1 minute read

LEON SETI

Next Article
FERNWEH

FERNWEH

Il progetto musicale diviso tra Amsterdam, Londra e Arezzo pubblica “Grimoire”, nuovo album di pop elettronico con una produzione ricercata

Ciao, ci puoi raccontare il tuo progetto musicale?

Advertisement

Leon Seti nasce come mio alter ego e progetto solista elettronico nel 2016. L’idea era quella di diventare un veicolo per la mia immaginazione e manifestare la mia espressione artistica. Per anni ho scritto canzoni e prodotto completamente in solitario, ma il mio ultimo progetto è frutto della mia prima collaborazione musicale con Pancratio, produttore romano.

Il Grimoire è sostanzialmente un libro di magia: perché hai scelto questo titolo e che tipo di magia ritieni ci sia nelle tue nuove canzoni?

L’album si intitola Grimoire perché sono sempre stato affascinato dal mondo dell’ occulto, e da sempre volevo creare un mondo sonoro magico. Nelle canzoni c’è di sicuro un immaginario folk popolare, con suoni e riferimenti a fate e folletti, ma liricamente e in generale io spero che la magia dei miei pezzi aiuti a guarire.

I tuoi brani hanno già trovato spazi prestigiosi in UK. Pensi che la tua vocazione sia totalmente internazionale oppure credi ci possano essere spazi sostanziosi anche in Italia?

Io spero di riuscire ad avere opportunità anche in Italia, anche se qua ancora mi viene spesso in- sinuato che le mie canzoni non sono propriamente dette in quanto non acustiche o non “cantautorali”, cosa che io trovo aberrante.

Diciamo che in generale ho avuto molte soddisfazioni dal mio Paese, anche se a volte percepisco un sentimento di sospetto e non di supporto, ma spero che la cosa cambi.

Chi sono i tuoi punti di riferimento musicali?

Sicuramente Madonna, Björk e Peter Gabriel sono punti fissi. Ma anche Anohni, Banks, Asgeir e altri.

Che idee hai per questo anno appena iniziato?

Spero che questo album vada bene e venga apprezzato da chi ha orecchie per sentirlo. Per il resto ho in piano suonare quest’estate.

This article is from: