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DESIDERIO DI GIOCARE

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TAVA LA SCRITTRICE

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INSIDE A1 - DI FRANCESCO VELLUZZI

LA SERIE A1 È RIPARTITA A OTTOBRE: VENEZIA CONDUCE LE DANZE, LE ALTREINSEGUONO. IL CAMPIONATO VA AVANTI NONOSTANTE LE DIFFICOLTÀ DOVUTE ALDIFFONDERSI DEL COVID-19, ANCHE GRAZIE AL SUPPORTO DI LBF

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Voglia di scendere in campo. Questo potrebbe essere lo slogan che accompagna il mondo del basket femminile. A marzo, il diffondersi del Covid-19 aveva imposto lo stop, senza concludere un campionato nato nel 1930 (il primo titolo lo vinse la Ginnastica Triestina, non si è giocato nel 1944 e nel 1945) e che ha visto susseguirsi tante dinastie (l’ultima quella del Famila Schio, campione per 10 volte, con tanto di stella conquistata, dal 2004 al 2019) fino allo scorso anno. Ora, la Lega donne e le squadre intendono proseguire un cammino, complesso ma stimolante, per arrivare in fondo alla stagione. Per assegnare dei trofei.

RIPARTENZA - A ottobre, infatti, le nostre donne del basket sono ripartite, la Nazionale pure, nella bolla di Riga dove ha colto due vittorie importanti che non garantiscono il primo posto, ma regalano autostima e nuova considerazione all’Italia di Lino Lardo. Il campionato non ha potuto vivere la splendida vetrina dell’Opening Day che tanti ci invidiano, ma è partito bene nonostante tutte le incognite dettate da una situazione tuttora complessa e difficile. Schio e Venezia sembrano le favorite, Ragusa dovrebbe seguire a ruota, il Geas Sesto San Giovanni potrebbe riuscire a inserirsi nel lotto delle prime quattro.

Il campionato non ha potuto vivere la splendida vetrina dell’Opening Day che tanti ci invidiano, ma è partito bene nonostante tutte le incognite dettate da una situazione tuttora complessa.

Tutte considerazioni fatte vedendo quel che è successo in avvio. Ma il campionato attuale, il numero 90, ha dieci partite da recuperare. Sono soltanto tre le squadre che finora non hanno saltato una gara. La Reyer Umana Venezia è imbattuta dopo le prime otto gare, nonostante la positività del coach Giampiero Ticchi, che potrebbe saltare qualche gara e a cui auguriamo pronta guarigione. Segue a ruota la sorprendente Virtus Segafredo Bologna di Lollo Serventi che ha perso soltanto al supplementare sul campo di Schio dopo una partita incredibile. Pure la Scotti Rosa Empoli di Alessio Cioni le ha giocate tutte, vincendone la metà, quattro. Un buon bilancio per un club che ora sembra essersi posizionato in direzione playoff. Segno di tanta passione della famiglia Sesoldi, ma anche di buona organizzazione societaria. Tutti gli altri club devono recuperare e sostenere un dicembre intenso, sperando di non cadere in nuovi stop forzati da Covid-19.

La Passalacqua Ragusa ha giocato finora solo quattro sfide, vincendone tre. È la più penalizzata la squadra di Gianni Recupido che ha cominciato dal rinvio con Vigarano. Tra le altre, Geas e Vigarano, che non si è ancora staccata dallo zero in classifica, hanno tre match da recuperare compresa la sfida tra loro da disputare in Emilia; il Banco di Sardegna Sassari deve recuperarne due come Lucca, tra cui lo scontro contro le toscane di Antonio Iurlaro. Un solo intoppo per Schio, San Martino di Lupari, Battipaglia, la rivelazione Costa Masnaga, capace di vincere quattro partite su sette, Campobasso e Broni.

SASSARI - Due partite spettano alla Dinamo Banco di Sardegna che nelle sei gare disputate ha vinto contro Battipaglia all’esordio largheggiando e ha poi battuto a Sesto San Giovanni il Geas, in una sfida che ha visto la squadra di Cinzia Zanotti rimaneggiata a causa della positività di alcune sue tesserate. Le lombarde hanno chiesto un rinvio non avvenuto. Quella gara l’Allianz Geas l’ha giocata con sole sei giocatrici a disposizione, come consente il regolamento. Durante la partita, poi persa, si è anche fatta male quella che finora è stata forse la miglior italiana della squadra, cioè Sara Crudo che proprio in questi giorni è stata operata al collaterale mediale.

Sassari ha vinto e ottenuto due punti particolarmente preziosi in chiave salvezza. Ma la questione la spiega proprio il tecnico sardo Antonello Restivo. “È una situazione molto borderline. Noi avevamo già imbarcato i bagagli. A quel punto ci siamo attenuti al regolamento e siamo arrivati a Sesto giocando”. Successivamente il virus non ha risparmiato proprio il gruppo sassarese. “Ha colpito me e il mio assistente Roberto Zucca. E in questo caso il regolamento dice che se entrambi gli allenatori sono positivi la partita va rinviata. Quindi adesso dobbiamo recuperare con Lucca e Campobasso. Non è stato un periodo facile per noi, perché anche quattro, cinque ragazze della prima squadra hanno contratto il Covid-19”.

Tra queste la leader e capitana Cinzia Arioli, milanese ormai trapiantata in Sardegna che ha dichiarato la sua positività. “Il problema più grosso è che mi trovo a ripartire quasi da zero. Come se avessimo ricominciato la preparazione precampionato. In questa situazione abbiamo dovuto resettare tutto. Per una squadra come la nostra che lotta per salvarsi non è facile. Abbiamo vinto due volte, ma la strada verso l’obiettivo è ancora molto lunga. E giocare in questa condizione, senza pubblico, con tante difficoltà non è bello. C’è chi non vede la famiglia da tanto e neppure i genitori delle ragazze possono entrare al campo dove, oltre ai dirigenti, è ammesso soltanto qualche giornalista. È una situazione complessa. Ma dobbiamo andare avanti, resistere e portare avanti la stagione. Perché tante persone vivono comunque di questo”.

QUI GEAS - A Sesto San Giovanni, anche in linea con quel che è successo con la seconda ondata in Lombardia, è andata davvero molto male. “Parliamo di 10 giocatrici colpite e tre membri dello staff. Dieci atlete su 12 sono quasi un record. Non è stato facile convivere con una situazione del genere, questo virus, che ti costringe praticamente ricominciare da capo, quasi come a inizio campionato”, racconta la General Manager del club Edy Cavallini, che – come Cinzia Zanotti – non ha contratto il Covid-19. Lei ha cercato di tenere in piedi la baracca. Da lunedì 23 al Geas sono ripresi regolarmente gli allenamenti, tutte le giocatrici si sono negativizzate e hanno ripreso a lavorare. La squadra era lanciata, stava andando forte, aveva ipotizzato di arrivare a fine girone di andata al quarto posto, obiettivo ancora raggiungibile.

“Dobbiamo recuperare tre partite. Il 2 dicembre la prima contro Costa Masnaga, il 16 andremo a Vigarano, mentre quella con Ragusa in casa la giocheremo il 20 gennaio del 2021 perché sette partite in un mese non le riusciamo a fare proprio”. Sicuramente l’Allianz dovrà giocarle senza Sara Crudo che come dicevamo si è procurata un infortunio al collaterale mediale. È già stata operata ma ne avrà per almeno due mesi. Insomma, quella è stata la partita più sfortunata per le rossonere. E Sassari non ha consentito il rinvio attenendosi al protocollo. Ecco la versione di Cavallini: “Quando abbiamo riscontrato i nostri casi, ho avvisato al telefono i dirigenti di Sassari. Quello di cui sono certa è che quando li ho sentiti, nel primissimo pomeriggio del giorno precedente la partita, erano in loco. La situazione che spiegavo era di difficoltà per tutti, anche per la squadra avversaria. C’era un notevole rischio a giocare una partita contro una squadra in cui probabilmente si era creato un focolaio”. Queste erano le preoccupazioni della società di Sesto San Giovanni.

Nella stessa giornata la Passalacqua Ragusa, con tre tesserate positive, aveva ottenuto il rinvio da Vigarano. Poi la Passalacqua si è vista costretta a fermarsi e pure lei ora deve riorganizzare il proprio calendario per recuperare le quattro partite perse. Con la considerazione che ogni trasferta da un’isola è più problematica. Quel che prima di tutto andava considerato in una situazione di questo tipo era salvaguardare la salute di tutti. Anche perché, proprio pochi giorni dopo la sfida vinta con l’Allianz a Sesto San Giovanni, il Banco ha dovuto fare i conti con alcune positività.

CAMPIONATO DA CONCLUDERE - Ora la priorità è riuscire a terminare il campionato nella maniera migliore possibile, per la tutela delle condizioni di tutte le persone che operano all’interno di un sistema e di un movimento che si regge sicuramente sulla smisurata passione, ma dove atlete e tecnici vivono anche di quel che fanno, pur senza sicuramente percepire gli stipendi milionari di altri settori dello sport, ma decenti rimborsi spese. Il nostro auspicio è che la situazione sanitaria migliori in primavera. E ci auguriamo tutti quanti di rivedere, dopo la Supercoppa di settembre, vinta da Venezia, anche le finali di Coppa Italia, l’altro grande evento che riunisce il mondo del basket femminile. Sarebbe quella una anche parziale festa, un’occasione per tante ragazze, quelle che in questo momento patiscono maggiormente dal punto di vista psicologico, di ritrovarsi nel luogo che più amano: il campo di pallacanestro.

Uno sforzo organizzativo comune per affrontare questi mesi complessi a causa del diffondersi dell’emergenza sanitaria. Di seguito alcune delle più importanti iniziative promosse da LBF:

- Abbassamento dei costi associativi per tutte le società di Serie A1 e Serie A2, mantenendo tutti i vari servizi che la Lega offre proprio alle associate.

- Stipula di una convenzione destinata a tutte le società di Serie A1 e Serie A2 per l'acquisto di tamponi a prezzo agevolato e primo ordine di tamponi a carico di LBF destinato gratuitamente a tutte le associate.

- Sostegno a 360 gradi nei confronti di tutte le Società di Serie A1 e Serie A2 che hanno avuto problemi logistici derivati dai vari rinvii delle partite causa Covid-19.

- Presenza attiva di LBF nel Comitato 4.0, che ha unito le principali leghe sportive italiane configurando un dialogo con le Istituzioni per temi inerenti la fiscalizzazione (credito d'imposta, forme di ristoro alle società, ...)

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