Cambiare il mondo ... con una pedalata Intervista ad una ciclista p 3 Anche la Sicilia Fa la cosa giusta Fiera del consumo critico a Palermo p 4 A proposito di reti fra botteghe "C'è un mondo" di Bologna si presenta p 6 Ruth Salditos: Il prezzo di fare Commercio Equo nelle Filippine p 8 Pagine di informazione per i soci e i simpatizzanti della Cooperativa Quetzal di Modica | distribuzione gratuita
Non ci sentimmo mai così liberi come quando ritrovammo nel fondo della nostra coscienza la capacità di ribellarci ~ Teresio Olivelli
Ci siamo !!
La Coop. Quetzal ha ripreso a lavorare finalmente non più per difendersi ma per proseguire le tante battaglie di questi tempi ... — di Saro Guarrasi Il precedente numero di Le Solide Utopie era dedicato alla fine del commissariamento, degnamente segnata dalla festa del 21 luglio quando, dopo il mercatino di Attikitè, nel cortile del nostro laboratorio, si è svolta una mitica “arrustuta”, che ha visto alla griglia, oltre al nostro presidente Angelo Migliore, diversi volontari. Un’ottantina di amici e conoscenti sono venuti a condividere con noi la gioia per la “liberazione”... mancavano soltanto i nostri commissari! UN'ENNESIMA ISPEZIONE CHE RISTABILISCE LA VERITÀ Il 20 settembre poi, esattamente due mesi dopo la fine del commissariamento, è arrivato l’esito dell’ispezione ordinaria di Confcooperative .... anche questa positiva: è sicuramente un risultato che avvalora ancora di più le conclusioni a cui sono giunti i commissari regionali.
Rileggendo quel numero de Le Solide Utopie mi sono commosso per gli articoli dei tanti soci e volontari che hanno lasciato un pensiero sull’esperienza. Commosso perché, io, che sono stato l’interfaccia dei commissari, non mi sono mai sentito solo e quegli articoli me lo hanno confermato. RESISTERE E NON VOLTARSI MAI DALLL'ALTRA PARTE Come ho detto in conferenza stampa, ai ringraziamenti per chi ci ha sostenuto, voglio aggiungere quelli a chi non ci ha sostenuto, soprattutto a due organizzazioni di Modica, idealmente vicine a noi, che non hanno firmato alcuna lettera a nostro favore per paura di essere coinvolte negli attacchi: ci hanno dato la forza di lottare e di capire che la battaglia andava fatta non solo per noi, ma anche e soprattutto per altri che si
ottobre/novembre 2013
sarebbero potuti trovare nella stessa condizione. Ci hanno ricordato che nella vita, di fronte all’ingiustizia la faccia non va voltata dall’altra parte MAI, non solo quando è facile reagire, ma proprio quando serve, a prescindere se la minaccia viene da grandi o da piccoli boss, a prescindere dalle convenienze e dai rischi. Ci hanno insegnato questo tutti quelli che hanno rischiato infinitamente più di noi…dare la vita o la propria azienda pur di rispettare la giustizia e la propria coscienza non è più facile di nessun’altra azione. Eppure abbiamo davanti milioni di resistenti: Vittorio Arrigoni, don Pino Puglisi, il vescovo Oscar Romero, Etty Hillesum, chi ha nascosto gli ebrei durante il fascismo (oggi anche chi nasconde gli immigrati sopravvissuti agli sbarchi rischia la galera, ma quanti lo fanno?); le comunità maya che negli anni ’80 hanno resistito ai massacri dell’esercito; i tanti semplici cittadini siciliani e calabresi che negli ultimi 50 anni, nonostante le minacce, hanno resistito alla criminalità organizzata, ecc. ecc. TANTE NUOVE BATTAGLIE LEGATE AL COMMERCIO EQUO La coop. Quetzal ha ripreso a lavorare intensissimamente da mesi non più per difendersi, ma per proseguire da adulta, maggiorenne (abbiamo 18 anni quest’anno!), consapevole del valore che siamo patrimonio della città. E ci ricordiamo soprattutto che le battaglie da affrontare e che stanno alla base del commercio equo e del nostro operare sono sempre molte: per praticare una nuova accoglienza dei migranti, fuori dalla vergognosa legge Bossi-Fini, con un’azione nel mondo che lavori per la fine della povertà e dell’ingiustizia economica dei sempre più ricchi che fanno guerra ai poveri; per inventare una nuova visione e creare progetti che ci aiutino a uscire dalla cosiddetta “crisi economica” insieme; per dire No al MUOS, opera di morte per altri popoli (bombardati e invasi grazie alla logistica fornita dalla base di Niscemi) e di morte per noi stessi (grazie all’inquinamento elettromagnetico); per dire NO alla guerra dentro la nostra società, che quotidianamente stermina donne per mano di uomini fragili e disturbati, che pensano di farsi scudo del loro odio e maschilismo. Buon lavoro!