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Il cammino sinodale in Cattolica, un esperimento di Chiesa in uscita
di Emanuela Gazzotti
Il cammino sinodale ha risvegliato il desiderio di domandarci chi siamo e di dare un senso all’idea originaria dell’Università Cattolica, che deve passare di generazione in generazione ed essere mantenuta viva nel suo valore». L’assistente pastorale dell’ateneo padre Enzo Viscardi sintetizza così il significato del cam- i mino sinodale compiuto fino alla fine del 2024 dalla comunità universitaria. Nelle tre fasi – narrativa, da ottobre 2021 a marzo 2022; sapienziale, fino a marzo 2024; e profetica, fino a maggio 2025 – insieme con la Chiesa Italiana, l’Università si è interrogata sul cammino da intraprendere «Nel primo anno di lavoro è emersa l’idea di una “Chiesa in uscita”, chiamata al dialogo con il mondo senza perdere la propria identità e la matrice evangelica» ha spiegato padre Viscardi. «Forte è stato il richiamo al bisogno di fraternità, a spazi di dialogo per sottrarre le persone all’isolamento, con un rinnovato senso di appartenenza all’istituzione e di condivisione di esperienze e idee per il futuro. L’Università è un luogo idoneo a elaborare e sperimentare nuovi stili sostenuti da un forte impegno culturale, che affondi nella transdisciplinarità. Infine, è importante la missione verso l’esterno, tenendo sempre al centro la vita di fede» Per l’approfondimento della fase sapienziale i temi scelti sono stati la missione secondo lo stile di prossimità, il linguaggio e la comunicazione, la formazione alla fede e alla vita, la sinodalità e la corresponsabilità, il cambiamento delle strutture, la fraternità teologica. A questi si sono unite le proposte di alcune buone prassi per l’Università Cattolica. «Innanzitutto abbiamo compreso che la fede non è solo trasmissione di idee, ma vita vissuta. Quindi l’università dovrebbe prevedere spazi, tempi e strutture per condividere esperienze di fede, come gli Esercizi spirituali annuali per tutti e corsi di approfondimento biblico»
La riflessione si è poi concentrata sull’identità dell’ateneo: «Quando entriamo in
Cattolica, entriamo in una “storia” e in un “progetto”» continua padre Enzo. «L’Università è per l’annuncio e la testimonianza al mondo, quindi, deve favorire un approccio interdisciplinare della teolog ia, il confronto con non credenti e diversamente credenti». Se il Centro pastorale nei lavori di gruppo è stato percepito come un luogo di accoglienza e cura, è emersa anche la proposta di rivisitare i corsi di Teolog ia per coinvolgere magg iormente gli studenti mostrando il valore di questo sapere nella loro vita
«La sinodalità si esprime anche attraverso la vita di ogni g iorno nello stile della sequela di Gesù e curando le relazioni interpersonali e istituzionali dell’Ateneo, con un’attenzione particolare al ruolo femminile da valorizzare di più» ha agg iunto padre Enzo. «Il cammino sinodale ha mostrato la necessità di passi ulteriori per diventare più visibili, perché la Chiesa in uscita è una Chiesa missionaria con lo stile della prossimità»
Il messagg io vale per tutti. Per il personale tecnico amministrativo, perché mantenga il proprio stile di accoglienza. Per i docenti, perché ricordino che alla base di ogni insegnamento c’è l’antropolog ia cristiana e che trasmetterla è una grande sfida che passa attraverso l’incontro tra le generazioni. Per gli studenti, perché siano consapevoli di essere chiamati a studiare per diventare professionisti evitando il professionalismo. La prima Assemblea sinodale di novembre 2024, con 1.200 partecipanti per finalizzare l’Instrumentum laboris, ha evidenziato due aspetti fondamentali. Il primo riguarda l’espressione del pensiero e della ricerca all’interno del mondo cattolico e la necessità che l’Università Cattolica sia presente in modo scientifico e autorevole nel dibattito culturale. Il secondo rilievo riguarda la sfida che sinodalità e corresponsabilità diventino caratteristiche fondamentali nel vivere la missione “dell’ateneo dei Cattolici in Italia”
ph Cristian Gennari