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RIPARTE IL CAMPIONATO
from PINK BASKET N.20
by Pink Basket
INSIDE A1 - di Francesco Velluzzi
LA FAVORITA PER IL TRICOLORE È SCHIO. MA ALLE SUE SPALLE RAGUSA E,SOPRATTUTTO, VENEZIA GIOCANO FINO ALLA FINE PER LO SCUDETTO. IL PROSSIMOSARÀ ANCHE IL TORNEO DELLE DEBUTTANTI, LA DINAMO SASSARI E LA MOLISANA CAMPOBASSO. E QUELLO DELLA SCELTA ITALIANA DI BRONI
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La sera dei miracoli della Reyer Venezia, targata Umana nella culla del basket femminile, il PalaRomare di Schio, contro il totem Famila di Pierre Vincent, ci fa capire che Umana è la nuova stagione che ci aspetta dal prossimo weekend. Stagione numero 90. Campionato a 14 squadre, due grandi novità, l’accorpamento di una squadra femminile alla bella realtà della Dinamo Banco di Sardegna Sassari di Stefano Sardara e l’approdo nel massimo campionato di una piazza affamata di basket come Campobasso che ha in Rossella Ferro e nello sponsor che nobilita il movimento, la Pasta La Molisana, un partner di alto livello che si aggiunge a Segafredo che a Bologna ha fatto un anno prima quel che stanno cercando di fare a Sassari e che già impera nel calcio donne: ovvero, il club maschile che inserisce e ingloba il settore femminile. Per questo il calcio ha messo la freccia sulla pallacanestro, pur avendo lo stesso numero di tesserate e, per certi versi, un coinvolgimento originario minore. La Lega ha trovato un main sponsor in Sardegna a Selargius (lo stesso del club di A-2), Techfind, ingegneria, consulenza, rappresentanze industriali. E questo è importante, ma la battaglia va condotta più sulla possibilità di vedere le partite in chiaro in televisione. Perché quello è il modo migliore per conquistare partner e seguaci.
SFIDA Nel campionato che, causa Covid-19, parte senza la splendida vetrina dell’Opening Day (idea, vincente, dai tempi di Di Marco e De Angelis, oggi dg a Schio) non vedremo più le facce di due grandi protagoniste che in questo ambiente hanno fatto la storia. Chicca Macchi, la giocatrice più forte vista nell’ultimo decennio, a 41 anni è in attesa del giusto progetto, come leggeremo su questo numero di Pink. Da lei ci si può aspettare di tutto, anche che rimetta scarpe e sacca tra due ore... Chiara Pastore, dopo Venezia e la dolorosa perdita del papà, ha scelto il lavoro che a 34 anni per una donna è naturalmente la priorità e ha deciso di giocare in B (per salire in A-2) a due passi da Reggio Emilia. Ci mancheranno, anche mediaticamente. Entrambe, in carriera, hanno vestito le maglie di Schio e Venezia che partono come nella serie A di calcio con una sorta di sfida, in stile Juventus-Inter.
Da una parte c’è il Famila (la Juve) che negli ultimi nove anni ha conquistato lo scudetto sette volte cucendosi la stella, e dall’altra c’è l’Inter, l’ambiziosa che vuole ribaltare le gerarchie e che spende per vincere, cioè l’Umana Venezia, sostenuta dalla forza del Presidente-Sindaco (riconfermato alla guida della città) Luigi Brugnaro, sempre presente al Taliercio. Venezia ha vinto bene domenica la SuperCoppa nel catino di Schio contro le favorite che, però, lamentavano le assenze di due pezzi da novanta come Cloud e Dolson che devono ancora arrivare. Schio sembra ancora una corazzata. Ha cambiato negli anni, ma ripropone un ritorno come quello di Giorgia Sottana che è una delle poche italiane di livello internazionale e punta sulla fisicità (a patto che si convinca dei suoi mezzi) di Valeria De Pretto che dopo una vita in giro torna a giocare a casa sua. Le straniere, quattro (c’è anche Harmon) sono super, Crippa sta recuperando dal lungo infortunio, Cinili è la più atletica ala italiana. Ma Venezia ha sorpreso le orange con una bella riscoperta: Francesca Pan, la giovane guardia tiratrice (ha sbagliato poco o nulla) che è andata a studiare in America e ora è rientrata alla base. Giusto assegnarle il riconoscimento di Mvp. Ha fatto la differenza più lei di Petronyte... Mentre Schio è rimasta appesa all’inesauribile talento di Sandrine Gruda. Troppo poco per ribaltare una gara sempre in salita. Il duello Scudetto sarà questo, anche quando i roster si completeranno con l’arrivo delle americane impegnate in WNBA. Schio impera, ma dovrà guardarsi attentamente dalla quadratura della squadra che Giampiero Ticchi ha tra le mani con l’ex scledense Martina Bestagno, promossa capitana ed Elisa Penna che adesso non ha più scuse: deve esplodere. E in più ci sono Natali e Attura, le stelline prelevate da Vigarano, che possono recitare un ruolo importante. Il futuro è tutto loro.

TERZA INCOMODA - Nel duello tra Schio e Venezia si inserisce come sempre la Passalacqua Ragusa che uno Scudetto continua a sognarlo e sfiorarlo, ma è la terza o seconda forza del campionato che va ad incominciare. Non può dire andiamo a comandare il tecnico Gianni Recupido, perché ancora c’è tanto da lavorare, ma la sua squadra è buona nelle individualità. Tutto dipende dalle straniere (Marshall piace), ma lui ne ha “una” in più, in cabina di regia, quella Nicole Romeo (play in Nazionale) che in campionato fa eccome la differenza. Capitan Consolini e la mano, spesso calda, di Marzia Tagliamento, assicurano un gran contributo offensivo. In semifinale Ragusa ha perso nettamente da Schio, ma Santucci sembra una bella scoperta. Mai fidarsi delle biancoverdi di Sicilia e sul suo campo, pieno di appassionati (quando si potrà) è difficile vincere per chiunque.
LE ALTRE - Dietro queste c’è bagarre. Se Lucca di Francesco Iurlaro, tecnico che ama lavorare con le giovani facendole rendere al meglio, è stata la sorpresa della SuperCoppa a otto arrivando a giocarsi la semifinale con Venezia, ci sentiamo di dire che l’Allianz Geas Sesto San Giovanni (sconfitta da Ragusa) rappresenta la solidità e il bel progetto. Cinzia Zanotti è ancora la guida tecnica, così come Giulia Arturi è il leader in campo. Fuori c’è il sostegno della nuova team manager Veronica Schieppati. La conferma di Oroszova è un buon passo, ma sono le giovani Ilaria Panzera e Caterina Gilli, l’acquisto di qualità preso dal progetto giovanile di Vigarano, a fare pensare che il Geas con la sua anima e il suo spirito battagliero possa recitare un ruolo importante in questo campionato. Naturalmente occhio a Lucca che ha scelto come capitana Spreafico e che è sempre particolarmente rognosa da affrontare. Come la Fila San Martino di Lupari del duo Giuriati (presidente umano e coinvolto in toto) Abignente, un coach che fa dell’intensità e dell’aggressività le componenti fondamentali. Giulia Ciavarella non è solo una grande giocatrice di tre contro tre, ma sta crescendo sempre più e la leader Marcella Filippi ha un amore per questo sport che meriterebbe un premio per tutto quel che ha dato. Uno splendido spot per il movimento a 35 anni, ora che le super big hanno lasciato.
REALTÀ – Una importante realtà continua a essere Empoli che ha una dirigenza familiare e per questo rende la partecipazione di chi gioca una splendida esperienza. In più c’è coach Alessio Cioni, uno di famiglia, pure lui...L’esperienza di Premasunac, Ravelli e Narviciute può bastare per la salvezza. Alla quale ambisce Broni, una piazza storica, un po’ penalizzata dalla mancanza dei tifosi nel suo fortino. Ma quelli che entreranno si faranno sentire. E occhio al talento della new entry Giulia Ianezic che ha fatto bene con le giovanili azzurre e ed è cresciuta a Udine dove con le ragazze più giovani lavorano ancora con amore. Orazzo, Togliani. Rulli, Madera, garantiscono stabilità. Battipaglia del “cuore” Giancarlo Rossini ha rivoluzionato molto, separandosi con tanto rumore dal coach Sandro Orlando. Ora c’è Giuseppe Piazza e c’è un ritorno in Campania (è di Napoli) che è quello della top scorer italiana dello scorso campionato: Sara Bocchetti. Che forse sperava nel salto in alto verso una big. Invece deve guidare Battipaglia alla salvezza. Come dovrà lottare la sua ex squadra, Vigarano che ha perso tutte, soprattutto le sue baby ragazze d’oro. Col lavoro del settore giovanile “campa”, invece Costa Masnaga. Che lotterà per tenere il posto nel massimo campionato.
PROGETTI - Il finale è dedicato a sogni e progetti. Quello della Segafedo Bologna, con la Virtus che ha inglobato le donne lo scorso anno. Ora la squadra è affidata a mani esperte come quelle di Lollo Serventi. Un lavoratore. Elisabetta Tassinari, la macchina da punti di casa, deve riuscire a esplodere, il resto è affidato all’estro di D’Alie, una piccola che fa malissimo alle grandi, e alle straniere. Sassari è l’ultima idea di Sardara, artefice del miracolo Banco di Sardegna in campo maschile, che ha aperto al femminile affidandosi all’esperienza del coach cagliaritano Antonello Restivo e della capitana, ormai sarda d’adozione Cinzia Arioli, una che non molla mai. Da Selargius, dove il duo imperava, si sono trasferite un paio di italiane, tra cui Delia Gagliano, algherese e sorella del calciatore, che dovranno misurarsi con il livello superiore. Obiettivo, salvezza ed entusiasmo tra la gente di Sassari che ama la pallacanestro. Come quello che c’è alla Molisana Campobasso dove guida Mimmo Sabatelli, compagno nella vita di Rossella Ferro, la regista di tutto. Si è lavorato tanto anche per il nuovo impianto. Ogni dettaglio è curato in una piazza appassionata che parte innanzitutto dall’idea fissa della salvezza, ma può costruire un rapporto serio e solido col movimento inserendosi col tempo tra le big. Emilia Bove è una lunga italiana di affidabilità. Siamo curiosi di vedere il ritorno in A-1 di Elisa Mancinelli, una guardia che mette il cuore quando va in campo. Molte conferme per chi c’era in A-2, ma in A-1 sono quasi sempre le straniere a decidere il destino delle partite e quindi di una stagione.
