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L’ORIGINALE PINSA ROMANA

Elevata idratazione

Leggerezza estrema

Croccantezza unica

Massima digeribilità

Alta qualità per un successo genuino www.dimarco.it

Gli speciality stores e le boutique enogastronomiche risultano un canale di approvvigionamento significativo solo per l’Area NAFTA: qui oltre un terzo dei prodotti di imitazione italiana sono disponibili in negozi specializzati (il 35,2%). Sono i packaging il primo veicolo più fuorviante a causa dell’uso del tricolore, dell’utilizzo di denominazioni improprie come “sugo per pasta italiana” o l’utilizzo di termini che richiamano l’Italia, la sua cucina come “Contadina”, “Roma Tomatoes”, “Spaghetti”, “Traditional”, “Napoletana”, “Bolognese”, “Basilico”, “Salsa per pizza”, “Minestrone”, “Zuppa italiana”, “Al Dente”. Ma il falso Made in Italy non è solo Italian Sounding, ma anche brand italiani veri passati in mani straniere che, dopo aver comprato brand storici del food italiano, vanno a produrre all’estero le specialità che hanno reso famosi questi marchi con ingredienti, sapori, gusti, processi e metodi che di italiano non hanno più niente. E con un costante abbassamento delle qualità organolettiche che causa danni enormi all’Italia. E in casa nostra siamo davvero duri e puri nell’utilizzo e nella promozione del Belpaese? Non proprio. Pensate alle grandi città turistiche, ai negozi di souvenir pieni di gadget alimentari, paste fluo, sexy, tricolore, linee di condimenti in bottiglie a forme di stivale o pensate a quei ristoranti che servono spaghetti alla bolognese per aggraziarsi i turisti. Se qui non possiamo parlare di contraffazione tout-court, spesso siamo in presenza di una mancanza di rispetto della nostra identità agroalimentare, del lavoro e della qualità che ricerchiamo costantemente nei nostri prodotti.

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