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DAVANTI C'E' POSTO
from PINK BASKET N.22
by Pink Basket
INSIDE A2 - DI MANUEL BECK
IN UN PANORAMA FRAMMENTATO DAI RINVII PER COVID-19, LE CARTE SIRIMESCOLANO: NESSUNA È PIÙ IMBATTUTA, C’È SPAZIO AI VERTICI PER CHI SA SORPRENDERE. COME UDINE AL NORD E BRESCIA AL SUD. MERCATO: SI SPOSTANO LE DUE OLAJIDE. A FAENZA SOSTITUITO PAOLO ROSSI CON SGUAIZER
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Rain», cantavano i Guns N’ Roses una trentina d’anni fa. In questo novembre di A2, a piovere sono purtroppo i rinvii per positività al Covid-19: scriviamo dopo l’ottava giornata, e il conto è di 10 partite da recuperare nel girone Nord e 6 nel girone Sud. Non saranno le ultime. Le due squadre di Bolzano si sono dovute fermare – almeno per due settimane – dopo un’ordinanza della Provincia autonoma, che consentiva di continuare l’attività sportiva solo alle squadre della massima serie (quindi non l’A2). Altre società hanno chiesto di valutare uno stop generale, indicativamente di un mese. Per ora prevale, però, la volontà di giocare, nonostante le classifiche piene di asterischi, i valori condizionati dagli “stop and go” (c’è chi gioca dopo essersi dovuto fermare per due o anche tre settimane e chi invece ha potuto lavorare con continuità), le gare a porte chiuse, i tamponi e tutti gli altri protocolli d’obbligo. Anche questo mese dobbiamo dirlo: benedetto lo streaming.
Servirà più tempo per trovare dei fili conduttori coerenti nelle vicende del campionato. Un dato di fatto: non c’è più nessuna a punteggio pieno. Al Nord, Crema è tornata sulla Terra dopo un mese da marziana, perdendo due volte all’ultimo tiro. Castelnuovo, che l’ha battuta per prima, ha dovuto poi rinviare due partite. Peggio è andata a Moncalieri, rimasta senza giocare per 4 settimane. Alpo ha già perso 4 volte. E quindi chi ha le carte in regola per il vertice? Si sono proposte con merito Udine, Vicenza e Mantova, ma dovranno superare l’esame della durata. Ultim’ora: Carugate esonera coach Fassina, torna Cesari. Al Sud è caduta Faenza, subito dopo l’esonero di Paolo Rossi, cui non è bastato dominare imbattuto. Nelle ultime giornate la squadra migliore è stata S. Giovanni Valdarno. Qui le sorprese sono le matricole Brescia (6 vittorie di fila) e Firenze (leggermente ridimensionata dopo il poker in avvio di stagione). Ma anche Umbertide e Selargius stanno facendo meglio del previsto.
Girone Nord // Tanti finali all’ultimo tiro: tra le vittime anche Crema, due volte. Bene Castelnuovo prima di doversi fermare. Sanga ride e piange. Stupisce Mantova, zoppica Alpo. Riemerge Ponzano, non ancora Carugate
ASPIRAZIONI. Quelle di Udine e Vicenza: inattese ma legittime, per quanto mostrato in campo finora. Dopo l’ottava giornata, il miglior bilancio vinte-perse (5-1) è il loro. Le friulane viaggiano a suon di triple e a oltre 70 punti di media, sfruttando panchina lunga, rimbalzi (62 contro Alpo), l’asse Peresson-Cvijanovic per fare la differenza. Le venete hanno la difesa meno perforata del girone, tante palle recuperate e un attacco “democratico”, guidato da Tibè (quasi 12 punti e 7 rimbalzi a partita).
BALBETTANTE. Quattro sconfitte nelle prime 6 gare, rischiando la quinta contro Albino (da +21 a -1 prima di cavarsela), sono troppe per le eccellenti abitudini di Alpo. Tutti gli stop in realtà sono giunti contro avversarie di alta classifica, tranne Ponzano. E con Udine c’è stata una bella rimonta prima di cedere al supplementare. Nulla quindi di irreversibile, ma preoccupano i momenti di blackout.
CASTELNUOVO. Il rinvio dei due big match con Udine e Vicenza ha impedito alla squadra di Zara di dare continuità alla sua crescita, che l’aveva portata a imporre il primo stop a Crema. Contro cui ha dominato con le due torri Podrug e Valentina Gatti (20 punti e 24 rimbalzi in coppia; mancava Nori di là). Ha anche tanta creatività perimetrale fra Madonna, Colli, Pavia e Bonvecchio. Interessante la crescita di D’Angelo. Margini di miglioramento nelle palle perse: 28 contro Crema.
DECISIVE. I tanti rinvii non hanno impedito di goderci una serie di partite risolte sulla sirena o appena prima. Madonna in entrata decide Castelnuovo-Crema (59- 56). Toffali con un intercetto e contropiede vince per Milano a Ponzano (71-73 dopo che entrambe avevano rimontato da -15 e oltre). Tagliapietra... taglia le gambe a Bolzano con una tripla per Vicenza (55-51). Scarsi con un canestro più aggiuntivo lancia Udine a Milano (79-82). Dell’Olio con un piazzato dalla media salva Alpo in casa di Albino (49-52). Ma la “posizione numero 1” è per la pennellata di Viviani, in arresto e tiro dai 6 metri, dentro di tabellone a 3 decimi dalla fine, nell’impresa di Sarcedo su Crema (58-56).
GUERRIERE. Mantova continua a sorprendere. Altre 3 vittorie, di cui due senza la leader Monica. La squadra di Borghi ha carattere, come ha dimostrato venendo fuori nell’ultimo quarto sia con Sarcedo (54-50, Llorente 19 punti e 15 rimbalzi) sia soprattutto a S. Martino, quando era sotto di 15 all’intervallo, ancora di 9 a 5’ dalla fine e ha vinto al supplementare (21 punti per l’emergente Marchi; 18 rimbalzi per Llorente).
LUPETTE. Per ora hanno... azzannato, cioè fatto risultato, solo una volta, contro Carugate. Pesano i due overtime persi, dopo aver comandato a lungo, con Albino e Mantova. Ma al di là dei punti in classifica è sempre interessante seguire S. Martino, con la sua continua proposta di nomi nuovi. Quello di novembre è Sara Nezaj, ala 2001 di buon fisico: lo scorso anno segnava 2.7 punti di media, quest’anno è a 8.
MILICA. Romantico, ma anche concreto e umile, perché c’è da lottare con le unghie per la salvezza. Stiamo parlando del ritorno di Milica Micovic a Carugate dopo 13 anni, di cui 11 trascorsi in A1. La ripartenza della 36enne italo-serba dal club che, dopo Parma, l’aveva lanciata nella sua carriera da senior, è iniziata con poca fortuna: due sconfitte e un’uscita per infortunio.
OVER 30. Sono in tre ad aver superato il 30 di valutazione in una partita, soglia dell’eccellenza statistica. Reani ha registrato un 32 (frutto di 23 punti, 6 rimbalzi e 5 assist) pur nella sconfitta di Alpo con Udine; 32 anche per Costanza Miccoli (11/15 dal campo) nel successo di Ponzano a Carugate. Ma il top, a sorpresa, è di Colognesi, 2002 di Carugate, nell’appena citata gara con Ponzano: 38 di valutazione grazie a 17 punti, 8/10 al tiro e 15 rimbalzi.
SBLOCCATA. Dopo la catena d’infortuni e la sconfitta rocambolesca con Milano, sesta di fila, sembrava stregata la stagione di Ponzano. Invece la squadra di Zanco si è rialzata con l’impresa ad Alpo (Iannucci 25 con 13/13 ai liberi) e il bis a Carugate (Iannucci e C. Miccoli 26). L’innesto di Giordano ha dato equilibrio ed esperienza al quintetto; con il progressivo ritorno in salute delle giovani avrà anche freschezza e profondità.
TEGOLE. Non solo l’ordinanza provinciale anti-Covid-19 a mettere bastoni fra le ruote del BC Bolzano, ma anche un grave infortunio a Molnar. È successo nella fase iniziale della partita con Albino, quando la lunga croata si è rotta un crociato. Stava viaggiando a oltre 12 punti e 7 rimbalzi di media, col 71% da 2, e sembrava già ben inserita nel collettivo.
VENTELLISTE. Le 3 migliori marcatrici di A2 (dopo 8 giornate) sono tutte in questo girone: Pieropan (Sarcedo, 20,3), una Toffali caldissima in novembre (Milano, 20 tondi) e l’ancor più solita Iannucci (Ponzano, 19,6). Zimerle. L’altra “grande Z” al debutto in panchina è lei, l’ex azzurra alla guida di una Sarcedo che in casa ha già fermato due big come Moncalieri e Crema, e che si è installata nella metà alta della classifica.

Girone Sud // Le 6 perle di fila per Valdarno e Brescia: sono in testa insieme a Faenza, sgambettata però da Umbertide alla prima uscita dopo il divorzio da Rossi. Patti dalle multe al riscatto, in ritardo la Nico
ASCENSORE. L’ha preso S. Giovanni Valdarno, in serie aperta di 6 vittorie. Di misura quella a Patti (68-71), dominante su Firenze (84-62). Miccio è la top scorer con 13,5 a partita, ma l’attacco di coach Franchini è molto bilanciato, con le varie Trehub, Bona, De Pasquale, Missanelli, Nativi sopra o vicine alla doppia cifra di media. È arrivato anche un rinforzo: Isabella Olajide, in uscita da Battipaglia.
BRESCIA. Anche per lei 6 vittorie di fila. Ha strappato a Firenze lo scettro di “matricola top” dominandola nello scontro diretto (80-47). Poi ha steso in volata Nico e La Spezia. Clamorosa la rimonta a Ponte Buggianese, dove era ormai k.o. sul -4 a 15” dalla fine, ma ha trovato il sorpasso con una tripla e due liberi di Zanardi, complice uno 0/4 in lunetta delle toscane. La 15enne figlia del coach ha risolto anche con le spezzine: 21 punti, 13 rimbalzi, 37 di valutazione. E ora l’organico si rinforza con Beatrice Olajide, che ha lasciato Carugate dove stava viaggiando a 13.7 punti e 7 rimbalzi di media.
CIVITANOVA. Era tra le meno considerate a inizio stagione, avendo allestito un organico molto giovane e in gran parte “a chilometro zero”. In effetti non ha i mezzi per competere contro le più forti. Ma finora è impeccabile nel cogliere le occasioni alla portata: in questo mese ha battuto le due cagliaritane, trascinata da Rosellini (20 punti contro il Cus, 19 contro la Virtus) e da Paoletti (15 entrambe le volte).
DODICI. Le sconfitte già totalizzate dalle due cagliaritane: 7 dalla Virtus, ancora a secco di vittorie, 5 dal Cus che però ha piazzato un bel colpo a Umbertide (49-52) e, considerando che Striulli non ha ancora giocato, è in linea con quello che poteva fare. Sono invece le virtussine di Iris Ferazzoli a non ingranare, nonostante il prezioso ritorno di Favento dopo un anno (ancora fuori però Ledesma, solo una gara giocata). È ancora lunga ma le sconfitte con le dirette rivali Livorno e Civitanova rischiano di pesare.
ESONERO. Ha fatto clamore il divorzio tra Faenza e Paolo Rossi. Una scelta societaria motivata ovviamente non dai risultati: la E-Work stava volando, 6 vittorie in 6 partite, quasi tutte con scarti abbondanti. Ma il presidente Fermi stava vedendo “in allenamento meno motivazioni e meno intensità, ma soprattutto facce diverse delle giocatrici, più tristi e meno felici della scorsa stagione”. Dopo un interim alla vice Bassi, coinciso con il primo stop stagionale (all’overtime con Umbertide, nonostante 17 di Morsiani), è subentrato Diego Sguaizer, ex Crema.
GRUPPO. È quello delle prime 6, di cui fanno parte anche Umbertide e Selargius. In comune il fatto di essere sopra le previsioni finora, ma anche di aver commesso un passo falso senza il quale sarebbero al vertice. Le umbre hanno firmato un’impresa a Faenza (74-78 d.t.s., con 20 di Kotnis) ma prima erano scivolate in casa col Cus Cagliari. Le giallonere sarde hanno vinto e convinto a Spezia (57-67 con 15 di Granzotto) ma si sono fatte bastonare nel loro “Geodetico” da Patti (-35).
MULTE. Raffica di provvedimenti a carico di Patti per la partita del 6° turno contro Valdarno: 1260 euro totalizzati per 5 infrazioni diverse (pubblico non autorizzato; ambulanza in ritardo; mancata estensione del tunnel spogliatoi; offese del pubblico; comportamento non regolamentare del delegato alla vigilanza). Il club siciliano, con un comunicato di replica, ha smentito che i fatti siano andati come descritto dal rapporto arbitrale.
PERFETTE. Cifre sontuose per Isabel Hernandez (La Spezia) e Pochobradska (Firenze), entrambe contro Civitanova. La guardia romano-messicana ha raccolto un 40 tondo di valutazione, frutto di 28 punti, 11/11 dal campo e 8 rimbalzi. L’ala grande ceca ha firmato 23 punti, 10/10 al tiro, 15 rimbalzi, 39 di valutazione; è la leader assoluta di A2 nei rimbalzi, con oltre 12 di media, nonostante la sua partita con Valdarno sia durata solo 12’ per infortunio.
RITARDO. È quello che frena in classifica due squadre tra le più accreditate, Nico e La Spezia. È messa peggio Ponte Buggianese: 5 sconfitte nelle prime 6 gare, di cui quella con Brescia davvero bruciante (mancavano Giglio Tos e Frustaci). Le spezzine hanno raccolto 4 vittorie, però anche 4 sconfitte, in pratica tutti gli scontri diretti disputati finora. In comune tra le due situazioni? Non stanno bastando due terzetti che viaggiano intorno ai 50 punti di media complessiva: Gianolla, Ramò e Botteghi per le toscane; Templari, Packovski e Hernandez per le liguri.
SCOSSA. Patti si ritrovava a 1 vinta-5 perse dopo le sconfitte con Faenza e Valdarno. Il conto rischiava di aggiornarsi in negativo quando, in casa col Cus Cagliari, le ragazze di Mara Buzzanca erano sotto in doppia cifra nei primi 3 quarti. Invece lì è scattato qualcosa: parziale di 27-8 nell’ultimo periodo e vittoria (con 26 di Cupido e 20 di M. Verona), poi una partita stradominata a Selargius (56-91 con 31 di Galbiati e altri 20 di Verona). Giocando così, le siciliane possono tener fede al credito ottenuto nei pronostici prestagionali.