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La qualità dell’aria indoor secondo Panasonic

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La qualità dell’aria indoor

secondo Panasonic

La pandemia ha portato a una maggiore attenzione per la salubrità degli ambienti. Come risponde il mercato della climatizzazione? Ne parliamo con Marco Visconti, Engineering Manager Panasonic Air Conditioning

a cura della REDAZIONE

C&C: Come si è concluso il 2020 per voi, e quali aspettative avete per il 2021?

M.V.: Il mercato del condizionamento in Italia, come purtroppo molti altri nel 2020, è stato fortemente influenzato dalla crisi economica causata dalla pandemia, soprattutto per quanto riguarda i prodotti destinati al settore commerciale e industriale. Dopo un inizio anno dalla crescita media, le prospettive erano di un trend di mercato positivo, soprattutto per le soluzioni residenziali. Purtroppo il blocco delle attività e dei cantieri del secondo trimestre ha tracciato un solco che non è stato più possibile riempire, nemmeno durante l’estate, momento in cui si è potuto assistere a una ripresa del sell out, che ha poi subìto una nuova battuta d’arresto a partire da settembre fino a fine anno. Con questo scenario, a fine 2020 il mercato ha segnato globalmente un decremento indicativo del 10-12% verso il 2019, trascinato fortemente dalle vendite delle soluzioni residenziali. Il 2021 è iniziato con lo stesso trend dell’ultimo trimestre del 2020: la grossa sfida sarà ripartire appena possibile con la proposta delle soluzioni commerciali, destinate al settore Ho.Re.Ca e retail, e di quelle industriali per gli uffici e il settore alberghiero. Caratteristica storica che verrà confermata anche per quest’anno è la vendita delle pompe di calore aria-aria residenziali, legata alla stagionalità estiva. L’aspetto positivo che aiuterà la ripresa del nostro mercato sarà sicuramente l’accesso agli incentivi fiscali introdotto dal governo nel 2020 (Superbonus 110% e cessione del credito), soprattutto per le pompe di calore aria-acqua ad uso residenziale che, anche quest’anno, saranno il prodotto trainante del nostro settore.

Quali sono i trend su cui state puntando maggiormente?

La pandemia ha definitivamente portato al centro dell’attenzione l’importanza dell’aria indoor: anche l’ISS ha infatti specificato che “garantire la qualità dell’aria indoor risulta fondamentale nella tutela MARCO VISCONTI Engineering Manager Panasonic Air Conditioning

della salute dei cittadini e dei lavoratori”. Da questo un nuovo paradigma, il classico split non viene più identificato come lo strumento da utilizzare qualche settimana l’anno per rinfrescare l’aria in casa, ma una soluzione da utilizzare tutto l’anno, per garantire il benessere e il comfort di chi vive gli ambienti che frequentiamo quotidianamente (casa, scuola, lavoro). Per ultimo, ma non per ordine di importanza, riteniamo fondamentale seguire la corsa del mercato dell’Internet delle Cose (IoT) che vede tra i settori in maggior crescita i dispositivi per la “casa connessa” e le soluzioni per l’industria 4.0. L’IoT e il condizionamento HVAC sono ormai fortemente correlati e lo saranno sempre di più nei prossimi anni grazie all’utilizzo della tecnologia 5G: regolazione energetica, analisi costi di gestione, manutenzione degli impianti, saranno presto centralizzati su un’unica sovrastruttura informatica, che raccoglierà i dati, li analizzerà e li utilizzerà per rendere più efficienti gli impianti, anche a livello residenziale.

A proposito di Indoor Air Quality, come vi sembra che sia cambiato l’atteggiamento delle persone nei confronti della propria salute?

È aumentato l’interesse nei confronti dell’aria che si respira ogni giorno, e quindi verso le possibili soluzioni per creare un ambiente indoor più salubre. Le persone passano la maggior parte del loro tempo in luoghi chiusi (ufficio, casa, mezzi di trasporto), e sono molte le fonti di inquinamento in ognuno di questi ambienti, date dalle normali attività umane combinate all’inquinamento che arriva dall’esterno. Le soluzioni per migliorare la qualità dell’aria vanno dall’areazione degli spazi fino a dispositivi di climatizzazione che abbiano un sistema in grado di ridurre un certo numero di agenti patogeni, virus e batteri.

Quali sono i prodotti che Panasonic ha sviluppato da questo punto di vista?

Panasonic da sempre investe in ricerca e sviluppo con l’obiettivo di migliorare il benessere e il comfort delle persone. Nel 2003 è stata introdotta la tecnologia nanoe™, fino ad arrivare nel 2019 al dispositivo di ultimissima generazione nanoe™X Mark 2, un sistema che raccoglie l’umidità invisibile presente nell’aria e applica al vapore acqueo raccolto una tensione elevata per produrre “radicali ossidrilici contenuti nell’acqua”. La tecnologia nanoe™X può essere attivata indipendentemente dalle funzioni di raffrescamento/riscaldamento, permettendone l’utilizzo anche nelle stagioni in cui non c’è bisogno di agire sulla temperatura. I radicali ossidrilici hanno la capacità di inibire alcuni virus e batteri presenti nell’aria e sulle superfici, determinati allergeni, certe muffe e gli odori. Reagendo con l’idrogeno, inibiscono la crescita degli inquinanti e, grazie alle dimensioni da 5 a 20 nm, sono in grado di penetrare nei tessuti. Trattengono inoltre l’umidità della pelle, prevenendone la disidratazione. Questa tecnologia è disponibile in diversi prodotti della linea residenziale, ed è stata implementata nelle unità interne della linea commerciale di nuova generazione. L’ultima nata con il sistema nanoe™X di serie è la nuova Etherea, da marzo sul mercato italiano. Grazie al generatore Mark 2 è in grado di produrre 9600 miliardi di radicali ossidrilici al secondo (il doppio rispetto al dispositivo Mark 1 installato sulle unità precedenti), ed è caratterizzata da dimensioni più compatte, un design che permette tempi di installazione ridotti e una manutenzione più rapida e semplice. Dotati di elevata efficienza energetica, con un coefficiente SEER/ SCOP pari a 9,50/5,20 per il modello 3,5 kW, i nuovi prodotti garantiscono il massimo comfort a fronte di consumi ridotti. Tra le migliorie, la funzione Aerowings 2.0: grazie al perfezionamento delle alette e al nuovo scambiatore di calore, è stato ottimizzato il getto d’aria e l’aletta secondaria ora più grande (72 mm) fornisce il flusso dove desiderato.

Il classico split non viene più identificato come lo strumento da utilizzare qualche settimana l’anno per rinfrescare l’aria in casa, ma una soluzione da utilizzare tutto l’anno

Questa tecnologia è stata testata? Con quali risultati?

In seguito al primo test condotto in Europa, Texcell, l’organizzazione internazionale di ricerca a contratto, ha certificato l’effetto inibitorio sul nuovo coronavirus (SARS-CoV-2) da parte del climatizzatore Etherea CS-Z25VKEW, dotato della tecnologia nanoe™X Mark 1 (N. Report: 1140-01 C3). I test sono stati eseguiti in un ambiente di laboratorio chiuso e non sono stati concepiti per valutare l’efficacia della tecnologia in ambienti non controllati in cui siano presenti persone. In particolare, Texcell ha verificato un effetto inibitorio del 91,4% sul nuovo coronavirus in uno spazio effettivo di 6,7 m3 in 8 ore. Si tratta di un traguardo importante per Panasonic, che ha comunque deciso di non fermarsi con i test su questa tecnologia per riuscire a renderla sempre più efficace.

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