Pet ology Magazine #5

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05 DICEMBRE 2013

Pet-ologY LA RIVISTA CHE STA DALLA PARTE DEI PET, SEMPRE!

Magazine

IL COLLARE GIUSTO PER IL CANE

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SCEGLIERE UNA TARTARUGA

ia gratuita, s

REGALARE UN ANIMALE, Sì O NO? 1


L’editoriale Una consuetudine comune spinge molti potenziali cinofili privi di case grandi a prendere un cane di piccola taglia, pensando (in proporzione) che in questo modo si riducono le esigenze di spazio, le spese per l’alimentazione e finanche i problemi di trasporto dell’animale. Tutto vero, non c’è dubbio. Ma ci si chiede mai che carattere abbia l’animale, e se in ogni caso si è in grado di gestirlo fuori dalle mura di casa? Mi pongo questa domanda ogni volta che porto a passeggio il mio molosso: cuore d’oro, certo, ma pur sempre dotato di 50 kg di muscoli e una capacità di scattare, seppur in cerca del gioco, tale da slogare facilmente una spalla. Eppure la scena, quasi ogni mattina, è la stessa. Io con il mio gigante regolarmente tenuto al guinzaglio, e un paio di cagnetti nelle vicinanze lasciati liberi per fare pipì, oppure tenuti col guinzaglio estensibile a 5 metri dalla proprietaria. Risultato: il “nanerottolo” si avvicina, e il gigante inizia a tirare per fare conoscenza. A vederli sembrano il Gigante e Golia. A ben guardare, però, in alcuni casi del padrone non c’è neanche l’ombra, oppure chiacchiera amabilmente lontano, davanti al cancellino. In altri vedi il guinzaglio estendersi a dismisura, mentre cerco di indietreggiare e prepararmi a un possibile scatto entusiasta del mio molosso. In qualche altro caso, infine, il piccoletto s’è creduto un guerriero ninja, e spavaldamente ha iniziato a puntarci abbaiando come un isterico. Per fortuna per ora tutto è sempre andato per il meglio. Ma un domani? Forse, allora, converrebbe ricordare che l’uso corretto del guinzaglio non solo è obbligatorio all’aperto, ma è anche segno di buon senso. A cinque metri di distanza, o peggio libero ma lontano dal padrone, qualsiasi cane è fonte di pericolo per gli altri, ma anche se stesso, soprattutto quando le macchine non rispettano la velocità richiesta da una via residenziale. Stefano Nicelli

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SOMMARIO 05 - dicembre 2013

NOTIZIE DAL MONDO L’eco dalla nostra pagina Facebook COVER STORY Regalare un animale, si o no? PET FOR DUMMIES Scegliere una tartaruga Angolo tecnico Collari per cani V.I.P. - VERY IMPORTANT PET Tartarughe Ninja I CONSIGLI DI... Tratarughe acquatiche CONSIGLI DEL VETERINARIO Malanni da tartaruga INTERVISTA A... Maria Rita Grassi ETOLOGY È Natale, regali anche per loro... AGENDA PET Gli eventi top I LIBRI DA LEGGERE Voglio una tartaruga terrestre

Pet-OLOGY

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Editore Gruppo Editoriale Castel Negrino 20886 Aicurzio (MB) www.pet-ology.it redazione: magazine@pet-ology.it Pubblicazione on-line Rivista periodica d’informazione a diffusione gratuita Iscritta nel registro operatori comunicazione AGCOM n. ROC 38567 Direttore responsabile Stefano Nicelli Coordinamento editoriale e supervisione scientifica LOGOGEST di Stefano Nicelli stefano.nicelli@gmail.com Tel. 347-6692528 Impaginazione Virtuosa-Mente www.virtuosa-mente.com Foto: Fotolia Hanno collaborato Maria Rita Grassi, Laura Fregonese Autori citati Marta Avanzi

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Notizie dal mondo l’eco dalla nostra pagina Facebook LA CLONAZIONE CANINA SBARCA NEL REGNO UNITO - Clonare il cane gratis, risparmiando così almeno 63mila sterline. È quanto potranno fare i cinofili britannici, grazie al lancio “promozionale” di questo servizio nel Regno Unito. Ma gli scienziati frenano gli entusiasmi: i proprietari che sperano di creare una “copia carbone “ del loro animale preferito possono restare delusi perché, come due gemelli identici, il clone non sarà una replica perfetta della prima. Anche se condivideranno lo stesso codice genetico, le condizioni nel grembo materno e l’ambiente a cui

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sono esposti a dopo la nascita cambierà in modo significativo alcune caratteristiche, compresi l’aspetto e il comportamento. Gli esperti inoltre avvertono che la clonazione di animali è estremamente inaffidabile, con successi pari a un esemplare sano ogni cento tentativi. (…). (Fonte: The Telegraph)

A fronte di una notizia simile ci si chiede: chi non vorrebbe una replica esatta del suo Fufi, Charlie o Pallina? Nessuno, è facile dirlo. Perché ognuno di noi, in fondo, cova entro di sé il sogno proibito da moderni dottor Frankenstein: fermare il tempo; eludere la morte; provare l’ebbrezza di una vita senza fine. E se questo desiderio coinvolge i nostri animali d’affezione, tale sogno diventa ancora più forte. Non fosse altro che in questo modo noi stessi – seppur mortali – sentiremmo di poter fermare l’orologio della vita, e reiterare noi stessi verso un futuro replicabile. Per contro gli scienziati (nonché le


News dal mondo

persone di buon senso) frenano: “Attenzione”, dicono, “non aspettatevi una copia esatta del vostro animale. La delusione è dietro l’angolo”. Ma, diciamoci la verità, chi dà veramente peso a questo saggio monito? Chi, dentro di sé, sotto sotto non si augura che invece il miracolo possa realizzarsi? Nessuno. O quasi. C’è tuttavia un non so che di tristezza in tutto questo. La stessa che suscitano quegli anziani che, non accettando il passare del tempo, si vestono e si comportano da ragazzini. È brutto dirlo, ma chi adotta un animale firma inconsciamente un contratto con il dolore, quello che deriverà dalla sua inevitabile scomparsa. Allora se non accetti questa clausola, è meglio non firmare tale contratto (leggi: adottare un animale). Allo stesso modo chi si innamora accetta anche la possibilità di una separazione. E tutti noi sappiamo quanto sia difficile,

se non impossibile, clonare un amore finito. Allo stesso modo clonare un animale ha poco senso. È un capriccio che mostra chiaramente che non accettiamo le regole del gioco. Tanto vale, allora, entrare in campo.

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Regalare un animale: è giusto o sbagliato?

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Cover story egalare un animale è sempre sbagliato? La domanda si pone dal momento che il più delle volte al concetto di regalo, solo per ciò che riguarda i pet, si associa un qualcosa di negativo che evoca subito scenari tragici quali l’abbandono dopo pochi mesi di convivenza, la cattiva o inadatta gestione, fino al maltrattamento vero e proprio. Ma è sempre così? No. E vediamo ora il perché.

R NON SEMPRE è UN ERRORE VEDIAMO PERCHé

IL REGALO VOLUTO E QUELLO INASPETTATO – Partiamo da un dato di fatto: regalare qualcosa, sia esso un oggetto o un animale, significa semplicemente che il mittente (cioè chi regala) si accolla il costo a beneficio del destinatario (chi lo riceve), che non dovrà sborsare un euro, quantomeno per vedersi arrivare a casa un pet. In questo non c’è allora niente di male. Il problema sta invece se questo regalo è voluto oppure – per qualche motivo – è inaspettato. Se è voluto, il problema non si pone. In questo, infatti, non entrano in gioco fattori che possano determinare 7


il benessere o meno dell’animale. Anzi, si presuppone che se ad esempio Maria, ipotetica moglie di Giorgio, desidera un cane, abbia tutte le caratteristiche per gestirlo a dovere. Allora il fatto che gli venga regalato dal marito è semplicemente un gesto carino. Se invece Giorgio regala un cucciolo al figlio Mattia, magari per Natale, senza che quest’ultimo abbia l’età e la maturità per trattarlo correttamente, allora si va incontro a dei seri problemi. Diciamo allora che il regalo voluto dà maggiori garanzie di successo e di futuro benessere dell’animale, in quanto si spera che sia un passo fatto da per-

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sone responsabili e consce di ciò a cui andranno incontro. Il regalo inaspettato è invece più rischioso: chi lo riceve lo vuole ma semplicemente non sa quando lo riceverà? Chi lo riceve non ha espresso un chiaro desiderio in questo senso? Sono domande a cui rispondere in maniera ponderata. REGALARE ANIMALI A NATALE - Anche in questo caso occorre non cedere alla tentazione di dire un immediato “No, mai!” e valutare le cose con più attenzione. Non c’è infatti niente di male ad esempio a regalare un cucciolo di cane alla persona


C’è una piccola regola che dovrebbe essere seguita quando si decide di adottare un qualunque animale: scegliere il momento giusto per farlo entrare in casa. Il concetto è semplice: qualunque pet ha bisogno di essere seguito soprattutto nei primi giorni di inserimento. Di conseguenza è fondamentale che chi lo accoglie possa avere il tempo e la concentrazione giusta per dedicarsi a lui. E parlando di tempo non intendiamo un’oretta al giorno, prima di cena, ma di giornate quasi intere. Detto questo è fortemente sconsigliabile adottare un animale in questi momenti: in prossimità di un periodo impegnativo sul fronte del lavoro o della famiglia; prima di un trasloco; in periodi di particolare stress emotivo. Ma anche in prossimità di una vacanza spesa fuori casa. Infatti l’albergo o la seconda casa non rappresenteranno l’habitat definitivo del nostro animale. Quali sono allora i momenti giu-

sti? Sostanzialmente quando siamo sicuri di poter restare a casa a lungo senza particolari impegni, e quando ci sentiamo psicologicamente ed emotivamente pronti a tornare a essere (o diventare) una sorta di genitori in grado di seguire il piccolo pet fino a dargli quel giusto grado di educazione e abitudini che lo rassereneranno.

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che è pronta a riceverlo (psicologicamente e a livello di preparazione specifica). Soprattutto se proprio durante il periodo natalizio questa stessa persona avrà il tempo per seguire l’animale nel suo inserimento in casa. Diverso è invece il regalare un animale al pari di un giocattolo, solo per stupire il destinatario (un figlio, la fidanzata, la moglie ecc.) e approfittare del clima natalizio per farlo. In questo senso è illuminante ciò che ha recentemente detto il presidente dell’Associazione Italiana in difesa di Animali e Ambiente (AIDAA) al sito Cronacamilano.it: “Adottare o acquistare un animale 10

da regalare è un atto consapevole che esige il suo tempo di conoscenza reciproca. Per questo chiediamo a tutti di evitare di regalare animali a Natale, anche perché l’estate prossima ci ritroveremo ancora una volta con le strade e le autostrade, ma anche i fiumi e i laghi, pieni di cani, gatti , tartarughe nonché animali esotici quali serpente e iguana, abbandonati. Piuttosto comperate un peluche”. I dati forniti da questa associazione sono d’altra parte impressionanti: si stima che sotto l’albero quest’anno ci saranno tra i 20 e i 25.000 cuccioli di cane, circa 10.000 gatti, ma anche 20.000 uccelli, 4.000 animali esotici, 5.000


conigli, un migliaio di furetti e almeno 30.000 tartarughe d’acqua, per un totale di quasi 120.000 animali e cuccioli di animali. Ma coniugare il concetto di regalo unicamente col Natale, è un errore. Ci si dimentica infatti di tutti quegli animali regalati in maniera superficiale per un compleanno, per festeggiare un anniversario, una bella pagella oppure finanche per tentare di recuperare un rapporto affettivo in crisi.

il motivo di tale regalo. Se questo sfonda le sue radici in futili motivi (es. voglia di stupire) , allora cala un NO netto. Davvero sarebbe meglio comprare un enorme peluche di cane, gatto o finanche di serpente per evitare guai. Se invece i motivi sono validi, ponderati ed esaminati col giusto grado di raziocinio, allora i problemi non ci sono. E non resta altro che augurare una serena, divertente e preziosa convivenza!

IL PROBLEMA NON È IL REGALO - Dovrebbe risultare a questo punto chiaro come in discussione non sia tanto il regalare un animale; piuttosto il destinatario e il motivo per cui lo si regala. Chi riceve questo dono è davvero pronto a riceverlo? Ha la maturità, la pazienza, l’intelligenza e la giusta preparazione per sapere come gestirlo, curarlo, allevarlo a dovere? E se per caso ne ha fatto esplicita richiesta (vedi quanto detto sopra), è veramente il caso di accondiscendere ad essa, oppure si tratta di un capriccio, di un surrogato di qualche altra mancanza, o persino una ripicca? Legato a questo discorso è poi 11


Scegliere una tartaruga le cose da sapere

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pet for dummies

Ogni tipologia ha esigenze specifiche di ambiente e gestione

cegliere come animale da compagnia una tartaruga è spesso quasi un ripiego rispetto ad altri animali giudicati erroneamente più impegnativi. Questo rettile, infatti, ha caratteristiche tali da non renderlo meno impegnativo di altri: ad esempio non ama essere maneggiato, tende a crescere moltiplicando così la sua stazza e i relativi fabbisogni di spazio, ed è molto longevo. Se comunque hai deciso di acquistarlo, ecco qualche indicazione utile.

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TARTARUGA D’ACQUA O DI TERRA? - È il primo dilemma da risolvere. Come parametro generale si può prendere questo: se si ha a disposizione uno spazio all’aperto, si può optare per una terrestre. Diversamente è meglio prendere una tartaruga d’acqua. Attenzione però: specie come la G. pardalis e la G. sulcata sono relativamente semplici da allevare, anche se richiedono spazi grandi come una stanza o un recinto. Quelle mediterranee possono essere allevate bene solo se si dispone 13


di un giardino o un terreno recintato. Specie invece come la T. graeca graeca sono delicate ed è meglio lasciarle a mani esperte. Le specie tropicali e deserticole vanno infine bene quasi solo nel terrario. Occorre pertanto capire bene quali sono le esigenze di ogni singola specie. IL TERRARIO - Rappresenta il microhabitat in grado di fornire alla tartaruga le condizioni climatiche ideali. La lunghezza dovrebbe essere almeno 10 volte quello della tartaruga ospitata. Per rettili molto grandi come la G. Geochelone nigra e la G. sulcata, occorre invece provvedere ad una stanza dedicata o un locale. Il terrario dovrà essere provvisto di una fonte riscaldante che offra un punto caldo (con la temperatura massima) e altri punti più freschi. Il terrario dovrà poi essere provvisto di lampade ad emissioni UVA, che migliorano l‘ambiente e stimolano l’assunzione di cibo. Queste dovranno restare accese non più di 12-14 ore al giorno, con 12 ore di buio per permettere un riposo naturale. Fondamentale è poi la presenza di lampade a ragi UVB, che hanno il compito di permettere la sintesi della vitamina D, indispensabile per assimilare il calcio. Il substrato del terrario dovrà infine essere sicuro (in caso di ingestione), 14

igienico, facile da sostituire e in grado di garantire una buona umidità in caso di specie tropicali. L’ACQUATERRARIO - È un acquario fornito di una zona emersa. Qui, oltra ad una lampada UVB, va posta anche una lampada riscaldante. La profondità dell’acqua può variare da 10-15 cm per le tartarughe neonate, fino a circa 60 cm per quelle adulte. In generale la profondità dev’essere come minimo il doppio della lunghezza della tartaruga. La parte emersa dev’essere invece alta almeno quanto la lunghezza dell’animale, in modo da evitare che riesca ad uscire e cada, ferendosi. L’igiene dell’acqua è fondamentale e non è cosa facile dato che sono animali che tendono a sporcare molto. Questa si ottiene attraverso due metodi: il filtraggio e il rinnovo periodico dell’acqua stessa. L’uso del solo filtro interno è in genere insufficiente. Meglio un filtro esterno a bidoncino che sia in grado di effettuare un riciclo di almeno 2-2,5 volte il volume totale dell’acqua. Questa potrà benissimo essere quella del rubinetto. IL LAGHETTO - Dovrà essere costruito (o alloggiato, se prefabbricato) in una zona che permetta sia un’ottima insolazione che periodi d’ombra. La profondità dovrà essere di almeno


un metro e larghezza dovrà essere compatibile con il numero di animali presenti. Anche in questo caso la cura dell’acqua è fondamentale: se

Le tartarughe sono animali protetti che rientrano nella “Convenzione sul commercio internazionale di specie animali e vegetali in pericolo di estinzione” (CITES), detta anche “Convenzione di Washington” con riferimento alla città in cui è stata firmata nel 1973. Se si intende vendere, regalare o movimentare dei nuovi nati, è necessario richiedere i documenti CITES. Questo significa che, indipendentemente dal fatto che si intenda cedere i nuovi nati o tenerli per sé, la denuncia di nascita va fatta obbligatoriamente ed entro 10 giorni dalla schiusa delle uova, utilizzando l’apposito modulo reperibile presso il sito del Corpo Forestale dello Stato. Detto questo, ecco un utile consiglio tratto dal sito www.tartarugando.it: “Pensateci due volte prima di acquistare o accettare in regalo una tartaruga senza documenti: non potrà mai essere regolarizzata e, come potete vedere, le sanzioni sono rilevanti. Il documento deve sempre

piccolo, una vegetazione adeguata farà essa stessa da filtro. Se più grande si dovrà invece provvedere a sistemi di filtraggio artificiali.

accompagnare l’animale! Diffidate da chi vi offre tartarughe dicendovi che i documenti arriveranno in un secondo momento: non solo vi sta gabbando, ma vi sta anche cedendo un grande problema, perché le tartarughe prive di documenti genereranno piccoli che non sarà mai possibile regolarizzare, esponendovi al rischio di sanzioni sempre più elevate!”.

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Collari per cani: quale scegliere

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Angolo tecnico

I trattamenti per trasformare l’acqua di rubinetto in acqua “buona”

ollare e guinzaglio sono due strumenti consueti (ma anche obbligatori per legge, vedi box a parte) per il cinofilo e rappresentano i mezzi principali con i quali il conduttore può governare il cane ad esempio durante la passeggiata. Ma siamo sicuri di scegliere quello giusto? I modelli sono tanti e ciascuno con precise caratteristiche. Vediamo quali a partire da cosa offre il mercato, concentrandoci sui collari che possono essere: “fissi”, “a strangolo”, “a semi-strangolo”, “a pettorina”, “a cavezza”, “da expo”, “da retriever”.

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Cominciamo dal collare fisso, solitamente di cuoio o nylon, con una fibbia per regolarne il diametro. Va bene soprattutto per i cuccioli e per i cani al primo approccio con questo strumento. Va chiuso in modo tale che tra collare e collo del cane ci passi circa un dito. Permane comunque il rischio che si sfili se ad esempio il cane arretra di colpo. Sui collari “a strangolo” o “semistrangolo” c’è da anni una feroce 17


polemica. Sono composti da una semplice catena di metallo con due anelli alle estremità che si chiudono a cappio completo o parziale (nel caso di quelli a semi-strangolo). Il principio è semplice. Se fatti indossare correttamente, se il cane tira il

collare si chiude suscitando una sensazione di fastidio. Se invece il cane resta “al piede”, cioè accanto alla gamba del conduttore, il collare resta allentato e non provoca fastidio. La polemica nasce dal fatto che un uso improprio (cioè violento, a strattoni) può provocare danni anche seri alla struttura scheletrica del cane, oltre che problemi alla trachea, fino a determinare gravi paralisi. Tuttavia per arrivare ad un uso così estremo e pericoloso, occorre che il cane sia veramente ingestibile. Ma in questi casi, più che un collare diverso, servirebbe qualche lezione sul campo da addestramento. I collari di questo tipo sono in genere a “maglia 18

larga” (utile per cani a pelo lungo) e a “maglia stretta” (utile per cani a pelo corto), e possono essere usati per soggetti adulti (mai sui cuccioli!) già abbastanza disciplinati. La “pettorina”, solitamente in nylon, è l’alternativa ideale del collare a strangolo, dal momento che fascia il cane nella zona toracica. In questo modo non c’è una costrizione del collo. Occorre però prestare attenzione al fatto che la fettuccia non sfreghi ad esempio nella zona delicata tra l’attaccatura degli arti anteriori e il torace e che non si apra se il cane tende a tirare. Passiamo ora a collari “per specialisti”: quello “a cavezza” cinge il muso del cane come se fosse quello di un cavallo. Di non facile uso, andrebbe lasciato solo a mani esperte e competenti. Quello “da expo” è molto sottile, per cui non va bene per la passeggiata, ma va usato solo nelle esposizioni di bellezza per presenta-


re il cane al giudice. Quello “da retriever” è di fatto un lazo che serve per tenere temporaneamente il cane per la zona toracica, prima di dargli il via a riportare un oggetto. Ha

L’uso del guinzaglio e del collare è previsto dalla legge. Il D.P.R. 8 febbraio 1954, n. 320 Regolamento di polizia veterinaria prevede all’articolo 83 “l’obbligo della museruola e del guinzaglio per i cani condotti nei locali pubblici e nei pubblici mezzi di tr a s p or to” . L’Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani”, emanata dal ministero della Salute in data 6 agosto 2013, all’articolo 1 impone di “utilizzare

il vantaggio di poter essere levato velocemente ma è sconsigliato per un uso al di fuori dell’addestramento dei cani da riporto o per chi non fa Agility.

sempre il guinzaglio a una misura non superiore a mt 1,50 durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni”. D’altra parte l’art. 2052 del Codice Civile (Danni da animali) ricorda che “il proprietario di un animale o chi lo ha in custodia è responsabile dei danni causati dall’animale, sia che esso fosse sotto la sua custodia, sia che fosse smarrito o fuggito, salva sempre la prova del caso fortuito”. 19


V.I.P.

Tartarughe Ninja a serie di fumetti Tartarughe Ninja (titolo originale Teenage Mutant Ninja Turtles, Tartarughe Ninja mutanti adolescenti) è stata creata nel 1984 dalla casa editrice statunitense Mirage Studios e realizzata dai disegnatori Kevin Eastman e Peter Laird. Secondo la storia, del liquido radioattivo finisce a causa di un incidente nelle fogne di New York, dove contamina quattro piccole tartarughe. Queste subiscono così una mutazione genetica che gli fa assumere caratteristiche antropomorfe e capacità intellettive simili all’uomo. A loro guida si pone un ratto, il Maestro Splinter, contaminato anch’esso ed esperto di arti ninja. Inizia così un duro allenamento che fa di que-

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ste tartarughe (Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo) dei combattenti fenomenali pronti a colpire segretamente i criminali delle strade della metropoli. La lotta si spinge a tal punto da porre di fronte, in un co n f l i tto portentoso, le tartarughe mutanti con il Clan del Piede, una potente setta di guerrieri anch’essi ninja, che ha in mano tutto il crimine organizzato di New York. Leonardo è il leader del gruppo. Raffaello rappresenta invece il più irascibile del gruppo, e per questo indossa una maschera rossa. Donatello è il tecnico del gruppo, capace di costruire le armi. Michelangelo è infine il più pigro dei quattro, ma eroico quando serve.


di Marta Avanzi bbiamo deciso di acquistare una tartaruga d’acqua, magari perché ce l’ha chiesta nostro figlio o pensiamo che sia più facile da gestire rispetto a un cane, un gatto, o anche una tartaruga terrestre. Ma ne siamo proprio sicuri? Marta Avanzi, medico veterinario e autore del libro Voglio una tartaruga acquatica (Gruppo Editoriale Castel Negrino, pp. 104, 2010) da cui è tratto il testo che segue, ci spiega perché le cose non stanno proprio così. “Le tartarughe d’acqua (…) sono animali belli da vedere, interessanti da osservare per la loro vivacità, ma solo apparentemente semplici da allevare. L’allestimento di un acquaterrario adeguato richiede esperienza e una spesa importante, nonché tempo per gestirlo. Molte specie da adulte raggiungono dimensioni rilevanti che richiedono molto spazio, e vivrebbero molto meglio in un la-

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ghetto all’aperto, cosa che non tutti possono permettersi di allestire. Le tartarughe d’acqua in generale non sono adatte ai bambini, sia per la difficoltà di gestione sia perché sono portatrici di salmonelle, batteri che possono trasmettere quando vengono prese in mano o semplicemente toccando l’acqua in cui vivono. Sono animali longevi, che possono arrivare a vivere più di trent’anni se gestite adeguatamente, pertanto si deve essere disposti a prendersene cura a lungo. Inoltre, se si ammalano, si devono mettere in conto spese veterinarie che in alcuni casi possono essere anche considerevoli. Prima di acquistare una tartarughina occorre quindi valutare tutti questi aspetti, e procedere solo se in coscienza si ritiene di poterle fornire tutto ciò di cui ha bisogno, per tutta la durata della sua vita”. “Voglio una tartaruga acquatica” – Gr. Ed. Castel Negrino – Euro 15,90

I consigli di...

Tartarughe acquatiche

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Il vet. dice che...

Malanni da tartaruga le principali patologie ancanza d’appetito, apatia, alterazioni del colore della corazza: sono alcuni dei tanti sintomi che denotano una possibile patologia in atto nella nostra tartaruga d’acqua o di terra. Vediamo allora i problemi più comuni.

fatte, spesso confusi con un inizio di letargo. La terapia prevede la somministrazione della vitamina mancante e lavaggio degli occhi. La mancanza di vitamina D e di calcio sta invece alla base della malattia ossea metabolica, che determina un intenerimento della corazza. La terapia TARTARUGHE D’ACQUA – Il proble- consiste in una dieta corretta. ma più frequente è la carenza di vi- Ancora legato ad una scorretta alitamina A, causata perlopiù da un’a- mentazione è poi la steatosi epalimentazione con soli gamberetti tica, che induce ad un’alterazione secchi (che ne sono privi). I sintomi della funzionalità epatica e causa sono occhi chiusi e palpebre tume- inappetenza.

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L’elenco delle possibili infezioni è piuttosto lungo. Quelle batteriche sono legate all’acqua (scarsa igiene, temperatura fredda), a errori alimentari (carenza vitamina A), stress e sovraffollamento. Solitamente colpiscono la pelle (patina grigiastra sulla cute), la corazza (alterazione del colore, presenza di macchie fino alla formazione di ulcere), il sistema respiratorio (respirazione a bocca aperta) e l’orecchio medio. La frattura della corazza è anch’esso un problema frequente, dovuto a cadute o schiacciamento fortuito. Rappresenta un’emergenza che richiede l’immediato intervento di un veterinario specializzato. TARTARUGHE DI TERRA – L’accrescimento eccessivo del becco può essere determinato da alimenti troppo teneri o da una malformazione della bocca congenita o secondaria alla malattia ossea metabolica. In questi casi interverrà il veterinario con una fresa che ridurrà la parte in eccesso. La già citata malattia ossea metabolica è causata da un’alimentazione povera di calcio, per cui la corazza si intenerisce e si deforma. La cura è a base alimentare. Sempre una non corretta alimentazione è alla base della sindrome della crescita piramidale, dove gli scuti della corazza si alzano e assumono

un aspetto a piramide . È una patologia non reversibile ma si può evitare usando alimenti equilibrati, ricchi di fibra e di calcio. L’uso di mangimi troppo ricchi di proteine e la mancanza di acqua può poi determinare la gotta, ovvero il deposito di cristalli di acido urico negli organi e nelle articolazioni. Le infezioni respiratorie possono prevedere la rinite (scolo nasale) fino alla ben più grave polmonite, caratterizzata da una respirazione a bocca aperta. Un intervento tempestivo può, in questi casi, essere risolutivo. Anche l’infezione da herpesvirus può dare origine a pericolose infezioni respiratorie. Qui occorre però procedere con esami di laboratorio e mettere in quarantena i soggetti malati prima che infettino gli altri. Tra i parassiti che possono colpire una tartaruga di terra troviamo le zecche e i parassiti intestinali. Per le prime l’uso degli insetticidi dev’essere molto cauto, per evitare di intossicare il rettile. Per i secondi occorre invece un esame delle feci per arrivare ad una terapia adeguata. Anche per le tartarughe di terra, infine, la frattura della corazza rappresenta un problema frequente che, come già detto, richiede l’immediato intervento di un veterinario specializzato. 23


3 domande a...

Maria Rita Grassi Esperta di Floriterapia egli ultimi anni hanno preso piede sempre di più le cosiddette medicine alternative, tra cui l’omeopatia e la floriterapia con i “fiori di Bach”. Relativamente nuovo è invece l’uso di questi rimedi anche nel campo animale. Maria Rita Grassi è un’esperta della materia e autrice del volume I fiori di Bach. Metodo olistico per animali (Gruppo Editoriale Castel Negrino, 2011).

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Dott.ssa Grassi, tra i disagi degli animali che si possono affrontare con i fiori di Bach troviamo la paura, la solitudine e l’insicurezza. Ma com’è possibile capire dov’è necessaria la terapia e dove invece basterebbe cambiare le abitudini di chi li gestisce? «Purtroppo nella maggior parte dei casi questi disagi sono imputabili all’azione umana, sia consciamente che inconsciamente. A volte è infatti sufficiente amare l’animale nel modo corretto per risolvere il problema, ma capita anche di trovarsi davanti a un pet che ha subìto ves24

sazioni ripetute, traumi che hanno lasciato il segno: quando si assiste allora a un’assenza di miglioramento nonostante un atteggiamento amorevole e corretto, si rende indispensabile un supporto. C’è pure da aggiungere che molte persone hanno difficoltà a modificare le proprie abitudini, non per scarsa volontà, ma perché non riescono a mettere in atto un cambiamento. Tra l’altro in una famiglia assumono peso le abitudini di ogni singolo componente e sincronizzarle tutte non è affatto semplice. Ed ecco allora intervenire la floriterapia che ha il potere incredibile di ripristinare l’equilibrio…». Recentemente aveva fatto notizia la messa sul mercato di veri e propri farmaci antidepressivi per cani. Non le sembra che stiamo forse un po’ esagerando? «In effetti sì! L’ideale sarebbe far coesistere in modo sinergico scienza e medicina alternativa, utilizzando la prima quando è strettamente necessario, visti gli effetti collaterali


che comporta. Lo psicofarmaco è più “comodo” perché ha un’azione più rapida. Del resto si ha sempre fretta di stare bene... ma a che prezzo? Gli animali non hanno il mentale, non fingono ma esternano emozioni e disagi, all’opposto di noi che preferiamo optare per il “tutto più facile”, senza farci la minima introspezione, e imponendo questo modo di vivere frenetico e superficiale anche a loro». Sicuramente il rapporto tra noi e gli animali è cambiato nel corso degli ultimi decenni e tale da generare disturbi come quelli che si possono affrontare con la floriterapia. Ma un tempo questi problemi non esistevano, oppure semplicemente non venivano considerati? «Considerazione giustissima.. un tempo! Erano ben altri tempi: meno stress nella gente, famiglie coese dove i ruoli erano rispettati, i cani potevano gironzolare indisturbati per strada per rientrare la sera sen-

za alcun problema, perché tutto ciò era possibile senza conseguenze spiacevoli. Oggi si assiste ai due antipodi: da un lato maltrattamento, randagismo, crudeltà, abbandono, dall’altro una smisurata e ridicola umanizzazione dell’animale, che diventa così lo strumento per riempire dei vuoti, l’unica forma di vita con cui purtroppo molti, anzi sempre più numerosi, riescono a comunicare. La domesticazione si è trasformata in un assoggettamento e per questo sta perdendo i suoi aspetti positivi, ossia quelli di una convivenza nel reciproco rispetto delle diversità di entrambe le parti. L’uomo non perde occasione di dare il peggio di sé. Tutto ciò è molto triste.. una volta si dava alle cose la giusta dimensione.. ora o vengono ignorate o si fa di un granello una montagna. Ripeto: è sempre una questione di l’equilibrio..». 25


Etology

È Natale anche per loro: è giusto fargli un regalo?

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na delle cose che più stupisce i non-animalisti, è l’usanza diffusissima di mettere sotto l’albero di Natale un regalo

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anche per gli animali di casa. Pur senza dati certi (in qualche caso prevale il pudore nel rispondere affermativamente ad eventuali sondaggi), è pur certo che la stragrande maggioranza di chi possiede un pet ha l’abitudine di regalargli qualcosa. Basti pensare che, secondo i dati del Rapporto Assalco-Zoomark 2013, su un totale di oltre 61 milioni di euro spesi per gli accessori, un 10,1% era rappresentato dalla vendita di giochi.

Ma, in un’ottica etologica, è giusto o no? NON ESISTE UN’UNICA RISPOSTA – Diciamo subito che non esiste una risposta univoca, in quanto questa dipende da molti fattori, perlopiù personali, a prescindere ovviamente dal benessere psicofisico dell’animale che dev’essere preservato. Al di là dunque del fatto che questa usanza possa far storcere il naso a qualcuno, occorre andare più a fon-


do alla questione e chiedersi: cosa regaliamo all’animale? È qualcosa di cui veramente può avere bisogno, oppure si tratta un nostro semplice vezzo? È chiaro in questo senso che una ciotola più funzionale e igienica, oppure un guinzaglio più adatto alla stazza del nostro cane o qualunque cosa possa migliorarne la gestibilità, è la benvenuta. Che poi si approfitti del Natale per acquistarla, unendo all’utilità anche il piacere di fare sentire il nostro pet parte integrante della famiglia, è un altro discorso. Se invece questa festività rappresenta solo lo spunto per toglierci un nostro sfizio che nulla a che fare con la funzionalità intrinseca all’oggetto o il miglioramento delle condizioni di vita del nostro animale, allora il discorso cambia. UN NUOVO STATO DI FAMIGLIA – È pur vero che il ruolo degli animali domestici è cambiato nel tempo, e che ormai ci si deve abituare al fatto che loro sono dav-

vero diventati parte integrante della nostra casa e del relativo nucleo familiare che ci vive. In questo senso fare anche a loro un regalo può essere considerato un atteggiamento normale, segno dell’affetto e delle attenzioni che in genere li circondano. Criticare una scelta personale come questa, dunque, può essere legittimo ma si tratta in ogni caso di sindacare su scelte del singolo che si presuppone (o, meglio, si spera) vengano fatte nell’interesse dell’animale stesso. 27


Agenda pet

Gli eventi top dove e quando Esposizioni canine

Tel. 091-6916870; 340-7128240

5 gennaio 2014 Esposizione Regionale - Ercolano (NA) Tel. 081.3445101; 081.3445089

25 gennaio 2014 Raduno Società Amatori Bracco Italiano Gonnoscodina (OR) Tel. 329.0903877

11 gennaio 2014 Esposizione Nazionale - Rho (MI) Tel. 02.9777782; 02.9777782 Raduno Club Italiano Schnauzer & Pinscher Rho (MI) Tel. 0174.563471; 0174.563198 Raduno Società Italiana Collies Rho (MI) Tel. 0385.245615 Raduno Retriever’s Club Italiano Rho (MI) Tel. 335-7113062; 0523-1904572 Raduno Club Italiano Razze Nordiche Rho (MI) Tel. 0522-865259; 0522-865259 Raduno Amici Bassotto Club Rho (MI) Tel. 0523-852081; 0523-852800 12 gennaio 2014 Esposizione Internazionale Rho (MI) Tel. 02.76008814; 02.9777782 18 gennaio 2014 Esposizione Internazionale Biella Tel. 015.8491729

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24 gennaio 2014 Raduno Club Italiano Bracco Francese Gonnoscodina (OR)

25-26 gennaio 2014 Esposizione Internazionale Eboli (SA) Tel. 082.536007 26 gennaio 2014 Raduno Club Italiano Razze Nordiche Eboli (SA) Tel. 0522.865259; 0522.865259 Raduno Associazione Italiana Amatori Dobermann Campiglia Marittima (LI) Tel. 0586.984591; 0586.984591

Esposizioni feline 11-12 gennaio 2014 Esposizione Internazionale Felina Padova 340.5404205 25-26 dicembre 2013 Esposizione Internazionale Felina Prato 348.8223778


di Marta Avanzi

e tartarughe non sono animali domestici, che amano essere coccolati e tenuti in mano. Nella migliore delle ipotesi, quando sono ben adattate alla nostra presenza, sopportano senza stress eccessivo di essere occasionalmente sollevate per essere spostate”.

“L

Sono parole di Marta Avanzi, medico veterinario e autrice del libro “Voglio una tartaruga terrestre”, e da sole basterebbero a mettere in guardia molti che desiderano questo animale senza conoscerlo. Eppure, come scrive l’autrice, resta pieno di “fascino e vitalità”.

I libri da leggere

Voglio una tartaruga terrestre Questo dell’Avanzi è insomma un classico libro utile, e tale perché è franco e sincero. Non ha difatti lo scopo di promuovere una specie, semmai di offrire in maniera puntuale consigli, indicazioni e avvertimenti che possono rendere un padrone più responsabile; finanche al punto da fargli capire che non è l’animale più adatto a lui. Puntuale e ricco, questo volume fa insomma veramente cultura animale, nel benessere di quest’ultimo e fuori da qualsiasi logica di moda. “Voglio una tartaruga terrestre” – Gr. Ed. Castel Negrino – Euro 15,90

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La vetrina

Prodotti del mese consigli per gli acquisti Tetra AquaArt Explorer Line – È un prodotto premium adatto ai consumatori più esigenti, con un’attenzione particolare ai dettagli innovativi e un impegno concreto per la sostenibilità ambientale. Impiegando ad esempio, le nuove luci a LED con tecnologia COB (chipon-board) per ridurre i consumi energetici. La forma a “mezza luna”, inoltre, porta un nuovo punto di vista e un design innovativo nell’affascinante hobby dell’acquariologia. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) a partire dall’incredibile prezzo di 99,00 euro.

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Fieno per rettili erbivori - Salad Style Grass Hay Blend è un integratore di fibre studiato per i rettili erbivori e altri animali che traggono beneficio da una dieta ricca di fibre. Questa combinazione di tagli di fieni Timothy e Orchard può essere usata come nutrimento unico o mescolata con insalate fresche. Molte tartarughe, e altri rettili, sono viziati e spesso assuefatti da prodotti che non forniscono le fibre di cui hanno bisogno. Il fieno è finemente tagliato per una utile presentazione nelle applicazioni dell’alimentazione dei rettili. La lunghezza del fieno è minore ai due pollici(circa 5cm) mantenendo la stessa alta qualità del foraggio che vi aspettate dai prodotti per animali Oxbow. Questo prodotto è ideale


per i rettili erbivori, contiene un medio-basso livello di proteine , e un alto contenuto di fibre, essenziale per una buona salute digestiva e funzionale. Confezione da 454 gr. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) a partire dall’incredibile prezzo di 12,00 euro. Guinzaglio da addestramento della linea “Rose Heart” – Con riporto decorativo, in nylon doppio molto resistente. Regolabile su 3 lunghezze. Colori: nylon (rosa pastello) riporto (rosa con cuoricini e ossi). Disponibile nelle seguenti misure: XS: 2,00 m/10 mm; XS–S: 2,00 m/15 mm; M–L: 2,00 m/20 mm; L–XL: 2,00 m/25 mm. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www. pet-ology.it) a partire dall’incredibile prezzo di 6,58 euro. Cuscino per cani “Gino” – Cuscino con 8–14 cm di imbottitura in fibra di poliestere. Colore: beige/marrone scuro. Disponibile nei seguenti formati: 60x40 cm; 70×45 cm; 80×55 cm; 90×65 cm; 120×75 cm; 140×100 cm. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) a partire dall’incredibile prezzo di 10,40 euro. Pettorina per pappagalli - Disponibile nei seguenti formati: PETIT (per Calopsitte, piccoli Conuri, Monaci); SMALL (per Caicchi, Pionus, Senegal); MEDIUM (Per Amazzoni, Cenerini, Cacatua, piccole Ara, Ecletti); LARGE (per Ara, Cacatua delle Mollucche). La trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) a partire dall’incredibile prezzo di 14,64 euro. 31


Tetra Cascade Globe - Con gradevole cascata per un effetto rilassante. Manutenzione semplice: utilizza cartucce filtranti Tetra da sostituire ogni 4 settimane. 8 LED per un’illuminazione intensa dall’alto. Un solo cavo a bassa tensione alimenta filtro e luci LED. L’interruttore ON/OFF controlla l’illuminazione LED. Capacità di 6,8 litri. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 44,90 euro. Tartarughiera con kit - Tartarughiera composta da rampa in resina, riscaldatore 50W, filtro interno per mantenere pulita l’acqua, blocco di minerali e vitamine da immergere nell’acqua per proteggere il carapace delle tartarughe e eliminare gli acidi. Disponibile in due formati: 40x20x20 cm; 50x20x20 cm. La trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) a partire dall’incredibile prezzo di 46,36 euro. Gammarus per tartarughe acquatiche - COMPOSIZIONE: 100% Gammarus (gamberetti essiccati) interi e selezionati. ANALISI QUALITATIVE: Proteina 38,5% Lipidi 8,5% Chitina e fibra equivalente 7,5% Umidità 8,0% Ceneri 26,5% Contiene: Ca, P, K, NA, Mg, Fe, Mn, Zn e altri oligoelementi. DOSAGGIO E MODALITA’ D’USO: Somministrare l’alimento da due a tre volte al giorno. La quantità dell’alimento dipende dalle caratteristiche fisiologiche dell’animale; si raccomanda una dose tale che non avanzi del prodotto. Prodotto disponibile nei seguenti formati: 30 gr./250 ml; 120 gr./1 l. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology. it) a partire dall’incredibile prezzo di 2,86 euro. 32


Gabbia per pappagalli “Arthur-Venus” Misure: 120x89x160 cm misure CON paraspruzzi. 107x66x160 cm misure SENZA paraspruzzi. Altezze interne gabbia: 129 cm circa nella parte più alta, 90 cm circa nella parte più bassa. Misura tra le sbarre: 16 mm. Filo rete: 4 mm circa. Accessori: 5 ciotole e 4 posatoi. Diametro ciotole: 12,5 cm circa. Diametro posatoi: 20 mm circa. Colore: bianco puntinato in colore grigio metallizzato. La trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology. it) a partire dall’incredibile prezzo di 427,00 euro. Semi di girasole per pappagalli - INGREDIENTI: Miglio giallo, semi di girasole piccoli, miglio rosso, miglio bianco, semi alpiste (scagliola), avena decorticata, semi di cartamo, orzo, semi di girasole nero, semi di canapa, cereali, mais, grano e zigolo dolce. Può contenere OGM. Additivi: coloranti. Disponibile nei seguenti formati: 2kg; 8 kg. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) a partire dall’incredibile prezzo di 4,68 euro. Tiragraffi igloo “Giuseppe” ­– Con fodera in peluche e superficie in sisal. Munito di nicchia completamente rivestita in peluche/pile e piattaforma imbottita. Orecchie e coda con foglio plastificato che emette fruscii. Colore: marrone/bianco. Misure: Ø 42 x 62 cm. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 64,00 euro. 33


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