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THE CHOSEN ONE
from PINK BASKET N.16
by Pink Basket
COVER STORY di Alice Pedrazzi
MATILDE VILLA, 15 ANNI COMPIUTI DA POCO, NEGLI ULTIMI 3 MESI HA ACCESO SU DI SÈ,A COLPI DI TALENTO, LE LUCI DELLA RIBALTA. CI HA MOSTRATO DA SUBITO DOTI TECNICHE E CARATTERIALI DI CHI STRADA LA PUÒ FARE DAVVERO. SEGNI DISTINTIVI: FEELING COL CANESTRO, MATURITÀ TECNICA E SORRISO
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Se a 15 anni, compiuti da poco più di 2 mesi, segni con facilità, sorrisi e continuità più di 20 punti in partite (toste) di serie A1, vinci trofei di squadra (Next Gen Cup, ad esempio) ed individuali (MVP) a ripetizione e quasi non sai spiegare a parole come e perché tutto questo stia avvenendo, c’è solo una cosa da dire: predestinata.
Per Matilde Villa, per professione ufficiale “adolescente”, per talento “astro nascente” della nostra pallacanestro, non si ha timore nemmeno di scomodare il paragone con Lebron James (“Lebron James. The chosen one” è il libro scritto da Luca Mazzella sulla storia cestistica e non di KingJames), perché quella che sta scrivendo sui parquet di tutta Italia è una delle storie più belle nate negli ultimi anni all’ombra dei nostri italici canestri. Nata il 9 dicembre del 2004 nel cuore della “Brianza Felix”, a Lissone, in una famiglia dove papà Paolo ed il fratello maggiore Edoardo avevano già contratto il morbo buono della palla a spicchi e mamma Nadia si rassegnava, anno dopo anno ad imparare e poi amare uno sport che prima non le apparteneva, Matilde – insieme alla sorella gemella (ed identica) Eleonora – ha mostrato da subito i segni (tecnici e caratteriali) di chi strada la può fare davvero.

MATILDE VILLA, CLASSE 2004, MILITA A COSTA MASNAGA. CON LE GIOVANILI AZZURRE HA VINTO IL TROFEO BAM U14, NEL 2018 E IL TORNEO DELL’AMICIZIA U15 NEL 2019.
Dopo gli anni di minibasket trascorsi a Lissone, insieme ad Eleonora si è trasferita ormai 4 stagioni fa a Costa Masnaga, comune del lecchese che non arriva ai 5.000 abitanti ma che arde, da tempo, di passione per il basket. È qui che, dopo stagioni giovanili sfavillanti insieme a una generazione d’oro (Allevi, Allievi, Balossi, Colognesi, Frustaci, Spinelli, per citare solo le altre scese in campo quest’anno in A1 con la Limonta Sport), Matilde negli ultimi tre mesi ha acceso su di sé, a colpi di talento, le luci di una ribalta destinata a durare a lungo. Lanciata con coraggio in serie A1 da coach Paolo Seletti, che più volte pubblicamente ne he elogiato la maturità tecnica e la capacità di utiliz-zare, durante le partite, la varietà di soluzioni offensive di cui dispone individualmente, Matilde – forse con la naturalezza con cui ogni giorno a scuola risponde “presente” all’appello dei professori – si è fatta trovare pronta. Prontissima. Al punto da segnare, il 23 novembre scorso (quando le 15 candeline nemmeno le aveva ancora spente), 21 punti nella gara che la Limonta Sport Costa Masnaga ha disputato contro l’Allianz Geas di Sesto San Giovanni.
Un derby tutto lombardo, vinto dal Geas (72-66), ma illuminato dal talento tanto precoce quanto maturo di Matilde Villa: 21 punti in 31 minuti di utilizzo, con 6/8 da 2 (75%), 2/5 da 3 (40%), 3/4 ai liberi (75%) e 16 di valutazione. Più punti di tutte, avversarie e compagne, italiane e straniere, giovani e veterane. Lei, 15 anni quasi, davanti a tutti. “Non mi aspettavo certo di fare così tanti punti – dice Matilde, con il candore di chi fa le cose perché le vengono naturali, senza porsi troppe domande, né cercare tante risposte. Anche per me è stata una sorpresa riuscire a segnare con così tanta continuità in serie A1. Non ho avuto paura di prendermi maggiori responsabilità in attacco e sono riuscita a sfruttare al meglio uno dei miei punti di forza: la velocità”.
Da lì, boom, riflettori accesi: interviste, foto, tante domande sui primi passi sul parquet, sulle aspettative per il futuro, sul rapporto con Eleonora, inseparabile gemella, compagna di campo e di vita. “Certo – prosegue Matilde, tono deciso, voce gentile – sono stata molto felice ed orgogliosa, perché mi sono resa conto di aver giocato davvero una buona partita”. E dell’attenzione mediatica che si è scatenata? “Beh – confessa – mi ha fatto capire di aver giocato bene, ma a dire il vero preferisco essere un po’ più…“trasparente”.

MATILDE, ASSIEME ALLA SORELLA GEMELLA ELEONORA, HA DA QUALCHE MESE COMPIUTO 15 ANNI. VIVE A LISSONE (MB) CON LA FAMIGLIA E FREQUENTA IL LICEO SPORTIVO.
Esattamente ciò che non è in campo, perché dopo la gara contro il Geas, Matilde Villa ci ha preso gusto e con la serie A1 è andata in doppia cifra altre 4 volte (14 li ha segnati a Schio, 10 contro Vigarano, altri 14 contro Torino, bissando l’high di 21 contro Bologna nella 19° giornata di campionato), segnando quasi 8 punti di media nella sua primissima stagione tra le grandi. Sguardo e voce non sono certo appagati, e ci mancherebbe altro, ma guardano avanti: “Dopo ogni partita – racconta Matilde – cerco sempre di riflettere su quelle che sono state le maggiori difficoltà incontrate e di lavorare sugli aspetti in cui devo crescere, penso ad esempio alla crescente fisicità da imprimere al mio gioco, al playmaking ed all’uso della mano sinistra”.
Età “piccola”, testa grande, indubbiamente. Anche nel liquidare con semplicità domande alle volte insidiose, o forse impertinenti, sul rapporto con Eleonora, che ancora non ha avuto in campo le stesse opportunità (soprattutto con la serie A1) ed i suoi stessi risultati: “Tra noi non c’è alcun disagio – conferma Matilde –, in primis perché anche “Ele” ha moltissime soddisfazioni e poi perché il nostro primo e più importante principio è quello di sostenerci sempre a vicenda”. Avanti così, dunque, su solide basi che partono da valori più profondi ed importanti di quelli tecnici o tattici del campo. Proprio con questo spirito, o forse grazie a questo atteggiamento, Matilde Villa è riuscita a vivere, nel mese scorso, un weekend d’amore con il basket con la semplicità di quella che è, una dolce adolescente: nel fine settimana di San Valentino, infatti, ha dapprima trionfato con la sua Costa Masnaga nella prima edizione della Next Gen Cup Women (la manifestazione riservata alle formazioni Under 18 delle squadre di Serie A lanciata lo scorso anno da Lega Basket Serie A ed estesa in questa stagione anche alla pallacanestro femminile), battendo in finale le rivali del Geas Sesto San Giovanni ed alzando anche il trofeo di Mvp e, nemmeno 24 ore dopo, ha bissato l’high-career in A1 segnando 21 punti nella vittoria di Costa Masnaga contro la Virtus Bologna (77-70).
Sembra proprio che il profumo del derby, sia con la serie A1 che con l’under 18, stimoli il talento di Matilde: “Beh – aggiunge lei – nella finale della Next Gen Cup siamo scese in campo molto determinate, perché volevamo fortemente essere la prima squadra a vincere questo trofeo.

A NOVEMBRE 2019, LA GIOVANE MATILDE È STATA PROCLAMATA MIGLIOR GIOCATRICE DURANTE IL DERBY CONTRO GEAS, METTENDO A REFERTO 21 PUNTI, 6/8 DA DUE, 2/5 DA TRE, 3/4 AI LIBERI.
Giocando contro Geas sapevamo bene che squadra ci saremmo trovate davanti, perché ci conosciamo benissimo, avendo giocando contro più e più volte e quindi siamo entrate sul parquet con le idee chiare (e giuste, ndr): negare loro ogni penetrazione e difendere forte, perché il confronto, anche dal punto di vista fisico era tosto. Offensivamente? In attacco mi sono presa delle responsabilità, forse anche in virtù della sicurezza maturata grazie agli allenamenti ed alle partite giocate con la serie A. Ed alla fine sono stata veramente felice ed orgogliosa, non solo di aver segnato parecchio (26 punti, la miglior realizzatrice della gara, ndr) e di aver vinto il titolo di MVP della manifestazione, che a livello individuale è stato un riconoscimento molto importante, ma soprattutto di aver contribuito, con la mia prestazione, alla vittoria della squadra”. Già, perché il talento, quello vero, prende (quasi) sempre questa forma, quella della generosità e del sentirsi veramente compiuto solo quando è utile alla causa comune.
Una sensazione che Matilde Villa sente sulla propria pelle ed ha ben chiara, anche nel dichiarare gli obiettivi del suo prossimo futuro: “Vincere lo scudetto con l’under 18 – dichiara con determinazione e lucidità –, poi quello con l’under 16 ed infine, con la serie A riuscire a classificarci al meglio possibile”. Ambizione e determinazione, ma anche equilibrio e piedi ben piantati per terra, perché quelli dichiarati sono obiettivi raggiungibili, sono sorrisi sportivi da condividere con “Ele” e con la famiglia e poi con i tanti compagni di scuola: “Frequentando il liceo sportivo – racconta Matilde – sono in molti a giocare a basket e ad essere appassionati, quindi spesso vengono alle nostre partite e a tifare”. Un bel modo per sentirsi sempre e pienamente adolescente, pur giocando da grande nel mondo delle grandi. Senza mai perdere la gioia di stare su un campo di basket: “Appena entro sul parquet inizio a sorridere e a saltare letteralmente di gioia, correndo da una parte all’altra”.
Gioia così profonda da immaginarsi un campo ed una palla anche quando non ci sono: “Mentre studiamo – confida Matilde – ogni foglio da buttare si trasforma immediatamente in un mini pallone da basket con cui io ed i miei fratelli ci sfidiamo…e tante volte non servono nemmeno i fogli appallottolati, mimiamo gli arresti e tiro e le virate anche con la palla invisibile, solo volteggiando nell’aria”. Irrefrenabile energia ed infinita passione per uno sport al quale si è giunti forse per caso (“Sia io che Eleonora – ricorda Matilde sorridendo – avevamo iniziato con la danza, prima che l’insegnante consigliasse ai nostri genitori di farci cambiare attività perché proprio…quella non faceva per noi!”) ma non certo a caso. Anche noi, infatti, nel nostro italico basket femminile, abbiamo trovato (finalmente) la nostra predestinata. Benarrivata Matilde Villa, ti stavamo aspettando.