Pet ology magazine #8

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08 MARZO 2014

Pet-OLOGY LA RIVISTA CHE STA DALLA PARTE DEI PET, SEMPRE!

PET IN TEMPI DI CRISI

Magazine

PREVENIRE I PARASSITI

cop

em pre!

COME SCEGLIERE UN CONIGLIO

ia gratuita, s

COME EVITARE DELUSIONI DAI PET

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L’editoriale Da poche settimane è uscito anche nelle sale italiane Belle e Sébastien, trasposizione cinematografica della famosa serie televisiva giapponese creata dalla MK Company nel 1981 e trasmessa in Italia per la prima volta a partire dall’aprile dello stesso anno. Confesso che mi fa una certa emozione, perché proprio questo cartone animato ha contribuito moltissimo a consolidare una passione cinofila scoppiata nel lontano 1978, con l’arrivo del mio primo cane. E non fatico a pensare a quanti cuori spezzerà ancora quel grosso cane pastore, icona a un tempo di un amore forte, concreto e solido, e di valori che nell’animo di un teenager sicuramente possono fare ancora colpo. La storia di amicizia tra un cane e un ragazzo, d’altra parte, ha in sé tutti i connotati per fare breccia. L’arte di identificarsi nel personaggio principale assume in questi casi potenzialità enormi, rese ancora più forti dal fatto che Sébastien non è un supereroe, e il suo stile di vita potrebbe benissimo essere metafora di tante vite dei nostri adolescenti. In un’età in cui la fama di modelli, ma anche di orecchie che sappiano ascoltare senza giudicare, è così forte da spingere ad esempio lo psichiatra Crepet a domandarsi “Ma è tanto difficile chiedere ad un ragazzo… Come stai?”, un film come questo può dunque offrire una soluzione facile, e forse per questo ancora più insidiosa: solo il cane ti può ascoltare; lui sì che può capirti. Il rischio è insomma quello di trasformare una sana e assolutamente benefica passione cinofila, in un luogo segreto dove il ragazzo può arrivare a chiudersi, convinto che una “caldaia d’affetto” così pronta e concreta come può essere il cane, possa diventare la soluzione per i suoi disagi interiori e familiari. Il passo successivo è il trasformare il rapporto uomo-cane in un qualcosa di simbiotico, esclusivo, asociale e dunque controproducente sia per l’animale che per l’uomo. Ben venga, dunque questo Belle e Sébastien. Ma ogni tanto non dimentichiamo di chiedere ai nostri figli: “Come stai?”. Stefano Nicelli 2


SOMMARIO 08 - marzo 2014

NOTIZIE DAL MONDO L’eco dalla nostra pagina Facebook COVER STORY Pet e crisi economica PET FOR DUMMIES Come scegliere un coniglio ANGOLO TECNICO Guinzagli per cani: quale scegliere? V.I.P. - VERY IMPORTANT PET Socks I CONSIGLI DI... Furetti: cosa dice la legge? CONSIGLI DEL VETERINARIO Salute del coniglio: no al “fai da te” ETOLOGY Leggere fa bene! BIOLOGY Pet e fauna selvatica I LIBRI DA LEGGERE Acquario segreto

Pet-OLOGY

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Editore Gruppo Editoriale Castel Negrino 20886 Aicurzio (MB) www.pet-ology.it redazione: redazione@pet-ology.it Pubblicazione on-line Rivista periodica d’informazione a diffusione gratuita Iscritta nel registro operatori comunicazione AGCOM n. ROC 38567 Direttore responsabile Stefano Nicelli Coordinamento editoriale e supervisione scientifica LOGOGEST di Stefano Nicelli stefano.nicelli@gmail.com Tel. 347-6692528 Impaginazione Virtuosa-Mente www.virtuosa-mente.com Foto: Fotolia Hanno collaborato Samuele Venturini

Autori citati Marta Avanzi, Maurizio Cazzaniga Pet-ology® è un marchio registrato La riproduzione anche parziale di testo, foto e illustrazioni, anche parziale, è vietata. L’editore non si assume alcuna responsabilità per l’uso di marchi, immagini e slogan da parte degli inserzionisti. L’editore ringazia tutti coloro che direttamente o indirettamente hanno contribuito alla realizzazione di questa rivista. Inoltre l’editore resta a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere detta autorizzazione. In caso di cortese segnalazione si, provvederà tempestivamente a porre rimedio a eventuali omissioni e/o errori di riferimenti relativi e, in caso di conclamata violazione dei diritti si provvederà alla pronta rimozione di suddette immagini.

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Notizie dal mondo l’eco dalla nostra pagina Facebook I LUPI SONO BRAVI... A COPIARE Lupi e cani sono strettamente correlati ma presentano alcune differenze sorprendenti. Un nuovo studio del Messerli Research Institute della University of Veterinary Medicine di Vienna ha effettuato una serie di esperimenti che hanno permesso di scoprire che i lupi si osservano molto più da vicino dei cani, un

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comportamento che permette loro di apprendere molti più insegnamenti ed informazioni dall’esterno. I lupi sono stati addomesticati più di quindicimila anni fa ed è ampiamente accettato che l’abilità dei cani domestici a stringere rapporti stretti con l’uomo derivi da alcune variazioni avvenute durante il processo di domesticazione. (…) La capacità di problem-solving dei lupi sembra essere basa-


News dal mondo

ta sull’osservazione e l’emulazione delle soluzioni adottate da un altro animale. Una abilità a “copiare” che risale probabilmente alla maggior dipendenza dai conspecifici che caratterizza i lupi, propensione alla cooperazione che, secondo i ricercatori viennesi, sarebbe alla base della successiva cooperazione cane-uomo (Fonte: AGI. Foto: Vive Les Loups)

Non c’è verso. Molti di coloro che amano i cani, in fondo in fondo, covano dentro di sé il desiderio di avere per casa un “pezzetto” di lupo. Fosse anche solo nell’aspetto, se non proprio nel carattere o nel comportamento. Desiderio tipico di chi, negli anni ’80, sceglieva ad esempio un cane nordico (soprattutto Siberian Husky e Alaskan Malamute) perché tanto simili al selvatico quanto poco facili da gestire quotidianamente; cosa di cui molti si sono accorti in breve tempo. Questa nuova ricerca riaccende

quella scintilla di passione. Ma, a ben guardare, ci dimostra ancora una volta come tra Canis lupus lupus e Canis lupus familiaris permangano differenze abissali, tanto che oggi molti parlano del cane come di una specie a sé. Furbi, intelligenti a tal punto da sopravvivere ancora nonostante secoli di sterminio, i lupi sono la quintessenza dell’adattamento fenomenale a un mondo che cambia. Anzi, si può dire che tutto cambia, ma non il lupo che resiste tale e quale da millenni. E nonostante tutto aumenta (per fortuna) la sua presenza discreta a fianco dell’uomo, dando un valore aggiunto imprescindibile anche alle nostre più impervie zone boschive di Liguria e dell’Appennino tosco-emiliano. Senza di lui la nostra fauna selvatica perderebbe quello che è “il re” del bosco. E, allo stesso tempo, anche il nostro immaginario collettivo verrebbe depauperato, con buona pace dei nostri amatissimi cani, che continuano nel miracolo quotidiano di amarci, nonostante tutto.

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Pet e crisi economica: nuove difficoltĂ per le famiglie

CALATO DEL 16% IL NUMERO DI FAMIGLIE CON PET

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Cover story el 2013 il 39,4% della famiglie italiane possedeva almeno un animale. L’anno precedente questa quota si assestava al 55,3%. Quindi, in un solo anno si è verificato un calo di quasi il 16%. Sono dati dell’ultimo rapporto Eurispes che fotografano la situazione sociale ed economica del nostro Paese. E fanno riflettere. Un calo così vistoso non si era infatti mai registrato. Ma, soprattutto, lascia sgomenti il fatto che ben il 16% di famiglie nel giro di un solo anno non possieda più alcun animale domestico. Certo, molti di questi saranno giunti a “fine vita” per cause naturali e semplicemente non sono stati “rimpiazzati”. Ma per molti altri l’idea che siano stati forzatamente ceduti ad altri, poiché non si è più in grado di sostenerli, è molto di più di un sospetto. È purtroppo una realtà confermata anche dalla direttrice di un canile importante come quello di Segrate (vedi box nelle pagine seguenti). La crisi dunque morde a fondo - an-

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che sul piano umano, relazionale e affettivo – tracciando i contorni di uno scenario ancora tutto da valutare in tutta la sua gravità.

a tutti gli effetti, della famiglia, lo abbiamo detto più volte in queste pagine. Quello che però è da sottolineare, ora, è il fatto che nella maggior parte dei casi siano consiLA ROTTURA DI UN EQUILIBRIO derati quasi alla pari di un figlio, sia – Che gli animali domestici siano sul piano affettivo che d’importandiventati ormai parte integrante, za nell’equilibro spesso fragile della

Relegare il canile affinché si occupi del proprio animale, in quanto non si riesce più a sostenerne le spese: è questa l’ultimo, tragico effetto che la crisi economica sta determinando. A questo proposito riproponiamo quanto ci disse Laura Rossi, presidente della sezione di Milano della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, nell’intervista pubblicata sul numero 7 (febbraio 2014) della nostra rivista: «Ci arrivano appelli continui: quando una famiglia stenta ad arrivare a fine mese o un anziano a mala pena riesce a combinare il pranzo con la cena; se un animale si ammala, spese ulteriori sarebbero intollerabili e così cibo, supporto veterinario, medicinali, divengono un necessario sostegno per queste persone che mai lasce8

rebbero per strada i loro animali. Vi sono poi purtroppo casi senza lieto fine: pignoramento della casa, malattie gravi dei proprietari, ricoveri in ospizi e tante altre miserie ancora. A ciò si è aggiunto un nuovo drammatico fenomeno: sempre più stranieri, stabilitisi in Italia con il miraggio di una vita di benessere, avendo perso il lavoro, decidono di far ritorno al loro paese natio e così l’animale domestico diviene il primo impiccio di cui liberarsi. Tristemente ed inevitabilmente, allora il cancello del rifugio si apre, ma per queste sfortunate bestiole non è mai la fine, bensì l’inizio di un paziente cammino da ripercorrersi insieme, perché il nostro compito è donare loro dignità e una speranza per un futuro sereno».


famiglia. Rinunciare a un cane, un gatto o un piccolo mammifero perché non si è più in grado di pagarne le spese che comporta, equivale allora a cedere un figlio ad un’altra famiglia, evocando così scenari tragici che rimandano ai periodi più bui della storia o a casi sciagurati anche della cronaca attuale. In ogni caso si tratta di un trauma, capace di generare sensi di colpa, frustrazione, se non proprio crisi personali profondissime. Certo, sarà crudele dirlo, ma dovendo scegliere tra l’allontanare un bambino o un cane, è evidente che sia quest’ultimo a varcare per

sempre l’uscio di casa. Ciò non toglie che questo rappresenti davvero l’ultima spiaggia, l’estremo, disperato tentativo di far quadrare bilanci che non tornano mai. E ricordare espressioni come “bocca in più da sfamare” che speravamo di aver lasciato ad epoche ormai passate, purtroppo torna tragicamente d’attualità. E L’UOMO, CHE FINE FA? – In questo scenario dalle tinte fosche, c’è un altro aspetto da considerare. Negli ultimi decenni molti animali domestici (in primis il cane) hanno acquisito ruoli sociali e affettivi che

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ora vanno necessariamente riconsiderati. I casi sempre più frequenti di rapporti morbosi, squilibrati, di vera e propria dipendenza psicologica nei confronti dell’animale, fa ritenere che molti di noi umani si siano trasformati da padroni a bamboccioni, riprendendo il titolo di una tavola rotonda organizzata nel marzo 2013 da un’associazione cinofila lombarda. Sembra insomma che sul cane – ma anche sul gatto, o persino su un piccolo roditore – si siano col tempo riversate tutte le nostre debolezze, le insicurezze e quel bisogno d’amore che l’animale è in grado di restitu-

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ire in maniera certo più genuina, ma anche pronta ed efficace, rispetto a quello che potrebbe fare un nostro consimile. Ricordiamo a questo proposito che in un college degli Stati Uniti vengono addirittura affittati cani a ore per aiutare gli studenti a superare lo stress da esami. Che succederà allora da oggi in poi? Quale crisi profonda si aggiungerà all’ansia di arrivare a fine mese o di come affrontare tutte le spese, se proprio viene a mancare questo “bastone di supporto emotivo” rappresentato dall’animale domestico? Quale senso di smarrimento


potrà perversare in una generazione di umani che sembra in tanti casi incapace di allacciare rapporti sociali soddisfacenti e considerare finalmente l’animale domestico per quello che è e dovrebbe restare realmente? L’abbandono di un pet, ma anche il fatto che un animale di casa giunto a “fine vita” non venga sostituito da un altro cucciolo, rappresenta dunque un qualcosa di più grave e profondamente sconvolgente rispetto al dramma che di per sé già rappresenta. Pensare allora che il 16% di famiglie italiane non abbia più un pet in casa, non è dunque solo notizia statistica, o buona per costruirci sopra un pezzo giornalistico. È un campanello d’allarme che necessariamente ci spinge a riflettere su noi stessi, su quanto siamo cresciuti come uomini o donne maturi, e su come possiamo tornare indietro a cercare proprio tra noi umani, e non in altri esseri di specie diversa, quell’appoggio che dovrebbe rientrare in una “normale” solidarietà. SCENARI DA 3° MILLENNIO – In questi anni molti di noi si sono chiesti “quale sarà l’animale del terzo millennio”, pensando alla trasformazione che il loro ruolo ha avuto ad esempio quando era considerato una “bestia” da lavoro, relegata

magari in un cortile con un pezzo di pane raffermo come pasto. E spesso si sono fatte illazioni ad esempio sull’appiattimento generalizzato verso razze canine non più in grado di svolgere i compiti di caccia, guardia, conduzione delle greggi tipici dei loro avi, ma buone solo a non divorare bambini e a vivere civilmente in un ambiente urbanizzato. Nessuno, però, ha mai fatto i conti con questa crisi ormai radicata nel tessuto sociale; nessuno ha mai pensato al fatto che i pet non solo cambiassero, ma addirittura sparissero dall’orizzonte familiare. Restiamo pertanto spiazzati, sconcertati, smarriti. Incapaci di tracciare scenari che non vadano oltre un’auspicata ripresa, a cui però nessuno ora crede realmente. E sinceramente pochi di noi credono che l’uomo da bamboccione possa tornare a essere padrone; o meglio, fuor di parafrasi, che possa tornare a contare solo sulle proprie forze. Più facile è immaginare che il “pet-bocca da sfamare” venga sostituito da qualcosa d’altro: magari – e ce lo auguriamo – da una rinnovata solidarietà tra uomini comunemente in difficoltà; o magari – e qui le cose diventano più ardue – da nuovi stili di vita che affondino in un fatalismo di cui sinceramente non si possono ancora valutare le conseguenze. 11


Scegliere un coniglio: cosa c’è da sapere

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pet for dummies

ISPIRA TENEREZZA MA NON AMA TROPPE COCCOLE!

I conigli non sono gatti con le orecchie lunghe!”. Questa battuta, tratta dal sito dell’Ospedale Veterinario Cuneese (ai loro consigli dedichiamo un box a parte) riassume in maniera esemplare e umoristica l’essenza vera di questo che non è un roditore, bensì un lagomorfo come la lepre. Chi pensa infatti che sia molto socievole e facile da gestire, e magari lo compra perché attirato solo dalla tenerezza che ispira, dovrà presto fare i conti con una realtà ben diversa. Quella ad esempio descritta da Marta Avanzi nel suo volume Voglio un coniglio (Ed. Castel Negrino): “ Non è un animale per tutti. Non è un animale da tenere chiuso in gabbia e contemplare da dietro le sbarre, né è desideroso di soddisfare i nostri bisogni a comando e gratificare il nostro ego obbedendo ai nostri ordini, e spesso non è neppure un animale da tenere in braccio e coccolare secondo i nostri desideri perché di solito non ama essere sollevato da terra. Non è adatto ai bambini piccoli a causa della sua fragilità e della facilità con cui si ferisce se viene lascia-

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to cadere (…), e nemmeno è adatto a chi non può rinunciare a una casa perfetta (…)”.

un soggetto più grande, anche se resta la sua fragilità soprattutto in occasione di una caduta accidentale.

QUALE SCEGLIERE: Poste queste premesse, vediamo dove lo si può acquistare. In un negozio, perlopiù, dove il più delle volte troviamo incroci. C’è da dire, a questo proposito, che un buon coniglio è indipendente dalla purezza della razza, per cui non ci sono problemi ad avere un meticcio in casa. Un’altra questione riguarda i cosiddetti conigli “da compagnia” e “da carne”. Di fatto, sottolinea la Avanzi, “si tratta sempre dello stesso animale: i conigli allevati per la carne, quando vengono salvati dal loro destino e tenuti come pet, si rivelano sempre adorabili compagni. Per ciò che infine riguarda l’età, è bene prenderne uno di almeno 6 settimane, perché così avrà avuto un buon imprinting con il resto della cucciolata e la madre. Un coniglio già adulto, poi, è in grado ugualmente di affezionarsi alla nuova famiglia e, oltremodo, manifesta già chiaramente il carattere che ha.

IL CARATTERE: Generalmente timido (in fondo, in natura è una preda), si affeziona a chi lo accudisce, senza tuttavia instaurare un rapporto complesso come può essere quello con un gatto o un cane. Anche se soffre molto la solitudine. Mal sopporta i maneggiamenti e, se non sterilizzato, tende a marcare il territorio. Adora poi rosicchiare un po’ di tutto. Per questo la casa, se non ben gestita (oppure se questo animale non è confinato in un ambiente ad hoc) diventa un campo minato di insidie. Per contro può essere abituato abbastanza facilmente ad usare la cassettina igienica, anche se facilmente può incorrere in qualche “errore”.

TAGLIA E SESSO: Il sesso influisce poco sul carattere. Riguardo alla taglia, invece, i soggetti “nani (di peso fino a 1 kg) sono troppo fragili se in casa ci sono bambini piccoli. Meglio 14

L’ALIMENTAZIONE: Essendo erbivoro, la dieta ideale consiste in fieno ed erba a volontà. Il fieno è preferibile composto di un mix di erbe. L’erba, invece, può essere facilmente sostituita da verdure come la lattuga, i radicchi, le carote, il sedano, le coste, i peperoni e i ravanelli. L’uso di mangime in pellet, facilmente acquistabile nei negozi, dovrà essere invece limitato, dal momento che limitano una corretta masticazione, inducendo a problemi a carico


dell’apparato boccale e dentario.

disturbi intestinali e obesità. Attenzione poi agli zuccheri: in quanto non COSA NON DARGLI DA MANGIARE: digeribili dall’intestino del coniglio, Evita le miscele di semi, fioccati e pel- possono provocare l’insorgenza di let di cereali, ma anche i carboidrati batteri dannosi, con possibili infezio(pane, biscotti e dolci), poiché pos- ni intestinali anche gravi. sono causare alterazioni dei denti,

Proponiamo qui di seguito alcune indicazioni sulla gestione del coniglio, tratte dal sito dell’Ospedale Veterinario Cuneese (http:// www.ospedaleveterinario.it): - I conigli non amano farsi manipolare. Possono reagire con morsi e graffi, scalciando in modo energico. - I conigli hanno un grado di adattamento all’uomo inferiore a quello del cane e del gatto, che in millenni di convivenza hanno adattato il proprio comportamento al nostro. - I conigli rosicchiano tutto quello che trovano, e se si è intenzionati a lasciarli liberi per casa, bisogna creare un ambiente idoneo e privo di pericoli. - I conigli non sterilizzati assumono un comportamento territoriale e possono marcare il territorio,

con conseguenze facilmente immaginabili. Pertanto si consiglia la sterilizzazione sia dei maschi che delle femmine tra i 3 mesi e mezzo e i 6 mesi di vita. - Il coniglio richiede attenzioni quotidiane, e benché più difficile nel socializzare rispetto al cane e il gatto, non ama la solitudine e trae vantaggio dall’interazione con l’uomo. - Non è certo l’animale adatto per bambini piccoli o non abituati agli animali. L’abitudine di trattare come un peluche o un giocattolo il coniglio porterebbe a problemi sia per il bambino che per il coniglio.

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Guinzagli per cani: quale è meglio scegliere?

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Angolo tecnico

SONO LA NATURALE ESTENSIONE DEL BRACCIO

os’è un guinzaglio? La domanda è solo all’apparenza banale, perché in realtà è molto di più di uno strumento, da attaccare al collare, per poter far passeggiare, gestire o addestrare un cane. Di fatto, insegnano gli addestratori, è la longa manus del padrone. È dunque la prosecuzione ideale del braccio del conduttore e come tale trasmette al cane una serie innumerevole di informazioni, ad esempio sullo stato di tranquillità o meno e sulla sicurezza di chi lo tiene in mano. Da ciò si capisce bene l’importanza di scegliere quello giusto a seconda dell’età, della taglia e del grado di addestramento del cane. Vediamo allora i principali.

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TIPOLOGIA PER LUNGHEZZA – Per semplificare possiamo dividere tra guinzagli corti (detti anche maniglioni), normali (in genere fino a 1,50 metri di lunghezza) e da addestramento (in genere lunghi fino a 2 metri, regolabili nella lunghezza). A questi si aggiungono i guinzagli estensibili (comunemente chiamati 17


A partire dall’autunno 2013 non è più consentito l’uso di guinzagli più lunghi di un metro e mezzo. Lo prevede l’Ordinanza contingibile ed urgente concernente la tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani”, emanata dal ministero della Salute in data 6

Flexi, per via della marca produttrice più nota). I guinzagli corti sono adatti solo per cani di taglia grande e gigante (diversamente saremmo costretti a passeggiare costantemente chinati). Hanno certamente il vantaggio di una buon gestione dell’animale, ma proprio la loro cortezza fa sì che il collo del cane stia quasi sempre in tensione, inducendo il cane stesso – per reazione – a tirare. Quelli normali rispecchiano le nuove normative entrate in vigore nel 2013 (vedi box a parte) e sono genericamente adatti per ogni tipo di cane. Quelli da addestramento, solo in teoria sono adatti allo scopo indicato da questa definizione. In realtà la lunghezza che hanno favorisce una buona gestione dell’animale, ad esempio accorciando a allungando a piacere la lunghezza, in modo tale che il cane 18

agosto 2013: all’articolo 1 impone di “utilizzare sempre il guinzaglio a una misura non superiore a mt 1,50 durante la conduzione dell’animale nelle aree urbane e nei luoghi aperti al pubblico, fatte salve le aree per cani individuate dai comuni”.

possa godere anche di una certa libertà di movimento. Un discorso a parte riguarda quelli estensibili: usati perlopiù per cani piccoli e medi, hanno il vantaggio di poter far muovere liberamente il cane ma dall’altro, in caso di bisogno, risultano poco efficaci soprattutto in caso di scatto repentino dell’animale o quando lo si voglia allontanare di peso ad esempio da un pericolo. Da sottolineare, poi, il malcostume di lasciare i cani con troppa corda: in questo modo il controllo dello stesso diventa alquanto difficoltoso, senza contare l’impiccio della corda che finisce tra le gambe ad esempio di padroni che vogliano separare due cani in atteggiamento rissoso. TIPOLOGIA PER MATERIALI – Di guinzagli ne troviamo di ogni specie: di nylon, di corda, di cuoio, in vera pel-


le ecc. Oggi un buon guinzaglio, al di là del materiale con cui è prodotto, è comunque in grado di sopportare la forza del cane, anche di grossa taglia. La scelta dipende allora da fattori personali di estetica, praticità, e comodità. Il guinzaglio di nylon, ad esempio, offre innumerevoli colorazioni e disegni ma può ferire le mani

La tecnologia può essere applicata anche a uno strumento tutto sommato semplice com’è il guinzaglio. L’azienda tedesca Flexi, vincitrice dell’International Forum Design 2014, propone ora il guinzaglio Vario, dotato di un sistema di luci anteriori e posteriori per illuminare la strada, e una cinghia led per segnalare la presenza del cane agli automobilisti anche a lunga

in caso di strappo violento. Quello di cuoio può costare di più, ma offre una morbidezza (col passare del tempo) che lo rende piacevole e comodo. Quello di corda è consigliabile usarlo solo per un breve lasso di tempo: ideale è ad esempio per i cani da caccia o da Agility Dog, che solitamente vengono lasciati liberi.

distanza. “Condurre il proprio amico a quattro zampe con pettorina e guinzaglio per fargli esplorare il mondo in totale sicurezza è fondamentale”, spiega Silvana Bonelli, medico veterinario al sito web de La Stampa, “dato che la maggior causa di traumi da investimento nel traffico sono riconducibili a cani senza guinzaglio”.

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V.I.P.

Socks il gatto della famiglia Clinton l più fotografato degli animali domestici presidenziali”. Così la stampa ha definito Socks, il gatto di razza tuxedo, della famiglia Clinton. Socks (“calzini”, in inglese, per via dei piedi bianchi) era stato presentato agli americani come il gatto di Chelsea, la figlia di Bill e Hillary. Quando la ragazza andò al college a studiare, fu portato da Little Rock nell’Arkansas alla Casa Bianca, in occasione del primo anno di mandato nel 1993. Fu una sorta di choc, dato che era il primo felino a varcare la White House (assieme al Labrador Buddy, già di proprietà di Bill) dopo secoli di presidenti cinofili. Socks divenne ben presto oggetto delle cronache mondiali, nonché ispiratore del volume Dear Socks, Dear Buddy: Kids’ Letters to the First Pets (Caro Socks, Caro Buddy: lette-

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re di bambini ai first Pets), scritto da Hillary Clinton con Linda Kulman. Nel 2000, poco prima della conclusione del secondo mandato, il gatto traslocò nel Maryland, a casa di Betty Currie, segretaria personale di Bill Clinton, non senza polemiche di chi accusò Hillary di essersene disfatta: “In fatto di amore per gli animali – scrissero i media - Hillary ha predicato bene e razzolato male”. Nel 2009 Socks, ventenne e ammalato di tumore, morì. La notizia fu ripresa da tutti i giornali, compresi quelli italiani. In un comunicato stampa i Clinton scrissero: “Socks ci ha offerto molta felicità negli anni, a Chelsea, a noi, e gioia ai bimbi e agli amanti dei gatti ovunque. Gli siamo grati per questi ricordi”.


no al “fai da te”

di Marta Avanzi

cace e tempestiva. Tra i farmaci più pericolosi per il coniglio, spesso mortali, ci sono diversi tipi di antibiotici: penicillina (nociva solo se data per bocca), amossicillina, ampicillina, spiramicina, eritromicina, tilosina, bacitracina e vancomicina (…). I cortisonici sono altrettanto deleteri e vanno somministrati soltanto in casi di effettiva necessità, perché il sistema immunitario “Le medicine comunedel coniglio è sensibimente impiegate nei carnivori, nel lissimo ai loro effetti: può indebolirsi coniglio possono risultare mortali: a tal punto da permettere a infezioni per questo è importantissimo non latenti, come la pasteurellosi, di scaimprovvisare mai terapie fai da te tenarsi. Molto pericolosi sono pure i e affidarsi solo a veterinari esperti farmaci da applicare sulla pelle, se nella cura di questi animali. Non cer- contengono antibiotici tossici o corcate consigli navigando su internet tisonici, perché il coniglio può leco consultando mailing list, perché carli e ingerirli (…). Un altro prodotnon esistono scorciatoie: la visita to assolutamente controindicato è clinica, l’osservazione dei sintomi e l’antiparassitario Frontline®: (…) nei spesso l’esecuzione di esami collate- conigli può causare la morte entro rali sono passi indispensabili per una pochi giorni dall’applicazione, senza diagnosi corretta e una terapia effi- possibilità di cura”.

I consigli di...

Salute del coniglio: l ricorrere alle cure “fai da te” non è mai consigliabile. Ma nel caso del coniglio è una pratica che può risultare addirittura letale. Vediamo perché con i consigli di Marta Avanzi, medico veterinario e autrice del volume Voglio un coniglio (Gruppo Editoriale Castel Negrino, pp. 128, 2007) da cui è tratto il testo che segue.

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Il vet. dice che...

Pulci e zecche: pericolose tutto l’anno ulci e zecche: parassiti ben noti a molti proprietari di animali domestici, ma tuttavia ancora in parte da scoprire. Sapevate ad esempio che già nei mesi freddi (gennaio-febbraio) un cane su sette è già infestato da pulci, senza aspettare l’arrivo del caldo? Vediamole allora più da vicino.

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PULCI – Sono parassiti esterni ematofagi: si nutrono cioè del sangue di mammiferi e uccelli. La femmina depone fino a 2mila uova nel corso della vita, e fino a 50 in un solo giorno. Le uova non si attaccano però subito all’animale, ma cadono in ogni parte della casa. Dopo la schiusa, le larve cercano le zone più buie della casa e lì si nutrono delle feci delle pulci adulte, formate dal sangue parzialmente digerito degli animali che nel frattempo sono stati infestati. Una volta cresciute, le larve formano un bozzolo all’interno del quale di trasformano in pupe. Queste, considerate delle pulci immature, trascorrono ancora

8-9 giorni nel bozzolo, per poi uscire come pulci adulte. All’interno del bozzolo, le pulci percepiscono comunque la presenza dell’animale attraverso il calore, le vibrazioni e il diossido di carbonio. Una volta uscite da esso, salgono sull’animale, trovano un compagno e riprende così il ciclo vitale. È importante sottolineare che in media solo il 5% delle pulci si trova sull’animale. Il rimanente 95% resta nell’ambiente sotto forma di: 5% pulci adulte (vita media: 50 gg.); 10% pupe (vita media: 4-5 mesi); 35% larve (vita media: 12 gg.); 50% uova (vita media: 10 gg). Le pulci possono essere potatrici di patologie gravi quali: dermatite allergica da pulci; anemia; rickettsiosi; peste; tenie; malattia da graffio del gatto. PREVENZIONE – Usare un insetticida/acaricida contenente un regolatore di crescita degli insetti; passare spesso l’aspirapolvere; lavare di frequente gli oggetti e le coperte usate dall’animale; falciare il prato e rac-


cogliere erba e rami tagliati.

terra e depone le uova in un posto appartato, dando vita a un nuovo ciZECCHE – Sono anch’essi parassiti clo vitale. esterni ematofagi. Quella del cane è Le pulci possono essere potatrici di la Rhipicephalus patologie gravi sanguineus. Il quali: malattia loro ciclo vitale di Lyme; babepuò variare da siosi; ehrlichiosi; alcuni mesi fino febbre bottonoa qualche anno. sa delle MontaLa femmina, a gne Rocciose; seconda della cytauzoonisi. specie, può dePREVENZIONE porre da circa – Solo una cor100 fino a 6mila retta e mensile uova alla volta, applicazione di in aree con veun acaricida di getazione folta e rapido effetto e alta diversi centimetri. Dopo la schiu- di lunga durata consente la migliore sa le larve vanno alla ricerca del loro protezione antiparassitaria. Inoltre si primo pasto di sangue. Se incontrano possono: eliminare dal proprio giaruna persona o un cane o gatto, vi sal- dino l’habitat delle zecche tagliando gono in ricerca di una zona cutanea regolarmente l’erba, rimuovendo la in cui nutrirsi. Successivamente pos- lettiera di terriccio e foglie e potando sono anche abbandonare l’ospite e i cespugli. tornare nell’ambiente. È utile poi evitare l’erba alta e il sotDopo questo primo pasto le zecche tobosco, tenendo il proprio animale si trasformano in ninfee: zecche di lontano da questi “vivai” di zecche. piccole dimensioni e difficili da indivi- Verificare quotidianamente la preduare. Il passaggio successivo è quel- senza di zecche sul cane e sul gatto. lo a zecca adulta. Le femmine adulte Benché le zecche preferiscano la tesi nutrono sull’ospite per 8 sta, il collo e le zampe dell’animale, 12 giorni. In alcuni casi, durante i pa- è consigliabile esaminarne tutto il sti aumentano fino a 100 volte il loro corpo. peso originale. Sempre sull’ospite, (Fonte: http://www.frontlinecombo. la femmina si accoppia, poi cade a it) 23


Etology

Leggere fa bene! come evitare delusioni dai pet

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erché quando è in arrivo un bambino, la casa si riempie di libri tipo Da 0 a 3 anni o Come diventare un genitore felice, mentre invece quando si decide di adottare un pet molte volte non ci si prende la briga di cercare anche solo su Internet una qualche informazione su chi è veramente e se può es-

Uno dei casi più emblematici di come la scarsa informazione porti a degli acquisti sbagliati, è quello dei cani nordici (Siberian Husky e Alaskan Malamute in primis). Secondo i dati Enci, nel 1992 in Italia erano registrati 5.888 Siberian Husky con regolare pedigree (senza contare tutti quelli che ne erano privi); nel 2012, vent’anni dopo, questa quota è crollata a soli 595. Cos’è successo? La spiegazione è semplice. Già negli anni ’80 questa razza aveva conosciuto un boom, dettato da vari fattori: l’indubbia bellezza del cane, il fatto che richiamasse da vicino 24

sere o meno adatto a noi? Mi pongo questa domanda da sempre e ogni volta che incontro proprietari delusi, stressati da un animale che risulta proprio ingestibile, nonostante la buona volontà da parte dell’uomo. Il problema, purtroppo, è che il più delle volte non è colpa del pet (lui, in fondo, si comporta in base alla sua in-

l’aspetto del lupo e l’effetto-moda derivante da personaggi Vip che ne facevano sfoggio, tra cui la famiglia Agnelli (nella foto). Peccato però che molti proprietari, dopo un entusiasmo iniziale, si siano accorti che questo cane non è per nulla facile da gestire. Indipendente e scarsamente votato a ubbidire a un padrone che non dimostri sufficiente carisma, questi poveri neo-cinofili sprovveduti in taluni casi li hanno ceduti a terzi; in altri hanno semplicemente condotto una vita di grosse difficoltà, salvo poi cambiare razza una volta giunto a miglior vita.


dole), ma proprio di chi non ha avuto un briciolo di saggezza nell’informarsi prima di acquistare. In queste pagine scriviamo spesso che ad esempio il coniglio non è adatto a tutti, nonostante l’immediata simpatia che ispira; che il furetto ha bisogno di attenzioni, pazienza e preparazione ancora maggiori; o anche che un piccolo cane come il Deutscher Jagterrier (tanto di moda ora), a parte la taglia è un peperino che può creare problemi a chi è sprovveduto. Un tempo, quando la diffusione di Internet era ancora agli albori, l’unico modo per informarsi era quello di

comprare un libro o una rivista che non fosse troppo compiacente con lo scopo di far vendere il più possibile. Quindi si doveva incorrere comunque in una spesa più o meno sostenuta. Certo, si poteva fare una visita da un allevatore, ma questo comporta ancora oggi un dispendio di tempo e di energia maggiore. Ma oggi che basta digitare su un qualsiasi motore di ricerca una frase del tipo Come gestire un cane” o “una cavia”, francamente non ci sono più scuse. Si tratta solo di aver voglia e testa di fare un acquisto consapevole, in grado di preservarci da delusioni e anni di vita familiare problematica.

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Biology

Pet e fauna selvatica a cura del dottor Samuele Venturini

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a fauna selvatica è spesso minacciata dalle attività umane. Tra le cause del declino della biodiversità si possono citare l’inquinamento, la frammentazione degli habitat, l’introduzione di specie esotiche, l’eccessiva cementificazione e urbanizzazione, una scarsa gestione del territorio e l’eccessivo sfruttamento delle risorse naturali. Non tutti però sono a conoscenza di un altro fattore che, se non gestito bene, rischia di trasformarsi in un nuovo pericolo per la fauna selvatica. Si tratta dei cani e dei gatti, ovvero i pet per antonomasia. Il gatto domestico è un predatore che ha potuto diffondersi grazie all’uomo e al reciproco rapporto che si è consolidato nei secoli sia da un punto di vista affettivo che culturale. Recenti studi però hanno rilevato che l’attività di predazione del gatto può causare notevoli impatti sulle specie viventi di rettili, uccelli e piccoli mammiferi che vivono al di fuori delle mura domestiche. È importante ribadire che tale situazione risulta essere la conseguenza di una causa antropogenica, cioè di origine umana. Il gatto quindi compie un’azione di aggravamento nei riguardi di una situazione ecologica già compromessa.

Non solo il gatto, ma anche il cane può creare degli impatti verso la fauna selvatica. Il fenomeno risulta accentuato soprattutto a causa dei cani vaganti. È possibile suddividere le popolazioni di cani presenti su di un territorio in tre categorie: i cani con proprietario sempre sotto controllo, i cani con proprietario ma liberi di vagare; i cani senza proprietario definiti “vaganti” comprendenti i cani randagi (che dipendono in parte ancora dalla presenza umana); i cani inselvatichiti (che sono completamente indipendenti dall’uomo). Paradossalmente proprio i cani possono diventare un pericolo per il lupo, il loro antenato per eccellenza. Spesso infatti i cani vaganti sono responsabili degli attacchi al bestiame che vengono successivamente ed erroneamente imputati al lupo. Inoltre i cani possono incrociarsi con il lupo creando ibridi che possono portare all’impoverimento genetico e all’estinzione dello stesso predatore selvatico. Randagismo e abbandoni possono causare anche impatti diretti sulle persone e purtroppo ogni anno le cronache riportano casi di incidenti automobilistici che vedono coinvolti proprio gli animali domestici (cani


e gatti) abbandonati dai rispettivi “padroni”. Infine, cani e gatti liberamente vaganti sul territorio possono diventare dei potenziali vettori di patologie. Cosa si può fare per far fronte a questo problema? Risulta indispensabile, alla base, informare, educare e sensibilizzare adulti e bambini su come gestire correttamente il proprio animale domestico sia in ambito urbano che rurale. In questo ultimo caso infatti non è raro trovare per esempio cani da guardia – per le greggi o per la propria cascina – senza un’adeguata alimentazione, con carenti controlli sanitari e privi della registrazione all’anagrafe canina. Occorre quindi una maggior

coordinazione e collaborazione tra singoli cittadini proprietari di pet e Pubblica Amministrazione. Alcuni punti chiave da tenere in considerazione per poter arginare in maniera ecologica questo fenomeno sono da ricercarsi nell’applicazione della legge 281/91 “Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo”. Nella fattispecie risulta indispensabile implementare l’impiego dell’anagrafe canina; promuovere e attuare programmi di vaccinazione e sterilizzazione dei suddetti animali; avviare indagini conoscitive sulla consistenza delle popolazioni di cani e gatti vaganti per poter cosi procedere a una miglior attuazione dei programmi sopra citati.

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Agenda pet

Gli eventi top dove e quando Esposizioni canine 5 aprile 2014 Esposizione Nazionale - Ferrara (FE) Tel. 0514170068 6 aprile 2014 Esposizione Nazionale - Siena Tel. 057747442 Esposizione Interazionale - Ferrara Tel. 0532909543 12-13 aprile 2014 Esposizione Internazionale - Montichiari Tel. 0303542540; 0303542620 13 aprile 2014 Esposizione Nazionale - Campobasso Tel. 0874311373 19-20 aprile 2014 Esposizione Internazionale - Rimini Tel. 054229041 Esposizione Nazionale - Vercelli Tel. 032135183

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21 aprile 2014 Esposizione Internazionale - Ostiglia (MN) Tel. 038631734

25 aprile 2014 Esposizione Nazionale - Ravenna Tel. 0544400130 Esposizione Regionale - Castellammare di Stabia (NA) Tel. 0813445089 Esposizione Internazionale - Taranto Tel. 099375277 26 aprile 2014 Esposizione Internazionale - Rieti Tel. 0746271750 27 aprile 2014 Esposizione Nazionale - Grosseto Tel. 0564450440 Esposizione Nazionale - Olbia (OT) Tel. 078968013 Esposizioni feline 8-9 marzo 2014 Expo Internazionale Felina - Pesaro 22-23 marzo 2014 Esposizione Internazionale Felina Salsomaggiore Terme


di Maurizio Cazzaniga

n acquario è molto di più di un semplice contenitore per qualche pianta e pesce; è un “ecosistema artificiale”, dotato di una vita che per la maggior parte prospera in maniera invisibile. Lo ricorda Maurizio Gazzaniga, biologo, fondatore del Gruppo italiano di microscopia naturalistica, nonché autore del volume Acquario segreto. “Purtroppo”, scrive l’autore nell’introduzione, “sono davvero molto pochi coloro che i avvicinano all’acquario consapevoli, anche solo un po’, di quale incredibile complessità si celi all’interno di qualunque vasca, di quanto la vita ‘microscopica’ in realtà poggi le proprie fondamenta su una moltitudine di vita microscopica”. Ecco allora il perché di questo libro: “colmare tale lacuna, per guidare in quello che si potrebbe senza ombra di dubbio definire un sorprendente viaggio alla scoperta del mondo invisibile nascosto all’interno di un ac-

“U

I libri da leggere

Acquario segreto quario d’acqua dolce”. Un testo dunque affascinante e affascinato, di facile lettura, ma anche il punto di partenza per un possesso più informato dell’acquario, nonché ottima fonte di stimolo per i lettori più curiosi. “Acquario segreto” – Gr. Ed. Castel Negrino – Euro 32,00

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La vetrina

Prodotti del mese consigli per gli acquisti Casetta in legno per gatti – Per uso interno ed esterno, in pino verniciato, a 3 piani. Finestra al secondo piano. Porta laterale con tenda in plastica per proteggere dalle correnti d’aria. Tetto rivestito in carta catramata per coperture. Con piedini antiscivolo per proteggere dall’umidità e dal freddo del suolo e per permettere un buon ricircolo d’aria. Pulizia facile e veloce grazie alla grande porta sul retro. Misure: 56 × 94 × 59 cm. La trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology. it) all’incredibile prezzo di 129,00 euro. Cat activity palla snack – In plastica, può essere riempita con leccornie che fuoriescono mentre il gioco rotola. Con apertura regolabile per rallentare il rilascio delle leccornie. Stimola l’istinto del gatto. Diametro 7 cm. Colori assortiti. La trovi sul sito di PetOlogy Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 3,35 euro.

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Flasher per cani “safer life” - Osso luminoso con luce fissa o intermittente per la sicurezza del cane durante le ore buie. In plastica, con 2 LED a luce lampeggiante o fissa e spazio per l’indirizzo. Riflettente. Durata: luce lampeggiante per circa 100 ore; luce fissa per circa 50 ore. Misure: 4,5 × 3 cm. Colore rosso. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 2,60 euro.


Casetta natura per cani in legno - Realizzata in pino verniciato. Tetto rivestito in carta catramata per coperture. Una parte del tetto può essere aperta. L’apertura a finestra può essere chiusa ermeticamente. Piedini per proteggere dall’umidità e dal freddo del suolo e per permettere un buon ricircolo d’aria, regolabili in altezza per una migliore stabilità. Misure: 107 × 93 × 90 cm (adatta per cani tipo Labrador). La trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 217,15 euro. Gioco strategico per cani “Game Bone” – Gioco di attivazione mentale. Consiste in 2 giochi in 1: lato 1 - solitario: il cane deve sollevare i tappi a forma d’osso con il muso per raggiungere la ricompensa; lato 2 - scacchi: il cane si guadagna le leccornie se impara a muovere i piani scorrevoli. Le parti in movimento possono essere bloccate con i tappi, rendendo il gioco più complicato. Realizzato in MDF, resistente, in plastica mista. Incl. libretto con esercizi e consigli per un ottimo addestramento. Misure: 31 × 20 cm. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 21,90 euro. 31


Gioco da riporto galleggiante - Gioco da riporto, in poliestere, galleggia completamente sulla superficie dell’acqua ed è quindi semplice da afferrare e facile da vedere. Adatto per essere lanciato lontano. Ideato dal prof. Ekard Lind. Misure: 29 cm. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www. pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 15,15 euro. Legno da mordere con luffa per pappagalli - Della linea “Natural Living”, legno da mordere con luffa, (pianta della famiglia delle cucurbitacee), catena, pezzi di legno e campanella. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology. it) all’incredibile prezzo di 4,30 euro. Distributore di cibo per esterno a lanterna - Realizzato in plastica, con superficie per posarsi. Mantiene il cibo pulito e asciutto. Con coperchio, facile da riempire e pulire. Misure disponibili: 300 ml/17 cm; 1.400 ml/22 cm. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 5,00 euro. Tetra Algetten - Tetra Algetten è adatto per la prevenzione e l’azione a lungo termine contro le alghe. Funziona con il principio di deposito: la concentrazione dei principi attivi anti-alghe aumenta lentamente nell’acqua dell’acquario, generando un effetto blando e a lungo termine. Le alghe sono ridotte sensibilmente già entro 4-7 giorni - previene la formazione di nuove alghe. Munito di dispenser per un utilizzo durevole e senza sprechi. Confezione da 12 compresse. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 4,81 euro. 32


Tetra Flora Pride ­– Grazie alla speciale formula, le sostanze nutritive contenute in Tetra FloraPride si depositano e rimangono disponibili per la pianta per un periodo di 4 settimane. Ferro, potassio, manganese e altri oligoelementi essenziali garantiscono alle vostre piante una crescita sana e rigogliosa. Rafforza le piante mediante un apporto costante ed efficace di sostanze nutritive fondamentali. Previene l’ingiallimento e l’indebolimento delle foglie. Foglie diventano di colore verde intenso grazie alla stimolazione della produzione di clorofilla. Previene le carenze di ferro e potassio. Favorisce una crescita sana e rigogliosa delle piante evita la proliferazione delle alghe. L’assorbimento delle sostanze nutritive avviene attraverso le foglie. Senza fosfati e nitrati per non inquinare l’acqua. Per acquari di acqua dolce e una colorazione verde e rossa intensa delle foglie. Lo trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 3,60 euro. Villa con snack e fibre grezze – Splendida casetta per topi e criceti in legno naturale, a 3 piani. Tunnel con fieno, con scala, rivestita di carota. 2 snack extra sui ripiani. Apertura alla base, per una facile pulizia. Misure: 25×21×12 cm. La trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology.it) all’incredibile prezzo di 15,15 euro. Ciotola di fieno - Ciotola di fieno con pezzi di carota, per piccoli roditori e conigli. Misure: ø 10 cm, 200 gr. La trovi sul sito di Pet-Ology Store (www.pet-ology. it) a partire dall’incredibile prezzo di 5,70 euro.

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