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EUROPA ARRIVIAMO!

ORIZZONTI - Di Eduardo Lubrano

GIOCARE IN EUROPA NON È SOLO MOTIVO DI ORGOGLIO, MA OFFRE LA POSSIBILITÀ DI COMPETERE AD UN LIVELLO SUPERIORE E CRESCERE. QUEST’ANNO AVREMO BEN 4 SQUADRE ITALIANE NELLE COPPE, ERA DA ANNI CHE NON NE AVEVAMO COSÌ TANTE: VI RACCONTIAMO COSA CI ASPETTA IN EUROPA

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L’estate della pallacanestro femminile non è andata bene. La Nazionale maggiore agli Europei e la Nazionale Under 19 ai Mondiali non hanno brillato, sia pure con motivazioni ed attenuanti molto diverse. L’autunno invece si apre con buone notizie: 4 squadre italiane parteciperanno alle due Coppe europee più importanti. Umana Reyer Venezia e Famila Beretta Schio giocheranno l’Euroleague, Virtus Segafredo Bologna e Dinamo Sassari la Eurocup. La Molisana Campobasso purtroppo viene eliminata nelle qualificazioni da Lugo, ma comunque questa presenza massiccia in Europa è un evento che non accadeva da anni, almeno 20.

Gli ultimi successi in queste competizioni, ahinoi risalgono a tempi lontani: in Euroleague parliamo del 1995, fu la Pool Comense a portarsi a casa il trofeo. Nella Eurocup, ex Coppa Ronchetti, fu Schio a trionfare nel 2008 ma almeno la Reyer ha fatto due finali recenti nel 2018 e nel 2021, entrambe perse, l’ultima in particolare all’ultimo secondo nel vero senso della parola con un’azione che grida ancora vendetta. Erano – gli anni ’80 e ’90 – quelli in cui dominavamo tanto a livello di partecipazione quanto di successi o di secondi posti con Cesena, Vicenza, Priolo, Parma, Milano, Como per non dire della prima vittoria in assoluto della Coppa Campioni, del Geas nel 1978.

Oggi ci riproviamo pur sapendo che la concorrenza è aumentata ed è fortissima. E c’è anche un po’ di amarcord perché la Team Manager della formazione spagnola di Lugo, recentissima avversaria di Campobasso, è una certa… Catarina Pollini, che da vent’anni si è trasferita lì. “Siamo curiosi di affrontare l’Eurocup perché per la nostra società - dice la zarina a Pink Basket – è la prima volta dunque non sappiamo quasi nulla di come ci comporteremo in questo contesto così diverso dal campionato. Abbiamo un allenatore molto esperto a livello europeo ed una squadra che è un misto di gioventù ed esperienza. Molto nuova, abbiamo cambiato metà squadra ed anche questo è qualcosa che ci mette curiosità”.

Pollini però di Coppe europee è una esperta, a dir poco: ha vinto 7 volte la Coppa Campioni/Eurolega, 1 volta proprio la Ronchetti. “Ma è molto diverso. Oggi c’è una fisicità maggiore e più distribuita su tante ragazze, maggiore velocità media nel gioco. Noi lavoriamo molto sui fondamentali e sulla rapidità nell’esecuzione del gioco. Qui è tutto molto diverso perché molte squadre femminili sono parte dello stesso club maschile, i che rende tutto più facile, le giovani giocano un po’ di più in media e questo le fa crescere. E c’è molto interesse. Per dire: prima del Covid a Valencia c’erano circa 6 mila persone a seguire la squadra femminile”. Occasione troppo ghiotta per chiedere a Cata se Zandalasini è la nuova Pollini. La sua risposta è come lei, da leggenda, umile ma consapevole: “Me lo auguro. Per lei e per il basket italiano, vorrebbe dire che abbiamo trovato un’altra giocatrice fortissima”.

Detto che a Lugo gioca da quest’anno uno dei nostri prospetti migliori, Alessandra Orsili (“è brava e si allena molto bene” dice di lei Pollini) ecco che il panorama della Eurocup si presenta per le nostre squadre impegnativo, iniziando dal primo impegno della Virtus Bologna che il 14 ottobre in casa se la vedrà con le spagnole del Loritek Gernika e poi con le francesi del Flammes e del Rochee Vendee, con le quali formano il Gruppo H. Le spagnole di Gernika sono al numero 24 del ranking Fiba in Europa, ma soprattutto hanno maggiore esperienza delle bolognesi, fatto salvo che nella formazione felsinea ci sono atlete che le coppe le hanno praticate con frequenza come Zandalasini, Cinili, e qualche straniera. Ed il coach Lino Lardo con la Nazionale in estate ha avuto un primo assaggio della pallacanestro femminile in Europa.

Campobasso non passa il turno di qualificazione, ma nella città Molisana l’arrivo di Lugo per la prima partita di spareggio è stata una festa. Mimmo Sabatelli, coach della Magnolia: “È stato un orgoglio immenso. Siamo contenti e consapevoli, nonostante l’eliminazione questa è stata un’occasione di crescita. Anche per me che sono una persona che si mette sempre in discussione e che cerca di “rubare” il più possibile con gli occhi. Abbiamo cambiato un po’ la squadra quest’anno, lasciando andare le senior e puntando forte sulle giovani che rappresentano il futuro e prendendo le straniere che volevamo e potevamo. Abbiamo affrontato l’Europa con leggerezza, come giusto che fosse, ma dobbiamo fare ancora tanto lavoro. Come giocheremo? Tanta difesa e tanta corsa”. Tanta difesa e tanta corsa che però hanno messo in campo nella gara di ritorno soprattutto le spagnole di Lugo, mettendo subito un divario importante tra loro e le molisane (all’andata era finita 65 a 64 per Campobasso) senza che queste ultime riuscissero mai a ridurlo. Finisce 66 a 55 e passa il turno Lugo, per completare il Gruppo I con Valencia (detentrice del titolo) e le due formazioni belghe di Kangoeroes e Namur.

Prima volta anche per Sassari, dove l’Eurocup viene vista come un riconoscimento al lavoro fatto in questi anni dalla società, dall’anno scorso anche nel femminile. Dice coach Antonello Restivo: “L’entusiasmo è pari a quello dell’anno scorso ma allora non si sapeva bene cosa fosse la Dinamo femminile. Oggi c’è consapevolezza e l’Europa per noi è motivo di festa e serenità, sappiamo che il nostro percorso è appena iniziato. Ci aspettiamo di tutto da questa Coppa: ritmo (ma lo vogliamo imporre anche noi), motivazioni (ma quelle le abbiamo che noi); difese a zona, cambi sui pick&roll, solo per dirne alcune. La Coppa è un motivo di crescita anche per il nostro campionato.” E dopo il doppio risultato positivo con le lussemburghesi del Gregenwald che ha portato al passaggio del turno (85 a 67 a Sassari e 61-61 in trasferta) la felicità per l’impresa nell’isola ed in società è esplosa ancora più fragorosa. Sempre coach Restivo: “Siamo molto contenti perchè avevamo affrontato la sfida di andata lavorando duro per passare il turno: ce l’abbiamo fatta e siamo felicissimi. Devo ringraziare le ragazze e la società che ci ha dato l’enorme possibilità di scrivere una pagina di storia. La Sardegna non ha mai avuto prima d’ora una squadra femminile che gareggiasse in Europa, per questo il risultato raggiunto è ancora più importante: sono contento perchè questa squadra, ancora senza due giocatrici, ha dimostrato di essere compatta, avere grinta, voglia di lavorare sodo e combattere”. Il gruppo nel quale la Dinamo è stata inserita è il G insieme a Tenerife, Friburgo e Bourges (sconfitta da Schio nel girone preliminare di Eurolega), non il più morbido che si potesse desiderare, ma a questo livello sono tutte forti.

Ed ecco l’Eurolega nella quale Schio si è guadagnata il diritto di entrare nel Gruppo B dopo aver battuto Valencia (che ha alzato l’ultima Eurocup contro Venezia pochi mesi fa) e Bourges nel gironcino di qualificazione, mentre l’Umana Reyer Venezia è inserita nel gruppo A, senza spareggi, essendo la squadra Campione d’Italia. Quale dei due gironi è più forte? Difficile da dire, certo che il fatto che ai quarti di finale passino le prime quattro di ogni girone, restringe le possibilità per tutte tranne che per le imprendibili, ma le partite bisogna giocarle.

Venezia se la vedrà con le vincitrici delle ultime tre edizioni: le russe di Ekaterinburg, che hanno ancora un roster stellare (tra cui Britney Griner, Emma Meesseman, Allie Quigleye, Brieanna Stewart) e sono le favorite per la vittoria finale. Gli altri top teams del girone sono Salamanca, finalista nel 2021 (Shante Evans, Maria Fosoula, Karlie Anne Samuelson) e ZV- VZUSK Praga (Alyssa Thomas, Teja Oblak, Barbara Balintova). L’esordio potrebbe essere abbordabile, in casa il 6 ottobre alle 19.30 contro le qualificate ungheresi del KSC Szekszard (Cyesha Goree, Sara Krnjic). Altre avversarie delle venete saranno il BLMA di Montpellier (Diandra Tchathouang, Olivia Epuopa), l’MBA Mosca e le lituane del TT Riga. Insomma tutte squadre da prendere con moltissime molle.

Il Gruppo di Schio vede in pole position il Fenerbahce (che ha perso Zandalasini ma in estate ha firmato Amanda Zahui e Bria Hartley, e avrà ancora nel roster la macchina da canestri Iagupova) e le russe della Dinamo Kursk (che ha firmato la “veneziana” Natasha Howard,) seconda e terza nel ranking europeo. Il Famila debutterà in casa il 7 ottobre alle 20.30 contro una squadra più abbordabile: le francesi del Basket Landes di Mont de Marsan, dell’intramontabile Celine Dumerc. Ci sono poi le ungheresi del Sopron, reduci dalla F4 2021 (Jeleena Broks, Gabby Williams), le spagnole di Girona (Frida Elebrink, Julia Reisingerova, Laia Palau) e le turche del Galatasaray (Riquna Williams, Anete Steinberga). Chiude la pattuglia delle 8 partecipanti a questo gruppo la formazione polacca dell’Arka Gdynia (Ana-Marija Begic), che non sarà una delle favorite ma che è lontanissima da raggiungere, perchè proprio al nord della Polonia, affacciata sul Mar Baltico. La quinta e la sesta di ogni girone scendono di diritto ai quarti di Eurocup.

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