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Una pizza ai quattro angoli del mondo
Se il disciplinare sembra fissare dei paletti rigidi e realizzabili solo entro i confini nazionali, la recente esperienza del Campionato Mondiale della Pizza di Parma ha dimostrato il contrario. Una settantina i concorrenti stranieri per la categoria Pizza napoletana, provenienti da ogni parte del mondo.
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All’estero, insomma, la pizza Stg vive una realtà dinamica: dando uno sguardo a chi ha gareggiato, abbiamo scelto di raccontare (oltre alla storia di Francesco De Palma, che trovate nelle pagine precedenti, ndr) alcune storie che dimostrano come l’amore per la pizza e soprattutto la volontà di farla rispettando il disciplinare siano vive non solo in Italia.
Jeferson Weismann è il titolare di “Du Levain Pizzaria & Cozinha Artesanal” a Porto Feliz, in Brasile. Dopo aver frequentato la Senac, dove ha seguito in particolare i corsi “Pane a Fermentazione Naturale” per diventare Artigiano del Pane e “Tecniche di preparazione del Pane e della Pizza”, nel 2018 ha proseguito la sua formazione con un corso presso Scuola Italiana Pizzaioli. Nel 2020 ha aperto la sua pizzeria che si distingue per uno studio e un approfondimento sulle lievitazioni. In carta, immancabile, la Margherita.
Gyula Tar è ungherese e la sua pizzeria si trova a Debrecen, in Ungheria, di fianco alla sua casa natale. Da sempre innamorato dell’Italia, ha aperto il suo locale nel 2003 dopo aver viaggiato all’estero e aver appreso le tecniche di lavorazione della pizza. Il suo menu conta oltre una cinquantina di pizze e anche se il gusto ungherese è immancabile nella scelta di alcune materie prime, la Margherita è presente in carta secondo quanto previsto da disciplinare.
Antonio Perdighe ha una pizzeria a Mons, in Belgio, il cui nome ricalca le sue iniziali “AP Pizza Street Food Napoletano”. Si tratta del secondo locale aperto dopo quello di Wasmes. Specializzato in pizze napoletane cotte nel forno a legna, Perdighe ha vinto diversi premi confermando una strada fatta di professionalità. Nel suo locale, oltre alla classica napoletana, fanno capolino anche le pizze fritte e quelle a portafoglio. Marc Paterno è un riferimento a Sidney, in Australia. La sua pizzeria si chiama Arte Bianca e in passato è stata premiata come migliore pizzeria ai Dairymont Australian Pizza Championships. Appassionato di impasti, ha condotto ad alti livelli lo studio delle lievitazioni e dell’utilizzo delle materie prime. Anche in questo caso, in carta è presente la pizza napoletana.
Diego Palladino è il proprietario di “Pizza Metro Pizza” a Londra. Riferimento in città da oltre 30 anni, Palladino è orgoglioso del fatto che il suo prodotto “riflette il viaggio che l’autentica pizza ha intrapreso a Londra dalla tradizionale pizza napoletana allo stile napoletano contemporaneo”. Gli impasti hanno alle spalle 72 ore di lievitazione “con particolare attenzione alla leggerezza e alla facile digeribilità” e la selezione delle materie prime è scrupolosa. Margherita ovviamente in carta, anche se è la pizza al metro la vera attrazione del locale.
Jay Jadeja e la sua “The Onion Tree”, nello stato di New York sono un indirizzo affermato. Se la cucina indiana è al centro della proposta, la pizza napoletana tradizionale (qui con fior di latte) è un riferimento in carta, emblema della professionalità di Jadeja, tanto da essergli valsa il primo posto al Pizza Pasta Northeast Expo 2022 ad Atlantic City. Simpatica la versione Masala Margherita, per palati impavidi e omaggio alla moglie.
Ludovic Bicchierai è una nota conoscenza del Campionato Mondiale della Pizza: laureatosi campione mondiale nel 2016, è stato il primo francese ad aver vinto, con impegno nelle competizioni iniziato nel 2008. La sua pizzeria si chiama “Il Gusto” e ha sede a Sausset Les Pins, vicino a Marsiglia.
Autodidatta, ha iniziato a lavorare nel mondo della pizza a 21 anni, quando ha comprato un furgone per pizza da asporto con il fratello Anthony. Il desiderio di apprendere l’ha portato in Italia, per un percorso di formazione che l’ha visto misurarsi con la pizza classica, la napoletana, ma anche quelle senza glutine o al metro. Si è cimentato anche nella Pizza Acrobatica e consapevole dell’importanza della formazione, ha aperto il suo centro di formazione ad Aix-en-Provence. Insomma, possiamo dire che nel mondo di pizza napoletana “ce n’è per tutti i gusti”.