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VISUALIZZARE EMOZIONI
from PINK BASKET N.20
by Pink Basket
PALLA E PSICHE - DI ALICE BUFFONI - CENTRO STUDI E FORMAZIONE IN PSICOLOGIA DELLO SPORT
Lo sport vive di emozioni: la gioia e la felicità di una vittoria, la delusione per una sconfitta, la fiducia nei compagni, l’attesa prima della gara… Sono così importanti che lo stato emotivo di un giocatore può incidere sulla sua prestazione in campo e determinare l’esito di una partita. Ma da quasi sette mesi lo sport è in stand by e con lui tutta la carica emotiva che sostiene la motivazione degli atleti e anche dei coach. È ora di riprenderci tutto, con gli interessi!
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Rispetto alla media, gli atleti agonisti sono molto più allenati a riconosce e decifrare le emozioni, perché queste si manifestano attraverso il corpo, il loro strumento di lavoro. Possiamo dire che siano bombardati da stimoli emotivi e, pur essendo consapevoli dell’eventualità di interruzioni forzate dell’attività, come ad esempio un infortunio, nessuno è mai veramente preparato all’improvvisa perdita delle emozioni che arrivano dal campo.
Molti atleti durante il lockdown hanno provato sensazioni di apatia, noia e irrequietezza. È esattamente ciò che succede a chi si infortuna: il tempo si dilata, rallenta e ci si sente confinati ed esclusi da tutto. È vero anche che gli atleti non si sono mai fermati del tutto: durante il lockdown hanno seguito le schede di allenamento individuale, conservando così la memoria degli schemi motori e potenziando la parte fisica.
Molti di loro hanno continuato a lavorare anche sull’aspetto mentale, con gli esercizi di Mindcrossfit per regolare lo stato di attivazione, e allenando le tecniche di respirazione. Ma la memoria emotiva delle sensazioni che restituisce il campo, come si mantiene? È importante coltivarla e mantenerla viva per evitare di esserne sopraffatti quando finalmente sarà il momento di giocare. Ci viene in soccorso una tecnica di mental training specifica, la visualizzazione polisensoriale, che viene utilizzata durante il recupero da un infortunio. In questo caso, però, non rievocheremo un gesto tecnico o motorio da mantenere in allenamento, quanto invece un vissuto emotivo correlato alla partita, come uno stato d’animo particolarmente gratificante, ad esempio.
L’ideale è rievocare un’esperienza di Flow, ossia la nostra migliore e più recente prestazione e visualizzarsi in quello stato mentale efficace e performante. Partendo da una base di rilassamento, si rievocano immagini visive dapprima semplici e si procede all’inserimento progressivo di stimoli acustici, tattili, cinestetici, olfattivi, favorendo il progressivo sviluppo di una rappresentazione polisensoriale il più completa possibile di un’esperienza vissuta in campo. Ad esempio visualizzeremo la sensazione tattile del pallone, il rumore delle scarpe sul parquet, le luci del campo, la sensazione della divisa sulla pelle o del contatto con gli altri giocatori.
Le scene rievocate devono essere reali ed immersive, piacevoli e ricche di particolari. Ripetuta nel tempo, la visualizzazione polisensoriale aiuterà l’atleta a sentirsi perfettamente in zona di comfort quando vivrà l’esperienza reale. Provate a dedicare 10 minuti al giorno a questo esercizio, per arrivare carichi e preparati alla prima di campionato!
Questa rubrica è tenuta da Centro Studi e Formazione in Psicologia dello Sport, una realtà che utilizza la Positive Psychology con atleti e allenatori, dai settori giovanili all’alto livello agonistico, per rispondere alle principali criticità che si incontrano sul campo di gara e di allenamento, per migliorare performance individuali e ottimizzare il rendimento di squadra.