Publius
Per un’ Alte r n a t iv a E u r o pea
Universitari per la Federazione Europea Numero 8 - Maggio-Settembre 2011 distribuzione gratuita
Giornale degli studenti dell’Università di Pavia. Informazione, riflessioni e commenti sull’Europa di oggi e di domani
Dal 1880 al 1915 quattro milioni di italiani migrarono negli Stati Uniti... ...a quei tempi gli emigranti eravamo noi Indice
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Editoriale Publius
2 Il Grande Medio
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Oriente brucia, gli USA hanno Cinito l’acqua, l’Europa divisa (tra)balla Davide Negri
4 La crisi del
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Portogallo e i rapporti con l’Unione europea Maria Vittoria Lochi
7 La crisi europea
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del debito e l’Italia Nelson Belloni
I #lussi migratori dal Nord Africa verso l’Italia hanno messo in luce una duplice im-‐ potenza: quella italiana e quel-‐ la europea. Quella italiana ri-‐ guarda l’incapacità di fronteg-‐ giare in modo razionale e civi-‐ le un’emergenza annunciata e dalle dimensioni contenute, non certo superiore a casi già veri#icatisi più volte negli ul-‐ timi anni in Europa e anche nel nostro stesso paese. Sem-‐ pre, quando una regione è scossa da rivolte o addirittura da guerre si generano ondate migratorie che creano pres-‐ sione sui paesi vicini. La diffe-‐ renza tra un paese civile e in-‐ dustrializzato ed uno arretra-‐ to sta anche nella capacità di
affrontare questo tipo di situa-‐ zioni evitando che si creino tensioni esasperate e ulteriori sofferenze inutili: l’Italia è sembrata dimenticarsi di ap-‐ partenere alla prima categoria e ha brillato anche per imperi-‐ zia nei rapporti con i partner europei, generando sospetti e con#litti che hanno solo accre-‐ sciuto le dif#icoltà. Ma se questa è la speci#icità del nostro paese, ormai paralizzato e incapace di affrontare in modo costruttivo qualsiasi tipo di problema, bi-‐ sogna anche aggiungere che il vento del ripiegamento populi-‐ stico sul proprio orticello na-‐ zionale sta sof#iando in tutta Europa. Le recenti elezioni in Finlandia hanno offerto solo
l’ultimo esempio degli effetti generati dalla paura e dall’insi-‐ curezza che i cittadini sentono di fronte alla crisi e a cui reagi-‐ scono ri#iutando l’idea di co-‐ struire una solidarietà più am-‐ pia e non riuscendo più ad im-‐ maginare un futuro di apertura verso il resto del mondo e di cooperazione. Che responsabilità ha l’Europa in tutto questo? Nessuna, nella misura in cui l’Europa non è un’entità politica capace di prendere decisioni e di agire, ma è solo un’organizzazione che deriva dagli Stati che la compongono tutti i suoi poteri e tutte le sue competenze. Sono >> fondo pag. 2