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INFINITA SCHIO
from PINK BASKET N.09
by Pink Basket
INSIDE A1 di Giuseppe Errico
LA SCHIO DEL ROSTER RINNOVATO VINCE ANCORA. CONQUISTA IL SUO DECIMO SCUDETTO E FESTEGGIA CON LA STELLA CAPITAN MASCIADRI, CHE CHIUDE COSÌ LA SUA INCREDIBILE CARRIERA. IL D.G. DE ANGELIS: “IL LAVORO PIÙ DUROÈ STATO QUELLO DI CREARE UNA SQUADRA”
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La palla tocca il canestro e cade nelle sue mani mentre suona l’ultima sirena che indica il finale della partita, il finale di una stagione, il termine di una carriera gloriosa e vincente. Gli dei del basket avevano già deciso questo finale con Raffaella Masciadri che conquista l’ultimo pallone di una serie che regala al Famila Wuber Schio lo scudetto numero dieci della storia e manda nella leggenda la carriera di un mito della pallacanestro femminile. Poesia allo stato puro! I numeri di Masciadri li conosciamo tutti ma solo per rendere l’idea della grandezza ci fermiamo al numero 15 come gli scudetti vinti da Raffaella che raggiunge un’altra icona come Mara Fullin. Lei da sola ha vinto più scudetti di Vicenza (dodici), Schio (dieci), Sesto San Giovanni (otto).
La serie
Niente gara cinque, per gli amanti di questo sport una piccola delusione, perché Schio e Ragusa nella lunga storia di lotte per titolo ci avevano abituati bene. Nelle tre finali precedenti la serie si era sempre prolungata fino alla quinta, questa volta no. Schio aveva troppa voglia di chiudere presto il discorso e di cucirsi sul petto tricolore e stella, Ragusa arrivata nel momento topico della stagione leggermente sulle gambe non ha saputo sfatare il tabù orange. Eppure in gara uno sulla scia della vittoria in gara cinque di semifinale le aquile bianco verdi hanno impensierito seriamente Schio toccando anche il più undici, ma poi le padrone di casa recuperano e con la lucidità dell’esperienza si impongono (69-64). Poteva essere il preludio del solito equilibrio nella serie ma in gara due Schio si porta facile sul due a zero (65-47) con l’accoppiata Lavender-Gruda che ha la meglio su Ragusa che denota i primi segni di cedimento. La serie si sposta sull’isola dove Ragusa vince gara tre (67- 62) e tiene vive le speranze, che si frantumano in gara quattro quando Schio controlla la partita (62-81) e ribatte ai tentativi di Nicole Romeo di riaprire i giochi. Finisce tre a uno per il Famila.

Stella
Secondo la Kabala il dieci rappresenterebbe l’ordine, la divinità, insomma un numero perfetto. Perfetto come il cammino nella storia delle scledensi che da eterne seconde agli albori della società sono riuscite a scrivere pagine fondamentali del nostro movimento fino a questo decimo scudetto, lo scudetto della stella. “Vincerlo è stata una grande soddisfazione – dichiara Paolo De Angelis, Direttore Generale del Famila – e farlo in uno scenario altamente competitivo come quello di quest’anno e con un roster profondamente rinnovato e ringiovanito dà ancora più sapore alla nostra “ricetta”. Abbiamo lavorato tantissimo e meglio non parlarne altrimenti dovremmo descrivere giornate intere e nottate trascorse in piedi per cercare di completare il puzzle del roster di questa stagione insieme a coach Vincent e poi per apportare modifiche al lavoro in corso, come l’inserimento di Quigley. Dal punto di vista tecnico il lavoro più duro è stato quello di “creare” una squadra, amalgamarla cercando di raggiungere gli obiettivi unitamente al lavoro di crescita individuale e questo lavoro mi sembra che sia sotto gli occhi di tutti”. Il lavoro a fari spenti di una società che in estate rinnova il roster consapevole di correre il rischio di non essere tra le pretendenti al titolo: “Vero, per una volta siamo partiti senza i favori del pronostico – continua De Angelis – ovviamente questo è stato uno stimolo a lavorare di più. Un plauso alle nostre dirette concorrenti, squadre di altissimo livello che hanno espresso un ottimo basket e lasciatemelo dire anche un fair play durante queste partite che altri sport sognano. Noi siamo arrivati alla fase cruciale del campionato in grandissima forma e con una mentalità vincente, ormai un marchio di fabbrica del Famila Basket”.
Cominciano ad essere tanti gli scudetti ed il Direttore è stato presente in tutti. Resta legato al primo scudetto: “Indimenticabile stagione 2004/2005. Ricordo ancora gara uno a Faenza quando sotto di tre a qualche secondo dalla fine Arnetoli fece 3/3 ai tiri liberi dimostrando la freddezza di una campionessa. Con quello scudetto ci scrollammo di dosso la fama di eterna seconda ed iniziammo il percorso pieno di successi (31 titoli da allora)”. Successi che negli ultimi anni si legano a filo doppio con Ragusa, affrontata quattro volte in finale scudetto: una rivalità nella quale ci sono immagini e momenti indimenticabili. “Della prima finale conservo un immagine legata alle continue soprese – dichiara De Angelis – Ragusa in finale da neopromossa, Schio sotto 2-1 con match point a Ragusa e palazzetto pieno due ore prima della partita e nostra grande prestazione. Della seconda, ovviamente, l’immagine di Honti che realizza a gara 5 la tripla di tabella che riapre una partita persa e poi la magia di Chicca (Macchi) a due secondi dalla fine. Della terza l’immagine è legata al Pala Romare e la capacità di mantenerlo inviolato. E di questo ultimo scudetto l’immagine è quella della forza del gruppo che ha permesso di giocare una gara 4 a Ragusa a livelli altissimi sia tecnici che mentali”. Con un gruppo che ha saputo anche reagire alle difficoltà iniziali sia in campionato che in Europa: “non parlo di singole giocatrici – esclama De Angelis – senza falsa retorica ma ognuna di loro quest’anno ha lasciato una traccia dentro di me, per motivi tecnici alcune, per intelligenza tattica altre, per spirito di abnegazione, per professionalità e per spirito di squadra, soprattutto da parte di chi ha avuto meno spazio”.
Una società che pensa e progetta così in grande non può che essere già al lavoro per il futuro con la firma di Sabrina Cinili e quella probabile di Jasmine Keys (legata ancora da un anno di contratto con le Lupe ma l’offerta di Schio pare sia molto consistente) che andrebbero a rafforzare la pattuglia delle italiane orange. “Ci sarà qualche volto nuovo – dice il Direttore Generale – come è giusto che sia. Il nostro è un programma triennale che prevede nella stagione 2020/2021 il completamento della costruzione di un roster (con riferimento alle italiane) che possa garantire un futuro di primo livello al nostro club. Sulle straniere il discorso è diverso: si lavora più sul breve termine in base alle esigenze tecniche”. Senza dimenticare il grande apporto che potrà dare in veste di dirigente Raffaella Masciadri: “Dico soltanto che se in questi anni avessimo avuto in Italia dodici Masciadri il basket femminile – conclude De Angelis – avrebbe dato filo da torcere anche al calcio. Ce la invidiano tutti, per le sue qualità tecniche, per la sua intelligenza, per la sua umiltà e per il suo attaccamento alla maglia. Noi l’abbiamo avuta e l’avremo ancora, anche se sotto altre vesti, gli altri no”. Guardando ancora al mercato circolano voci di un possibile interesse per Jillian Harmon e si parla anche di una probabile conferma di Sandrine Gruda.

Aquile
Al netto di una serie dove di storia ce n’è stata poca, questa è stata la miglior stagione della Passalacqua Ragusa di sempre nel massimo campionato con la Coppa Italia conquistata e con l’ennesima finale scudetto. Potrebbe essere una magra consolazione ma è il risultato del lavoro ottimo e in costante crescita di una società che in pochi anni ha fatto passi da gigante. Lo scontro con Schio, che resta al momento ancora tabù per le bianco-verdi, è deciso “dalla grande capacità – dice coach Gianni Recupido – di Schio di leggere l’alto basso, la loro grande disciplina tattica e la grandissima qualità di alcune loro giocatrici”. La semifinale contro la Reyer potrebbe essere stata uno snodo cruciale nell’avvicinamento alla serie finale: “diciamo che forse mentalmente ci ha spremuto un po’ – dichiara Recupido – ma parlando di risultati resta questa la nostra miglior stagione di sempre. Affrontare Schio per noi era motivo di grande orgoglio e gioia. Avremmo dovuto e potuto vivere la serie con più leggerezza ed entusiasmo”.
Anche nell’isola si guarda al futuro con la certa partenza di Kuster e la firma di Ify Ibekwe, ventinovenne nigeriana con passaporto americano capace di ricoprire sia il ruolo di ala piccola che di ala grande. Certa anche la conferma di coach Recupido vista la buona stagione, conferme che arriverebbero per Soli e Consolini anche se per quest’ultima non mancano le offerte da altre società. Eccellente invece la conferma per due anni di Nicole Romeo, il vero motorino delle siciliane, giocatrice che ha dato brillantezza ed imprevedibilità. Anche coach Recupido spende parole per Masciadri: “Assistere a un addio così è stato molto emozionante. Un onore per me e per la città di Ragusa assistere alla sua ultima partita. Non sono all’altezza di parlare di Mascia, la sua storia parla da sola”.