2 minute read

stato il coreano Jun Hwan Yu, in gara nella categoria Stg, Specialità Tradizionale Garantita, ad aggiudicarsi il titolo di Campione del Mondo dei Pizzaiuoli, nel corso della XX edizione del Trofeo Caputo.

Nasce il club sandwich dolce

Advertisement

Il club sandwich, da tutti conosciuto come il “panino americano multistrato” diviene ora un dolce dessert, da consumare a fine pasto, come merenda o nelle golose pause a cui si vuole cedere. L’idea di declinare nel dolciario i classici ingredienti (e aggiungendone di nuovi) è stata realizzata dagli insegnanti e dagli studenti del corso di panificatore e pasticcere della Scuola per la Formazione Professionale ENGIM di Oderzo, capitanati dal professore Paolo Favaro, ideatore e coordinatore del progetto. “Lo scorso anno, assistendo al concorso per il miglior club sandwich di Jesolo, mi è venuta l’idea di estendere il concetto di questo ‘panino’ che tutti conosciamo al mondo della pasticceria - ha raccontato Paolo Favaro -. Ne ho subito parlato con l’organizzatore del contest, Gianfranco Moro, che si è immediatamente dimostrato entusiasta. Abbiamo così cominciato a lavorare per mettere a punto il nuovo prodotto”. Da quel momento è iniziato un viaggio fatto di studio nella pasticceria e di sperimentazioni al fianco di sette professionisti del settore. In seguito, sono stati coinvolti, oltre ad alcune aziende esterne, anche gli allievi, che si sono subito appassionati all’idea di lavorare a questa innovazione.

“Parliamo di innovazione quando si è capaci osservare con nuovi occhi la tradizione e di tradurla con metodi moderni - ha detto Gianfranco Moro -. I ragazzi sono i primi a voler prendere parte e dare un grande contributo a questo tipo di progetti”. “Quando si lavora con un gruppo di docenti con simili competenza e passione, diventa un'opportunità poter assecondarne le idee e un privilegio vedere vincere le sfide - ha spiegato Alberto Pessa, dirigente dell’istituto con sede a Oderzo -.

Il primo premio nella categoria Pizza contemporanea è andato a una donna: la giapponese Madoka Shibamoto.“Vince l’Oriente e vince lo stile italiano” afferma Antimo Caputo, Ad del Mulino partenopeo. “Dalla moda al design, dal cibo alle auto, l’Italia è guardata, ammirata e presa ad esempio. Noi, che abbiamo girato il mondo con la Caputo Cup, abbiamo raccolto il forte desiderio dei concorrenti di partecipare, di macinare chilometri per tentare di vincere. Gareggiare a Napoli, che resta la capitale della pizza, rimane il sogno di molti. La nostra città, all’estero, è vista come il luogo dell’alta gastronomia, la culla della pizza. Oltre alla maestria dei tanti nostri pizzaiuoli abbiamo una virtù: sappiamo cogliere il bello della vita, amiamo partecipare alle competizione, ma lo facciamo con gioia. A Napoli il Campionato Mondiale dei Pizzaiuoli non è solo gara, è anche festa, condivisione, incontro di persone e di saperi. ” a cura della redazione

Questa XX edizione, che si è svolta, nel corso del Pizza Village, nella nuova sede della Mostra d’Oltremare, location accogliente e ben strutturata, ha visto avvicendarsi ai forni, nel corso di tre giorni, ben 500 partecipanti, di cui 40 donne, provenienti dai 5 continenti. Cina, USA, Korea, Giappone, Messico, Slovenia, Israele, Nuova Zelanda, Uruguay, Macedonia, Germania e Taiwan sono solo alcuni dei paesi in gara.

L’organizzazione delle competizioni è stata curata dall’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, presieduta da Sergio Miccù. Le sezioni di gara nelle quali si è articolata la competizione sono state: Pizza Napoletana S.T.G. - Trofeo Caputo, Pizza Classica, Pizza in teglia, Pinsa/metro/pala, Pizza di Stagione, Pizza senza glutine, Pizza juniores, Pizza fritta, Pizza Contemporanea, Pizza Americana e la categoria delle Acrobatiche: Pizza più larga/veloce/ freestyle, Trofeo delle Nazioni.

Nel corso di vent’anni, si è assistito ad una continua evoluzione: competenza tecnica crescente, sempre maggiore attenzione alla selezione delle farine, che vengono scelte ad hoc per ogni categoria, accuratezza nell’assortimento degli ingredienti per i topping.

This article is from: