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BENTORNATA PALLACANESTRO
from PINK BASKET N.20
by Pink Basket
EDITORIALE - di Alice Pedrazzi
Alla fine, il campo. Dopo troppi mesi, troppe settimane e troppi giorni sospesi, è tornato ad illuminarsi quel rettangolo di legno tanto semplice quanto sacro. Quel palcoscenico di sport che è vita, ribalta di ogni talento unito a sacrificio e determinazione. Mai bugiardo, sempre spietato quanto vero. Il campo non inganna, ammalia ed attrae proprio per questo: rimasto alle volte troppo solo nel dire la verità. In un mondo fatto di apparenze, il campo è sostanza. Ed è per quello che ci è mancato così tanto. C’è mancata la “sostanza dei giorni nostri”. Una lontananza forzata ed inaspettata, che ha minato molte certezze. Ma oggi che è finita, ci deve apparire come una grande opportunità: il vuoto che mette a fuoco il pieno. Ecco perché la stagione appena iniziata è diversa da tutte le altre. Gli antichi parlavano di kairòs, il momento opportuno, quello che interrompe lo scorrere di krònos, il tempo fatto di istanti che si susseguono, per rivelarsi come opportunità. Il nostro kairòs è oggi. È in questa stagione iniziata con due balli appassionanti (la Finale di Supercoppa di A1 a Schio e quella di Coppa Italia di A2 a Moncalieri sono state riconcilianti ed incoraggianti, per qualità di gioco espressa e per la competitività delle squadre). Certo, in ogni momento “supremo” si celano, come due facce della stessa medaglia, rischio ed opportunità. Il rischio di implodere, l’opportunità di esplodere.
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Il movimento però ha forza e volontà, per cogliere l’opportunità di un rinnovamento vero, iniziato negli anni passati, con una semina attenta e rigorosa, fatta di scelte ponderate e di passi (quasi) mai più lunghi della propria gamba. Ha resistito ad anni difficili per tutti i settori, mostrando una resilienza non comune. Ed ora i segnali di una vera svolta ci sono: sta a noi – tutti noi – leggerli correttamente. Le attrattive tecniche non mancano. Sono fatte di grandi ritorni, a cominciare da quello di Giorgia Sottana, la capitana azzurra che dopo le esperienze europee in Turchia e Francia è tornata a casa, di nuovi e prestigiosi arrivi, come Kuier a Ragusa e solide conferme, come Anderson – già vista a Torino – che si è presentata ai nastri di partenza da leader tecnico-emotiva di una Venezia capace di tornare a vincere, dopo 12 anni, sul parquet di Schio, eterna rivale di derby, la Supercoppa Italiana. Le visioni ci sono: dopo Venezia e Bologna, anche la Dinamo Sassari ha deciso di aprire la “division” femminile. Un modello che funziona, anche in altri sport (chiedere referenze al calcio femminile) e che dovrebbe essere perseguito ed incentivato, perché richiama attenzioni mediatiche ed aziona positivi circoli virtuosi, creando “comunità cestistiche territoriali” che crescono sempre più.
I sogni, se ben piantati per terra ed appoggiati a solide basi, si realizzano: La Molisana Campobasso si affaccia da bellissima debuttante nella massima serie, completando un percorso di crescita serrato. Il basket femminile ha, ora più che mai, urgenza di un racconto appassionato e rinnovato. Perché le sue storie, bellissime, arrivino al cuore dell’Italia sportiva. Noi di Pink, siamo pronti.