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CREMA AL CUBO
from PINK BASKET N.20
by Pink Basket
INSIDE A2 - di Manuel Beck
LE LOMBARDE CONQUISTANO PER LA TERZA VOLTA DI FILA LA COPPA ITALIA (RECORD) DOPO UNA FINALE ALL’ULTIMO TIRO CON ALPO. BELLA FESTA A MONCALIERI DOPO 6 MESI E MEZZO DI STOP AGONISTICO. DAL 3 OTTOBRE VIA AL CAMPIONATO: LA NOSTRA ANALISI SUI DUE GIRONI, LE 28 SQUADRE, LE PROTAGONISTE
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Ci voleva. L’agonismo vero, le emozioni a ritmo serrato della Final Eight, una finale all’ultimo tiro davanti a una bella cornice di pubblico. A Moncalieri, la Coppa Italia Azimut ha chiuso idealmente la stagione 2019/20 di A2 (era il recupero dell’evento rinviato in marzo, proprio all’inizio della pandemia) regalando l’ultima parola alle giocatrici anziché al virus. E a vincere è sempre lei, Crema, per la terza volta di fila, come mai nessuno prima d’ora nella coppa “cadetta”. In finale la squadra di Stibiel, con la coppia Nori (26 punti)-Melchiori (14 con 5 assist) in grande evidenza, piega 73-70 Alpo (Conte e Dell’Olio 17), che rimonta da -10 al pareggio ma negli ultimi minuti è tenuta a piccola ma decisiva distanza, fino alla tripla sul ferro a 3 secondi dalla sirena che le nega il supplementare. Veronesi protagoniste anche del clamoroso quarto di finale vinto su La Spezia, 111-106 dopo 3 overtime: 34 punti di Conte e 32 di Vespignani a domare i 33 di Templari, più 22 di Packovski e 19 di Sarni per le liguri.
Aprire così la manifestazione è stato favoloso, anche se gli altri quarti, da pronostico, hanno avuto poca storia: 64-37 per Crema su Umbertide (Pappalardo 14; Giudice 13), 69-53 per Faenza su Carugate (Franceschelli 18; Olajide 17), 60-31 per Moncalieri sul Cus Cagliari (Katshitshi 12; Striulli 8; le sarde rimpiazzavano Campobasso, salita in A1). In semifinale, break nel 2° quarto per Crema su Faenza, priva di Ballardini e Morsiani, che rimonta ma non abbastanza (60-53; Melchiori 13; Schwienbacher 17); gran progressione nella ripresa per Alpo su Moncalieri (64-51; Conte 17; Katshitshi 9). Ma ora comincia a tutti gli effetti il 2020/21: dal 3 ottobre riparte il campionato, con 28 squadre, due in meno dello scorso anno: 26 giornate, in ambo i gironi le prime 8 ai playoff, la nona salva, playout da 10° a 13° posto, l’ultima retrocede direttamente. Ne parliamo nelle prossime pagine.
GIRONE NORD// Ruolo da favorita per Crema. Prime antagoniste Castelnuovo, Alpo e Moncalieri. Per gli altri posti-playoff vediamo davanti Bolzano e Milano. Tante giovani di valore; Zara e Zimerle tra le novità in panchina
Il girone Nord ha le stesse squadre dello scorso anno, a parte la defezione di Marghera.
PER IL VERTICE In pole position Crema, che partendo da un livello già altissimo ha aggiunto, sotto canestro, Nori (dall’A1 di Battipaglia) e Pappalardo (tra le migliori del Sud lo scorso anno); e in regia l’ex azzurra Giulia Gatti, che torna in campo dopo un anno da assistente di coach Stibiel. Avendo confermato un perimetro di lusso con Rizzi, Melchiori, Capoferri, Caccialanza, così come Cerri e Zagni, è difficile trovarle punti deboli. Alpo, presenza fissa ai vertici, ha confermato in Coppa di potersi confermare tale, avendo mantenuto l’asse Vespignani-V. Dell’Olio, più Dzinic, Coser, Reani, Mosetti, inserendo una lunga versatile ed esperta (pur 24enne) come Vitari e il talento emergente Anastasia Conte, che compensano le uscite di Policari e Granzotto. Sempre Soave alla guida tecnica. Salgono le quotazioni di Castelnuovo, che ha affidato il timone a Francesca Zara. Due innesti dall’A1: il play-guardia Madonna, in recupero dall’infortunio che ha troncato la sua miglior stagione ad Empoli, e il pivot Valentina Gatti da Ragusa. Insieme alle confermate Podrug, Pavia, Claudia Colli, Bonvecchio, il gruppo sembra anche ben assortito per ruoli e caratteristiche. Moncalieri, che era in testa nella stagione interrotta, ha perso pezzi importanti (Grigoleit, Trucco, Conte), ma l’organico di coach Terzolo può ancora contare su Katshitshi, Reggiani, Berrad, Penz, Cordola, Domizi, Giacomelli, e sull’arrivo di Salvini dalla disciolta A1 di Torino, oltre che delle giovani Iagulli e Bevolo.
PER I PLAYOFF Il B.C. Bolzano di Sacchi, quarto a sorpresa al momento dello stop, ha cambiato non poco, mantenendo però la trazione perimetrale di Servillo e Fall e l’azzurra 2002 Nasraoui vicino a canestro. La croata Molnar – già vista a Carugate due anni fa – non dovrà far rimpiangere la connazionale Trehub, fra le migliori lunghe della scorsa stagione. Tra le novità anche Profaiser, da Vicenza, e Cremona, dall’A1 di Battipaglia. Il Sanga Milano ha il vantaggio di ripartire dallo stesso gruppo che era cresciuto strada facendo nello scorso campionato: Toffali, Guarneri, Cicic, Quaroni, Beretta. Due rinforzi di rendimento affidabile: la lunga Novati e l’esterna Mandelli; alla corte del coach-patron Pinotti anche la giovane lunga romana Angelini. Tanti cambiamenti, invece, a Ponzano, dove rimangono solo Costanza Miccoli, Leonardi e coach Zanco. Nel “restyling” spiccano i nomi di Iannucci, classica top scorer della categoria, del play ceco Zitkova (ex Ariano), della lunga Egwoh, di giovani del calibro di D’Este, Rescifina, Martines, Celani. Molte novità anche a Udine. Si è ritirata la bandiera Vicenzotti; via anche, tra le altre, Vente (rimpiazzata dalla slovena Cvijanovic), Ianezic, Rainis, ma interessanti gli arrivi: Peresson, che torna da una lunga esperienza negli Usa; l’ala-pivot Scarsi; un trio da BasketLab: Blasigh, Braida e Medeot. A coach Matassini il compito di assemblarle con le confermate Da Pozzo, Pontoni, Sturma, Turel.
PER SALVARSI/SORPRENDERE Lo scorso anno Carugate fu tra le rivelazioni; ma deve ricostruire dopo il ritiro di tre pilastri come Schieppati, Maffenini e Gambarini, e dopo la defezione di coach Cesari in precampionato: al suo posto Stefano Fassina. Sono rimaste solo Canova, Diotti e Grassia fra le senior; arrivate Beatrice Olajide (ottima a Vicenza lo scorso anno), Greta Miccoli e un trio di 2002 da Costa: Allevi, Discacciati, Colognesi. Può crescere più di altre. Vicenza era ad alto rischio di retrocessione prima dello stop per Covid. Ha voltato pagina con una rifondazione del gruppo, sulla carta migliorativa: agli ordini di Rebellato sono arrivate, fra le altre, l’argentina Villarruel da Marghera; Lazzaro e Tibè dal girone Sud; le giovani Vella, Tagliapietra e Vettori. S. Martino, laboratorio per le Lupe di A1, non utilizzerà più Toffolo, Pasa e Fietta ma, insieme ad Amabiglia e Beraldo (“veterane” a poco più di 20 anni), schiera una batteria di giovanissime come Peserico, Guarise, Giordano e i nuovi arrivi: la talentuosa coppia Varaldi, Arado da BasketLab e il fisicato trio Pini, Rech, Diakhoumpa. A guidarle è promossa Francesca Di Chiara. Sarcedo ha affidato la panchina ad Anna Zimerle; sotto canestro ha sostituito Shaw con la croata Mandic, sul perimetro ha preso un nome di primo piano come Pieropan. Tra le confermate Santarelli, Marina Fumagalli e Viviani. Mantova continua con il suo gruppo ben collaudato e compatto; le esperte Monica e Antonelli sono garanzie. Sono arrivate la giovane lunga Laura Gatti da Ragusa, l’esterna Marchi dal Progresso Bologna e l’argentina Llorente al posto di Kotnik. Il nuovo coach è Massimo Borghi. Linea verdissima per Albino, che lancia il progetto “Playing for Bergamo” affidandosi a Monica Stazzonelli. Sul campo le lunghe De Gianni e Carrara (un ritorno) saranno attorniate da tante giovani del territorio, tra cui il play Laube e l’azzurrina 2004 Rizzo.

GIRONE SUD // Faenza in testa al nostro ranking di un girone con 4 debuttanti. La Spezia, Valdarno, Nico le prime alternative. Livello più omogeneo degli anni scorsi: nomi di qualità anche fra le squadre meno accreditate
Il girone Sud è più cambiato, con 4 squadre in uscita (Campobasso, ammessa in A1; Viterbo e Ariano Irpino, che hanno rinunciato, e il BasketLab federale) e altrettante in entrata dalla B: Patti, Firenze e le due settentrionali Brescia e Pall. Bolzano. Il club altoatesino ha fatto ricorso contro l’inserimento in questo gruppo: respinto. In effetti, più che “girone Sud” è un “girone Italia”, dalle Alpi alle isole. Il livello tecnico sembra più uniforme – in positivo – rispetto ai divari degli scorsi anni.
PER IL VERTICE L’annuncio di Ballardini di voler rimandare il ritiro ha messo le basi per la riconferma di Faenza ai vertici; con lei è rimasto anche coach Paolo Rossi così come quasi tutto il gruppo, ricchissimo di opzioni (Franceschini, Schwienbacher, Morsiani, Franceschelli, Brunelli, Soglia, Meschi, Caccoli), con due aggiunte importanti: Porcu in regia e la lettone Vente sotto canestro. Discorso simile, anche se con un organico più corto, per La Spezia, che riparte dalle certezze offerte dal trio Packovski-Sarni-Templari e dalla guida tecnica di Corsolini; un paio di uscite importanti come Diene e Isabella Olajide sono compensate dagli arrivi di Giuseppone e Isabel Hernandez (rientrante dagli Usa) e dal ritorno di Linguaglossa (da maternità). S. Giovanni Valdarno ha condotto un mercato d’assalto, ingaggiando la croata Trehub (ottima lo scorso anno a Bolzano), le giovani Nativi e Gregori e la bombardiera Miccio, tutte e tre dall’A1. In aggiunta alle confermate Bona, De Pasquale, Missanelli, G. Togliani, è un bell’avere per coach Franchini, anche se la sfortuna gli ha tolto un altro colpo, Ngo Ndjock, fermata dalle visite mediche. In salita anche le quotazioni della Nico Ponte Buggianese, che ha rimpiazzato Pochobradska con la lituana Zelnyte e ha preso Ramò e Botteghi dall’A1, Gianolla di ritorno dagli Usa e la giovane Frustaci (vivaio Costa Masnaga). Tra le confermate: Giglio Tos, Nerini, Puccini, Innocenti, così come coach Andreoli.
PER I PLAYOFF Non sarà facile per Umbertide, del neo-coach Staccini, ripetere la scorsa stagione sopra le attese; ha però un bel ventaglio di conferme (Giudice, Kotnis, Pompei, De Cassan, Paolocci, Moriconi) cui ha aggiunto le giovani Baldi e Sofia Dell’Olio da Faenza, e Stroscio dall’A1 di Ragusa. Ha cambiato molto Selargius, complice il varo del progetto-Sassari in A1, che le ha preso coach Restivo (sostituito da Fioretto) e tre riferimenti importanti come Arioli, Gagliano e Pertile; ma si è rifatta un bel look con il mercato: Cutrupi, Manzotti, El Habbab, Granzotto, Ceccarelli, oltre al ritorno di Mura. Ci sembra Patti la più attrezzata fra le matricole. Con Mara Buzzanca in panchina, le messinesi hanno attinto dall’A1: Cupido e Marta Verona da Palermo, Galbiati da Battipaglia. Anche l’italo-bulgara Stoichkova rinforza il gruppo proveniente dalla B. Il pubblico, specie se si tornerà a capienza piena durante la stagione, può essere l’arma in più. Il Cus Cagliari di Xaxa può confermarsi nelle zone medio-alte che occupava lo scorso anno, avendo conservato gran parte del gruppo, su tutte Striulli, Ljubenovic, Caldaro e Puggioni. Due buoni acquisti sono Prosperi da Umbertide e l’italo-bulgara Petrova dall’A1 di Torino.
PER SALVARSI/SORPRENDERE La Pall. Bolzano ha rinforzato tutti i ruoli, prendendo l’olandese Kuijt in regia, la lunga Villarini dalle concittadine del Basket Club, Chiabotto da Faenza e l’esperta Piermattei. La squadra di coach Pezzi soffrirà la lunghezza delle trasferte, ma vale anche per le avversarie che dovranno salire fino all’estremo Nord. Altra matricola che si è mossa bene per garantirsi competitività è Firenze, che ha preso tre elementi d’esperienza e qualità da altri club toscani: Pochobradska e Perini dalla Nico, Calamai da Valdarno. A coach Corsini il compito di amalgamarle con le varie giovani. La Virtus Cagliari di Iris Ferazzoli ha un organico di qualità, ma che ha bisogno del ritorno di Favento dal grave infortunio dello scorso anno. Nel frattempo ha inserito, accanto alle confermate Brunetti, Zolfanelli, Lussu, l’argentina Ledesma (da Capri in B) e le lunghe Chrysanthidou, da Campobasso, e Savatteri, da BasketLab. Brescia ha voluto la salita in A2 per valorizzare le giovani del suo vivaio, tra cui spicca l’azzurrina 2005 Carlotta Zanardi, figlia di coach Stefano e dell’ex-A1 Laura Marcolini. Ad accompagnarle nella nuova avventura sono arrivate la torre francese Turmel, Rainis da Udine e, dalla B lombarda (ma già viste in A2), Benedetta Bonomi e De Cristofaro. Livorno, che lo scorso anno da neopromossa mostrò carattere, ha ringiovanito il gruppo (out Bindelli e Tripalo), inserendo l’emergente Degiovanni e Giangrasso sul perimetro, Guilavogui e Patanè sotto canestro; Orsini rimane la leader per coach Pistolesi. Per Civitanova da assorbire il cambio tecnico in extremis (è arrivato Dragonetto) e varie partenze, anche se l’esperta Rosellini e le giovani Castellani e Bolognini portano nuova linfa a un gruppo quasi tutto “under 21”, in cui spiccano Bocola e Paoletti.