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LA SFIDA: SI TORNA IN CAMPO

PALLA E PSICHE - DI LINDA MORANZONI - CENTRO STUDI E FORMAZIONE IN PSICOLOGIA DELLO SPORT

Ci siamo! Il 18 gennaio la Fip ha inserito tutti i campionati, da Under 13 alle seniores, nella lista delle categorie “di preminente interesse nazionale”, autorizzate ad allenarsi. Il momento della ripartenza è arrivato e con esso i protocolli da seguire, ma soprattutto un turbine di emozioni a cui era difficile essere preparati.

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Tra atleti e allenatori c’è chi ha manifestato la paura del contagio, la sensazione di non essere pronti dal punto di vista fisico e mentale, i timori per le attività professionali di chi gioca in squadre senior senza essere un professionista. Dall’altro lato della barricata, ovviamente, ci sono gli entusiasti, quelli che non vedono l’ora di tornare in campo, per cui non basta più fare allenamento online e vedere la squadra solo dietro la webcam.

Nell’intimo, molti vivono una sensazione di contrasto in cui sono presenti contemporaneamente sia l’esigenza di tornare, sia la paura. A livello motivazionale si vive nell’instabilità, una lotta continua tra la voglia di strafare e la paura di farsi male o di contagiarsi. Non è da sottovalutare anche la possibilità di sperimentare livelli di ansia cognitiva o somatica mai sperimentati prima e difficili da gestire.

Dopo essere stati per un anno lontano dai campi, è anche possibile che, nonostante tutti i tentativi di conservare lo status di atleta allenandosi quotidianamente, manchino le routine di squadra e si sperimenti difficoltà nel riadattarsi ai ritmi del gruppo. Come se tutto ciò non bastasse, la mole di aspetti burocratici, tra protocolli e norme da rispettare, potrebbe essere un ostacolo alla piacevolezza della ripresa e molti potrebbero voler posticipare il rientro a data da destinarsi, quando la pallacanestro tornerà ad avere le caratteristiche a cui tutti eravamo abituati prima di marzo 2020. Cosa possiamo fare per vivere serenamente la ripresa?

Sicuramente dobbiamo fare i conti con le nostre emozioni senza far passare in sordina quelle negative, accettandole, e cercando l’equilibrio in quelle positive. Sarà necessario riprendere ad allenarsi per gradi, riconoscendo che magari non saremo al top e avremo bisogno di lavorare dal semplice al difficile per poter recuperare in toto il nostro essere atleti, sia dal punto di vista fisico e tecnico, sia dal punto di vista mentale. Un consiglio per gli allenatori è quello di partire dalla riscoperta del gioco proponendo inizialmente esercizi finalizzati al divertimento in modo tale da innalzare il livello di motivazione intrinseca delle ragazze e dei ragazzi in palestra.

Non meno importante, dobbiamo ricordare che l’ansia potrebbe giocare un ruolo rilevante nella ripresa! In questa situazione completamente nuova siamo tutti messi a dura prova: parlane, confrontati con qualcuno di cui ti fidi, un tuo compagno, l’allenatore... il mental trainer! Parlarne è il primo passo verso il benessere e un rientro in campo consapevole! In bocca al lupo a tutti, ci vediamo in campo!

Questa rubrica è tenuta da Centro Studi e Formazione in Psicologia dello Sport, una realtà che utilizza la Positive Psychology con atleti e allenatori,dai settori giovanili all’alto livello agonistico, per rispondere alle principali criticità che si incontrano sul campo di gara e di allenamento, permigliorare performance individuali e ottimizzare il rendimento di squadra.

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