Numero 8 2016

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POLVERE DI STELLE RIVISTA DI ASTRONOMIA, RADIOASTRONOMIA E CQ CQ N°8—2016

SPECIALE ASTRONOMIA

“La coda planetaria di HD209458b”

RADIO ASTRONOMIA “Il SETI a...cavalluccio”

UFOLOGIA

ASTROFOTOGRAFIA

CQ CQ

“Giro la ruota!”

“L’allineamento polare errato”

“Le vlf e lf”


editoriale a cura di Polvere di Stelle Blog nasce nel 2013 da un’idea di Francesca Abate, blogger e appassionata di astronomia e ufologia. L’anno seguente viene creato anche il Forum sulla piattaforma Freeforumzone e un gruppo Facebook. Con il tempo il blog si arricchisce di contenuti, dedicando anche la rubrica del CQ Cq, curata dal moderatore del gruppo Fb, Daniele Giaccari. Il 2015 segna l’inizio degli eventi di natura astronomica sul territorio di Roma in collaborazione con l’astrofisico Prof. Fabrizio Albani, con Accademia delle Stelle in qualità del Prof. Paolo Colona e con i membri dell’Osservatorio Astronomico di Gorga e l’Associazione Culturale Vega. Nel 2016 nasce finalmente il progetto editoriale “Polvere di Stelle”, una rivista digitale e gratuita dedicata all’astronomia, all’astrofotografia, al CQ CQ e all’ufologia, affrontata però con il giusto spirito critico e razionale, una visione che va controcorrente rispetto al sensazionalismo tipico di molti ambienti ufologici nazionali e internazionali. Francesca Abate Astronomia

Radio Astronomia

CQ CQ

Blog

Fabio Mortari Francesca Abate Giovanni Lorusso

Giovanni Lorusso

Daniele Giaccari

http:// polveredistelleunosguardoalcielo.blogspo t.com

Ufologia

Astrofotografia

Eventi

Forum

Francesca Abate Alessandro Novelli Tiziano Farinacci

Fabio Mortari Daniele Impellizzeri

Francesca Abate

http:// polveredistelleforum.freeforumzone.co m/comunita.aspx

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sommario 07 04 12

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LE VLF E LF

04 di Daniele Giaccari

LA CODA PLANETARIA DI HD209458B

12 di Francesca Abate

IL SETI A...CAVALLUCCIO

17 di Giovanni Lorusso

L’ALLINEAMENTO POLARE ERRATO

07 di Fabio Mortari

GIRO LA RUOTA!

14 di Alessandro Novelli (Italian Research)

EVENTI

24 di Francesca Abate

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CQ CQ — RADIOAMATORI

LE VLF E LE LF VLF o "Very low frequency" (frequenza molto bassa) è il nome che convenzionalmente è stato assegnato alle radiofrequenze comprese tra 3 e 30 KHz, cui corrispondono lunghezze d'onda tra i 100 e 10 chilometri. 4


CQ CQ—RADIOAMATORI

Dal momento che per segnali radio trasmessi con queste frequenze, non è disponibile un'ampia larghezza di banda, le VLF vengono impiegate per trasmettere informazioni molto semplici, come quelle utilizzate per la radionavigazione. Fino allo scorso dopoguerra, esistevano tantissime stazioni operanti sulle VLF, soprattutto militari, che destinavano principalmente le proprie trasmissioni ai sommergibili o comunque su lunghissimo raggio di azione. Queste stazioni, con l’avvento delle nuove tecnologie satellitari, hanno man mano cessato la loro attività, ma non del tutto. In Europa, l’Unione Sovietica continua ancora ad utilizzare con profitto le VLF, infatti si ascoltano con molta facilità numerose emissioni fsk (un tipo di modul-

azione, ovviamente criptate, nello spettro delle VLF. Sempre russe sono le stazioni cosiddette “Alfa” e “Beta”. Anche stazioni di altri paesi dell’Europa, Italia compresa (ICV – Tavolara sui 20,27 o 20,76 KHz), trasmettono sulle VLF. Questo tipo di onde radio, si propaga anche nell'acqua fino a una profondità che va dai 10 ai 40 metri, in funzione della frequenza e della salinità dell'acqua e per questo motivo, le onde VLF sono anche utilizzate per comunicare con i sottomarini vicini alla superficie. Le onde VLF sono anche utilizzate per analisi elettromagnetiche e geofisiche. Bisogna anche ricordare, che su queste frequenze, si registra una certa quantità di fenomeni naturali. Infatti nelle zone più alte dell'atmosfera, sono 5


CQ CQ—RADIOAMATORI

presenti diversi strati di gas ionizzato (ionosfera) in grado di interagire con le onde elettromagnetiche riflettendo verso terra, ma anche in grado di creare effetti particolari, grazie all'apporto del vento solare, producendo ad esempio, le spettacolari aurore polari. Anche il campo magnetico terrestre, generato nei pressi del nucleo del pianeta, può essere in grado di interagire con le attività magnetiche solari, generando onde elettromagnetiche.

In Europa, parte dello spettro LF è utilizzato per il servizio di radiodiffusione on onde lunghe (da 153 1 279 kHz). Nell'emisfero occidentale, il loro utilizzo principale è per radiofari aeronautici, informazioni e sistemi meteorologici, e stazioni di segnali per misurazioni di "frequenza e tempo campione" (utili ad esempio, per gli orologi radio-controllati!!). Dato che queste frequenze si propagano solo con "onda di terra" (seguono la curvatura terrestre), la precisione di tali segnali non è affetta dalla variazione della propagazione tra il trasmettitore, la ionosfera e il ricevitore. Troviamo anche emissioni fsk ed rtty (un altro tipo di modulazione) criptate, di carattere militare.

Infine, gli stessi, fenomeni atmosferici come i fulmini, sono i9n grado di emettere onde elettromagnetiche. Queste onde, se captate con idonei ricevitori, si rivelano mediante particolari fischi e suoni naturali, prodotti dal pianeta e chiamati comunemente "tweeks", "whistler" e "sferics", studiati per approfondire la conoscenza della Terra e Alla prossima! delle sue manifestazioni. Le LF o "Low frequency" (bassa frequenza), invece, è il nome delle frequenze radio nella gamma da 30 a 300 KHz e corrispondono ad una lunghezza d'onda che varia da 10 chilometri a 1 chilometro.

Articolo di Daniele Giaccari 6


ASTROFOTOGRAFIA

L'ALLINEAMENTO POLARE ERRATO “Che tu sia un astrofotografo o un semplice visualista, utilizzando una montatura equatoriale non puoi prescindere da un aspetto fondamentale, su cui ancora insisto per sollecitarne l’attenzione: l’allineamento polare.”

Spesso si sente parlare di montature con GoTo che non allineano perfettamente gli oggetti, oppure di fotografie guidate bene solo per pose di qualche minuto o capita di leggere problemi analoghi anche nel mondo dei visualisti, con oggetti che rimangono fissi nel campo visivo solo per poco tempo. Questo ovviamente può essere dato da tanti fattori che vanno da errori di impostazioni elettroniche fino a problemi fisici della montatura, nonostante questo l’allineamento viene molto spesso trascurato tra le casistiche. Tra le varie procedure che ho letto online, soprattutto per quanto riguarda montature con GoTo, avverto spesso 7


ASTROFOTOGRAFIA

punto preciso si trova nell’intersezione dei due assi, effettuando un semicerchio. Osservando al telescopio, in un certo senso si proietta il movimento della montatura sottostante nella porzione di cielo da noi osservata, col risultato che se non siamo allineati nella maniera piu precisa possibile rischiamo di trovarci in questa situazione: a) il semicerchio effettuato durante alla rotazione della montatura non corrisponde al semicerchio reale compiuto dalla volta celeste b) ci possono essere punti di intersezione tra i due semicerchi (quello della montatura rispetto a quello naturale del cielo) che fanno ipotizzare un corretto funzionamento ma che dopo qualche tempo possono disallinearsi tra loro e di conseguenza la montatura inseguirà male c) rovinare le pose fotografiche, con la guida che va bene per un certo periodo della serata ma poi smette di inseguire a dovere, perdendo la stella. Per capire meglio, ho fatto questo semplice schema, che rapVa da se che quindi, la montatura presenta una situazione ipotetica equatoriale “ruota” attorno ad un ma reale: una certa trasandatezza sulla questione. In diversi casi, la frase che si legge “gira” più o meno in questo modo: Prendi la montatura, la butti grosso modo a nord, ti allinei a due stelle e sei i a posto prescindere dalle modalità con cui ognuno allinea la propria montatura e a prescindere dai risultati che ottiene, voglio porre l’attenzione su due aspetti importanti che legano il nostro amato asse polare con il corretto funzionamento della montatura, onde evitare le imprevedibili successioni di eventi che possono convertire una serata iniziata bene in un improvviso disastro totale. La montatura equatoriale è costruita in modo che l’asse di rotazione denominato Ascensione Retta (o AR) ruoti attorno ad un punto fisso, che si trova precisamente al centro dell’intersezione di due assi: L’asse di AR stesso e l’asse di Declinazione, come nella foto al fianco. Come si può vedere il cannocchiale polare si trova precisamente al centro di questa intersezione, che fa da perno per la rotazione.

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ASTROFOTOGRAFIA Il semicerchio nero è il movimento naturale della volta celeste attorno al nord. Il semicerchio viola è il movimento riprodotto dalla montatura non correttamente allineata Nel caso dell’esempio, il nord in alto sarebbe il VERO polo nord celeste. Mentre il nord in basso, sarebbe l’errato posizionamento della montatura.

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ASTROFOTOGRAFIA

Come si può vedere, si formano due semicerchi, la cui grandezza è identica ma sono disallineati. Interessante è porre l’attenzione su S1 facendo finta sia un oggetto celeste che procede nel naturale arco. Come vedete, potremmo trovarci in un punto in cui i semicerchi relativi al movimento della volta celeste e alla montatura, potrebbero “collimare”, non evidenziando alcun tipo di errore nè di inseguimento nè di puntamento. Ma con l’andare del tempo, i due percorsi si separano di molto e osservando lo schema si evidenzia come ad un certo punto o in certe posizioni, la differenza tra i due archi potrebbe aumentare. Essendo il cielo da noi visualizzato una sorta di “cono” che parte da nord e si allarga verso sud, il problema sarà molto piu evidente a nord rispetto a sud, ma ciò non toglie che a metà pose potreste trovarvi con problemi di guida o di allineamento degli oggetti. Infatti un mancato allineamento preciso della montatura rispetto al nord causerà: 1) problemi di puntamento: dovuto al fatto che l’allineamento del Goto a stelle di riferimento è vero che

ricrea una “situazione” di posizione degli astri nel cielo adeguandola all’istante, ma dal momento in cui si conferma l’allineamento in poi viene aggiornata costantemente presumendo un corretto allineamento all’asse polare celeste e di conseguenza un calcolando un corretto riposizionamento. Col risultato che, essendo in realtà non correttamente allineati al nord, la montatura potrebbe puntare bene alcuni oggetti, e puntarne male molti altri che si troveranno realmente in altre posizioni rispetto a quanto calcolato 2) problemi di autoguida: ci sono punti in cui la stella sarà impossibile da inseguire, dal momento che la stella avrà un percorso diverso dal previsto e che potrebbe addirittura trovarsi in posizioni in cui la montatura potrebbe non riuscire a correggere. Verificare quindi sempre molto bene l’allineamento polare: un cannocchiale polare ben tarato solitamente è piu che sufficiente a limitare questo tipo di aberrazioni, a patto però di saperlo usare correttamente. Se volete tagliare la testa al toro, studiate il metodo bigourdan (io lo sto studiando ora, da bravo neofita). Ma non date retta troppo a chi 10


ASTROFOTOGRAFIA

dice che con il goto l’allineamento polare può essere fatto approssimativamente perchè “tanto il sistema corregge”…è dimostrato che non è vero, se non per “fortuite” cause. Investiamo sempre del tempo per posizionare BENE la strumentazione.

Articolo di Fabio Mortari

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RUBRICA ASTRONOMICA

La coda planetaria di HD209458B

A differenza del più fortunato fratello planetario Giove, che orbita ad una distanza di sicurezza dalla Stella Sole (Sistema Solare), HD 209458 b detto Osiris, nella Costellazione di Pegaso, è un grande pianeta gassoso, destinato a scomparire lentamente (una decina di miliardi di anni) letteralmente mangiato dalla Stella Nana HD 209458.

Nell’immaginario collettivo , una coda può essere propria solo ad una cometa, che sublima nelle vicinanze di una stella eppure ciò che caratterizza questo pianeta, scoperto il 5 novembre 1999, è la presenza di uno “sbuffo atmosferico” causato dal vento solare di HD che strappa letteralmente gli strati superiori della sua atmosfera dando origine a quello che gli astrofisici definiscono una “cosa planetaria”. Curioso quanto mai sfortunato quindi il destino di questo gigante gassoso (la cui massa è di poco inferiore a quella del nostro Giove) che compie il suo periodo orbitale in soli tre giorni e mezzo (la sua orbita è pari a 7 milioni di km dalla stella). 12


RUBRICA ASTRONOMICA "La sua composizione atmosferica che sembra essere caratterizzata principalmente da idrogeno, composti di carbonio e silicio." E' stata proprio la grande vicinanza ad Hd209458 ad aver permesso agli astrofisici uno studio, tramite tecniche spettroscopiche, circa la sua composizione atmosferica che sembra essere caratterizzata principalmente da idrogeno, composti di carbonio e silicio oltre che una temperatura di ben 1000°C. Il forte calore derivato dalla stella nana riesce a strappare letteralmente gli elementi più pesanti che vengono

espulsi ad una velocità di ben 30000 km/h. Ciò che ne deriva quindi è una gigantesca coda planetaria che abbandona costantemente il pianeta che sta poco alla volta letteralmente evaporando ma che sembra avere ancora a disposizione molti anni prima di scomparire definitivamente.

Articolo di Francesca Abate

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UFOLOGIA

GIRO LA RUOTA! "Reflusso di una notte di quasi estate" "Giro la ruota ovvero con olimpionico slancio faccio roteare il sacco della monnezza fin quando si strappano i manici (e lo fanno) e il sacco s’addobba sul tabellone… Z!" Il nostro Zanfretta (va bene… Zacaria, il gran cazzaro arruffa creduloni, un’altra volta) per un neofita come me, è solo una vittima e carnefice dell’ufologia becera… per altri probante cavallo di battaglia… Ricordo una recente intervista in cui parlava di luci dietro la villa, pensava a torce e ladri, si è avvicinato, si è sentito spingere, è rotolato in terra… il resto è storia. Lo scarabocchio della prima ricostruzione si è unito al cedro/abete ed è diventato una sorta di cinematografico mostro della palude… poi si fa un bel poltiglione di qualsiasi fenomeno accaduto in loco con forzata coincidenza, quello che non strozza ingrassa… giornali,

giornalisti e becchime per tutti/ pochi, come fosse la donna irsuta… freaks… L’ipnosi regressiva… almeno quel gazzone di Weiss ci fa milioni di dollari… gazzoni di “ufologi” ci rovinano le persone per pochi spiccioli… o personale diversivo o arbitraria spregiudicata autorealizzazione… e il Rino ripubblica con rinnovato vigore, come fosse tradizione… rito o ricerca o cronaca superata, spremuta, esausta, incapace di andare avanti? I coniugi Hill ? Si ricorda quello che fa comodo, si omette di dire quello che contestualizza e plausibilmente spiega... La disinformazione ufologica fa leva sulle mezze verità e sul non 14


UFOLOGIA

non detto… prevale quel timore di buttare il bambino con l’acqua sporca, senza mai chiedersi se nel catino c’è mai stato il bambino… Avrò gli anticorpi (cit) ma le “miglionaia” di casi brandeggiati dall’ufologia da rivistucola con striduli, autoritari, ma non autorevoli, acuti, mi lasciano dove mi trovano… se miranti al tutto fa brodo, dissonanza cognitiva e pensione integrativa, piuttosto che alla comprensione e spesso spiegazione… malvista da storica, mitoappatellata, ufologia… ricerca che nel non saperne di più, nel rimanere “dentro la permanenza”, trova linfa e vita, questua… odo lo scroscio di monete e bottoni… buoni alla causa anche quelli… Da neofita mi sembra, anticorpi a favore, che la vera ufologia sia sempre tutt’altro, come un corso il cui attestato si ottiene buttando al secchio tutto il programma, colpo di scena, per poter finalmente capire… Solo esempi, troppo ci sarebbe da dire… quale futuro? Qui si fatica pure ad accettare che il classico Ufo sbieco e padellato è solo uno specchietto del camion di un testimone paraculo e graziato dal mito

e da normazione paternalista solo in certi ambiti, distratta… Foresta, muschi, licheni e cespugli permettendo. Mi chiedo se pure la strada di “lasciar fare” per studiare il fenomeno, come sopportare e supportare due ore di Fratini all’ombra di Grigi e Cimini, per raccattare elementi psico-socio-psycosociologici da testimoni del nulla (col senno del poi) o di qualcosa (con ottimismo) tutt’altro che ufologico, abbia un senso… il becero nonsense (apparente) di intervistare acriticamente l’idiozia ufologica incarnata su di un non caso, tacendo miseramente ai lettori la soluzione (vedi recente caso Radiogiornale).

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UFOLOGIA

Tutto ciò, aiuta a capire il fenomeno/ mito o lo alimenta? Non so se sono stato chiaro, solo esempi, punte della punta dell’icesberg… ma “il gioco”… “La teoria dei giochi è la scienza matematica che studia e analizza le decisioni individuali di un soggetto in situazioni di conflitto o interazione strategica con altri soggetti rivali (due o più) finalizzate al massimo guadagno di ciascun soggetto, tali per cui le decisioni di uno possono influire sui risultati conseguibili dall’altro/i e viceversa secondo un meccanismo di retroazione…”. Faccio fatica ad enucleare il “dilemma” ufologico, pur percependolo operativo, ed a trovarne la miglior/efficiente soluzione… La conoscenza, se non pubblicizzata e fatta prevalere, messa a disposizione, ha un senso evolutivo. Eh già, voglio dare un senso all’uccello che si ferma sul ramo e dall’alto guarda in giro, sembra vedere tutto, cinguetta ammiccante, si lancia in picchiata, sguana in testa a chi lo ispira, per togliersi qualche soddisfazione… insomma… “voglio” che mi si spieghi il senso, oppure mi immedesimo, cazzeggio, sguano in

giro... Perché ufologia cara, posso vivere senza di te… qual migliore condizione per captarmi? Qual miglior condizione per sfangularti? Baracca, burattini e burattinai… che non sono altro? Ovvero tutto e il contrario di tutto. Ricerca elitaria, intima, legittima e nobile, di spessore… e milioni di persone che continuano a credere, inebetirsi, su “verità” e informazioni privi di qualsiasi fondamento, cul de sac evolutivi, utili alla dieta della ragione come al corpo frutta di plastica da esposizione. Continuo a girare la ruota oppure vendo la vocale e vado al mare?

Articolo di Alessandro Novelli (I.R.)

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RADIOASTRONOMIA

Il SETI a...cavalluccio Dopo le recenti scoperte da parte della sonda Keplero, si rafforza la certezza della probabile presenza di forme di vita su altri pianeti. Sono davvero tanti gli Esopianeti di taglia terrestre scoperti dal telescopio a bordo di Keplero che potrebbero ospitare forme di vita, magari intelligenti. 17


RADIOASTRONOMIA "Frank Drake elaborò una equazione, ricordata come “l'Equazione di Drake” (Fig.a) doUna ricerca questa , che nasce ve, alla fine dei calcoli, dava per certa la presenza di forme di vita in qualche parte già nel lontano 1960, ad opera dell'Universo" del giovane radioastronomo

Frank Drake, il quale, attraverso il Progetto Ozma (il progetto Ozma prese il nome dalla meravigliosa favola “Il Mago di Oz”) inizia la ricerca in banda radio, per la prima volta, sulla frequenza di 1420 Mhz. A seguire poi, il Progetto Cyclops finanziato della NASA, che vedeva coinvolti Frank Drake e Bernard Oliver. Il grande radiotelescopio Ciclope, che era stato messo in progetto, avrebbe dovuto essere formato da 1500 antenne; ma a causa dei costi elevatissimi venne messo da parte. Nel 1979 nasce il programma Serendip presso l’Universita di Berkeley in California, ed il SETI (Serch for Extra Terrestrial Intelligence) finalmente aveva accesso alle risorse di grandi strumenti che, in tutto il mondo, erano dedicati alla radioastronomia. Il Berkeley SETI Research Center è impegnato nello studio e nella ricerca di forme di civiltà extraterrestri intelligenti, che coprono lunghezze d'onda dalla radio alla luce visibile. Il nome Serendip è acronimo di “Search for Extraterrestrial Radio Emission from Nearby Developed Intelligent Populations”; e fa riferimento al

concetto di “serendipita” che nella fattispecie consentirebbe di ricevere l’eventuale presenza di un segnale extraterrestre nel corso delle osservazioni radio di routine che ogni giorno i radioastronomi svolgono, ma che non hanno come obbiettivo principale quello di cercare segnali extraterrestre. Tale era la convinzione dell'esistenza di civiltà extraterrestri da parte di Frank Drake che elaborò una equazione, ricordata come “l'Equazione di Drake” (Fig.a) dove, alla fine dei calcoli, dava per certa la presenza di forme di vita in qualche parte dell'Universo. Il progetto Serendip ha come comune denominatore la condivisione dello stesso ricevitore già presente in ogni radiotelescopio. Ma fino al 1990 la ricerca Serendip, purtroppo, non fu in grado di analizzare bande superiori ai Mhz. Poi, con l'avvento del Serendip 5° (Fig.b) la ricerca si è estesa fino ad alcune centinaia di Mhz di banda, con una canalizzazione di oltre 2 miliardi di canali. L'altro sistema innovativo è stato il “Piggyback” (Fig.c) cioè osservare a ... cavalluccio; ovvero un metodo che consente di condurre quotidiane osservazioni SETI 18


RADIOASTRONOMIA

parallelamente alle osservazioni di routine. Un sistema che gli astrofili conoscono benissimo, quando utilizzando una montatura equatoriale equipaggiata con moto orario e vi installano in parallelo una macchina fotografica. Per cui osservare in piggyback, non occorre necessariamente chiedere l’uso dell'antenna del radiotelescopio per svolgere esclusivamente la ricerca SETI; in quanto è sufficiente rimanere in “ascolto”, 24 ore su 24, utilizzando appunto il sistema Serendip. E sebbene il Serendip riduce di molto i costi della ricerca, tuttavia vi sono alcuni compromessi che bisogna accettare. Dunque, ogni radiotelescopio segue giornalmente un programma di osservazioni già calendarizzate, dove per ognuna di esse vengono selezionate: la banda e la frequenza operativa; 19


RADIOASTRONOMIA la zona di cielo da puntare; la durata dei tempi usati per ogni misura. Ed è proprio qui che nascono i compromessi, perché da queste condizioni restrittive, non e semplice poter fare buone osservazioni SETI in piggyback. Infatti ogni semplice misura radioastronomica e formata da almeno tre fasi denominate «Nodding Cycle». Poi ogni dato radioastronomico è calibrato a partire da tre diverse misure: la prima definita “On Source”, cioè il momento in cui il radiotelescopio sta puntando ed inseguendo la sorgente radio; la seconda “Off Source”, che riguarda l’osservazione di una zona limitrofa alla sorgente, ovvero: il “fondo cielo”, una parte radioquieta che va sottratta all’On Source ed infine la “Cal” che, intende la “Calibrazione”, dove viene accesa e spenta una marca nota in Kelvin. Questa alternanza “On-Off-Call” avviene con un ciclo che

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RADIOASTRONOMIA

può variare da pochi secondi a qualche minuto e probabilmente potrebbe creare disturbo ad una osservazione SETI in piggyback, in quanto l’antenna viene fisicamente spostata continuatamente dalla sorgente dell'oggetto celeste che è stato puntato, a fuori sorgente, generando una perdita di tempo di integrazione che, nel tempo, si traduce in una perdita di sensibilità radiometrica; tradotto in parole povere: in una sordità per eventuali segnali deboli di origine extraterrestre. In cinquanta anni, fare ricerca SETI e stato più volte considerato alla pari di come cercare un ago in un pagliaio; o miliardi di pagliai; però oggi tutti concordano sulla tesi che non siamo soli nell’Universo, probabilmente a partire dalla nostra Galassia, la Via Lattea. Sono in tanti a ritenere che potrebbero esservi migliaia di civiltà tecnologicamente molto più evolute della nostra; e, con molto ottimismo, credono che rivelare un segnale artificiale con i radiotelescopi sia solo una questione di tempo. Purtroppo va detto che negli ultimi anni la ricerca SETI non ha goduto di grandi risorse, se non di contributi volontari offerti da grandi aziende leader e di

collaborazioni volontarie ad opera di associazioni di categoria, tra cui I.A.R.A. Group www.iaragroup.org nata presso il Radiotelescopio Croce del Nord di Medicina (Bologna). Ma vediamo ora come dovrebbero essere un segnale extraterrestre che arriva dallo Spazio. Il primo requisito indispensabile di un segnale proveniente dallo Spazio è che esso abbia un alto rapporto segnale/ rumore, tale da essere ricevuto da un radiotelescopio; ovvero un segnale monocromatico, simile ad un tono, una nota singola. Indubbiamente questo segnale avrà viaggiato per milioni anni luce prima di essere ricevuto; e nel corso del suo lungo viaggio avrà subito molti processi di rimodulazione a causa della scintillazione del mezzo interstellare che ha attraversato. Quindi, per conservare un ottimo rapporto segnale/rumore, il segnale dovrebbe essere trasmesso inevitabilmente il più monocromatico possibile. Il secondo requisito è che un segnale extraterrestre dovrebbe avere una alta potenza in trasmissione. Se un segnale viene trasmesso nella nostra Galassia e diretto verso la Terra, si propagherà alla velocità della 21


RADIOASTRONOMIA

luce, a circa 300.mila Kms. ma subirà una progressiva attenuazione pian piano che si allontana dalla sorgente di emissione. Tuttavia occorre dire, che anche se il segnale venga trasmesso ad alta potenza, per una distanza molto lunga, diventerebbe talmente debole da non essere neanche rivelato da un radiotelescopio. Il terzo requisito consiste nella necessità che un segnale SETI dovrebbe avere una frequenza che cada all’interno della zona spettrale cosiddetta del “Water Hole” che e una regione dello spettro elettromagnetico a 1420 Mhz, dove l’atmosfera non è opaca e lascerebbe passare eventuali segnali provenienti dallo Spazio. Il termine Water Hole (Fig.d) tradotto letteralmente come “pozza d'acqua”, è una zona particolarmente tranquilla della banda radio dello spettro elettromagnetico tra i 1420 e 1666 Mhz, corrispondenti a lunghezze d'onda di 21 e 18 centimetri, un termine coniato nel 1971 da Bernard Oliver; dove l'Ossidrile irradia a 18 cm. e l'Idrogeno 22


RADIOASTRONOMIA irradia a 21 cm. Questi due elementi chimici formano l'acqua; e, poiché l'acqua è l'elemento essenziale per la vita, almeno per quella che conosciamo noi, si spera che un civiltà extraterrestre, magari intelligente, sia capace di generare segnali radio; motivo per cui la ricerca SETI avviene principalmente sulla riga dell'Idrogeno a 1420 Mhz. Il primo tentativo lo mise in atto Frank Drake il 16 Novembre 1974 quando, con il grande radiotelescopio di Arecibo, lanciò il primo segnale radio di un milione di watt sulla frequenza di 2380 Mhz indirizzato verso l'Ammasso Globulare M.13 nella costellazione di Ercole, che dista dalla Terra 25.mila anni luce, ricco di stelle molto vicine tra loro e una enorme quantità di pianeti, dove, probabilmente, poteva essere ricevuto il radiosegnale terrestre! Seguirono altre trasmissioni di segnali radio nel 1999, nel 2003 e nel 2008 da Evpatoria in Ucraina, con una antenna da 70 m. di diametro. Segnali, inviati nello spazio che attendono delle risposte delle quaqli non sappiamo fra quanto tempo, o se mai, un segnale SETI verrà ricevuto dai radiotelescopi terrestri.

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RADIOASTRONOMIA

Come già detto, la ricerca dell'ago nel pagliaio cominciò negli anni sessanta con il primo progetto di Frank Drake; ma nel 1999, all' Università di Berkley, due esperti nella ricerca, David Gedye e Craig Kasnoff, presentarono il progetto SETI@home offrendo alla gente comune la possibilità di collaborare nella ricerca attraverso il calcolo distribuito, grazie all'invenzione di uno screensaver che, in tempo reale, mostrava l'elaborazione dei dati contenuti in una unità di lavoro, un pacchetto di dati acquisiti dal radiotelescopio di Arecibo, scaricato da un server centrale, gestito con la piattaforma Boinc (Berkley Open Infrastrutture for Network Computing).

consente, in maniera simultanea, di osservare e schedulare segnali sospetti provenienti dal cielo. Ricordiamoci che anche noi siamo figli delle stelle perché le nostre lacrime sono salate come l'acqua del mare!

Articolo di Giovanni Lorusso

In Italia la ricerca SETI è iniziata nell'Aprile 1998, attraverso il progetto SETI Italia, presso il radiotelescopio Croce del Nord di Medicina, Bologna e prosegue tuttora grazie all'apporto di nuove tecnologie, tra cui il programma SETI Piggyback che 24


EVENTI

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EVENTI

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PARTNERS

I PARTNERS Visite guidate per gli studenti Conferenze Serate osservative aperte al pubblico Corsi di aggiornamento Mostra permanente Mediateca Laboratorio di Fisica per l'Astronomia Eventi Speciali (Transiti, eclissi, etc) Star Party Dal Microcosmo al Macrocosmo. SITO WEB http://www.osservatoriogorga.org/

ItalianResearch.it nasce dalla passione e dal fascino che un’ipotesi di vita extraterrestre può creare nella mente umana, nella piena coscienza che tale attrazione possa derivare dalla necessità di realtà diverse da quelle che ci circondano quotidianamente. La redazione di ItalianResearch.it non è costituita da persone facilmente suggestionabili o dedite alla credenza incondizionata nel fenomeno ufologico,in quanto la volontà di approfondire una ricerca personale nei meandri dell’argomento non deriva da esperienze dirette di avvistamenti che hanno sviluppato nel nostro essere una fede o una convinzione. Ci teniamo tuttavia a sottolineare che l’obiettivo prefissato da Italian Research è anche quello di collaborare con le realtà ufologiche degne di credibilità e meritevoli di tale lucida comunione. SITO WEB ttp://www.italianresearch.it/

Blog di Astrofotografia curato da Fabio Mortari. All'interno del sito è possibile trovare tutte le informazioni possibili sulle tecniche astrofotografiche per i neofiti del cielo che intendono approcciarsi alla fotografia della volta stellata, dei pianeti e di tutti gli altri corpi celesti.

SITO WEB: http://astrofiloneofita.altervista.org/

L’Accademia delle Stelle è una Scuola di Astronomia: dal 2010 tiene presso le proprie sedi moltissimi corsi di AstronomiaPaolo Colona al TG2 (base, avanzata, pratica) e scienze affini (Archeoastronomia, Astronomia Culturale, Astrofotografia, Astronomia insolita e curiosa, eccetera), proponendo anche vacanze-studio di Astronomia amatoriale e teorica, avvalendosi della competenza di Paolo Colona, fisico, archeoastronomo e astrofilo di lunga esperienza. I nostri corsi hanno ricevuto il patrocinio della UAI.

SITO WEB:https://www.accademiadellestelle.org/

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PARTNERS

I PARTNERS Sede: Via Nobel , 1 (Locali Ex IPIA), 00034 Colleferro (RM) Sede Legale: Via Nobel, 1 (Locali Ex IPIA), 00034 Colleferro (RM) Osservatorio Astronomico: Osservatorio Astronomico di Gorga Planetario: Planetario di Gorga Contatti: Telefono: 377-1072855

SITO WEB www.osservatoriogorga.org

FABBRICANTI DI IDEE Progettazione Grafica

ASSOCIAZIONE CULTURALE VEGA

Via della Quaglia, 04012, Cisterna di Latina Lazio,Italy La Fabbricanti di idee svolge un'analisi di marketing personalizzata sulle esigenze delle singole aziende, concordando poi col cliente le iniziative da implementare fra l'ampio ventaglio di possibilità e di competenze che vanno dalla comunicazione tradizionale a quella non convenzionale, dal marketing classico al web marketing. La nostra azienda si avvale, oltre a macchinari di stampa tipografica, digitale, serigrafica, anche di officina interna per costruzione strutture/ insegne. Molto importante per la nostra azienda è il settore allestimenti fieristici ed eventi con studio/ progettazione e realizzazione.

Vega è una libera associazione apolitica e aconfessionale, senza scopo di lucro, regolata secondo la normativa vigente. L'associazione opera presso l'Osservatorio Astronomico di Gorga (RM) e il suo scopo principale è la promozione dell'Astronomia e delle scienze in generale, il tutto attraverso scambi culturali tra Associazione e pubblico. La divulgazione dell'Astronomia delle scienze e dell'educazione alla ricerca scientifica saranno favorite attraverso eventi, manifestazioni, incontri e iniziative periodiche.

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LA FOTO DEL MESE

Ammasso aperto CR399 nel Cigno Dati riprese: Halfa: N.15x300secondi L: N.30x120Secondi RGB: N.15+15+15x60Sec. Telescopio: Star 71 Apo f/4.9

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LA FOTO DEL MESE

Transito di Mercurio sul Sole 09/05/2015 Scatto fotografico di Accademia delle Stelle

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