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2 - novembre 2018


IN ESCLUSIVA

Interventi:

Enrico Carrara Funzionario tecnico senior presso il Marine Technical Excellence Center del RINA (RINA Services S.p.A.) e Coordinatore Tecnico del progetto ROBINS

Interviste:

Zeno D’Agostino Presidente Assoporti Antonino Russo General Manager Marimed Gianfranco Elia Responsabile VGM Solution

Anno I - N° 11- novembre 2018 Direttore responsabile Maurizio De Cesare Direttore editoriale Antonio De Cesare Redazione: redazione@portoeinterporto.it Hanno collaborato a questo numero: Cosmo Brudetti - Gerardo Canino Enrico Carrara - Eugenia De Cesare Giovanni Grande - Pino Matera Paola Martino - Sandro Minardo Giuseppe Monte - Riccardo Russo Francesco S. Salieri - Carolina Sinnopoli Simone Todesco - Stefania Vergani Amministrazione e abbonamenti amministrazione@portoeinterporto.it Costo abbonamento Italia € 110, estero € 220 Progetto e realizzazione grafica Paola Martino Stampa Morconia Print Morcone (BN) Il magazine Porto&interporto è proprietà di GAM editori srl redazione@portoeinterporto.it Autorizzazione Tribunale di Napoli n. 38 del 19 ottobre 2017 Periodico associato all’USPI Unione Stampa Periodica Italiana E’ vietata la riproduzione totale e/o parziale di testi, fotografie e di qualsiasi altro contenuto o allegato. Tutti i diritti sono riservati.

4 - News dall’Italia 6 - News dal Mondo 8 - News dall’Europa 9 - Il settore dello shipping propone Confindustria Mare 12 - 5 nuove SAR classe 300 per la Guardia Costiera 13 - Fincantieri: costituito hub crocieristico in Cina 14 - Robins, tecnologie robotiche per l’ispezione delle navi 16 - Paolo d’Amico nominato Presidente di Intertanko 18 - Nuova linea settimanale Cosco collegherà Venezia e il Pireo 19 - Rinnovato il consiglio direttivo di Youngship Italia 20 - Filiera della crocieristica grande opportunità per l’Italia 22 - Investire nella nostra bellezza per far crescere l’economia 23 - Ripensare il sistema turismo per riprendere la leadership 24 - Salerno si prepara ad un grande incremento nel settore crociere 25 - Nasce a Civitavecchia la Zona Logistica Semplificata 26 - Messina rientra nella Top 10 dei porti crocieristici italiani 28 - Adsp Mar Tirreno Centrale bilancio di previsione 2019 30 - Porto di Venezia: merci e passeggeri in aumento 32 - News OBOR: • Primi dieci anni per i collegamenti ferroviari Cina - Germania • Accordo tra i porti di Barcellona e Shenzen • Opzione marittimo ferroviaria sull’asse Giappone - Europa • A Belgrado l’iniziativa multilaterale 16+1 33 - Italia-Cina, equilibrare una relazione asimmetrica 34 - Analisi costi-benefici i timori della logistica 35 - Infrastrutture, delineare principi di riferimento

36 - Costituita Confetra Puglia l’importanza del Centro Sud 37 - È italiano il primo servizio di trasporto merci ad AV 38 - Automazione domotica applicata alla catena logistica 40 - Accesso al mondo del lavoro con la app job’s line di Alis 41 - Project cargo, nicchia di specializzazione a Napoli 42 - Porti dell’Alto Tirreno in arrivo investimenti di RFI 44 - FederPetroli preoccupata sul no al gasdotto Tap 45 - Agroalimentare: crescono gli scambi tra Italia e Francia 46 - ABB - A Shanghai fabbrica innovativa di robotica 48 - Iniziato il conto alla rovescia per EXPO 2020 DUBAI 50 - Piantati i primi alberi su Ocean Cay, esclusiva Msc 51 - Nidec ASI inaugura in Russia fabbrica di motori elettrici 52 - Valore dell’industria culturale e creativa in Campania 54 - Ebiterme: formazione mirata per lo sviluppo del termalismo 55 - Ryanair, programmazione estate 2019 da Napoli 56 - Responsabilità Condivisa per innovazione sostenibile 57 - Salone Franchising Milano “sogni ed opportunità” 58 - La sostenibilità requisito indispensabile al progresso 60 - Ucina, la nautica conferma il trend positivo in America 61 - Dream k43, il megayacht in multiproprietà 62 - Napoli, Navigare d’Autunno chiude con bilancio positivo 63 - Novità di Rosetti Superyachts al Monaco Yacht Show 64 - Recensione libri: • Custodi di luce: antropologia, narrazioni e rappresentazioni di uomini e fari

novembre 2018 - 3


News dall ’Italia - News dall ’Italia - News dall ’Italia - News dall ’Italia - News da Nuovo regolamento per le concessioni per l’AdSP del Mar Tirreno Centrale

L’AdSP del Mar Tirreno Centrale ha approvato il suo regolamento sulle concessioni. “Uno strumento che armonizza le regole tra gli scali del sistema campano, recepisce nel suo schema organizzativo i criteri stabiliti in materia dal MIT e dall’Autorità Regolazione Trasporti e punta decisamente sull’informatizzazione del demanio, processo essenziale per garantire la massima efficienza nella sua gestione”. È quanto annunciato dal presidente Pietro Spirito a margine del Seminario “Concessioni demaniali marittime e principi di evidenza pubblica”, evento promosso dalla Commissione di Diritto della Navigazione del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli. Secondo appuntamento di una serie dedicata alle implicazioni giuridiche della “blue economy”, il seminario ha affrontato la delicata materia delle concessioni marittime tra le novità introdotte dalla riforma portuale e un quadro di riferimento europeo ed italiano non sempre coerente. “Il sistema di controlli in Italia – ha spiegato Spirito – sembra essere teso a minimizzare le responsabilità dei decisori. Tra normative ambientali e Codice degli appalti si perde qualsiasi elemento di competitività rispetto alle altre realtà europee. L’esempio tipico i criteri per la regolazione delle concessioni. Da nessun principio si è passato a due differenti fonti di riferimento in contrasto tra di loro”. Situazione che deriva in parte da una definizione di “bene demaniale marittimo” che risale al Codice della Navigazione del 1942, “epoca in cui – ha sottolineato Sergio Zeuli, magistrato presso Consiglio di Presidenza della Giustizia Amministrativa – le destinazioni non erano caratterizzate delle specializzazioni delle funzioni”. “Tre i problemi da affrontare per adeguare la Veneto, nuova gestione per ferrovie e navigazione interna normativa: la ricezione La Regione Veneto ha presentato il disegno di legge per l’istituzione della società “Infrastrutture del concetto di evidenza Venete Srl” per la gestione degli assi ferroviari e di navigazione interna. Oggi Sistemi Territoriali pubblica, così come forgestisce la ferroviaria regionale Adria - Mestre e svolge attività di servizio ferroviario anche per mulata in ambito comunile tratte di competenza di RFI Verona - Rovigo e Rovigo – Chioggia. La stessa società getario; l’articolazione delle stisce inoltre le funzioni relative alla manutenzione e gestione delle linee navigabili ricadenti competenze in ambito panel territorio regionale. In applicazione della normativa europea il testo di legge prevede la esaggistico; il riparto della scissione societaria fra il soggetto gestore dell’infrastruttura ferroviaria ed il soggetto gecompetenza legislativa”. store del servizio ferroviario. Attualmente le due funzioni sono svolte entrambe da Sistemi Territoriali, pur con una organizzazione interna societaria che mantiene separate le due funzioni svolte. Oltre alla gestione delle infrastrutture ferroviarie e di navigazione interna, è previsto che la nuova società Infrastrutture Venete Srl subentri alla Regione come stazione appaltante nei confronti dei gestori del servizio ferroviario regionale e locale. “La nuova società – spiega l’assessore alle infrastrutture Elisa De Berti – diventerà strategica per il sostegno e la promozione della mobilità intervenendo direttamente nel campo del biglietto unico, dell’integrazione ferro-gomma, degli investimenti infrastrutturali.

Il porto turistico di Capri rimane all’amministrazione comunale Il Consiglio di Stato (sentenza numero 6.088) ha rigettato l’appello della società Navigazione Libera del Golfo s.r.l. con cui si chiedeva l’annullamento dell’acquisto da parte del Comune di Capri del 49% delle quote della Porto Turistico di Capri spa, che appartenevano al socio di minoranza Invitalia e che erano state messe a bando. La compagnia si era aggiudicata le quote per divenire socio di minoranza, ma il Comune di Capri ha deciso di esercitare il suo diritto di prelazione, diventando di fatto nel 2016 proprietario del 100% delle azioni. “Dopo l’acquisto, effettuato con un importo di 5 milioni di euro – sottolinea l’amministrazione comunale - gli utili della società Porto Turistico hanno visto un incremento di circa il 100%, ripagando già per intero l’investimento fatto dall’ente pubblico”.

Brexit, Federazione del Mare chiede accordo equo e vantaggioso per tutti La Federazione del Mare chiede il massimo impegno per un accordo sostenibile e reciprocamente vantaggioso tra Gran Bretagna e Ue per la Brexit. Un appello lanciato in occasione dell’assemblea annuale dell’European Network of Maritime Clusters (ENMC) che si è tenuta a Malta. L’export di beni e servizi dall’UE a 27 verso la Gran Bretagna vale 365 miliardi di euro, pari al 54% di tutte le importazioni effettuate dal Regno Unito, mentre l’export britannico verso l’Ue vale 274 miliardi, pari al 43% delle esportazioni totali del Paese. Gli scambi commerciali tra Italia e Gran Bretagna hanno raggiunto nel 2017 quota 34,5 miliardi di euro, di cui 23,1 miliardi di esportazioni verso la Gran Bretagna e 11,4 miliardi di euro di importazioni verso l’Italia. Per la Federazione del Mare l’intesa dovrà ridurre al minimo le difficoltà per le imprese marittime, evitando interruzioni nei porti e nei flussi lungo le complesse catene di approvvigionamento pan-europee. La Federazione ha evidenziato anche come le persone, che si tratti di naviganti o dei tanti altri che lavorano nel settore marittimo, siano spesso trascurate in questo dibattito e che l’accordo deve far sì che le popolazioni possano lavorare, vivere e muoversi in tutta Europa.


all ’Italia - News dall ’Italia - News dall ’Italia - News dall ’Italia - News dall ’Italia Bandita la gara per la nuova Stazione Marittima di La Spezia

E’ stata bandita dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale la gara per l’affidamento in concessione, mediante project financing, del servizio di assistenza passeggeri e realizzazione della nuova Stazione Marittima nel porto della Spezia. A base della gara è stata posta la proposta inizialmente presentata da Royal Caribean e MSC, compagnie alle quali, in un secondo momento si è aggiunta Costa Crociere. I servizi crocieristici verranno svolti dall’aggiudicatario della gara, dapprima sul Molo Garibaldi ovest e nel Terminal II di Largo Fiorillo, così come già avviene oggi; in seguito, una volta realizzato il nuovo Molo Crociere sulla Calata Paita a cura della AdSP, oltre a poter contare sui due ulteriori accosti disponibili sul nuovo molo, verrà realizzata dall’aggiudicatario della gara una nuova Stazione Marittima, per offrire adeguati servizi ai passeggeri. La proposta comprende anche la realizzazione di un “edificio polifunzionale” annesso al terminal e di una grande piazza pubblica coperta, tra i due edifici. Gli investimenti infrastrutturali previsti nella proposta ammontano ad oltre 35 milioni di Euro. I proponenti hanno stimato un fatturato di 415 milioni di Euro per tutta la durata della concessione, che potrà avere una lunghezza massima di Piattaforma Vado Ligure, Consiglio di Stato boccia 37 anni.

istanze di Italia Nostra

le

Il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza emessa a metà 2017 dal Tribunale Amministrativo Regionale per la Liguria con cui erano stati dichiarati in parte inammissibili e in parte erano stati respinti i ricorsi presentati dall’associazione ambientalista Italia Nostra contro il progetto di variante della piattaforma multifunzionale del porto di Vado Ligure, infrastruttura portuale che sarà gestita dalla società terminalista che fa capo all’olandese APM Terminals del gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk. La variante modifica il progetto originario di costruzione del terminal portuale multifunzionale, che prevedeva la realizzazione della piattaforma su un impalcato, con un nuovo intervento consistente nella costruzione dell’opera portuale su un terrapieno. Italia Nostra aveva contestato le modalità di approvazione del nuovo progetto poiché con la costruzione di un terrapieno si sarebbe determinato un blocco della circolazione delle acque e dei sedimenti verso la spiaggia di Savona con evidenti ripercussioni ambientali. Il Consiglio di Stato ha ribadito l’infondatezza e l’inammissibilità dei rilievi mossi.

Sindacati: “Chiarimenti dal MIT su movimentazione merci in ambito portuale” “Un incontro di chiarimento approfondito su presupposti, contenuti e inevitabili ricadute sui lavoratori, di un recente parere espresso dal Ministero della Infrastrutture e dei Trasporti sulla movimentazione di materiali ferrosi in ambito portuale”. Lo chiedono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti al Direttore Generale del Mit, Mauro Coletta, spiegando che: “tale parere non ci trova d’accordo, in quanto insinua pericolose dinamiche di concorrenza sleale sulle banchine, modificando di fatto l’impostazione della norma che sovrintende il mercato del lavoro nell’ambito dei porti e delle operazioni portuali”.

Porto Marghera, approvato l’adeguamento al PRP

La Regione Veneto ha approvato l’adeguamento tecnico-funzionale del Piano Regolatore Portuale dell’AdSP del Mare Adriatico Settentrionale, che riguarda i lavori di arretramento della banchina del Canale Industriale Ovest di Marghera, in corrispondenza dell’ex Area Montesyndial. L’avvio dell’operazione risale al 2009 quando la Capitaneria di Porto di Venezia ha manifestato all’Autorità Portuale la necessità di porre in atto un intervento per la messa in sicurezza del Canale Industriale Ovest di Marghera, così da “prevedere che la somma della larghezza tra nave transitante e nave ferma all’ormeggio sia tale da lasciare almeno 30 metri di franco su ogni lato della nave transitante”. Successivamente l’Autorità marittima, segnalando la necessità di allargare il canale a 190 metri, ha predisposto l’arretramento della sponda sud del Canale Industriale, in corrispondenza dell’area ex Montesyndial, per garantire il transito in sicurezza alle navi portacontainer e portarinfuse solide e liquide che devono raggiungere le aree più interne alla zona industriale ovest. Le prescrizioni della Capitaneria di Porto sono state recepite dal progetto generale di realizzazione del terminal container “Montesyndial”. Dal punto di vista finanziario l’intervento è stato inserito nell’Accordo di Programma, siglato tra Ministero dello Sviluppo Economico, Regione del Veneto, Comune di Venezia e Autorità Portuale di Venezia (ora Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale), e finanziato con un importo di 55.404.503 euro, di cui 51.404.503 a carico del MISE e 4.000.000 di euro a carico dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. Lo stesso accordo prevede l’avvio dei lavori entro giugno 2019”.


News dal Mondo - News dal Mondo - News dal Mondo - News dal Mondo - Ne ITF all’attacco del sistema delle mega alleanze

Le alleanze strette dalle compagnie marittime nel settore container concentrano eccessivamente il mercato nelle mani di pochissimi operatori. Lo denuncia un rapporto realizzato per conto dell’International Transport Forum, organizzazione intergovernativa dell’OCSE, che evidenza come il 95% della capacità di carico messa in campo dal trasporto di linea sulle principali rotte marittime est-ovest sono coperte da vettori che fanno parte di tre sole organizzazioni: la 2M, costituita da Maersk Line e Mediterranean Shipping Company (MSC), la Ocean Alliance, formata da COSCO (con OOCL), CMA CGM e Evergreen e la THE Alliance, che riunisce Hapag-Lloyd, Ocean Network Express (ONE) e Yang Ming. Secondo lo studio, mettendo insieme circa l’80% del volume globale di traffici marittimi containerizzati, questi accordi hanno consentito alle compagnie di acquisire e gestire, attraverso la riduzione dei costi unitari di trasporto, mega-navi che altrimenti alcuni di questi vettori non sarebbero stati in grado di ordinare. Alimentando una tendenza che ha prodotto, tra l’altro, una sovracapacità dell’offerta che si è ripercossa sull’andamento dei noli. Tra gli impatti negativi del fenomeno l’uniformità dell’offerta, la riduzione della frequenza dei servizi e dei collegamenti diretti tra porto e porto, minore affidabilità delle schedule. Secondo ITF le mega alleanze avrebbero prodotto “un aumento dei tempi complessivi di trasporto e per i caricatori generato un’incertezza delle consegne causando un aumento dei costi determinato dalla necessità di aumentare e gestire le scorte”. Il fattore di maggiore criticità consisterebbe però nell’influenza sull’intero sistema dei trasporti con la concentrazione del traffico su determinati sistemi portuali, i maggiori spostamenti di volumi, in grado di influenzare massicciamente la programmazione degli scali, la creazione di una “concorrenza distruttiva” tra gli operatori dei terminal e tra gli altri fornitori di servizi portuali, “con una riduzione del ritorno degli investimenti in grado di condurre al declino dei piccoli porti container e alla scomparsa di piccoli terminal operator”. Lo dimostra la quota di mercato dei terminal controllati dalle compagnie di navigazione, passata dal 18% nel 2001 al 38% nel 2017. L’ITF ha inoltre espresso particolare preoccupazione nei confronti delle “forti pressioni affinché vengano intrapresi lavori, finanziati con fondi pubblici, di potenziamento delle infrastrutture portuali”. “Spese che sovente si rivelano antieconomiche sia a causa della variazione della domanda di servizi portuali che del potere monopolistico esercitato dalle alleanze”. Da qui la messa in discussione del sistema di esenzione per categoria per i consorzi tra compagnie di navigazione previsto dalla normativa europea, dispositivo che, consentendo l’evoluzione del fenomeno ha contribuito all’attuale situazione di grande concentrazione del mercato. “Ci si potrebbe Formazione dei marittimi, ICS vuole riformare la Convenzione STWC chiedere – conclude il Rivedere la Convenzione internazionale STCW sulla formazione dei marittimi per adeguarrapporto – se possano la alle nuove sfide tecnologiche. È la richiesta giunta dal presidente dell’associazione arsussistere ancora vanmatoriale ICS (International Chamber of Shipping), Esben Poulsson secondo il quale la taggi dal mantenimento normativa “dovrebbe fornire una struttura sufficientemente flessibile per adeguarsi alle delle esenzioni”. necessità, in costante mutazione, della flotta mondiale”. “Potrebbe essere necessario sviluppare un approccio più modulare all’acquisizione delle competenze e delle certificazioni. L’avvento di nuove tecnologie sta già cambiando le funzioni che i marittimi svolgono a bordo e le competenze e la formazione di cui hanno bisogno”. Tra le richieste di Poulsson anche la modifica delle cosiddette “white list” sulla conformità di applicazione dei requisiti della STWC: “E’ necessario che ci sia un sistema di monitoraggio più trasparente ed efficace sull’implementazione a livello nazionale per garantire che la Convenzione continui a fornire marittimi competenti ed esperti”. La normativa attuale è stata adottata nel Avanza il programma trilaterale Albania – Montenegro 1978 dall’International Maritime Organization (IMO) ed – Italia è stata aggiornata nel 2010 Il parlamento albanese ha ratificato l’accordo raggiunto lo scorso luglio con emendamenti entrati in tra il governo di Tirana e quello montenegrino per l’apertura di un nuovo vigore il 1° gennaio 2012 con valico di frontiera fra i due paesi. L’intesa prevede oltre alla circolazioun periodo transitorio di cinne via terra anche una linea di trasporto che sfrutti il lago di Scutaque anni. ri, offrendo maggiori potenzialità al settore del turismo. Il ministro degli Esteri Ditmir Bushati ha sottolineato come “nell’ambito del programma trilaterale, Albania – Montenegro - Italia, sostenuto dai fondi dell’Ue, è stato Giappone, ricorso al WTO contro gli aiuti ai cantieri coreani concordato la realizzazione di Niente di fatto alle recenti consultazioni bilaterali tra Giappone e Corea del Sud riun progetto per una linea di traspetto alla richiesta della delegazione nipponica di sospendere gli aiuti pubblici sporto multimodale tra il porto di concessi da Seul ai cantieri navali nazionali. Dopo il rifiuto dei rappresentanti del Bari in Italia, quello di Shengjin in governo sudcoreano, che hanno ribadito la legittimità delle misure, il Giappone Albania e il porto di Bar (Antivari), potrebbe richiedere l’intervento della World Trade Organization per risolvein Montenegro”. re la divergenza. Un possibile ricorso al collegio per la risoluzione delle controversie della WTO confermato dal Ministero del Territorio, delle infrastrutture, dei trasporti e del turismo di Tokyo nel caso fallissero le ulteriori trattative bilaterali previste nel prossimo mese.

6 - novembre 2018


ews dal Mondo - News dal Mondo - News dal Mondo - News dal Mondo - News Ottava portacontainer inserita nel Medgulf/TA6 di 2M

I due partner del consorzio armatoriale 2M, le compagnie di navigazione Maersk Line e Mediterranean Shipping Company (MSC), hanno annunciato la prossima immissione di un’ulteriore portacontainer nel servizio che collega il Mediterraneo occidentale con il Golfo USA denominato rispettivamente dai due vettori TA6 e Medgulf. La rotazione del servizio settimanale, che con l’ulteriore immissione di un’unità sarà operato con otto navi, tocca i porti di Gioia Tauro, Napoli, La Spezia, Barcellona, Valencia, Algeciras, Sines, Freeport, Port Everglades (scalo che le due compagnie hanno in programma di trasferire a Miami), Veracruz, Altamira, Houston, New Orleans, Miami, FreeRotterdam vince l’Espo Award port, Sines, AlgeciÈ andato al porto di Rotterdam l’Espo Award 2018, il premio conferito dall’asras, Barcellona. sociazione dei porti europei a riconoscimento dell’impegno di uno scalo nei confronti della città e della comunità che lo ospita. L’Autorità Portuale olandese ha vinto la decima edizione del concorso per il suo progetto “Il porto di Rotterdam crea un buon ambiente di lavoro per tutti” il cui obiettivo è quello di massimizzare le sinergie tra il porto, la città di Rotterdam e la regione. La cerimonia di premiazione, tenutasi a Bruxelles, è stata anche l’occasione per celebrare il 25° anniversario della costituzione dell’European Sea Ports Organisation. Intanto, dopo quattro trimestri consecutivi di lieve calo, nel terzo trimestre di quest’anno il traffico delle merci movimentato dallo scalo olandese è tornato a crescere registrando un incremento del 3,2% sullo stesso periodo del 2017. In totale sono state movimentate 117,2 milioni di tonnellate di carichi rispetto a 113,5 milioni nel periodo luglio-settembre dello scorso anno.

Intercargo, problema sicurezza per le norme IMO sui combustibili

Intercargo, l’associazione armatoriale delle società del settore rinfuse secche, ha lanciato un nuovo allarme in vista dell’entrata in vigore dal 2020 delle norme IMO per la riduzione allo 0,5% del limite del tenore di zolfo nei combustibili navali. Pur sostenendo appieno l’introduzione delle nuove misure l’associazione ha denunciato “i problemi relativi alla sicurezza che molto probabilmente si presenteranno con questo nuovo importante regolamento”. “L’implementazione efficace, corretta e ordinata del regolamento – sottolinea l’associazione – si basa non solo sugli operatori marittimi, ma anche sugli Stati membri dell’IMO e sui fornitori, incluse le raffinerie petrolifere, i fornitori di bunker e i noleggiatori, che devono assicurare la disponibilità a livello mondiale di combustibili conformi sicuri, cosa che costituisce un problema di rilevo per le navi impiegate nei traffici tramp per il trasporto di rinfuse secche”. Tra le richieste di Intercargo una “applicazione coerente del regolamento” nel periodo di transizione. “Un approccio uniforme da parte degli ispettori di Port State Control dovrà essere attuato in egual misura alle navi che fanno affidamento sulla fornitura di fuel conformi e a quelle che si adeguano optando per metodi alternativi come l’installazione di scrubber, tenendo conto del fatto che sarà necessaria un’esperienza operativa notevole riguardante la conformità. È di fondamentale importanza garantire la sicurezza degli equipaggi, delle navi e dei carichi e la Aumentano gli atti di pirateria protezione dell’amNei primi nove mesi di quest’anno gli atti di pirateria contro le navi sono aumenbiente”. tati anche se per la prima volta dal 1994 si è registrata l’assenza per due semestri consecutivi di casi di sequestri di navi. Complessivamente gli incidenti sono stati 156 rispetto ai 121 nello stesso periodo dello scorso anno. Le navi abbordate 107 (92 nei primi nove mesi del 2017), 32 quelle oggetto di assalti, 13 quelle contro cui sono stati esplosi colpi d’arma da fuoco e quattro le navi sequestrate, tutti episodi verificatisi nel primo trimestre di quest’anno. Il numero di marittimi presi in ostaggio è salito a 112 rispetto a 80 nei primi nove mesi del 2017, 39 marittimi sono stati rapiti e sei feriti. “Anche se il minimo record di sequestri nel secondo e terzo trimestre del 2018 va festeggiato - ha spiegato Pottengal Mukundan, direttore dell’International Maritime Bureau (IMB) - gli episodi di pirateria marittima e di rapine con armi da fuoco sono tuttora diffusi”. Nel solo terzo trimestre di quest’anno il numero totale è salito sensibilmente a 49 rispetto a 34 nel corrispondente periodo del 2017.


News dall ’Europa - News dall ’Europa - News dall ’Europa - News dall ’Europa - News Diporto, infrazione Italia per gli sconti fiscali

La Commissione europea ha inviato una lettera di costituzione in mora all’Italia per non aver riscosso l’importo corretto dell’IVA sul leasing di yacht. Un secondo parere motivato è stato inviato in merito al regime illegale di esenzioni applicato al carburante utilizzato per la propulsione di yacht a noleggio nelle acque dell’Ue. “Il trattamento fiscale di favore riservato alle imbarcazioni e agli aeromobili privati è in evidente contrasto con le norme fiscali comuni e falsa notevolmente la concorrenza nel settore marittimo e in quello dell’aviazione,” ha commentato Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, la fiscalità e l’unione doganale. “In quest’ottica la Commissione si sta adoperando per mettere fine alle norme che tentano di aggirare il diritto dell’Unione in materia”. In particolare, le procedure d’infrazione riguardano la riduzione della base imponibile IVA per il leasing di yacht prevista dalla legislazione fiscale italiana (sebbene l’attuale normativa europea prevede la non tassazione dei servizi quando l’utilizzazione e la fruizione effettive hanno luogo al di fuori dell’Ue, essa non ammette una riduzione forfettaria generale senza la verifica del luogo di utilizzo); le norme relative alle accise sul carburante per le imbarcazioni a motore in Italia (l’Italia, in violazione delle norme Ue, consente di classificare come “commerciali” le imbarcazioni da diporto noleggiate anche quando vengono utilizzate per uso personale, il che può dar loro la possibilità di usufruire Strasburgo, via libera all’accordo commerciale con il Giappone di carburante in Con 25 voti a favore, 10 contrari e un astenuto la Commissione commercio estero esenzione da accisa dell’Europarlamento ha dato il via libera all’approvazione dell’accordo di partenariato per l’alimentazione economico tra Unione europea e Giappone firmato lo scorso 17 luglio. Con il via libera dei motori). di Strasburgo previsto nella plenaria di dicembre e la ratifica dell’omologo organo giapponese si darà luogo a una zona commerciale da 600 milioni di persone che copre un terzo del Pil globale e circa il 40% del commercio mondiale. Alla fine del periodo di transizione saranno aboliti quasi tutti 23 nuovi impegni per la salvaguarda degli oceani i dazi doganali per un La Commissione europea ha annunciato iniziative finanziate per un totale di 300 milioni valore di circa 1 miliardo di euro a tutela dello stato di salute degli oceani. Questo nuovo contributo si aggiunge di euro l’anno sui prodotti ai 550 milioni di euro già stanziati in occasione della conferenza Our Ocean dell’anno e servizi europei esportati scorso, organizzata dell’Unione europea a Malta. Bruxelles, in particolare, ha assunto 23 nel paese del Sol Levante. nuovi impegni volti a migliorare le condizioni degli oceani e a valorizzarne il potenziale. Tra essi spiccano 100 milioni di euro destinati a progetti di ricerca e sviluppo per contrastare l’inquinamento da plastica e 82 milioni destinati ad attività di ricerca marina e marittima, come ad esempio valutazioni degli ecosistemi, mappatura dei fondali e sistemi di acquacoltura innovativi. La nuova azione dell’UE prevede anche un investimento di 18,4 milioni finalizzato a migliorare la sostenibilità dell’economia blu europea, vale a dire quei settori economici che dipendono dall’oceano e dalle sue risorse. Anche Copernicus, il programma dedicato all’osservazione della Terra, occuperà un posto di primo piano nell’elenco dei nuovi impegni. Il suo campo di intervento sarà ampliato grazie a una dotazione 12,9 milioni per la sicurezza marittima e la ricerca sui servizi ambientali costieri, cifra va ad Klaipeda, autorizzato il regime di aiuti per il terminal GNL aggiungersi ai 27 milioni di La Commissione europea ha approvato la compensazione pubblica concessa fondi già stanziati a suo favore dalla Lituania a LITGAS per la fornitura obbligatoria di una quantità di gas durante la Conferenza del naturale liquefatto al terminale GNL presso il porto di Klaipėda. La decisione del 2017. governo baltico modifica il regime di aiuti concesso da Bruxelles nel 2013 per la costruzione e la gestione dell’infrastruttura considerata strategica per ridurre la dipendenza dalle importazioni di energia. Lo scorso agosto, la Lituania ha ricevuto attraverso lo scalo marittimo il suo primo carico di GNL dagli Stati Uniti, in linea con la dichiarazione congiunta del presidente Juncker Sistemi di trasporto intelligente, infrazione per sei Paesi e del presidente Trump di luglio Bruxelles ha avviato una procedura d’infrazione nei confronti di Italia, Austria, per rafforzare la cooperazione Germania, Lituania, Lussemburgo e Olanda per non aver fornito i dati, previsti strategica UE-USA in campo dalle norme sui sistemi di trasporto intelligenti, sulle aree di parcheggio sicure energetico. destinate agli automezzi pesanti e ai veicoli commerciali, che dovrebbero confluire in una banca dati centrale europea. Per la mancanza di informazioni adeguate, spiegano dalla Commissione europea, i conducenti degli automezzi pesanti si trovano spesso di fronte a un numero insufficiente di aree di sosta, e parcheggiano in zone non protette o in luoghi non sicuri. I sei Paesi dispongono ora di due mesi per rispondere alla lettera di costituzione in mora.


Il settore dello shipping propone Confindustria Mare

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ADV Paola Martino

n una rinnovata stagione di relazioni industriali anche gli armatori scendono in campo. La prima Assemblea pubblica di Confitarma targata Mario Mattioli ricapitola lo stato dell’arte della marineria italiana e indica i punti considerati irrinunciabili dal comparto. Con una dedica alla città di Genova e in piena sintonia con Confindustria, all’insegna di un associazionismo che dopo non poche frizioni registra il rientro nella confederazione di un’importante realtà come

d’Amico, è stata indicata l’agenda delle priorità per l’apertura di un dialogo con il governo sulle cose da fare. I numeri “Il cluster marittimo è una risorsa fondamentale per il Paese, che con oltre 33 miliardi di euro di beni e servizi prodotti, rappresenta il 2% del PIL nazionale complessivo, dando lavoro a quasi 500mila persone”, ha esordito Mattioli, chiedendo più centralità e attenzione per un settore al momento gover-

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Registro Navale Panamense - Per informazioni: Consolato di Panama - Via Duomo 319 - 80133 Napoli (NA) - tel: 081 6028540


nato da una sola Direzione Generale all’interno del MIT. Nel 2017, circa il 60% delle merci importate e il 50% di quelle esportate dall’Italia sono transitate via mare per un traffico complessivo di circa 215 milioni di tonnellate, la metà del quale è rappresentato da rinfuse secche e liquide. L’Italia è anche il principale mercato crocieristico d’Europa, con un volume di affari di oltre 13 miliardi (circa il 30% del totale) e un’occupazione di circa 120mila addetti tra diretti e indiretti. “Possiamo contare anche sulla più grande flotta traghetti al mondo e su una vasta e articolata rete di collegamenti, le Autostrade del Mare, i cui effetti benefici per l’economia, l’ambiente e la sicurezza dei trasporti sono ben noti”. Il Registro Internazionale La rilevanza del settore marittimo è garantita dall’applicazione del Registro Internazionale che festeggia i sui primi vent’anni. “La nostra flotta si è rinnovata qualitativamente ed è di fatto raddoppiata: da circa 8,5 milioni di tonnellate di stazza siamo passati a fine 2017 a 16,3 milioni nonostante il periodo difficile vissuto negli ultimi dieci anni”. Il calo dal picco massimo del 2012 (19,2 milioni di tonnellate) non intacca il “peso specifico” della bandiera italiana: “tra le prime quattro dei grandi Paesi del G20, con posizioni di leadership o di assoluto rilievo nei settori più sofisticati, quali unità Ro-Ro, navi da crociera, per prodotti chimici e petroliferi”. Un successo reso possibile dalla competitività restituita dal Registro che ha favorito una ripresa degli investimenti (oltre 30 miliardi) e dell’occupazione. “Oggi la bandiera italiana si colloca al primo posto nel mondo per numero di marittimi italiani e comunitari occupati, pari nel 2017 a circa 38mila, oltre a 8.500 a terra”. Proprio per questo, alla luce degli attacchi condotti negli ultimi due anni nei confronti della norma, “qualsiasi modifica volta a indurre o limitare i benefici del Registro sarebbe controproducente nonché in controtendenza rispetto a quanto si registra a livello europeo”. Sburocratizzazione In Italia è ancora in vigore un decreto risalente al 1895 in tema di sanità marittima. “A causa della stratificazione di norme – sostanzialmente superate ma mai abrogate – il numero di ispezioni per la verifica delle condizioni di lavoro a bordo delle nostre navi non trova pari al mondo. nell’arco di 5 anni mentre tutte le navi sono soggette a tre visite quelle italiane ne devono effettuare quindici. Tutte per verificare le stesse cose”. Da qui la richiesta di semplificazione e l’ammodernamento di alcune “particolarità italiane” come l’ispezione radio e la fideiussione per la locazione a soggetto comunitario. “Abbiamo istituito una Commissione ad hoc per la semplificazione di norme e procedure che ha elaborato un pacchetto di misure a costo zero che avvicinerebbe il nostro shipping a quello delle nazione marittime europee più competitive”. Occupazione ed Education Anche qui Confitarma propone cambiamenti. In primis, “la riforma del collocamento marittimo, con la prevista istituzione dell’Anagrafe Nazionale della Gente di Mare, per avere finalmente un quadro certo del numero e delle qualifiche dei marittimi disoccupati, introducendo così uno strumento efficace di incontro fra la domanda e l’offerta di lavoro”. Maggiore collaborazione viene richiesta anche al Miur, “attraverso la revisione e l’ammodernamento delle materie di insegnamento”, mentre proseguirà “la sinergia tra armamento, scuole e enti di formazione come gli Istituti Tecnici Superiori”. Ambiente Con una flotta sempre più giovane (il 50% delle unità ha meno di dieci anni) ed investimenti sulla sostenibilità ambientale e la sicurezza si chiede maggiore attenzione agli sforzi di un settore che a partire dal 2020 dovrà affrontare la sfida dell’entrata in vigore delle norme sui limiti di zolfo nel combustibile marino e che potrebbe trovare nel gas naturale liquefatto la strada da imboccare nel futuro. “Purtroppo,

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ad oggi, nei porti italiani non è disponibile il rifornimento di Lng e non si sa ancora da dove e con quali costi il combustibile potrà arrivare. Si tratta di un carburante pulito che riduce del 100% le emissioni di zolfo, dell’85% gli ossidi di azoto e del 25% quelle di carbonio”. Marebonus “Nell’ultimo anno le unità ro-ro hanno movimentato più di 100 milioni di tonnellate, con un incremento di oltre il 20% rispetto al 2014 e hanno ormai superato il traffico container di cabotaggio che ne movimenta meno di 90. Siamo convinti che miglioreremo ancora anche grazie al Marebonus che è stato finalmente avviato. L’autotrasporto sceglierà sempre più il mare, potendo contare sulla qualità dei servizi offerti”. Finanza “E’comune interesse di Confitarma e dell’ABI favorire un sempre maggiore sviluppo della relazione tra enti finanziari e imprese armatoriali; è altresì necessario un dialogo continuo anche con quelle realtà, in grande crescita nel panorama nazionale e internazionale, che rappresentano fonti alternative al finanziamento bancario”. Questo dialogo prosegue attraverso tavoli ad hoc che hanno l’obiettivo di evitare fenomeni speculativi. “Bisogna però risolvere quelle delicate situazioni finanziarie che si sono venute a creare negli anni passati attraverso nuova capacità di finanziamento per le imprese armatoriali, diffusione della conoscenza di questo importante e peculiare settore, soluzioni innovative per risolvere i crediti incagliati”. Portualità “Vediamo con favore l’istituzione delle Zone Economiche Speciali (ZES) e delle Zone Logistiche Semplificate (ZLS) in analogia in quanto già avviene in altri Paesi”. Sulla Via della seta: “un’opportunità da cogliere da parte dei nostri porti per non perdere il treno della competizione globale. Tutto dipenderà dalla nostra capacità negoziale e, soprattutto, dal mostrarci uniti, non solo a livello nazionale ma anche a livello europeo. E’ forse proprio quest’ultima la sfida più grande che ci attende, anche per colmare il gap logistico, quantificato in 40 miliardi di Euro all’anno”. Confindustria Mare “E’ giunto il momento di dare avvio al nostro progetto comune. Dobbiamo dare voce forte e unitaria alle componenti industriali del nostro mare. Voci diverse che possono trovare, insieme, la possibilità, di ampliare la loro forza. “Confitarma con Assiterminal, Assologistica, Assonave, Federpesca e Ucina è pronta a costituire il primo nucleo industriale della ‘blue economy’ di Confindustria, che si candida fin d’ora ad essere il punto di riferimento per la futura strategia marittima e logistica al servizio del Paese”. Danilo Toninelli Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Pieno appoggio alle richieste di Confitarma è arrivato dal titolare del MIT che ha ribadito il peso del comparto per l’economia italiana, il ruolo “competitivo” di Registro Internazionale e Tonnage Tax e annunciato a breve l’avvio di “un sistema telematico per la gestione degli arrivi e partenze delle navi nei porti”. Apertura anche per l’avvio di una interlocuzione per l’adeguamento delle normative sulle emissioni navali. “Bisognerà analizzare il peso degli investimenti iniziali per il passaggio al GNL e mettere in conto l’eventuale introduzione di strumenti di incentivazione”. Vincenzo Boccia Presidente Confindustria Ribadite le perplessità sul merito della manovra finanziaria. “Siamo un Paese che per progredire ha bisogno di infrastrutture, di aprire cantieri e non di chiuderli, di realizzare una grande politica per la crescita. Un obiettivo che non può essere realizzato riducendo i fondi alla ricerca e le misure per lo sviluppo di Industria 4.0”. Giovanni Grande

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5 nuove SAR classe 300 per la Guardia Costiera

l supremo organo della giustizia amministrativa ha accolto il ricorso in appello presentato da Cantiere Navale Vittoria (Ro), difesa dagli avvocati Cesare Loria e Luigi Cesaro, del Foro di Roma, dichiarando pienamente legittima l’aggiudicazione in suo favore della gara indetta nel 2016 dal Ministero della Difesa per la realizzazione di 5 unità navali Sar classe 300, con opzione per ulteriori 10 unità (valore della commessa pari a 10 milioni e 450 mila euro). La società veneta, specializzata nella costruzione di unità navali militari e paramilitari, realizzerà le suddette imbarcazioni secondo il progetto presentato in sede di gara basato sulla nave prototipica ideata da Camarc Design per la Marina Malese, già in esercizio da oltre cinque anni. Il Consiglio di Stato ha integralmente accolto le argomentazioni di Cantiere Navale Vittoria, ribaltando la sentenza di primo grado che aveva erroneamente ritenuto, su ricorso del secondo classificato Codecasadue s.p.a., che l’imbarcazione offerta dalla medesima fosse prototipica. E’ stato definitivamente chiarito, all’esito di un accertamento tecnico svolto dal Dipartimento di Ingegneria

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Navale dell’Università di Napoli, che il progetto presentato dall’azienda veneta è conforme alle caratteristiche indicate dal bando e dal capitolato tecnico, e possiede, contrariamente a quanto contestato da Codecasadue, i requisiti di “non prototipicità” e di “capacità tecnica”. Si attende ora la convocazione del Ministero per la sottoscrizione del contratto e l’avvio della realizzazione degli scafi, anche considerato che le motovedette saranno destinate ad operazioni di salvaguardia e soccorso della vita umana in mare e di contrasto all’immigrazione clandestina, potenziando l’attuale flotta in dotazione alla Guardia Costiera Italiana. “Siamo estremamente soddisfatti della sentenza del Consiglio di Stato - commenta Luigi Duò, presidente del Cantiere Navale Vittoria - abbiamo fatto valere le nostre ragioni ma soprattutto abbiamo tutelato il nostro lavoro e il nostro know how. Da vincitori della gara, siamo felici di proseguire la storica collaborazione con la Guardia Costiera. Entro breve tempo doteremo la Guardia Costiera italiana di imbarcazioni di alta qualità, moderne, efficienti e capaci di garantire uno straordinario supporto per il soccorso in mare, il con-

trasto all’immigrazione clandestina e per gli altri compiti istituzionali dell’Amministrazione”. L’azienda, fondata ad Adria (Rovigo) nel 1927 dalla famiglia Duò, progetta e realizza imbarcazioni militari, paramilitari da lavoro, commerciali e da trasporto fino a 100 metri di lunghezza, rispettando i più elevati standard qualitativi comprovati dalle certificazioni ISO 9001 (Sistemi di gestione per la Qualità - Requisiti), ISO 14001 (Sistema di gestione Ambientale), OHSAS 18001 (Sistema di gestione della Sicurezza e della Salute dei Lavoratori) e ISO 38342 (Saldatura Automatica e Manuale). Dalla sua fondazione il Cantiere Navale Vittoria ha costruito oltre 870 unità navali, vedendosi assegnate nel tempo diverse forniture per imbarcazioni della Guardia Costiera italiana, dei Vigili del Fuoco, della Guardia di Finanza e della Marina Militare. L’azienda si è aggiudicata inoltre numerose commesse internazionali da Malta, Cipro, Libia, Croazia, Slovenia, Tunisia, Algeria, Russia e Romania, oltre che diversi progetti da parte di alcuni dei più importanti armatori italiani dell’Oil & Gas dei trasporti e dei lavori marittimi. RedMar


Fincantieri: costituito hub crocieristico in Cina A

lla presenza del Vice Primo Ministro e Ministro dello sviluppo economico e del Lavoro Luigi Di Maio e del Presidente di Cassa depositi e prestiti Massimo Tononi, l’Amministratore delegato di Fincantieri Giuseppe Bono e il sindaco del distretto di Baoshan della città di Shanghai Fan Shaojun hanno firmato i contratti relativi alla creazione di un hub di settore, dedicato principalmente alle attività crocieristiche, ma anche cantieristiche e marittime, nell’ambito dello sviluppo di tali comparti avviato dalla Cina. Nel quadro delle intese tra Fincantieri, CSSC e Carnival Corporation & plc annunciate nel febbraio 2017 e relative alla costruzione di due navi da crociera, le prime unità di questo genere mai realizzate in Cina per il mercato locale, l’hub fungerà da fondamentale bacino industriale per alimentare questa produzione. Oggi, infatti, il 70% del valore totale di una moderna nave da crociera è realizzato attraverso la fornitura. Il distretto di Baoshan fornirà finanziamenti, agevolazioni fiscali, commerciali e amministrative, terreni e altre risorse, anche in vista di un eventuale insediamento di aziende straniere introdotte dai partner. Fincantieri, infatti, ha dato ampio supporto al distretto nella definizione delle preferential policies per attrarre i fornitori e promuoverà il parco presso il proprio network e al di fuori dello stesso, come base per le società che vogliano accedere alle opportunità del progetto. In questo modo il Gruppo diventerà il volano per l’insediamento in Cina della propria catena di fornitura, o di altre Pmi, che in questo modo trarrebbero un notevole vantaggio dall’operazione. Questo progetto si inquadra nelle iniziative intraprese da Fincantieri in Cina finalizzate allo sviluppo del comparto crocieristico locale, che nei prossimi giorni potrebbero raggiungere nuovi obiettivi. Queste attività consentiranno al Gruppo di presidiare come first mover lo sviluppo di un mercato strategico e ad alto potenziale, di allargare i suoi confini e di porre le basi per far crescere ulteriormente le prospettive d’affari e accedere anche ai mercati più complessi, tenendo conto del momento particolarmente favorevole che il settore crocieristico sta vivendo. Settore crocieristico Fincantieri e Virgin Voyages, brand

del Gruppo Virgin e operatore globale del comparto crocieristico, hanno firmato un contratto del valore di circa 700 milioni di euro per la costruzione di una quarta nave da crociera, che verrà consegnata alla fine del 2023. La nuova unità sarà gemella delle tre già ordinate dalla società armatrice a Fincantieri, la cui costruzione è già stata avviata presso il cantiere di Sestri Ponente (Genova) e che entreranno a far parte della flotta di Virgin Voyages rispettivamente nel 2020, 2021 e nel 2022. Come le altre navi della classe, la quarta unità avrà circa 110.000 tonnellate di stazza lorda, una lunghezza di 278 metri, una larghezza di 38, e sarà dotate di oltre 1.400 cabine in grado di ospitare a bordo più di 2.800 passeggeri, assistiti da un equipaggio di oltre 1.100 persone per garantire lo stile distintivo di Virgin. Queste navi si caratterizzeranno per il design originale e un’elevata complessità, nonché per una gamma di idee e soluzioni di progettazione altamente innovative, in particolar modo in relazione al recupero energetico e al limitato impatto ambientale. Le unità saranno infatti dotate di un sistema di produzione dell’energia elettrica da circa 1 MW che utilizza il calore di scarto dei motori diesel. Il risultato è quindi un progetto in grado di distinguere Virgin Voyages nel panorama crocieristico mondiale. Settore militare Il gruppo triestino costruirà la quin-

dicesima nave del programma sviluppato nel sito di Marinette: nell’ambito del programma Littoral Combat Ship (LCS) della US Navy, il consorzio di cui fanno parte Fincantieri, tramite la sua controllata Fincantieri Marinette Marine (FMM), e Lockheed Martin Corporation, si è aggiudicato il contratto per la costruzione di una ulteriore LCS. LCS 29 sarà la quindicesima nave del programma LCS variante “Freedom”, uno dei principali di costruzione navale per la Marina degli Stati Uniti. Fincantieri e Lockheed Martin sono impegnate a pieno ritmo nella produzione e ad oggi hanno consegnato sette navi alla US Navy, di cui due quest’anno – “Sioux City” e “Wichita”. Ci sono attualmente sette unità già in diversi stadi di costruzione nel sito di Fincantieri Marinette Marine. Il programma LCS è stato assegnato nel 2010 a FMM, nell’ambito della partnership tra Fincantieri e Lockheed Martin, leader mondiale nel settore della difesa. La variante “Freedom” costituisce una nuova generazione di navi multiruolo di medie dimensioni, progettate per attività di sorveglianza e difesa costiera, per operazioni in acque profonde e per diversi tipi di missioni nell’ambito della difesa da minacce di tipo “asimmetrico” quali mine, sottomarini diesel silenziosi e navi di superficie veloci. Le unità LCS variante “Freedom” sono state impiegate con successo nel Pacifico occidentale. Sandro Minardo

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Robins, tecnologie robotiche per l’ispezione delle navi T

ra i numerosi campi di applicazione delle tecnologie robotiche, l’ispezione delle navi è senza dubbio uno di quelli in cui i potenziali benefici sono evidenti, ma in cui i requisiti sono più stringenti e le condizioni operative più severe. Molti progetti di ricerca hanno confermato la possibilità di utilizzare robot nell’ispezione navale, almeno in linea di principio, ed alcune applicazioni pratiche sono già state implementate con successo, anche seguendo esperienze simili in altri settori industriali quali Energia e Oil & Gas. Tuttavia, non esistono ancora soluzioni complete in grado di consentire un utilizzo diffuso di sistemi robotici in assistenza agli ispettori navali e alcuni passi avanti nella tecnologia, così come nella normativa, devono ancora essere compiuti. ROBINS (1), un progetto collaborativo co-finanziato dalla Comunità Europea e coordinato dal RINA, si pone come obbiettivo di colmare il gap che ad oggi limita la possibilità di utilizzare le tecnologie robotiche nelle ispezioni navali. A tal fine, sono stati individuati alcuni requisiti tecnologici chiave che ancora non trovano riscontro nei robot attuali: - I sensori (ottici o di altro tipo) devono avere la capacità di individuare zone critiche e difetti nello scafo fornendo informazioni almeno equivalenti a, se non migliori di, quelle normalmente ottenute da un ispettore umano che opera in prima persona nelle stesse condizioni. - I robot devono avere la capacità di esplorare sia spazi grandi e regolari che spazi angusti, accidentati, sporchi e con geometrie complesse mantenendo conoscenza della loro posizione e orientamento nello spazio. - I dati raccolti durante le attività di ispezione devono essere acquisiti, trasmessi ed archiviati in modo da garantirne la confidenzialità, l’integrità e la disponibilità ai livelli richiesti dal tipo di ispezione svolto. - Devono essere disponibili strumenti software evoluti ed adeguati per l’ana-

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lisi e la presentazione dei dati raccolti durante l’attività di ispezione, come ad esempio filmati e fotografie, in modo da offrire informazioni dettagliate ma di efficace e rapida fruizione, evitando ad esempio la necessità di esaminare decine o centinaia di fotografie o vari minuti di filmati. In ROBINS sono stati scelti due scenari operativi rappresentativi della fenomenologia di situazioni tipiche che si possono incontrare durante l’attività ispettiva: - Ispezione di grandi spazi quali stive o cisterne, che presentano un ridotto numero di superfici irregolari o altri ostacoli al movimento, ma presentano strutture ripetitive e volumi molto estesi. - Ispezione di spazi molto angusti e irregolari come casse di zavorra, gavone di prua, doppi fondi, ecc. che presentano numerosi ostacoli per l’accesso e l’esplorazione, oltre che condizioni critiche di illuminazione e pulizia delle superfici. Per affrontare situazioni tanto diverse, in ROBINS vengono sviluppati due droni aerei con caratteristiche e prestazioni diverse: un drone “collision-tolerant” capace di accedere a spazi confinati complessi, ed un drone aereo più grande e sofisticato, con un equipaggiamento di sensori e software in grado di consentire un’operatività semi-autonoma in grandi spazi. Una componente essenziale delle ispezioni, almeno per quanto riguarda le visite di classe e statutarie, è la misurazione degli spessori. In ROBINS, questo compito è affidato ad un crawler, un robot dotato di ruote magnetiche in grado di procedere lungo pareti metalliche e di superare alcune tipologie di ostacoli tipici delle strutture navali. Il crawler viene utilizzato principalmente all’interno delle stive, dove le sue capacità possono essere sfruttate al meglio. Un ruolo fondamentale è riservato agli strumenti software per l’elaborazione dei dati. Gli strumenti software sviluppati in ROBINS hanno lo scopo di produrre ed esplorare un modello 3D virtuale dello spazio ispezionato.

Grazie ad un processo di elaborazione capace di combinare immagini fotografiche bidimensionali e dedurne la terza dimensione, il software consente di effettuare tour virtuali durante i quali l’ispettore può “volare” virtualmente nello spazio, esaminare accuratamente i dettagli di suo interesse ed aggiungere ulteriori fotografie, annotazioni, disegni o altro, “appiccicandoli” nei punti scelti del modello 3D. Inoltre, tramite un processo basato su tecniche di deep learning e intelligenza artificiale per l’analisi delle immagini, il software offre all’ispettore un aiuto nella identificazione e catalogazione di difetti, aree critiche o altre anomalie. La possibilità di sviluppare le piattaforme robotiche e di verificarne le prestazioni è amplificata grazie alla realizzazione di uno speciale laboratorio presso l’Università di Genova. In tale laboratorio, le piattaforme robotiche possono essere sottoposte ad una serie di test e misurazioni in una struttura appositamente progettata e costruita che riproduce, in un ambiente strumentato e controllato, scenari e situazioni operative tipiche della nave. I risultati dei test ottenuti in laboratorio sono poi confrontati con test al vero a bordo di navi reali, realizzando in tal modo un loop virtuoso di continuo miglioramento delle tecnologie e degli allestimenti di laboratorio ed offrendo ampie opportunità anche per un futuro impiego del laboratorio stesso per uno sviluppo tecnologico e normativo, ad esempio traducendo i protocolli di test in un vero e proprio standard per le piattaforme robotiche utilizzate nell’ispezione delle navi (1) Il progetto ROBINS ha ricevuto finanziamento dal Programma di Ricerca ed Innovazione Horizon 2020 dell’Unione Europea (Grant Agreement No 779776). Enrico Carrara Funzionario tecnico senior presso il Marine Technical Excellence Center del RINA (RINA Services S.p.A.) ed è il Coordinatore Tecnico del progetto ROBINS


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Paolo d’Amico nominato Presidente di Intertanko

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aolo d’Amico, Presidente di d’Amico Società di Navigazione S.p.A., è stato nominato nei giorni scorsi Presidente dell’International Association of Independent Tanker Owners (Intertanko), associazione internazionale portavoce degli armatori di navi cisterna indipendenti fin dal 1970. Con i suoi 204 membri appartenenti a più di 40 paesi, 3.976 navi cisterna e 353 milioni dwt, Intertanko favorisce la sana concorrenza tra i player assicurando allo stesso tempo che le materie prime circolino in totale sicurezza e nel rispetto degli standard ambientali internazionali; inoltre opera per migliorare il settore e implementarne il futuro in modo costruttivo a livello globale, favorendo le relazioni tra l’industria e i suoi stakeholders. I principali obiettivi dell’associazione sono sviluppare e promuovere le best practice in tutti i settori dell’industria delle navi cisterna; svolgere un’influenza positiva e propositiva con le principali parti interessate, armonizzando la voce di un settore industriale unito, impegnandosi anche con i responsabili politici e i decision maker; promuovere l’industria del trasporto dei prodotti liquidi, comunicandone il ruolo, l’importanza strategica e il valore sociale; fornire servizi chiave ai membri, come consulenze personalizzate e l’accesso alle informazioni, consentendo contatti e comunicazioni sia all’interno dell’associazione, sia con le autorità marittime, le organizzazioni, le associazioni di categoria. “Per me è un grande onore ricoprire la carica di Presidente di un’associazione che lavora quotidianamente per rappresentare al meglio gli armatori e i

gestori delle navi cisterna, promuovendone l’awareness sia verso il pubblico che verso il mondo politico e le autorità - ha commentato Paolo d’Amico - Sono certo che faremo un ottimo lavoro negli anni a venire, a supporto di un’industria

to consigliere di amministrazione, con specifica responsabilità del segmento delle “navi cisterna”. Dal 1998 è anche consigliere di amministrazione della d’Amico International S.A.. Dal 2002 riveste la carica di Presidente della capogruppo, d’Amico Società di Navigazione S.p.A. Dal 2006 è consigliere di amministrazione della d’Amico Tankers d.a.c. (Irlanda) la società operative interamente controllata dalla società quotata presso Borsa Italiana, d’Amico International Shipping S.A. (Lussemburgo) di cui è Presidente sin dalla quotazione. Ricopre inoltre cariche in altre società ed enti sia del gruppo che esterne al gruppo tra cui quella di consigliere di amministrazione della società quotata, Tamburi Investment Partners S.p.A.. È stato inoltre membro del consiglio di Confitarma – Confederazione Italiana Armatori - che ha presieduto per tre anni (2010-2012). Nel 2013 è stato insignito del titolo di Cavaliere del Lavoro. d’Amico Group Profile d’Amico Società di Navigazione S.p.A. è la holding di un gruppo leader mondiale nel trasporto marittimo attivo nei settori delle navi da carico secco, delle navi cisterna e nei servizi strumentali all’attività marittima. Il Gruppo d’Amico vanta una lunga e storica tradizione imprenditoriale familiare, che nasce nel 1936, ed ha sviluppato nel corso degli anni la propria presenza nel mondo, con uffici nei più importanti centri mercantili marittimi. La controllata indiretta d’Amico International Shipping S.A. (DIS), sub-holding delle attività relative alle navi cisterna, è quotata presso Borsa Italiana. Cosimo Brudetti

Primo italiano a ricoprire la carica dell’International Association of Independent Tanker Owners

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altamente competitiva, trasparente e sostenibile, con l’obiettivo di raggiungere elevati standard internazionali, promuovendo la cooperazione e il dialogo aperto tra i soci e tutti gli stakeholders”. Paolo d’Amico, 64 anni, entra in d’Amico Società di Navigazione S.p.A. nel 1971 e nel 1981 ne viene nomina-


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Nuova linea settimanale Cosco collegherà Venezia e il Pireo L

a nave porta container AS Fatima ha scalato il porto di Venezia il 9 novembre, attraccando al terminal Vecon, e inaugurando così il nuovo servizio espresso “feeder” che collegherà settimanalmente lo scalo lagunare con il Pireo. Il servizio, con un transit time di due giorni e mezzo Pireo - Venezia e viceversa, prevede l’impiego di unità da 1.400 TEU ed è operato dal gruppo Cosco Shipping Lines. Tale servizio consente di collegare settimanalmente lo scalo di Venezia con l’HUB Pireo di Cosco Shipping da dove più di 20 partenze settimanali dell’Armatore cinese consentono di inoltrare molto velocemente le merci in tutto il mondo. Tale risultato, frutto di una intensa collaborazione, è stato perfezionato a seguito di due incontri presso l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Settentrionale tenutisi rispettivamente il 18 ottobre scorso fra il Presidente Pino Musolino e il Vice Presidente di Cosco Shipping Europe Mr. Tian Dong e il 29 ottobre scorso fra il Presidente Pino Musolino e la delegazione di Cosco Shipping Lines composta da Mrs. Yu Tao (Deputy Managing Director)

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di Cosco Shipping Lines, Mr. Wang Zuwen (member of the BOD di COSCO Shipping Lines) Mr. Hu Hua (Managing Director di Cosco Shipping Line Italy ) e Marco Donati (General Manager di Cosco Shipping Lines Italy). “Gli incontri e le relazioni avviate da tempo con il gruppo Cosco Shipping hanno confermato l’interesse nei confronti del porto di Venezia da parte di uno dei maggiori attori mondiali dello shipping, aprendo la strada al nuovo collegamento regolare con il Pireo”, afferma Pino Musolino, Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Settentrionale. “Il risultato ottenuto garantirà un significativo incremento del traffico container, settore che anche nel 2018 segnerà un record storico per Venezia, e conferma che è questa la strada giusta per incrementare i traffici dello scalo veneziano. Il nostro porto è, e si candida ad essere sempre di più, uno degli hub più importanti per l’import e l’export italiano e del Nordest. Per attrarre i traffici lavoriamo quotidianamente alla ricerca di nuovi accordi commerciali che possono essere raggiunti con dedizione e costanza. Con questa stretta collaborazione

con Cosco diamo corpo e sostanza alla strategia della “Nuova Via della Seta”, per creare valore alla nostra economia e al nostro territorio”. “Cosco Shipping ha una grande tradizione ed esperienza nei collegamenti shuttle: ormai da anni serviamo egregiamente il porto di Napoli con un servizio analogo Pireo – Napoli - Pireo che ci ha consentito di diventare un importante player nel porto di Napoli. La stessa strategia sarà trasferita al porto di Venezia da dove offriremo servizi da e per Venezia verso le maggiori destinazioni con tempi di transito veramente ridotti, soprattutto perché il feeder che collega Venezia a Pireo non effettuerà nessun altro scalo e la merce a Pireo troverà servizi madre per tutte le principali destinazioni con frequenza elevatissima” afferma Marco Donati, General Manager di Cosco Shipping Lines Italy. Cosco Shipping Lines Italy offrirà, altresì, servizi intermodali da e per il porto di Venezia per tutte le principali destinazioni del Nord Italia; con questo nuovo servizio si rafforza la strategia di Cosco di prestare una particolare attenzione al mercato italiano. Sandro Minardo


Rinnovato il consiglio direttivo di Youngship Italia L’Associazione YoungShip Italia ha rinnovato le cariche sociali per il biennio 2017-2019, in seguito ai primi cinque anni di attività. Il clima di condivisione che ha caratterizzato l’elezione del nuovo Consiglio ha consentito la presentazione di una lista unica di candidati, focalizzata sull’attuazione di un variegato programma che vedrà impegnata l’Associazione su più fronti nel futuro. Si è parlato anche del percorso fatto fino a oggi ed è risultata molto interessante la diversità delle professioni giovanili che hanno aderito all’associazione: agenti marittimi, avvocati marittimisti, broker, assicuratori marittimi, giovani armatori, ingegneri navali, terminalisti e altri ancora. L’Assemblea dei giovani dello Shipping ha eletto Andrea Morandi come nuovo Presidente. Il nuovo consiglio direttivo risulta attualmente così composto: Andrea Morandi: Presidente; Alberto Portolano: vice Presidente Sud Italia, Sicilia inclusa; Pietro Di Sarno: vice presidente centro Italia, Sardegna inclusa; Andrea Fertonani: vice Presidente nord Italia; Stefania Catanzaro: Segretario Generale, segretario responsabile dei rapporti con YoungShip International, addetto stampa; Andrea Cepollina: responsabile formazione ed eventi; Riccardo Macleod: responsabile formazione ed eventi; Mauro Zizzi: Tesoriere; Niccolò Braibanti: responsabile social e web. Risulta rinnovato anche il collegio dei probiviri composto da Emanuele Caretti,

Andrea Morandi Federico La Fauci, Federico Sommella, Luigi Maurino. Il direttivo ha inoltre sottolineato la volontà di mantenere vivo l’interesse di tutti i settori dello shipping privilegiando le relazioni e creando un network tra gli stessi associati che permetta a ognuno di scambiare esperienze e di proporre idee riguardanti il proprio know-how. Andrea Morandi entusiasta del nuovo impegno assunto, commenta: “Sono contento di poter mettere al servizio dei giovani il mio bagaglio di conoscenze e di relazioni affinché l’associazione possa continuare a crescere sulla scia tracciata con soddisfazione nei primi

SLC

quarantanni; il mio impegno verterà nel continuare a coinvolgere anche i giovani di Federagenti e Confitarma, con i quali abbiamo già condiviso iniziative di qualità, che hanno portato un riscontro più che positivo nella comunità dello shipping”. “Lascio l’associazione per superamento dei limiti di età ma continuerò a seguirne da spettatrice le sue iniziative, ben disposta a supportarla ogni qual volta il mio aiuto potrà portare valore aggiunto. Passo il testimone con gioia ad Andrea con il quale, sin dalla costituzione dell’associazione abbiamo condiviso progetti, scopi ed una bella amicizia, faccio a lui ed al nuovo direttivo i migliori auguri di buon lavoro. Spirito di iniziativa, professionalità, coesione e voglia di fare non mancano ai nuovi rappresentanti di YoungShip Italia che sono certa potranno dare nuova linfa vitale all’associazione e ben rappresentare gli interessi e le necessità dei nostri giovani associati a livello Nazionale e Internazionale”; commenta Simona Coppola, presidente uscente. RedMar

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Filiera della crocieristica grande opportunità per l’Italia S i è conclusa con successo l’ottava edizione di Italian Cruise Day, il forum annuale di riferimento in Italia per il comparto crocieristico ideato e organizzato da Risposte Turismo, quest’anno in collaborazione con Trieste Terminal Passeggeri, tenutosi presso la Stazione Marittima di Trieste. Tra i messaggi principali emersi durante la giornata di lavori, la necessità di migliorare le infrastrutture a supporto della crocieristica, non solo a livello portuale, ma anche in termini di accessibilità e di intermodalità (porto-città e porto-aeroporto). Inoltre, la crescente polarizzazione dell’offerta di navi di crociera, proget-

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tate per accogliere un numero sempre maggiore di passeggeri o, all’estremo opposto, per offrire esperienze diversificate per itinerari o per personalizzazione del servizio. Infine, le grandi opportunità all’orizzonte per tutti gli attori della filiera crocieristica attiva in Italia, dalle compagnie ai cantieri, dai porti fino alle destinazioni turistiche toccate dagli itinerari in una fase d’oro per gli ordinativi di nuove navi. Nel corso del forum sono stati inoltre evidenziati il ruolo da apripista della crocieristica, rispetto ad altri settori, su tematiche importanti quali il riciclo e, più in generale, la sostenibilità ambientale, e l’importanza per il futuro di una

formazione professionale sempre più specializzata. Attenzione infine alle leve utilizzate dagli agenti di viaggio per incentivare la clientela alla scelta del prodotto crociera, e al rapporto tra crocieristica e gestione dei flussi turistici. “Alla sua ottava edizione – ha dichiarato Francesco di Cesare, Presidente di Risposte Turismo – il forum si è confermato appuntamento di lavoro, occasione di crescita e confronto per gli operatori. È il risultato non solo del coinvolgimento di relatori di prestigio quanto a realtà che rappresentano e cariche che ricoprono, ma dello stimolo che noi diamo loro, e che loro raccolgono, di dare vita ad un dibattito franco


per affrontare i temi rilevanti e di attualità che guideranno l’evoluzione del comparto”. “Italian Cruise Day - ha proseguito di Cesare - non come vetrina per presentare prodotti e programmi ma occasione per evidenziare le priorità da seguire, sensibilizzare chi di dovere sulla rilevanza e le ricadute di questo comparto e affrontare e risolvere eventuali criticità. È con un pizzico di orgoglio che mi sento di poter dire che l’evoluzione della crocieristica italiana passa anche dall’Italian Cruise Day”. Il forum ha rappresentato anche quest’anno per gli oltre 200 partecipanti provenienti da tutta Italia uno spazio d’incontro, confronto e formazione sulle più importanti tematiche riguardanti il presente e il futuro della crocieristica nel nostro Paese, nonché un’occasione di business networking. Nelle tavole rotonde che hanno animato il programma, coinvolgendo in più di un’occasione la folta platea di delegati presenti in sala, numerose

sono state le tematiche affrontate dai relatori: dalle potenzialità del prodotto crociera agli investimenti effettuati e in programma da parte di compagnie e terminal, dalla costruzione degli itinerari croceristici alle relazioni all’interno della filiera di produzione, fino all’intermediazione del prodotto crocieristico, ai prodotti per la nave da crociera del futuro e alla gestione dei flussi turistici. Come da tradizione del forum, nell’ambito di Italian Cruise Day sono stati inoltre assegnati il Premio di Laurea ICD (valore: 1.000 euro) e il Premio di Laurea Assoporti (valore: 500 euro), dedicati agli autori delle migliori tesi dedicate rispettivamente, alla produzione e/o al turismo crocieristico e alla portualità crocieristica. Ad aggiudicarsi il Premio di Laurea ICD 2018 è stata Veronica Asta (Università degli Studi di Genova), con la tesi “Optimization models to design a new cruise itinerary: Costa Crociere case study”. Alessia Mazzocca (Università degli Studi di Napoli Parthenope) è stata invece la vincitrice del Premio di Laurea Assoporti, con la tesi “La misurazione dell’innovation service nei sistemi di accoglienza crocieristica: evidenze empiriche”. La consegna dei due riconoscimenti si è inserita all’interno di Spazio Giovani, l’insieme delle iniziative e delle attività che Risposte Turismo, nell’ambito di ogni edizione di Italian Cruise Day, dedica a giovani e studenti. Ne fa parte, oltre ai due premi di laurea, anche Carriere@ICD, l’unico career day in Italia dedicato al settore crocieristico che anche quest’anno ha dato a 50 giovani desiderosi di intraprendere un percorso professionale in questo comparto la possibilità di svolgere una serie di incontri e di colloqui one to one con alcune delle più importanti aziende del comparto. Ad incontrare i ragazzi negli spazi della Stazione Marittima di Trieste sono state Costa Crociere, Dock & Discover, Dreamlines, Fincantieri, Intempo, Italian Host, Medov, MSC Crociere, Trieste Terminal Passeggeri, Trumpy Tours e Venezia Terminal Passeggeri. “Trieste Terminal Passeggeri ed io personalmente - ha dichiarato Franco Napp, Amministratore Delegato Trieste Terminal Passeggeri - siamo stati lietissimi di avere potuto organizzare ed ospitare presso il nostro terminal l’Italian Cruise Day 2018. La crocieristica in Adriatico è oggi a un bivio in considerazione delle problematiche attinenti alla salvaguardia di Venezia. Non si può pensare infatti di poter organizzare degli itinerari in Adriatico senza avere un hub di riferimento nella sua pienezza operativa qual è oggi Venezia. Riteniamo che solo una forte azione di lobby

Francesco Di Cesare nei confronti del Governo possa consentire di trovare una soluzione definitiva per Venezia. Consolidando Venezia si potrà dare certezza agli armatori che potranno pianificare senza sorprese gli itinerari adriatici. Se la crocieristica a Venezia verrà mantenuta e rafforzata, ne beneficerà l’intero bacino Adriatico con Trieste in primis”. “L’Italia è al centro delle rotte mediterranee e resta tra le destinazioni più ambite del mondo – ha affermato Roberto Martinoli, Chairman Clia Italy - ma per sfruttare tutte le potenzialità deve sciogliere i nodi relativi a infrastrutture di collegamento, porti adeguati, burocrazia, troppe norme fiscali, come anche un problema di percezione. Il settore delle crociere è giovane e moderno, riesce a prevedere i flussi con anticipo, sviluppa navi sempre più ecologiche e pulite, un impatto economico positivo e diffuso, ma spesso è circondato da luoghi comuni e non supportato da un ecosistema di business ottimale e un’attenzione altalenale delle istituzioni.” Massimo Brancaleoni, Senior Vice President World Wide Sales Costa Crociere, ha spiegato come Costa è da sempre impegnata nella valorizzazione del territorio italiano e del suo straordinario patrimonio culturale attraverso programmi specifici per i propri ospiti, “Ma il nostro impegno è quello di fare ancora molto di più. Abbiamo di fronte a noi una straordinaria opportunità da cogliere. L’industria crocieristica si appresta a vivere anni di avvincenti sfide e ambiziosi traguardi. L’Italia sta al centro dell’ecosistema crocieristico europeo. Località e porti italiani rappresentano asset chiave per qualificare in modo rilevante l’esperienza degli ospiti. Auspichiamo una sempre più stretta collaborazione tra autorità nazionali, locali, porti e compagnie di crociere per incrementare ulteriormente il contributo sociale ed economico della nostra in-

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dustria a favore dell’intero Paese”. Leonardo Massa, Country Manager di MSC Crociere, dal canto suo ha affermato: “MSC Crociere si appresta a chiudere un anno di fortissima crescita sia a livello globale che nel mercato italiano. Al termine del 2018 nei soli porti italiani le nostre navi avranno movimentato più di 3 milioni di crocieristi, con un +16% rispetto all’anno scorso. Tutte le nostre navi, a partire da MSC Seaview che abbiamo battezzato a giugno, hanno fatto registrare il tutto esaurito in qualsiasi periodo dell’anno. Nel 2019 ci apprestiamo a battezzare altre due nuove ammiraglie, MSC Bellissima e MSC Grandiosa, che saranno entrambe posizionate nei porti italiani a testimonianza della centralità del mercato italiano per MSC Crociere e per l’intero settore. L’arrivo di queste due nuove unità ci consente di consolidare ulteriormente la nostra leadership in Europa e nel Mediterraneo, rafforzando al tempo stesso anche la nostra presenza in tutti i mari del mondo”. Anche per il Gruppo Royal Caribbean l’Italia è al centro della strategia eu-

ropea della compagnia, come ha affermato Silvio Ciprietti, Head of Sales Italy del Gruppo: “Intendiamo continuare a investire in Italia confermando il nostro impegno sui porti di Roma e Venezia. Abbiamo, inoltre, rivisto completamente la nostra struttura sul territorio e oggi ci presentiamo con una nuova organizzazione, per essere in linea con le aspettative dei clienti e dei nostri business partner, a partire dalle agenzie di viaggi. Il profilo del crocierista si sta evolvendo verso una maggiore segmentazione e noi rispondiamo con un’offerta diversificata e sempre nel segno di un servizio eccellente. Il 2018 è stato per noi un anno straordinario con tre nuove navi per Royal Caribbean, Celebrity Cruises e Azamara Club Cruises e risultati oltre le aspettative: per il 2019 registriamo già un +20% sul prenotato 2018, con un’ottima performance del prodotto di lungo raggio Caraibi.” Non poteva mancare la voce di chi costruisce questi giganti del mare. “Stiamo vivendo uno dei periodi più favorevoli del settore crocieristico, se non addirittura il più florido in assolu-

to - ha affermato Maurizio Cergol, Senior Vice President Marketing and New Concept Development Fincantieri - La competizione però andrà sicuramente inasprendosi nel prossimo futuro, con nuovi operatori che cercheranno di entrare nel mercato. Solamente attraverso il rafforzamento della struttura industriale, con un consolidamento sempre crescente, saremo in grado di continuare a competere con successo nel lungo periodo e a livello globale”. Pierluigi Portalupi – Head of Marine and Transport Generali Global Corporate & Commercial Italia “Le innovazioni tecnologiche ed elettroniche di bordo unite alle crescenti dimensioni delle navi sono tra le principali sfide che cambiano il ruolo dell’assicuratore, sempre più partner dei clienti nell’affrontare i rischi connessi all’industry crocieristica. Con un’esperienza nel settore marittimo di quasi duecento anni Generali ha saputo affrontare con successo i cambiamenti storici avvenuti nel comparto fornendo sempre soluzioni innovative”. Paola Martino

Investire nella nostra bellezza per far crescere l’economia Z

eno D’Agostino, Presidente Assoporti, ha fatto notare che è stato sviluppato un grande lavoro per i nostri porti dal punto di vista promozionale, considerato il peso del segmento crocieristico. L’Associazione si è adoperata per lo sviluppo dell’integrazione con le città. Anche se quest’ultimo non riguarda soltanto le crociere ma tutto il traffico e le attività connesse in ambito portuale, con le crociere si possono implementare delle utili attività di comunicazione sociale con i territori circostanti. “Personalmente non sono professionalmente molto legato al settore crocieristico, mentre lo sono per quello merci e per logistica - ha affermato il presidente Assoporti - ma l’entusiasmo che ha generato in me questo settore lo devo a questa manifestazione e di questo vorrei ringraziare Francesco di Cesare che ci ha dato una prospettiva globale molto importante per chi opera o si avvicina a questo ormai ricco e strategico mercato. Una peculiarità che mi ha colpito è il fatto che passiamo dall’avere in Italia cinque porti crocieristici tra i primi dieci del Mediterraneo nel 2017 a sei porti nel 2018, senza tralasciare la previsione di un forte in-

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Zeno D’Agostino cremento nel numero dei passeggeri che nell’anno prossimo dovrebbero passare dai dieci milioni ai dodici milioni. Questo significa che le iniziative che stanno portando avanti tutti i porti italiani, grandi e piccoli, come progetti, lavori, adeguamenti strutturali, stanno portando i frutti sperati. Il settore crocieristico in Italia punta sulla bellezza, che noi abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni, ma per chi ci visita non è una

cosa così scontata, e questa bellezza la possiamo vendere come valore aggiunto, in maniera sempre più professionale, sempre più integrata in una economia fatta di servizi, di trasporti, di manifattura, di capacità di fare squadra a livello istituzionale locale e nazionale, tra pubblico e privato. Questa costatazione mi porta ad un’altra considerazione, quella che noi abbiamo una serie di caratteristiche che ci possono consentire di non seguire le cose che anche gli altri fanno, noi abbiamo tutta una serie di caratteristiche che sono specifiche: per citarne una, sostenibilità sociale, abbiamo una grandissima integrazione tra la vita di un porto e la vita di una città e questo è un valore su cui dobbiamo investire, più si integra il porto con la città più vedremo crescere questa economia. Un’economia che ritengo inattaccabile dal punto di vista competitivo da altri paesi perché non hanno tutto quello che abbiano noi e su questo terreno non potranno mai raggiungerci, e su questi valori, su questi fattori dobbiamo costruire il futuro della nostra economia”. P.M.


Ripensare il sistema turismo per riprendere la leadership P

iefrancesco Vago, Member of the executive committee Clia Europe ed Executive Chairman di MSC Cruises, durante il suo intervento a Italian Cruise Day, ha affermato che per far crescere il turismo in maniera strutturata e rilanciare l’economia, l’Italia deve puntare sul settore crocieristico, investire nel campo delle infrastrutture, non solo portuali, e sostenere la cantieristica. “L’industria crocieristica rappresenta per il nostro Paese un’opportunità formidabile, al pari della cantieristica, un settore nel quale abbiamo un primato globale che va difeso e rafforzato. Ma per farlo è indispensabile il supporto dell’intero sistema-Paese. Siamo lieti che il Governo abbia individuato nella Blue Economy un asset strategico per l’Italia, riconoscendone l’apporto decisivo al suo sistema economico-produttivo. Come Clia siamo pronti a fornire il nostro contributo e a mettere a disposizione il nostro know-how per aiutare l’intero Paese a “salire a bordo” della nave dello sviluppo”. Secondo i dati clia nel 2017 in tutto il mondo sono saliti a bordo delle navi da crociera ben 26,7 milioni di passeggeri, un dato superiore alle aspettative chiudendo un altro anno di crescita record del comparto. “E’ un incremento annuo superiore all’8% - ha specificato Vago - due milioni di persone in più ad aver scelto una crociera che sta diventando mainstream su qualsiasi altro tipo di turismo; se focalizziamo l’inquadratura risulta che Stati Uniti e Canada restano la prima area di riferimento, totalizzando quasi la metà dei passeggeri complessivi, oltre 13 milioni di passeggeri, l’Europa si conferma al secondo posto come mercato di provenienza con quasi set-

Piefrancesco Vago te milioni di crocieristi registrando una crescita del 2,5% mentre l’Asia è salita del 20% e il Nord America del 5 %. In Europa la Germania è il primo paese di provenienza dei crocieristi con un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente. Considerando che il loro affaccio sul mare rispetto al nostro è più limitato, non possiamo che complimentarci con questo grande mercato turistico, poi seguono Regni Unito e Irlanda che hanno sfiorato i 2 milioni di passeggeri e l’Italia che precede anche se di poco Francia e Spagna. 4 europei su 5 scelgono l’Europa come destinazione dei loro viaggi, in particolare un crocierista su quattro va alle Canarie, uno nel Nord Europa e Baltico e gli altri due scelgono il Mediterraneo: e ovviamente l’Italia occupa un ruolo centrale. Negli ultimi sette anni infatti il nostro paese ha visto transitare ogni anno nei suoi porti oltre 10 milioni di passeggeri consolidando prospettive davvero interessanti e siamo solo all’inizio del nostro cammino, anzi del

viaggio che ripeto, per l’Italia presenta opportunità che non possiamo chiaramente permetterci di perdere”. Interessante notare in proposito che la crociera è ormai una vacanza fruibile durante tutto l’anno e che l’età media di chi sale a bordo è di 47 anni quindi aperta a qualsiasi segmento e qualsiasi età. Oltre il 40% degli italiani che vanno in crociera sono under 40 con un’età media di 42 anni che dimostra un’apertura ai giovani, giovani coppie e famiglie: parlando ancora dell’Italia è importante tenere un faro acceso su ciò che il settore rappresenta per il turismo e l’economia nazionale, è un patrimonio da custodire e incrementare “Il turismo rappresenta in Italia oltre un decimo della ricchezza nazionale, per ogni cento euro prodotti in Italia almeno 10 vengono dal turismo: secondo report della Banca d’Italia il settore genera 3,2 milioni di posti di lavoro, i consumi arrivano a 146 miliardi, credo che il turismo possa arrivare al 20% del pil e noi faremo di tutto per raggiungere questo obiettivo tuttavia se nel 1950, per dare un’idea, un viaggiatore su cinque a livello globale arrivava da noi oggi la percentuale è uno su venti. Nel dopo guerra infatti l’Italia era prima per arrivi, oggi è solo in quinta posizione, la Francia è prima, con circa 90 milioni di arrivi contro i nostri 59 milioni; meglio di noi fanno la Spagna, gli Stati Uniti e perfino la Cina. Siamo sicuramente al primo posto per ciò che possiamo offrire in termini di bellezza, arte, cultura gastronomia ciò nonostante stiamo perdendo posizioni nella classifica mondiale. E dobbiamo chiederci perché: proprio per questo va ripensato il sistema turismo e all’interno di esso il ruolo che possono avere le crociere

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che fino a qualche tempo fa non venivano nemmeno mappate dal ministero del turismo. Ora partiamo da un’ottima piattaforma, da una posizione privilegiata: nel mondo il settore crocieristico vale 126 miliardi di euro, in Europa è pari a 48 miliardi, una crescita a doppia cifra, più 17 % sul 2016 e l’Italia ne beneficia più di altri paesi in Europa perché da noi confluisce circa il 28% del business continentale con un fatturato di 13,5 miliardi di euro e 120mila posti di lavoro distribuiti in maniera equa tra nord centro e sud Italia e tra uomini e donne a cui vanno salari per 3,6 miliardi di euro. Stiamo parlando di una spesa diretta di 5,5 miliardi di euro con un aumento del 20% sull’anno precedente e le prime proiezione dell’andamento del 2018 sono in linea con queste tendenze; naturalmente se l’andamento della domanda è positivo lo è anche l’offerta con nuove navi in costruzione e in consegna che andranno a soddisfare sia le più variegate richieste dell’utenza sia gli standard ambientali grazie a

importanti investimenti. Oggi il costo di una nuova nave da crociera va dai 500 milioni al miliardo di euro impegnando anche notevoli risorse progettistiche e concettuali perché se ordini una nuova nave oggi questa sarà consegnata fra tre/quattro anni ad avrà una vita oltre ventennale, durante la quale dovrà rispondere a sempre crescenti requisiti di sicurezza e ambientali”. L’Italia è sempre più leader nella costruzione delle navi da crociera e proprio a Trieste verranno costruite 18 delle 66 nuove navi che prenderanno il largo in Europa nei prossimi tre anni; le compagnie crocieristiche hanno investito nella penisola il 35% di tutti gli investimenti fatti nel vecchio Continente. “Parlando di strategie considerando che il settore turismo cresce ovunque, quello delle crociere è il più giovane, pieno di prospettive – conclude Pierfrancesco Vago - con i nostri 8000 chilometri di coste nel cuore del Mediterraneo siamo il Paese che può maggiormente beneficiare del boom delle

crociere ma se non si vuole restare indietro l’Italia deve sciogliere alcuni nodi se non molti nodi, ma siamo pronti ad affrontare e a vincere le sfide che abbiamo di fronte? Il settore sta sviluppando compattezza dimostrando capacità di fare sistema e i porti devono essere coinvolti in queste dinamiche in un percorso di crescita che è ancora lungo. Rafforzare il sistema nella sua struttura complessiva è una necessità prioritaria e in questa ottica Italian Cruise Day è un appuntamento imprescindibile per affrontare i nodi del sistema, confrontarsi su strategie e prospettive e discutere chiaramente di soluzioni. A conferma di ciò sono presenti molti rappresentanti di Autorità portuali e marittime con i quali il settore imprenditoriale si confronta e collabora quotidianamente dopo la riforma dei porti e la nascita degli organismi di partenariato: collaborazione e dialogo che nel comparto dei traffici navali sono preziosi e imprescindibili”. Eugenia De Cesare

Salerno si prepara ad un grande incremento nel settore crociere

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inalmente anche Salerno ha un concessionario per quanto riguarda le crociere: questo concessionario è il frutto di una sinergia tra Salerno Stazioni Marittime Spa, società che esiste dal 1998 e che è passata dai legnami a Zaha Hadid, e l’altra società Salerno Cruises srl, composta essenzialmente da Gruppo Amoruso, Aloschi e una quota Royal Caribbean Cruise. Ne parla a PORTO&Interporto Orazio de Nigris, AD Salerno Stazioni Marittime. “Da questa sinergia è nato un raggruppamento temporaneo di impresa che ha vinto il bando di gara per la concessione della stazione Marittima per un anno e tre mesi prolungabili a due anni e tre mesi. Il limite temporale è dovuto al fatto che l’Autorità di sistema del Mar Tirreno Centrale ha pensato di completare le operazioni di dragaggio entro questo lasso di tempo per cui dava la possibilità ad una società di buona volontà di investire sul territorio per preparare tutto ciò che occorresse per poi andare alla concessione definitiva, probabilmente quella ventennale, per sfruttare al meglio le caratteristiche della banchina 1 con il dragaggio effettuato”. Come si presenta la prossima stagione crocieristica a Salerno? Ecco alcuni dati: quest’anno abbiamo avuto 65 navi circa mentre per il

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prossimo anno sono programmate 72 navi, ma la cosa interessante è che al momento ci attestiamo sotto i centomila passeggeri, mentre dopo il dragaggio si prevede una forbice tra i 500mila e 600mila passeggeri, grazie ad uno scenario che si prefigura con la costruzione di nuove navi, e quindi con la necessità per le compagnie crocieristiche di sempre nuovi porti e chi avrà fondali sufficienti sarà in grado di rispondere a queste esigen-

ze. La nostra peculiarità sarà quella di intercettare traffico nuovo in cerca di approdi. Quindi si prospetta un inizio in un momento molto favorevole? Nei prossimi anni sono previste in consegne oltre 60 navi nuove e di conseguenze ci sarà l’esigenza di nuovi porti di approdo. Se tutto andrà bene, al netto di ricorsi che sempre in Italia bloccano le procedure. Stefania Vergani


Nasce a Civitavecchia la Zona Logistica Semplificata

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l Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale, Francesco Maria di Majo ha espresso vivo apprezzamento per l’approvazione, da parte della Regione Lazio della delibera che ha dato l’avvio all’iter amministrativo per l’istituzione della Zona Logistica Semplificata (ZLS) relativamente alle aree portuali e retroportuali di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta e la cui struttura di governance (Comitato di indirizzo) sarà presieduta dal Presidente dell’Autorità dell’AdSP del Tirreno Centro Settentrionale. “Finalmente – sottolinea di Majo – può avere formalmente inizio l’iter per la realizzazione di una ZLS laziale che riguarderà i tre porti dell’AdSP (Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta) e le loro aree retroportuali e che rappresenta uno dei più importanti strumenti normativi per l’attrazione di nuovi investimenti a favore dei porti e del loro territorio. Con l’adozione della delibera regionale – precisa il presidente dell’AdSP si è anche dato un concreto riscontro al lavoro avviato, da questa Autorità di Sistema Portuale, nel marzo 2018, nell’ambito dell’organismo di Partenariato della Risorsa Mare (che fa parte di questa AdSP) con la costituzione di un gruppo di lavoro avente il compito di approfondire i contenuti e i settori di attività della futura ZLS in vista di una proposta da presentare alla Regione Lazio”. “Secondo diverse analisi economiche – prosegue il numero uno di Molo Vespucci - l’aspetto della semplifica-

zione amministrativa si è dimostrato essere uno dei fattori più importanti nell’indirizzare le imprese nei propri investimenti. La scelta della Regione Lazio di avviare tale iter testimonia la grande attenzione per lo sviluppo dell’intera filiera portuale e logistica che trarrà, senz’altro, considerevoli benefici dall’implementazione delle Zone Logistiche Semplificate. Il ruolo dell’AdSP nel Gruppo di lavoro sarà di estrema utilità per individuare quali misure concrete di semplificazione amministrativa saranno necessarie per sviluppare la logistica legata alle attività portuali. A tal fine - precisa di Majo - l’AdSP si metterà a disposizione per lavorare in sinergia con la Regione per la stesura del Piano di Sviluppo Strategico (alla base dell’istituzione della ZLS), prendendo anche spunto dalle interessanti proposte che sono emerse nel Piano di Sviluppo Strategico per la realizzazione della Zona Economico Speciale (ZES) redatto dalla Regione Puglia, con il supporto dell’AdSP del Mare Adriatico Meridionale (con la quale l’AdSP del Lazio ha sottoscritto due mesi fa un accordo di collaborazione proprio su queste tematiche)”. E’ stato ufficialmente comunicato che la Banca Europea degli Investimenti ha approvato il finanziamento di ben 195 milioni di euro in favore dei “Porti di Roma e del Lazio”. Si tratta del più grande finanziamento della BEI a favore di un’Autorità di Sistema Portuale negli ultimi anni. Tale scelta è maturata all’esito di una lunga istrut-

toria (che è stata riattivata dalla AdSP nel 2017) in considerazione dello sviluppo delle “Autostrade del Mare” che costituiscono un importante snodo per i flussi di passeggeri e merci nel centro Italia e rappresentano uno dei principali collegamenti tra l’Italia continentale e il Mediterraneo occidentale come la Sardegna, la Sicilia, la Spagna, la Francia meridionale e l’Africa settentrionale. Il progetto co-finanziato dalla BEI consiste nell’ampliamento del porto di Civitavecchia e nella creazione di un nuovo porto commerciale a Fiumicino. A Civitavecchia, il progetto riguarderà la realizzazione di grandi opere infrastrutturali, quali, in particolare, il completamento delle opere relative alle darsene servizi e traghetti e il prolungamento della diga foranea. A Fiumicino, il progetto comprenderà la costruzione della nuova darsena pescherecci e della prima fase del nuovo porto commerciale a servizio di traghetti passeggeri, navi ro-ro, navi da crociera, grazie alla realizzazione di due nuovi frangiflutti e di un’ importante opera dragaggio. “L’approvazione da parte della BEI di questo finanziamento è una notizia di enorme importanza per i porti di Roma e del Lazio che consentirà all’AdSP di portare a termine la gran parte delle opere previste nei piani regolatori portuali di Civitavecchia e Fiumicino, permettendo così al network di fare il tanto atteso “salto di qualità” nel panorama dello shipping mondiale”. Francesco S. Salieri

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Messina rientra nella Top 10 dei porti crocieristici italiani L’

Autorità portuale di Messina rientra dall’Italian Cruise Day, giornata nazionale di approfondimento e studio sul settore crocieristico italiano che questo anno si è tenuta presso il Trieste Terminal Passeggeri, con la notizia che nel 2019 il porto peloritano tornerà nella top ten dei più trafficati porti crocieristici italiani. “Con circa 453.000 passeggeri il nostro porto passa dall’undicesima posizione del 2017 e del 2018 alla decima nel 2019 e si assesta settimo in Italia nel 2017 per traffico in transito” afferma il Commissario Straordinario Antonino De Simone. “Dal sempre puntuale report Italian Cruise Watch, redatto dalla della società Risposte e Turismo, emerge così l’appeal della destinazione e l’impegno non soltanto dell’Autorità portuale, ma degli operatori messinesi del settore: agenzie marittime, servizi tecnico nautici e servizi a terra fra tutti”. Il sistema portuale attende così i 170 scali del 2019 e lavora alacremente per il 2020, anno in cui sono già numerose le compagnie che hanno preannun-

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ciato l’inserimento di Messina nei loro itinerari con 149 approdi fino ad ora registrati, sperando anche nella realizzazione per quella data della nuova stazione marittima più funzionale ed efficiente. “Le compagnie che scalano il nostro porto ancora una volta confermano l’assoluta soddisfazione nei confronti di Messina. Ciò non ferma però il nostro impegno a migliorare sempre di più le performance di accoglienza dei porti e delle due città. Con i Comuni di Messina e Milazzo e con le altre realtà istituzionali e non che operano nel segmento turistico e culturale siamo pronti, come sempre in questi anni, a sviluppare una programmazione di più ampio respiro per offrire agli armatori un’offerta variegata e interessante di attività e visite da poter effettuare nel nostro territorio, ma soprattutto per trasformare la presenza delle navi da crociera in opportunità di sviluppo economico. In previsione della costruzione del nuovo terminal crociere a Messina, inoltre, si è avviato con alcune compagnie un confronto sulla

possibilità di potenziarne la presenza soprattutto nella stagione invernale” dichiara De Simone. “Anche per Milazzo, pur orientando la nostra attività promozionale verso il comparto luxury (segmento del traffico crocieristico dalle potenzialità enormi che però richiede un’attenzione e un’offerta molto particolari mirate a soddisfare gli standard di una clientela estremamente esigente), si continua nella promozione del porto per le unità crocieristiche di media lunghezza. Nel prossimo futuro si intende realizzare una stazione marittima a servizio sia del Molo Marullo, attuale banchina di attracco delle unità crocieristiche, che di un futuro pontile a giorno destinato al tenderaggio per le navi da crociera oltre i 230 metri da ancorare in rada. E’ inoltre previsto un progetto di allungamento dell’attuale Molo Foraneo di ulteriori 100 m. La superficie complessiva del terminal passeggeri sarà pari a 740 mq con sala d’attesa provvista di idonee sedute, desk check-in, servizi igienici, uffici, linee controllo security


passeggeri, linee controllo bagagli, info point passeggeri. All’esterno si realizzeranno aree di sosta per i bus”. Il nuovo terminal crociere di Messina Il progetto esecutivo del nuovo terminal crociere del porto di Messina è ormai pronto e sono allo studio in queste settimane le modalità di gara per la realizzazione e la gestione a lungo termine della struttura. Realizzato dall’ATI Milan Ingegneria - Ottavio Di Blasi e Partners - Studio geologico Graziano e Masi, il progetto ha l’ambizione di non limitare la nuova Stazione Marittima ad un edificio puramente funzionale ma biglietto da visita della città che si presenta ai passeggeri in arrivo, un simbolo di una comunità a cavallo tra terra e mare. Vista dall’area portuale o dalle navi in arrivo la nuova stazione marittima sarà immediatamente riconoscibile dallo sky-line aereo e leggero ispirato alle linee morbide delle onde del mare. La struttura sarà di circa 1.800 mq con all’esterno due ampie aree di banchina destinate una a parcheggio taxi e NCC, l’altra dedicata ai bus escursioni. L’esterno della copertura sarà in colore bianco come il corpo delle navi, riflettente, manutenibile e solare. L’idea di base è quella di limitare al massimo il fabbisogno energetico dell’edificio, con la copertura che garantirà ombra alle ampie vetrate della stazione; isolamento termico, ventilazione naturale degli spazi interni grazie all’andamento on-

dulato della copertura condizionamento meccanico da considerarsi integrativo rispetto alla ventilazione naturale. La stazione marittima è in una posizione di assoluta rilevanza nella dinamica dello spazio collettivo della città; uscendo dalla stazione i turisti in transito si troveranno nel cuore del centro storico ed in questo senso il nuovo Terminal diventerà uno dei poli di attrazione della città di Messina. Flessibilità gestionale – un terminal modulare Ognuno dei quattro moduli che compongono la Stazione marittima potrà essere utilizzato in modo indipendente in relazione alle differenti configurazioni d’uso. La flessibilità del layout permetterà infatti l’efficace utilizzo della stazione marittima anche con 3 o 4 navi in banchina. Il nuovo terminal, inoltre, non sarà aperto solo nella stagione delle crociere e negli orari di transito. Se così fosse esso si ridurrebbe ad una pura e semplice infrastruttura portuale per meri fini di security. La sfida è che esso divenga un luogo usato tutto l’anno anche dai messinesi. Esso è stato così concepito con due aree giustapposte. Il lato verso la città (city side) ed il lato verso il porto (harbour side). I due lati sono divisi tra di loro dalla spina centrale che ospita tutti i servizi della stazione. La struttura è progettata affinché il lato urbano del terminal sia utilizzabile anche in assenza di traffico di navi. In questo ultimo caso le aree lato porto saranno chiuse

per mezzo di apposite partizioni mobili in vetro. I blocchi servizi interni ospiteranno tutti gli spazi “privati” e di servizio del terminal e divideranno la zona pubblica dalla zona controllata del Terminal. Data la grande evoluzione e variabilità nelle pratiche gestionali dei terminal passeggeri si è scelto di realizzare questi corpi con una struttura metallica di sostegno tamponata con pannellature. Il Blocco servizi Nord comprenderà: Ufficio Compagnia di Navigazione 1; Banco check-in Passeggeri 1; Checkin bagagli; Controllo sicurezza bagagli; Uffici Direzione Terminal; Ufficio Polizia; Spogliatoio e servizi igienici personale; Locale tecnico impianti Nord. Il Blocco Servizi Sud includerà: Ufficio Compagnia di Navigazione 2; Banco check-in Passeggeri 2; Ufficio Doganale; First Aid Point (Infermeria); Servizi igienici passeggeri Lato Città; Servizi igienici passeggeri Lato Porto; Locale Tecnico Impianti Sud. Le principali funzioni del lato urbano del terminal saranno invece: bar-ristorante; vetrina delle eccellenze messinesi; info-point turistico; shop souvenir e artigianato locale; banconi autonoleggio e city lobby. Nel periodo invernale, quando l’utilizzo del Terminal è meno intenso, lo spazio centrale della City Lobby potrà essere convertito in spazio polifunzionale per mostre, eventi e convegni con una capienza di circa 250 persone. Eugenia De Cesare

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Adsp Mar Tirreno Centrale bilancio di previsione 2019 V

ia libera del Comitato di Gestione al primo bilancio di previsione del 2019 unificato per i porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia. Il sistema portuale campano, a distanza di meno di un anno dall’ingresso del porto di Salerno nella Autorità di Sistema, prende forma anche sotto l’aspetto contabile. “Abbiamo lavorato in questi mesi precisa il Presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Centrale, Pietro Spirito – per unificare i sistemi di gestione amministrativa e contabile. In meno di un anno l’integrazione è stata realizzata, ed il documento contabile, che abbiamo approvato in Comitato di Gestione dopo il consensus dell’Organismo di Partenariato, rappresenta l’unità di gestione dei tre scali da tutti i punti di vista: entrate, spese, investimenti. Con il 2019 quest’unicità si svilupperà grazie all’ottimizzazione ed alla razionalizzazione delle nostre attività, per costruire e realizzare una strategia comune volta a potenziare il sistema portuale campano. Anche l’avvio della Zona Economica Speciale della Campania, partita con la prima riunione del Comitato di Indirizzo in ottobre, sarà un fronte di lavoro molto rilevante, per offrire alla comunità delle imprese occasioni di investimento produttive ed un sistema logistico maggiormente efficiente.” I dati di previsione indicano per il

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2019 un avanzo economico di 1 milione e 631 mila euro, un avanzo di amministrazione di 192 milioni e 575 mila euro, un avanzo finanziario di 99 milioni e 468 mila euro. Per quanto riguarda il capitolo “investimenti”, il totale investimenti con fondi AdSP ammonta a 9 milioni e 650 mila euro, quelli finanziati a euro 31 milioni e 557 mila euro. “Il nostro - ha sottolineato il Presidente - è un bilancio di previsione “prudente”, che considera solo parzialmente l’andamento dei traffici nei tre scali, che registrano crescite significative nel 2018, in particolare nel settore container e delle crociere”. Attività realizzate e da realizzare Redazione del Regolamento d’uso delle aree demaniali marittime ricadenti nella circoscrizione dell’Adsp – Porti di Napoli, Salerno e Castellammare di Stabia che, tra l’altro, ha recepito le direttive della circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e della delibera dell’ART in merito al rilascio delle concessioni ex art. 18 legge 84/94. Revisione atti concessori Porti di Napoli, Castellammare di Stabia e Salerno con regolarizzazione posizioni amministrative pregresse. Unificazione procedure di fatturazione dei canoni demaniali ex A.P. Napoli ed ex A.P. Salerno attraverso il passaggio al nuovo sistema di contabilità “Coelda”.

Sviluppo del settore della cantieristica nel Porto di Napoli attraverso il posizionamento di nuovi bacini di carenaggio. Valorizzazione pontili di Mergellina (pontile c.d. “C9”- procedura conclusa / pontile S.Tropez -procedura ad evidenza pubblica da avviare). Ricognizione degli immobili presenti, e non utilizzati, nel demanio del Porto di Napoli. Porto di Castellammare di Stabia Nell’ambito del Protocollo d’intesa tra Regione Campania e Fincantieri, manifestazione di interesse della “Academy Fincantieri” per individuazione di una struttura da destinare a centro formativo di eccellenza - scuola di formazione professionale per acquisizione di competenze specifiche in particolare nel settore della carpenteria metallica navale. Riqualificazione della Banchina dell’Acqua della Madonna nel Porto di Castellammare di Stabia con procedura ad evidenza pubblica per l’assegnazione di n. 8 lotti dove allestire attività di ristorazione /chalet (n. 2 lotti già assegnati ed istruttorie in corso per assegnazione di altri chalet). Sviluppo del settore dei mega e giga yatchs nel Porto di Castellammare Concessione “Stabia Main Port”. Nel corso del primo semestre 2018 si è proceduto all’affidamento in concessione provvisoria di una porzione


dell’edificio “Stazione Marittima di Salerno”. La Stazione marittima è stata realizzata dal Comune, con vincolo di immediata devoluzione tra i beni dello Stato ex art. 49 cod. nav. al completamento dei lavori. La procedura di evidenza pubblica per la concessione ha avuto origine con la Delibera commissariale APS n. 73/2017, con la quale il Commissario statuiva di sospendere le Linee Guida recanti l’affidamento in concessione di un bene pertinenziale sul Molo Manfredi – Porto di Salerno - per lo svolgimento del servizio di Stazione marittima passeggeri; quanto precede, in considerazione della necessità di eseguire i lavori inerenti il dragaggio - previsti al Molo Manfredi c.d. Polo Crocieristico, con approfondimento dei fondali fino ad un massimo di m. 11,50 batimetria riferita al livello medio delle basse maree sigiziali – per garantire la possibilità di ormeggio delle navi medie attualmente in esercizio nel settore di riferimento. Con la citata delibera si prevedeva, nelle more, una procedura di evidenza pubblica per l’assegnazione in via provvisoria – fino al termine presunto dei lavori e comunque secondo le risultanze del Piano economico finanziario – di una concessione ai sensi dell’art. 36 del codice della navigazione. Espletata la procedura, ed aggiudicata la gara, la concessione è stata quindi rilasciata, previo parere del Comitato di gestione, fino al 31/12/2019. Ove a tale data di scadenza non si avesse contezza definitiva dei tempi di dragaggio al Molo Manfredi, da eseguirsi a cura della AdSP, potrà valutarsi la proroga limitatamente ad un periodo anche frazionabile di anno ulteriore. Andamento del traffico nei primi

tre trimestri I dati aggiornati al mese di settembre del 2018 registrano un segno significativamente positivo, e che consolida uno sviluppo delle attività marittime e portuali nei diversi segmenti di mercato. I porti di Napoli e Salerno considerati nell’insieme, durante i primi nove mesi dell’anno, in confronto con l’analogo periodo dell’anno precedente, registrano nel traffico crocieristico un + 12,15%, con un totale complessivo di passeggeri di 892.058 unità rispetto alle 795.449 del 2017. Il numero dei passeggeri locali e dei traghetti mantiene la sua abituale costanza di crescita lenta ma costante, con una percentuale di aumento del 2,66% con 6.335.779 unità rispetto alle 6.171.624 del 2017. Il traffico contenitori registra un aumento del 4,69%, con un totale in TEU di 760.579 unità rispetto alle 726.527 del 2017. Il traffico delle rinfuse liquide, presente nel solo porto di Napoli, aumenta del 5,32%, con un totale di 3.968.721 tonnellate rispetto 3.788.129 ton. Del 2017. L’unico settore che registra una flessione nei volumi è il segmento del traffico RO – RO, con una diminuzione del 6,16% nei primi nove mesi rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, ma comunque con un miglioramento rispetto agli otto mesi precedenti, che avevano registrato un - 7,5%. L’analisi dei dati statistici, vista nell’ottica della distinzione tra i porti di Napoli e Salerno, mostra nel segmento del traffico crocieristico un aumento dell’11,47% rispetto ai primi nove mesi del 2017 nello scalo napoletano, con 822.476 passeggeri rispetto ai 737.854 del 2017; il porto di Salerno a sua volta cresce del 20,81%, con 69.582 passeggeri rispetto ai 57.595 del 2017.

Inversamente, nel traffico dei containers Napoli segna un aumento del 7,81%, con 417.668 Teu rispetto ai 387.396 Teu dei primi nove mesi del 2017, invece la crescita di Salerno è pari all’1,11% con 342.911 Teu a fronte dei 339.131 Teu del 2017. Il traffico delle rinfuse solide, invece, nel porto di Salerno continua a registrare un robusto aumento del 15,64% nel terzo trimestre del 2018, rispetto ai valori dei primi nove mesi del 2017. Comitato di Indirizzo della ZES Campania Con le nomine di Roberto Rosiello e di Domenico Bellobuono, rispettivamente in rappresentanza del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, si è completata la formazione del Comitato di Indirizzo della ZES Campania. Il Presidente Pietro Spirito, congiuntamente al Delegato della Regione Campania, Gianluigi Traettino, ringrazia il Governo per la sensibilità dimostrata nel perfezionamento della governance per la zona economica speciale che comprende i porti di Napoli, Castellamare e Salerno, con un modello di ZES a rete che coinvolge oltre 5.100 ettari di territorio regionale. “Resta ora da emanare il dpcm sulla semplificazione amministrativa, che costituisce fattore strategico essenziale per il completamento del pacchetto localizzativo della ZES”, ha sottolineato Pietro Spirito, che ha aggiunto: “Sarà fondamentale prevedere la nascita di zone doganali intercluse nei porti meridionali. Tale strumento consentirà di stoccare le merci in regime di sospensione d’IVA, assicurando alle aziende un vantaggio localizzativo di natura logistica davvero rilevante per le attività di import e di export”. Pino Matera

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Porto di Venezia: merci e passeggeri in aumento

I

dati relativi ai traffici del porto di Venezia fotografati nel terzo trimestre dell’anno confermano il trend di crescita registrato nelle precedenti rilevazioni e denotano un quadro di crescita generalizzata su base annuale. La movimentazione complessiva delle merci nel periodo da luglio a settembre 2018 cresce dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Si consolida così su base annua (ottobre 2017 – settembre 2018 sull’anno precedente) una crescita del 7,8% per un totale di oltre 26,5 milioni di tonnellate movimentate (quasi 2 milioni in più rispetto all’anno precedente). Le rinfuse solide segnano un +10,7% su base trimestrale e un +17,5% su base annuale. Tra queste cresce più di tutti il settore dei cereali che raddoppia i suoi volumi rispetto al trimestre precedente e segna un +48,3% su base annuale. Bene anche i materiali da costruzione (metalli, cemento, calce, malta) che segnano un +41,9% nell’ultimo trimestre e raggiungono il +60,5% rispetto all’anno precedente. In flessione, invece, l’import di prodotti metallurgici negli ultimi tre mesi, mentre aumenta l’export; il dato sembra rispondere alla ciclicità del mercato: il trend annuale si assesta, infatti, su un +29,6%. Continuano a crescere a doppia cifra su base annua (+26,2%) le merci trasportate via traghetto, a conferma dell’ottima risposta del mercato rispetto al nuovo terminal di Fusina dedicato

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esclusivamente al traffico ro/ro e ro/ pax. Torna a crescere anche il traffico container con oltre 154mila TEU movimentate nell’ultimo trimestre (+5,1%) e oltre 618mila TEU nel periodo ottobre 2017 – settembre 2018 (+2,5% sull’anno precedente e record storico per lo scalo veneziano). Leggera flessione a livello trimestrale, invece, per i passeggeri dei traghetti (-0,6%) ma si conferma il quadro positivo nel corso dell’anno (+5,4%). L’industria crocieristica, infine, torna a segnare una crescita interessante con un +7,6% a livello trimestrale che conferma un solido +7% su base annuale. I passeggeri movimentati all’anno sono oltre 1.578.000, circa 103mila in più rispetto all’anno precedente. Intanto il porto ha registrato anche un record di imbarco: sono infatti salpati a bordo della nave Happy Star della compagnia BigLift i due reattori di hydrocracking realizzati da ATB Riva Calzoni e destinati alla prima raffineria privata nigeriana della società Dangote Refining Ltd. I corpi in pressione sono stati fabbricati tra Roncadelle, in provincia di Brescia, headquarter della storica società lombarda, e Marghera, nelle officine di assemblaggio di ATB Riva Calzoni, a pochi metri dal terminal di spedizione. Ciascuno dei due componenti (pressure vessel), tra i più grandi mai prodotti al mondo per il settore petrolchimico, pesa 1535 tonnellate e misura 60 metri di lunghezza, e

fa segnare un record per lo scalo, dal quale non erano mai stati effettuati imbarchi di tale peso. La fase del trasporto dei reattori dallo stabilimento alla banchina è stata messa in opera da Fagioli spa che, nel dovuto rispetto delle portanze del terreno, ha impiegato 72 assi SPMT (Self-Propelled Modular Transporter) formando per ciascun carico un convoglio di ben 60 metri di lunghezza, 8,5 metri di larghezza e 10 metri di altezza. I convogli sono stati fatti transitare verso le banchine del terminal Multiservice attraverso l’accesso di Via Sali – realizzato appositamente per il passaggio dei carichi straordinari –, dove i due reattori sono stati imbarcati alla volta della Nigeria sulla nave BigLift dotata di due gru della portata di 1.100 tonnellate ciascuna. “In Italia, a oggi, solo a Porto Marghera è possibile realizzare operazioni come questa: disponiamo di aree di produzione prossime alle banchine, dei migliori operatori per la parte dei servizi, e di aziende di eccellenza come ATB Riva Calzoni che scelgono il nostro scalo per la propria attività produttiva e che continuano a investire: tutti asset che incrementano le nostre performance, confermando la nostra unicità a livello europeo” afferma il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale Pino Musolino. Simone Tedesco


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Primi dieci anni per i collegamenti ferroviari Cina - Germania

Dieci anni dall’avvio dei collegamenti ferroviari realizzati dal gruppo tedesco Deutsche Bahn (DB) per il trasporto di carichi containerizzati tra la Cina e la Germania. Il bilancio registra una crescita esponenziale passando da uno ad oltre 3.600 treni e raggiungendo nel 2018 un traffico annuo pari a 90.000 teu, con l’obiettivo di raggiungere i 100.000 teu nel 2020. Un successo che ha indotto il gruppo tedesco ad istituire la specifica unità DB Cargo Eurasia con lo scopo di incrementare i trasporti ferroviari tra l’Europa e l’Asia. “Quella che è iniziata il 6 ottobre 2008 con un solo treno è diventata da tempo una storia di successo” ha commentato Alexander Doll, consigliere per il trasporto merci e la logistica del Board di DB Management annunciando che, nell’ambito delle iniziative per lo sviluppo dell’attività ferroviaria sulla direttrice euroasiatica, da questo autunno sarà sperimentata l’attivazione di un servizio marittimo tra Kaliningrad e Rostock con lo scopo di raccogliere merci provenienti dal Mar Baltico. DB ha iniziato ad offrire servizi regolari tra la Cina e la Germania nel 2011. Attualmente il collegamento è percorso mediamente in 14-16 giorni, con treni che percorrono tra 10mila e 12 mila chilometri. I convogli sono lunghi fino a 600 metri in Europa e fino a mille metri in sezioni del collegamento in Russia.

Accordo tra i porti di Barcellona e Shenzen Nell’ambito della XIII Fiera Internazionale della Logistica e dei Trasporti (CILF) della Cina svoltasi a Shenzen, rappresentanti del porto di Barcellona e del locale scalo hanno firmato un memorandum of understanding con lo scopo di scambiare esperienze e conoscenze per aumentare la cooperazione e gli scambi commerciali. L’accordo prevede lo scambio di informazioni su aspetti come l’amministrazione portuale, la pianificazione e la costruzione di infrastrutture, la sicurezza, lo sviluppo e la gestione di piattaforme logistiche, la sostenibilità, l’innovazione e lo sviluppo di soluzioni tecnologiche applicate ai servizi marittimi. Il documento prevede che entrambi i porti mantengano una comunicazione costante e si adoperino per lo sviluppo di questi temi. Obiettivo dell’intesa rafforzare la posizione internazionale dei rispettivi scali, l’efficienza e il dinamismo delle rispettive comunità portuali e di condividere strategie di crescita nell’ambito della Nuova Via della Seta.

Opzione marittimo ferroviaria sull’asse Giappone - Europa

Collaborazione sino-giapponese nel settore logistico per lo sviluppo di un percorso alternativo, nell’ambito della BRI, alla rotta commerciale via mare Giappone – Europa. Nissin Corp. (una delle principali aziende giapponesi di spedizione merci) e Sinotrans (il più grande fornitore di servizi logistici integrati in Cina) hanno unito le loro forze per testare un tipo di spedizione marittimo/ferroviaria dall’Estremo Oriente all’Europa occidentale che passa attraverso la Cina e l’Asia centrale. L’esperimento ha visto arrivare ad Amburgo merci partite da Yokohama (il secondo porto giapponese) in soli 28 giorni, ossia con una settimana di anticipo rispetto al trasporto marittimo. Per i principali spedizionieri in Giappone e Corea del Sud questa potrebbe costituire un’interessante alternativa alle spedizioni marittime ed aeree. Tra il 2014 e il 2017, il numero di treni merci tra la Cina e l’Europa è salito di quasi dodici volte a 3.673 unità, con i due terzi di essi diretti verso l’Europa. Attualmente, il costo di questo nuovo tipo di spedizione è pari a 3/4 volte quello del trasporto marittimo ed è sostenuto dalle agevolazioni tariffarie del governo cinese.

A Belgrado l’iniziativa multilaterale 16+1

Vertice a Belgrado dei ministri dei trasporti della Cina e dei paesi dell’Europa centrale e orientale (PECO) nell’ambito della iniziativa multilaterale 16+1 che vede tra i protagonisti Albania, Bosnia ed Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Repubblica ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Macedonia, Montenegro, Polonia, Romania, Serbia, Slovacchia e Slovenia. “La connettività per lo scambio di merci e servizi è il punto chiave per lo sviluppo futuro della Serbia e della regione”, ha affermato il Presidente della Repubblica, Aleksandar Vucic, che ha candidato il Paese come punto di riferimento per quanto riguarda la realizzazione di progetti infrastrutturali come la costruzione della linea ferroviaria Belgrado-Budapest e l’autostrada Belgrado – Boljare (Montenegro) che saranno realizzati con la partecipazione di importanti capitali cinesi. “Belgrado rappresenta un nodo di collegamento fra occidente e oriente, nord e sud”, ha sottolineato il ministro cinese Li Xiaopeng, ricordando il valore del commercio estero della Cina con i 16 paesi PECO che si assesta a 68 miliardi di dollari (con tassi di crescita dal 9,3 all’11% dal 2014). Pechino si è confermata pronta ad approfondire i legami economici con i paesi dell’Europa centro-orientale invitando a continuare a investire i loro sforzi a favore di una cooperazione proficua e sostenibile.

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Italia-Cina, equilibrare una relazione asimmetrica

Il mercato italiano assorbe circa 28-35 miliardi di euro di beni cinesi, con un deficit commerciale che si assesta sui 16-20 miliardi annuali, su un interscambio complessivo di 42-47 miliardi. Esiste, evidentemente, un’asimmetria da riequilibrare, in un quadro generale in cui l’Italia gioca un ruolo politico subalterno, “con un profilo periferico sulla scena internazionale, senza risorse o tecnologie non reperibili altrove, e non più ubicata, come un tempo, in posizione strategica”. Paese “immobile” rispetto alla China policy imposta a livello europeo dalla Germania (non a caso unica economia continentale con un saldo positivo di bilancio rispetto al gigante asiatico), con una forte deficienza in termini di governance amministrativa e sprovvista di sufficienti reti protettive rispetto alla globalizzazione senza regole, l’Italia subisce oltretutto la “forte competitività cinese sui mercati terzi, anche nella fascia alta della catena di valore che negli ultimi 20 anni ha travolto il ‘made in Italy’”. In che modo bilanciare questi pesanti fattori di squilibrio? È quanto tenta di fare il policy paper realizzato dal Centro Studi sulla Cina Contemporanea e intitolato non a caso “Italia Cina, come riequilibrare una relazione asimmetrica”. Con una serie di comparti industriali ancora competitivi e tecnologicamente avanzati “l’export italiano in Cina è ancora per i 4/5 rappresentato da beni strumentali, mentre le tre effe (fashion, food, furniture) non coprono più del 15% del totale, a dimostrazione che l’industria meccanica rappresenta tuttora il cuore produttivo del nostro paese, che occorre tutelare al massimo grado”. La penisola sconta – secondo la ricerca – soprattutto l’inefficienza della sua strategia marittima. “L’Italia non è riuscita a individuare un porto-hub da proporre a un investitore cinese per l’ingresso delle merci cinesi in Europa. Affinché la nostra Penisola possa diventare la porta europea d’ingresso per i prodotti cinesi – ammesso che le opportunità non siano ormai definitivamente sfumate – sarebbe necessario un inedito salto di qualità, che parta da un’adeguata pianificazione della portualità italiana nel suo insieme, alla luce della quale aprire un dialogo concreto con potenziali investitori cinesi”. Le asimmetrie tra Italia e Cina presentano diversi profili. “Per trent’anni il trasferimento a senso unico di know how e tecnologia italiana ha assicurato un tangibile contributo alla crescita cinese”. A questo

devono aggiungersi i finanziamenti di Cooperazione allo Sviluppo per 2,3 miliardi di euro e quelli del settore ambientale per 320 milioni. “Sull’arena mondiale i sistemi contano più dei singoli, individui o aziende, anche quando questi ultimi sono avanzati e competitivi. Il successo è figlio dell’efficienza d’insieme, amministrazioni pubbliche integre, capaci e reattive, norme di legge comprensibili e puntualmente applicate, codici sanzionatori immediati e proporzionali”. In questo scenario il tragitto terrestre della BRI potrebbe rappresentare una finestra di opportunità, “tenendo conto delle necessità infrastrutturali di paesi centro-asiatici”. Con un’offerta portuale mancante di appeal occorreranno però, “dati quantitativi e qualitativi più accurati sui paesi attraversati da Bri, conoscenza di strategie, contatti, settori prioritari, struttura logistica e dei servizi attuali e attesi, aspetti finanziari e procedurali degli appalti, flussi turistici e consistenza del patrimonio storico-monumentale nei territori interessati, e altro ancora”. Come risalire la china? “La prima cosa da fare sarebbe saggiare la disponibilità politica di Pechino a lavorare davvero all’attuazione delle intese concordate, evitando che gli scambi di visite, anche ai massimi livelli, rimanga­no appuntamenti di natura coreografica, traendone le conseguenze in caso contrario”. Poi, una manciata di indicazioni: dalla promozione dell’immagine del Paese all’aggiornamento degli strumenti di promozione commerciale, dalla valorizzazione del forum Italia – Cina alla promozione dello studio delle rispettive lingue. Soprattutto, l’istituzione presso la presidenza del Consiglio di un Dipartimento permanente sulla Cina, con il compito “di accu­mulare conoscenza e capacità operativa su tutto ciò che riguarda la Cina, in collaborazione con centri di ricerca, associazioni e realtà accademiche esterne”. Giovanni Grande

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Analisi costi-benefici i timori della logistica

L

a scelta del governo di sottoporre anche i progetti infrastrutturali già avviati all’analisi costi-benefici suscita apprensione nel settore della logistica. In un contesto già caratterizzato da ritardi ed inefficienze un ulteriore passaggio amministrativo in grado di sovvertire le opzioni strategiche già impostate potrebbe frenare i timidi segnali di ripresa provenienti dal comparto. Da qui l’esigenza di un dialogo franco con l’esecutivo sulle cose da fare. La necessità di tratteggiare un limite capace di preservare il buono prodotto negli ultimi anni e rilanciare ulteriormente l’iniziativa di cui si è fatta interprete la recente Assemblea pubblica di Confetra Agorà 2018. Appuntamento espressione di 19 associazioni nazionali di categoria, in rappresentanza di una supply chain logistica che mette insieme l’11% del Pil nazionale, un milione di addetti e 110 miliardi di valore, nel corso del quale è stato presentato il position paper “Check Up Log: le infrastrutture strategiche per il trasporto e la logistica”. Documento redatto dal Prof. Vittorio Marzano dell’Università Federico II di Napoli che individua le 15 infrastrutture, materiale e immateriali, che la Confederazione ritiene “non negoziabili”. Nereo Marcucci (Presidente Confetra). Nel pieno dei fenomeni di reazione alla “globalizzazione mal governata” il sistema logistico italiano sarà chiamato ad affrontare tre grandi fenomeni come

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A cura di Giovanni Grande la Brexit (con le sue conseguenze), l’ondata montante del protezionismo e le opportunità/rischi legati alla Belt and Road Initiative cinese. Per affrontare al meglio queste sfide non si potrà prescindere dalle infrastrutture immateriali come la banda ultralarga e la digitalizzazione doganale. Così come da una serie di interventi materiali, dal Terzo Valico alla linea ferroviaria A/V Napoli – Bari al progetto Malpensa Cargo District, solo per fare un esempio, “che nessuna poject review potrà scalfire”. “Proseguire negli investimenti infrastrutturali per un Paese trasformatore come l’Italia non è una opzione tra le altre ma è la condizione perché il futuro sia sostenibile socialmente, economicamente e ambientalmente”. Tra le altre proposte: no alla reintroduzione dei costi minimi per l’autotrasporto, abolizione del bollo per i veicoli meno inquinanti, rafforzamento dello sconto pedaggio. Soprattutto, “una Bassanini delle merci per liberare le potenzialità dell’industria logistica da una selva di gravami burocratici e di incagli”. Superamento, anche, della vecchia cultura d’impresa, celebrando il “matrimonio” tra manifattura e logistica, e richiesta di una legge sulla rappresentanza. “Crediamo nel partenariato economico sociale e nella concertazione. Ma così come pretendiamo interlocutori istituzionali stabili, rappresentativi e competenti, di pari passo avvertiamo la necessità che il decisore pubblico ab-

bia ben chiaro quale organizzazione di categoria abbia di fronte, cosa rappresenti, in quali forme agisca”. Vittorio Marzano (Università degli Studi Federico II). Insieme allo spostamento del baricentro produttivo ad Est si verificano fenomeni legati ai cambiamenti tecnologici. “L’evoluzione dei mezzi è più veloce di quella delle reti: il rischio è il formarsi di colli di bottiglia”. Sotto questo aspetto la rete logistica della penisola è già sotto pressione. Possibili risposte possono consistere nel rafforzamento dell’accessibilità ai mercati esteri (porti e valichi), dell’accessibilità interna, della “valorizzazione del patrimonio infrastrutturale esistente, in grado di garantire più sostenibilità e resilienza”. Una strategia che dovrà puntare sull’effetto leva per gli investimenti privati derivante da una incisiva politica di incentivi e dall’introduzione di Sudoco (Sportello unico doganale) e dei controlli e fast corridor, strumenti che possono aumentare la competitività dei servizi alla merce. Ennio Cascetta (Presidente Anas). L’applicazione di uno strumento come il contratto pluriennale renderà più facile garantire la messa in sicurezza di oltre 30mila chilometri di strade che “rappresentano il tessuto connettivo del Paese”. “Il trasferimento degli assi viari a Regioni e Province è avvenuto in modo troppo frettoloso e oggi molte infrastrutture sono restituite per mancanza di capacità o volontà di gestione.


Cinzia Bricca

Da sin Nereo Marcucci e Danilo Tolinelli

Con un programma quadriennale investiremo 11 miliardi su una dotazione di 23 individuando gli interventi prioritari su ponti, cavalcavia e viadotti”. Si guarderà anche all’innovazione tecnologica con le prime applicazioni in tema di “smart road”. “Sono partite le prime sperimentazioni per i sistemi di connessione: con un investimento di 300 milioni trasformeremo la A2 nella prima autostrada ‘intelligente’ del Paese”. Cinzia Bricca (Vicedirettore-Diretto-

re vicario Agenzia Dogane e Monopoli). “Ci stiamo attrezzando per uno scenario della Brexit che non preveda accordi. Bisognerà organizzare la filiera dei trasporti per i passeggeri inglesi e riunire una cabina di regia nazionale anche per capire dove collocare i punti per lo sdoganamento. Si provvederà a breve anche a introdurre correttivi nella organizzazione di fast corridor per evitare possibili contestazioni da parte di Bruxelles ”. Per quanto concerne la “Bas-

Ennio Cascetta

sanini della merci” essa va considerata come “un punto di arrivo, alla luce di tutto quanto è stato fatto finora per la digitalizzazione, compresa l’introduzione di importanti novità il pre-cleaning”. Importante soprattutto la finalizzazione delle procedure per l’introduzione del Sudoco. “Manca ancora un d.p.c.m poi sarà possibile aggiungere alla single window anche il coordinamento dei controlli, il tassello più delicato per l’abbattimento dei tempi”.

Infrastrutture, delineare principi di riferimento

“L’

analisi costi-benefici sui progetti infrastrutturali ha senso solo in presenza di una chiara strategia trasportistica. Paradossalmente, si può pensare anche a opere in perdita. A patto che a guadagnarne sia il sistema nel suo insieme”. Zeno D’Agostino, presidente di Assoporti, ribadisce le perplessità emerse nel suo intervento all’Assemblea pubblica di Confetra, confermando i dubbi sulla nuova project review annunciata dal governo. Cosa non la convince dell’iniziativa? Andrebbe fatta chiarezza sui criteri con cui sarà realizzata l’analisi. Io penso che ci si dovrebbe limitare al solo capitolo dei costi, alla eventuale variazione tra la spesa prevista dal progetto e quella di realizzazione. Quanto ai benefici vanno considerati rispetto alla crescita complessiva dell’interesse pubblico che, vorrei ricordare, non è monopolio di nessuno. Abbiamo competenze diffuse in materia, mettiamoci ad un tavolo con il governo e discutiamo sui principi di riferimento. Senza dimenticare ciò che di buono è stato fatto

Zeno D’Agostino precedentemente. Si riferisce alla review degli anni scorsi? Certo. Già il governo precedente attraverso la centralizzazione della pianificazione ha provveduto ad eliminare notevoli ridondanze: molte opere sono state eliminate, alcune sono state destinate alla realizzazione solo da parte dei privati mentre altre hanno subito tagli drastici. La TAV ne è un esempio

lampante: è stata pesantemente ridimensionata rispetto al progetto originale. Quale rischio paventa? Se il criterio di riferimento è solo il beneficio del gestore futuro dell’opera posso facilmente anticipare l’esito delle analisi. Tutte le autostrade si potranno realizzare, poiché il ritorno dell’investimento è assicurato: pollice verso per le ferrovie per cui vale il discorso inverso. Ma è l’impostazione giusta se si guarda all’interesse del singolo cittadino italiano? Alternative? Non si tratta di amare le infrastrutture a prescindere. A Trieste puntiamo a raggiungere quota 25mila treni entro il 2023 solo attraverso la gestione e la valorizzazione dell’esistente, attraverso piccoli interventi e una riorganizzazione resa possibile dalla trasformazione degli enti portuali in autorità di sistema. Anche in questo caso il risultato di una visione precisa che assegna ai porti un ruolo di riferimento rispetto a tutto il sistema logistico. Il governo la considera ancora una scelta strategica?

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Costituita Confetra Puglia l’importanza del Centro Sud

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ADV©paolamartino ADV©paolamartino

ei giorni scorsi a Bari le Associazioni territoriali di spedizionieri, agenti marittimi, doganalisti, magazzini generali, operatori portuali, terminalisti e operatori ferroviari hanno dato vita alla Confetra Puglia accrescendo sempre più il coordinamento regionale del Centro Sud. Esprime soddisfazione Nereo Marcucci, presidente di Confetra (Confederazione Generale Italiana dei Trasporti e della Logistica): “L’obiettivo di riprodurre il modello vincente nazionale di Confetra, multisettoriale e plurale, anche a livello territoriale coinvolgendo tutte le 19 Federazioni nazionali aderenti è molto sentito e sta avendo un grande successo coinvolgendo sia quelle Federazioni che hanno articolazioni territoriali, sia imprese aderenti ed operanti sui territori interessati dando vita a Coordinamenti associativi molto partecipati.” Per la prima riunione di Confetra Puglia erano presenti le Associazio-

ni territoriali e i rappresentanti di Fedespedi, Assologistica, Assiterminal, Aiti, Anasped, Assoferr, Federagenti e Fercargo. E’ stato nominato Presidente di Confetra Puglia l’avvocato Felice Panaro mentre Vito Totorizzo sarà Vice Presidente Vicario. Una rappresentanza unitaria per farsi portavoce delle

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istanze del settore e per affrontare partite decisive per lo sviluppo della logistica e dei trasporti: dall’utilizzo dei fondi strutturali europei all’ampliamento del credito d’imposta, dalle ZES alle costruzione di alcune opere strategiche. Sandro Minardo


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È italiano il primo servizio di trasporto merci ad AV

l Gruppo FS Italiane ha attivato il collegamento Fast tra il Terminal Mercitalia di Maddaloni – Marcianise e l’Interporto di Bologna. Con un tempo di percorrenza di 3 ore e trenta minuti, dal lunedì al venerdì, la merce viaggerà a bordo di un convoglio A/V opportunamente modificato per ospitare roll container, soluzione più adatta per sfruttare, senza dover affrontare complicate trasformazioni strutturale, il materiale rotabile già a disposizione facilitando e rendendo più sicure le operazioni di carico e di scarico. La scelta, come spiegato in sede di presentazione del servizio dal neo Ad del Gruppo, Gianfranco Battisti, si inserisce in una strategia più ampia di rilancio della logistica sul ferro che vedrà sempre più protagonista FS. “Nel settore merci il sistema Paese sconta ancora l’eccessiva frammentazione del mercato: è giunto il momento di rivedere il modello di riferimento per aumentare i ricavi dalle attività logistiche che ci vedono con un 20% della quota europea ancora in ritardo rispetto alla Germania che raggiunge il 66%. Il nostro mercato di riferimento è l’Ue e Maddaloni – Marcianise ne rappresenta la porta di ingresso per il Sud Italia”. In quest’ottica Mercitalia Fast andrà ad intercettare soprattutto la domanda in forte crescita di segmenti ancora poco curati come l’e-commerce. “Il ‘Freccia Rossa delle merci’ nasce

soprattutto per quei prodotti dai volumi ridotti che richiedono tempi veloci di consegna: elettronica, food, abbigliamento”. Un modo “per entrare nel mercato del futuro” che ribadisce la scelta strategica di “fare sistema con i territori” e affronta la questione cruciale della ridistribuzione del mix modale nei trasporti. Con una capacità di carico equivalente a 18 Tir il servizio “alleggerirà le strade italiane di circa 9mila camion ogni anno, riducendo dell’80%, a 500-600mila tonnellate, l’emissione di CO2”. Il modello inaugurato con Mercitalia Fast punta all’estensione progressiva di questo tipo di servizi anche ad altri terminal rientranti nel network AV/AC di FS rappresentando uno dei punti qualificanti della “seconda fase del progetto di rilancio delle ferrovie”. “Dopo il risanamento dei conti – avverte Marco Grosso, Ad di Mercitalia – è arrivato il momento di allargare la gamma dell’offerta. Cominciamo con un’iniziativa innovativa, concepita per le esigenze particolare dei prodotti ‘time sensitive’, un segmento finora mai preso in considerazione per il trasporto su ferro. Un’iniziativa in cui abbiamo voluto coinvolgere un asset prestigioso di FS come l’alta velocità lavorando per evitare qualsiasi tipo di interferenza sul traffico passeggeri”. Essenziale per la riuscita dei nuovi

progetti la rimodulazione delle società del Gruppo attraverso il Polo Mercitalia che sta permettendo di “ottimizzare i servizi con un modello operativo coordinato”. Nei prossimi anni, sotto questa nuova configurazione, saranno realizzati investimenti per un importo complessivo di 1,5 miliardi, di cui 500 milioni già avviati in ammodernamento e potenziamento del parco rotabile, costruzione di terminal intermodali (Milano, Brescia e Piacenza), information technology. “E’ stato avviato – conferma Grosso – quel delicato e complesso processo di integrazione che porta le diverse aziende del Polo ad agire sul mercato come se fossero un’unica entità che opera sul mercato nel modo più efficace possibile. Intendiamo offrire un presidio più ampio della catena del valore e una maggiore facilità di interazione”. Ospite d’onore alla presentazione di Maddaloni - Marcianise il Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi di Maio, che ha ribadito l’impegno del governo verso l’intermodalità e la semplificazione legislativa, “unica leva per attrarre l’insediamento di attività produttive. Il primo passo di un progetto ampio e definitivo che mira a rendere il trasporto merci ad alta velocità italiano un modello all’avanguardia anche nel panorama europeo”. Giovanni Grande

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Automazione domotica applicata alla catena logistica L’

applicazione delle tecnologie digitali sta rivoluzionando a passo spedito i processi operativi della logistica con soluzioni sempre più flessibili ed efficienti. In questo solco si inserisce di diritto anche la milanese VGM solution, società di system integration che ha sviluppato l’omonimo sistema di pesatura container. “Una soluzione avanzata – spiega il responsabile, Gianfranco Elia – in cui protocolli di automazione domotica sono applicati alla logistica con l’obiettivo di risolvere e ottimizzare una delle procedure più delicate della catena operativa”. Quali sono le caratteristiche di questa nuova applicazione? A differenza di altre soluzioni, basate sostanzialmente su tecnologie analogiche, il nostro sistema è installato sul semirimorchio permettendo direttamente la pesatura del container sul trailer. Due le componenti che lo costituiscono: una sensoristica pneumatica, che misura la pressione sugli assi, e una di natura nanotecnologica, in grado di stimare la variazione molecolare dell’acciaio. I dati così raccolti sono processati da uno specifico algoritmo che calcola il peso effettivo, con uno

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scarto del 2%, e inviati in tempo reale all’autotrasportatore, registrati tramite connessione in cloud e organizzati in uno schema storico. Che tipi di vantaggi sono riservati all’utente? Montato in maniera non invasiva e rapida, senza variazioni meccaniche sui mezzi, VGM garantisce il controllo del peso in tempo reale e geolocalizzato fino all’imbarco, ottimizza i piani di trasporto, evitando spostamenti nelle aree di pesatura, è integrato con il CRM e abbatte i costi economici con benefici in termini di risparmio del carburante e del relativo inquinamento atmosferico. La soluzione è offerta anche in modalità di noleggio operativo e prevede tutte le agevolazioni legate alle misure di Industria 4.0. Quale tipologia di azienda è interessata a VGM? Ad oggi stiamo dialogando principalmente con grandi gruppi, con una flotta numerosa e interessati principalmente all’ottimizzazione dei processi e all’integrazione dei dati. Lo sviluppo della domanda è in parte frenato dalla situazione frammentata del mercato, caratterizzato in Italia da una miriade di piccole aziende. Tuttavia c’è la possibi-

lità che dal 2021 sistemi come VGM diventino obbligatori. Un decreto del MIT, che recepisce la direttiva 2015/179, prevede infatti il contrasto del sovraccarico attraverso il controllo della massa complessiva dei veicoli industriali. I mezzi dovranno montare dispositivi di pesatura certificati in grado di inviare il valore relativo al peso, anche con il camion in marcia, all’autista e alle Autorità di controllo. Ci sono ulteriori applicazioni per il sistema? Guardiamo con interesse allo sviluppo crescente della tecnologia blockchain e agli smart contract: il dispositivo è già pronto per interfacciarsi con qualsiasi tipo di sistema informatico e l’integrazione della tracciatura del peso in tempo reale potrebbe essere un’opzione importante da inserire in un certo tipo di servizi. Interessanti prospettive si stanno aprendo anche nel campo di trasporti altamente specializzati, come quelli dei liquidi e degli idrocarburi. Il monitoraggio continuo delle variazione del peso risulta importante per garantire la massima sicurezza durante il trasferimento dei prodotti. Giovanni Grande


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Accesso al mondo del lavoro con la app job’s line di Alis P

rosegue il percorso associativo di ALIS (Associazione Logistica Intermodalità Sostenibile) per la formazione professionale in supporto alle attività della Fondazione ITS Mobilità Sostenibile Trasporti. A Catania, presso l’Aula Magna dell’Istituto Duca degli Abruzzi, si è tenuto l’evento “ALIS & ITS… your future job starts here”, cui hanno partecipato il direttore generale di ALIS Marcello Di Caterina, il direttore di ALIS Service Francesco Abate, il presidente dell’ITS di Catania prof. Antonio Scamardella e la preside del Politecnico del Mare Brigida Morsellino. Alla presenza di oltre 300 studenti sono state presentate le politiche formative del progetto, nonché la Job’s Line dell’App di Alis che consente agli studenti un immediato contatto col mondo del lavoro attraverso un’efficace presentazione diretta dei propri curriculum alle aziende associate. “La formazione, unita a lungimiranti investimenti nel trasporto intermodale – ha detto il direttore di Alis Marcello di Caterina - è una leva fondamentale da cui passa il rilancio del settore e del Meridione e su cui le nostre aziende associate puntano con decisione. Gli ITS rappresentano, per i settori ad alta specializzazione tecnologica, strategici per il futuro del Paese, una risposta vera e funzionale, capace di rispondere alla domanda di competenze delle im-

prese e a quella di lavoro dei futuri tecnici. Noi attraverso strumenti innovativi come l’App che abbiamo presentato oggi agli studenti di Catania, e grazie agli accordi con gli ITS, mettiamo a disposizione delle nostre aziende associate un vasto serbatoio di capitale umano, e nel contempo offriamo ai giovani laureati stage formativi come opportunità concreta di inserimento nel mondo del lavoro. Nella convinzione che la crescita e lo sviluppo possano trovare nuovi impulsi solo dalla nostra

capacità di fare “sistema” La preside dell’Istituto Duca degli Abruzzi Brigida Morsellino ha ringraziato Alis per la sua azione e per le opportunità di lavoro offerte ai nuovi tecnici superiori della logistica integrata. “Solo da un sodalizio importante tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro – ha detto – può essere garantito, in particolare nel Mezzogiorno, il nostro futuro economico e lavorativo”.

Studio Legale Maffia & Mignone

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Diritto civile - Diritto del turismo Diritto della navigazione e dei trasporti Contrattualistica internazionale

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Carolina Sinnopoli


Project cargo, nicchia di specializzazione a Napoli

H

a da poco concluso un’operazione d’imbarco da record nel porto di Napoli. In condizioni operative che non sono ottimali per un’attività della filiera logistica, il project cargo, che necessita soprattutto di spazio, merce rara nello scalo partenopeo. Ma “risolvere problemi” è un po’ la filosofia di Antonino Russo, General Manager di Marimed, realtà che è riuscita a crearsi nel corso degli anni una sua nicchia di specializzazione che la porta ad operare con continuità nei principali porti continentali del Sud Italia. Che tipo di trasferimento ha realizzato a Napoli? Per conto della società Simi Trasporti di Pescara abbiamo seguito le operazioni di imbarco al Terminal Flavio Gioia per un servizio door to door da Marcianise in Svezia di un trasformatore di potenza da 350 tonnellate: il manufatto più grande mai costruito in Italia e il più pesante mai esportato dalle banchine partenopee. Marimed ha operato come agente nave le operazioni di trasbordo e rizzaggio, oltre la fase, altrettanto delicata, del trasporto terrestre. Quanto è durata l’operazione? La fase su strada è durata tre giorni con due soste intermedie. Il manufatto è stato movimentato tramite un rimorchio a spanne: il convoglio lungo 80 metri, con due motrici, in testa e in coda, ha impegnato poco meno di una decina di persone tra autisti e manovratori, oltre il personale del Flavio Gioia. Il passaggio notturno dal Bausan ha comportato una serie di interventi correlati: innalzamento di cavi elettrici, spostamento di new jersey, eliminazione e risaldatura di elementi. Tutte operazioni tipiche di un tipo di servizio per natura non standardizzato, di un’attività per cui è necessario conoscere a fondo la merce trattata. Come sta andando il mercato del project cargo? C’è un po’ di ripresa dovuta soprattutto alla domanda estera. Il 90% delle operazioni nel settore dell’impiantistica è trainato dalle esportazioni a dispetto di una situazione nazionale che segna il passo. Negli ultimi tempi abbiamo operato a Salerno con Grimaldi e Messina, almeno fino al suo trasferimento a Napoli, con destinazioni Mediterraneo e Golfo Persico. Quali sono le principali criticità da affrontare? In un porto come Salerno ci sono grosse difficoltà a causa della scarsa accessibilità e della mancanza di spazi. Discorso simile per Napoli che pur essendo molto esteso è caratterizzato da una grossa frammentarietà nella gestione delle aree, con banchine praticamente deserte ed altre super congestionate. Un riequilibrio degli spazi garantirebbe una maggiore competitività permettendo di guadagnare margini di manovra per un’attività come la nostra che, sfruttando unità di medie dimensioni, non ha bisogno di un eccessivo pescaggio. C’è poi l’aspetto paradossale creato dalla mancanza di banchine pubbliche: le specializzazioni dello scalo sono di fatto determinate da pochi operatori che perseguono i loro obiettivi di economia di scala. Con l’eccezione del Terminal Flavio Gioia risulta sempre più complicato poter sviluppare un’attività come la nostra. L’apertura delle ZES potrebbe favorire una crescita del settore? Credo che le Zone possano costituire un importante volano di sviluppo attivando un circolo virtuoso attraverso l’importazione di materie prime e semilavorati e l’esportazione di prodotti finiti. Per quanto concerne la nostra specializzazione penso, ad esempio, all’assemblaggio di grossi manufatti per l’offshore, lavoro concentrato attualmente nel Nord Italia e in pochi porti meridionali come Bari e Taranto. Le competenze industriali e logistiche per attrarre questo tipo di investimenti non mancano, dipende su quale modello si deciderà di puntare. Giovanni Grande

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Porti dell’Alto Tirreno in arrivo investimenti di RFI O

ltre sei milioni di euro per finanziare due importanti interventi a Livorno e a Piombino. L’Autorità di Sistema del Mar Tirreno Settentrionale fa il pieno di finanziamenti RFI. I suoi scali portuali si sono infatti intestati una quota parte rilevante delle risorse che la legge di stabilità del 2015 aveva previsto di destinare alle imprese ferroviarie ma che ad oggi non sono ancora state interamente attribuite. A sbloccare i fondi residuali rimasti nel cassetto la legge n.96 del 2017 (art.47 bis, comma 6) che ha consentito a Rete Ferroviaria Italiana di investire 48 milioni di euro per il miglioramento delle connessioni dell’infrastruttura ferroviaria nazionale in corrispondenza dei poli di generazione e attrazione del traffico. Livorno ha ottenuto 1,4 milioni di euro per creare un nuovo raccordo alla Stazione Livorno-Calambrone, mentre altri 5,2 milioni di euro sono stati impegnati per potenziare la stazione Fiorentina di Piombino per la ricezione di merce pericolosa. Porti, interporti, scali merci e piattaforme logistiche: sono in tanti ad aver partecipato al progetto “Ultimo/Penultimo miglio” di RFI. Su 116 interventi, ne sono stati accolti 28 e un altro è stato messo in stand by in attesa di maggiori approfondimenti. In totale, sono stati impegnati 39 milioni dei 48 disponibili. Oltre al sistema portuale dell’Alto Tirreno, hanno beneficiato dei finanziamenti sia l’Autorità di Sistema del Mar Adriatico Occidentale (Trieste) che l’Autorità di Sistema del Mar Ligure Orientale (La Spezia-Marina di Carrara), cui sono stati destinati rispettivamente 5,8 e 5,7

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milioni di euro per una serie di progetti cantierabili. Infine, 1,2 milioni di euro verranno investiti da Rete Ferroviaria Italiana per il ripristino delle piene funzionalità di Savona Parco Doria, sulla base di un intervento richiesto dall’Autorità di Sistema del Mar Ligure Occidentale. Rafforzare i rapporti commerciali con la Svizzera, anche nell’ottica di una piena complementarità con Genova. Questo l’obiettivo della missione a Roma del presidente dell’AdSP del Mar Tirreno Settentrionale, Stefano Corsini, che ha incontrato l’ambasciatore svizzero in Italia, Malta e San Marino, Giorgio Kessler. Sul tavolo la prospettiva di un patto di collaborazione con Berna che sfruttando le reti di collegamento già esistenti consenta allo scalo labronico di diventare, assieme al porto della Lanterna (che è lo scalo portuale di eccellenza della Confederazione Elvetica), un punto di riferimento per il flusso di traffico merci transalpino. La Svizzera è prima di tutto la patria di MSC, big company che da tempo scommette sullo sviluppo di Livorno come porto base per il traffico crocieristico. Per il 2019 il gruppo ginevrino ha infatti annunciato che potenzierà la propria presenza a Livorno con 34 scali in home port, parziale e non. Si tratta di un importante riconoscimento su cui puntare per assicurare al porto della Città dei Quattro Mori un flusso pressoché costante di crocieristi svizzeri, che potrebbero così imbarcarsi da Livorno dopo aver raggiunto Pisa via aereo da Zurigo. Ma di sole crociere non si vive. Li-

vorno, che in Italia mantiene un importante primato nel traffico di auto-nuove, punta molto sulle potenzialità offerte dal trasporto elettrico (e dal car sharing) per aprirsi un varco verso i floridi mercati della Cina. Anche la Svizzera, che nel maggio del 2013 ha sottoscritto un trattato di libero scambio con Pechino, intravede in questo particolare settore un futuro pieno di opportunità per implementare il proprio business. Non è un caso che all’incontro fosse presente uno dei maggiori esperti nel campo, Salvatore Pinto, Chairman di Green Energy Storage Srl, la società che assieme a Sharengo e Materials Mates Italia, ha fondato il consorzio Nuova Energia Mobile – N.E.Mo. il cui progetto di dare una seconda vita alle batterie delle auto elettriche vede nell’Interporto Vespucci uno dei centri di eccellenza per la ricerca applicata nell’ambito dell’integrazione tra il settore dell’energia e quello della mobilità elettrica e sostenibile. Infine, la terza gamba su cui poggerebbe questa collaborazione è il traffico container. “La Svizzera – ha dichiarato il numero uno dei porti dell’Alto Tirreno – si trova in una posizione strategica rispetto agli assi di trasporto internazionali: la realizzazione in tempi sostenibili di una cooperazione commerciale fattiva è sicuramente un obiettivo alla nostra portata. Lavoreremo per avvicinare le due realtà e per sviluppare azioni che possano essere di interesse strategico per lo sviluppo economico dei porti dell’Alto Tirreno”. Eugenia De Cesare


UN FUTURO PIÙ SOSTENIBILE NON SI EREDITA: SI COSTRUISCE PORTOLAB è un progetto del Gruppo Contship Italia per le scuole elementari. I nostri porti e centri intermodali da 12 anni si trasformano in laboratori a cielo aperto con le rotte delle navi ed i tracciati dei treni che diventano le mappe per studiare geografia. I container sono le anfore della storia e i piazzali aree per i calcoli di matematica. Laboratori, che grazie al nuovo diario, aiuteranno le scuole a comprendere meglio il tema della sostenibilità ambientale, economica e sociale. BUON ANNO SCOLASTICO a tutti i piccoli scienziati PORTOLAB ed ai loro insegnanti.

PORTOLAB È UN’INIZIATIVA DEL GRUPPO CONTSHIP ITALIA, REALIZZATA IN COLLABORAZIONE CON:

portolab@contshipitalia.com

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FederPetroli preoccupata sul no al gasdotto Tap

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n merito alla complicata vicenda della realizzazione del Gasdotto Trans Adriatic Pipeline (TAP), dopo numerosi passaggi sull’argomento, FederPetroli Italia, con le parole del Presidente Michele Marsiglia, interviene sull’argomento. Presidente Marsiglia: “E’ da anni che stiamo investendo e le aziende continuano a spendere denaro per gare ed offerte per diversi tratti del gasdotto, non ci interessano le penali contrattuali vere o fasulle, se il gasdotto non si realizza, ci faremo promotori in un’azione legale di risarcimento danni nei confronti dell’Istituzione e di chi è responsabile dello stop a questo progetto, organizzando un pool di aziende coinvolte nelle gare internazionali indette per i diversi tratti

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“Se il gasdotto non va in porto, pronti ad azione di risarcimento danni” del Tap”. Continua Marsiglia “Questa volta il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ed il Ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio sono stati chiari. Non è solo un discorso puramente politico, la mancata realizzazione del gasdotto Tap è qualcosa che va a sconvolgere i piani industriali di compagnie ed aziende dell’Oil & Gas che per anni hanno concorso al buon esito di questo

progetto di rilevanza strategica internazionale. Il danno già ad oggi per ritardi ed altro ha una quantificazione di importi elevatissimi, per non parlare di aziende che hanno rinunciato in corso d’opera per le lungaggini ce si sono susseguite. Anni fa l’Italia ha avuto già una triste storia con la questione della British Gas, che dopo anni e circa 250 milioni di euro investiti ha abbandonato l’Italia. Qui si sta parlando di un punto di approdo di un gasdotto di rilevanza strategica internazionale dove i rapporti commerciali esteri si potrebbero compromettere in pochissimo tempo” afferma in conclusione Marsiglia. Pino Matera


Agroalimentare: crescono gli scambi tra Italia e Francia S

del comparto lattiero i è chiuso nei caseario, lo scambio giorni scorsi a commerciale con la Parigi Sial 2018, Francia è positivo e sta il Salone internazionale crescendo: “Abbiamo dell’alimentazione, cui partecipato con piacere hanno partecipato anche all’incontro di Cibus per 700 aziende alimentari l’apertura del Sial per italiane. Una forte prerappresentare non solo senza che ha testimole tante aziende italianiato la vitalità del food ne del nostro comparto and beverage made in che espongono al Sial, Italy ed anche gli ottima anche un settore mi rapporti commerciali che fattura più di 15 tra Italia e Francia, che miliardi di euro l’anno e stanno sviluppandosi in che esporta il 38% della un clima di fiducia e reproduzione nazionale ciproca soddisfazione. Al microfono Teresa Castaldo, Ambasciatrice d’Italia in casearia all’estero. La La Francia rappresenta Francia, e Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma Francia è il Paese euroil secondo mercato per peo dove esportiamo di l’agroalimentare italiasto al Sial sottolineando come quello più: vale mezzo miliardo di euro per il no (dopo la Germania) dove esporta francese sia un importante mercato nostro settore. I consumatori francesi le produzioni tipiche italiane, i prodotti obiettivo per l’agroalimentare e non sono grandi estimatori dei formaggi itadella dieta mediterranea e prodotti sasolo: la Francia è il primo Paese al liani. Nonostante i freschi siano i princilutari e bio. Un mercato che vale 3,3 mimondo per investimenti dall’Italia e lo pali prodotti esportati, i francesi amano liardi di euro (nel 2017) e che nel primo scambio commerciale tra i due Paesi molto anche alternare le loro eccelsemestre del 2018 è cresciuto del 4,7% è di alto valore strategico; oltre all’alenze con le grandi DOP italiane, con rispetto allo stesso periodo dell’anno groalimentare i settori commerciali più il Grana Padano, il Parmigiano Regprecedente. vivaci nell’interscambio sono il desigiano, il Gorgonzola, la Mozzarella di Cibus ha organizzato una serata gn, la aeronautica, la cantieristica e la bufala campana e le altre grandi DOP”. all’Hotel Ritz di Parigi cui hanno partemeccanica. All’incontro ha partecipato “Cibus si è trasformato da mero cipato centinaia di manager di aziende anche la Anna Flavia Pascarelli Dirimomento espositivo in una piattaforalimentari italiane; Teresa Castaldo, gente dell’Ufficio Agroalimentare e Vini ma permanente per lo sviluppo delle Ambasciatrice d’Italia in Francia; Didell’ICE-Agenzia che così si è rivolta ai aziende alimentari italiane – ha riferito rigenti e funzionari ICE-Agenzia delle presenti: “Trend positivo per l’edizione Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma sedi di Roma e Parigi; Giuseppe Am2018 del Sial. L’Italia si è riconfermata – grazie alla partecipazione a fiere alibrosi, Presidente di Assolatte e i vertici come primo Paese, dopo la Francia, mentari all’estero e al matching contidi Credit Agricole (azionista di maggioper numero di espositori esteri prenuo con i buyers esteri. L’appuntamenranza di Fiere di Parma). L’incontro ha senti alla manifestazione con circa 700 to è con Cibus Connect che ha già più rappresentato un’occasione per celeaziende, di cui ben 209 all’interno del che raddoppiato le dimensioni rispetto brare il successo della delegazione itaPadiglione italiano di 2.800 mq orgaalla prima edizione del 2017 e ormai ha liana al Sial e per promuovere il prossinizzato dall’ICE-Agenzia e al cui intersancito il ritorno di Cibus all’annualità. mo appuntamento dell’agroalimentare no ha riscosso grande interesse l’area Uno dei suoi fattori critici di successo italiano: Cibus Connect, che si terrà il di cooking show curata dalla Scuola di è proprio la data: tutti i visitatori esteri 10 e 11 aprile 2019 in Fiere di Parma. Cucina Alma”. hanno l’occasione unica di visitare le Teresa Castaldo, Ambasciatrice d’IPer Giuseppe Ambrosi, Presidente concomitanti fiere Vinitaly e Cibus”. talia in Francia, ha salutato le impredi Assolatte, la Associazione Italiana Gerardo Canino se alimentari italiani che hanno espo-

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ABB - A Shanghai fabbrica innovativa di robotica I

l pionieristico Gruppo tecnologico digitale ABB ha annunciato un nuovo importante investimento da 150 milioni di dollari a Shanghai, in Cina, per la costruzione della fabbrica di robotica più avanzata, automatizzata e flessibile del mondo: un centro all’avanguardia in cui i robot realizzano robot. Il nuovo centro di produzione di Kangqiao, vicino al vasto campus di robotica cinese di ABB, unirà le tecnologie digitali collegate dell’azienda, incluse le soluzioni ABB Ability™, la robotica collaborativa all’avanguardia e la ricerca innovativa sull’intelligenza artificiale per creare la più sofisticata e sostenibile dal punto di vista ambientale “fabbrica del futuro”. Si prevede che la fabbrica diventi operativa entro la fine del 2020. L’annuncio segna una tappa importante per ABB in qualità di produttore di robotica numero uno in Cina, nonché un investimento di crescita globale fondamentale per l’azienda nel mercato della robotica più grande del mondo. Nel 2017, uno su tre robot venduti nel mondo è andato in Cina, che ha acquistato quasi 138.000 unità. Oggi, ABB impiega circa 5.000 persone a Shanghai e le aziende di robotica del Gruppo danno lavoro in Cina a più di 2.000 persone tra ingegneri, esperti di tecnologia e manager operativi in 20 sedi diverse. ABB ha investito oltre 2,4 miliardi di dollari in Cina dal 1992, con oltre 18.000 dipendenti in totale. ABB e il governo municipale di Shanghai hanno firmato un accordo di cooperazione strategica globale incentrato sul sostegno all’industria, all’energia, ai trasporti e alle infrastrutture nella regione e al sostegno dell’iniziativa manifatturiera “Made in Shanghai”. L’accordo è stato firmato dal sindaco di Shanghai Ying Yong e dal CEO di ABB Ulrich Spiesshofer. “L’impegno della Cina nella trasformazione della sua produzione rappresenta una luce illuminante per il resto del mondo - ha affermato Spiesshofer - Il suo approccio strategico alle ultime tecnologie per l’intelligenza artificiale, la robotica avanzata e l’informatica basata su cloud rappresenta una guida per ogni Paese che desidera avere una base manifatturiera competitiva a livello globale. Shanghai è diventata un cen-

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tro vitale per la leadership tecnologica avanzata, per ABB e per il mondo. Non vediamo l’ora di lavorare con il sindaco di Shanghai Ying Yong, gli altri leader della comunità e i nostri clienti mentre lanciamo questa importante espansione della presenza concreta di ABB in Cina, costruendo il nostro viaggio per

L’investimento strategico combina tecnologie digitali connesse, robotica collaborativa e ricerca innovativa nel campo dell’intelligenza artificiale diventare il principale produttore cinese di robotica che è nato a Shanghai più di due decenni fa”. Il nuovo stabilimento di Shanghai presenterà una serie di soluzioni di machine learning, digitali e collaborative, per renderlo la fabbrica più avanzata, automatizzata e flessibile nel settore della robotica e un centro di Ricerca e Sviluppo in loco contribuirà ad accelerare le innovazioni nell’intelligenza artificiale. Utilizzando un nuovo approccio di progettazione globale che ABB ha annunciato all’inizio di quest’anno, lo stabilimento sarà in grado di aumentare notevolmente sia l’ampiezza (tipo di robot) che la profondità (varianti di ogni tipo) dei robot che possono essere realizzati in loco, consentendo una maggiore e più veloce personalizzazione per soddisfare le esigenze dei clienti. ABB sarà anche in grado di combinare questo portafoglio ampliato di robotica in un numero pressoché illimitato di soluzioni su misura. “Il concetto alla base di questa fabbrica è lo stesso consiglio che ogni giorno diamo ai nostri clienti: investiamo in soluzioni di automazione che offrono flessibilità e agilità per crescere in qualsiasi direzione del mercato”, ha dichiarato Sami Atiya, presidente della divisione Robotics and Motion di ABB. “ABB è orgogliosa di aiutare i nostri clienti in Cina e in tutto il mondo con soluzioni che sfruttano appieno le più recenti tecnologie per affrontare le sfide della personalizza-

zione di massa, cicli più rapidi e cambiamenti costanti che sono diventati la nuova normalità, anche nelle nostre fabbriche.” L’intero stabilimento di Shanghai sarà modellato come un digital twin, che fornirà dashboard intuitivi creati su misura per il management, oltre a ingegneri, operatori ed esperti di manutenzione per prendere le decisioni migliori. Ciò include la raccolta e l’analisi delle informazioni, tramite ABB Ability™ Connected Services, sulla salute e sulle prestazioni dei robot ABB in fabbrica per garantire l’identificazione tempestiva delle potenziali anomalie. Oltre a evitare costosi tempi di fermo degli impianti, ABB Ability™ offre soluzioni digitali avanzate in grado di migliorarne prestazioni, affidabilità e consumo energetico e a fornire l’accesso alle migliori piattaforme del mondo, come il cloud aziendale Microsoft Azure, che è il primo cloud pubblico internazionale di service gestito in Cina. Un design innovativo Il nuovo stabilimento avrà una planimetria innovativa e flessibile basata su isole di automazione interconnesse anziché su linee di assemblaggio fisse. Le soluzioni ABB di automazione della logistica saranno utilizzate in tutto lo stabilimento, compresi i veicoli a guida automatica che possono seguire autonomamente i robot mentre si muovono lungo la linea produzione, fornendo loro le attrezzature grazie a stazioni localizzate. Ciò consentirà alla produzione di adattarsi e dimensionarsi in modo efficiente in relazione ai cambiamenti nel mercato dei robot in Cina senza ulteriori espansioni della capacità produttiva. Per Vegard Nerseth, Amministratore Delegato della divisione Robotics di ABB, ha dichiarato: “E’ in atto un grande allontanamento dalla tradizionale valutazione delle dimensioni della fabbrica e degli investimenti CAPEX come modo per soddisfare la domanda futura. Il concetto alla base del nostro nuovo stabilimento è quello di rendere l’utilizzo di ogni metro quadrato dell’area di produzione più intelligente e flessibile. Questo deriva dalla combinazione di soluzioni di automazione agili con le grandi capacità delle nostre persone”. Per favorire il passaggio alla perso-


nalizzazione di massa nella produzione e per garantire i massimi livelli di produttività e flessibilità, il nuovo stabilimento di Shanghai farà ampio uso del software SafeMove2 di ABB, che consente a persone e robot di lavorare in sicurezza in spazi ristretti. Inoltre, i robot YuMi di ABB consentiranno una stretta collaborazione su molte delle attività di assemblaggio delle piccole parti necessarie per la produzione di un robot ABB. ABB è stata una delle prime aziende a operare nel mercato della robotica in Cina e il Gruppo è stato il primo fornitore di robot globale nel Paese ad avere una catena del valore completa a livello locale, comprendente ricerca e svilup-

po, produzione, integrazione di sistemi e service. Attraverso una stretta collaborazione con i clienti, ABB ha contribuito a realizzare molti “primati” nella produzione locale, tra cui: la prima linea di pressa automobilistica, di saldatura e di verniciatura; la prima linea di assemblaggio per telefoni cellulari oltre alla prima linea di pressa automatizzata per elettrodomestici. “Il 2018 segna il 40° anniversario della riforma e della politica di apertura della Cina”, ha affermato Chunyuan Gu, Presidente di ABB China e Presidente della regione AMEA. “ABB è stata una delle prime aziende a operare in Cina e ora abbiamo una catena del valore completamente localizzata, soste-

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nuta dal notevole sviluppo economico e sociale del Paese. In qualità di leader di mercato nel settore della robotica in Cina, siamo lieti di sfruttare questo successo e sostenere il nostro slancio negli investimenti.” La nuova fabbrica di Shanghai - con un centro di ricerca e sviluppo completo in loco - diventerà una parte fondamentale del sistema globale di ABB nella fornitura di robot, insieme allo stabilimento recentemente rinnovato a Västerås, in Svezia, e allo stabilimento di Auburn Hills, nel Michigan, dove ABB rimane l’unico fornitore globale di robot con un’impronta di produzione negli Stati Uniti. Cosimo Brudetti

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Iniziato il conto alla rovescia per EXPO 2020 DUBAI

E’

iniziato il mese scorso il conto alla rovescia che segna i due anni dall’apertura di Expo 2020 Dubai, la prima esposizione universale che si svolge in un Paese arabo, cinque anni dopo l’Expo di Milano del 2015. Nei prossimi mesi numerosi sono gli eventi e le iniziative che in tutta Italia saranno dedicate a promuovere e a valorizzare i temi della partecipazione italiana all’ Expo del 2020. Si è iniziato all’Università degli Studi di Milano-Bicocca con il lancio della collaborazione con il Commissariato italiano del progetto scientifico e formativo sui temi dell’acqua, della sostenibilità, della biodiversità e della tutela delle specie marine per poi proseguire in Regione Lombardia con l’annuncio di un grande concorso indetto in collaborazione con Politecnico di Milano e Camera di Commercio di Milano per i giovani designer italiani che vogliono confrontarsi e competere per portare a Dubai le loro idee e le loro opere d’ingegno. Sempre il mese scorso, la Joint

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Italian Arab Chamber of Commerce (JIACC) ha ospitato a Roma, nella sede di Confindustria, il secondo Italian Arab Business Forum, con la partecipazione, tra gli altri, oltre al Commissario Generale dell’Italia per Expo 2020 Dubai, Paolo Glisenti, un’importante delegazione economica proveniente dagli Emirati Arabi Uniti e guidata da Ministro dell’Economia degli EAU, H.E. Sultan bin Saeed Al Mansoori. Si tratta della seconda edizione di una manifestazione il cui obiettivo è rafforzare le relazioni tra l’Italia, gli Emirati Arabi Uniti e tutto il mondo Arabo, attraverso l’incremento dei flussi commerciali e degli investimenti bilaterali, anche in vista della prossima Esposizione Universale che si svolgerà a Dubai nel 2020. Il Milan Center for Food, Law and Policy, nato con Expo Milano 2015 e presieduto da Livia Pomodoro, ha organizzato la conferenza stampa di presentazione del Forum Internazionale “Nuovo Artico, Vecchio Mediterraneo” che si svolgerà il 13 e il 14 novembre a Genova. Nella giornata di presenta-

zione si darà inizio al grande dibattito internazionale sui temi oggetto della collaborazione con Expo Dubai 2020 che, dall’Artico al Mediterraneo, affronterà le complesse questioni legate alla regolamentazione internazionale e alla tutela dei diritti, alla sostenibilità e al climate change, alla presenza di importanti ospiti nazionali e internazionali. Lo stesso giorno in collaborazione con l’Acquario di Genova, l’Acquario di Milano e il Museo Civico di Storia Naturale di Milano, l’Università di Milano-Bicocca presenta la mostra: “Meduse, universo trasparente” e la composizione del nuovo brano musicale “Dialogo con il mare” scritto appositamente per l’Esposizione Universale che si terrà a Dubai. A Matera, sabato 20 in occasione dell’ECoC family meeting delle Capitali europee della Cultura ci sarà la presentazione da parte del Commissario Paolo Glisenti del progetto di collaborazione con Matera 2019 e di come l’Expo di Dubai 2020 rappresenti la piattaforma ideale per la promozione internazio-


nale delle produzioni culturali originali e per il consolidamento e la nascita di partnership europee e internazionali. Il 22 a Roma a Palazzo Venezia si svolgerà l’incontro organizzato dal MIUR-Futura Italia “La Scuola italiana verso Expo 2020 Dubai, connettere e promuovere innovazione. Cultura digitale e formazione esperienziale”, alla presenza del Commissario Generale di Expo 2020 Dubai, gli Ambasciatori di alcuni dei Paesi partecipanti ad Expo 2020, del direttore del World Water Assessment Programme (WWAP) dell’UNESCO e di altri importanti ospiti internazionali. Si parlerà dei numerosi progetti della scuola italiana in occasione del grande appuntamento internazionale di Dubai 2020, della scuola italiana protagonista dal G7 al G20 delle simulazioni (hackathon) internazionali, del punto di vista della scuola italiana sulle risorse idriche con i ragazzi vincitori dei world water- hack, di design e di architettura del futuro con il primo hack della scuola sull’edilizia scolastica, dello sport del futuro al tempo dei big data, della parità di genere, della partecipazione della scuola italiana al Global Education and Skills Forum di Dubai e di molto altro. Parte così un percorso il cui sviluppo si intensificherà nei prossimi mesi e che coinvolgerà tutti i territori italiani e le nostre eccellenze per creare un progetto complessivo che porterà l’Italia ad uno degli eventi più attesi del prossimo decennio, occasione unica per la promozione e l’internazionalizzazione del nostro sistema Paese. Eventi pubblici, mostre d’arte, conferenze scientifiche e culturali, festival, spettacoli, e molto altro ancora, delineeranno il percorso dell’Italia in movimento verso Expo 2020 Dubai per generare sempre di più maggiore con-

sapevolezza sull’evento e far crescere l’attenzione e la partecipazione sul tema scelto da Dubai per la manifestazione – “Connecting Minds, Creating the Future” – che chiama a raccolta la popolazione mondiale sul potere della collaborazione tra i popoli per generare un futuro migliore. L’Italia parteciperà alla sfida con un progetto di partecipazione intitolato “La Bellezza unisce le persone”, dove bellezza è intesa non in senso puramente estetico ma come connessione, come competenza, come innovazione e come veicolo della conoscenza, un codice di valori che da sempre contraddistingue l’identità italiana. Per l’Esposizione, che cadrà nel 50° anniversario della fondazione degli Emirati Arabi Uniti sono previsti 25 milioni di visitatori, in larga parte provenienti dall’area ME.NA.SA (Middle East, North Africa, South Asia). Al via il concorso per la progettazione del Padiglione Italia È stato bandito il concorso internazionale per la progettazione del Padiglione Italia che, dal 20 ottobre 2020 al 10 aprile 2021, rappresenterà il nostro Paese all’Esposizione Universale. Il concorso è indetto da Invitalia, l’Agenzia per lo Sviluppo guidata da Domenico Arcuri, per conto del Commissario generale di sezione per la partecipazione italiana all’Expo, Paolo Glisenti. I progetti di fattibilità tecnica ed economica dovranno pervenire entro il 17 dicembre 2018 e saranno valutati da una Commissione di elevato standing nazionale e internazionale. Tutte le procedure sono inoltre sottoposte alle verifiche in via preventiva della legittimità degli atti da parte dell’Anac, l’Autorità Nazionale Anticorruzione. Il valore del bando è di 2.738.000

euro, sommando il premio di 290.000 euro complessivamente riconosciuto ai primi tre classificati e quello stimato, al netto dell’IVA, per i successivi incarichi di progettazione esecutiva, direzione dei lavori e coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione, che potranno essere affidati successivamente. Il valore complessivo del concorso è suscettibile di incremento fino all’importo di 3.806.600 euro, nell’ipotesi di aumento del valore dell’opera da progettare. L’obiettivo del concorso è dar vita a un Padiglione all’avanguardia sotto il profilo innovativo ed estetico, fortemente attrattivo nei confronti dei visitatori e in grado di esprimere una Italia contemporanea senza dimenticare l’ideale umanistico e lo stile di vita mediterraneo. La struttura godrà di una posizione strategica dal punto di vista dei flussi: sorgerà su un lotto di 3.420 mq e intercetterà il traffico di pubblico in uscita dal Padiglione degli Emirati Arabi Uniti (distante 250 metri) e in transito verso il North Park, uno dei principali spazi verdi di tutta l’area espositiva. In coerenza con il tema di Expo 2020 “Connecting minds, creating the future”, il concetto attorno al quale ruoterà il Padiglione Italia sarà “Beauty connects people”: la bellezza come elemento di connessione tra le persone, ma anche come espressione di genio creativo e ricchezza culturale. E poi l’innovazione e il digitale: tutto il Padiglione sarà una grande vetrina per esprimere il potenziale innovativo e creativo dell’Italia soprattutto agli occhi dei Paesi dell’area Me.Na.Sa (Middle East, North Africa, South Asia) considerata una regione ricca di opportunità per il sistema economico italiano. Carolina Sinnopoli

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Piantati i primi alberi su Ocean Cay, esclusiva Msc A

un anno dall’inaugurazione ufficiale di Ocean Cay MSC Marine Reserve, MSC Crociere ha dato inizio alla fase finale dei lavori nell’isola caraibica, piantando i primi alberi sull’esclusivo atollo delle Bahamas ed entrando così nel vivo del progetto che vedrà la trasformazione di un vecchio sito industriale, votato all’estrazione della sabbia, in una rigogliosa riserva marina privata destinata ad accogliere unicamente gli ospiti MSC Crociere; i quali avranno così a disposizione acque cristalline spettacolari e alcune tra le spiagge di sabbia bianca più belle del mondo, onde vivere un’esperienza di vacanza indimenticabile e in piena armonia con l’ecosistema locale, che costituirà una tappa indimenticabile degli itinerari caraibici di MSC Crociere. Nel piantare personalmente uno dei primi alberi di Ocean Cay, Pierfrancesco Vago, Executive Chairman di MSC Cruises, ha commentato: “È stato un momento davvero speciale poter essere sull’isola insieme a tutta la squadra che sta lavorando senza sosta su questo progetto fantastico e toccare con mano come la nostra idea stia iniziando a prendere forma. Le parole non riescono a trasmettere la straordinaria bellezza naturale di questo luogo. Solo stando qui da soli, circondati unicamente da un bellissimo oceano e

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senza nient’altro all’orizzonte, è possibile capire ciò che stiamo realizzando”. Il progetto prevede la semina di oltre 75.000 piante e arbusti autoctoni, appartenenti a più di 60 specie di alberi, piante, fiori e arbusti caraibici, con l’obiettivo di creare un ambiente tropicale naturale e lussureggiante. Inizieranno presto anche i lavori per costruire oltre 100 strutture ecocompatibili, tra cui bar, ristoranti e alloggi per il personale che vivrà sull’isola. A breve partirà, inoltre, la costruzione del faro, destinato a diventare un riferimento iconico del luogo e punto nevralgico dell’intrattenimento serale.Tra le caratteristiche principali del progetto vi è la realizzazione di un molo che permetterà alle navi di attraccare direttamente sull’isola, consentendo così agli ospiti di salire e scendere dalla nave per l’intera giornata e nel corso della sera. MSC Crociere ha curato nei minimi dettagli ogni aspetto dell’isola, creando un’esperienza “bahamiana” autentica e coinvolgente che permetterà ai crocieristi di vivere pienamente questo splendido contesto. Gli ospiti avranno in tal modo l’opportunità di scoprire l’oceano in tutta la sua bellezza naturale, nuotando in acque calde e poco profonde, facendo snorkeling, immersioni e gite in barca nei vicini isolotti. Durante la bonifica dell’isola sono state rimosse oltre 500 tonnellate di ri-

fiuti industriali e di rottami metallici, e nei prossimi giorni prenderà il via una meticolosa pulizia del mare per eliminare tutti i detriti. Per creare inoltre delle fondamenta solide, sono state movimentate oltre 500.000 tonnellate di sabbia e di terra, che hanno a loro volta permesso di effettuare numerosi interventi per rimodellare l’isola. Al centro dell’isola verrà creata una laguna con acque poco profonde, luogo di divertimento per le famiglie e in generale di relax durante il giorno. Ocean Cay offrirà nel complesso otto spiagge diverse, di livello mondiale, caratterizzate ciascuna da un proprio ambiente; spiagge in sabbia di aragonite, dal celebre colore bianco indispensabile per la salvaguardia delle barriere coralline, grazie alla sua capacità di mantenere livelli corretti di ph dell’acqua. Con l’obiettivo di dar vita a un paradiso protetto e ripristinare il corallo naturale intorno all’isola, MSC Crociere sta lavorando in stretta collaborazione con consulenti, esperti ambientali delle Bahamas e altre professionalità, garantendo il rispetto delle migliori pratiche disponibili. Il progetto prevede anche l’allestimento di un laboratorio marino che si occuperà della ricerca su coralli resistenti ai cambiamenti climatici, per condividerne poi i risultati con altre isole caratterizzate da habitat similari. Paola Martino


Nidec ASI inaugura in Russia fabbrica di motori elettrici N

idec ASI - capo azienda della piattaforma Nidec Industrial Solutions del gruppo Nidec - ha inaugurato a Čeljabinsk - in Russia, ai piedi della catena montuosa degli Urali - la nuova fabbrica di motori elettrici della Russian Electrical Motors. Alla cerimonia hanno presenziato anche, in videoconferenza, il premier Giuseppe Conte e il presidente russo Vladimir Putin, a conferma del ruolo strategico rappresentato dal settore petrolchimico sia per l’economia russa che per quella italiana. L’intera fabbrica di REM (Russian Electrical Motors, joint-venture Transneft-Konar) è stata progettata e realizzato da Nidec ASI, che ha fornito tutti i processi di produzione, ha formato 100 tecnici russi ospitandoli per un anno all’interno del suo stabilimento di Monfalcone e si è anche occupata di progettare i diversi tipi di motori elettrici ad alta tensione che saranno prodotti all’interno dello stabilimento. La sala prove motori – con tecnologie d’avanguardia in grado di fare full load testing dei motori e system test - è stata ideata all’interno della sede Nidec ASI di Genova. Gli inverter ad alta tensione utilizzato per la gestione dei test bench, invece, sono stati prodotti nella fabbrica di Milano. Stefano Zecchinato, Responsabile dello stabilimento di Nidec ASI di Monfalcone, è intervenuto alla cerimonia dichiarando: “Questo progetto rappresenta appieno il nostro modo di lavorare fianco a fianco con i clienti: noi non ci

accontentiamo di un approccio tradizionale da semplice fornitore per i clienti, ma diventiamo dei veri e propri partner per tutta la durata del progetto, a partire dall’ideazione della fabbrica e dei

to la fornitura – del valore di oltre 100 milioni di Euro - di circa 250 nuovi grandi motori elettrici a Transneft, per modernizzare i sistemi di pompaggio della vasta rete di gasdotti di circa 80.000 km. L’accordo, che si è concretizzato nella realizzazione di motori fino a 8 MW di potenza e adatti al funzionamento anche a -60°C, si è ora concluso con la realizzazione della fabbrica per la produzione locale a Čeljabinsk. Questo progetto, che esporta in Russia un grande know how italiano, conferma la grande capacità progettuale e l’eccellenza di Nidec ASI realizzazione di motori elettrici di alta potenza, che sono da sempre uno degli elementi strategici dell’azienda.

Lo stabilimento, che si trova a Čeljabinsk, è stato ideato e realizzato da Nidec ASI, che ha progettato i motori elettrici ad alta tensione prodotti, fino all’effettiva costruzione. Soluzioni ad alta tecnologia, progettazione su misura, capacità di adattamento a normative locali e a condizioni estreme sono i nostri punti di forza. Il nostro primo interesse, come Nidec ASI, è quello di aiutare i nostri clienti a crescere, crescendo con loro.” Nel 2016 Nidec ASI aveva annuncia-

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Valore dell’industria culturale e creativa in Campania

L’

impatto economico della cultura in Italia è stato spesso, negli ultimi anni, oggetto di polemiche, di ipotesi e posizioni contrapposte quasi sempre non basate su riscontri numerici e analisi approfondite. La ricerca realizzata da SRM (Studi Ricerche Mezzogiorno, Centro Studi collegato al Gruppo Intesa Sanpaolo) dal titolo “Il valore dell’industria culturale e creativa in Campania. Il ruolo delle “Gallerie d’Italia” a Napoli” oltre a fornire dati sull’impatto economico della cultura - settore che sfida con successo le tradizionali leggi economiche crescendo anche in periodi difficili, dimostrando quanto effettivamente vale; tutta la filiera culturale, secondo autorevoli stime1, produce 255,5 miliardi di euro di valore aggiunto tra ricchezza diretta ed indotta, il 16,6% del valore aggiunto nazionale - e sulle potenziali e naturali connessioni con il comparto turistico, intende stimolare un dibattito rivolto ad esprimere l’importante ruolo che la cultura riveste per il territorio napoletano e campano. Sono stati, infatti, analizzati i punti di forza e le aree di miglioramento del sistema culturale campano, nonché l’impatto economico che si genera sul territorio in ragione del continuo aumento della domanda culturale e di

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un flusso di visitatori che non si limiti al periodo estivo. La situazione nazionale Il perimetro delle attività economiche del Sistema Produttivo della Cultura, funzionale alla quantificazione delle industrie culturali e creative (ICC), parte dalla identificazione delle attività circoscritte da uno studio di Symbola secondo cui le ICC si classificano in quattro macro aree: industrie culturali, industrie creative, performing arts e arti visive e patrimonio storico-artistico. Tutto il Sistema Produttivo Culturale e Creativo dà lavoro a 1,5 milioni di persone e produce una ricchezza di 92,2 miliardi di euro, il 6% della ricchezza prodotta in Italia, che a sua volta ne stimola altri 163,3 per arrivare a 255,5 miliardi prodotti dall’intera filiera culturale, il 16,6% del valore aggiunto nazionale, col turismo come primo beneficiario di questo effetto volano. Si tratta di una industria in espansione molto dinamica, nonostante gli altalenanti trend della crescita economica generale. Infatti, dal 2011 al 2017 il Sistema Produttivo Culturale e Creativo italiano è cresciuto, sia in termini di valore aggiunto che di occupazione, più rapidamente che nel complesso dell’economia. Negli ultimi 10 anni di-

sponibili (2006 e 2015), il totale dei visitatori di beni culturali e storici italiani è cresciuto del 76,3%, e nei cinque anni fra 2011 e 2015, nonostante la grave crisi economica del periodo, del 6,4% (evidentemente, il rallentamento della crescita negli ultimi quattro anni ha comunque risentito della crisi, nonostante il fatto che il mercato abbia continuato ad espandersi). Il numero dei visitatori più alto si registra per i musei (59.598 pari al 54% del totale visitatori). Ma l’offerta che cresce più rapidamente nel periodo 2006-2015 (+118,6%) è quella delle aree o parchi archeologici che è infatti anche la tipologia di bene che, come si è visto, vede accrescersi in modo più dinamico la domanda. La situazione in Campania In un Sud che è un museo a cielo aperto la Campania, grazie alla presenza di una grande area metropolitana come Napoli, si presenta come un vero e proprio hub della cultura con una grande stabilità di strutture disponibili al pubblico. Ma è ancora migliorabile l’integrazione dei servizi e dei prodotti, evidenziando un potenziale economico dell’offerta culturale campana ancora ampiamente inespresso. L’analisi dell’offerta culturale e mu-


seale campana evidenzia un assetto stabile e consolidato: 223 strutture culturali pari al 17% del Mezzogiorno, terzo valore più alto nel Sud, dopo Sicilia e Sardegna, e decimo in Italia. Ciò che ancora non è sufficiente nella regione è il livello di integrazione dell’offerta che consente a ciascun istituto di beneficiare anche dell’attrattività degli altri istituti. La percentuale di strutture appartenenti ad un circuito museale integrato è del 25,6%, inferiore al dato meridionale (33,1%) e nazionale (45,9%). La regione poi si contraddistingue per una elevata percentuale di istituti museali ad accesso gratuito (57,1%); ciò se da un lato svolge una funzione sociale dall’altro sottrae risorse necessarie per un ulteriore miglioramento manutentivo, restaurativo o espositivo del patrimonio visto anche che diverse strutture sono aperte continuamente per tutto l’anno e quindi particolarmente costose. Cresce del 35,4% il numero dei visitatori dei musei ed istituzioni similari fra il 2011 e 2015, una dinamica superiore al dato meridionale (20,5%) ed al dato nazionale (6,4%). L’Indice di riempimento delle strutture è elevato (46,5%) ed in crescita (+32,3%), garantendo un posizionamento di mercato del prodotto culturale campano prestigioso. Tuttavia se nel comparto statale, per numero di istituti la Campania è la quarta regione italiana (dopo Lazio, Sicilia e Toscana) e il suo indice specifico di domanda (visitatori per istituto: 147) è pari a più del doppio della media meridionale, in quello non statale, la Campania scivola al tredicesimo posto fra le

particolare dall’interazione tra le forze del macroambiente (economiche, sociali, ambientali, ecc), che non sono controllabili dai destination manager, e le forze del microambiente, vale a dire l’insieme di soggetti interni ed esterni al territorio che influenzano direttamente e che possono essere a loro volta influenzati da chi governa la destinazione turistica. Per quanto riguarda le politiche possibili per il settore, va rilevato come la Regione ponga già attenzione specifica al patrimonio culturale, utilizzando il PO FESR, con un finanziamento di 118,76 mln di euro, al fine di promuovere la valorizzazione culturale. Tale intervento va però, da un lato, reso selettivo e dall’altro organico. Si propone quindi di adottare, in linea con quanto già fanno alcune Regioni (ad es. la Toscana) un piano regionale pluriennale per la cultura, che includa tutti i segmenti rilevanti (musei, archivi e biblioteche, beni archeologici, festival e manifestazioni). Una simile scelta conferirebbe certezza dei finanziamenti su un arco temporale superiore all’anno, una prospettiva di policy di medio periodo, e consentirebbe di rendere selettive le politiche. E andrebbe data priorità alle aree interne, a beni poco valorizzati, anche prima del finanziamento diretto all’istituto, mediante opportune politiche di promozione di tali beni, sconosciuti, presso i mercati potenziali, integrandoli dentro itinerari turistici che partano dai beni-attrattori (quelli più rilevanti in termini di presenze) e si diramino verso quelli ancora poco visitati. SRM

La filiera culturale italiana produce 255,5 miliardi di euro di valore aggiunto tra ricchezza diretta ed indotta, il 16,6% del valore aggiunto nazionale regioni italiane ed il suo indice specifico di domanda (16,9), pur rimanendo più alto delle medie del Sud e del Paese, è però a queste più vicino. È quindi nel segmento degli istituti non statali, pubblici e privati, che vi sono i margini per un ulteriore potenziamento dell’attrattività culturale della regione. Napoli presenta una assoluta centralità nel panorama storico-culturale ed artistico meridionale ed è baricentrica in termini di attrattività, rafforzando il binomio turismo-cultura. Il patrimonio culturale napoletano, campano e meridionale è estremamente ampio e diversificato, molto attrattivo ma anche fortemente frammentato. In termini di rapporto fra visitatori ed abitanti residenti, Napoli è solo settima fra le province meridionali, superata da alcune province siciliane. Pertanto, e proprio in considerazione del suo ruolo propulsivo come centro dell’offerta campana, ci sono ancora margini di miglioramento nei confronti dei concorrenti diretti del Sud, con specifico riferimento al segmento degli istituti non statali, che presenta evidenti fattori di ritardo in termini di attrazione. La competitività di una destinazione turistica, infatti, dipende da un insieme complesso di elementi in gioco, in

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Ebiterme: formazione mirata per lo sviluppo del termalismo I

l “Secondo Progetto integrato di ricerca sul settore termale”, svolto da Ebiterme, l’Ente Bilaterale Nazionale delle Terme costituito da FEDERTERME CONFINDUSTRIA, FILCAMS-CGIL, FISASCAT-CISL e UILTuCS, presentato nei giorni scorsi a Roma, amplia l’analogo studio avviato con la precedente edizione e fornisce un importante aggiornamento sull’andamento congiunturale del comparto termale, con un focus particolare sulle dinamiche imprenditoriali e occupazionali, sul loro approccio alle sfide della formazione e sulle potenzialità e prospettive della figura dell’operatore termale. Quella attuale è stata anche l’occasione per un confronto di idee e valutazioni e per delineare un quadro dettagliato e rigoroso del settore e del panorama complessivo, con la finalità di far emergere proposte concrete utili a configurare iniziative e progetti condivisi del sistema termale italiano, in particolare per gli aspetti sanitari e di turismo del benessere termale.

Al riguardo, il Presidente di Ebiterme, Aldo Ferruzzi, si è detto: “particolarmente soddisfatto del lavoro fatto

sia il quadro comparato della qualifica di operatore termale delle Regioni italiane che il confronto con le qualifiche analoghe dei Paesi europei più prossimi e concorrenti, offre spunti di riflessione utili per tutti i soggetti attivi nel termalismo, per la partecipazione ad una migliore regolamentazione a tutela e sviluppo del settore e dell’occupazione”. Per il prof. Nicola Quirino “Quella occupazionale è la nuova sfida del settore termale, chiamato a realizzare nei prossimi anni, un ricambio generazionale che dia spazio a giovani motivati, portatori di nuove competenze, utili a supportare la crescita del settore”. Per il Project Manager, Roberto Vegnuti “Il Secondo Progetto Integrato di Ricerca del settore termale indica che le Terme, per crescere, hanno investito su informatica e digitalizzazione dei processi aziendali (+28% dal 2015 al 2018) e sul marketing e comunicazione (+ 14% dal 2015 al 2018).

Secondo progetto integrato di ricerca sul settore termale. Investire su giovani portatori di nuove competenze.

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dall’Ente Bilaterale. Lo studio, infatti, in continuità con quanto già avviato con il primo progetto di ricerca, consente di acquisire strumenti ed informazioni particolarmente utili a rafforzare la policy di settore, di conoscere in modo completo ed aggiornato i dati e le dinamiche del termalismo - in termini imprenditoriali e in particolar modo occupazionali - e confrontarli con quelli già raccolti nella precedente analoga analisi”. La Vice Presidente, Ivana Veronese, ha rimarcato che “L’arricchimento del lavoro già avviato con il Primo progetto di ricerca, aggiornando ed ampliando

Simone Tedesco


Ryanair, programmazione estate 2019 da Napoli R

yanair, la principale compagnia aerea in Italia, ha lanciato nei giorni scorsi la sua programmazione per l’estate 2019 da Napoli che includerà 9 nuove rotte con un totale di 35 rotte, che permetteranno di trasportare 2,1 milioni di passeggeri all’anno dall’aeroporto campano il prossimo anno, con una crescita del 5%. La programmazione dell’estate 2019 di Ryanair da Napoli offrirà nove nuove rotte: Bordeaux, Exeter, Malaga, Marsiglia, Nantes, Cork, Chania, Rodi e Marrakech. 35 rotte in totale per 2,1 milioni di clienti p.a. con una crescita stimata del 5%. L’offerta della compagnia aerea sarà

in grado di generare 1.570 posti di lavoro “in loco” p.a. come stabilito da una ricerca condotta da ACI - Airport Council International che conferma come ogni milione di passeggeri crea fino a 750 posti di lavoro in loco negli aeroporti internazionali. Visitatori e clienti italiani possono approfittare di tariffe ancora più basse e usufruire delle più recenti innovazioni del programma “Always Getting Better” tra cui tariffa ridotta per il bagaglio in stiva, Ryanair Rooms con Credito di Viaggio del 10%, Ryanair Transfers ampia scelta di mezzi di trasporto via terra con il nuovo partner CarTrawler e infine massima puntualità - il 90% dei

voli sarà in orario. A Napoli, John F. Alborante, Sales & Marketing Manager Italia di Ryanair, ha dichiarato: “Ryanair è lieta di lanciare la programmazione per l’estate 2019 da Napoli con 35 rotte, di cui 9 nuove per/da interessanti città come Bordeaux, Malaga e Marrakech. La nostra programmazione estate 2019 permetterà di trasportare 2,1 milioni clienti p.a. da e per l’aeroporto di Napoli alle migliori tariffe basse, a testimonianza della nostra continua crescita di traffico, turismo e posti di lavoro a Napoli”. P.M.

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Diritto marittimo Diritto commerciale Diritto societario Diritto Diritto Diritto Diritto marittimo marittimo Diritto commerciale commerciale Diritto societario societario Finanziamenti navali Contenzioso Finanziamenti navali Contenzioso Finanziamenti navali Contenzioso 55 - settembre 2018

Studio Studio Legale Legale Castaldo, Castaldo, Magliulo Magliulo & & Associati Associati Via A. Depretis 51 80133 Napoli studio@castaldomagliuloassociati.it Studio Legale Castaldo, Magliulo & Associati Via A. Depretis 51 - 80133 - Napoli - studio@castaldomagliuloassociati.it Via A. Depretis 51 - 80133 - Napoli - studio@castaldomagliuloassociati.it

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Responsabilità Condivisa per innovazione sostenibile S

esta edizione per il Salone Mediterraneo della Responsabilità Condivisa, manifestazione ideata e realizzata da Intramedia e promossa dall’associazione Spazio alla Responsabilità, che si conferma come stimolante appuntamento per la discussione sull’innovazione sostenibile. “Un grande tavolo di lavoro – come sottolineato da Raffaella Papa, presidente di Spazio alla Responsabilità / CSRMed Forum – che ha messo insieme pubblico e privato, profit e no profit e quanti sono impegnati per una visione diversa di sviluppo”. Un’edizione che ha visto la partecipazione di oltre 200 organizzazioni nazionali ed internazionali, con oltre 20 sessioni tematiche, articolate attraverso un format innovativo, “incentrato sull’incontro delle idee, la contaminazione culturale, l’ispirazione di idee e iniziative”. Obiettivo: “promuovere la cooperazione tra imprese, istituzioni e società civile e dare avvio a progettualità condivise in vista del 2020, con la convocazione degli Stati Generali della CSR nel Mediterraneo”. Trasversali i temi trattati che hanno declinato le strategie di perseguimento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) promossi dall’Agenda 2030 anche dal punto di vista del mondo dei trasporti. Con una particolare attenzione all’ecosistema portuale e allo sviluppo delle ZES, strumento economico che potrebbe fungere da grimaldello nella sfida per la sostenibilità dei territori meridionali. Nel forum dedicato (CSR e Trasporti) è stato presentato uno studio di Deloitte che ha fatto il punto sul modo in cui l’universo logistico sta reagendo agli obiettivi fissati dall’Agenda 2030. “Le iniziative dedicate al tema ambientale – ha sottolineato Monica Palumbo – sono comuni a tutti i comparti anche se ogni

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Raffaella Papa modalità di trasporto presa in considerazione – portuale, aerea, stradale – è concentrata in modo specifico solo su una parte dei 17 Obiettivi”. È il caso dei porti che in tutta Europa guardano con particolare attenzione ai temi dell’efficienza energetica, dell’azzeramento delle emissioni e, in generale, alla sostenibilità del ciclo operativo marittimo. O dell’aviation, “settore sempre più concentrato sull’impatto sociale delle attività per i territori e sull’introduzione dei principi della circular economy”. “Negli ultimi tempi emerge con forza la questione delle nuove forme di mobilità nelle grandi città, dell’interconnessione di dati, merci e persone e dell’importanza dei meccanismi premiali per favorire gli investimenti responsabili”. Nel corso del Focus è stato presentato anche il primo Bilancio sociale dell’Eav, l’azienda regionale che dopo un complesso piano di assestamento economico ha concentrato la sua azio-

ne, come spiegato dal suo presidente Umberto De Gregorio, “nella costruzione di una comunità di lavoratori solidale, sicura e trasparente”. Del ruolo non solo economico svolto dall’AdSP rispetto al tessuto urbano ha parlato invece Francesco Messineo, Segretario Generale dell’ente, che si è soffermato sulle difficoltà burocratiche del sistema Paese. “La situazione che stiamo affrontando con il dragaggio del porto di Salerno è paradigmatica della lacunosità delle nostre norme. Manca la capacità di sintesi, le questioni sono affrontate solo da un’ottica settoriale che porta alla paralisi delle iniziative e alla diluizione della responsabilità in una serie infinita di passaggi amministrativi. Il risultato è un continuo potere d’interdizione prodotto dalla sovrapposizione ridondante dei controlli”. Un meccanismo inceppato che le semplificazioni portate dalle ZES potrebbero sbloccare, almeno in parte. “C’è la necessità – ha ricordato Alessandro Panaro di SRM – di disegnare un pacchetto localizzativo in grado di allettare gli investimenti esteri. Manca ancora l’ultimo decreto sulle semplificazioni: la vera sfida sta proprio lì. Lo spiegano le cifre: il traffico nei porti in cui sono presenti le zone economiche speciali cresce dell’8,1% rispetto all’1,4% degli scali tradizionali”. Opportunità enorme che, secondo Giuseppe Esposito della Cisl Campania, dovrà essere monitorata attentamente. “Le ZES non devono frammentare il tessuto economico e diventare occasione di speculazione: c’è chi sta dismettendo le attività con l’intenzione di ripresentarsi ai nastri di partenza quando le zone saranno attivate”. Giovanni Grande


Salone Franchising Milano “sogni ed opportunità” P

iù contenuti, più formazione, più intrattenimento, più start up, più business. Questi i plus della 33°edizione di “Salone Franchising Milano”, la tre giorni del commercio in affiliazione che si è tenuta a Fieramilanocity. Il dato forse più significativo è che il tempo medio di permanenza dei visitatori nel Salone è passato da 3 ore a 4 ore e mezzo. A testimonianza che l’atmosfera positiva dell’evento, luogo di decisioni importanti per il proprio futuro, ma anche di spettacolarizzazione delle proposte, ha soddisfatto sia i visitatori che le catene espositrici. Un fermento che ha generato dati rilevanti: 17.300 visitatori con un incremento del 15% rispetto all’edizione dello scorso anno, oltre 200 i marchi commerciali rappresentati negli stand, una superfice espositiva aumentata del 18% rispetto al 2017. Una conferma del successo della 33° edizione di “Salone Franchising Milano” è arrivata dal presidente del Salone, Antonio Fossati: “Non solo è aumentata la qualità dei colloqui di lavoro e il numero dei visitatori, ma è cresciuta anche la percentuale delle persone venute dal Centro e dal Sud Italia”. “Questo è il secondo Salone organizzato da Campus Fandango Club – ha spiegato Marco Moretti, presidente di Fandango Club – ed abbiamo proseguito nell’opera di modernizzarlo con un layout espositivo accattivante e pratico, con la spettacolarizzazione di convegni e workshop, con nuove iniziative come quella del Talent Show. Sa-

lone Franchising Milano è sempre più l’evento del sogno e delle opportunità”. Sempre affollato il palco della Franchising School, che ha toccato le 1.100 presenze e Franchising 4You, le consulenze gratuite con gli esperti, che ha registrato 220 presenze. E’ cresciuta l’attenzione per il talent show “Re.start-smart up your business”, con start up e progetti innovativi di nuovi negozi. Tra centotrenta candidature la giuria di esperti ha selezionato i seguenti progetti finalisti: NYO, Need Ice Only, Concept store – drink bar che consente di avere a disposizione, anche a domicilio, cocktail già pronti; MyAgry, per vivere un’esperienza da agricoltore; Bibliogiochi, Piattaforma online per il noleggio di giochi e giocattoli; Growish Pay, App per gestione pagamenti di gruppo/liste regalo/creazione gift card; Ristocall, piattaforma per la ricerca a chiamata di staff disponibili nella ristorazione. Salone Franchising Milano non è solo l’evento dove l’offerta delle catene commerciali incontra la domanda di quanti vogliono aprire un negozio o un agenzia di servizio in affiliazione. A margine della manifestazione si sono tenuti decine di convegni, workshop e corsi di formazione. Parlando di franchising si vanno a delineare le nuove frontiere del retail. Il convegno della Università Bocconi ha sottolineato quanto sia importante creare l’esperienza del cliente e non curare solamente l’aspetto della vendita. Per avere successo, il percorso

del cliente dovrebbe essere il risultato di un nuovo design organizzativo e della cultura aziendale, reso possibile da tre fattori: dati e tecnologia, persone e meccanismi organizzativi e progettazione ed esecuzione dei processi. Il tema della gestione delle relazioni con i clienti è stato affrontato anche nel convegno “CRM & Digital Transformation” in cui AutoGrill, Eataly e Domino’s Pizza hanno raccontato le proprie esperienze. I consumatori chiedono non solo di acquistare un prodotto ma di vivere una esperienza, in una sorta di “ibridazione” tra fisoco e virtuale che rende l’uso delle app fondamentali, e non solo per la Generazione Z ( quella nata dopo il 1995). I negozi stanno cambiando con l’arrivo della digitalizzazione nel retail, se ne è parlato nel corso del convegno “Touch Experience” organizzato da AZ Franchising. Per esempio molti punti vendita stanno sostituendo la tradizionale cassa, sostituita dalle app specifiche in mano ai commessi. La tendenza è fornire un servizio per favorire la vendita. Vanno tenute in conto le esigenze dei nuovi consumatori, più evoluti perché fruitori abituali della multicanalità. La digitalizzazione modifica anche il commercio on line e gli strumenti di pagamento, si pensi alle piattaforme on line che ti permettono di dialogare direttamente col magazzino (evitando di fare ordini ed attendere giorni per la consegna) o all’utilizzo di criptovalute. Giuseppe Monte

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La sostenibilità requisito indispensabile al progresso C

on un convegno-laboratorio al Poltitecnico di Torino e la consegna dei marchi di Logistica Sostenibile durante la manifestazione Ecomondo di Rimini, SOS LOGistica – associazione che promuove la sostenibilità nella logistica – anche quest’anno ha messo al centro del dibattito sul sistema economico e produttivo, le migliori pratiche per lo sviluppo di processi di trasporto e logistica capaci di rispettare l’ambiente e la qualità della vita. A Torino sono state messe a confronto esperienze di diversa portata e natura, ma tutte esemplari nel progetto di conciliare impresa, profitto e visione etica. Un parte del sistema produttivo ancora si chiede quanto il parametro della sostenibilità sia davvero una risposta urgente a una effettiva richiesta da parte del consumatore. In questo senso ha ben illustrato la realtà Luca Vecchio, Professore di Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni all’Università Bicocca di Milano, anticipando il risultato dell’indagine effettuata dall’ateneo in collaborazione con Federconsumatori e SOS LOGistica: ormai il consumato-

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re è protagonista attivo nella richiesta di prodotti e servizi che rispettino determinate caratteristiche. Non è più tempo di facili seduzioni nei confronti dell’utente, che oggi è sempre più informato e più che mai sensibile alla salute e alla qualità di ciò che acquista, all’ambiente. A breve sarà pubblicato un libro bianco, le cui anticipazioni raccontano un consum - attore che aumenta la propria consapevolezza ma che ancora agisce debolmente per modificare i propri modelli di acquisto e premiare prodotti e servizi più sostenibili. Stefania Lallai ha testimoniato l’impegno di Costa Crociere che da tempo ha abbracciato la sostenibilità come parametro per lo sviluppo futuro del proprio business. Dalla lotta allo spreco alimentare a bordo delle proprie navi, all’attenzione per l’origine delle merci: un cammino complesso da conciliare con il profitto e con una progressiva sensibilizzazione della clientela. Con la certezza che a breve non ci si potrà sottrarre alla prova dei fatti. Attenzioni del tutto simili a quello che animano l’iniziativa di Tredivino, giovanissima start up dedita alla commercializzazione di vino in contenitori

alternativi al vetro. Prodotto di alta qualità (solo doc, docg, igt) confezionato in materiali biocompatibili e riciclabili che ne rispettino totalmente le caratteristiche. Sostenibilità anche in termini di spazio, con una ottimizzazione quindi anche del magazzino e trasporto. Inevitabile la declinazione della sostenibilità alle soluzioni abitative, rappresentata da Centroplan e Sika, multinazionali specializzate in materiali per la permeabilizzazione di tetti e coperture con soluzioni a basso impatto ambientale e per l’ottimizzazione energetica. Riccardo Figlietta, direttore Generale di Centroplan, che ha tra l’altro sostenuto l’iniziativa di Torino, ha introdotto l’innovativo prodotto Sustainable Roof portando un esempio concreto dei vantaggi economici legati al suo utilizzo in ambito industriale. Ma lo sforzo di adeguamento spesso richiede investimenti che possono non trovare la giusta sensibilità da parte di chi può erogare i sostegni finanziari. Valeria Andrion, Corporate Soscial Responsability di Banca Intesa San Paolo, ha descritto come anche i grandi gruppi bancari stiano facendo propria l’importanza di investire nella so-


stenibilità, offrendo prodotti finanziari appositamente dedicati; non solo agevolazioni, ma una particolare attenzione nel sostenere le imprese innovative, vocate alla sostenibilità fin dall’origine. Chiaro che anche l’impatto economico deve essere ottimizzato, affinchè il valore dell’impegno sulla sostenibilità sia condiviso da tutti gli attori. Il ricorso all’utilizzo appropriato dei dati e la loro elaborazione secondo le opportunità offerte dall’intelligenza artificiale è stato il tema dell’intervento di Luca Bolognini, responsabile della divisione innovazione di Aizoon. Una connessione tra intelligenza artificiale e politica della sostenibilità per generare efficienza e razionalizzare i costi. A proposito di costi, Lanfranco Senn professore emerito dell’Università Bocconi di Milano - è tornato su un tema particolarmente “caldo”: le infrastrutture e la necessità di uno stretto coordinamento tra loro per creare una rete di sostenibilità nei trasporti. Strade, porti e interporti devono rientrare in un disegno organico al fine di non diventare un limite nello sviluppo di soluzioni sostenibili. I progressi nelle alimentazioni a basso impatto ambientale rischiano di essere vanificati nel momento in cui la mancanza di infrastrutture genera code e ritardi nei processi logistici. Infine la testimonianza di chi della sostenibilità ha fatto il principio fondamentale della propria impresa. Il presidente di Naturasì , Fabio Brescacin, ha raccontato con una video intervista disponibile in formato esteso nel sito della associazione, le sfide del prodotto

bio e cosa voglia dire fare impresa nel segno di un valore etico e responsabile di tutta la filiera. Se da un lato il convegno voleva offrire un spaccato dell’impresa, dall’altro non ha trascurato l’importanza di rendere sensibile l’interlocutore, cioè il cliente. Chi ordina, chi consuma deve per primo avere coscienza di contribuire a un sistema complesso che – se virtuoso – produce benefici generali. L’impresa sostenibile, crea vita quotidiana altrettanto sostenibile. La divulgazione in questo senso gioca un ruolo educativo fondamentale. L’esempio più maturo e globale viene da National Geographic: una tradizione raccontata da Davide Brunetti, direttore commerciale e marketing per l’Italia. Dai grandi reportages, al racconto della lotta quotidiana per la salvaguardia dell’ambiente attraverso la campagna global planet or plastic, la celebre rivista a diffusione mondiale è punto di riferimento per una nuova visione della relazione domanda-offerta, anche in termini di consumi. Alle nuove leve, presenti in maniera massiccia al convegno è stato rivolto un pensiero importante: studenti, a maggior ragione se bambini delle scuole primarie, formati ad apprezzare la sostenibilità saranno consum-attori consapevoli. Ecco allora che nel convegno di Torino ha preso la parola Emanuele Breveglieri, ”storyteller” per il Gruppo Contship Italia che attraverso il progetto Porto Lab, in un viaggio continuo tra didattica complementare e esperienza reale, ha trasformato da 13

anni, i porti ed i centri intermodali del Gruppo in laboratori a cielo aperto. Ma un riconoscimento a sforzi concreti nel misurare le performance di sostenibilità ambientale, economica e sociale è venuto da SOS LOGistica – insieme a Lloyd Register – in occasione della manifestazione Ecomondo di Rimini. Il gruppo Maganetti e il gruppo Bomi sono infatti le prime realtà ad aver ricevuto il marchio di Logistica Sostenibile avendo completato positivamente il percorso di validazione del protocollo ideato da Lloyd’s Register e SOS LOGistica. A consegnare gli attestati, oltre che Elena Cervasio di Lloyd’s e Daniele Testi di SOS LOGistica, sono stati invitati Ghelfi Onduati, cliente di Maganetti e Fresenius Medical Care, cliente di Bomi a sottolineare due elementi fondamentali dell’iniziativa: il mercato premierà le aziende che si faranno oggettivare i propri investimenti in sostenibilità e di pari importanza, la sostenibilità si può ottenere solo con un approccio integrato lungo la filiera coinvolgendo clienti e fornitori. Una pratica spesso decantata ma che in ambito logistico fatica ancora ad emergere. Non un punto di arrivo ma l’inizio di un viaggio che le imprese hanno intrapreso credendo nella sostenibilità come leva per innovare ed essere più competitivi. Un percorso continuo che non si esaurisce in un singolo intervento ma deve essere rinnovato ogni anno a garanzia di un impegno concreto e non di facciata. Francesco S. Saliero

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Ucina, la nautica conferma il trend positivo in America

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i è conclusa lo scorso 4 novembre, la 59a edizione del Fort Lauderdale International Boat Show, che ha registrato la presenza di oltre 1.200 imbarcazioni in esposizione e una partecipazione di circa 100.000 visitatori. ICE – Agenzia e UCINA Confindustria Nautica hanno organizzato una partecipazione collettiva per il supporto e lo sviluppo delle attività di business e di networking degli operatori Italiani. Hanno scelto di esporre all’interno della collettiva Aries (azienda speciale della CCIAA di Trieste), Atep Italia, Api, Besenzoni, Boat Lift, Frigomar, Liguria Produce, Navaltecnosud, Opacmare, Schenker, Viraver Technology. “Il Ft. Lauderdale International Boat Show – ha dichiarato Carla Demaria, Presidente di UCINA Confindustria Nautica e di Monte Carlo Yachts, azienda che ha esposto in Florida quattro imbarcazioni della gamma MCY - ha confermato i trend positivi del mercato americano che continua ad essere

estremamente interessante. Abbiamo rivisto anche una certa vitalità dei visitatori brasiliani, forse per effetto del

Austin Parker, CMC Marine, Gianneschi Pumps&Blowers, Monte Carlo Yachts, Overmarine, Pardo Yachts, Rossinavi, Sanlorenzo, Yacht Controller, ZAR Formenti. Il Fort Lauderdale Boat Show è stato, inoltre, occasione per fare il punto con la stampa americana e con le aziende coinvolte presenti al Ft. Lauderdale Boat Show sugli ottimi risultati dell’edizione appena conclusa del Salone Nautico a Genova che, con 174.610 visitatori e 951 brand esposti si è confermato come l’evento nautico di riferimento di tutto il bacino del Mediterraneo e strumento indispensabile per le aziende di tutta la filiera. L’attività internazionale di UCINA Confindustria Nautica e ICE Agenzia proseguirà con l’organizzazione di un collettiva di aziende al METS di Amsterdam (13 – 15 novembre) e con una presenza istituzionale al BOOT di Düsseldorf (19 – 27 gennaio 2019).

UCINA: made in Italy espressione di qualità, eccellenza e innovazione apprezzata in ogni parte del mondo

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nuovo corso politico”. “Dopo gli ottimi risultati dei Saloni di Genova, di Cannes e Monaco – ha poi proseguito Carla Demaria - possiamo dire che il mercato Usa è quello Europeo sono tornati ad essere protagonisti imprescindibili per il mondo della nautica. È un orgoglio vedere tante aziende italiane e tanti Soci Ucina presenti a questo boat show a conferma del fatto che la nautica targata Made in Italy sia espressione di qualità, eccellenza e innovazione apprezzata in ogni parte del mondo”. L’Italia è stata rappresentata complessivamente da oltre 30 aziende del panorama nautico italiano, tra le quali:

Riccardo Russo


Dream k43, il megayacht in multiproprietà

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loating Life, società di management e charter di yacht e superyacht, fondata in Svizzera da Andrea Pezzini, Director and Co-founder, insieme a Barbara Tambani, Ceo and Co-founder, nel 2002, offre moltissimi servizi esclusivi e customizzati per l’armatore al punto di risolvere e soddisfare qualsiasi tipo di esigenza e di desiderio (che parte dalla gestione dei bagagli a bordo sino all’organizzazione dell’equipaggio e delle loro divise fino al vero e proprio management dello yacht; inclusa eventuale estensione della vacanza a terra in un grand hotel). Floating life che oltre ai servizi di gestione dello yacht, tratta anche il mercato del charter è molto esperta anche di yacht in multiproprietà. Dal 2009, opera in questo settore gestendo gli yacht di Yacht Plus: tre 41 metri realizzati dai cantieri Rodriquez e progettati appositamente dall’archistar Sir Norman Foster (Ocean Emerald, Ocean Pearl e Ocean Sapphire). Floating Life nel 2007 ha messo a punto un sistema di gestione a rotazione con un regolamento ferreo di gestione che ancora oggi, dopo 10 anni è un vero successo. Forte dell’esperienza e delle conoscenze del suo co-fondatore, Andrea Pezzini, Floating Life, ha pensato di alzare l’asticella e di espandere le proprie competenze anche nel campo della progettazione di yacht con la Serie K ideata in collaborazione con lo Studio Sculli di Sarzana (SP). Il progetto Dream K43 fa parte della Serie K ed è il primo yacht che sarà venduto in multiproprietà a 7 armatori, secondo due nuove e moderne formule rispetto alla precedente sviluppata su Ocean Pearls, che attualmente ha 8 proprietari, (mentre le gemelle Ocean Emerald e Ocean Sapphire appartengono ora a due armatori diversi). Gli acquirenti potranno godere di periodi di proprietà più lunghi (in slot da 8-10 giorni e anche per più periodi) e scegliere tra due tipologie diverse di multiproprietà: a porzione di yacht (Fractional Ownership) oppure a periodo di tempo (Time Sharing). In questo secondo caso l’utente non sarà il proprietario dello yacht (ed è quindi scarico di qualsiasi responsabilità gestionale) ma il fruitore del tempo acquistato (formula che permette anche di subaffittare a un terzo soggetto). “La multiproprietà (e questo tipo di formule) permette a più persone di poter acquistare frazioni di yacht normalmente inarrivabili e riservate a pochissimi eletti, dati i costi”, dice Andrea Pezzini Director e Co-founder di Floating Life. “Il proprietario poi può anche personalizzare la propria porzione di proprietà con quadri, foto di famiglia, libri, biancheria, la cui organizzazione viene gestita direttamente da Floating Life. Noi chiediamo di portare e di lasciare a bordo tutto ciò che crea appartenenza, e che ritroverà quando salirà a bordo di nuovo. Abbiamo un nostro mega magazzino dove riporre oggetti e persino i giochi dei bambini. Con Dream K43, stiamo addirittura ambendo di organizzare il giro del mondo”. Dream K43 è un Expedition Yacht estremamente lussuoso,

con carena in acciaio e sovrastrutture in alluminio totalmente vetrate per una maggiore condivisione dello spazio. Fa parte della Serie K che nell’estetica e nelle prestazioni ricorda gli Explorer Vessel, imbarcazioni affidabili in grado anche di effettuare il giro del mondo e di navigare quindi in acque fredde, con tutti i comfort degli yacht più lussuosi. È uno yacht molto versatile che si presta a una particolare personalizzazione delle aree armatoriali. Gli interni, generosi e razionali, prevedono zone di intrattenimento multifunzionali ed aree relax e di benessere perfettamente attrezzate. Nel progetto, anche due piscine: una con acqua dolce e una con acqua salata. Nella zona prodiera una suite armatoriale con grandi finestre per viste mozzafiato. Riccardo Russo

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Napoli, Navigare d’Autunno chiude con bilancio positivo

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entimila presenze e numerosi ordini d’acquisto, questo il bilancio della 31.ma edizione del Navigare, il salone nautico con prove a mare al circolo Posillipo, organizzato dall’Associazione Nautica Regionale Campana. Intanto il presidente Gennaro Amato, nel tracciare il resoconto di questa edizione, ha già pronto il progetto per il 2019 previsto sul lungomare partenopeo. “La partecipazione di pubblico alla manifestazione è stata estremamente valida – dichiara Amato - Questo indica che nonostante sia finita l’estate la voglia di mare anima ancora l’interesse di molte persone che già valutano l’ipotesi di comprare o cambiare barca per il prossimo anno. Ma il dato di presenze è particolarmente valido per la qualità dei visitatori, molte persone sono arrivate a Napoli da regioni limitrofe, come Puglia, Lazio, Calabria e Molise, ma persino dall’Abruzzo, da Milano o dal Veneto, a dimostrazione che Navigare non è solo una manifestazione regionale”. La nautica, quella compresa tra i 4 ed i 12 metri, ha sicuramente ripreso quota e le produzioni, visti anche i numerosi modelli nuovi presentati all’evento e i progetti in fase di sviluppo per il 2019, rivelano lo stato di salute del settore. Motivo per il quale i vertici dell’ANRC sono pronti ad avviare un

salone con prove a mare di dimensioni ed aspettative certamente più audaci. “La nautica campana – afferma Gennaro Amato – è matura per portare una manifestazione in acqua di dimensioni adeguate al nostro movimento cantieristico. In settimana abbiamo un appuntamento con l’assessore al mare Daniela Villani, per presentare il rendering ed i piani di fattibilità di una esposizione alla Rotonda Diaz e su parte del lungomare, per iniziare a costruire l’evento che porterà, a mare ed a terra, sviluppo al settore e per indotto economia all’intera città di Napoli”. Anche la Regione Campania, con il presidente della Commissione Attività Produttive, Nicola Marrazzo, ha

estremo interesse. Cantieri storici e grandi aziende della filiera produttiva, anche per accessori e servizi, nonchè i numerosi Marina del capoluogo e dell’intera linea di costa regionale, rendono per volano un valido contributo all’economia regionale. La sede espositiva indicata dall’ANRC, quella della Rotonda Diaz con l’interessamento della zona marina antistante - conclude Marrazzo - diventerebbe così una location pertinente almeno alla pari delle esposizioni gastronomiche o di altre manifestazioni che si svolgono solitamente sulla promenade cittadina”.

Incontro al Comune di Napoli per presentare il progetto 2019 alla Rotonda Diaz

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espresso un interessamento al progetto che vede un comparto di circa 350 aziende di settore per oltre 2500 operatori impegnati. “La nautica, segmento produttivo che registra una ripresa economica per l’intero settore nazionale, rappresenta per la Campania, per tradizione e cultura, una realtà imprenditoriale di

Riccardo Russo


Novità di Rosetti Superyachts al Monaco Yacht Show F

ulvio Dodich - RSY Partner, Chairman & CEO ha dichiarato: “Siamo molto orgogliosi di introdurre sul mercato un nuovo concept ma ancora di più un nuovo trend: siamo un cantiere che guarda sempre al futuro e amiamo lavorare con architetti diversi per offrire approcci differenti alla stessa categoria di yacht. Per noi è importante mostrare la nostra flessibilità nel proporre concept diversi di un Supply Vessel Yacht. Giovanni è un brillante giovane designer e ha immediatamente compreso qual è il DNA dell’azienda”. Il progetto propone la funzionalità tipica di un Supply Vessel con un grande ponte poppiero per trasportare water toys e/o un elicottero, unita a caratteristiche di design e a una qualità delle finiture proprie di un superyacht. Il ragionamento alla base di questo design è la volontà di offrire diverse opzioni per sfruttare al meglio le aree vivibili esterne con un ponte poppiero di 142 mq che può essere sfruttato come helipad o grande beach club con piscina, solarium e zona living. Il garage poppiero per il tender può trasformarsi in un beach club di 80 metri quadri, grazie all’apertura delle due terrazze su entrambe le murate in grado di creare uno spazio aperto sul mare. A prua di quest’area si trovano una palestra e la spa, che include sauna e bagno turco, illuminata di luce naturale che filtra dalla piscina con fondo vetrato, posta sul ponte superiore. Oltre alle soluzioni pensate per ottimizzare gli spazi esterni, questo progetto presenta elementi interni unici. Il salone principale presenta un’area living centrale e un layout asimmetrico sui due lati, con una chaise longue a tutta ampiezza sul lato sinistro e due poltroncine a dritta. Una struttura in acciaio con un motivo artistico che richiama il dettaglio delle murate esterne,

separa l’area living da quella pranzo. “Ho cercato di trasmettere un valore aggiunto a questo progetto con elementi di design che lo rendessero unico,” spiega Giovanni Griggio. “La struttura biomimetica riportata sul fianco e in diversi ambienti dell’imbarcazione è stata ispirata dalla nervatura delle foglie”. Gli ampi spazi interni illuminati dalle grandi finestrature a scafo che offrono un’incredibile vista sul mare, unitamente ai motivi stilistici che caratterizzano il progetto, rompono con la tradizione e si allontanano da un design nautico più convenzionale. Avanzando sul ponte principale, la cucina con accesso dedicato per l’equipaggio, lascia spazio alla zona armatoriale con suite a tutto

baglio, cabina armadio walk-in, studio privato, bagno con doppio accesso e hammam privato. Il ponte inferiore può ospitare otto persone in quattro cabine con letti matrimoniali o con singoli a seconda delle preferenze dell’armatore. A prua troviamo gli alloggi per l’equipaggio, mentre la cabina del comandante è posta sul ponte superiore vicino alla timoneria. Il sundeck assicura una generosa area prendisole ed è completato da una zona pranzo collegato direttamente alla cucina tramite un food lift e la possibilità di realizzare verso prua un cinema all’aperto. A prua, inoltre, è previsto l’alloggiamento di un secondo tender all’occorrenza. Sandro Minardo

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Custodi di luce: antropologia, narrazioni e rappresentazioni di uomini e fari

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Michele Claudio D. Masciopinto – Ed. La nuova Mezzina

er i trasferimenti prima, loro (la Marina) davano una certa cifra solo se tu portavi quaranta quintali. Che stupidaggine! Io ci ho messo le pietre dentro, nelle casse, per fare peso, per avere una sciocchezza che te davano”. L’aneddoto raccontato da Silvero Sarandrea in uno della dozzina di dialoghi condotti con gli ultimi “guardiani del faro” italiani rimette in moto la narrazione di un passato perduto. Fa luce su pratiche dimenticate, comportamenti e “visioni della vita” che rappresentano uno degli assi portanti di una ricerca che punta a mettere in relazione “differenti sistemi di indagine”. Con una costante dialettica tra luoghi, tracce documentali (registri, regolamenti, le biblioteche che si sono accumulate nei fari) e, soprattutto, le testimonianze orali di chi ha vissuto concretamente una stagione storica definitivamente al tramonto, indaga il faro – ormai assurto ad elemento dell’immaginario collettivo – come potenziale fulcro di ricostruzione della storia delle comunità marittime. Un percorso alla ricerca di una rete fatta di “soggettività, reti sociali, valori e conflitti” condotto su un binario ben preciso: “un mestiere visto da chi l’ha vissuto, in grado produrre il racconto di un mondo”. Non alla ricerca della Verità ma di una specifica “umanità, senso della vita, valori morali, rapporto tra le generazioni”. Protagonisti i fari, simbolo millenario del punto di approdo sicuro per chi affronta i pericoli del mare, luogo indefinito, a metà tra l’universo terrestre e quello marino. Un mondo fascinoso che paradossalmente ha visto crescere l’interesse generale nel momento in cui l’automatizzazione della segnalazione marittima ha segnato il declino della loro funzione tradizionale. È all’incrocio di questo snodo che si dipanano i due piani su cui si articola la ricerca. Da una parte la ricostruzione, quasi in presa diretta, di un mondo lavorativo, fatto di pratiche, consuetudini, rapporto con il paesaggio, designato a sparire sotto l’onda dell’avanzata tecnologica; dall’altro il destino e i possibili utilizzi futuri dei fari, sempre più “disabitati, esposti all’erosione, alla salsedine e al trascorrere del tempo”. Una domanda che vede i “faristi” pessimisti circa le prospettive del mestiere (“siamo stati messi un po’ in disparte dall’automazione, anche se rimaniamo sempre necessari per la pulizia, per l’attenzione a vetri, alle lenti, diciamo ai particolari”) ma, allo stesso tempo, ricoprire un nuovo ruolo. La figura del farista sta passando progressivamente “da un operatore tecnico che agisce sul faro a un narratore della storia del faro”. E questo perche “tutti i fari sono in grado di narrare storie che riguardano gli uomini e le relazioni tra loro e il mare, e ciò accade sia ascoltando le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona la vita nel faro, sia ascoltando le impressioni di coloro che vi entrano per la prima volta”. In che modo dunque preservare questo patrimonio di “costruzione patrimoniale”? Attraverso una “trasformazione attiva”, suggerisce l’autore. “Costruiti per segnalare la costa ai marinai, i fari segnalano oggigiorno il mare agli abitanti della

terra”. In un momento di entusiasmo ed esaltazione che vede nelle “sentinelle del mare”, presidi da tutelare e promuovere nei percorsi turistico-culturali non va sottovalutata dunque la necessità di una linea politica che si faccia carico della loro reale tutela e valorizzazione, andando oltre la mera patrimonializzazione dei luoghi. Costruendo, in sostanza, tracciati che includano non solo “la magnificenza dell’architettura o la salita sulla lanterna per ammirare lo splendore del paesaggio” ma anche la storia umana e tecnica che vi si è consumata. “Come impronte tenaci dell’azione degli uomini sul limite che segna la separazione tra il regno del reale, la terra, e il regno del possibile, il mare, i fari sono diventati spazi di una memoria che hanno generato ma di cui sono diventati soggetti,” sottolinea Masciopinto. “Anche privati della legittimità tecnologica, essi non sono forme vuote, poiché la memoria degli uomini da loro consistenza, come il guardiano che li assiste e li conserva ancora in buono stato”. Recensioni: giovanni.grande@portoeinterporto.it


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