Storie di galline infelici Costruire pollai dove non si potrebbe p 3 Appesi alla crisi Riflessioni sull'incontro di marzo p 4 A proposito di reti fra botteghe Gli amici di Genova si raccontano p 6 Qui Guatemala I maya ixil violati da Enel p 8 Pagine di informazione per i soci e i simpatizzanti della Cooperativa Quetzal di Modica | distribuzione gratuita
N° 11 – APRILE/MAGGIO 2012
cooperativa: è il tema più impellente soprattutto in questo periodo di crisi. Deve essere inteso nel più ampio senso di crescita del senso d’impresa collettiva, di capitalizzazione e accesso al credito, di formazione del personale, di ricerca di nuovi mercati.
Come mi sono venute quelle idee innovative? Abbiamo visto come funzionano le altre banche e abbiamo fatto il contrario.” ~ Muhammad Yunus
La crescita di Quetzal Analisi e riflessioni sullo stato della nostra Cooperativa e sui percorsi da seguire — di Rosario Guarrasi Nel precedente editoriale l’ex AD della cooperativa ha parlato dei traguardi raggiunti dalla cooperativa in un solo anno e mezzo. Del fatto che con molti sacrifici siamo riusciti a tirarci fuori dalle sabbie mobili e a chiudere un bilancio 2011 quasi in pareggio. Tuttavia questo non deve farci credere di essere arrivati, di aver raggiunto l’obiettivo. Penso invece che l’attuale gruppo dirigente della cooperativa debba fare un ulteriore sforzo per il rilancio della cooperativa soprattutto in questo periodo di crisi. Qualche giorno fa ho partecipato a Palermo all’assemblea regionale
di Confcooperative che aveva come titolo “Cooperazione, Responsabilità, Sviluppo”. responsabilitÁ per la crescita
Mi sembra molto appropriato per quello che dicevo: vedo la responsabilità di questo gruppo dirigente per svolgere al meglio delle proprie capacità il proprio compito e di promuovere tutte quelle azioni a sostegno dei soci e quindi a favore dello sviluppo della cooperativa stessa. Durante quell’Assemblea sono state indicate 12 tracce di riflessione e alcune di esse vorrei proporvele per identificare gli ambiti del nostro impegno come gruppo dirigente. Il rafforzamento imprenditoriale della nostra
capitalizzazione e accesso al credito La nostra cooperativa ha un capitale sociale molto basso, inferiore a 10 mila euro. Ma senza capitale è difficile fare impresa, a maggior ragione in un momento di crisi come questo. Ovviamente la crescita del capitale coincide con una più alta e convinta partecipazione dei soci. Pertanto i nostri passi per i prossimi mesi devono essere verso un aumento del capitale sociale. Per fare impresa il capitale da solo non basta, ma ce n’è bisogno. Cominciamo a coinvolgere maggiormente gli Istituti Bancari con cui lavoriamo, in primis Banca Etica, ma anche altri soggetti (il sistema delle Banche di Credito Cooperativo e tutti gli strumenti attivati da ConfCooperative, come Cooperfidi). la qualitÁ cooperativa – cooperatore Questo tema è fondamentale per il successo di qualsiasi impresa cooperativa. I dati di ConfCooperative dicono che dal 1998 al 2008 nelle cooperative dove la partecipazione dei soci è stata superiore al 50%, il fatturato è cresciuto del 93%, in quelle in cui è stata inferiore al 15% la crescita si è fermata al 14%. Una cooperativa che vede la partecipazione convinta del socio può fare affidamento su una maggiore qualità del lavoro e può godere di una più alta capitalizzazione, di conseguenza vede crescere la propria produttività. Pertanto dobbiamo promuovere la più alta partecipazione del socio alle attività della cooperativa. TRAcce di riflessione
“Il mettersi insieme” è insito in chi sceglie di far parte o di iniziare una cooperativa. Facciamo anche parte del Consorzio CTM Altromercato e di ConfCooperative e di Siqillyah. Vogliamo rafforzare la nostra presenza al loro interno, pensare a nuove collaborazioni già in passato avviate: fra botteghe in Sicilia, fra produttori di cioccolato a Modica... L'importante è continuare a scommettere insieme ■
A proposito di marchi La richiesta di marchi di commercio equo e solidale da parte di numerose multinazionali — di Sara Ongaro APRILE/MAGGIO 2012 – N°11 Registrazione al Tribunale di Modica 3/2011 — Anno I
Giornale di informazione gratuito per soci, simpatizzanti e consumatori della Cooperativa Quetzal – la Bottega Solidale
direttore responsabile Pippo Gurrieri
Di nuovo multinazionali che chiedono il marchio del commercio equo e solidale Transfair per offrire prodotti “etici” che sempre più consumatori chiedono (era successo tre anni fa con Nestlè e McDonald’s). FLO (Fairtrade Labelling Organizations) è l'organismo internazionale dei marchi di certificazione dei prodotti del Commercio equo e solidale. Questa richiesta di nuovo suscita spaccature nel movimento del commercio equo fra chi dice che è cosa sana e giusta dare il marchio a chiunque lo chieda purché paghi, perché questo accresce il numero di contadini trattati dignitosamente secondo le regole del commercio equo e chi invece sostiene che questo non fa bene al commercio equo e non fa bene a un’economia
redazione
Rachele Baglieri, Sara Ongaro
progetto grafico Elio Di Raimondo
impaginazione Rachele Baglieri
hanno collaborato a questo numero
Rosa Modica, Monica Castagnetta, La Bottega Solidale di Genova, Saro Guarrasi, Daria Pacetto, Salvo Zocco, Elisabetta Ruta, Monia Berti, Sara Ongaro
stampa
Ideal Print tipografiaidealprint@gmail.com
cooperativa quetzal Corso Umberto I, 223/a 97015 – Modica (rg) tel. e fax 0932-752321 www.quetzalmodica.it PRESIDENTE
Saro Guarrasi CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
Rachele Baglieri, Saro Guarrasi, Marinella Melieni, Angelo Migliore,
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più giusta, perché le multinazionali hanno solo trovato un modo per arricchirsi ancora di più ripulendosi l’immagine con un prodotto equo e continuando a produrne altri 50.000 orribilmente pieni di ingiustizia. E comunque si considera anche che la domanda di materie prime eque sta crescendo a un livello così forte che non permette di crescere ad esperienze reali di rispetto dei diritti, ma permette solo a opportunisti o improvvisati imprenditori etici di fiorire attrezzandosi velocemente a rispondere alle nuove esigenze del mercato con ben poca sostanza e in dipendenza dalla nuova moda etica. In ogni caso tutto ciò tocca poco l’Italia perché, mentre all’estero ormai molto del commercio equo passa dai supermercati e si fonda su una certificazione di prodotto (un pacchetto di caffé con il bollino equo e solidale), in Italia il movimento, per quanto la crisi tocchi pensatemene molte realtà, ha ancora nelle Botteghe del Mondo il suo centro ed è volto alla certificazione di organizzazione: chi produce o trasforma o commercializza il prodotto deve essere equo e solidale, aderendo all’Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale (agices) e facendosi valutare in base a una serie di criteri rigorosi scritti nella Carta Nazionale dei Criteri. Solo in questo modo dà garanzia che lo sia anche il pacchetto del caffé che offre, cioè assicura di rispettare tutta una serie di parametri che hanno a che fare non solo con i diritti dei lavoratori e all’assenza di lavoro, ma anche con la democrazia, la partecipazione, la trasparenza. La certificazione di prodotto che va per la maggiore in Europa viene data quando si garantisce che le materie prime di quel prodotto provengono da produttori iscritti in un registro ai quali si paga un giusto prezzo e si garantiscono corrette condizioni di lavoro. Chi usa il marchio e acquista in questo modo le materie prime paga una royalty, ma per esempio non è obbligato alla continuità della relazione o a fare investimenti sociali o di cooperazione nella comunità in cui acquista le materie prime, come invece in Italia (e non solo) sosteniamo sia fondamentale per costruire davvero relazioni diverse e durature e creare una nuova economia.Cerchiamo la quantità o la qualità? Sembra essere la domanda cruciale. In Italia continuiamo con la seconda ■
“Cerchiamo la quantità o la qualità? Questa è la domanda cruciale”
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IL POTERE DI SAPER FARE | Idee per uno stile di vita sostenibile
STORIE DI GALLINE INFELICI La costruzione di sei pollai sulla strada statale 115 apre una ferita in una zona con vincolo paesaggistico. — di Daria Pacetto La costruzione di sei pollai industriali sulla S.S.115 Il Fatto : La costruzione di sei pollai industriali sulla S.S.115 Gennaio, ruspe, movimento terra, alberi secolari bruciano: cosa succede? Tutti mi chiedono, nessuno sa. Non ci sono cartelli di Inizio Lavori visibili sulla Nazionale Modica- Ispica, Zona rossa, vincolo paesagistico. Siamo sulla arteria che porta dall’autostrada verso le città del barocco elette dall’Unesco, in una valle boscosa bellisima a vedersi dalla curva a salire verso la civile Modica . I LAVORI PROSEGUONO SENZA INTERRUZIONE Una ferita si apre senza scrupoli e spiegazioni per il contado, per i “campagnoli” e per i cittadini oltre che per il turismo. A distanza di un mese i lavori continuano inesorabilmente e nessuno interviene. Superato il dolore personale per questa violenza e superata la mia impotenza ottengo, con il mio impegno, notizie certe. È tutto regolare: la società Avimec usufruisce di un permesso speciale per violare il Piano Paesagistico, tutti gli enti preposti alla salvaguardia del territorio, tramite l’ufficio di sviluppo di Modica,la sovraintendenza , la regione e quanti altri aventi diritto, hanno consentito la costruzione di questi mega carceri industriali per i polli che finiranno sulle tavole degli Italiani e che servono per sviluppo e crescita. Di
quale economonia? Si legge sul progetto della società che trattasi di costruzione a impatto altamente inquinante. Oggi scopro che tutti i vicini sono esterefatti come me, scioccati letteralmente, danneggiati e impotenti per quanto sta accadendo, si chiedono perché proprio lì, e non in una zona più interna, meno visibile? Come si farà ora a sopravvivere tra una fabbrica di pollina che inquina da anni con i suoi fumi mai controllati, con un tiro a segno che spara sei ore al giorno, con sei capannoni che deturpano il territorio? una questione personale E chi, come me, su questo nostro magnifico territorio ha investito tutto il proprio patrimonio, la propria vita in nome forse di un ideale: lo sviluppo ecosostenibile della più ridente contrada Iblea e della Sicilia ..? Mi hanno risposto, che purtroppo ,è una questione personale… Se volete ulteriori informazioni venite a vedere: siamo a soli 250 metri dai nuovi pollai europei, ed il limite consentito è di 200m lineari.
europeo di uova, circa 50 milioni di galline sono rinchiuse in 38.000 aziende, il 94% di queste galline si trova in 240 enormi allevamenti. Stiamo parlano di vere e proprie fabbriche di uova o di cosce-ali-petti spesso chiamate, senza giri di parole, lager: migliaia di gabbie in cui alcuni polli sono rinchiusi senza spazio neanche per muoversi, senza luce naturale, alimentate in modo inadeguato. Oppure, grande avanzamento rispetto alle gabbie, migliaia di polli sul pavimento di un capannone con luce artificiale, che razzolano fra i cadaveri dei meno fortunati. Altro che razzolare nella terra…Sviluppano, oltre ad un'aggressività innaturale e distruttiva (vengono amputate del becco per evitare che si feriscano fra loro), anche numerose malattie (mangiando carne e uova derivate da questi allevamenti immettiamo in noi le tossine che hanno sviluppato in vita) che vengono tenute sotto controllo con i farmaci. Al di là dello scempio paesaggistico, questo è lo sviluppo che sogniamo? Questo è il lavoro di cui abbiamo bisogno? Questo è il cibo che ci deve nutrire? ■
Qualche numero e qualche domanda a partire dalle galline infelici L'industria avicola, che è uno dei settori importanti dell'agroalimentare modicano, è una delle produzioni di cibo più sotto osservazione di animalisti e persone attente alla salute che passa attraverso il cibo. In Italia, secondo produttore
◖ Per Far Le Brevi ◗ Conclusione corsi. Si è concluso con le sue sei lezioni e due escursioni il corso di etnobotanica tenuto presso I tetti di Siciliando in aprile. Grande successo con circa 40 partecipanti curiosi ed entusiasti che hanno seguito la guida naturalistica nonché esperto etnoantropologo Paolo Uccello e gli altri conduttori nelle ricchissime spiegazioni intorno a piante, animali del nostro territorio, ma anche proverbi, miti e tradizioni sull'uso delle piante. In cantiere a grande richiesta altri laboratori sui quali vi aggiorneremo presto: cucito, tessitura… Per info scrivere a: info@quetzalmodica.it.
◖ Il Consiglio Direttivo AGICES invita a mantenere alta l'attenzione e l'azione informativa sui conflitti in atto nel mondo, soprattutto quelli più dimenticati. In particolare, invita a fare opera di sensibilizzazione sul conflitto che sta insanguinando la Siria in questi mesi, in uno scenario di indifferenza generale dovuta per lo più ad equilibri di carattere geopolitico, economico e strategico che riservano ben poca attenzione alla sofferenza della popolazione siriana ◗ 3
◖ Si celebrerà il prossimo 12 maggio in tutto il mondo, la Giornata Mondiale del Commercio Equo e Solidale. Un appuntamento ormai consueto per promuovere cultura e principi del Fair Trade, attraverso migliaia di eventi dal Nord al Sud del mondo. La Giornata Mondiale del Commercio Equo e Solidale è promossa da WFTO - l'Organizzazione Mondiale del Commercio Equo e Solidale. Anche la Cooperativa Quetzal aderisce organizzando numerosi eventi in programma ◗
Appesi alla crisi Per vedere la crisi da un'altra prospettiva con Criticalacrisi e Tonino Perna — di Salvo Zocco La crisi come momento per migliorare Che affinità trovate tra la mobilitazione del Movimento dei Forconi e il weekend di maltempo di marzo in Sicilia? Dite che hanno causato ambedue un grave danno all’economia locale? Effettivamente i dati parlano di perdite economiche per oltre 300 milioni di euro per ognuno dei due fatti (altra coincidenza). In tutti e due i casi siete stati costretti a rimanere a casa perché impossibilitati dal blocco del traffico e dalle cattive condizione del tempo? Bene…avrete ritrovato più tempo per voi stessi e per la vostra famiglia. Avete considerato invece i motivi scatenanti? Ecco l’affinità più interessante. Ambedue sono segni di una crisi, la prima della crisi finanziaria, la seconda delle crisi climatiche. Potrete non crederci, ma la causa è comune: l’economia capitalista con speculazione finanziaria, consumismo sfrenato e sovrapproduzione, che genera un eccesso di emissione di denaro sul mercato o di CO2 nell’atmosfera. Beni superflui ed economia virtuale causano l’espandersi dell’impronta ecologica e sociale. TONINO PERNA E LE SUE BIZZARRE IDEE Lo sostiene il sociologo ed economista Tonino Perna nel suo saggio Eventi Estremi che propone un’interessante tesi, suffragata da dati concreti, su questo parallelismo tanto curioso e bizzarro quanto sconvolgente. L’autore ne ha discusso a Modica, dove ha partecipato ad un incontro pubblico, svoltosi a Palazzo della Cultura lo scorso 22 Marzo, dall’originale titolo “Appesi alla crisi?”. L’evento è stato organizzato dal movimento Criticalacrisi,
un gruppo informale, che raccoglie un substrato composito ed eterogeneo di persone, militanti ed associazioni, impegnati nel promuovere e sostenere stili di vita sostenibili
e di economia sociale basati sulla cooperazione, la solidarietà e la tutela ambientale e dare valide alternative al modello economico neoliberista che non fa altro che aumentare la forbice delle disuguaglianze sociali e la fetta di popolazione in condizione di esclusione, disagio e povertà estrema. Considerato questo squilibrio, non è facile affermare un altro modo di produzione e distribuzione, stante
Per dettagli e approfondimenti
“Eventi estremi” di Tonino Perna, Altreconomia, 2011 la forza inerziale dei grandi interessi rappresentata dal complesso militare industriale e petrolifero, a cui si somma purtroppo l’inerzia culturale dei consumatori. Bisogna allora sostenere quei movimenti spontanei che a partire dal loro territorio e in difesa della loro identità culturale si battono contro chi racconta di voler portare il progresso mediante la strategia dei grandi investimenti. Buone pratiche in italia Alcuni video su esempi di buone pratiche in Italia sono stati mostrati durante l'incontro: Sardex.net, un circuito di imprese locali sarde che si scambiano beni e servizi con una moneta complementare locale, Kiskanu, una scuola per ragazzi dai 6 ai 14 anni che si basa sui principi dell’educazione libertaria senza vincoli di libri di testo e di rigidi programmi ministeriali, ed Etinomia, un network di cittadini e imprenditori della Val di Susa impegnati in progetti di economia etica, responsabile e sociale. E anche il gruppo Criticalacrisi è impegnato nel sostenere e sviluppare alcuni progetti virtuosi, come la neo costituita Banca del Tempo, i Gruppi di Acquisto Solidale, gli Orti Sociali, progetti di recupero di computer dismessi ma funzionali, ecc. Titolo e immagine di riferimento dell’evento sono emblematici e metaforici: l’Appeso, arcano XII dei tarocchi, che sta a rappresentare colui che guarda il mondo da un’altra prospettiva, in stato di estasi e serenità, in attesa di una rivoluzione materiale e spirituale. La crisi è un buon motivo per cambiare ■
QUELLO CHE È GIUSTO È GUSTO | Proposte gastronomiche con ingredienti della Bottega
Quinoa mediterranea Una ricetta veloce e gustosa che mescola sapori europei con quelli speziati dei Paesi del Sud del Mondo. Potete trovare in Bottega le confezioni di quinoa.
INGREDIENTI PER 4 PERSONE 300 gr di quinoa lessata 2 carote, 2 zucchine, 1 peperone giallo 2 pomodori sodi, 1 costola di sedano, 1 aglio 1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva semi di un peperoncino piccante melone bianco del sud
PROCEDIMENTO
❼ Sbucciare il melone bianco precedentemente
❶ Assicurarsi che la quinoa dopo essere stata lessata sia ben asciutta e fredda. ❷ Insaporire con abbondante origano i semi del peperoncino e l'aglio triturato. ❸ Lasciare riposare almeno un'ora. ❹ Tagliare tutte le verdure a julienne e dopo averle scottate in padella aggiungetele alla quinoa con un cucchiaio di olio e ancora orignano. ❺ Mescolare bene. ❻ Impiattare la quinoa usando delle formine.
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tenuto in frigorifero per circa mezz'ora.
❽ Accompagnare la quinoa con due fette di melone bianco ben disposte sul piatto.
a cura di Rosa Modica
Coltiva un'altra economia È possibile costruire un'altra economia nonostante la sfiducia generale eliminando il superfluo e concentrandoci su ciò che davvero ci fa bene — di Monia Berti
È possibile costruire un'altra economia buona e giusta? È possibile costruire un’altra economia? Sfiduciati, delusi, spaventati da una situazione critica che sembra non trovare soluzione, abbiamo le energie per coltivare la nostra economia? Una crisi di tali proporzioni rimette in discussione gli assetti economici su cui ci siamo sbadatamente adagiati: “chi tace acconsente”, quindi siamo tutti responsabili della crisi, ma in egual misura, siamo tutti in grado di dirigere il cambiamento nella direzione che desideriamo. Ci vuole coraggio, fantasia pazienza e un briciolo di incoscienza! Va ricordato, che alcune donne e uomini lungimiranti avevano previsto la crisi avanzando proposte e azioni concrete che oggi coinvolgono positivamente milioni di persone nel mondo: sono le persone che si occupano di commercio solidale.
LA nuova campagna di CTM Altromercato per un'economia equa per tutti CTM Altromercato è il consorzio che raccoglie la maggior parte delle realtà di commercio solidale in Italia e sta lanciando una campagna che sottolinea la centralità dei
QUINOA (Chenopodium quinoa) è testimone di biodiversità; viene coltivata infatti da oltre 5000 anni sugli altipiani pietrosi delle Ande a 4000 metri sul livello del mare ed è cibo essenziale per le popolazioni andine. Appartiene alla famiglia delle chenopodiacee, come gli spinaci o la barbabietola, è una pianta resistente che non richiede particolari trattamenti e produce una spiga ricca di semi rotondi, simili a quelli del miglio. È un alimento particolarmente ricco di proprietà nutritive: contiene fibre e minerali, come fosforo, magnesio, ferro e zinco, ed è un'ottima fonte di proteine vegetali; inoltre i grassi contenuti nella quinoa sono prevalentemente insaturi. La quinoa non contiene glutine ed è alimento adatto sia agli adulti che ai bambini. La quinoa Altromercato è prodotta in Bolivia da Anapqui (Asociaciòn Naciònal Productores de Quinoa), un'associazione che riunisce complessivamente quasi 5000 piccoli produttori
produttori di materie prime, in particolare i produttori di riso, l'alimento che sfama gran parte delle persone nel mondo (il 10 Maggio ospiteremo Jaime Belen Copa, vicepresidente di Anapqui, cooperativa produttrice quinoa in Bolivia, lo potrete incontrare alle 18.30 presso Singola Camera da tè). La campagna di sensibilizzazione si chiamerà “io.equo: coltiviamo un'altra economia”: un’evidente richiesta di assunzione di responsabilità individuale. Come suggeriva Tonino Perna, una delle pratiche che può portarci fuori dalla crisi è l’agricoltura sostenibile. Agricoltura sostenibile significa rimettere l'essere umano al centro dell'economia senza sfruttarlo, tutelare l'ambiente. RInunciare a tutti i privilegi per vivere meglio Ma come si può rinunciare a tutti i privilegi acquisiti? Petrolio per svolgere quasi tutte le attività quotidiane, materie prime in quantità illimitata, case, ville, grattacieli, centri commerciali su ogni fazzoletto di terra. Ma, forse, la domanda corretta è: per avere tutto questo, a cosa stiamo rinunciando? Rinunciamo a cibo sano, aria pulita, acqua pulita, serenità. Questo è ciò che perdiamo qui, nell'immediato, senza guardare cosa già abbiamo perso in termini di salute, ambiente, rapporti umani e all'eredità che stiamo lasciando ai nostri figli! E non abbiamo parlato ancora di quanto, quelli che consideriamo privilegi irrinunciabili, siano la causa di uno sbilanciamento che causa morte, sofferenza, umiliazione, in più dei due terzi del mondo
Gente di Quetzal
(ma per questo c'è un altro detto: “occhio non vede, cuore non duole”). Gli eventi della campagna io.equo l 12 Maggio 2012, in occasione della giornata mondiale del commercio solidale, in diverse piazze d’Italia ci saranno iniziative per informare e coinvolgere quante più persone possibile in questa nuova coltura che semina economia giusta. La Coop Sociale Quetzal, anticipa l’evento con un convegno sui grani storici siciliani: “Il pane buono con i semi giusti” (Palazzo Grimaldi, venerdì 11 maggio 2012, ore 18:00). A raccontarci alcune storie di agricoltura sostenibile Giuseppe Li Rosi e Nello Blangifofrti (centro di Granicoltura, Caltagione), Giorgio Minardo (Macrobiotici, Modica) e Franco Distefano (mulino a pietra, Comiso). La mattina del 12 sarà dedicata alle scuole: Piazza Matteotti diverrà il centro di proposte per coltivare un’economia più giusta e verrà distribuito un kit informativo sulla campagna IO.EQUO. Nel pomeriggio, ci diletteremo con un buonissimo laboratorio sul pane e di sera una gustosa cena a base di pane e salse(Laboratorio Quetzal, Corso Umberti I). Il pane ci racconta una storia antica ma non è solo cibo per il corpo, nei suoi numeroso significati simbolici è anche nutrimento per lo spirito. Piantare buoni semi (semi giusti), averne cura, è il primo passo per un raccolto buono e giusto. Vi aspettiamo numerosi alla conferenza e alla giornata del 12 anche come volontari, perché coltivare insieme è più bello ■
di Monica Castagnetta
Sono socia da qualche anno della Cooperativa Quetzal, col proposito di condividere e sostenere la fatica e l’orgoglio di chi vive le proprie idee. Ho conosciuto cooperative dove sono prevalse logiche clientelari, o altre dove brevi entusiasmi hanno preceduto la paralisi. La Cooperativa Quetzal è esattamente come dovrebbe essere una cooperativa: nascere dal basso, crescere nel quotidiano, arricchirsi delle diversità, proporre riflessioni indipendenti. Testimonia come si possano rendere concreti i valori più alti – perfino mangiandoli o vestendoci con essi - come il lavoro generi lavoro, come si possa crescere superando posizioni preconcette. Insieme ad altre realtà locali, anch’esse piccole ed eccezionali, essa rappresenta un faro che ci ricorda che, se non scegliamo la direzione da dare alla nostra vita, saranno altri a scegliere per noi ■ 5
A proposito di reti fra botteghe
TANTE BELLE COSE! | Recensioni instrumental Dreamland
L'organizzazione senza fini di lucro “La bottega solidale” di Genova si presenta — di Laura Cavalleri La Bottega Solidale e' un'organizzazione senza fini di lucro che opera a Genova dal 1990 per la promozione di un'economia solidale. Attraverso il commercio equo con il Sud del mondo, la finanza solidale e numerose attività educative e culturali. L’ultima iniziativa è stata la realizzazione di una mostra, “Donne del Sud del mondo, cuore di imprese, integrazione ed economia solidale”, allestita fra gennaio e marzo 2012 che parla di donne tra integrazione, imprenditorialità e solidarietà ed è stata accompagnata da un ciclo di lezioni di cucina e proiezioni. Nelle loro 5 Botteghe del Mondo porpongono prodotti del commercio equo e solidale provenienti da oltre 150 gruppi di piccoli produttori di Asia, Africa e America Latina: artigianato e alimentari di alta qualità e realizzati nel pieno rispetto dei diritti umani e dell’ambiente. Promuove inoltre la Finanza Etica, il Turismo Responsabile e diverse attività culturali e di sensibilizzazione sui temi dell’economia solidale. La Bottega Solidale propone e diffonde un'economia che mette al centro la dignità della persona, con la convinzione che i consumi e le scelte quotidiane possano diventare strumenti concreti di cambiamento verso un mondo più giusto per tutti. La Bottega Solidale, con 1.000 soci, 130 volontari e 20 lavoratori, è impegnata in 5 punti vendita sul territorio genovese e in numerosi progetti a livello nazionale, tra cui O’press, un progetto dove l’equo incontra l’economia carceraria, realizzando per esempio originalissime magliette, e Amahoro, artigiani di pace in Rwanda, che vede la cooperativa dal 1998 impegnata al fianco degli artigiani Utu e Tutsi della Copabu di Butare in Rwanda con un gemellaggio e un progetto di importazione dei loro manufatti artigianali (cesti, statuette, ecc.) ■
Putumayo World Music 2009 € 15,00
Putumayo è un’etichetta statunitense specializzata in world music, nata nel 1993 con connotazioni proprie del commercio solidale; in particolare, finanzia progetti di sostegno per le comunità a cui appartengono gli artisti che produce. Questo disco è una raccolta di brani da far ascoltare ai bambini prima di farli addormentare. Si tratta del primo album della serie Dreamland che ha aiutato moltissimo i genitori con i propri figli grazie alle ninnenanne da far ascoltare prima di farli coricare. Il cd è ricco di numerosissime interpretazioni strumentali di classici quali “Brahms Lullaby”, “Star Twinkle Twinkle Little” e “What a Wonderful World”. Putumayo perlustra il mondo della musica che incorpora strumenti rilassanti come l'arpa, pianoforte, chitarra acustica e kora. Fra gli artisti spiccano Balla Tounkara, l'hawaiana Jake Shimabukuro, il chitarrista brasiliano Reginaldo Frazatto e il polistrumentista Seamus Eagan. Come il fondatore di Putumayo Dan Storper spiega: “Queste selezioni sono state effettuate per il loro effetto calmante su bambini e adulti”. Insomma, si tratta certamente di un album che non può non far parte della vostra collezione, e che potete ascoltare ed acquistare in Bottega.
SCONFINIAMO | Dai nostri inviati negli “altrove” del Pianeta
da Crest — di Elisabetta Ruta Avevo sentito parlare di un posto fuori dal comune, in cui si vive in modo semplice ma ordinato, in cui il capitalismo ha difficoltà ad attecchire poiché si preferisce riciclare tutto, dai vestiti ai giocattoli per bambini, in cui la parola d'ordine è "natura", in cui le formalità vanno a farsi friggere, per cui si sta insieme e si fanno figli senza crearsi molti problemi, in cui le mode e le firme si boicottano e si mangia solo "bio". Mi sembrava una leggenda. Ho testato personalmente questo posto che si trova nel dipartimento 26 della Francia: è a sud ma non troppo, è la Drôme! Il dipartimento prende il nome dal fiume che lo attraversa, e la valle è la principale produttrice bio della Francia, distinguendosi, in particolare, nella coltivazione di erbe aromatiche e medicinali (rinomate sono le coltivazioni di lavanda). Proprio a ridosso del fiume si susseguono dei villaggi da circa 8.000 abitanti,
i paesaggi sono strepitosi, la gente varia ed eventuale (si trovano tante giovani coppie con figli, ovviamente non solo di origine francese). Il capoluogo del dipartimento è Valence, di circa 65.000 abitanti, in cui si respira un'aria leggermente più cittadina. Ho fatto base a Crest, uno dei villaggi più "alternativi", in cui si viene a vivere per scelta: non c'è molta gente nata e cresciuta qui, vi sono soprattutto persone che hanno deciso di trasferirsi in loco poiché amanti dello stile di vita che vi si conduce. È una zona di montagna. La casa che mi ha accolta è immersa in un parco che ospita una famiglia di scoiattoli: li vedevo spesso saltare dal ramo di un alto albero all'altro... che strane creature gli scoiattoli. A Crest si preferisce andare in bici e, nonostante le piccole dimensioni, il posto vanta una biblioteca, scuole di ogni ordine e grado, un centro sociale gestito dal comune che 6
offre, tra le altre cose, corsi di lingua francese per gli stranieri, un cine-teatro che propone spettacoli rigorosamente non-commerciali. Nel tempo libero si fanno passeggiate in montagna o si visitano i mercatini artigianali; la sera si va alla ricerca di concertini nei locali "giusti". In primavera-estate, poi, prendono il via tutta una serie di manifestazioni, che vanno dalle gare di canoa sul fiume ai festival jazz. Insomma, qui tutto funziona piuttosto bene, non si vedono cartacce per terra e soprattutto le persone sembrano molto consapevoli delle proprie scelte di vita, che vanno dal lavoro, al compagno/a e persino all'alimentazione. Certo, gli inverni saranno un po' difficili da superare e pare altresì che molta gente ami alzare il gomito... Tuttavia questo posto assomiglia a un miraggio che ha il sapore della disintossicazione da tutto ciò che vi è di superfluo e di stressante nelle nostre vite così affette dalla malattia capitalistica. Un sapore tutto da gustare soprattutto di questi tempi, in cui in Italia in particolare ci sentiamo un po' tutti provati a causa della fobia da crisi economica galoppante ■
CON PAROLE SUE | Opinioni sotto i riflettori
COOPERAZIONE E SVILUPPO
FOTO: REPERTORIO
Il 2012: dichiarato dall’ONU “anno mondiale della cooperazione”. — di Sara Ongaro
Abbiamo intervistato Gianni Gulino, vice commissario di Confcooperative Ragusa, forte sostenitore del valore della cooperazione sociale come possibilità di superamento della crisi.
In quest’ultimo anno ci siamo avvicinati a Confcooperative, ci può raccontare di che realtà si tratta? Mi piace iniziare richiamando l’art. 45 della nostra Costituzione che recita “La repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senza fini di speculazione privata. La legge ne promuove e favorisce l’incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e le finalità. La legge provvede alla tutela e allo sviluppo dell’artigianato”. La Confederazione Cooperative Italiane dal 1919 promuove la nascita di nuove cooperative, le assiste, le tutela, sostiene il loro sviluppo, coordina iniziative generali e settoriali, si impegna nella formazione e nell’informazione. Oggi è la principale organizzazione nazionale autonoma di rappresentanza, assistenza, tutela e revisione del movimento cooperativo italiano. È rappresentata in vari organismi nazionali e internazionali, è presente su tutto il territorio nazionale ed ha una sede anche a Bruxelles. L’azione di Confcooperative per Statuto si svolge secondo i principi e la tradizione della dottrina sociale della Chiesa. Oggi Confcooperative raccoglie 17.762 imprese, 2.685.289 soci e oltre 300.000 occupati. Il fatturato ha raggiunto la cifra di 30.147.520.232 euro. È organizzata in 8 Federazioni nazionali che operano in diversi settori: abitazione, agroalimentare (in particolare lattiero caseario, agricolo e servizi, ortofrutticolo, zootecnico, vitivinicolo), consumo, credito, cultura turismo e sport, pesca, produzione e lavoro, solidarietà sociale. Qual è il senso della cooperazione e i valori da promuovere per Confcooperative? In un passaggio storico delicatissimo come quello attuale, l’idea cooperativa rappresenta una proposta credibile ed attuale per ricostruire il “capitale sociale”, quel complesso di rapporti di fiducia, collaborazione e sicurezza, che sono
il substrato fondamentale della stabilità assemblee di protesta e incontri in Prefettura, e dello sviluppo della società civile e dell’econole problematiche delle cooperative sociali mia. La cooperazione rappresenta oggi che gestiscono comunità alloggio per disabili un modo per opporsi alla crisi dei valori, mentali e minori, che lamentano il mancato per reagire alla diffusa conflittualità indivipagamento delle spettanze da parte duale e di sistema e per ricostruire scenari dei Comuni. di significato per i giovani e riaprire per loro Cosa ci può dire della cooperazione in opportunità di collocazione nel lavoro. provincia di Ragusa? Spesso la gente La proposta valoriale che Confcooperative offre associa le cooperative a relazioni cliene promuove, poggia su solide motivazioni: telari e a operazioni di facciata. Cosa investire sulle giovani generazioni e trasmetrisponde? tere un patrimonio di valori civili ed etici Il sistema cooperativo ragusano (ultimo dato che possono diventare patrimonio dei futuri del 2005) presenta oltre 800 cooperative cittadini. L’esperienza cooperativa esistenti; dato che mostra un tasso è una parte importante della vita ecodi crescita di società cooperative nomica e sociale del nostro Paese in provincia di Ragusa dell’ che si intreccia con la cultura, IL SITO INTERNET 11,7 % contro il 6,7 % del le tradizioni e la storia delle di CONFCOOPERATIVE dato regionale. Le cooperatirealtà locali. Lo stesso aspetto ve aderenti a Confcooperative economico della cooperazione, www.confcooperative.it toccano tutti i settori dell’ecotipico di un sistema di imprese nomia iblea: dalle cooperative collegate in rete, non risponde agricole alle edilizie, solo agli interessi materiali, dalle sociali a quelle ma sviluppa nei soci il senso dell’imdi produzione e lavoro, prenditorialità, lo spirito d’iniziativa, dalle cooperative di medici ai consorzi fidi. la capacità di assumersi responsabilità solidali Una cooperativa autentica e che si comporta e di agire nell’ambito imprenditoriale con una applicando quotidianamente solidarietà e visione sociale in cui l’uomo sia posto al centro mutualità è certamente più forte e preparata. anche delle attività economico sociali. Per questo Federsolidarietà si è dotata, alcuni In questa ottica, dunque, la cooperazione anni fa, di un Codice di comportamento e noi fornisce risposte concrete anche ai bisogni ci impegniamo affinché venga rispettato. delle comunità locali, quali il lavoro, la qualità della vita, le istanze di integrazione e di identità Cosa pensa del Commercio equo solidale, sociale. avete delle collaborazioni con CooperaQuali relazioni avete con le altre orgative di questo settore? Da quando voi aderite a Confcooperative, nizzazioni delle Cooperative? Ottimi! Nel 2011 è nato il Coordinamento unica realtà di commercio equo solidale permanente delle tre Centrali cooperative tra le nostre associate, ho avuto modo (AGCI, Legacoop e Confcooperative); si chiama di apprezzare i vostri principi e valori : Alleanza delle Cooperative italiane e l’obiettivo la promozione di giustizia sociale ed economiè quello di consolidare il progetto e nel giro di ca, sviluppo sostenibile, rispetto per le persone 3 anni estendere l’attività di coordinamento ai e per l’ambiente, tutti principi che ci accomusettori e territori per dare più forza alle cooperanano nella grande casa Confcooperative. tive. Anche in Provincia di Ragusa i rapporti Mi fermo qui invitando chi fosse interessato con le altre due centrali cooperative sono ottia venirci a trovare presso la nostra nuova sede mi. Ultimamente abbiamo rappresentato, con a Ragusa in Viale dei platani 34 ■ 7
Qui Guatemala La lotta indigena ixil contro ENEL. – di Sara Ongaro Nel nostro nome c’è Ixcoy Hernandez, sono anche stati uccisi. il quetzal, uccellino Nel 2011 sono riprese le azioni di resistenza simbolo del Guatemanonviolenta: blocco del passaggio dei veicoli la, perché siamo nati ENEL e dei mezzi di trasporto diretti all’area legati a un’associazione di cantiere. Le comunità indigene affermano di donne indigene tessitrici di Cotzal, delle che su quel territorio vivono da 2500 anni quali per anni abbiamo venduti i tessuti e e pertanto chiedono di poter partecipare ai che abbiamo ospitato nel 1999. Oggi il loro guadagni prodotti dal progetto per migliovillaggio è investito da una lotta dura contro rare la vita delle comunità stesse, nel rispetto ENEL Green Power, la società italiana che della cosmo visione, della cultura e dei diritti vuole costruire sul territorio di Cotzal, usanindigeni. Le comunità indigene chiedono do le acque del fiume Cotzal, una centrale di poter amministrare il 20% dell’energia idroelettrica che prevede la costruzione di elettrica prodotta dalle loro montagne, una diga, un serbatoio, un canale, un tunnel, boschi e fiumi e chiedono un indennizzo strade d’accesso, l’istallazione di turbine di otto milioni di quetzales annui (700.000 e costruzioni annesse. All'inizio euro) per i primi venti anni, per i danni del 2008 l’ENEL ha cominpsicologici e culturali che ha causato l'intervista ciato la sua attività, senza e causerà la centrale di Palo Viejo. a radiomundoreal informare le comunità È poi iniziato un dialogo fra indigene, in violazione delcomunità indigene ed ENEL, radiomundoreal.fm la legislazione nazionale e Baltazar de la Cruz Rodríguez mediato dal vescovo Ramazzini, internazionale sulle popoche è stato interrotto per il rifiuto lazioni indigene. Da allora di ENEL di accogliere le richieste le autorità ancestrali maya indigene e di riconoscere di aver chiedono di essere informate e violato dei diritti. ENEL, incontrando che siano discusse con la comunità le il rifiuto delle comunità, ha nuovamente condizioni del progetto. Le uniche offerte del offerto alla comunità di Cotzal la realizzasindaco e di ENEL sono state paternalistici zione di un centro di Formazione Tecnica, progetti di compensazione da loro decisi. borse di studio per giovani, progetti di Al rifiuto delle comunità sono iniziate le microcredito e ricerca di nuovi mercati, con intimidazioni (il 14 e il 23 febbraio 2011), parla collaborazione di imprenditori dall’Italia. ticolarmente pesanti perché quell’area negli Purtroppo la pessima notizia è che il nuovo anni ’80 ha vissuto la feroce repressione della presidente del Guatemala, Otto Perez Molina, dittatura che ha distrutto 400 villaggi anche è cognato di un dirigente ENEL in Guatemacon il napalm e massacrato decine di migliala, nonché uno dei generali responsabili delle ia di indigeni con la scusa che appoggiavano stragi indigene nell’area ixil negli anni ’80. la guerriglia: la popolazione ne è ancora In Italia da mesi opera una “ Campagna traumatizzata e vedersi invadere il villaggio di solidarietà con le comunità Mayada 500 militari con passamontagna ottiene Ixil del Guatemala” che raccoglie un un effetto terrorizzante indescrivibile. Due centinaio di associazioni e soggetti, giovani, Francisco Vázquez e Leonardo di cui anche noi facciamo parte ■
Agenda Quetzal
Un’altra edicola è possibile micro-rassegna stampa a cura di Sara Ongaro
AAM Terranuova è la rivista dell’ecologia e del vivere naturale sempre più seguita e amata anche a Modica (ormai in Bottega va a ruba): se in tanti ci garantite l’acquisto ne possiamo anche far arrivare più copie: dà tanti suggerimenti utili, tante notizie importanti e tante provocazioni. Nel numero di aprile potete leggere a pag 14 e a pag 19 vari articoli (e ricette!) sulla scelta vegan: alimentarsi senza alcuna componente derivata dallo sfruttamento degli animali (carne, latte, uova, miele), motivazioni etiche e salutistiche: viene spiegato perché non è una dieta carente, quali i cibi “di passaggio” simili a formaggi e salumi ma senza latte e carne. A pagina 55 troverete un interessante dossier sui cibi irradiati. Approfondimento sui cibi che riportano la indicazione di essere stati irraggiati da raggi X o gamma a scopo conservativo. Molti irraggiamenti superano ogni soglia di precauzione e la legislazione non è precisa. Patate, erbe aromatiche o molluschi possono ricevere 10 kilogray di irraggiamento mentre in una radiografia se ne ricevono da 1 a 30 millesimi di Gray: non hanno davvero alcun effetto? A pagina 62 l'articolo “Tossine nel latte per neonati”, secondo alcuni ricercatori dell’Università Pisa, in alcuni latti artificiali e omogeneizzati a base di carne sono presenti sostanze con effetti estrogeni e cancerogeni. Non hanno ritenuto ancora il momento di fare i nomi delle marche sospettate. Infine, a pagina 68 sarà possibile leggere “Il suono che cura”. Intervista a Fabio Pianigiani che da anni ricerca insieme a maetri di agopuntura e di filofosia e medicina indiana e cinese sull’effetto terapeutico dei suoni le cui frequenze risuonano insieme ai nostri organi e possono contribuire a riequlibrarli. Allo stesso modo purtroppo l’inquinamento acustico che ci circonda accresce le malattie e la disarmonia.
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appuntamenti in bottega
gli altri appuntamenti
maggio 2012
maggio 2012
MERCOLEDi 2 e VENERDI 4 · ore 10 — Primavera Cosmetica,
GIOVEDI 10 · ore 18.30 — Incontro con il produttore di Quinoa Jaime
con trattamenti cosmetici per il viso gratuiti.
Belen Copa. Seguirà una cena a base di Quinoa — Singola Camera da Tè.
VENERDI 4 · ore 18 — Assemblea ordinaria dei soci, presso circolo
VENERDI 11 · ore 18 — Conferenza “Il pane buono con i semi giusti”,
culturale Bonhoeffer.
presso Palazzo Grimaldi.
SABATO 12 · ore 17 — Come si prepara un buon pane in casa. —
SABATO 12 · ore 9 — Laboratori in Piazza Matteotti con le classi delle
Laboratorio di cucina tenuto presso il laboratorio Quetzal.
scuole primarie, stand informativi e raccolta firme per la nuova
SABATO 12 · ore 19 — Cena sociale presso il laboratorio Quetzal.
Campagna di CTM - Altromercato.
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