Publius 12

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Publius

P e r u n ’A l t e r n a t iv a

Europea

Confederazione dei giornali universitari pavesi

Numero 12 - Ottobre/Novembre 2012 distribuzione gratuita

Giornale degli studenti dell’Università di Pavia. Informazione, riflessioni e commenti sull’Europa di oggi e di domani

Herman Van Rompouy,Mario Draghi, Jean Claude Juncker, Josè Manuel Barroso Indice

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Editoriale Publius

2 In Europa la crisi e

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il mondo reagisce

Nelson Belloni

4 Cattivi esempi

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Stefano Spoltore e Giulia Spiaggi

5 Il mondo e

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l’impasse siriano Giovanni Salpietro

7 La svolta di Maroni

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per un neo-­‐ europeismo o un neo-­‐ euroscetticismo?

Francesco Cafarelli e Giacomo Ganzu

Settembre è stato un mese denso di avvenimenti per l’Europa, dalle decisioni as-­‐ sunte dalla BCE di interveni-­‐ re sul mercato secondario delle obbligazioni in misura illimitata proseguendo con la sentenza della Corte costitu-­‐ zionale tedesca che ha reso credibile il passo compiuto dalla BCE. Ora la politica deve rendere operative l’unione bancaria, ?iscale, economica e politica dell’eurozona, tro-­‐ vando il modo per conciliare questa nuova entità in $ieri con il mantenimento dell’edi-­‐ ?icio comunitario. Su questa base alcuni governi su inizia-­‐

tiva tedesca hanno annuncia-­‐ to di voler studiare proposte sui cambiamenti istituzionali n e c e s s a ri p e r c o s t ru i re l’unione politica dell’eurozo-­‐ na e dei paesi che intendono farne parte. Il Presidente del Consiglio europeo, a nome anche dei Presidenti della Commissione, della BCE e dell’Eurogruppo, ha reso pubblico lo stato dell’elabo-­‐ razione delle questioni che stanno esaminando in vista di questa realizzazione. Ma dif-­‐ ?icilmente un patto costitu-­‐ zionale destinato a far nasce-­‐ re una nuova comunità poli-­‐ tica vedrà la luce senza un

profondo dibattito politico e il coinvolgimento dei cittadi-­‐ ni. Se infatti il completamen-­‐ to dell'Unione economica e monetaria e l'unione politica che l'af?iancherà saranno realizzati senza costruire un potere europeo democratico ed ef?icace gli europei conti-­‐ nueranno a non avere gli strumenti per fronteggiare la crisi. Il tempo per fare la Fe-­‐ derazione europea è breve, e dipende dal tempo che la cri-­‐ si impiegherà a deteriorare la situazione sociale al punto che sfuggirà di mano. Publius


In Europa la crisi e il mondo reagisce Le dimensioni e la durata della crisi del-­‐ l'eurozona continuano a preoccupare i leader di tutto il mondo, in particolare negli Stati Uniti e nei paesi BRICS; persi-­‐ no la Cina teme fortemente gli effetti del-­‐ la prolungata recessione in Europa, e Wen Jiabao, recentemente, si è più volte espresso a questo proposito. Da parte sua, il Fondo monetario internazionale ritiene che, se in Europa non si uscirà dalla crisi in tempi ragionevoli, si tornerà ad una condizione simile a quella degli anni Trenta. Come effetto della crisi la Cina registra, quest'anno, un notevole calo della pro-­‐ pria produzione, che gli analisti econo-­‐ mici stanno cercando di esaminare in dettaglio per dare una precisa dimensio-­‐ ne al fenomeno e tentare di prevenirne gli effetti. Anche il Brasile nel 2012 non crescerà quanto l'anno scorso, proprio perché l'esportazione di materie prime

in Europa, mercato essenziale per il pae-­‐ se sudamericano, è diminuita sia in ter-­‐ mini di quantità sia in termini di prezzo, a causa della contrazione della produ-­‐ zione industriale europea. Inoltre il Bra-­‐ sile soffre per il calo della produzione cinese (manifatturiera e non), dato che ormai la Cina è diventata il suo primo partner commerciale, avendo superato la quota degli Stati Uniti. Anche l'India non cresce in base al trend degli scorsi anni, ed è proprio in India, a New Delhi, che si è tenuto, a marzo, l'ul-­‐ timo summit BRICS che ha confermato la volontà di questi pae-­‐ si di rafforzare la co-­‐ operazione reciproca, sia in termini econo-­‐ mici che politici. I BRICS si sono espres-­‐ si anche a favore del fatto di far crescere la domanda interna e di aumentare la quota di commercio all’interno del loro gruppo, ini-­‐

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ziando ad utilizzare, a questo scopo, le pro-­‐ prie valute; vista la crisi che investe i p a e s i o c c i d e n t a l i , l’obiettivo è dunque quello di rendersi più autonomi nei con-­‐ fronti del mondo oc-­‐ cidentale e, a questo proposito, è stata di-­‐ scussa anche l'istitu-­‐ zione di una banca di investimenti, divenu-­‐ ta nota tra gli analisti con il nome di “Brics bank”, per promuove-­‐ re gli investimenti nei mercati emergenti e posto tra i paesi produttori con la quota nei paesi in via di sviluppo. Dilma Rous-­‐ del 18% della produzione mondiale, ri-­‐ seff e Hu Jintao si sono pronunciati a fa-­‐ spetto al 21% statunitense: si tratta di un vore di questo progetto, per contrastare dato comunque imponente, nonostante il la World Bank e l'Asian Developement differenziale tra i due bank e per favorire gli in-­‐ vestimenti nei paesi in via Il peso che questi paesi paesi quest’anno sia aumentato a favore di sviluppo sganciandosi hanno ormai acquisito degli USA. Non solo, dal mercato europeo e dal-­‐ la sua crisi nel medio-­‐lungo nella politica internazio- ma la crisi non impe-­‐ periodo. Obiettivo di ter-­‐ nale non è destinato a disce certo alla Cina di mettere in dif?icoltà il calare mine più breve è invece Giappone e gli USA quello di rafforzare il mer-­‐ nel Mar Cinese mediorientale ed orienta-­‐ cato tra BRICS per le medesime ragioni. I le dove la tensione sta crescendo al pun-­‐ cinque leader si sono espressi anche in to che il governo Noda sta valutando opposizione alle posizioni americane in l'ipotesi di acquistare armi dal Regno Siria e in Iran ed hanno discusso in meri-­‐ Unito per incrementare il proprio arse-­‐ to all'imminente ritirata di americani ed nale militare e per cercare di compensa-­‐ europei dall'Afghanistan. re la crescita della marina cinese. Né il Nonostante la crisi abbia rallentato la rallentamento della crescita cinese, come crescita dei BRICS, il peso che questi auspicato da molti, cambia il fatto che la paesi hanno ormai acquisito nella politi-­‐ Cina detiene sul proprio territorio il 23% ca internazionale non è infatti destinato delle terre rare mondiali, essenziali per a calare: questi paesi infatti continuano a produzioni ad alto valore aggiunto in rappresentare il 30% del PIL globale. In ambito elettronico, e che è riuscita ad particolare la Cina si colloca al secondo a c c a p a r r a r s e n e i l 95%, potendo così imporre limiti alla produzione e quote alle esportazioni di questi materiali. Gli Stati Uniti, che hanno una lieve cre-­‐ scita intorno al 2% del PIL, insistono nel domandare alla Cina la rivalutazione del tasso di cambio del renminbi per limitare le esportazioni cinesi, ma senza successo. La


Cina continua a destinare la metà delle proprie risorse agli investimenti, sia esteri, sia interni, e questo dato rappre-­‐ senta il doppio della media mondiale. Il suo consumo interno è infatti fermo al 40%, mentre un valore del 60% sarebbe più corretto. Questi dati indicano dunque una bassissima distribuzione della ric-­‐ chezza tra la popolazione ed invece una enorme quantità di risorse destinate agli investimenti strategici nel mondo. Recentemente Angela Merkel si è recata in Cina per un incontro con Wen Jiabao per concludere importanti contratti di vendita per Airbus, Volkswagen ed altre imprese, per un totale di oltre 3,5 miliar-­‐ di di dollari. La Cina ha però imposto che una parte degli stabilimenti vengano costruiti in Cina, per formare e far lavo-­‐ rare ingegneri e tecnici specializzati ci-­‐ nesi: di fatto, ha così ottenuto una vendi-­‐ ta di know how di alta tecnologia, come dimostra l’esempio del progetto joint venture tra Airbus e industrie cinesi per costruire aerei alimentati a biogas. Si

tratta, ancora una vol-­‐ ta, della dimostrazio-­‐ ne di come le poten-­‐ zialità della tecnologia europea non vengano pienamente sfruttate per mancanza di inve-­‐ stimenti, al contrario di quanto accade in Cina, e di come questo fatto si traduca in uno stato di inferiorità da parte dell’Europa. Il secondo obiettivo della visita a Pechino della cancelliera tede-­‐ sca era quello di assi-­‐ curare alla Cina che la Germania mostrerà un “impegno assoluto” n e l s a l v a g u a r d a r e l'euro e mantenerlo forte, stabile ed apprezzato dai mercati. Con questa garanzia – di carattere politi-­‐ co – la Merkel ha convinto il presidente cinese ad aiutare l'Europa con l'acquisto di titoli dei debiti sovrani anche dei paesi più fragili. Questo impegno della Ci-­‐ na, sommato ai contratti chiusi, p o t r e b b e r i d a r e una certa ?iducia ai mercati anche nei confronti di Italia e Spagna. Wen Jiabao ha accettato il coin-­‐ volgimento del suo paese nel sostegno alla zona euro per-­‐ ché ritiene che la Germania sia il paese chiave per l'uscita dell’Europa dalla crisi. Un simi-­‐ le risultato non

Ancora una volta si devono constatare i costi della divisione dell’Europa avrebbe certo potuto ottenerlo la Baro-­‐ nessa Ashton che, al di là del nome alti-­‐ sonante della sua carica (Alto rappre-­‐ sentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica estera), non ha alcun potere di agire e dialogare con i leader delle po-­‐ tenze mondiali perché non ha alle spalle né un governo, né una politica estera, ma solo divisioni e rivalità reciproche tra gli Stati che dovrebbe rappresentare. Ancora una volta, quindi, si devono con-­‐ statare i costi della divisione dell’Europa, costi per sé stessa in termini di declino, e per il mondo, che subisce la crisi del-­‐ l’Unione europea, ma che intanto non si ferma e prepara strategie di crescita economica e politica. Solo trasformando l’eurozona in una federazione gli europei potrebbero superare l’impasse: sta solo a loro farlo davvero! Nelson Belloni

Scheda personaggio - James Madison James Madison (1751-­‐1836) fu uno dei padri fonda-­‐ tori della costituzione americana e contribuì, insieme ad Alexander Hamilton e a John Jay, alla stesura di almeno 28 articoli dei Federalist Papers ?irmandosi Publius. Dalla parte dei federalisti sosterrà, nel 1787 a Philadelphia, la stesura della Costituzione federale e presenterà il cosiddetto “Piano della Virginia”, propo-­‐ sta di carattere federale che prevedeva un Parlamen-­‐ to bicamerale (Congresso e Camera degli Stati), un Governo eletto dal Parlamento e una Corte Fede-­‐ rale composta da Giudici inamovibili. Questo piano si contrappose al “Piano del New Jersey” che poneva in essere un'unica camera di rappresentanza degli stati, quindi simile ad una confederazione, concedendo inoltre agli Stati il potere di revocare i governatori. Il principio che animò e fece vincere la proposta di Madison fu quello secondo cui si conte-­‐

sta fortemente l'idea che un piccolo Stato con un popolo uniforme avrebbe reso sia la politica meno tirannica sia la Repubblica al sicuro dalla dittatura ribadendo invece che è l'equilibrio di poteri tra gli stati garantire la negazione da ogni tirannia di mag-­‐ gioranza. Nel 1809 diverrà il quarto presidente degli Stati Uniti d'America abbandonando la carica nel 1817. Tra le sue frasi più celebri: “No nation could preserve its freedom in the midst of continual warfare.” “If men were angels, no government would be necessa-­‐ ry.” “The means of defense against foreign danger historically have be-­‐ come the instruments of tyranny at home”.

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Cattivi esempi Nel corso della crisi in atto in Grecia, molti evocano l’esempio della Argentina come esperienza da seguire per indivi-­‐ duare la possibile via di uscita dalla si-­‐ tuazione di default che attanaglia la Re-­‐ pubblica Ellenica. Nel citare l’esempio argentino, però, si dovrebbero anche ricordare le conseguenze che ebbe il default programmato sul paese e sulla popolazione che ancora oggi ne paga le conseguenze. Si tratta infatti di un pes-­‐ simo esempio, anche volendosi limitare ad un bilancio economico e tralasciando i drammatici costi umani dell’operazio-­‐ ne. Come noto nel 2001 il governo argenti-­‐ no dopo un lungo periodo di crisi eco-­‐ nomica e ?inanziaria, ruppe la parità peso-­‐dollaro (un processo di dollarizza-­‐ zione del paese in atto dal 1991 sotto la verno del Presidente Kirchner, con una presidenza Menem) per tornare a tutti ampia maggioranza parlamentare, nel marzo di quest’anno ha esautorato della gli effetti alla propria valuta nazionale. Seguirono anni di instabilità ?inanziaria propria autonomia la Banca Centrale, che portarono ad una svalutazione del-­‐ imponendole di mettere a disposizione l’80% del peso sul dollaro: è bene ricor-­‐ del governo le proprie riserve per paga-­‐ dare questo dato a chi oggi sostiene re il debito estero. In Argentina l’in?lazione reale viaggia ad l’idea di un abbandono indolore dell’eu-­‐ ro per un ritorno alle valute nazionali. un tasso del 25% e il governo ha impo-­‐ Certo l’Argentina è rientrata in possesso sto tasse del 14% sui prodotti importati. della propria sovranità monetaria ed ha Gli unici beni che l’Argentina riesce oggi la possibilità di svalutare, cosa impossi-­‐ ad esportare sono soia e petrolio. Risor-­‐ se proprie di cui la Gre-­‐ bile all’epoca della dol-­‐ larizzazione, ma la sua L'Argentina è rientrata cia non dispone avendo crisi interna, economica in possesso della sovra- come unica fonte di en-­‐ e sociale -­‐ che ha creato nità monetaria ma la trate primarie l’industria drammatiche disparità sua crisi interna, eco- del turismo. E a proposi-­‐ a scapito delle fasce più nomia e sociale persiste to del petrolio, la opera-­‐ deboli della popolazio-­‐ a distanza di quasi 10 zione del governo di ne -­‐ persiste a distanza Buenos Aires nel mese di anni di quasi dieci anni. Dal aprile di nazionalizzare crack ?inanziario seguito al ritorno alla la compagnia di estrazione Ypf control-­‐ lata dalla spagnola Repsol si sta ritor-­‐ valuta nazionale vi fu un triennio di grande rilancio delle attività economi-­‐ cendo contro il paese. L’Argentina che (+8% annuo ma si veniva da anni di esporta petrolio che però deve reimpor-­‐ Pil negativo) che ha apparentemente tare sotto forma di prodotto lavorato permesso all’Argentina di ripartire, ma i perché non possiede società di raf?ina-­‐ zione. Inoltre una nazionalizzazione di problemi ?inanziari e il suo pesante de-­‐ bito estero sono rimasti inalterati. Si è questa portata mina la credibilità del-­‐ tornati al peso con un debito estero co-­‐ l’Argentina agli occhi degli investitori munque da saldare in dollari. E per aiu-­‐ internazionali, cosa già in atto per tare il paese ad essere solvibile, il go-­‐ esempio nel vicino Venezuela ove le

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principali fonti di esportazione (miniere e petrolio) sono state nazionalizzate da quando è al governo il Presidente Cha-­‐ vez. Gli unici investitori esteri in Vene-­‐ zuela sono oggi quasi esclusivamente cinesi. E proprio Il Venezuela offre lo spunto per evidenziare un ulteriore cattivo esempio. Lo scorso 31 luglio il Venezuela è diven-­‐ tato il quinto paese membro del MER-­‐ COSUR, aggiungendosi ai paesi fondato-­‐ ri (Argentina, Brasile, Paraguay e Uru-­‐ guay). Ogni allargamento di una comu-­‐ nità regionale viene sempre esaltata rimarcando lo spirito di collaborazione tra le nazioni e i popoli. Da questo punto di vista l’Europa e la sua Comunità di-­‐ venuta con il tempo Unione a 27, è il caso e l’esempio più citato. Peccato che vengano omesse le dif?icoltà di procede-­‐ re nelle unioni politiche (che pure sono sancite nei trattati) via via che i paesi membri aumentano di numero senza che le istituzioni, nel contempo, venga-­‐ no rafforzate. Già nei documenti uf?iciali che portarono alla ?irma dei Trattati istitutivi del MERCOSUR si citava come modello politico ed economico l’Unione Europea e sappiamo bene quali siano i problemi istituzionali e non in cui l’Eu-­‐ ropa si sta dibattendo. Oggi il MERCOSUR si trova in una situa-­‐ zione già vissuta in Europa: ha un par-­‐ lamento comune cui partecipano in pari numero rappresentanti dei parlamenti nazionali (nel 2014 sono previste ele-­‐ zioni a suffragio universale, ma il meto-­‐ do di rappresentatività è fonte di pole-­‐ miche per una grande differenza tra la popolazione del Brasile e quella dei re-­‐ stanti paesi) con un potere meramente consultivo; imperversano guerre di dazi tra i diversi paesi e blocchi nell’import export di alcuni prodotti metalmeccani-­‐ ci tra Argentina e Brasile che ricordano le “guerre” del latte o del vino tra Italia e Francia negli anni ’70. Le recenti scel-­‐ te dell’Argentina di imporre dazi di in-­‐ >> pag. 5


Il mondo e l’impasse siriano E’ passato oltre un anno e mezzo da quando in Siria sono iniziate le prime manifestazioni e proteste contro il re-­‐ gime di Bashar al-­‐Assad, eppure nono-­‐ stante il tempo trascorso la soluzione della crisi sembra ancora lontana. No-­‐ nostante le defezioni, le fughe dei vertici militari e civili che decidono di passare dalla parte dell’opposizione al regime (Consiglio Nazionale Siriano) o di fuggi-­‐ re all’estero, non solo Assad non inten-­‐ de rinunciare al potere ma sembra esse-­‐ re disposto a difendersi con tutti i mezzi a disposizione. La dimostrazione di questa sua volontà la si ritrova nell’esta-­‐ te di sangue appena trascorsa. Già in precedenza il regime non si era fatto scrupoli nel colpire pesantemente le città rivoltose (Dar’a, Homs e la stessa Damasco) facendo intervenire l’esercito, ma mai come questa estate l’intervento militare era stato così forte. Ad agosto è stata lanciata una larga offensiva contro la città ribelle di Aleppo, causando mi-­‐ gliaia di morti e numerosi sfollati. Men-­‐ tre a Damasco in alcuni quartieri è in-­‐ tervenuta l’aviazione, causando oltre 400 morti in un solo giorno. Finora, almeno secondo l’ONU sono circa 32000 le vittime del con?litto (di cui la metà civili), mentre il Consiglio nazionale siriano parla di oltre i 50000 morti. Dati ancora più preoccupanti sono quelli

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relativi agli sfollati; si calcola che siano circa 2 milioni mentre è in aumento il numero dei profughi che cercano di la-­‐ sciare la Siria per dirigersi prevalente-­‐ mente in Turchia e Giordania; ad ora sembrano ci siano tra le 150000 e le 200000 persone nei campi allestiti nei paesi con?inanti per fronteggiare l’emergenza. Mentre la guerra civile infuria la comu-­‐ nità internazionale non sembra riuscire

te Lugo votate a larga maggioranza dal-­‐ la Camera e dal Senato di Asunciòn. Per gresso ai beni ne è l’ultimo esempio. altro il governo del Paraguay non aveva Non è un caso poi che l’unione degli mai rati?icato la richiesta di adesione al industriali brasiliani MERCOSUR fatta dal abbia contestato l’ade-­‐ Nei documenti ufficiali Venezuela nel 2006, non sione del Venezuela al che portarono alla firma condividendo le politi-­‐ MERCOSUR, così come dei Trattati istitutivi del che economiche del go-­‐ ha fatto il governo del MERCOSUR si citava co- verno di Caracas. Ciò Paraguay che non ha me modello politico ed nonostante il Venezuela partecipato alla ceri-­‐ economico l'Unione Eu- è diventato membro monia di adesione. Il effettivo del MERCO-­‐ ropea Paraguay infatti è sta-­‐ SUR. Sarà curioso vede-­‐ to temporaneamente re nei prossimi mesi ed sospeso dal giugno scorso dal MERCO-­‐ anni quali scelte porterà avanti il Vene-­‐ SUR a seguito dei problemi di politica zuela all’interno del MERCOSUR essen-­‐ interna dopo le dimissioni del Presiden-­‐

a trovare il modo per poter porre ?ine alle violenze. L’ONU, sebbene abbia mandato numerosi osservatori in loco, non sembra disporre dei mezzi necessa-­‐ ri per un’azione risolutiva, in particola-­‐ re a causa dell’avversione di Russia e Cina verso qualsiasi intervento occiden-­‐ tale volto a far cadere il regime di Da-­‐ masco; lo stallo è un’evidente dimostra-­‐ zione della paura che questi due paesi >> pag. 6

do per altro fautore di una unione poli-­‐ tica di stampo socialista dell’intero sub continente americano. Questo evidenzia ancora una volta co-­‐ me se non si procede prima a rafforzare le istituzioni di una comunità regionale tra un nucleo di paesi, gli allargamenti, come ben sappiamo in Europa, compli-­‐ cano e ampli?icano le divergenze tra i paesi membri. Ma l’Europa che è citata come modello da seguire negli accordi che hanno istituito il MERCOSUR, non ha dato certo il miglior esempio sino ad oggi, pur non negando i pregi che hanno contraddistinto la sua recente storia. Stefano Spoltore e Giulia Spiaggi

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zione netta affer-­‐ mando che “la nostra solidarietà con la lotta del popolo si-­‐ riano contro un re-­‐ gime oppressivo che ha perso la sua legit-­‐ timità è un dovere etico quanto una ne-­‐ cessità strategica e politica”.

con maggiore forza la voglia di rinnova-­‐ mento istituzionale dimostrata dai popo-­‐ li dell’altra sponda del Mediterraneo e di sostenerla ef?icacemente nel percorso di costruzione della democrazia. Al di là delle dichiarazioni di Lady Ashton non esiste alcuna linea d’azione comune e i vari governi nazionali, sebbene all’una-­‐ nimità condannino le violenze perpetua-­‐ te dal regime nei confronto dei civili, se-­‐ guono strade diverse. Attualmente Gran Bretagna e Francia hanno assunto posi-­‐ Sul piano internazio-­‐ zioni più nette in favore dei ribelli, e nale, in?ine Stati Uni-­‐ proprio i cugini transalpini, sempre in ti, Francia e Gran prima linea quando mutano gli equilibri provano di fronte all’ipotesi che la co-­‐ Bretagna sono ormai decisamente schie-­‐ di potere nel sud del Mediterraneo, han-­‐ munità internazionale appoggi gli insorti rati a sostegno dei ribelli, ma a causa dei no recentemente dichiarato di voler ri-­‐ contro un governo in carica. Altro grande veti di Russia e Cina non riescono ad ot-­‐ conoscere come “governo legittimo” il sostenitore di Assad, per ragioni geopoli-­‐ tenere le risoluzioni CNS, mentre il resto tiche, è l’Iran, che non si limita solo a ONU necessarie per La grande assente è stata, e del continente rimane qualche dichiarazione in favore del re-­‐ poter intervenire; ed lo è ancora oggi, una voce più de?ilato. E’ evi-­‐ gime ma interviene direttamente nel un’azione priva della europea in grado di sostene- dente che una posi-­‐ con?litto fornendo armamenti e inviando legittimità delle Na-­‐ re con maggiore forza la vo- zione di due soli Stati, addestratori e uf?iciali in Siria (tra cui zioni Unite creerebbe glia di rinnovamento istitu- attaccati ad un’ana-­‐ Qassem Soleiman, capo della Brigata Ge-­‐ un’ulteriore escala-­‐ zionale dimostrata dai popoli cronistica posizione rusalemme e responsabile della diffusio-­‐ tion della tensione dell’altra sponda del Mediter- di privilegio nel Con-­‐ ne dell’ideologia khomeinista fuori dal-­‐ internazionale visto il raneo e di sostenerla effica- siglio di Sicurezza ma l’Iran). coinvolgimento del-­‐ cemente nel percorso di co- sostanzialmente im-­‐ l’Iran, che non po-­‐ struzione della democrazia. potenti sul piano poli-­‐ Ma la situazione in Siria è ormai insoste-­‐ trebbe accettare la tico per contribuire nibile, e l’isolamento di Assad sul piano scon?itta di perdere fattivamente a trovare un nuovo assetto internazionale è sempre maggiore. Nel uno dei pochi paesi “amici”, tra l’altro in più equilibrato e paci?ico in Medio Orien-­‐ quadro mediorientale la debolezza del un’area strategica. E’ chiaro che qualsia-­‐ te, non è un contributo concreto alla crisi regime siriano ha riaperto i giochi della si forma di intervento dall’esterno, già di in corso. All’inizio dell’anno Hillary Clin-­‐ leadership regionale. In primis è la Tur-­‐ per sé molto complicata e delicata, non ton ha più volte dichiarato espressamen-­‐ chia il paese maggiormente in opposi-­‐ può venire dal solo Occidente, ma sareb-­‐ te che gli USA non sarebbero stati accon-­‐ zione al regime; non è un caso infatti che be necessario che fossero gli stessi paesi discendenti di fronte alle violenze delle il CNS si sia formato in esilio proprio in della Lega Araba ad impegnarsi in soste-­‐ truppe fedeli ad Assad, ma non si può, e Turchia e che essa sia la meta di destina-­‐ gno del CNS, mentre il ruolo dell’Occi-­‐ soprattutto non possiamo, pretendere zione di molti dei vertici del regime che dente dovrebbe soprattutto essere volto che siano sempre gli Stati Uniti a farsi decidono di abbandonare Assad. La ten-­‐ alla risoluzione dell’emergenza umanita-­‐ carico della soluzione delle crisi interna-­‐ sione tra i due paesi è ria e all’appoggio zionali, ancor di più quando esse avven-­‐ sempre alta, alimen-­‐ Già in precedenza il regime nelle principali sedi gono alle porte d’Europa. La crisi siriana tata anche da episodi non si era fatto scrupoli nel diplomatiche. mette dunque in evidenza, ancora una come l’abbattimento colpire pesantemente le città volta, la debolezza dell’Europa sul piano di un aereo militare P e r c o n c l u d e r e rivoltose (Dar’a, Homs e la delle relazioni internazionali, poiché in-­‐ turco ad opera del-­‐ stessa Damasco) facendo in- l’analisi sull’attuale capace di adottare una politica estera l’esercito lealista. An-­‐ tervenire l’esercito, ma mai situazione siriana e unica, incapace di “spalleggiare” gli USA che la Lega Araba ha come questa estate l’interven- sulla drammatica di fronte alla volontà di Russia e Cina di p r o g r e s s i v a m e n t e to militare era stato così forte. e s c a l a t i o n d e l l a mantenere lo status quo, incapace di as-­‐ condannato il regime, tensione in Medio sumersi la responsabilità di aiutare i dapprima con le san-­‐ Oriente va fatta su paesi arabi ad avviarsi verso forme de-­‐ zioni economiche di novembre 2011 e un’ultima osservazione sulla grande as-­‐ mocratiche in grado di garantire libertà e in?ine con la dichiarazione del 24 luglio sente sul piano delle relazioni interna-­‐ diritti fondamentali e forse in grado di in cui la Lega auspica che Assad lasci il zionali; così come per quanto ha riguar-­‐ gettare un ponte per il dialogo tra le due potere. L’Egitto, altro paese protagonista dato i paesi della primavera araba, la sponde del Mediterraneo. della primavera araba, tramite le parole grande assente è stata, e lo è ancora oggi, del presidente Mursi prende una posi-­‐ una voce europea in grado di sostenere Giovanni Salpietro

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La svolta di Maroni per un neo-europeismo o un neo-euroscetticismo? È stato un settembre “europeista” dalle parti di Via Bellerio, ma non nel senso che tutti noi potremmo sperare. La Lega Nord, il partito per l'indipendenza della “Padania”, ha lanciato già a metà agosto la proposta di un referendum nazionale incentrato sull'Unione europea, af?inché i cittadini si esprimessero positivamente o negativamente sul processo di integra-­‐ zione. Sulla scia delle polemiche seguite all'iniziativa, su tutte quella col presi-­‐ dente del Consiglio Mario Monti, il mese scorso i vertici del Carroccio hanno lan-­‐ ciato una nuova proposta, anch'essa in-­‐ centrata sulle tematiche europee: la ri-­‐ de?inizione geogra?ica dell'eurozona, basata su Francia, Germania, Benelux e, udite udite, la “macroregione del Nord”. Si sta parlando, insomma, dei Sei ma “epurati” -­‐ nell'ottica leghista, chiara-­‐ mente -­‐ del Centro e del Sud dello Stiva-­‐ le. Ciò sarebbe giusti?icato, stando alle parole del neosegretario Maroni, dalla necessità di un'eurozona “formata da Stati caratterizzati da fondamentali ma-­‐ croeconomici simili”. Si tratta, eviden-­‐ temente, di un “cavallo di troia propa-­‐ gandistico” tramite il quale veicolare all'interno di una proposta fondata su un ragionamento prettamente economico -­‐ anch'esso peraltro passibile di critica, come vedremo in seguito -­‐ la main issue della Lega Nord presente all'art. 1 del suo statuto: la secessione del Nord Italia dal resto della penisola. Sembra di tor-­‐ nare ai primi anni '90, quando il vento secessionista spirava forte dall'Est, con

la guerra nella ex-­‐Jugoslavia, oppure con riale ben de?inita, ciò a confermare separazioni consensuali, come quella l'aleatorietà del termine “Padania”, buo-­‐ delle nascenti Repubbliche Ceca e Slo-­‐ no solamente per gli urlacci di Pontida. vacca (nate dallo smembramento della Il primo passo della novella “EuroLega Cecoslovacchia), già orientate all'entrata regionale” è stato illustrato tramite il in Europa. Ecco che, quindi, la Lega Nord primo punto del manifesto presentato a cerca di rilanciarsi, come Torino lo scorso 29 di partito di lotta antisistema. La Lega cerca di rilan- settembre, che propo-­‐ Ma contemporaneamente ciarsi come partito di ne una “legge costitu-­‐ a questa nuova linea poli-­‐ zionale” non meglio lotta antisistema tico-­‐comunicativa, Maroni speci?icata per una conduce la svolta “bavare-­‐ “ e u r o r e g i o n e d e l se” del partito. Si tratta insomma, di Nord” nel contesto di una “Europa delle ispirarsi alla CSU, partito egemone nella regioni” che superi gli Stati nazionali. regione cattolica della Baviera, portando ''Questa Europa non ci piace”, ha detto la Lega a diventare un movimento re-­‐ Maroni, “gli Stati nazionali hanno esauri-­‐ gionale dominante su una base territo-­‐ to la loro spinta propulsiva. Dobbiamo

Da Il Federalista No. 55 (14 Novembre 1787, Alexander Hamilton o James Madison) La verità è che, in tutti i casi, è necessario almeno un numero minimo ad assicurare i vantaggi di libere consultazioni e di liberi dibattiti, e per salaguardarci da troppo facili complotti aventi Kini illeciti;mentre, dall'altro lato, il numero dovrà essere, al massimo mantenuto entro certi limiti per evitare la confusione e le interferenze di una multitudine. In tutte le assemblee pletoriche, qualunque sia il loro spirito informatore, la passione non può non strappare lo scet-­‐ tro alla ragione. Anche se ciascun cittadino ateniese fosse stato un Socrate, ogni assemblea ateniese avrebbe sempre avuto le caratteristiche di una folla caotica.

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istituirla costituzionalmente autoder-­‐ terminata, abbiamo presentato una pro-­‐ posta di legge costituzionale che preve-­‐ de questo''. Al di là dell'ambiguità di fondo che si evince dal riferimento costi-­‐ tuzionale europeo immediatamente fre-­‐ nato dall'accenno all'autodeterminazio-­‐ ne locale, che specialmente nella visione leghista non è mai stato conciliabile con il concetto di unità politica, è da notare quanto politicamente concreta sia la svolta “euroleghista”: nel corso del mese di ottobre la road map del segretario federale prevede tappe nelle principali capitali europee, ?inalizzate alla promo-­‐ zione di una “EuroLega” che si ponga criticamente nei confronti dell'UE ma che allo stesso tempo si differenzi dai partiti tradizionalmente euroscettici come quello di Marie Le Pen in Francia e di Geert Wielders in Olanda. Il tutto nel contesto del percorso politico che porte-­‐ rà il Carroccio, nella visione di Maroni,

ad essere il perno di una coalizione scritto sui tutti i loro manifesti, guardi “neo-­‐europeista” per le elezioni europee “prima al Nord” o nel caso dell'Europa, del 2014. prima all'euroregione del Nord. Ciò nel Purtroppo per il Carroccio, gli anni ’90 contesto di un Europa divisa in tanti sono passati da un pezzo. In questi 20 interessi particolaristici (ancor più di anni il mercato unico è cresciuto e, an-­‐ quelli nazionali!) a scapito dell'interesse che se le differenze re-­‐ generale dei 500 mi-­‐ g i o n a l i p e r m a n g o n o , Maroni "Questa Europa lioni di abitanti del l'approccio dell'Unione è non ci piace, gli stati na- continente, che inten-­‐ stato conciliativo dal zionali hanno esaurito la de il commerciante punto di vista economico, loro spinta propulsiva" asturiano cittadino tramite l'utilizzo dei fon-­‐ europeo tale e quale di strutturali, e politico, tramite il Comi-­‐ all'industriale bavarese o lombardo, con tato delle Regioni (istituito proprio negli gli stessi diritti ed opportunità politiche anni in cui Bossi urlava alla secessione), fattuali. La situazione attuale non è chia-­‐ vitale per l'applicazione del principio di ramente questa: chi nasce in Sicilia non sussidiarietà e per la cooperazione delle gode della mobilità sociale né tantome-­‐ regioni europee. La creazione di una no del PIL procapite di un coetaneo “Europa delle regioni”, quindi, va contro viennese. Ma non sarà certo la “macro-­‐ tutto ciò che l'Europa è stata ?ino ad ora regione del Nord” a risolvere tali diffe-­‐ e contro ciò che intende diventare: una renze, semmai le accentuerà, essendo la grande federazione che nei confronti politica “regionalista” della Lega Nord delle autonomie locali rispetti il princi-­‐ ben diversa da quella “regionale” attuata pio di sussidiarietà e promuova la dall'UE: se la prima divide, la seconda cooperazione tra le regioni. Non unisce e peraltro è l'unica che può salva-­‐ bastasse, i “fondi di coesione eco-­‐ re il continente (in tutte le sue zone, nomica e sociale”, comunemente Nord Italia compreso) dalla grave crisi noti come fondi strutturali desti-­‐ economica e sociale che lo attanaglia in nati alle regioni, ammontano per questi mesi critici. Ecco perché, se dav-­‐ il bilancio 2007-­‐2013 ad un totale vero la Lega Nord intende tutelare gli di circa 335 miliardi di euro e so-­‐ interessi delle regioni settentrionali no destinati proprio all'appiana-­‐ d'Italia, deve cambiare linea, promuo-­‐ mento delle divergenze macro-­‐ vendo il proseguo dell'integrazione eu-­‐ economiche sulle quali fa leva ropea in ottica federalista e non come Maroni per proporre le soluzioni veicolo di pulsioni separatiste. leghiste alla questione comunita-­‐ Questa non è l'ora della divisione, bensì ria. Soluzioni che, alla luce delle dell'unità del Nord, del Centro e del Sud incoerenze appena evidenziate, Italia per l'Europa federale. appaiono evidentemente stru-­‐ mentali alla politica tradizionale Francesco Cafarelli e leghista: una politica che, come Giacomo Ganzu

Publius - Per un’alternativa europea Numero 12 - Ottobre/Novembre 2012

publius-unipv.blogspot.com Via Villa Glori, 8 Pavia - Tel: 3318443023 - E-mail: publius.pv@gmail.com Direttore responsabile: Laura Filippi Redazione: Nelson Belloni, Federico Butti, Martina Cattaneo, Andrea Corona, Laura Filippi, Giacomo Ganzu, Gianmaria Giannini, Luca Lionello, Maria Vittoria Lochi, Gabriele Mascherpa, Laura Massocchi, Davide Negri, Matilde Oppizzi, Carlo Maria Palermo, Elena Passerella, Gilberto Pelosi, Giovanni Salpietro, Giulia Spiaggi, Francesco Violi, Gabriele Volpi. Stampato presso: Tipografia P.I.M.E Editrice S.r.l Puoi trovare Publius, oltre ai vari angoli dell’Università, anche presso: bar interno facoltà di Ingegneria, bar facoltà di Economia, mensa Cravino, sala studio San Tommaso, bacheca A.C.E.R.S.A.T cortile delle statue. Periodico trimestrale degli studenti dell’Università di Pavia. Informazioni, riflessioni e commenti sull’Europa di oggi e di domani. Registrazione n. 705 del Registro della Stampa Periodica - Autorizzazione del tribunale di Pavia del 19 Maggio 2009

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Iniziativa realizzata con il contributo concesso dalla Commissione Permanente Studenti dell’Università di Pavia nell'ambito del programma per la promozione delle attività culturali e ricreative degli studenti Distribuito con licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic Le immagini nelle pagg. 2 e 3 (Rupee, Youan, Real, Rand) sono tratte da Fotopedia.


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