continuato ad arricchirsi di nuove funzionalità; esempio ne è la progettazione interattiva di piastre e setti con verifica a punzonamento secondo l’EC2 e la valutazione degli effetti di treni di carichi mobili nelle travi. Il pacchetto di software si è arricchito con numerosi moduli geotecnici per lo studio delle opere a contatto con il terreno (i muri controterra, le paratie, le fonda-

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zioni superficiali e profonde, el’analisi di stabilità di pendii e di caduta massi e per la caratterizzazione di terreni e rocce, riassumendo le funzionalità già menzionate prima). Non mancano, inoltre, due altri argomenti particolarmente attuali, ossia la resistenza delle strutture sottoposte ad

incendio e il BIM. I dati relativi al modello strutturale, tra cui le armature, possono essere salvati in formato IFC, leggibile direttamente dai più comuni software di modellazione architettonica; Dolmen è anche in grado di importare gli oggetti strutturali (travi, pilastri, piastre o setti, muri) contenuti nei file IFC.

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Saremo presenti al GEOFLUID 15-18 Settembre PAD1 stand 58-59

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Fondazioni Speciali | Soilmec Special Foundations

Chiamami Aquila Quello della SR-30 Eagle è il profilo di una perforatrice da 27 ton operative che vola molto più in alto. Equipaggiata con il nuovo Segmental Mast, concepito per applicazioni LHR e CFA in agile alternativa

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uò una macchina compatta mettere soggezione, se non illuminare con la propria autorevolezza operativa un intero segmento di applicazioni? Certo che può, soprattutto se nella livrea porta il marchio di Soilmec.

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In effetti, il costruttore di Cesena ha fatto la storia nel mondo delle perforatrici di piccola taglia, inaugurando con la R-312, nel 1995, una nuova era. La R-312, infatti, debuttò con una formula vincente che proponeva un generoso motore diesel

abbinato a una potente testa rotary completa di velocità di scarico veloce e a un design immediatamente riconoscibile - naturalmente agile e compatto - che la rendevano ideale all’utilizzo in un ampio spettro di piccole lavorazioni.

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Dalle settimane dell’estate appena trascorsa - dopo il debutto in cantiere lo scorso anno della SR-35 EVO - la gamma di perforatrici idrauliche di Soilmec ha saluta l’arrivo di un nuovo modello “entry-level”, denominato la SR-30 Eagle. I progettisti ne hanno rivelato tutti i segreti durante un webinar dedicato a stampa e specialisti del settore, organizzato in diverse sessioni, nel mese di giugno. Quello che ne è scaturito in anteprima è l’identikit di una macchina che più d’eccezione e versatile non si potrebbe immaginare. Guardare per credere: quello della SR30 Eagle è il profilo di una perforatrice dalle 27 ton operative con asta kelly 4×9, che offre una facilità di trasporto senza smontaggio delle attrezzature; per un

allestimento in cantiere a tutta velocità. Sottocarro coriaceo e zavorra da 3.250 kg, una torretta dinamica e un ingombro posteriore di soli 3.335 mm rimandano a quella tradizione preminente cominciata da Soilmec 30 anni fa con la R-312. La nuova SR-30 Eagle vanta anche il nuovo Segmental Mast di Soilmec, concepito per applicazioni LHR e CFA in agile alternativa, sempre nel segno della compattezza e della resistenza alla torsione. Nella versione LDP è possibile installare aste da 10,5 m a cinque sezioni per una profondità di scavo fino a 48 metri. La versione LHR ha un ingombro minimo in altezza di 7,4 m per l’impiego di aste kelly 5×4. Da ultimo, per la versione CFA è disponibile un’estensione dell’antenna alla pro-

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fondità massima di perforazione di 22 m. Sull’antenna è installabile una rotary con coppia massima di 131 kNm, per calibrare coppia e velocità di rotazione con l’efficace sistema di controllo della potenza. Il blocco idraulico è stato ridefinito nella resa idraulico, per un conseguente abbattimento dei consumi. La robustezza dell’antenna ha permesso di installare una rotary con coppia massima di 131 kNm, in grado di ottimizzare coppia e velocità di rotazione in fase di scavo grazie al sistema di controllo potenza (Automatic Control of Motor Displacement), e completa del nuovo blocco idraulico, riprogettato per un più efficiente rendimento oleodinamico, a tutto vantaggio della riduzione dei consumi. Per

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supportare al meglio le prestazioni di cui la rotary è capace la torretta è stata allestita con un potente motore Diesel di ultima generazione completo del sistema low-idle, che garantisce migliori consumi e un minor impatto ambientale. Il motore è un

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Cummins da 4,5 litri a quattro cilindri con una potenza massima disponibile di 149 kW. L’impianto idraulico, razionalizzato e pre-assemblato su skid, e l’impianto elettrico 2.0 permettono di sfruttare al meglio gli spazi disponibili e di agevolare le ope-

razioni di manutenzione e di troubleshooting. La nuova SR-30 Eagle è una macchina realmente moderna, sicura e tecnologica grazie a moltissimi equipaggiamenti di serie, come il sistema di telecamere

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con monitor in cabina, il radiocomando per le operazioni di carico/scarico e il nuovo DMS on board. Quest’ultimo è rinnovato nelle personalizzazioni ed è completo di molti automatismi di scavo per semplificare ed ottimizzare la gestione dello scavo da parte dell’operatore. Sono infatti disponibili a richiesta tra gli altri il rientro automatico a

centro scavo, il kit anti-allentamento fune (anti-slack) e la cella di carico su argano principale per la versione con asta kelly e per l’allestimento CFA la risalita automatica dell’elica, e le funzioni auto-rotary e auto-drilling. La macchina è inoltre disponibile con piccole ma utili soluzioni, come il kit idropulitrice, il kit compressore e la mensola porta attrezzi, per rendere

più semplice la quotidianità di cantiere. La nuova SR-30 Eagle racchiude in sé prestazioni, tecnologia e cura nei dettagli proponendosi come una macchina di riferimento per il mercato dei piccoli lavori di fondazioni. Perfetta per lavorare nei centri abitati e in spazi piccoli (confined) è sempre pronta a spostarsi al cantiere successivo in tempi brevissimi.

improved operations, control and automated drilling functions and proactive maintenance. DMS renovation includes widgets and components on work pages to personalize visualization and improve user experience and many excavation automatisms to optimize operators daily work. Among these, automatic return to the centre hole, anti-slack rope system, automatic auger lifting , auto-rotary and auto-drilling functions for CFA configuration The rig is available in two different versions to satisfy your specific needs. The Standard Version, that can be transported complete with 4x9 kelly bar mounted on with a weight of less than 30 tons ( 66,138 lb). The SR-30 Eagle Upgraded version with a modular mast, the Soilmec segmental one. This solution allows switching to LHR and extended CFA configurations in a simple and cost-efficient way. To better support the mechanical performance, the rig has been equipped with the latest generation StageV/Tier4f Diesel engine equipped with low-idle to improve fuel efficiency and decrease noise pollution. The 4.5-liter four-cylinders Cummins engine can deliver a maximum power of

149 kW (200 HP). Power and efficiency collaborates together for productivity improving: higher forces becomes available at the tool to improve the excavation. Indeformability under the hard working conditions and cabability to reach any challenging work, this is our Eagle. The brand-new SR-30 Eagle can face even the most demanding job sites. Despite its small dimension the strength of the mast has made it possible to install a rotary with a maximum torque of 131 kNm (96619 lbft), capable of optimizing torque and rotation speed during excavation thanks to the automatic control of motor displacement. Moreover, the rotary is provided with a new hydraulic block that has been redesigned for more efficient hydraulic performance and pressure losses. Eagles Have Vision – The brandnew SR-30 Eagle has a full visibility above and below the ground. The job site area surrounding the rig is kept under control by large windshield, rear-view mirrors and camera system, complete with monitor in cab. The drilling performance are monitored by the DMS on Board that provide the operator the piles data in real time.

Call me Eagle The brand new SR-30 Eagle looks back at the rig’s story and enhance itselves. Soilmec smallsized drilling rigs made history by inaugurating a new era with the R-312 in 1995, with a winning formula offering a generous Diesel engine combined with a powerful rotary head. SR-30 Eagle inherits the best characteristics of the previous models and embodies performance, technology and attention to details. A benchmark rig for the small-diameter drilling works market, perfect to carry out works in residential areas/confined spaces and always ready to be moved to the next job site in a very short time. The brand-new SR-30 Eagle has been designed for operators. The cabin is compact with a perfect visibility that allows to have everything under control, it’s complete with amenities such as air conditioning and an adjustable seat. The rig also comes with useful solutions, such as the high-pressure washer kit, the compressor kit and the tool shelf, aimed at making daily work on site easier. SR-30 Eagle is a change maker. A modern and technological rig thanks to the product suite DMS 4.0, the most important factor to increase piling reliability through

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Veniteci a trovare al

Piacenza, 7-9 Ottobre 2021

Area Esterna Stand L8/M3

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Fondazioni Speciali | Comacchio Special Foundations

Pronte al debutto C’è attesa in casa Comacchio per il Geofluid 2021, che darà alla casa trevigiana l’opportunità di presentare al largo pubblico tutta una serie di nuovi modelli, che sono stati introdotti nel mercato globale dall’inizio della pandemia, ma non sono mai stati esposti in un evento in presenza

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l lavoro di ricerca e sviluppo di nuove soluzioni non si è mai fermato in casa Comacchio e ha riguardato un po’ tutte le linee di prodotto che puntano a coprire i più svariati ambiti applicativi, dalle fondazioni,

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alla geognostica, ai pozzi e alla geotermia. Comacchio conferma così la sua unicità nell’attuale panorama di mercato per la vastità della propria gamma prodotto. Le principali novità che vedremo a Piacenza riguardano il settore delle fondazioni: Co-

macchio ha puntato su un ulteriore ampliamento della propria linea di macchine da pali CH, che si arricchisce di altri due modelli, nel solco del cammino intrapreso dalla casa trevigiana dal 2015 in poi, mirato ad espandere la propria offerta di so-

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luzioni per il grande diametro e rafforzare la propria posizione in questo segmento di mercato. Due i modelli che si contenderanno l’attenzione dei visitatori. Uno di questi, la CH 320, ha già fatto il suo ingresso nei mercati europei e in quello statunitense a inizio 2021, mentre il secondo, la CH 150, è una novità assoluta che farà il suo debutto internazionale proprio durante la manifestazione piacentina e alla quale dedichiamo un focus a parte. Più che di un esordio per la CH 320 si potrebbe parlare di una piacevole conferma: la macchina che sarà esposta al Geofluid è infatti già la seconda destinata al mercato tedesco, storicamente non facile per i costruttori italiani, a riprova dell’apprezzamento che questo modello sta registrando nel segmento delle macchine da pali “light-weight”. Partendo dal concetto del-

la CH 300, la CH 320 è stata sviluppata per offrire la stessa facilità e velocità di trasporto e allestimento, caratteristica essenziale per progetti di breve durata che necessitano di frequenti operazioni di trasporto, installazione in cantiere e smontaggio. Punto di forza aggiuntivo di questa nuova macchina è la grande versatilità, che la rende particolarmente appetibile per chi punta alla massima flessibilità operativa senza però rinunciare alle performance. Grazie al sistema di avanzamento ad argano (cosiddetto winch-pulldown) alla base del suo concetto, questa macchina è in grado di operare con tutte le più diffuse tecnologie di realizzazione di pali, che possono raggiungere i 1500 mm di diametro, con un focus particolare sulle lavorazioni che prevedono l’utilizzo di rivestimenti. Rispetto alla CH 300 la struttura della macchina è stata rivista, a partire dal sottocarro a carreggiata variabile di categoria superiore, fino al design del mast, che ha una corsa maggiore ed è dotato di piede d’appoggio che garantisce stabilità e rigidità, proprio per coprire uno spettro di esigenze operative più ampio e far fronte a un maggior numero di lavorazioni. Una selezione accurata della componentistica e l’utilizzo di acciai speciali ad alta resistenza hanno permesso di mantenere il peso della macchina al di sotto delle 32 tonnellate con rotary e asta Kelly installate. Peso che può scendere sotto alle 30 ton se si elimina l’asta kelly. La macchina è inoltre completamente automontante: grazie all’utilizzo di sistemi di rig-up automatizzati, può essere scaricata dal camion e messa in funzione senza bisogno di gru o attrezzature aggiuntive.

Il carro a carreggiata variabile con sfili telescopici consente di ridurre l’ingombro di trasporto e offre una maggiore stabilità durante l’allestimento e in tutte le fasi di lavoro. Pur essendo concepita per offrire dimensioni e peso ridotti, la CH 320 vanta prestazioni di coppia di tutto rispetto, con un rapporto coppia/peso che la colloca ai vertici della sua categoria. La rotary, che si distingue dalla media per il ridotto livello di rumorosità, è infatti in grado di trasmettere fino a 132 kNm di coppia nominale e offre due diversi sistemi di scarico, quello centrifugo e quello alternativo (cosiddetti spin-off o shaker). Caratteristica comune a tutte le macchine della serie CH è la regolazione automatica tra velocità di rotazione e coppia rotary che permette di ottimizzare le prestazioni. In alternativa, la stessa rotary può essere gestita con cambio marcia manuale. In allestimento kelly, la CH 320 permette di raggiungere una profondità di scavo di 47 m, con asta kelly a frizione in 5 elementi. L’equipaggiamento “standard” prevede l’utilizzo di kelly da 355 mm di diametro, ma altre dimensioni sono disponibili su richiesta. Oltre all’allestimento kelly, la CH 320 prevede una configurazione studiata per la realizzazione di pali ad elica continua (CFA), fino a 18 m di profondità. La trasformazione da un sistema all’altro è facile e veloce da eseguire grazie ad uno speciale kit di conversione rapida. A differenza della CH300, la CH 320 può essere inoltre attrezzata per l’installazione di pali FDP, per l’esecuzione di trattamenti di soil mixing e per la realizzazione di micropali con perforazione a roto-percussione. La CH 320 è dotata di motore

Traguardo 4.000 La fiera di Piacenza è stata scelta come momento celebrativo per la consegna della perforatrice Comacchio matricola 4.000. Questo importante traguardo che arriva nel 35esimo anniversario della fondazione dell’azienda, verrà festeggiato con un evento dedicato nella serata del giovedì. La macchina in questione è una MC 15, uno dei best seller e dei modelli più rappresentativi della gamma Comacchio, che entrerà a far parte della flotta noleggio di Rig Services Ltd, azienda consociata JKS Boyles UK Ltd., partner di lunga data di Comacchio nel Regno Unito. Non poteva mancare una veste particolare per questa macchina “special edition”, che avrà una grafica unica realizzata a mano per celebrare gli oltre 20 anni di collaborazione tra Comacchio e Rig Services/JKS Boyles UK Ltd.

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Cummins B4.5 da 142 kW conforme agli standard di emissioni Stage V (EPA Tier 4 Final), con filtro antiparticolato DPF, catalizzatore SCR con urea, combinati in un sistema di più leggero e compatto rispetto ai sistemi precedenti. Dal punto di vista dell’idraulica la macchina segue la linea già tracciata dalla CH 300 con l’introduzione dell’innovativo sistema HPE (High Power Efficiency). Obiettivo di questo sviluppo è quello di migliorare l’efficienza energetica di queste macchine, in un’ottica di sostenibilità che va sicuramente a vantaggio dell’ambiente, ma si traduce anche molto concretamente in un vantaggio economico per l’utilizzatore. Grazie a questo nuovo approccio alla gestione della potenza idraulica erogata dalle pompe, basato sul controllo elettronico, viene eliminata la perdita di pressione e dissipazione di energia che normalmente avviene su un impianto idraulico di tipo “convenzionale”. Di conseguenza, il consumo di carburante è notevolmente ridotto, con un risparmio stimato di carburante pari al 20% circa a fronte di un 10% in più di potenza disponibile. Anche il sistema di raffreddamento del motore è stato ottimizzato da Comacchio per controllare la dissipazione del calore in base alle effettive esigenze operative della macchina, generando quindi minori emissioni, minori consumi e minori livelli di rumorosità.

Macchine da fondazioni Due le novità anche nel segmento delle macchine da fondazioni della linea MC destinate alla piccola e media perforazione. Una di queste, la MC 20 A è una macchina di assoluta avanguardia, sviluppata in risposta alla crescente domanda di soluzioni di movimentazione meccanizzata delle aste e rivestimenti, specie nell’ambito di lavorazioni particolarmente gravose, che utilizzano tecniche di perforazione a doppia testa con sistemi a rotazione o roto-percussione (con martello fondo foro o top hammer). Questa new entry della linea MC si presenta come una macchina compatta e potente, installata su un sottocarro heavy-duty dotato di cingoli oscillanti. Questo le consente di offrire stabilità e sicurezza anche su cantieri che presentano terreni sconnessi, operando con più di 11 quintali di aste e rivestimen-

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ti a bordo. Tratto distintivo della MC 20 A è infatti l’innovativo caricatore per aste e rivestimenti che permette di automatizzare completamente la gestione delle attrezzature. Sebbene molto compatto negli ingombri, il caricatore è in grado di alloggiare fino a 9 coppie di aste e rivestimenti di diametri variabili, con una lunghezza massima di 3 m. La macchina è in grado di gestire fino a 30 m di doppia batteria. Il sistema di presa è pensato per essere universale e non richiede modifiche nel passaggio da un diametro all’altro. L’articolazione del mast consente di avere una ampia gamma di movimenti e raggiungere le più svariate posizioni di lavoro, comprese le perforazioni in posizioni orizzontali e sub-orizzontali, anche in spazi estremamente ridotti. Grazie al cinematismo del mast e all’uso del caricatore, la macchina è in grado di lavorare anche su fori che non permetterebbero l’inserimento manuale delle attrezzature senza l’ausilio di apparecchiature esterne. La MC 20 A è stata concepita con un focus particolare sui progetti che prevendono l’installazione di quantità importanti di ancoraggi, tipicamente su opere di sostegno di ampi fronti di scavo, ma può essere utilizzata anche per la perforazione in verticale, coprendo anche posizioni front-the-wall. Dotata di motore Cummins QSB6.7 di nuova generazione, conforme agli standard Stage V / Tier 4 FINAL, la MC 20 A può contare su ben 209 kW di potenza. La motorizzazione particolarmente potente consente alla MC 20A di lavorare con una vasta scelta di sistemi a doppia testa e con pompa di lavaggio a bordo. La macchina in esposizione a Piacenza sarà dotata di un sistema a doppia rotary Comacchio R 1600/R3200 che arriva ad erogare fino a 3100 daNm di coppia sulla testata inferiore. Per facilitare l’estrazione dei rivestimenti l’allestimento di questa macchina comprende anche una tripla morsa con carrello estrattore a brevetto Comacchio, disponibile come optional. Oltre agli allestimenti con doppia testa, la MC 20 A prevede una vasta scelta di teste singole e martelli idraulici. Grazie all’esclusivo sistema di radiocomando Comacchio, la MC 20 A può essere completamente gestita da remoto. Tutte le funzioni di traslazione, posizionamento, perforazione possono essere gestite dall’operatore da un’unica console che permette anche di azionare il caricatore,

semplificando così il lavoro e velocizzando la produzione. Non meno importanti i vantaggi in termini di sicurezza, dal momento che un unico operatore è in grado di gestire tutte le fasi di lavoro rimanendo a distanza dalla macchina e mantenendo una visione completa sia della perforatrice, sia dell’area di cantiere circostante. “La MC 20 A può essere utilizzata per la perforazione verticale, ma è nei cantieri di ancoraggio che i vantaggi di questa macchina sono particolarmente evidenti, in quanto la movimentazione delle aste e dei rivestimenti in posizione inclinata è un’operazione più difficile che implica maggiori rischi per le persone – spiegano i tecnici di Comacchio – Molti clienti utilizzano attrezzature ausiliarie e/o personale aggiuntivo (assistenti dell’operatore) per la movimentazione delle attrezzature di perforazione su questo tipo di cantieri. Con la MC 20 A l’intero ciclo di lavoro può essere eseguito da una persona”. La macchina, all’avanguardia per quanto riguarda i requisiti di sicurezza, si fa notare anche per l’attenzione dedicata agli aspetti legati all’efficienza energetica e sostenibilità ambientale. L’impianto idraulico della MC 20 A è stato riprogettato per includere i più moderni sistemi di controllo elettronico, che assicurano che la potenza delle pompe sia gestita in modo tale da massimizzare le prestazioni nelle reali condizioni di esercizio, aumentando l’efficienza e prevenendo possibili sovraccarichi del motore. L’utilizzo di motori di ultima generazione, combinato con un sistema intelligente di dissipazione del calore a controllo elettronico, contribuisce a ridurre l’impatto ambientale della macchina in termini di emissioni, consumo di carburante e rumorosità.

La nuova MC 14 L’altra novità della linea di macchine da micropali e ancoraggi che sarà esposta a Piacenza è la nuova MC 14. Anch’essa sviluppata in un’ottica di massima compattezza a fronte di elevate prestazioni, questa perforatrice rientra nella classe di peso immediatamente inferiore alla MC 20 A (siamo sulle 15-16 ton). Fin dai sui esordi nel 2008 (allora con la denominazione MC 600 P), questo modello è stato considerato una delle eccellenze della li-

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nea MC di Comacchio. Adesso, a distanza di oltre dieci anni, la macchina è stata sottoposta ad un restyling globale, basato sull’introduzione di un nuovo sottocarro a brevetto Comacchio. La nuova MC 14 sarà caratterizzata da un carro di nuova concezione che offre maggiore stabilità e manovrabilità su terreni irregolari, pur mantenendo l’ingombro della macchina nel limite di 1800 mm. La nuova MC 14 sarà anche dotata di un nuovo sistema di articolazione del mast, che le consentirà di coprire una gamma più ampia di posizioni di lavoro adattandosi all’utilizzo in spazi estremamente ridotti, comprese le perforazioni realizzate a lato del cingolo che rimangono entro una distanza minima dalla parete. Grazie al sistema di radiocomando all-in-one Comacchio, la MC 14 può essere interamente gestita da un’unica console in tutte le sue funzioni, con conseguenti vantaggi in termini di produttività e sicurezza. La nuova MC 14 è equipaggiata con motore Cummins B 4.5 da 142 kW che risponde ai più recenti standard sulle emissioni Stage V. La motorizzazione particolarmente potente consente l’installazione di una vasta gamma di teste di rotazione, mar-

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telli idraulici e di accessori che coprono l’intero spettro di tecnologie di perforazione, incluse quelle più “heavy duty”, che utilizzano sistemi a doppia testa sia in modalità rotary/rotary o rotary/roto-percussione (con top hammer o DTH). La maggiore stabilità e robustezza necessarie per operare in piena sicurezza con sistemi di perforazione così pesanti è garantita dal nuovo sottocarro brevettato, che permette alla MC 14 mantenere il massimo contatto a terra e la rende la soluzione ideale per lavori particolarmente gravosi (come la stabilizzazione di pareti e il consolidamento di fronti di scavo) anche in condizioni di terreno irregolare o pendente. La MC 14 in mostra a Piacenza sarà allestita con un sistema a doppia testa in grado di trasmettere fino a 2400 daNm di coppia sulla testa inferiore e una pompa di lavaggio da 200 l/min.

La serie GEO Geofluid sarà anche l’occasione per presentare una delle ultime novità della linea di perforatrici GEO, studiate per il settore delle indagini geognostiche e monitorag-

gio ambientale. Il crescente interesse per la tecnologia Sonic e la sua maggiore diffusione in una grande varietà di applicazioni ha portato Comacchio ad investire in questo campo con l’introduzione di due modelli di teste soniche particolarmente leggere e compatte, ideali per applicazioni geotecniche che non superano i 20-30 m di profondità, soprattutto in condizioni di terreni disciolti che presentano particolare difficoltà per i metodi di sondaggio più tradizionali. Le dimensioni compatte consentono di montare queste teste su perforatrici leggere e facilmente trasportabili della taglia della GEO 305, una macchina da sondaggi nella classe di peso che va dalle 4 alle 5 tonnellate e che sarà per l’appunto esposta a Piacenza. L’impianto è caratterizzato dalla possibilità di avere un doppio sistema, ovvero di utilizzare la testa Sonic per le lavorazioni che lo richiedono e di installare una “convenzionale” testa Comacchio ad alti giri per l’esecuzione di carotaggi e campionamenti di tipo “tradizionale”. La GEO 305 in esposizione a Piacenza sarà inoltre dotata di pompa acqua/fanghi triplex da 130 l/min, argano wire-line e penetrometro SPT.

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Perforazioni | Fraste Drilling

Evoluzione in mostra Al Geofluid di Piacenza, il costruttore di Nogara (Vr) presenta le ultime innovazioni tecnologiche delle serie Mito e Multidrill, insieme a un allestimento Duo/Sonic a doppia testa

“S

iamo molto entusiasti di essere di nuovo sul ‘campo di battaglia’ e di mostrare i nostri nuovi e rinnovati impianti di perforazione”. Lo rivelano con entusiasmo, dal quartier generale Fraste, i tecnici e i responsabili commerciali dell’azienda di Nogara (Vr), in occasione dell’imminente sbarco al Geofluid di Piacenza con diversi modelli delle serie

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di gamma più note e apprezzate dalle imprese di perforazione. A partire dalla Mito per le fondazioni, che trova in un modello compatto come la Mito 8 la soluzione ideale per applicazioni di micropali, tiranti d’ancoraggio e di consolidamento, oltre a colonne consolidate con tecnica jet grouting. Di recente, il costruttore veneto ha lanciato sul mercato anche il modello Mito 70, modello polivalente comple-

tamente ridisegnato, più grande e più robusto rispetto all’impianto della serie precedente. Componentistica e impiantistica hi-tech, motore a elevate prestazioni e una vasta scelta di accessori e optional (teste di rotazione per usi diversificati, martelli idraulici, doppia testa, pompe acqua/fanghi, caricatori aste/tubi di rivestimento e radiocomando) fanno di questa linea una scelta ideale per operare

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Uno sviluppo inarrestabile La perseveranza di Fraste nella progettazione di unità completamente sicure e di facile utilizzo non è mai cessata, neppure nel periodo difficile delle restrizioni dovute all’epidemia mondiale da Coronavirus. “Abbiamo sviluppato molti nuovi accessori e dispositivi da applicare ai nostri impianti per rendere più agevole qualsiasi operazione di perforazione e carico di aste e utensili – spiegano i progettisti Fraste – La nostra ricerca è volta alla sicurezza degli operatori e al rispetto dell’ambiente naturale, senza dimenticare il valore dell’investimento del cliente”. Fraste ha aggiornato tutti gli impianti della gamma tradizionale di casa, adottando le migliori tecnologie disponibili e i componenti più avanzati – insieme a criteri di costruzione d’avanguardia che accrescono il valore intrinseco delle macchine e del risultato operativo sul campo.

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in qualsiasi tipo di terreno sia a rotazione sia a roto-percussione. In campo a Piacenza anche la serie Multidrill per la perforazione geotecnica, con alcune unità altamente specializzate per la perforazione geotermica. Ricordiamo tra le novità più attuali della serie, il modello Multidrill ML Max e la sorella maggiore Multidrill XL Max, definite dagli stessi progettisti “molto più che perforatrici di alta qualità. Queste due macchine sono i migliori partners per la perforazione per geotermia e per pozzi acquiferi di dimensioni medio-piccole. Lavorano con il sistema a circolazione diretta di fanghi ma è possibile anche l’impiego del mar-

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tello fondo foro. Considerando che qualsiasi tipologia di perforazione nel campo geotermico rappresenta sempre una nuova sfida, questi modelli versatili facilitano il lavoro e ogni componente fornisce le giuste prestazioni per consentire la massima produttività e rapidità”. Ricordiamo, per la stessa tipologia, la versione aggiornata del modello Multidrill XL DR, concepito principalmente per la perforazione di sonde geotermiche ma utilizzato in modo diffuso anche per l’esecuzione di pozzi acquiferi. La macchina è stata rinnovata sotto vari aspetti. Il principale cambiamento riguarda il nuovo propulsore Caterpillar che oggi ha una potenza di 170 Hp aggiornato con gli ultimi standard di emissioni Stage V, seguito dall’incrementata capacità di tiro della macchina che passa da 10 a 12 ton e dalla dotazione di un di un diverter collocato in posizione sottostante alla testa di rotazione inferiore, che consente una gestione ottimale del flusso di detriti prodotti dalla perforazione. Come dicevamo, questa macchina perforatrice si presta all’esecuzione di varie tecniche di perforazione, tra cui la circolazione diretta a fango e con aria compressa attraverso l’utilizzo di martelli fondo foro. Tornando all’esposizione prevista per il Geofluid 2021, Fraste esibirà anche due perforatrici Fraste-Eijkelkamp con tecnologia Duo/Sonic a doppia testa, adatte a qualsiasi applicazione di perforazione, oltre ad altre perforatrici per pozzi acquiferi.

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Perforazioni | Massenza Drilling

100 anni di gioventù

Un secolo di storia e l’ambizione di non fermare mai la corsa verso nuovi progetti, nuove macchine e nuovi traguardi. La lunga avventura continua per un vero campione di razza della perforazione made in Italy

L

a ricorrenza avrà il sapore di un momento simbolico. Per il settore della perforazione e per tutte le imprese della manifattura made in Italy - che stanno vivendo una vera e propria primavera, negli ordini che arrivano da ogni parte del mondo ma soprattutto nel morale - i 100 anni della Massenza suonano come una celebrazione di vitalità, di lungimiranza e di grande spirito tecnologico. Vale la pena ricordarne la storia di questa azienda straordinaria che nacque nel 1921 come Società Anonima Massenza, all’interno di un’officina meccanica a Borgo San Donnino (la futura Fidenza) dove veniva allestito il servizio di trivellazione

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dei pozzi acquiferi e allo stesso tempo si affiancava la manutenzione delle prime perforatrici. Capitano di questa impresa primigenia era Giuseppe Massenza, figura che diventerà quasi leggendaria nella nascita del tessuto economico della città emiliana e anche della coscienza politica popolare. Alla prima produzione in proprio di una prima serie di nuovi impianti di perforazione più efficienti, con una capacità di lavorazione moltiplicata seguirà la fondazione dell’Officina Meccanica Massenza & C., insediata in due vecchi hangar ristrutturati. In quella fucina di idee e di lavoro febbrile nacquero impianti a

percussione più efficienti, seguiti dalle prime macchine a rotazione meccanica che negli anni anni Cinquanta consentirono la perforazione idrica a profondità elevate, Poi gli echi del successo nazionale aprirono le porte ai mercati esteri, con i progettisti del quartier generale di Fidenza impegnati nel concepimento di macchine a rotazione e a percussione sempre più efficienti, e in parallelo nello studio fondamentale di modelli parzialmente oleodinamici nei sistemi di trasmissione, per poter operare con efficacia molto maggiore su tutti i tipi di terreno.

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Matteo e Franco Massenza

Ai tempi dell’espansione seguirono quelli della transizione più importante per la nuova era Massenza. All’inizio degli anni Ottanta, Franco Massenza e il padre Lodovico (figlio del fondatore) si separano dall’impresa di famiglia e fondano un’altra società, allo scopo di rigenerare uno spirito di passione e di ricerca che rischiava di andare perduto.

In fiera, le novità di una ricerca instancabile Nell’anno del secolo di Massenza, lo storico costruttore di Parola (Pr) porta al Geofluid 2021 (Stand 5F, Area Esterna) una selezione delle perforatrici best-seller che hanno fatto la storia recente dell’azienda. Parliamo, nel merito dell’ultralight MI2, sintesi di potenza e compattezza estrema, seguita dall’eclettica MI3, una perforatrice di fascia alta per applicazioni geotecniche. Proseguendo nella schiera dell’esposizione, Massenza proporrà al pubblico di Piacenza Expo i modelli medi ma altrettanto compatti MI5 e MI8, su carro cingolato e dalle prestazioni di vertice nella propria classe operativa. A partire dalle MI5, modello dedicato alla trivellazione di pozzi idrici, con motore diesel Stage V da 134 HP, capacità di tiro di 6,5 ton e testa di rotazione dalla coppia sorprendente a 8.000 Nm. Il focus sulla multifunzionale MI8 rivela un modello propulso da un motore diesel da 154 HP, con capacità di tiro da 12 ton, testa di rotazione a otto velocità e un’ampia gamma di prestazioni culminanti a 14.800 Nm e 716 rpm – con argano wireline e di manovra, pompa triplex e morsa doppia con passaggio da 410 mm. Al Geofluid 2021, anche la serie MM, linea speciale Massenza con supporto antenna articolato per micropali e ancoraggi. Il pubblico di Piacenza vedrà dal vivo il modello MM8, versione all’avanguardia per un’anteprima de luxe, e due unità MM3, dotate motore diesel e di propulsione elettrica, per lavori indoor o in tunneling. In primo piano anche la nuova serie Massenza riservata ai sondaggi geotecnici, con il modello MSPT – versione SPT automatica di facile uso e trasporto – e l’ultra-compatto MI1, adibito a prove DPL, DPM, DPH e SPT, campionamento dinamico, carotaggio, perforazione a fango e a elica.

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Si trattava di quello slancio ideale di progetti e realizzazioni incentrato sulla perforazione, il “tesoro di memoria” lasciato come testimone da Giuseppe Massenza. La nuova Massenza Fu Giuseppe trovò casa a Parola, nelle campagne parmensi, e le idee cominciarono a zampillare come l’acqua sorgiva che si profonde generosa in quelle terre. La strada era quella delle perforatrici interamente idrauliche, rappresentate dal primo modello PRIM 100 (acronimo di Perforatrice a Rotazione Idraulica Massenza), con una capacità di perforazione fino a 300 metri. Fu il punto di partenza per una gamma vera e propria che comprendeva macchine di varie dimensioni, salutate dall’accoglienza favorevole degli operatori nazionali e di alcuni specialisti esteri. Poi, all’inizio degli anni Novanta, il passaggio definitivo dalla serie PRIM alla gamma MI (Massenza Idraulica) che contraddistingue ancora oggi la gamma principale della produzione di Parola. Il resto è storia di oggi, con modelli che hanno segnato e continuano a segnare le

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tappe di evoluzione della perforazione mondiale. Dalla MI25, con 25 ton di tiro, fino alle successive MI15 e MI45 e poi altri modelli più piccoli, fino alle grandi macchine e alle migliaia di ordini in ogni continente, declinati in personalizzazioni infinite, allestimenti eccezionali, attrezzature all’avanguardia. Oggi Franco Massenza, il capitano di un’avventura che ha compiuto 100 anni con l’energia e il vigore della nuova giovinezza di persone e progetti, è affiancato al comando dal figlio Matteo, direttore tecnico e commerciale di un’autentica eccellenza italiana. Il testimone è passato di generazione in generazione, lasciando una traccia luminosa nella grande epopea della perforazione italiana. Ma in fondo, un secolo è pur sempre breve, per chi - come Massenza - guarda ancora al futuro come a un nuovo traguardo di sviluppo e di evoluzione.

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Attrezzature & Componenti | Sireg Geotech Attachments & Components

Nelle vene dell’Innovazione Lo specialista in materiali termoplastici e compositi per rinforzare e consolidare terreni deboli o franosi continua la propria ricerca all’avanguardia di prodotti dedicati alla realizzazione di scavi sotterranei

S

e parliamo di Sireg Geotech, è doveroso conoscere un bel pezzo di storia delle costruzioni in Italia. È dal 1936, infatti, che questa realtà industriale insediata ad Arcore, nel cuore dell’Alta Brianza, costituisce un riferimento autorevole nel mercato globale delle infrastrutture e delle costruzioni civili, declinato nei settori della geotecnica e dell’ingegneria Civile. Anche alla vetrina di Geofluid 2021, negli spazi di Piacenza Expo, Sireg presenterà il frutto più recente della costante attività di ricerca sui materiali plastici e compositi. Guardando alla specializzazione di Sireg Geotech troviamo prodotti altamen-

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Sonja Blanc, presidente di Sireg Geotech, durante una premiazione

te specializzati in materiali termoplastici e compositi (vetroresina, fibra di carbonio e fibra aramidica) impiegati per rinforzare e consolidare terreni deboli o franosi nell’ambito della realizzazione di scavi sotterranei o per corroborare e ripristinare infrastrutture ed edifici civili danneggiati o realizzare nuove costruzioni. Il catalogo Sireg Geotech include barre per armature in vetroresina, armature in vetroresina per conci, tubi valvolati per iniezioni, giunti waterstop, tubi inclinometrici, tubi microfessurati per drenaggio, guaine corrugate, barre e laminati in carbonio. Sireg Geotech collabora con grandi con grandi gruppi industriali, Enti internazionali di ricerca e Università per individuare soluzioni all’avanguardia, innovative e sempre più sostenibili. Il Tubo BioSystem in plastica biodegradabile che si trasforma in zuccheri nel sottosuolo ne è un esempio. È stato brevettato per iniettare nel sottosuolo componenti utili a consolidare il terreno senza lasciare cloruro né al-

In the veins of Innovation Since 1936 a leading Italian company in the global market of infrastructure and civil construction, specialized in the fields of Geotechnics and Civil Engineering - joins the 23rd edition of GEOFLUID postponed to September 2021. The most important international trade fair in the drilling and foundations sector represents the ideal setting to present the most innovative products of the company from Arcore (MB) - Italy, the result of a constant research on plastics and composite materials. Sireg Geotech manufactures directly highly specialized products in thermoplastic and composite materials (glass fiber, carbon and aramid fiber) to reinforce and consolidate weak or soft soils before underground excavations or to reinforce and restore damaged infrastructure, historical buildings or civil constructions.

Its catalogue includes: bars for glass fiber cages, glass fiber rebar cages for tunnel lining products, sleeved grouting pipes, Waterstop joints, inclinometer and sonic log casings, drainage slotted pipes, corrugated ducts, carbon bars and laminates. Sireg collaborates with major industrial groups, international research Institutions and Universities to identify challenging and increasingly sustainable solutions. The BioSystem pipe made from biodegradable plastic that turns into sugars in the subsoil is an example: it has been patented to inject into the subsoil components useful to consolidate the ground without leaving chloride or other harmful residues. The bars for glass fiber cages, thanks to their very high corrosion resistance, are a valid alternative to steel in the infrastructure construction (bridges, viaducts, seawalls) as they guarantee

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high durability and therefore considerable savings in maintenance costs. Sireg has received numerous awards for its Research & Development activities: in March 2019 Sireg was the winner at the JEC Innovation Awards in Paris in the Constructions & Infrastructure category for the project “Bendable TP composite reinforcements for concrete”, in partnership with Arkema, the University of Miami and the National Cooperative Highway Research Program (NCHRP). Also in 2019, the company won the Best To Brianza award, the GammaDonna award and entered the shortlist of 30 companies selected by Assolombarda for having believed and constantly invested in innovation and showcased in the multimedia exhibition “Genio e Impresa. Da Leonardo e Ludovico alle grandi storie di innovazione dei nostri giorni” (July-September 2019) at Palazzo Lombardia in Milan.

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tri residui nocivi. Le barre per armature in vetroresina, grazie alla loro altissima resistenza alla corrosione, sono una valida alternativa all’acciaio nella realizzazione di infrastrutture (ponti, viadotti, seawall) in quanto ne garantiscono un’alta durabilità e quindi un notevole risparmio dei costi di manutenzione. Numerosi sono i riconoscimenti attribuiti a Sireg per la sua attività di Ricerca & Sviluppo: nel marzo 2019 Sireg è risultata vincitrice alJEC Innovation Awardsdi Parigi nella categoria Constructions & Infrastructures per il progetto “Bendable TP composite reinforcements for concrete”, in partnership con Arkema, l’Università di Miami e il National Cooperative Highway Research Program

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(NCHRP). Sempre nel 2019, l’azienda si è aggiudicata anche il premio Best To Brianza, il premio GammaDonna ed è entrata nella rosa ristretta delle 30 aziende selezionate da Assolombarda per avere creduto e investito costante-

mente nell’innovazione e messe in vetrina nella mostra multimediale “Genio e Impresa. Da Leonardo e Ludovico alle grandi storie di innovazione dei nostri giorni” (luglio-settembre 2019) a Palazzo Lombardia.

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Attrezzature & Componenti | Matest Attachments & Components

A prova di solidità Dal “laboratorio” dell’azienda di Bergamo, arriverà in fiera a Piacenza una selezione di prodotti dalla tecnologia attualissima. A partire da Edomec, il nuovo sistema di consolidazione elettromeccanico

U

n leader mondiale nella produzione di strumenti da laboratorio per prove e controlli su materiali da costruzione. Questa semplicemente è Matest, da oltre 35 anni. Fondata a Bergamo nel 1986, l’azienda offre soluzioni avanzate per prove in sito e in laboratorio su terre, calcestruzzi, malte, rocce, aggregati, bitumi, asfalti, cementi e acciai, rappresentando il partner ideale per tutti coloro che operano nei settori dell’ingegneria edile e civile. In occasione della 23esima edizione di Geofluid, Matest presenterà Edomec, il nuovissimo sistema di consolidazione elettromeccanico. La sua innovativa tecnologia consente un maggiore controllo nell’applicazione del carico, utilizzando un sofisticato sistema di PID: grande precisione a carichi bassi e elevata velocità di carico a carichi alti. La combinazione di tutte le peculiarità di questo prodotto consente di ridurre al minimo l’intervento manuale da parte dell’operatore. Edomec, dal design ricercato e moderno, presenta inoltre un display full-color da 7 pollici ad alta risoluzione, ideale per una più confortevole e chiara gestione dei grafici in real-time. La grande propensione aziendale in ricerca e sviluppo di nuove tecnologie e apparecchiature da laboratorio, si evince anche dalla recente collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, focalizzata sullo studio

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Campionamento in… Progress del comportamento dinamico dei terreni. Il sistema triassiale automatico sviluppato in sinergia con Pavetest, è il punto di partenza di un ricco progetto di ricerca di cui Matest è protagonista.

Matest Cyber-Plus Progress è l’unità di controllo digitale di ultima generazione per le apparecchiature di prova dei materiali. Un modello che si adatta a tutti i telai e a tutte le prove. Dotata di una scheda elettronica focalizzata sul gradiente altamente reattiva, l’unità di controllo Matest garantisce eccellenti frequenze di campionamento e controllo consentendo prove di alta precisione, come quelle di controllo dello spostamento o della deformazione su campioni di calcestruzzo fibrorinforzato.

At Geofluid 2021 Matest will participate in the 23rd edition of Geofluid, an important international event for drilling and foundations, that will will be held live in Piacenza (Italy) from 15th to 18th of September 2021. On the occasion, the company presents many new products including the electromechanical consolidation sys-

tem, Edomec and the innovative SmartLab software package that interfaces machines with the laboratory management systems and controls all geotechnical tests - consolidation, shear, triaxial - both automatic and non-automatic, from data acquisition to the advanced and customizable processing of results and generation of test reports.

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Attrezzature & Componenti | Marchi Giorgio Attachments & Components

La scommessa è… Duplex Pompe a fango Laxmi, dall’India all’Europa. Per conquistare il cliente della qualità senza confronti di un grande prodotto. Una partita di mercato stimolante, e tutta da vincere

N

on è solo una novità ma il risultato di una convinzione di mercato che prende corpo. Ad averla è Marchi Giorgio, specialista delle attrezzature di perforazione. Dal 2019, l’azienda di Gambettola (FC) ha stipulato un accordo esclusivo con il produttore indiano Laxmi Mud-Pumps, per la distribuzione in Italia e in Europa delle pompe a fango Duplex (a doppio-effetto) nei modelli LX-125, LX-150, LX-200 e LX250 (certificate ISO: 9001-2008). I diversi modelli di questa tipologia, oggi disponibili nella sede Marchi Giorgio, vanno dalla misura 5 x 4 ½” alla più grande 10 x 7 ½”. Parliamo naturalmente di pompe in “pronta consegna”, già monta-

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te completamente in ogni parte, in attesa solo di essere installate sulle macchine da perforazione. La fornitura completa, per ogni pompa, prevede anche un’apposita cassetta con chiavi e utensili specifici. “La nuova avventura distributiva ha richiesto un impegno rinnovato nella pianificazione e negli investimenti - spiega Nicola Marchi, uno dei titolari dell’azienda di Gambettola - Per il cliente, l’acquisto di una pompa a fango comporta una cura che negli anni richiede attenzione e puntualità nella manutenzione, allo scopo di garantirne una vita utile estesa e proficua”.

Marchi Giorgio ha stretto un importante sodalizio di collaborazione tecnica d’assistenza proprio per le pompe a fango con una ditta specializzata come la CBD

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Specialità ad alta pressione

di Fornovo Taro (Pr). Alla clientela sarà così fornito un supporto di prim’ordine nel ripristinare il profilo camicia e nell’eseguire le rettifiche di camere e pistoni, oltre alla sostituzione dei pistoni stessi, di bielle, valvole e guarnizioni. In questo modo, saranno sempre assicurate le alte prestazioni della pompa a fango, componente fondamentale per il successi di ogni progetto di perforazione. “Riteniamo che il settore delle pompe a fango possa avere grossi margini di crescita vista l’assenza di produttori specializzati in Italia e in Europa - considera con grande fiducia Nicola Marchi - Nel tempo, la Marchi Giorgio, in questo ambito, ha la forte volontà di proporsi, come per gli scalpelli tricono, come un autentico punto di riferimento completo e autorevole sia nella vendita che nell’assistenza tecnica per la gamma delle pompe a fango Duplex di Laxmi”.

Le pompe a fango Laxmi sono a doppio effetto e a pistone (reciprocante), progettate per sopportare l’alta pressione e la più impegnativa applicazione di scarico. Inoltre, le stesse pompe dispongono di numerose caratteristiche costruttive e di progettazione integrate che assicurano un’elevata efficienza. La gamma disponibile da Marchi Giorgio prevede vari modelli che possono essere ordinati all’ingrosso. Tra le principali caratteristiche, vanno citati il doppio effetto duplex e la realizzazione in un pezzo fuso in lega in grado di resistenza (proprio per applicazioni ad alta portata e ad alta pressione). Caratteristiche puntuali per l’adozione in rilievi sismografici, pozzi d’acqua, pozzi petroliferi, fanghi di perforazione e applicazioni cementizie.

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106/2017 GISX17S1

106/2019

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8 Edition th

GISX19R

7- 9 Oc a, Italy Piacenz

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Giornate Italiane del Sollevamento R e dei Trasporti Eccezionali

Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali The Lifting, Industrial & Port Handling Heavy Transportand Show The Lifting, Industrialand & Port Handling Heavy Transport Show Piacenza, Italy 7-9 October 2021

Piacenza, 7-9 Ottobre 2021

AMONG THE CONFIRMED EXHIBITORS AT GIS 2021

ANNA

Ing. Bonfiglioli

BOLOGNA

TAYDER Part of TEUFELBERGER Group STAMPAGGIO ACCIAIO, FUSIONI di GHISA e LAVORAZIONI MECCANICHE

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Dal 1946

THE EUROPEAN ASSOCIATION FOR THE ABNORMAL ROAD TRANSPORT AND MOBILE CRANE RENTAL INDUSTRY

CONFINDUSTRIA PIACENZA

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TALIANA PRESSURE NE I EQ ZIO UI IA

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Supporting Associations

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DED 2014

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1975

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By Night Venerdì 8 Ottobre 2021

Notte Bianca al GIS di Piacenza! GOLD SPONSOR

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Gli Sponsor del “GIS by Night” sono anche Sponsor di uno dei seguenti eventi 2021 Fondazioni | Perforazione| Pozzi | Gallerie | Geotecnica | Industria Estrattiva-Mineraria Fondazioni Perforazione pozzi | Gallerie Foundations | Drilling | Tunnelling | Geotechnics | Quarrying and Mining Industry Geotecnica | Industria estrattiva-mineraria

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Attrezzature & Componenti | Draco Attachments & Components

Miscela di garanzia Quando si realizzano fondazioni speciali e strutture di contenimento è bene prevenire tutti i problemi che possono pregiudicare le prestazioni dell’opera. Flueco 77 Cable è la malta ideale per proteggere cavi e ancoraggi

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ai progetti compresi nella linea di soluzioni e prodotti dedicati all’underground e al tunnelling., Draco rivela una gamma completa al servizio di chi opera nell’ambito delle fondazioni speciali e del consolidamento, dalle miscele cementizie e gli additivi per miscele da iniezione e per la realizzazione e l’ancoraggio di micropali e tiranti, ai premiscelati espansivi ecologici e alle resine e malte espansive.

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Le miscele cementizie (boiacche) impiegate nei trattamenti d’iniezione, nei micropali e nell’ancoraggio dei tiranti sono delle sospensioni di cemento in acqua, la cui penetrabilità dipende, in larga misura, dalle dimensioni delle particelle di cemento e dalle proprietà reologiche (viscosità, rigidità, stabilità sotto pressione) della stessa, in funzione della dimensione dei vuoti da iniettare. L’aggiunta di additivi è indispensabile per migliorare

la penetrabilità di una miscela in quanto determinano la modifica del comportamento della sospensione riducendo la segregazione della miscela, favorendo la ritenzione dell’acqua, aumentandone la stabilità sotto pressione. Analogamente consentono di mantenere la viscosità a valori molto bassi per non ostacolare il proseguimento dell’iniezione e consentire l’intasamento dei volumi previsti. La linea underground e tunnelling di Draco

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offre quindi miscele cementizie e additivi specifici per miscele da iniezione e per la realizzazione e l’ancoraggio di micropali e tiranti. Le miscele cementizie comprendono da oggi una specialità come Flueco 77 Cable, prodotto a base cementizia pronto all’uso, privo di agenti espansivi, metallici e di cloruri, formulato per confezionare boiacche d’iniezione assolutamente impermeabili, chimico-resistenti che assicurano una completa protezione ai cavi post-tesi e alle barre d’acciaio dalla corrosione sotto tensione (stress corrosion). La boiacca d’iniezione che si ottiene con Flueco 77 Cable è estremamente fluida

Campi di applicazione Gli ambiti di impiego di Flueco 77 Cabale comprendono vari segmenti applicativi. Il primo è quello delle iniezioni per il riempimento delle guaine contenenti trefoli post-tesi. Il prodotto è ideale anche per l’ancoraggio di barre e cavi in acciaio sottoposte a elevate tensioni da trazione. In terzo luogo, l’uso raccomandato nello riempimento dei giunti strutturali di elementi prefabbricati. Infine, l’efficacia di Flueco 77 Cable è comprovata nelle iniezioni in calcestruzzi alveolati, muratura, rocce, anche in presenza di agenti aggressivi come solfati e cloruri.

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con alte resistenze meccaniche iniziali e finali, sia alle brevi che alle lunghe stagionature, a ritiro compensato, priva di acqua d’essudazione (bleeding), pompabile, impermeabile e durevole, con elevata adesione all’acciaio ed al calcestruzzo. L’elevata fluidità consente la penetrazione negli interstizi compresi fra i trefoli d’acciaio e fra il trefolo e la guaina, mentre la compensazione del ritiro, garantisce il perfetto riempimento delle cavità ove è iniettata.

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Attrezzature & Componenti | Attachments & Components

Camicia di sicurezza L’invenzione dell’Auto CDA ha cambiato il lavoro degli operatori che realizzano pali trivellati. L’adattatore concepito dal costruttore di Baronissi è un efficace sistema meccanico di aggancio e sgancio delle camicie di rivestimento su tutte le macchine per grande perforazione verticale. Senza più operazioni manuali, eliminando ogni rischio in cantiere

S

i chiama Automatic Casing Drive Adaptor (Auto CDA) e rappresenta una delle attrezzature di connessione più utili della gamma SIP & T, da utilizzare può essere utilizzato con qualsiasi tipo di macchina per pali, con il vantaggio di un incremento della sicurezza in cantiere, evitando i rischi dell’installazione manuale e della movimentazione dei rivestimenti casing, con l’operatore costretto ad attuare ogni operazione sotto le attrezzature stesse (rotary, trascinatore, tubi), dove anche il pericolo di rilascio di materiale può essere molto elevato. L’adattatore concepito da SIP&T, invece, costituisce un efficace sistema meccanico di aggancio e sgancio alle camicie di rivestimento che può essere utilizzato su tutte le macchine per la grande perforazione verticale; aumenta la sicurezza nell’esecuzione dei pali incamiciati eliminando i pericoli causati dalle fasi già menzionate di aggancio manuale e aumenta la produttività perché i vari elementi della colonna di rivestimento possono essere montati e smontati più velocemente, consentendo inoltre l’utilizzo di elementi di rivestimento molto lunghi. Durante le operazioni di perforazione con tubi rivestimento è spesso necessario che alcuni operatori lavorino in quota. Prima di iniziare l’operazione di perforazione gli elementi del rivestimento devono essere infissi nel terreno, collegati in modo sicuro mediante bulloni filettati in modo da ottenere l’intera colonna, la quale dev’essere vincolata alla testa rotante della trivella tramite un “casing drive adaptor” (definito tecnicamente come twister o trascinatore). Quando la quota di perforazione è rag-

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giunta, i rivestimenti casing devono essere rimossi dal terreno e smontati elemento dopo elemento. Generalmente, per collegare la colonna di casing al twister, i perni di bloccaggio vengono fissati manualmente; di conseguenza, l’operatore è costretto a

usare strumenti come una scala, una pala gommata (utilizzata come “piattaforma di lavoro”) o un’imbracatura per raggiungere la quota necessaria alle operazioni di collegamento. Queste soluzioni, anche se molto diffuse, sono rischiose per la sicurezza del

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personale e molto improduttive, dal momento che il team di lavoro – incluso l’operatore della trivella - non può lavorare fino a quando l’intera colonna di tubi rivestimento non è completamente connessa al twister (a sua volta connesso alla testa

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rotary della macchina) o, al contrario, fino a quando la colonna non è completamente smontata. Proprio per superare questi ostacoli SIP&T ha deciso di agire sulle cause del problema, sviluppando il trascinatore automatico chiamato Auto CDA. L’Auto CDA è applicabile ai rivestimenti casing che SIP&T produce in proprio ma è compatibile anche con quelli prodotti da altre aziende. Come accennato, si tratta di un sistema di connessione automatica utilizzabile con ogni tipo di perforatrice; il principale vantaggio dell’Auto CDA con-

siste nella capacità di incrementare sia la sicurezza che la produttività nei lavori di fondazione, ri- ducendo, come dicevamo, rischi e perdite di tempo dovute alla connessione manuale degli elementi di rivestimento. L’Auto CDA funziona mediante un sistema di bloccaggio/sbloccaggio meccanico dei due giunti maschio/femmina posti all’estremità dei tubi di rivestimento utilizzati (il momento torcente della perforatrice non rappresenta più una dicriminante). Il sistema è direttamente controllabile dalla cabina della macchina, in tutta si-

curezza e seguendo fasi di organizzazione del lavoro più puntuali e precise. Il sistema di connessione progettato da SIP & T, oggi è utilizzato nei cantieri di tutto il mondo e il feedback ottenuto dal costruttore di Baronissi (Sa) è molto positivo; si può affermare con certezza che oggi l’Auto CDA è considerato uno strumento necessario nel moderno cantiere di fondazioni, seguendo il valore di un ulteriore contributo al miglioramento della sicurezza soprattutto nelle lavorazioni con pali trivellati.

Casing in safety It is called Automatic Casing Drive Adapter (Auto CDA) and represents one of the most useful connection equipment of the SIP & T range, to be used it can be used with any type of pile machine, with the advantage of increasing safety on site, avoiding the risks of manual installation and handling of casing coatings, with the operator forced to carry out every operation under the equipment itself (rotary, feeder, pipes), where also the danger of material release can be very high. Adaptor made by the SIP&T represents an interesting locking system for casings that can be used on all piling rigs and can increase the safety and productivity in the execution of cased piles, by avoiding any damages and loss of time caused by the manual locking phase. It is easy to use because its functioning is completely mechanic; the automatic driver will be locked to the casing column whenever the casings are going to be moved in/outside the borehole. In that way the imperative “safety first” is respected, and also damages on the casings are excluded avoiding downtime and saving repair costs. Its affordability, customization, immediate deployment, easy maintainability and emergency system, guarantee a very high return on investment. During cased drilling operations (using casings) it is often necessary that some workers on site operate in high positions. Before starting the drilling operation, the casing elements must be fixed into the ground; for this pur-

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pose, the elements are connected by threaded bolts in a safe manner, in order to create the whole column. The same column must be bolted to the rig rotary head through a casing drive adaptor. When the drilling hole is completed, casings must be removed from the ground and then dismantled element after element. Generally, to connect the casing column to the driver, the locking pins are manually fixed, as result the worker is forced to use some stratagems such as a ladder, a wheel loader used as an aerial work platform or a harness. These solutions, even widespread, are not safe. The ladder could slide or slip on the muddy ground (during drilling there are no neat and clean ground surface); the worker could fall down from the ladder (because of their dirty boots); from an unstable position on the ladder, the operator must carry out their work with great physical effort; even the wheel loader operator could do an unintentional wrong movement, so as to endanger the life of the worker; the harnesses could fall down. The use of these devices are not only risky for the personnel safety but highly unproductive, since the whole workers team - and the piling rig operator - can’t work until the casing column is completely connected to casing drive adaptor (in turn connected to the rotary head) or vice versa until the column is completely disassembled. The Auto CDA is applied to the casing pipes that SIP&T itself manufactures and is compatible with casing pipes

produced by other companies. It is an automatic casing connector system that can be used with any type of piling rig and its greatest advantage is the ability to increase both safety and productivity in foundation works, eliminating both the related dangers and the huge amount of time necessary for the jointing of the casing pipes that until now was often performed manually. The casings are made of high quality steel and are proposed for the construction of foundation works in soils that require the covering of the hole, intended to be drilled, which otherwise could collapse. The Auto CDA performs by a mechanical locking/unlocking system of the two male/female joints generally positioned at the extreme of two casing pipes, which must be coupled or used, as said earlier, on any model of drilling machine, also of large torque. The system is directly controllable from the rig cabin and all the manual operations carried out so far by the site personnel can become a distant memory, with undisputed advantages both for the safety and for the casing arrangements and the piling rig itself. The connection system described represents an innovation in the cased piling construction. It is widely used in job sites all over the world, its feedback is extremely positive and we can state that nowadays it is recognized as a must-have tool. The application can make a significant contribution to improving safety in special deep foundations and, above all, in drilled piles.

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In questo numero

THE ITALIAN MAGAZINE FOR VERTICAL AND HORIZONTAL DRILLING, SPECIAL FOUNDATIONS, GROUND ENGINEERING, WELL DRILLING, ENVIRONMENTAL DRILLING, TUNNELLING, QUARRYING AND MINING Anno 7 - Settembre/Ottobre 2021

Inserzionisti 14 Casagrande 19 Ciancaleoni I Comacchio 13 Demac 81 DSR Wire Corp 55 Easy Mecc 5 Enteco 15 F.B. IV Fraste III GIC 72 GIS 73 GIS by Night 17 Hydra 11 Hinowa

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3 Liebherr 9 Massenza 43 Marchi Giorgio 49 Merlo 18 Neron 21 OOO Special Construction Equipment 8 Palmieri 59 Pipeline & Gas Expo 7 Sandvik 39 Sip&T 67 Unical II WEI

www.comacchio.com

Aziende citate B

T

S 34

Bauer C Casagrande

28

CDM Dolmen

40

Comacchio

SIP & T

77

Tecnopenta

16

Sireg Geotech

64

Timeco

20

Soilmec

44

Tracto-Technik

20

22, 50

D Dalla Gassa

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Draco

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G Geax

36

F F.B.

18

H

Fondamenta

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Herrenknecht

Fraste

56

20

L Liebherr

11

M

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Marchi Giorgio

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Massenza

60

Matest

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Fiera certificata An exhibition audited by

4th Edition

126/2018 GICX18S1

®

G Giornate iornate italiane taliane del del C CalCestruzzo alCestruzzo

iitalian talian C ConCrete onCrete days 28-30 April April 2022 2022 - Piacenza, Italy 28-30

28-30 April 2022 Piacenza - Italy

AMONG THE CONFIRMED EXHIBITORS AT GIC 2022

For info and stand bookings: www.gic-expo.it ph. +39 010 5704948 - info@gic-expo.it



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