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Conservare la qualità Quattro chiacchiere con Maria D’Amico, la “regina” delle conserve
D'Amico, azienda italiana specializzata nella produzione di conserve alimentari, è stata fondata nel 1968 dai fratelli Francesco e Mario D’Amico. Oggi è giunta alla terza generazione e, in occasione di TuttoFood, svoltosi lo scorso maggio a Milano, abbiamo incontrato Maria D’Amico, responsabile marketing di Gruppo D'Amico, che ci ha raccontato come la sua azienda stia innovando il settore alimentare delle conserve
Quale rapporto c'è tra il territorio su cui opera l'azienda e la volontà di arrivare con un prodotto di qualità in tutto il mondo?
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Trasformiamo i prodotti della terra. Ci impegniamo a valorizzare le bellezze territoriali, supportiamo le associazioni, siamo attivi per garantire il welfare dei nostri collaboratori, facendo sì che il luogo di lavoro sia uno spazio accogliente e inclusivo.
Dalla terra prendiamo e ci teniamo poi a restituire. Supportiamo infatti start-up impegnate in tema di agritech perché sentiamo vicine e attuali le problematiche legate ai cambiamenti climatici: siccità ed eccesso di acqua incidono fortemente sulle certezze stagionali.
Abbiamo iniziato, un po’ da pionieri, dieci anni fa, dotandoci di un impianto fotovoltaico e ogni anno mettiamo un tassello in più per la costruzione - nel nostro piccolo - dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.
GRUPPO D'AMICO
T. 089 2021232
M. info@damico.it www.damico.it
Tradizione e innovazione nelle conserve. È possibile riproporre su larga scala la tradizione delle massaie di un tempo?
Da sempre noi fondiamo tradizione e innovazione e, pur essendo i nostri prodotti industriali, il gusto rimane quello genuino della “conserva della nonna”. La conserva, per noi che siamo una famiglia meridionale, rappresenta un must irrinunciabile, la possibilità di consumare in altre stagioni il prodotto non disponibile in quel momento sul mercato. La nostra filosofia, pur essendo la nostra azienda al passo con i tempi e in grado di soddisfare le richieste del mercato di oggi, è rimasta quella: garantire qualità con semplicità.
Buono, bello e sostenibile: in che percentuale questi aggettivi contano per D’Amico?
Direi che si equivalgono.
Produciamo e comunichiamo ciò che facciamo in maniera trasparente (tra l’altro, trasparenza è una delle tre parole chiave legate al concept dello stand realizzato per TuttoFood 2023, ndr), senza filtri. E lo facciamo con un occhio particolare e un’attenzione al bello. In quest’ottica si colloca “Vasi d’Autore”, giunta quest’anno all’ottava edizione, dove l’opera e la firma di un designer impreziosiscono i nostri vasi realizzati in serie limitata, donando una seconda vita ai nostri contenitori che poi possono essere riutilizzati e riconvertiti in ottica sostenibile per accogliere altri prodotti.
È anche un modo per avvicinare al mondo del design contemporaneo chi non lo “frequenta” normalmente ed è un’iniziativa nata dalla grande passione di mio padre per il mondo dell’arte.
Mozzarella di Bufala Campana Dop
A marchio dal 1996, il disciplinare prevede che si debba utilizzare latte fresco intero di bufala di derivazione da razza mediterranea italiana, con animali allevati nelle zone di produzione, in specifici comuni di determinate province della Campania (Benevento, Caserta, Napoli, Salerno), del Basso Lazio (Frosinone, Latina, Roma), del Molise (Isernia) e della Puglia (Foggia). Il latte utilizzato deve possedere titolo in grasso minimo del 7,2% e titolo proteico minimo del 4,2%. La pasta deve essere di colore bianco porcellanato, crosta sottilissima di circa un millimetro con superficie liscia, mai viscida né scagliata, con un peso variabile da 10 a 800 grammi in relazione alla forma e una struttura a foglie sottili, leggermente elastica nelle prime otto-dieci ore dopo la produzione e il confezionamento.