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Per l’equità di genere crescono nuove alleanze
di Antonella Olivari
L’equità di genere non è più un problema delle donne, ma della società nel suo insieme. Lo dimostrano le ricerche più recenti, da cui emerge che senza il lavoro femminile non c’è natalità, non c’è sostenibilità previdenziale, non c’è crescita per il Paese. Inoltre, servono più donne nelle posizioni di vertice, perché la diversità crea valore. Un’idea, questa, non ancora comunemente riconosciuta nel dibattito pubblico, anche se è ormai evidente che le donne in posizioni di leadership infl uenzano le scelte che le società compiono, favorendo una magg ior attenzione alla sostenibilità ambientale e al welfare, magg iori investimenti in innovazione tecnolog ica e una riduzione dell’evasione fiscale
Ecco perché è necessario un cambiamento culturale. L’Università Cattolica l’ha reso evidente con la task force sulle Pari opportunità, avviata l’anno scorso con l’intento di favorire una sinerg ia tra il Gender equality plan Team (costituitosi nel 2022) con la sua unità operativa, il tavolo del Piano Strateg ico d’Ateneo avviato nel 2023 e il nuovo Comitato Pari Opportunità eletto nel marzo 2023.
La convinzione che ispira la task force è che parità non significa neg are le differenze, ma valorizzarle. Come dimostrano le diverse iniziative intra prese in modo trasversale nelle diverse pieghe dell’ateneo e che ora hanno trovato una casa comune
La filosofia che ha indirizzato le scelte della task force sulle Pari opportunità, coordinata dalla delegata del Rettore, professoressa Raffaella Iafrate, «si basa sul fatto che le Pari opportunità costituiscono la possibilità di esprimere e affermare l’uguale dignità di tutte le persone nel rispetto della loro unicità differenziante. Per questo sono coinvolte tutte le realtà che hanno a che fare con le differenze di tipo generazionale, etnico, relig ioso, socioeconomico, di abilità motorie e cognitive, con le loro intersezioni». Le prime azioni sono state quelle di mettere insieme chi g ià si occupava di queste tematiche e poi ascoltare tutta la comunità universitaria attraverso specifici focus team che hanno intercettato i diversi bisogni per poter poi attuare proposte concrete. Un secondo percorso di ascolto verr à avviato nei prossimi mesi.
Per facilitare la conciliazione famiglia-lavoro, sono state messe a punto delle Linee guida a sostegno alla maternità e alla genitorialità per le studentesse e gli studenti di tutte le sedi, durante la fase di g ravidanza e allattamento e fino al primo anno di vita del figlio o della figlia. Sono previste agevolazioni economiche supplementari, proroghe delle scadenze di pagamento delle rate, facilitazioni log istiche per accedere ai campus. A questi aiuti per chi diventa genitore si sono agg iunti dei percorsi di enrichment familiare, che sono stati molto apprezzati e che verranno proposti anche nelle altre sedi
Un’altra azione attuata dal Comitato pari opportunità e scritta da un team multidisciplinare è il Vademecum sul linguaggio inclusivo perché anche le parole possono portare al cambiamento di stereotipi e preg iudizi. Basate sull’ampia riflessione maturata su questi temi e sulle principali best practice in ambito nazionale e internazionale, le regole che vengono indicate vogliono fornire la premessa per una verifica e revisione delle consuetudini comunicative dell’ateneo, coerentemente con le indicazioni del Gender Equality Plan. Anche l’attiva- zione della carriera alias è considerata uno strumento di inclusione, in linea con i principi di equità e di rispetto delle diversità. Si tratta di un profilo burocratico, alternativo e temporaneo, riservato agli studenti transgender. Un nome scelto viene quindi a sostituire il nome anag rafico, quello scritto nei documenti ufficiali e dato alla nascita in base al sesso biolog ico.
In ambito formativo, è attivo un corso sulla violenza di genere nella Facoltà di Psicolog ia che si vorrebbe estendere anche ad altre facoltà. Sul fronte della ricerca si stanno cercando investimenti sul tema delle diseguaglianze.
Dalla convinzione che insieme si possono ragg iungere magg iori risultati deriva la collaborazione con altri atenei, a cominciare dall’adesione al Centro interuniversitario “Culture di genere”, insieme alle altre cinque università milanesi. Il Centro si propone di dare impulso in modo permanente a studi, ricerche e azioni positive attinenti al tema delle culture di genere e di contribuire così alla crescita e alla diff usione del rispetto per la dignità e le competenze delle donne. Le delegate delle rispettive università si sono confrontate in un incontro che si è
Mamma e studentessa, missione possibile
F are la mamma e continuare a studiare all’università è possibile. E anche più bello. Lo dimostra Alessia, ventitré anni, salita in cattedra per la prima volta come testimone all’Open Day della sede di Brescia tenendo fra le braccia un neonato di pochi mesi, avuto quando era al secondo anno della triennale in Scienze linguistiche e letterature straniere. Nonostante le difficoltà di conciliare il ruolo di mamma con gli orari delle lezioni, Alessia ha raggiunto il traguardo di laurea triennale in corso e ora le mancano pochi esami per concludere il primo anno della magistrale, sempre in Scienze linguistiche.
«Allattando a richiesta lo portavo quasi sempre a lezione con me; da bebè è stato tutto più facile, ora che è un po’ più grandicello risulta più difficile da gestire e a volte mi accompagna una persona di fiducia. Sarebbe utile avere uno spazio o un’aula libera dove farlo giocare con una persona fidata o ancora meglio poter prenotare un’educatrice a ore per intrattenerlo. Un servizio che l’Università potrebbe attivare avendo corsi che formano le future maestre. Ho saputo che ora è stato predisposto uno spazio dove tenuto in largo Gemelli a metà settembre, dopo aver ascoltato l’intervento della psicologa australiana Michelle Ryan, che da anni studia i fattori che limitano il prog resso delle donne nei contesti organizzativi. Un messagg io chiaro è stato lanciato dall’altra parte del mondo ovvero «che nelle organizzazioni bisogna dare forza alla motivazione e all’ambizione delle donne». È stata formalizzata anche l’adesione al network Università in rete contro la violenza di genere (Unire) per il contrasto e la prevenzione della violenza contro le donne, e a Steamiamoci, iniziativa promossa da Assolombarda per favorire l’avvicinamento delle studentesse delle scuole di secondo g rado alle discipline Stem. La strada da compiere è molta, il soffitto di cristallo non è ancora infranto poiché le donne incontrano ancora troppa difficoltà a intraprendere la via della leadership. A volte anche per mancanza di consapevolezza e di convinzione. Per far leva sul ruolo dell’educazione l’Università Cattolica ha attivato diversi progetti come, per esempio, quello dedicato a donne e finanza, cui partecipano molte studentesse, che sono il segno che la strada è aperta. allattare e cambiare i pannolini: lo trovo utile per le future mamme».
Alessia racconta con immensa gratitudine la meravigliosa disponibilità dei docenti che hanno sempre capito le sue difficoltà. «Abitando a 30 km dalla città, mi aiutavano con le date degli esami, il loro studio era sempre aperto per spiegazioni che mi ero persa ed è anche successo che mentre facevo i lunghi dettati tenessero in braccio il bambino».
Ringrazia in modo particolare anche don Mauro Cinquetti e suor Marta Arici del Centro Pastorale per l’ascolto e l’aiuto economico offerto, ma anche tutto il personale amministrativo della sede bresciana per averla aiutata e supportata a gestire questo doppio impegno. Riuscire a conciliare tutto da madre single non deve essere stato facile, ma la determinazione e la grande umanità incontrata in questo cammino hanno consentito ad Alessia di non rinunciare ai suoi sogni e di raccontare le filastrocche in inglese, tedesco e francese al suo bambino.