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Il cappotto termico: materiali, tecnologie, posa in opera e finitura

SPECIALE Isolamento

Il cappotto termico: materiali, tecnologie, posa in opera e finitura

L’isolamento termico dell’involucro è il primo intervento trainante per accedere al Superbonus 110%: è fondamentale, però, scegliere prodotti di qualità

PATRIZIA RICCI

Gli obiettivi fissati dalla Comunità Europea per il 2030, finalizzati a una riduzione del 40% dei gas serra rispetto 1990, al 27% del consumo di energia coperto da fonti rinnovabili e a una riduzione del 27% dei consumi energetici, non possono prescindere da una efficienza del nostro patrimonio edilizio, datato e – com’è noto – fortemente energivoro: l’energia impiegata nel settore residenziale rappresenta il 40% del consumo finale di energia in Italia. Di questo 40%, oltre l’80% viene consumato per il solo riscaldamento degli edifici. Nel caso di edifici storici e vecchie costruzioni, il consumo di combustibile per riscaldamento, spesso fossile, varia da 25 a 14 l/m2 anno (o mc/m2 anno) mentre è di circa 3 l/m2 anno per gli edifici in classe A e scende a circa 1,5 l/m2 anno per le case passive (vedi Tabella 1). È importante dunque ribadire che qualora l’involucro sia molto efficiente, e quindi l’edificio necessiti di poca energia per il riscaldamento, questa possa essere di diversa natura rispetto a un combustibile fossile e anche interamente rinnovabile. L’isolamento dell’involucro è

quindi determinante nel fabbisogno energetico

dell’edificio. Per accedere al Superbonus 110% e, quindi, riuscire a migliorare di almeno di due classi energetiche l’efficienza di un immobile (prerequi-

TABELLA 1 – Valori di consumo di energia per riscaldamento Costruzioni esistenti Costruzioni nuove a norma (2009) Casa a basso consumo energetico Casa passiva

ca. 200 kWh/m2 anno ca. 70 kWh/m2 anno <50 kWh/m2 anno <15 kWh/m2 anno

sito essenziale per l’incentivazione) nella maggior parti dei casi bisognerà puntare sull’isolamento termico dell’involucro. Una delle misure più efficaci e più diffuse per l’isolamento termico dell’involucro è il Sistema di Isolamento Termico a Cappotto. Il cappotto termico è l’intervento principale soprattutto per gli immobili con le classi energetiche più basse, in quanto riduce le perdite di calore verso l’esterno durante l’inverno e l’ingresso del calore in casa durante l’estate, migliorando così il comfort termico.

“SE NON È UN SISTEMA NON È UN CAPPOTTO”

“Se non è un sistema non è un cappotto”, anzi sarebbe più corretto dire “se non è un sistema certificato non è un cappotto”, secondo il mantra del Consorzio Cortexa, che riunisce le più importanti aziende specializzate nel settore dell’Isolamento Termico a Cappotto in Italia (si veda a proposito l’intervista al Presidente Andris Pavan a pag. 39). Il sistema in questione costituisce il metodo più efficace per accrescere l’efficienza energetica degli edifici e consiste letteralmente nell’“avvolgerli” con dei sistemi in grado di isolarli e proteggerli dall’esterno. Proprio da questa peculiarità nasce la denominazione internazionale del Sistema a Cappotto, definito ETICS, ossia External Thermal Insulation Composite System (Sistemi Compositi per l’Isolamento Termico Esterno). In Italia, la più diffusa denominazione del sistema – cappotto termico – potrebbe in effetti trarre in inganno, in quanto non contenendo la parola “sistema” non sottolinea l’importanza di avvalersi di sistemi certificati come tali, requisito base per interventi efficaci e durevoli. Inoltre, la stessa denominazione non mette in luce il fatto che, a differenza dei cappotti che vengono utilizzati per proteggersi in inverno, il cappotto termico è efficace sia nella stagione invernale che nei mesi estivi, sia nei climi freddi che in quelli caldi, garantendo un comfort maggiore anche in estate. Per realizzare un cappotto termico di qualità, è opportuno scegliere Sistemi a Cappotto forniti e certificati come “kit” dai produttori, dotati di certificato di Verifica Tecnica Europea (ETA) e di marcatura CE di sistema. Infatti, solo i sistemi certificati, e non i cappotti assemblati con componenti di diversa provenienza, sono in grado di garantire prestazioni specifiche quali il comportamento termoigrometrico, la durabilità, la resistenza agli urti e il comportamento al fuoco. Nei sistemi certificati è il produttore, ovvero il detentore del sistema, a garantire tutto: i singoli componenti del cappotto e, di conseguenza, il cappotto stesso nel suo complesso; se il cappotto non è certificato come sistema, il produttore risponde solo dei singoli componenti quali collante, rasante, isolante, finitura. Il cappotto è sostenibile e durevole se e solo se vengono garantiti tre fattori imprescindibili: la scelta dei materiali, perché solo i cappotti certificati possono essere considerati sistemi a cappotto di qualità; la progettazione, perché il cappotto deve essere progettato da un professionista esperto in materia; la posa in opera, perché la posa deve essere effettuata da applicatori competenti e qualificati.

NORMATIVA DI RIFERIMENTO

Per i sistemi ETICS sono due le norme di riferimento:

■ prEN 17237:2018 – Thermal Insulation products for buildings –

External thermal insulation – Specification. ■ ETAG 004 – Linee Guida Tecniche Europee per sistemi isolanti a cappotto per esterni con intonaco. L’EOTA (European Organisation for Technical Approvals) sta gradualmente trasformando gli esistenti ETAG (le linee guida per stilare gli ETA sotto la vecchia direttiva prodotti da costruzione 89/106/CEE) in EADs. Infatti, per prodotti non coperti da norme armonizzate EN, la base per la valutazione dei prodotti è l’EAD (European Assessment Document). Per cui la ETAG 004, che descrive per il sistema completo i metodi di prova per determinarne le caratteristiche fisico-tecniche del sistema, è diventata EAD 040083-00-0404. È cambiata comunque la forma ma non la sostanza. Arriverà anche una nuova norma armonizzata che sarà obbligatoria non prima del 2022. Quando uscirà non potrà essere immesso sul mercato nessun cappotto privo di certificazione e marcatura CE.

In sostanza, gli EAD sono: ■ EAD 040083-00-0404 – Documento di valutazione tecnica europea per sistemi di isolamento termico a cappotto per esterni con finitura a spessore. ■ EAD 330196-01-0604 – Documento di valutazione tecnica europea per tasselli in sistemi di isolamento termico a cappotto. Le linee guida ETAG/EAD stabiliscono che il detentore del sistema è responsabile della funzionalità dell’ETICS; tutti i componenti dell’ETICS devono essere definiti dal detentore del sistema; i sistemi includono accessori particolari per il collegamento ad elementi costruttivi.

La UNI 11716

Nel 2018 è stata emanata anche la norma UNI 11716 sulla Certificazione delle competenze del posatore, in base alla quale si può richiedere al proprio applicatore di esibire la certificazione delle competenze come posatore di sistemi di isolamento a cappotto, anche se, al momento, tale certificazione non è obbligatoria e quindi, anche ai fini della posa nell’ambito del Superbonus 110% non è vincolante. La norma definisce due livelli distinti: installatore base di sistemi ETICS, a cui è affidata la posa del cappotto, e installatore caposquadra. La norma definisce i compiti e le attività specifiche per entrambe le figure, che in quanto professionisti, sono soggetti ad aggiornamento professionale e sono tenuti alla conoscenza e alle modalità di applicazione dei sistemi, che dovrebbero essere certificati.

PROGETTAZIONE ED ESECUZIONE

Per un buon risultato funzionale, pratico, estetico e duraturo del Sistema di Isolamento a Cappotto, l’esecuzione professionale e a regola d’arte di tutti i raccordi e le chiusure garantisce che le sollecitazioni dovute agli agenti atmosferici (sole, vento, pioggia e neve) e all’utilizzo dell’edificio (dinamica e fisica costruttiva dell’edificio) non abbiano effetti negativi sulle prestazioni della facciata nel tempo. Per l’esecuzione di chiusure e raccordi conformi al Sistema su diverse parti dell’edificio, gli accessori di giunzione, consistenti in profili, guarnizioni, sigillature, e gli schemi di montaggio, devono garantire al Sistema ETICS: ■ la tenuta all’acqua del giunto; ■ la compensazione dei movimenti differenziali; ■ il sufficiente smorzamento delle vibrazioni trasmesse tra elementi costruttivi e Cappotto; ■ la resistenza meccanica; ■ la continuità dell’isolamento termico. Il cappotto è sostenibile e durevole se e solo se vengono garantiti tre fattori imprescindibili: la scelta dei materiali, la progettazione, la posa in opera

Requisiti del materiale isolante

Il materiale isolante è un importante componente del Sistema di Isolamento Termico a Cappotto. Le sue caratteristiche tecniche e quindi la sua idoneità qualitativa come componente del Sistema vengono indicate nel Codice di Designazione (Designation Code). I valori più importanti del materiale isolante sono indicati nei documenti accompagnatori (scheda tecnica e dichiarazione di prestazione DoP) o sull’etichetta. Il produttore del Sistema garantisce che questi valori vengano rispettati. Per i pannelli isolanti, la marcatura CE è necessaria per l’immissione dei prodotti sul mercato edile ed è applicata in base alle norme di prodotto. Occorre precisare che la marcatura CE, pur rappresentando la “carta d’identità” del prodotto, non fissa i requisiti minimi di prestazione specifici per l’applicazione del Sistema a Cappotto e, di conseguenza, non può da sola attestare l’idoneità dei pannelli isolanti a tale applicazione. È compito del detentore del sistema attestare l’idoneità del prodotto

isolante per l’utilizzo in Sistemi ETICS. Il direttore lavori, il progettista o l’applicatore che usino un sistema non certificato diventano essi stessi responsabili del sistema. In questo caso tutte le prove necessarie, cioè la prova di resistenza allo strappo, carico igrometrico, prestazione al fuoco, durabilità, prova agli urti andrebbero eseguite in laboratorio.

I VANTAGGI DI UN SISTEMA A CAPPOTTO

La stratigrafia del cappotto elimina quasi tutti i rischi di verifica termoigrometrica perché, isolando dall’esterno e dimensionando correttamente l’isolamento, non si determina la presenza di condensazioni superficiali, interne e interstiziali e si favorisce una corretta e bilanciata diffusione del vapore. Va precisato infatti che l’isolante non è una barriera al passaggio di vapore. Il cappotto elimina le patologie da condensa perché aumenta la temperatura di esercizio della parete nel periodo invernale e la rende stabile nel periodo estivo. Solo nel caso di un sottodimensionamento il cappotto può localizzare delle condense. In tal senso, va tenuto presente che, in ottica Superbonus, mediamente lo spessore necessario è circa 10-15 cm. La presenza del cappotto determina vantaggi in termini di risparmio di combustibile, eliminazione delle patologie, ponti termici e lesioni termoplastiche, comfort abitativo (eliminazione dei ponti termici significa anche riduzione dei moti convettivi dannosi per la salubrità degli ambienti), sfruttamento dell’inerzia termica delle murature, quiete termica dell’edificio e recupero di spazio abitabile.

CAPPOTTO, SUPERBONUS 110% E CAM

L’art. 119 del D.L. 34/2020 (c.d. Decreto Rilancio), convertito con modificazioni dalla Legge n. 77/2020, definisce i tre interventi che permettono di accedere direttamente alla detrazione fiscale per la riqualificazione energetica degli edifici. L’isolamento termico dell’involucro rappresenta il primo dei tre interventi “trainanti” del Superbonus 110%. La realizzazione di tale intervento, in base al comma 2 del decreto, consente di realizzare anche altri interventi, cosiddetti trainati, che accedono (con i loro limiti di spesa) al Superbonus. Per usufruire del Superbonus, gli interventi di isolamento termico delle superfici opache verticali, orizzontali e inclinate, devono interessare

l’involucro dell’edificio con un’incidenza superiore al 25% della

superficie disperdente lorda dell’edificio stesso o dell’unità immobiliare sita all’interno di edifici plurifamiliari che sia funzionalmente indipendente e disponga di uno o più accessi autonomi dall’esterno. Nel caso di isolamento termico delle superfici, per accedere al Superbonus, è obbligatorio utilizzare esclusivamente Sistemi a

Cappotto i cui pannelli isolanti rispettino i CAM (Criteri Ambientali

Minimi) indicati nei capitoli 2.4.1.3 e 2.4.2.9 del Decreto CAM. I CAM premiano, mediante punteggio, i materiali più sostenibili o più efficienti sotto il profilo energetico. In un progetto edilizio i Criteri Ambientali Minimi servono a indicare che i materiali utilizzati per la costruzione soddisfino i seguenti requisiti: il 15% in peso dei materiali utilizzati sia materia recuperata o riciclata, il 70% dei rifiuti non pericolosi derivanti dalla demolizione e rimozione sia riusato, recuperato e riciclato; non sono ammesse sostanze dannose per l’ozono; i componenti edilizi devono poter esser sottoposti alla demolizione selettiva e devono essere riciclabili o riutilizzabili. Per quanto riguarda gli isolanti, o in genere i materiali leggeri, nell’analisi del ciclo di vita conta l’impatto ambientale per unità di peso. Gli isolanti termici e acustici utilizzati devono rispettare i seguenti criteri: ■ non devono essere prodotti con agenti espandenti dannosi per l’ozono; ■ non devono essere prodotti con catalizzatori al piombo quando spruzzati o nel corso della formazione della schiuma; ■ se prodotti da una resina di polistirene espandibile gli agenti espandenti devono essere inferiori al 6% del peso del prodotto finito; ■ se costituiti da lane minerali, queste devono essere conformi alla nota Q o alla nota R di cui al regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) e ss.mm.ii.; ■ i prodotti in lana di vetro devono essere costituiti dal 60% materiale riciclato e/o recuperato sul peso del prodotto finito. Per sapere se un sistema a cappotto rispetta i Criteri Ambientali Minimi (CAM) occorre verificare se i pannelli scelti abbiano la certificazione ambientale EPD Italy o altra internazionale oppure una certificazione che attesti il contenuto di riciclato, ad esempio ReMade in Italy®, Plastica Seconda, oppure una dichiarazione del produttore secondo la norma ISO 14021 certificata da parte terza.

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