
4 minute read
PARADISO PER TRE
from PINK BASKET N.09
by Pink Basket
INSIDE A2 di Manuel Beck
COSTA MASNAGA, PALERMO E BOLOGNA CONQUISTANO LA PROMOZIONE IN A1. RETROCEDONO ELITE ROMA E SAVONA. QUESTI I VERDETTI DOPO UN MAGGIO DI EMOZIONI STRAORDINARIE NEI PLAYOFF E PLAYOUT DI A2. LE STORIE DELLE TRE CAVALCATE VINCENTI E I BILANCI DELLE ELIMINATE
Advertisement
Applausi per Costa Masnaga e La Spezia. Lacrime di gioia e di dolore, rimonte clamorose, palazzetti pieni, il giusto equilibrio tra sorprese che danno sapore e conferme che premiano le migliori. È stato un grande maggio per l’A2, con i playoff che hanno premiato Costa Masnaga al Nord e Palermo al Sud, poi Bologna nello spareggio per la “promozione-bonus” (consentita dalla defezione di Napoli in A1). Nei playout salvezza “eroica” per San Martino; più netta, al primo o al secondo turno, per Ponzano, Albino, Marghera, Nico e Athena Roma.
La rivincita di Costa
La squadra che l’anno scorso sprecava le occasioni è diventata la più brava a coglierle. Alla B&P Autoricambi di coach Pirola il destino ha regalato, a 12 mesi di distanza, sullo stesso campo di casa e contro la stessa avversaria, la gioia più grande dopo la delusione più cocente. Nei playoff Nord 2018, infatti, Alpo bruciò Costa di 1 punto con due triple negli ultimi 5 secondi. Anche stavolta “in gara-2 di finale” si decide tutto in volata, dopo un duello bellissimo per i 600 che hanno stipato (ben oltre capienza) il palazzetto della Brianza lecchese, e per chi l’ha seguita in tv su Sportitalia. Alpo, che difende il +2 dell’andata, rimonta da -13 al pareggio. Ma a 20 secondi dal termine Frustaci, classe 2001, realizza in arresto-e-tiro l’81-77, poi Galbiati non trova allo scadere il canestro del supplementare. Ed esplode la festa del popolo masnaghese per un’A1 ritrovata dopo 23 anni.
Tra beffa e trionfo il confine è spesso sottile, una palla che entra e una che esce; ma la differenza tra lasciarsi segnare 6 punti in 5 secondi, come fece Costa nel 2018, e difendere di squadra in modo perfetto, come nell’ultima azione di quest’anno, è enorme e dà la misura della maturazione definitiva del gruppo. Dimostrata anche nella durissima semifinale con Moncalieri: in gara-1, soverchiate a rimbalzo, le biancorosse sono uscite con un -8 e una sensazione d’inferiorità; nel ritorno hanno invece saputo imporre un tipo diverso di partita, cancellando la supremazia fisica delle avversarie con uno sforzo collettivo d’intensità, una zona dinamica e una ripresa da 45 punti segnati.
Le protagoniste sono state Baldelli (71 punti nelle ultime 3 partite) e Rulli (28+12 rimbalzi in gara-2 di finale); tutte importanti in momenti diversi Vente, Picotti, Tibè e Longoni; il fiore all’occhiello sono le giovani del vivaio che lo scorso anno ha conquistato due scudetti e mandato 4 Under 16 a medaglia d’oro con la Nazionale. La già citata Frustaci, le 2002 Spinelli e Balossi hanno avuto un ruolo significativo in questi playoff; loro e altre attendono di mettersi in gioco in un’A1 che, pur con i dovuti innesti, non stravolgerà il gruppo della promozione.

Impressionante Palermo
La miglior squadra dei playoff 2019. Cinque vittorie su 6, più… un pareggio, staccando il piede dall’acceleratore solo nell’ultimo quarto del ritorno della finale con Bologna, a promozione ormai in ghiaccio. Della cavalcata dell’Andros Palermo parliamo nell’intervista di Silvia Gottardi a coach Santino Coppa; qui ci limitiamo ai dati: +13 complessivo su Faenza, addirittura +72 (!) su Civitanova in semifinale, +21 nell’andata della finale su Bologna, con 21 punti di Cupido e 18 di Russo. L’innesto di Costanza Verona (dal Geas di A1) sul finire della stagione regolare ha reso esplosivo un arsenale di qualità (Miccio, Marta Verona, Manzotti oltre alle già nominate), ma fin lì numericamente limitato; ad allungare le rotazioni ha provveduto anche il rientro delle infortunate Novati e Cutrupi. Sotto canestro, con la torre Vandenberg, non ce n’era per nessuno (50-25 il conto dei rimbalzi in gara-1 con Bologna). Devastanti.
I miracoli di Bologna
La squadra delle grandi rimonte dipinge il suo capolavoro con la seconda promozione in 3 anni. Già quella del 2017 fu ottenuta con un “ribaltone” memorabile, dal -11 dell’andata contro il Geas nella serie finale. Ma quest’anno D’Alie e compagne si sono superate per venire a capo di un cammino durissimo. Il 1° turno contro Valdarno, infatti, è subito ad alto rischio: e si conferma tale con il +9 per le toscane sul proprio campo. Ma nel suo Cierrebi, la Matteiplast vince di 11 dopo un supplementare (era solo +1 al 30’) con 25 punti di Tava.
Sullo slancio, sempre nel suo “fortino”, la squadra di coach Giroldi scatta forte in semifinale contro Campobasso: +9 con 22 di Tassinari. Poi al ritorno, in Molise, protegge lo scarto venendo fuori nell’ultimo periodo: +3 ed è finale Sud raggiunta. Lì è insuperabile l’ostacolo-Palermo: il -21 incassato in Sicilia, nonostante i 18 di Tava, è troppo persino per le specialiste in rimonte; ce n’è comunque una d’orgoglio per pareggiare gara-2 e non lasciare che il Cierrebi sia violato. Mentalità anche questa. Che riemerge nel momento più difficile dello spareggio con Alpo: tutto sembra perduto sul -19 (35-54) a un quarto e mezzo dalla fine. Spalle al muro, le triple di Nannucci suonano la carica, la zona manda in confusione l’attacco delle veronesi, la marea bolognese sale (grande anche Tava) e sommerge tutto con un clamoroso 29-6 in 9 minuti. Tassinari e D’Alie allungano a +8 a 3’30” dalla fine. Tocca però alla Matteiplast restare a secco per 3’ abbondanti; Alpo si riavvicina a -3 ma un libero di Cordisco sigilla l’impresa: 72-68 con 19 di D’Alie, 16 di Tava, 15 di Nannucci. Storer, Meroni, Rosier, Dall’Aglio gli utili complementi di un gruppo che nella “Basket City” bolognese ha conquistato la stima anche di chi solitamente segue solo il maschile; ma su cui pende un grosso punto interrogativo per il futuro, stando alle parole del presidente Civolani. Il commento al riguardo lo lasciamo all’editoriale di Silvia Gottardi: ci limitiamo a dire che una seconda rinuncia all’A1 sarebbe una ferita grave. Anche se purtroppo siamo abituati al fatto che le promozioni, nello stato attuale delle nostre categorie maggiori, si conquistino e si perdano tanto d’estate a bocce ferme quanto in primavera sul campo…

Playoff: le altre
Le tredici non promosse vanno in vacanza con sensazioni diverse: chi con l’amaro in bocca e chi con la piacevole consapevolezza di aver fatto il possibile. Grandi rimpianti, ovviamente, per Alpo, che ha visto per due volte il treno dell’A1 passarle vicinissimo e sfuggire via. Arrivate ai playoff in calo, le veronesi hanno ritrovato la loro versione migliore nella serie con Udine (doppio +11) e nell’andata con Crema, il loro “top” con un +24 nel primo tempo e un +16 conclusivo (Zampieri 17 punti). Che non è bastato a evitare brividi al ritorno, quando a -2’ dalla fine le cremasche stampavano un +17 sul tabellone. La reazione di Ramò (21 punti) e compa-