Publius
Per un’ Alte r n a t iv a E u r o pea
Indice
1 Editoriale
pag.
Publius
2 Come va la
pag.
ricerca in Europa?
Laura Filippi
4 Compendio del
pag.
politico europeo Davide Negri
6 Le elezioni in
pag.
Afghanistan: chi sarà il nuovo sindaco di Kabul? Nelson Belloni
7 Nuovi equilibri
pag.
in Africa tra Europa e Cina
Matilde Oppizzi & Giovanna Albonico
Siamo ormai vicini al primo compleanno di Publius! Tanti argomenti sono stati trattati in quest'anno, cercando di proporre spunti e analisi da una prospettiva diversa dal solito, per provare a trovare quelle risposte che la sola ottica nazionale non può dare. In questi giorni, per esempio, non si può non parlare del vertice mondiale di Copenha‐ gen sui cambiamenti climatici. Finalmente le questioni legate al surriscaldamento globale incominciano ad essere tenu‐ te in conto dai potenti della terra e ad avere un maggiore risalto mediatico. Potrebbe essere però troppo tardi per invertire la tendenza in atto e sicuramente, man mano che il tempo passa e non vengono messe in opera signiBicative contromisure, i costi per le future generazioni (sia Binan‐ ziariamente, sia in termini di qualità dell'ambiente) salgo‐ no vertiginosamente. La vera novità di questo verti‐ ce, tuttavia, è rappresentata dal nuovo rapporto tra gli Usa e la Cina che, come già si è potuto vedere nel recente viaggio di Obama in Oriente,
Universitari per la Federazione Europea Numero 4 - Dicembre 2009 distribuzione gratuita
Giornale degli studenti dell’Università di Pavia. Informazione, riflessioni e commenti sull’Europa di oggi e di domani
si sta delineando in termini sia di confronto sia di ricerca di posi‐ zioni comuni tra la prima poten‐ za mondiale degli ultimi sessan‐ t’anni anni e quella emergente che ben presto le si afBiancherà. La maggior parte delle decisioni, purtroppo inconcludenti, sono state prese proprio al vertice dell’Association of Southeast Asian Nations tenutosi a Singa‐ pore e al quale ha partecipato anche il Presidente americano. Questo spiega perché il risultato del vertice di Copenhagen, anche se il summit si sta ancora svol‐ gendo mentre viene scritto que‐ sto articolo, sarà sicuramente insoddisfacente. Gli Usa, tra l’al‐ tro, come ricordava recentemen‐ te un articolo apparso sull’Eco‐ nomist, in questo momento sono impegnati in importanti e delica‐ te riforme interne (prima tra tutte quella del sistema sanita‐ rio) che hanno la priorità sui temi ambientali, e d’altro canto la Cina rimane in attesa delle pro‐ poste dei paesi industrializzati e non è disposta a rinunciare al proprio sviluppo. In un simile quadro l'unica solu‐ zione per affrontare concreta‐ mente questi problemi urgentis‐ simi sarebbe quella di un gover‐
no mondiale capace di prendere le decisioni adeguate e di impor‐ re le relative politiche per realiz‐ zarle. Tuttavia si tratta ancora di un progetto utopico, e l'ONU non è certo in grado di adempiere a questo compito. Ma esiste anche un'altra possibilità per dare un nuovo slancio alla ricerca di so‐ luzioni e per dar vita a qualche iniziativa forte: se gli europei portassero a compimento il pro‐ cesso di uniBicazione e creassero uno Stato federale, capace di de‐ cidere politiche continentali, questo potrebbe incidere negli equilibri mondiali favorendo delle soluzioni concordate con le altre potenze. E' innegabile che l'Europa abbia una predisposi‐ zione ad affrontare concreta‐ mente i problemi climatici sia per una questione di valori, sen‐ sibilità e cultura, sia anche per una questione di interessi eco‐ nomici. Se si vuole rimanere competitivi a livello mondiale, infatti, la riconversione verso uno sviluppo sostenibile, verso tecnologie rispettose dell'am‐ biente e il potenziamento della ricerca sono gli elementi fonda‐ mentali per il rilancio dell'eco‐ nomia europea. Publius