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CUORE AZZURRO

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TAVA LA SCRITTRICE

TAVA LA SCRITTRICE

FOCUS - DI MASSIMO MATTACHEO

L’ITALBASKET COMPIE UN PASSO FORSE DECISIVO VERSO IL RAGGIUNGIMENTODEL PASS PER EUROBASKET 2021 GRAZIE ALLE VITTORIE CONTRO ROMANIAE REPUBBLICA CECA. UN DEBUTTO DA SOGNO PER IL CT LINO LARDO,CHE HA TROVATO RISPOSTE IMPORTANTI DA TUTTE LE GIOCATRICI IMPIEGATE

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La brillantezza della maglia Azzurra, l’ingresso in campo, il riscaldamento. L’inno di Mameli che risuona nel cielo di Riga. Gli occhi pieni di emozione. I battiti del cuore, accelerati. La palla a due. La gioia, per il ritorno in campo, indossando il colore più bello. L’Azzurro, appunto. In un mondo ormai segnato dalle grandi incertezze dettate dalla diffusione del Covid-19, le qualificazioni all’Europeo di categoria, in programma il prossimo anno, ci restituiscono il volto più sincero, quello appassionato e determinato di dodici ragazze che hanno onorato – così come lo staff tecnico – l’impegno in uno scenario inedito.

Quello della “bolla”. Che poteva spaventare, all’inizio. Ma che vede l’Italia uscirne vincitrice. E, sicuramente, fortificata. Perché solo uscendo dalla zona di comfort si può crescere. Con la determinazione e con il feroce cinismo che non può mancare, al massimo livello, per potere essere competitivi. Ma anche con la consapevolezza dei propri mezzi. E a tale riguardo, l’Italdonne ha dato una prova di concretezza e resilienza, superando ostacoli e difficoltà per arrivare al successo. Sognato, ambito e voluto.

Due vittorie e tanti sorrisi, in questo momento delicato. La bolla di Riga consegna molte risposte positive all’Italbasket, nelle gare che hanno segnato il debutto del Commissario Tecnico Lino Lardo: la Nazionale compie infatti un passo quantomai importante nel percorso di avvicinamento a EuroBasket 2021. Eppure, le insidie erano tante. A cominciare dallo spauracchio Covid-19, che aleggia nel mondo dello sport e ha portato al rinvio e allo slittamento di numerose gare dei campionati nazionali. E che ha imposto una riorganizzazione delle finestre di qualificazioni FIBA, sapientemente gestite attraverso la creazione di vere e proprie “bolle” per le squadre coinvolte. Hotel e parquet. Parquet e hotel. Una routine nuova, inedita, strana ma “normale”, al giorno d’oggi.

Capacità di adattamento. Una qualità intrinseca nell’essere umano, da sempre abituato ad affrontare con orgoglio e determinazione, tutte le sfide che la vita gli propone. E lo sport è una grande palestra di vita. Così, con questa consapevolezza, la delegazione Azzurra – molto ristretta – è volata alla volta di Riga per giocarsi una fetta importante del proprio presente e del futuro prossimo. Lo ha fatto con scelte chiare e forti, che il CT Lino Lardo ha volutamente pensato per l’occasione. Convocando giocatrici giovani e meno giovani, accomunate da una caratteristica fondamentale al giorno d’oggi, nello sport: l’orgoglio di difendere e rappresentare i colori del proprio paese. Lottare, su ogni pallone, per provare a conquistare – con la fatica e il duro lavoro – il sorriso del successo. La gioia più grande, con la maglia più bella. Quella della Nazionale.

La fiducia e il coraggio con cui le Azzurre hanno impattato la partita con la Romania, primo ostacolo affrontato nella bolla lettone, è l’immagine più preziosa che Lino Lardo si porterà con sé: la feroce determinazione di Carangelo nel togliere dalla partita Godri-Parau – lo spauracchio principale – sin dai primi possessi della gara, la pulizia tecnica di Francesca Pan, che ha bagnato il suo esordio in Nazionale A con una sequenza di triple che hanno indirizzato la partita, la classe e il talento di Cecilia Zandalasini, capace di regalare giocate di pallacanestro purissima e il contributo di tutte le atlete impiegate hanno portato a un rotondo successo per 90-68 alla sirena. L’urlo, grintoso, di Carangelo stessa sul canestro che ha chiuso l’incontro è un’altra fotografia del nuovo corso Azzurro, in grado di competere con tutte le avversarie.

Dopo la prestazione autorevole contro la nazionale rumena, a testare il valore dell’Italdonne la sfida con la Repubblica Ceca, capolista imbattuta del Gruppo D fino alla partita di domenica 15 novembre: dopo un primo tempo reso equilibrato dall’infinito talento di Elhotova, l’impatto di Beatrice Attura, la crescita di Zandalasini e l’utilità di Cinili e Bestagno hanno indirizzato la partita verso il corso sperato dal CT. Che ha trovato in Francesca Pan, fromboliera due giorni prima, un eccellente stopper difensivo in grado di togliere Elhotova dalle ostilità. La box-and-one sulla fuoriclasse ceca ha pagato i dividendi sperati, consentendo all’Italia di sprigionare le qualità offensive diffuse in tutte le atlete scese in campo per l’allungo decisivo verso il successo.

E se il +9 toccato a poco più di un minuto dal termine ha fatto sperare alla Nazionale di ribaltare addirittura la differenza canestri nel doppio confronto, che sarebbe valsa il primato nel raggruppamento, nemmeno la tripla di Brezinova – la prima della sua gara – può scalfire la solidità che la formazione allenata da Lardo ha mostrato per tutti e quaranta i minuti del confronto.

Una solidità mentale che fa ben sperare per il prosieguo del percorso, che si chiama Danimarca e Romania nella finestra di febbraio (nuovamente disputata in bolle), quella con cui le Azzurre hanno lasciato Riga dopo 80 minuti convincenti di pallacanestro. Già, proprio la pallacanestro, il nostro amato sport, che così tanto ci era mancato nei mesi passati. E che ora restituisce all’Italdonne, grazie al duro lavoro, un frutto desiderato: essere padrone del proprio destino. Che di questi tempi non è cosa da sottovalutare. Saranno necessari, infatti, due successi di un solo punto nelle ultime due partite che attendono Zandalasini e compagne negli ultimi impegni di qualificazione per centrare matematicamente l’accesso a EuroBasket 2021, che si disputerà il prossimo anno in Francia e Spagna.

Un obiettivo chiesto dalla Federazione al CT Lino Lardo al momento della firma sul contratto biennale part-time che legherà l’allenatore ligure – head coach anche della Cestistica San Severo militante nel Girone Rosso del campionato di Serie A2 Old Wild West – ai colori azzurri. Colori che lo stesso Commissario Tecnico ha l’onore di indossare, dopo non esservi riuscito da giocatore. E questo suo orgoglio trasuda in ogni momento in cui rende onore al proprio paese natale, negli allenamenti e in partita.

La ventata di novità del nuovo corso non si limita alla scelta tecnica della guida della squadra, ma si allarga anche alle decisioni compiute nel momento della diramazione della lista di convocate per questo importante impegno. Spazio infatti a tante giovani di sicuro avvenire – tra cui Madera, Pan, Penna – alla prima vera esperienza da protagoniste con la maglia della Nazionale maggiore, affiancate da atlete come Carangelo e Bestagno – straordinarie protagoniste dell’avvio scintillante dell’Umana Reyer Venezia sul suolo nostrano – che, alla soglia dei trent’anni, si sono ritrovate con l’Azzurro indosso in un ruolo di primo piano.

Tutte giocatrici che, per la prima volta, hanno avuto l’opportunità di esprimere appieno il proprio potenziale, scelte perché identikit perfetti del mantra del nuovo Commissario Tecnico, fatto di energia e intensità. Qualità che non devono mai mancare in una squadra che ha elementi di riferimento dal punto di vista offensivo, ma che vuole essere versatile e proporre soluzioni e quintetti tattici diversi in ogni momento della partita. La capacità di molte giocatrici di scendere in campo in più ruoli è una variabile importante per Lino Lardo, che contro Romania e Repubblica Ceca ha alternato quintetti “piccoli” e “grandi” a seconda dei vari momenti della partita.

L’evoluzione della squadra, negli ottanta minuti giocati in terra di Lettonia, si è manifestata nella capacità di leggere e sfruttare a proprio vantaggio tutte le soluzioni tattiche differenti che avrebbero potuto portare a canestri facili. La forza del collettivo, in grado di sopperire al difficile primo tempo di Zandalasini contro le ceche, è un altro mattoncino che la Nazionale si porta via dalla trasferta di Riga.

La strada per la gloria sarà fatta di momenti belli alternati ad altri difficili, ma una cosa è certa: questa Italia piace e scalda il cuore degli appassionati e degli addetti ai lavori.

La strada per la gloria sarà fatta di momenti belli alternati ad altri difficili, ma una cosa è certa: questa Italia piace e scalda il cuore degli appassionati e degli addetti ai lavori. Perché forte di una identità già evidente nonostante i pochi giorni di lavoro comune e una voglia encomiabile di mostrare collaborazioni offensive e difensive per raggiungere il risultato sperato. Il noi prima dell’io. Questo, per diventare una squadra vincente. Questo, per arrivare ad essere la versione migliore possibile dell’Italbasket. E per fare sì che il debutto da sogno di cui ha parlato Lino Lardo dopo la partita contro la Romania diventi sempre di più e più spesso una piacevole abitudine azzurra.

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