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Impianti per l’edilizia, si aspetta il rimbalzo

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EDITORIALE

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7° Rapporto Cresme: nel 2020 il settore ha chiuso con una erdita di circa il 6%, ma la crescita trainata dal Superbonus permetterà di tornare entro tre anni ai livelli pre-crisi

L’anno della pandemia ha colpito duramente anche il settore degli impianti per l’edilizia: nel contesto di un mercato europeo che ha perso circa 30 miliardi di euro, in Italia si registra una contrazione di 1,4 miliardi nell’export (-7,8% rispetto al 2019). Rispetto all’intero settore edilizio, però, l’impiantistica mostra una buona tenuta: il comparto delle costruzioni ha subito infatti una perdita complessiva del 7,8% nella produzione, contro il 6,4% del settore impianti. Sono i dati contenuti nel 7° Rapporto

congiunturale e previsionale per il settore

dell’impiantistica, realizzato dal Cresme e presentato nella mattinata di giovedì 8 aprile dal direttore tecnico Lorenzo Bellicini durante MCE Live+Digital, l’appuntamento di MCE Mostra Convegno Expocomfort che è andato “in scena” sulla piattaforma online allestita da Reed Exhibitions dall’8 al 16 aprile con un ricco programma di conferenze, talk e presentazioni.

GLI INCENTIVI TRAINANO LA RIPRESA

Il 2020 ha interrotto un quinquennio di crescita eccezionale per il mercato dell’impiantistica: tra il 2014 e il 2019 la domanda era cresciuta, in media, del 2,7% ogni anno, e il livello del mercato nel 2019, con circa 252 miliardi di euro, aveva toccato il punto più alto del decennio. La ripresa “a V” prevista nel biennio attuale sarà trainata soprattutto dal Superbonus 110% e dagli altri incentivi fiscali per l’efficientamento energetico: si prevede una crescita dell’11% per il 2021 e del 3,3% per il prossimo. Dopodiché, dipenderà dall’eventuale rinnovo del Superbonus, ancora in discussione (una prima stima per il 2023 riporta un +0,5%). Segno positivo già a fine 2020 per le vendite dei distributori idrotermosanitari (+5,9% a novembre 2020, +8,7% a dicembre 2020, -0,3% a gennaio 2021 e +9,2% a febbraio 2021 secondo i dati Angaisa) e dei produttori di caldaie murali a condensazione, che secondo i dati Assotermica registrano un +24,4% nel gennaio 2021 e +39,5% a febbraio. Per gli impianti termici, nel 2021 si configura un doppio scenario: nello scenario “alto”, la crescita prevista tocca addirittura il 18,1%. Ottimi tassi di crescita anche per gli impianti di climatizzazione, con una previsione compresa tra il +12% e il +14,6%. Si conferma il trend già evidenziato nelle scorse edizioni del Rapporto: il peso crescente del settore impiantistico nel comparto edilizio nel suo complesso. La dinamica delle imprese mostra che ormai il 30% delle imprese nelle costruzioni è impiantistica, occupando quasi il 40% degli addetti. Nel contesto europeo, l’Italia è uno dei pochi paesi che hanno recuperato la caduta, rafforzando la propria posizione come secondo mercato impiantistico del continente, dopo la Germania.

GRAFICO 1. Dinamica complessiva del mercato italiano degli impianti per gli edifici miliardi di euro (prezzi costanti 2012). Stime ed elaborazione Cresme su fonti varie

La ripresa del mercato a partire dal 2021 sarà molto intensa grazie alla spinta propulsiva impressa dagli incentivi fiscali

LORENZO BELLICINI,

Direttore Tecnico Cresme

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