Professional Parquet n.6/21 dicembre

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ISSN 2612-3622

MAGAZINE DI INFORMAZIONE TECNICA E DI MARKETING PER IL POSATORE, L’IMPRESA E LO STUDIO DI PROGETTAZIONE

BILINGUAL EDITION

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ANNO 30 • N° 6 • DICEMBRE-DECEMBER 2021

EDITORIALE L’ANNO CHE VERRÀ The coming year

DESIGN IL NOSTRO VIAGGIO NEL MONDO DEL PARQUET E DEL DESIGN

QUINE SRL - VIA G. SPADOLINI, 7 - 20141 MILANO

Our journey into the world of parquet and design

TENDENZE PARETI E BOISERIE IN LEGNO: DECORO E PROGETTO Walls and wood paneling: decoration and design

PIANI DI POSA CON SORPRESE DISATTENZIONI CHE NON POSSONO ESSERE TOLLERATE Laying plans with surprises


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PROFESSIONAL

Sommario/HEADLINES ANNO 30 • N° 6 • DICEMBRE 2021

Parquet Periodico bimestrale edito da Quine Srl Via G. Spadolini, 7 - 20141 Milano Tel. 02.864105 | Fax 02.69001277 redazione@quine.it Fondatore Gabriele Marrazzini Direttore Responsabile Marco Zani Coordinamento editoriale - Redazione Vanessa Martina | vanessa.martina@quine.it Consulenti tecnici Domenico Adelizzi - Massimo Corsico Mauro Errico Direttore commerciale Ornella Zanetti | ornella.zanetti@quine.it Pubblicità e Sviluppo Luigi Mingacci | l.mingacci@lswr.it Ufficio traffico e Servizio abbonamenti Ornella Foletti | ornella.foletti@quine.it Grafica e impaginazione LIFE sh.p.k.

8 • News dal mondo IL PUNTO

4 • L’anno che verrà

Si avvicina la fine dell’anno e come per ogni festività è anche il tempo per ragionare di Massimo Corsico THE COMING YEAR The end of the year is approaching and as for every holiday it is also the time to think

Collaboratori Domenico Adelizzi, Massimo Corsico, Mauro Errico, Silvia Martellosio, Roberta Mutti Responsabile della produzione Antonio Iovene | a.iovene@lswr.it Stampa Aziende Grafiche Printing

In copertina

Rivestimento di pareti e soffitto della collezione Godron, di Giancarlo Bosio + Centro Ricerche Giorgetti per Listone Giordano

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Prezzi e abbonamenti Abbonamento annuale: 44,50 euro (IVA compresa) Annuale estero: 155 euro Copia arretrata: 17 euro Costo di una copia: 1,30 euro Responsabilità

Professional Parquet, periodico bimestrale registrato. Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 250 dell’11/04/1992. Spedizione Posta Target Magazine - AUT.DBC centrale/PT Magazine Editori 96 valida dal 19/05/2004. La pubblicazione o la ristampa di articoli e immagini della rivista deve essere autorizzata per iscritto dall’Editore. Gli articoli pubblicati su Professional Parquet sono sotto la responsabilità degli autori. I manoscritti e i disegni pubblicati non saranno restituiti.

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URBAN & PARTNER

ANPP

16 • Spirito di servizio

e passione

Il 2021 è stato un anno fondamentale, ricco di novità, che brevemente vorrei ripercorrere di Lino Commissione SPIRIT OF SERVICE AND PASSION 2021 was a fundamental year, full of novelties, which I would like to briefly retrace

18 • Elenco Soci ANPP List of Members ANPP

POSA

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• Dal solaio al parquet Gli strati funzionali e isolanti per le pavimentazioni a base legno di Domenico Adelizzi 1

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• Piani di posa con sorprese Disattenzioni che non possono essere tollerate di Mauro Errico LAYING PLANS WITH SURPRISES Inattention which cannot be tolerated

DESIGN

36 • Un anno di progetti

Il nostro viaggio nel mondo del parquet e del design di Massimo Corsico A YEAR OF PROJECTS Our journey into the world of parquet and design

TENDENZE

48 • Pareti e boiserie in legno: decoro e progetto

Quali sono i vantaggi nei progetti di arredo? di Roberta Mutti WALLS AND WOOD PANELING: DECORATION AND DESIGN What are the advantages in furnishing projects?




Il punto EDITORIALE

L’ANNO che verrà SI AVVICINA LA FINE DELL’ANNO E COME PER OGNI FESTIVITÀ, OLTRE AI FESTEGGIAMENTI SATURNALI, È ANCHE IL TEMPO PER RAGIONARE di Arch. Massimo Corsico

“P

vento del 2000/ Non lo sappiamo immaginare.” Talvolta il presente si presenta come un terribile shock (questi anni ne sono stati un esempio eclatante). Che siano troppo nuove, troppo orribili, troppo strane, “le presenti cose” sono, e sono sempre state, difficili e quasi impossibili da accettare. Da secoli, poeti e poetesse, teologi e indovine, ricorrono a intricati stratagemmi, per lenire questa fastidiosa incertezza. Bruce Sterling (Brownsville, 14 aprile 1954, autore di fantascienza statunitense) nel suo discorso sul “Viridian Design” diceva che Il futuro fosse già qui, nel presente.

er poterci ridere sopra” e “Per continuare a sperare” ci si interroga sul futuro. Lucio Dalla (insieme al poeta Roberto Roversi nel 1976 nell’album Automobili) scrivendo a proposito del motore del futuro, racconta di sapere ogni cosa della tecnologia e della meccanica, ma poco del ragazzo che vivrà nel XXI secolo: “Noi sappiamo tutto del motore/ Questo lucente motore del futuro/ Ma non riusciamo a disegnare il cuore/ Di quel giovane uomo del futuro/ Non sappiamo niente del ragazzo/ Fermo sull’uscio ad aspettare/ Dentro a quel 4


Il punto EDITORIALE

accedendo alle varie stanze di persone e aziende. Se ci rifacciamo alla letteratura, nel romanzo “Snow Crash” (1992), è Neal Stephenson che ipotizza per la prima volta il Metaverso e le sue ambiguità. Zuckerberg sostiene: “Un nuovo ecosistema che potrebbe portare alla creazione di migliaia di posti di lavoro. Il progetto, infatti, non sarà concretizzato in breve tempo, ma in un lasso di tempo anche decennale. Il Metaverso è un posto meraviglioso. Qui il tuo corpo è la macchina che diventa il contenitore dell’anima della nostra società”. E, intanto, ha portato a un salto straordinario nella borsa di Wall Street, per il gruppo di Zuckerberg. In questo grande mondo 3D “finto”, ma che rispecchierà il vero, si potrà fare di tutto. Giocare, ma anche praticare sport o, più concretamente, andare a lavoro, rendendo così il concetto di smartworking assai superato. Le ricadute potrebbero essere positive per la salute, per le imprese e per l’ambiente, limitando gli spostamenti. Una rivoluzione anche per la scuola e la didattica. Immaginiamo un mondo che possa ricostruire l’Antica Roma: con il Metaverso tutti gli studenti potranno immergersi in un’esperienza del passato senza muoversi da casa (o da scuola): un’esperienza virtuale immersiva “24h”, un metamondo dove il nostro mondo viene replicato in 3D, dalla propria casa ad altri luoghi di incontro, e verso cui tutto il resto di Internet (videochat, programmi di streaming, home banking, videogiochi, vestiti e accessori virtuali connessi alla blockchain) è invitato a convergere. Le potenzialità sono enormi. E potrebbero avere un grande impatto anche sul mondo della musica. Al momento i migliori esempi di proto-multiverso riguardano eventi di massa come i concerti live avvenuti all’interno di Fortnite, oppure i giochi multiplayer e gli altrettanto popolati eventi di folle folli a caccia ai Pokémon.

Era il 1998, e in vena di profezie, lo scrittore sosteneva che: “quando comprendiamo il presente, stiamo stalkerando il futuro”, o, forse, stiamo solo fingendo di prevedere il futuro, per capire e sopportare il presente (in una sorta di scheumorfismo invertito). Cerchiamo quindi di capire e “disegnare il cuore/Di quel giovane uomo del futuro”, se, per stalkerare il futuro, è necessario allenarsi a comprendere il presente. Il 28 ottobre 2021 Zuckerberg, dando l’annuncio che Facebook ha cessato di esistere confluendo nella società Meta, cerca di spiegare al mondo, e ai meno esperti, cosa ci aspetterà. Ovvero, nel nuovo mondo o meglio universo, immaginato da Zuckerberg attraverso pochi strumenti, tra cui un visore, sarà possibile accedere in modo nuovo al mondo di internet. L’esempio più concreto è figlio della fantasia del cinema fantascientifico come descritto nei film di Tron o Matrix. Basti pensare al mondo di Ralph Spacca Internet della Disney (2018). Il Metaverso sarà qualcosa di simile. Un mondo digitale in cui poter fare di tutto,

Quali potrebbero essere, però, le ricadute negative?

Per Ryan Van Cleave, vittima di un’acuta dipendenza da videogiochi, in una celebre intervista sul Guardian dichiarava: “Playing WoW (World of Warcraft) makes me feel god like”, gettando moglie e famiglia nella più totale disperazione. Infatti, negli studi legati alla dipendenza da internet, ci si riferisce frequentemente a storie in cui il soggetto viene ritrovato da amici o parenti con “li altri sensi [ch’]eran tutti spenti” (La Divina CommediaPurgatorio Canto XXXII - 3). La dottoressa Maressa Hecht Orzack (Harvard Medical School faculty), fondatrice del Computer Addiction Center, racconta di pazienti trovati in casa, rannicchiati su un computer e fuori di sé. Ignari totalmente di ciò che li circonda. I livelli di ciò sono drammatici: “indosso il pannolone per giocare a WOW (World of Warcraft)”. Il rapporto ravvicinato e fisso con 5


Il punto EDITORIALE

lo schermo, influenza e modifica in modo semi-permanente la materia grigia e bianca nelle regioni del cervello prefrontale, ovvero l’area del cervello associata alla memoria dei dettagli, all’attenzione, e alla pianificazione delle priorità. Sia che si tratti di un videogioco, una sessione di shopping online, o un post su Instagram che riceve notifiche nel corso della giornata, il cervello è ormai modulato per ricevere delle piccole ricompense, brevi scariche di dopamina, che fanno sì che internet abbia la predominanza sui compiti necessari della vita. Il matematico e crittografo Alan Turing e il fisico e informatico John Von Neumann, che rappresentano rispettivamente la madre e il padre dell’informatizzazione, ci fanno dedurre che la creazione della prima tecnologia in grado di simulare i processi computazionali potrebbe essere il peccato originale di una tecnologia dotata di un forte potenziale evolutivo ed in grado di “simulare qualsiasi altro sistema”. Ne deriverebbe quindi, a oggi, una tecnologia distribuita in quel che definiamo ingenuamente “smart”: dai sistemi di stoccaggio in RFID agli assistenti vocali fino agli algoritmi che regolano il traffico o il trading automatizzato; dagli aerei e gli “Instagram feed”, per passare alla confusa foresta dell’Internet delle Cose (IoT) come frigoriferi, orologi, impianti idrici, porte, macchine, motorini e via dicendo, connessi fra loro in assemblaggi mediatici. Gli esseri umani condividono con queste tecnologie un rapporto di co-dipendenza: se suddette si fermassero basterebbero pochi giorni per arrivare al collasso della civiltà nella sua forma attuale. Il mondo ha bisogno di una guida costante da parte di chi lo costruisce (Meta, Google, Tesla, Epic Games, SpaceX, etc.), che deve barcamenarsi tra scelte di natura Etica (come automatizzare le scelte? come possiamo limitare i bias?), ed i peccati di natura economica (rendere più appetibile e quindi acquistabile una tecnologia mediatica computazionale seppure a discapito del consumatore?). Una cattiva gestione porterebbe a conseguenze devastanti: potrebbe trasformarci in una specie evoluta, ma, ahimè, co-dipendente. Ci potrebbe stravolgere i ritmi vitali, la nostra conformazione cerebrale, ed i nostri rapporti interpersonali. In ogni campo di questo mostruoso apparato mediatico computazionale pare che le scelte prese non abbiano a cuore l’evoluzione, o, peggio, la sopravvivenza della nostra specie e delle altre specie animali e vegetali; potrebbe succedere che “il timoniere” privo di Etica, ridistribuisca in modo deviato le sue priorità, basando le sue decisioni esclusivamente sul profitto. La cupidigia e l’egocentrismo si sono rivelate al momento le esche più potenti per catturare l’utente. All’apice di questa follia risiede Egocentric 4D Perception, uno dei progetti in via sperimentale di Facebook AI research, che

al momento vede un’Intelligenza Artificiale a lavoro con il più grande dataset di punti di vista soggettivi di esseri umani in azione. Ego4D presenta dei perturbanti vantaggi, come quello di registrare i ricordi “come li hai vissuti”, o disporre di un assistente virtuale che si ricorda per te dove hai appoggiato un anello o un orologio che non trovi più: l’AI lo sa perchè mentre guardavi lei guardava con te, attraverso un device simile agli occhiali Ray-Ban smart realizzati da Facebook in collaborazione con Luxottica, e recentemente lanciati sul mercato. Il prodotto RayBan smart, come i suoi antenati Spectacles, realizzati da Snapchat, o gli ancora più fallimentari e preistorici Google Glass, potrebbero essere un altro buco nell’acqua. Noi esseri umani siamo in fin dei conti molto più vicini alle scimmie che ai cyborg, e per questo tendiamo a preferire protesi mobili come un bastone o un cellulare, rispetto ad impianti stabili e indossabili, e soprattutto abbiamo un bisogno estremo di usare le mani. Allo stesso modo, se preso sul serio, un Metaverso in VR o in AR o in Mixed Reality sembra essere da un lato un salto evolutivo troppo ampio, dall’altro per niente necessario, date le attuali lacune dell’interfaccia: visori pesanti e che impongono una “parete” visiva all’utente, manualità limitata, assenza di sensori tattili. Ma ecco forse, prendendo sul serio il Metaverso, stiamo mancando il punto della questione: questi tentativi per Facebook, Inc., da oggi Meta, non sono che briciole, piccole occasioni per arricchire un 6


Il punto EDITORIALE

The coming year The end of the year is approaching and as for every holiday, in addition to the saturnal celebrations, it is also the time to think. Sometimes the present comes as a terrible shock (these years have been a striking example). Whether they are too new, too horrible, too strange, “the present things” are, and always have been, difficult and almost impossible to accept. For centuries, poets and poetesses, theologians and fortune-tellers, have resorted to intricate stratagems to alleviate this annoying uncertainty. The world needs constant guidance from those who build it (Meta, Google, Tesla, Epic Games, SpaceX, etc.), who must navigate between choices of an Ethical nature (how to automate choices? How can we limit bias?), and sins of an economic nature (making computational media technology more attractive and therefore affordable, albeit to the detriment of the consumer?). Thus the tree structure of the current web, made up of pages, branches, broken moments of experience that are continually interrupted by pauses, passages from one door to another and from one hyperlink to another, will be broken and replaced by a new one. computational media universe, constantly active, where things happen even in our absence, pushing us to stay more on the other side than on this side, and therefore potentially more addictive, while companies able to invest in this type of infrastructure, with billions, to drive the chariot and build it today can be counted on the tips of the fingers. Earthly greed: success, the economic model, is in the hands of very few CEOs: Mark Zuckerberg, Jeff Bezos, Elon Musk, Sundar Pichai. After all, we live in an era of enormous digital transformation and we have great benefits from technology, we are the century of the internet. But of the 500 trillion of wealth, about 1/5 is invested in productive investments, 72% in Real Estate and 8% in inventory. Despite 350 trillion more wealth to be invested, less than 1/5 is directed towards investments that create innovation. It is urgent to acknowledge that without entrepreneurs the liquidity introduced into the market and the wealth created will have a reduced size because if they do not enter the real economy, they will not be able to create any transition and will not generate jobs. I, on the other hand, who have already thought of this for eternity, do not believe in the gift of prophecy, I do not believe in paying attention to the Wolf of the Cassandras on duty: I like to think about the best, agriculture 4.0 and all the positive effects of new technologies. A wish that technology leads to the best and a conjuration for the worst! Between the past and quotes towards the future, happy holidays and a Happy New Year to all your families.

dataset, piccoli esperimenti che costellano un piano commerciale a lungo termine, lento, ma inesorabile. L’obiettivo finale in poche parole è far ingrassare il Gigante. Così la struttura ad albero dell’attuale web, fatta di pagine, rami, momenti spezzati dell’esperienza che vengono continuamente interrotti da pause, passaggi da una porta all’altra e da un hyperlink all’altro, verrà infranta e sostituita da un nuovo universo mediatico computazionale, costantemente attivo, dove le cose accadono anche in nostra assenza, spingendoci a rimanere più di là che di qua, e dunque potenzialmente più addictive, mentre le aziende in grado di investire in questo tipo di infrastrutture, a colpi di miliardi, a guidare il cocchio e costruirlo si contano oggi sulle punte delle dita. La cupidigia terrena: il successo, il modello economico, è in mano a pochissimi CEO: Mark Zuckerberg, Jeff Bezos, Elon Musk, Sundar Pichai. In fondo viviamo in un’epoca di enorme trasformazione digitale e abbiamo grandi benefici dalla tecnologia, siamo il secolo di internet. Ma dei 500 trilioni di ricchezza circa 1/5 è investita in investimenti produttivi, il 72% in Real Estate e l’8% in magazzino. Nonostante 350 trilioni di maggior ricchezza da investire meno di 1/5 è diretta in investimenti che creano innovazione. È urgente prendere atto che senza imprenditori la liquidità immessa nel mercato e la ricchezza creata avranno una dimensione ridotta perché se non entreranno nell’e-

conomia reale, non potranno dar vita a nessuna transizione e non genereranno lavoro. Io invece, che all’eterno ciò già pensato, non credo al dono della profezia, non credo all’attenti al Lupo delle Cassandre di turno: mi piace pensare al meglio, all’agricoltura 4.0 e a tutte le ricadute positive delle nuove tecnologie. Un augurio che la tecnologia porti al meglio e uno scongiuro per il peggio! Tra passato e citazioni verso il futuro, serene feste e Buon Anno a tutte le vostre famiglie. 7


News DAL MONDO

CANCELLATO DOMOTEX 2022 Lo ha annunciato Deutsche Messe AG in qualità di organizzatore della fiera dedicata al flooring e alle pavimentazioni Domotex 2022 previsto dal 13 al 16 gennaio ad Hannover è stato cancellato. Lo ha annunciato in una nota Deutsche Messe AG in qualità di organizzatore della fiera dedicata al flooring e ai pavimenti. “Abbiamo lottato per Domotex insieme alle aziende espositrici fino alla fine e siamo stati in comunicazione quotidiana con l’industria per mesi”, afferma Sonia Wedell-Castellano, Global Director Domotex, Deutsche Messe AG. “Domotex è particolarmente colpita dall’impatto della pandemia di Covid-19, poiché la stragrande maggioranza degli espositori e dei partecipanti Domotex proviene dall’estero. Tuttavia, data l’attuale situazione di pandemia, non si prevede che i viaggi d’affari internazionali possano riprendere a breve termine”, aggiunge Wedell-Castellano. Poco più di un mese fa, gli organizzatori avevano voluto allestire Domotex nella parte sud del polo fieristico di Hannover in un formato compatto (in tre padiglioni) per dare così all’industria la possibilità di incontrarsi fisicamente dopo quasi due anni di pandemia . Wedell-Castellano: “Quello che un mese fa era considerato uno scenario di ripartenza realistico e promettente, ed è stato anche ben accolto dal mercato, si è rivelato non più fattibile negli ultimi giorni”. Gli organizzatori stanno valutando sempre per il 2022 di posticipare la data più avanti. ■

DOMOTEX CANCELLED IN JANUARY 2022 to recover in the short term”, adds Wedell-Castellano. Just over a month ago, the organizers wanted to stage Domotex in the southern part of the Hannover exhibition grounds in a compact format as a Re-Start event in three halls, thus giving the industry a chance to meet physically after almost two years of pandemic. Wedell-Castellano: “What was considered a realistic and promising Re-Start scenario a month ago, and was also well received by the market, has proven to be no longer feasible in recent days”. The organizers are looking into a DOMOTEX date later in the 2022 calendar year.

Domotex will not take place in January 2022. This was announced by Deutsche Messe AG as organizer of the leading trade show for carpets and floor coverings. “We have been fighting for Domotex together with the exhibiting companies until the very end, and have been in daily communication with the industry for months”, says Sonia Wedell-Castellano, Global Director Domotex, Deutsche Messe AG. “Domotex is particularly affected by the impact of the Corona pandemic, as the vast majority of Domotex exhibitors and attendees come from abroad. However, given the current pandemic situation, international business travel is not expected

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News DAL MONDO

KLIMAHOUSE 2022 RINVIATA A MAGGIO A poco meno di un mese dall’evento, la Fiera dell’Edilizia di Bolzano è stata spostata per garantire una pianificazione più sicura visto l’aumento dei contagi Klimahouse 2022 verrà spostata da gennaio a maggio – nello specifico dal 18 al 21 maggio – con l’obiettivo di garantire una pianificazione con più sicurezza e serenità per tutti gli attori coinvolti, dagli espositori ai partner, fino ai visitatori. Gli organizzatori fanno sapere comunque che la struttura dei padiglioni e il vasto programmaeventi, con le novità dei due palchi in fiera e della suddivisione tematica delle giornate di manifestazione rimarranno invariati, così come momenti chiave quali il Klimahouse Congress, il Klimahouse Prize e Klimamobility. “Negli ultimi giorni la situazione è evoluta molto rapidamente e l’insicurezza legata alla pandemia ha reso necessarie delle riflessioni approfondite in merito all’organizzazione di Klimahouse. Fiera Bolzano, in nome del suo ruolo non solo di ente organizzatore, ma soprattutto di partner delle aziende espositrici, ha ritenuto quindi fondamentale coinvolgerle in questo processo decisionale. Quest’ultimo si è concluso con una scelta condivisa che punta a tutelare, da diversi punti di vista, tutti gli attori coinvolti. Siamo sicuri che quest’edizione primaverile di Klimahouse sarà un successo che non si limiterà al quartiere fieristico, ma coinvolgerà anche tutta la città di Bolzano”, dichiara Thomas Mur Direttore di Fiera Bolzano. A gennaio 2022, in ottica di una “Road to Klimahouse”, si terrà a

Fiera Bolzano una giornata di confronto il 28 gennaio, organizzata in modalità ibrida, legata al mondo del legno e dell’architettura. Tutte le informazioni su questo evento verranno diffuse nelle prossime settimane. ■

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News DAL MONDO

ANTIFRODE, FEDERLEGNO: “CONFUSIONE SU PREZZI E APPLICAZIONE” Il D.L. Antifrodi colpisce soprattutto Ecobonus

In una lettera inviata ai ministri Cingolani e Giorgetti, il presidente Feltrin spiega come la poca chiarezza sul nuovo D.L. 157 rischia di paralizzare i cantieri

“FederlegnoArredo – spiega Feltrin – è stata tra i promotori della richiesta al Governo affinché le detrazioni avessero una durata pluriennale con l’auspicio di permettere alle famiglie, ma anche alle imprese, di organizzarsi e pianificare. Motivo per cui ha accolto favorevolmente l’impianto della Legge di Bilancio al riguardo, ma quel che lascia maggiormente sorpresi è che le misure introdotte con il D.L. Antifrodi abbiano colpito soprattutto l’Ecobonus (al 50% o 65%) e il Bonus Casa (al 50%) che già prevedono la partecipazione del cliente ai costi degli interventi per una percentuale importante e quindi un controllo sui prezzi”. “Inoltre – prosegue il presidente di FederlegnoArredo – il D.L. non prevede una fase transitoria facendo precipitare gli interventi in corso in un limbo preoccupante e, soprattutto, reiterando un vizio tipicamente italico: il cambio delle regole in corso. Tale stravolgimento non danneggerà i furbi, ma le famiglie che hanno iniziato gli interventi facendo affidamento su qualcosa a cui ora, di fatto, non possono più accedere”.

“La recente approvazione del D.L. 157 ha generato nel settore edilizio uno stato di non chiarezza tale che ha avuto come immediata conseguenza il blocco totale degli ordini per cui le aziende, che hanno investito in impianti e assunto personale, non potranno garantire i posti di lavoro e, in casi estremi, nemmeno la propria continuità aziendale. Purtroppo l’applicazione pratica di quanto introdotto non è chiara, e la mancanza di chiarezza è nemica dell’economia: motivo per cui chiediamo di porre fine quanto prima a questa confusione, in modo da mantenere attivo un volano economico di cui il Paese e le imprese hanno bisogno”. Così il Presidente di FederlegnoArredo, Claudio Feltrin, nella lettera inviata al Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani e al Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti.

Chiarezza sui prezzi “Chiediamo – conclude Feltrin – che venga fatta immediatamente chiarezza anche circa i prezzi di riferimento a cui gli operatori debbano attenersi in attesa dell’emanazione del Decreto del MITE, altrimenti un’intera economia sarà paralizzata. Chiediamo, infine, che venga prevista anche un’esenzione per gli interventi minori. Naturalmente ci rendiamo fin da ora disponibili per collaborare col ministero per l’elaborazione dei prezzari affinché siano completi e in linea con il mercato”. ■ 10


News DAL MONDO

VERY PERI È IL NUOVO COLORE DELL’ANNO 2022 Pantone ha annunciato il nuovo colore dell’anno, una sfumatura che abbraccia le tonalità del viola, lilla e blu Il colore dell’anno 2022 per Pantone si chiama Very Peri e può essere definito una tonalità che, come descritto sul sito dell’Istituto, abbraccia le qualità dei blu, ma possiede allo stesso tempo un sottotono viola-rosso. Il mondo del design, puntualmente, accoglie tale proclamazione con interesse ed entusiasmo anche

perché, è bene ricordarlo, la scelta è frutto di uno studio attento delle tendenze e si propone come uno strumento concreto nelle mani dei creativi di ogni specialità. Agli occhi dei meno esperti Very Peri si presenta come una tonalità di viola che, al netto di tutte le più poetiche dissertazioni possibili, è un colore che già da tempo abbiamo imparato ad apprezzare e integrare nel nostro guardaroba e nelle nostre case.

Il viola nel mondo dell’arredo In relazione al mondo dell’arredo, il viola – con tutte le sue tonalità – trova grande applicazione nei rivestimenti tessili e complementi d’arredo mentre risulta meno sfruttato quando si parla di mobilio. Steel, azienda italiana che produce cucine semiprofessionali, già da tempo propone un’ampia gamma di soluzioni per integrare il colore in cucina: tra le proposte disponibili, la finitura Ametista potrebbe incuriosire chi – attento alle indicazioni offerte da Pantone – vuole integrare una nota di colore violaceo anche nel luogo più creativo dell’intera casa. ■

VERY PERI, THE NEW COLOR OF THE YEAR The color of the year 2022 for Pantone is Very Peri, a shade that, as described on the Institute website, embraces the qualities of blue, but at the same time has a purple-red undertone. The world of design regularly welcomes this proclamation with interest and enthusiasm also because, it should be remembered, the choice is the result of a

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careful study of trends and is proposed as a concrete tool in the hands of the creatives of each specialty. In the eyes of the less experienced, Very Peri appears as a shade of purple which, net of all the most poetic dissertations possible, is a color that we have long since learned to appreciate and integrate into our wardrobe and our homes.


News DAL MONDO

TEMPESTA VAIA, UN DRAGO DI LEGNO NELLA FORESTA DISTRUTTA Sull’Alpe Cimbra di Lavarone, lo scultore veneto Marco Martalar con gli scarti degli alberi abbattuti nel 2018, ha realizzato un drago alto 6 metri e lungo 7

del legno dell’Avez con l’obiettivo di creare un percorso tematico in ottica green volto alla valorizzare, oltre al Prinzep, anche del materiale recuperato dai boschi colpiti dalla tempesta Vaia.

La nuova vita dell’abete bianco più alto d’Europa, morto durante la tempesta Vaia a Lavarone, ha le sembianze di un drago alto 6 metri e lungo 7. La realizzazione di Marco Martalar domina i boschi dell’Alpe Cimbra da Lavarone e presto sarà punto di partenza e arrivo del percorso tematico “Lavarone Greenland” insieme ad altre installazioni.

La realizzazione del Drago di Martalar Il legno utilizzato per la realizzazione dell’opera non è stato trattato e proprio per questo motivo il possente Drago col passare del tempo e degli anni a poco a poco scomparirà sposando appieno la filosofia dello scultore legata al concetto naturale di “morte e decomposizione”. Martalar ha lavorato alla scultura in legno per oltre un mese e per realizzarla ci sono volute 3.000 viti e 2.000 pezzi di scarti di arbusti. Per dargli forma Martalar ha impiegato una tecnica che prevede una struttura interna, uno scheletro in legno, sul quale viene poi fissato il materiale di recupero. ■

Il percorso tematico “Lavarone Greenland” L’opera che da nuova vita al Prinzep, l’abete bianco morto proprio a Lavarone nel novembre del 2018 a seguito di Vaia fa parte di un progetto di valorizzazione 12


News DAL MONDO

Uno dei 2000 pezzi di radici e scarti della famosa tempesta Vaia che ora ricopre il drago di Marco Martalar (CREDITS IMMAGINI: facebook.com/Lavaronegreenland)

Lo scheletro dell’opera di Marco Maltalar (CREDITS IMMAGINI: facebook.com/ Lavaronegreenland)

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The new life of the tallest silver fir in Europe, which died during the Vaia storm in Lavarone, has the appearance of a dragon 6 meters high and 7 meters long. Marco Martalar’s creation dominates the woods of Alpe Cimbra da Lavarone and will soon be the starting and ending point of the “Lavarone Greenland” thematic itinerary along with other installations. The work that gives new life to Prinzep, the silver fir that died right in Lavarone in November 2018 following Vaia, is part of a project to enhance the wood of the Avez with the aim of creating a thematic path with a green perspective aimed at enhancing, in addition to Prinzep, also the material recovered from the woods hit by the Vaia storm. The wood used for the creation of the work has not been treated and for this reason the mighty Dragon will gradually disappear over time and over the years, fully embracing the sculptor’s philosophy linked to the natural concept of “death and decomposition”. Martalar worked on the wood carving for over a month and it took 3,000 vines and 2,000 pieces of shrub scraps to make it. To give it shape Martalar used a technique that provides an internal structure, a wooden skeleton, on which the recycled material is then fixed.


News DAL MONDO

DEFORESTAZIONE, DALLA COMMISSIONE UE RIPENSAMENTO DELL’EUTR Conlegno: “Si profilano nuovi scenari per i settori del legno, della carta e dell’agroalimentare” L’UE importa ingenti quantità di prodotti che causano deforestazione: la produzione di olio di palma, soia, cacao, caffè, legno e derivati determina ogni anno la distruzione di circa 190.000 ettari di foreste a livello globale. Per arginare questo fenomeno, la Commissione propone un radicale ripensamento dell’EUTR, attuale norma vigente in materia di contrasto al legno illegale. “Elaborare strumenti e procedure necessari all’effettuazione della rinnovata due diligence antideforestazione costituirà un impegno quotidiano per Conlegno che continuerà a supportare le imprese italiane”, afferma Angelo Mariano, Responsabile Area Operativa Legnok.

Il piano d’azione FLEGT Nel 2003 l’Unione europea pubblicò il suo Piano d’azione FLEGT, stabilendo specifiche misure di contrasto al cosiddetto illegal logging (prelievo legnoso non autorizzato) che affliggeva, e continua tuttora a danneggiare, il patrimonio forestale di diversi Paesi del mondo. Di fatto, la necessità di frenare tale fenomeno distruttivo era già stata riconosciuta come un’azione prioritaria ai fini della gestione forestale sostenibile in occasione del 24° summit G8 di Birmingham del 1988. Nell’ambito del citato piano d’azione comunitario, l’UE approvò alcuni regolamenti volti a promuovere la legalità dei tagli boschivi effettuati nei vari Paesi esportatori di legno e derivati, nonché quella degli analoghi prodotti commercializzati in territorio comunitario. I regolamenti fondamentali del pacchetto legislativo comunitario sono ben noti agli operatori dei settori del legno con gli acronimi FLEGT (Forest Law Enforcement Governance and Trade del 2005) ed EUTR (European Union Timber Regulation del 2010).

prodotti caratterizzati da processi industriali complessi, ripetute intermediazioni commerciali o provenienti dai cosiddetti “Paesi a rischio” in cui coesistono condizioni di scarsa governance del settore forestale ed alti tassi di corruzione.

Il compito dell’Autorità competente Non meno gravoso è il compito delle Autorità competenti dei vari Stati membri deputati ai controlli degli operatori e in particolare, della congruità delle procedure di due diligence da essi messe in pratica. IL FLEGT – che si basa su accordi bilaterali di partenariato tra l’UE e i Paesi terzi che ne fanno richiesta e che dimostrano di essere in grado di assicurare la legalità del legno e dei derivati da esportare in territorio comunitario – non ha avuto particolare fortuna in quanto, ad ormai 16 anni dalla promulgazione, risulta completamente attuato soltanto per l’Indonesia. Di fatto i processi propedeutici al varo delle cosiddette “licenze FLEGT”, attestanti la piena legalità dei prodotti esportati, si sono dimostrati troppo spesso complessi e farraginosi, anche a causa dell’instabilità socio-politica che contraddistingue una buona parte dei Paesi con cui l’UE ha intrapreso i necessari negoziati preliminari.

Il Regolamento EUTR Quest’ultimo è conosciuto anche come regolamento sulla due diligence in quanto si basa su tale procedura chiave per determinare e contenere al massimo il rischio che legno e derivati commercializzati nell’UE possano essere illegali, ossia essere stati raccolti o prodotti contravvenendo alle leggi vigenti nei paesi d’origine. Per gli Operatori EUTR, dimostrare che le merci di cui approvvigionarsi sono compatibili con le prescrizioni introdotte dal regolamento è spesso cosa ardua quando non problematica, soprattutto nel caso di 14


News DAL MONDO

La necessità di modificare i Regolamenti Le suddette criticità hanno portato le Istituzioni europee a interrogare se stesse, gli Stati membri e la Società civile riguardo all’efficacia dei due suddetti regolamenti; ciò anche a mezzo di specifiche consultazioni pubbliche. In linea di massima, l’utilità del piano d’azione FLEGT e delle relative norme comunitarie di riferimento viene abbastanza riconosciuta anche dall’opinione pubblica che ne condivide sempre più gli obiettivi generali di contrasto alla deforestazione ed alla degradazione delle risorse forestali globali: oggi, come non mai, oggetto di importanti dibattiti ed accordi internazionali, quale la recente COP 26 dell’ONU sul cambiamento climatico. Il 17 novembre, la Commissione ha presentato la nuova proposta di regolamento (Regulation on deforestation-free products) mirante a sostenere la protezione del patrimonio forestale del pianeta ed in particolare a porre un sostanziale freno alla deforestazione. L’approccio di tale regolamento è a dir poco innovativo, ma forse è più giusto definirlo “rivoluzionario” in quanto la Commissione non si limita più a voler accertare che legno e derivati commercializzati negli Stati membri siano legali (e quindi a contrastare l’illegal logging), ma intende prevenire l’importazione di derrate alimentari (olio di palma, soia, carne bovina, caffè e cacao) e legno prodotti in aree deforestate di qualsiasi parte del mondo.

Gli obiettivi al 2030 Così facendo, entro il 2030, l’UE dovrebbe contenere di oltre 70.000 ettari all’anno la deforestazione indotta dall’importazione di tali prodotti in territorio comunitario. Di pari passo, questo comporterebbe la mancata immissione di circa 32 milioni di tonnellate di carbonio in atmosfera (valutabile anche in un risparmio annuale di almeno 3 miliardi di euro) con ovvie ripercussioni positive in termini di prevenzione del cambiamento climatico e protezione della biodiversità. In sostanza, l’attenzione del legislatore si estende dal concetto della legalità a quello più ampio della sostenibilità. Sarà possibile importare soltanto prodotti che non hanno causato deforestazione e danneggiato irrimediabilmente ecosistemi preziosi e delicati quali quelli boschivi. Questo è effettivamente realizzabile? La stessa domanda, chi lavora in ambito EUTR se la pone da anni e le risposte possibili sono molte e spesso contraddittorie. Di fatto il nuovo regolamento antideforestazione beneficerà proprio delle esperienze 15

maturate attuando l’EUTR. Fermo restando per gli operatori l’obbligo della due diligence da effettuare prima dell’acquisizione e della seguente commercializzazione dei prodotti oggetto del regolamento, le procedure collaterali che essi dovranno attuare saranno abbastanza diverse da quelle ora imposte dall’EUTR. Tra i cambiamenti più significativi, si segnalano: l’obbligo di depositare una dichiarazione preliminare che i prodotti da importare ed esportare non abbiano causato deforestazione e degradazione forestale, la geolocalizzazione delle superfici agro-forestali di provenienza, il coinvolgimento diretto delle Agenzie delle dogane degli Stati membri nelle fasi di controllo, la pubblicazione da parte della CE del livello di rischio legato ai vari Paesi esportatori (cosiddetto benchmarking).

Il parere di Conlegno

In proposito, Angelo Mariano – responsabile della due diligence Legno di Conlegno (la prima Monitoring organisation EUTR riconosciuta dalla Commissione europea, nel 2013) afferma: “Quello che abbiamo appreso lavorando assiduamente per la migliore attuazione dell’EUTR – norma destinata a restare vigente fino alla promulgazione del nuovo regolamento – costituirà una solida base conoscitiva ed operativa a disposizione degli addetti ai settori del legno e della carta, nonché nel prossimo futuro, di quello agroalimentare. Elaborare e rendere disponibili strumenti e procedure necessari all’effettuazione della rinnovata due diligence anti-deforestazione, costituirà, non solo un obbligo morale, ma anche un impegno quotidiano per Conlegno che continuerà a supportare le imprese italiane ed a camminare al loro fianco. Ciò, con l’intento di coniugare al meglio le legittime attività economiche e produttive delle aziende ed il pieno rispetto degli obblighi previsti dalla legislazione comunitaria”.

Azioni concrete Per il momento, è possibile soltanto aggiungere che l’appena avviato iter della “Regulation on deforestation-free products”, per quanto complesso e travagliato, dovrà necessariamente tradursi in azioni concrete; anche in considerazione del fatto che l’approvvigionamento responsabile di materie prime rappresenta oggi una delle soluzioni più verosimilmente attuabili per limitare l’impatto antropico sugli ecosistemi naturali e sulle foreste in particolare. ■


A DIALOGO CON IL PRESIDENTE

SPIRITO di servizio e PASSIONE

IL 2021 È STATO UN ANNO FONDAMENTALE, RICCO DI NOVITÀ, CHE BREVEMENTE VORREI RIPERCORRERE di Lino Commissione

N

Il 2021, come detto, è stato un anno fondamentale, ricco di novità, che brevemente vorrei ripercorrere, anche grazie al supporto della nostra rivista Professional Parquet. 12 giugno 2021: a Milano la prima riunione in presenza dove, dopo la presentazione del nuovo Presidente, si è aperto un dibattito su obiettivi raggiunti e futurii; nel pomeriggio si è tenuta la presentazione dei sistemi di colorazione del parquet da parte di LOBA; 30 settembre 2021: L’ANPP ha partecipato, durante il Cersaie di Bologna, al primo tavolo di confronto tra le associazioni del settore dei pavimenti in legno; 12 novembre 2021: Incontro di formazione per parchettisti a Roma dove abbiamo parlato di contabilità insieme al dott. Alessandro Ghilardi, e approfondito il discorso sull’evoluzione dei sistemi di levigatura e manutenzione del parquet; 3 dicembre 2021: Incontro di formazione organizzato da ANPP insieme a Professional Parquet e dedicata ai

el cogliere l’occasione di augurare un sereno Natale e uno splendido 2022, a nome del Direttivo ANNP, e mio personale, desidero ringraziare tutti per averci sostenuto in questo anno cruciale per il nostro sodalizio. In questo periodo e nel futuro, il Direttivo è stato e sarà sempre animato da spirito di servizio e passione, dall’orgoglio di appartenenza alla nostra prestigosa Associazione e, soprattutto, dal desiderio di poter essere espressione di tutte le voci dei Soci, quelli più assidui, ma anche quelli meno presenti e silenziosi. Molteplici sono le istanze e la soddisfazione assoluta di tutti, non sempre è possibile, vista la pluralità d’interessi che anima la nostra Associazione; nondimeno, l’interesse generale, e non il particolare, sarà la guida di una gestione che sempre di più necessita di un gruppo efficace ed efficiente, alla luce delle dimensioni significative raggiunte dall’Associazione Tutto questo richiede, vi assicuro, sacrificio e tanta passione. 16


Parola ai POSATORI

ANPP, CHI SIAMO?

"Avanti a piccoli passi", è questo il motto di ANPP, Associazione Nazionale Parchettisti Professionisti. L'obiettivo primario dell'associazione è quello di qualificare e proteggere gli interessi professionali ed economici dei propri associati, nonché per la reputazione della professione; ciò attraverso una serie di iniziative, volte a informare gli stessi su tutti gli aggiornamenti tecnico-giuridici del settore. Lo scopo è valorizzare al massimo la nostra professione, contando anche sulle idee e i suggerimenti di chi vorrà unirsi alla nostra squadra. Visita il nostro sito: anpp.it

Pasquale Commissione, Presidente ANPP

Social Sono stati attivati un profilo Instagram @anppitalia dove verranno inserite a rotazione le foto dei lavori dei soci, aggiornata la pagina Facebook Associazione Nazionale Parchettisti Professionisti. In questa pagina verranno inserite notizie e comunicazioni ai soci, collegamenti a siti e articoli di interesse per la categoria.

SPIRIT OF SERVICE AND PASSION

parchettisti soci insieme a Chimiver, azienda che ha capito quanto sia importante avere un dialogo diretto con i Parchettisti Professionisti.

2021 was a fundamental year, full of novelties, which I would like to briefly retrace Taking the opportunity to wish you a Merry Christmas and a splendid 2022, on behalf of the ANNP Board, and my personal one, I would like to thank everyone for supporting us in this crucial year for our partnership. In this period and in the future, the Board has been and will always be animated by a spirit of service and passion, by the pride of belonging to our prestigious Association and, above all, by the desire to be an expression of all the voices of the Members, the most assiduous, but also those less present and silent. There are many requests and the absolute satisfaction of all, it is not always possible, given the plurality of interests that animates our Association; nevertheless, the general interest, and not the particular one, will be the guide of a management that increasingly requires an effective and efficient group, in light of the significant dimensions reached by the Association. All this requires, I assure you, sacrifice and a lot of passion .

Vorrei chiudere ricordando un Parchettista con la P maiuscola, Persona vera-sempre attenta alle problematiche e alle novità del settore, Simone Biagiotti. Con gli occhi pieni di te, ti dico: Restami sempre accanto, perché ti prometto che porterò, e porteremo l’ANPP dove tu volevi. Ti abbraccio Pres.

As mentioned, 2021 was a fundamental year, full of news, which I would like to briefly retrace, also thanks to the support of our Professional Parquet magazine. June 12, 2021: the first face-to-face meeting in Milan where, after the presentation of the new President, a debate was opened on achieved and future objectives; in the afternoon the presentation of the parquet coloring systems was held by LOBA; September 30, 2021: The ANPP participated, during the Cersaie in Bologna, in the first discussion table between the associations in the wooden flooring sector; November 12, 2021: Training meeting for parquet flooring technicians in Rome where we talked about accounting together with dr. Alessandro Ghilardi, and deepened the discussion on the evolution of parquet sanding and maintenance systems; December 3, 2021: Training meeting organized by ANPP together with Professional Parquet and dedicated to shareholder parquetists together with Chimiver, a company that has understood how important it is to have a direct dialogue with Professional Parquetists. I would like to close by recalling a Parquetist with a capital P, Real person - always attentive to the problems and news of the sector, Simone Biagiotti. With my eyes full of you, I tell you: Always stay close to me, because I promise you that I will take, and we will take the PNA where you wanted. I embrace you Pres.

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ANPP 2021

ELENCO SOCI CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente

Vicepresidente

Pasquale Commissione

Marco Brivio

GAMMA PARQUET Via S. G. Battista, 46/6 16154, Genova (GE) Tel.: 339 6556096 gammaparquet@yahoo.it

M.B. WOOD Via Vasari, 11 20851, Lissone (MB) Tel.: 339 2075172 marco.brivio@tin.it

Consiglieri Roberto Rubessi

Flavio Ragno

Gianluca Incerpi

Tommaso Marino

ART PARQUETS Via Lega Lombarda, 11 24035, Curno (BG) Tel.: 035 463055 - 335 7105423 info@artparquets.com.it

RAGNO PARQUET ROMA Via Pian Braccone, 7, 00060, Castelnuovo di Porto (RM) Tel.: 06 503291004 - 340 7405610 flavioragno@gmail.com

IRIS PARQUET SRL Via Pisana 99/r, 50143, Firenze (FI) Tel.: 393 3367354 amministrazione@irisparquet.it www.irisparquetsrl.it

Via Padre Donzelli, 48, 51015, Monsummano Terme (PT) Tel.: 338 6379593 gianluca.incerpi@gmail.com

Soci ordinari Taddeo Albanese

Alfiero Bulgarelli

Roberto Cellucci

Marco Grossi

Rosario Gaetano Fundarò

Antonio Zilli

L'ARTE DEL PARQUET Via Selinunte, 89, 90036, Misilmeri (PA) Tel.: 327 8720474 fundarorosario@gmail.com

CIZETA PARQUET Via Del Boschetto, 45 00046, Grottaferrata (RM) Tel.: 347 4668361 info@cizetaparquet.it | cizetaparquet.it

Massimiliano Orfei

Walter Ragno

Martino Castellana

Leonardo Pelli

Giuseppe Denora

Gianluca Riboldi

PAVIMENTI IN LEGNO TADDEO Via dello Stadio, 16, 50058, Signa (FI) Tel.: 055 8734963 - 335 5216994 taddeopavimenti@gmail.com www.pavimentiinlegnotaddeo.com

BULGARELLI ALFIERO E C. SNC Viale Virgilio, 20, 46024, Moglia (MN) Tel.: 0376 598096 - 348 0708700 info@bulgarelli1921.it www.bulgarelli1921.it

LEGNOMANIA DESIGN Via Arabona, 45, 67039, Sulmona (AQ) Tel.: 329 4859719 info@legnomaniadesign.it www.legnomaniadesign.it

MARCO PARQUET Via Di Vittorio, 20, 27015, Landriano (PV) Tel.: 348 5860545 info@marcoparquet.it www.marcoparquet.it

WALTER RAGNO Via Asterio, 13, 00166, Roma (RM) Tel.: 0661564405 - 337 748282 walterragno@gmail.com

TECNO FLOOR Via del Carzolese, 67 00030 San Cesareo (RM) Tel.: 339 8562525 orfeimassimiliano@gmail.com www.tecnofloorlazio.it

PL PARQUET Via S. Bandini, 23, 50134, Firenze (FI) Tel.: 333 2532201 leonardo.pelli@live.it

OPERA SRL Via Fasano, 93, 70010, Locorotondo (BA) Tel: 080 4306267 - 333-1397576 castellanamartino@gmail.com

DENORA PARQUET Via Isonzo, 13, 20030, Solaro (MI) Tel.: 335 1257623 parquet.denora@alice.it

RIBOLDI SNC Via F. Filzi, 13, 20846, Macherio (MB) Tel.: 338/8168711 gianlucariboldi@gmail.com

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ANPP MEMBERS

Ettore Tironi

Michele Giorgio

STUDIO PARQUET Via Alessandro Volta, 8 20030, Travagliato (BS) Tel.: 030 686476, 338 2058698 info@studioparquet.it

GRAVINA PARQUET GROUP SRL Via Isacco Newton snc, Zona PIP 70024, Gravina di Puglia (BA) Tel.: 080 3266237 - 335 6974890 info@gravinaparquet.it www.gravinaparquet.it

Alessio Chiappe

Christian Lovisari

VALEX PARQUET Via dei Pelaghi, 104 57124 Livorno Tel.: 340 7236053 valexparquet@icloud.com

LOVISARI PARQUET Via Marsala, 27, 21052, Busto Arsizio (VA) Tel.: 339 3724355 info@lovisariparquet.it www.lovisariparquet.it

Bassel Kanaan

Romagnolo Giovanni

BK PARQUET Via Matteotti, 12 22066, Mariano Comense (CO) Tel.: 0313 555819, 338 5363463 info@bkparquet.it

VIA ROIO DEL SANGRO, 13 00132 Roma Tel.: 333/3886625 giovanni.romagnolo72@gmail.com

Daniele Mealli

Cicala Vincenzo

DM PARQUET MEALLI SRLS Via Arno, 124 52025 Montevarchi (AR) Tel.: 339/4992092 dmparquetmealli@gmail.com

ARTISAN PARQUET Clontarf Road, 103 Perth Western Australia Tel.: +61 457620873 info@memeflooring.com.au

Marco De Venuto

Alberto Dal Bo

PIAZZA CRISTOFORO BONAVINO, 3/A 16156 Genova Pegli (GE) Tel.: 333/6666117 marcodevenuto@gmail.com

Nino Lustrati

PARQUET DAL BO Via Marcorà, 35/f, 31015, Conegliano (TV) Tel.: 348 1081877 amministrazioneparquetdalbo@gmail.com

Marella Cinelli

TROPICAL PARQUET Via Livorno 8/46 50142, Firenze (FI) Tel.: 055 7327108, 335 5335544 nino@tropicalparquet.it www.tropicalparquet-firenze.it

SEA Via Mandorli, 19/A 50025, Montespertoli (FI) Tel.: 393 1575999 seaeccellenze@libero.it

Abdelaziz Chafra

Via San Marco, 3 51100, Pistoia (PT) Tel.: 338 7143721 abdelaziz2323@gmail.com

Giuseppe Balzano

Daniele Bianchi

Marcello Pagano

Stefano Gori

Alessandro Fatticcioni

Danci Ioan

Colonna Antonio

Vasile Detesan

Radoslav Stojanovic

Marco De Venuto

Graziano Calzone

Sandro Ruzza

Roberto Paganini

PAGANINI PARQUET Via Mansueto, 70/5 16159 Genova (GE) Tel.: 339/7711874 paganiniparquet@libero.it

Gianluca Comensoli

EMILIANA PARQUET SNC Via Mulini, 62/A 29015, Castel San Giovanni (PC) Tel.: 335 392141 drillo1970@gmail.com

Becciolini Paolo

Marco Rosa

Costantino Pruteanu

Fabio Sulic

Via Nomentana, 491 00013, Fonte Nuova (RM) Tel.: 329 0998503 fsparquet@gmail.com

Piazza Mosca, 3 50065, Pontassieve (FI) Tel.: 338 8811000 gori.ste@alice.it

Via Raffaello Sanzio, 12 20092, Cinisello Balsamo (MI) Tel.: 328 3837599 vasiledetesan41@gmail.com

FRATELLI ROSA SRL Via Industriale 37 23804 Monte Marenzo (LC) Tel.: 349/0811809 amministrazione@fratellirosapavimenti.it

DIMENSIONE PARQUET Via Matteotti, 5 29010, Sarmato (PC) Tel.: 335 5327522 giuseppe.balzano@live.it

F.LLI BIANCHI SRL Via Marsiliana, 3 58100, Grosseto (GR) Tel.: 335 336792 danielebianchi@alice.it

Via Gramsci, 40 56030, Perignano di Lari (PI) Tel.: 392 1929943, 348 3817849 info@afparquetdesign.it www.afparquetdesign.it Via Spallanzani, 62 20851, Lissone (MB) Tel.: 349 7389187 radoslav01031966@gmail.com

Via E. Borsa, 3 20900, Monza (MB) Tel.: 329 7887616 ioandanci.id@gmail.com

PIAZZA CRISTOFORO BONAVINO, 3/A 16156 Genova Pegli (GE) Tel.: 333/6666117 marcodevenuto@gmail.com VIA CAMPELLO, 76 25053 Malegno (BS) Tel.: 339/4713121 ciesse.pavimenti@gmail.com

PRUTY PARQUET Via Braccio da Montelupo, 32/L 50142, Firenze (FI) Tel.: 320 6473122 prutyparquet@yahoo.it

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Giancarlo Tarasconi

Via Mazzieri, 1 43126 Parma Tel.: 329/2146152 tarasconigiancarlo@gmail.com www.tarasconigiancarloparquet.it

INFINITY PARQUET E RESINE Via Alfieri, 13 Monza (MB) Tel.: 338 213669 infinityparquet@gmail.com A.C.S. SRLS Piazza Sant’Anna, 11/a 16035 Rapallo (GE) Tel.: 393/3598125 acartelegno@hotmail.it C&C PERQUET Via Pescaiola, 10 52100, Arezzo (AR) Tel.: 333 9547879 info@cecparquet.it

Via Roma, 144 50012 Bagno a Ripoli (FI) Tel.: 347/3015375 paolobecciolini@gmail.com

Emanuele Bracciali

Via Giovanella, 157b 51031 Agliana (PT) Tel.: 334/3674730 info@parquetpratopistoia.it


APPUNTI TECNICI

Dal SOLAIO al PARQUET GLI STRATI FUNZIONALI E ISOLANTI PER LE PAVIMENTAZIONI A BASE LEGNO di Domenico Adelizzi

Q

barriera al vapore, isolante termoacustico e infine gli elementi ignei per realizzare il piano di calpestio, ossia la pavimentazione lignea o il parquet. In estrema sintesi, ciò che si va a realizzare è un vero e proprio sistema tecnico – funzionale - isolante che necessariamente deve soddisfare più e diverse esigenze strutturali, funzionali ed estetiche.

ualsiasi pavimentazione a base di legno, sia essa del tipo flottante, incollata o inchiodata stabile, ferma, non acusticamente fastidiosa, planare, gradevole da vedere e da calpestare, richiede la presenza del solaio, del sottofondo con foglio isolante termoacustico, massetto di finitura o pavimento preesistente, 20


Parola ai POSATORI

IL SOTTOFONDO E L’ISOLANTE TERMOACUSTICO

Il sottofondo è il sottosistema che sta al disotto del massetto di finitura che contiene il solaio, lo stato termoacustico e l’impianto di riscaldamento. Il sottofondo può essere monostrato, bistrato oppure galleggiante in funzione della conformazione e delle proprietà che deve soddisfare. Indipendentemente dal tipo e conformazione, è sempre preferibile posare un materassino isolante affinché si possano, garantite le necessarie proprietà termiche e acustiche dettate dalle leggi e regolamenti edilizi. Oltre al materassino isolante, il sottofondo si completa con la nastratura dei teli e la posa delle fasce perimetrali che devono costituire uno strato continuo e integro in modo da realizzare una perfetta “vasca a tenuta” in cui il massetto possa galleggiare senza essere vincolato rigidamente alle strutture. Il materassino, dunque, non deve presentare al momento del getto né discontinuità, né lacerazioni. I teli di materiale isolante non devono essere posati solo sul solaio ma anche risvoltati a parete per gli spessori pari a quello del massetto sovrastante più quello della pavimentazione finale. Così facendo, si evita che le facce verticali del massetto, una volta indurito, possano toccare le pareti costituendo da un lato un pericoloso ponte acustico e dall’altro un “freno” statico al galleggiamento del sistema. Anche nel caso in cui si siano utilizzati sistemi di riscaldamento/raffrescamento a pavimento è necessario prevedere la posa del materassino resiliente per l’isolamento acustico al calpestio, perché i pannelli isolanti normalmente impiegati come supporto alla serpentina non possiede nella maggior parte dei casi valori di rigidità dinamica sufficientemente bassi da poter funzionare anche come isolanti acustici. È quindi indispensabile inserire di sotto del pannello un materassino acustico. A tale scopo va inserito il materassino avendo cura di desolidarizzare le scatole che contengono i collettori dalle pareti retrostanti ricoprendole con uno strato di materiale elastico e fissandole a parete con tasselli di gomma; ricoprire i tubi del riscaldamento con guaine in materiale elastico laddove i tubi dovessero forare il risvolto a parete del materiale resiliente e collegare i tubi di risalita a parete con le pareti retrostanti con collari di gomma e non con collari rigidi. 21

IL MASSETTO DI FINITURA

La norma UNI 11371 precisa che lo strato da realizzarsi sopra gli impianti funzionali può essere non aderente, galleggiante, con riscaldamento/ raffrescamento oppure del tipo aderente.

Massetto tradizionale Di qualunque tipo sia, il massetto di finitura dovrà essere realizzato con corretti dosaggi d’inerte, legante e acqua, dovrà avere buona consistenza, elevata resistenza e spessore minimo non inferiore a 30 mm ed è sempre meglio che vi sia una corretta rete elettrosaldata e zincata con maglia 5x5 cm e filo 2. In tutti i casi, il materiale cementizio dovrà rispettare i requisiti stabiliti dalla norma UNI 11371, essere ben battuto (specie ai lati e negli angoli), costipato in tutto il suo spessore, staggiato e frattazzato (a mano o con elicottero) a regola d’arte. Particolare attenzione dovrà essere posta alla fase di stagionatura al fine di non comprometterne la consistenza e la compattezza a causa dei fenomeni di bleeding, asciugature differenziali, cavillature o crepe per eccessivo ritiro termo-igrometrico. Tabella 1. Caratteristiche prestazionali da monitorare per i vari tipi di massetti cementizi, a base di leganti speciali o di anidride per pavimentazioni a base di legno (Estratto da norma tecnica UNI 11371 del novembre 2017 A carico dell’Impresa

A carico del Posatore

Spessore

Fessure

Quota

Contenuto di Umidità %

Planarità

Quota

Compattezza

Planarità

Resistenze Meccaniche

Compattezza Scalfitture Pulizia

Tabella 2. Caratterisitche della barriera al vapore (freno a vapore) per i vari tipi di massetti cementizi, a base di leganti speciali o di anidride per pavimentazioni a base di legno (Estratto da norma tecnica UNI 11371 del novembre 2017 Un idoneo freno al vapore è costituito per esempio da un doppio strato di fogli di polietilene da 150 μm ciascuno, con fattore di resistenza al passaggio del vapore μ compreso tra 133.333 e 333.000, sormontati per almeno 100 mm, opportrunamente nastrati con materiale idoneo e risvoltati sul bordo perimetrale fino al livello della pavimentazione.


APPUNTI TECNICI

Massetto autolivellante L’introduzione sul mercato dei prodotti autolivellanti (premiscelati e non) ha velocizzato molto le fasi di messa in opera dei massetti con notevoli vantaggi anche sul grado di finitura, sulla resistenza, sulla compattezza e sulla planarità della superficie di posa, salvo sempre che è preferibile che a posare l’autolivellante fosse una squadra specializzata. L’elevata densità e rigidezza, e il getto di pari a circa 3 cm, potrebbero causare nei massetti autolivellanti uno strano comportamento meccanico (simile alle piastre) che rischia di risuonare danneggiando la prestazione acustica del pavimento galleggiante. Per porre rimedio a questo problema si utilizzano materiali resilienti specifici. Particolarmente importante in questi casi è la sigillatura di tutti gli interstizi che oltre che causa di ponti acustici procura vie di fuga per il massetto allo stato liquido ed è palese che le caratteristiche fisico-meccaniche debbano sempre essere conformi alla sopraddetta norma UNI 11371.

Rifilatura della fascia Una volta stagionato il massetto di finitura, è indispensabile avvisare a tutti gli operatori del cantiere che l’eccedenza di fascia perimetrale va rifilata solo al termine della posa e stuccatura della pavimentazione. Se tale operazione è effettuata prima della posa della finitura superficiale, il contatto diretto del pavimento con le pareti, oltre a costituire un ponte acustico, ostacola il “galleggiamento” del massetto sul materassino elastico provocando una perdita d’isolamento di alcuni decibel. Il pavimento andrà dunque posato a contatto con la fascia perimetrale garantendo così la riduzione del passaggio di rumore e il funzionamento elastico del sistema.

Massetto o pavimentazione preesistente Nel caso in cui si deve posare una pavimentazione flottante su di preesistenti massetti, prima di posare il materassino isolante e gli elementi lignei ci si deve accertare che esso sia planare, liscio e compatto ed esente da umidità eccessiva (non deve essere superiore a 1,7 - 2,0%). Invece, nel caso di posa flottante su vecchie pavimentazioni, prima di posare gli elementi lignei con il sistema flottante, è necessario rimuovere tutti i vecchi elementi malfermi della pavimentazione, riassettare il piano di posa consolidando con opportuni appretti e verificare che non vi siano problemi legati all’umidità.

Tabella 3. Caratteristiche tecniche medie di un materassino funzionale isolante per massetti Caratteristica

Valori medi

Densità (Kg/m )

30

Spessore (mm)

Da 3 a 10 mm

3

Classe di reazione al fuoco

Classe 1

Rigidità dinamica (MN/m )

35-40

Conducibilità Termica (W/mk)

0,0372

Isolamento al calpestio (dB)

34

Rigidità dinamica (MN/m )

11

Resistenza termica (m2K/W)

0.26

3

3

Note. È uno strato resiliente in polietilene reticolato fisicamente, espanso a celle chiuse eventualmente accoppiato inferiormente con speciali fibre agugliate per migliorare la prestazione acustica e sul lato superiore con tessuto con funzione anti-lacerazione. Nei casi in cui si richieda elevato comfort acustico e di resistenza alla pedonabilità e alla lacerazione, si dovrà avere cura di porlo con il tessuto verso l’alto e avere spessori del massetto di finitura almeno di cm 6-7. Per spessori inferiori si dovrà provvedere ad armare il massetto con idonea rete o con fibre.

Tabella 4. Caratteristiche tecniche medie di un materassino per pavimentazioni a base di legno Caratteristica tecnica

Valore medio

Tipologia

Materassino dotato di goffratura millerighe, adatto per l’isolamento acustico e termico sottopavimento.

Spessore

3 mm circa

Isolamento al Drum Sound (RWS)

> 25 sone

Isolamento al Calpestio (IS)

ΔLw = 18 dB

Resistenza alla Compressione (CS)

80 kPa (0,5 mm di deformazione)

Scorrimento Viscoso a Compressione - Creep (CC)

25 kPa (max carico con def. < 0,5 mm in 10 anni)

Resistenza al Carico Dinamico (DL)

> 100000 cicli (a 25 kPa) conformabilità (pc) 2 mm

Resistenza all’impatto Large Ball Test (RLB)

1400 mm

Resistenza Termica Rt = 0,107 m2 K/W

22


Parola ai POSATORI

LA BARRIERA VAPORE

mabilità (PC), resistenza a compressione (CS), scorrimento viscoso a compressione anche detto creep (CC), resistenza al carico dinamico (DL), isolamento da rumori di calpestio, ossia del rumore trasmesso (IS), isolamento da rumori di rumore riflesso (RWS), resistenza all’impatto (RLB), resistenza termica (R), protezione dalla risalita di umidità (SD) e di reazione al fuoco (RTF). In questo modo la norma diventa un riferimento importante per la scelta del materassino più adatto alle esigenze. La norma, oltre ad elencare qualitativamente le caratteristiche tecniche richieste ai materassini sottopavimento, descrive anche i metodi di prova fornendo tutti i criteri di confronto tra i vari prodotti in commercio. Per i parametri più rilevanti fornisce inoltre un

L’importanza di questo strato consiste nell’evitare la risalita dell’umidità dagli strati sottostati del massetto e sottofondo. per questo motivo è anche chiamata barriera o schermo al vapore che si realizza utilizzando un doppio foglio di polietilene di spessore 150 µm con fattore di resistenza al passaggio di vapore µ 100.000 sormontati da uno spessore di 100-150 mm nastrati sui bordi con un nastro adesivo preferibilmente di alluminio cosicché si assicura nel tempo la non risalita dell’umidità proveniente dagli strati profondi del massetto. La barriera vapore è bene risvoltarla sulle parti per almeno 5-6 cm per evitare la risalita d’umidità dalle pareti e proteggere la sovrastante pavimentazione lignea flottante.

GLI STRATI TECNICO ISOLANTI DEL SISTEMA PAVIMENTAZIONE

Generalmente, gli strati tecnico-funzionali per i vari tipi di massetti, sottofondi e piani di posa dei pavimenti flottanti sono i cosiddetti materassini costituiti da più strati di polietilene di elevata densità goffrato *e/o serigrafati con film alluminato e, ancora, di polipropilene espanso ad alta densità rivestito su ambo i lati con uno speciale non-tessuto tecnico in polipropilene serigrafato, di sughero, di fibre di kenaf o con altri tipi di vegetali. Premesso che la scelta del materassino per i vari strati funzionali è in funzione delle necessità da soddisfare; indipendentemente del tipo il materassino deve soddisfare tutti i requisiti stabilite dalla norma tecnica UNI/CEN TS 16354 del gennaio 2014 (verificare se vi sia revisione successiva). Suddetta norma riguarda le caratteristiche dei materiali da posare sotto le pavimentazioni di parquet o di laminato plastico. Il documento normativo specifica i metodi di verifica e stabilisce i requisiti minimi di efficienza per il comparto sottofondo-pavimento con il sistema di classificazione delle prestazioni. Esse sono: confor-

Tabella 5. Requisiti medi dei materassini per pavimenti di legno flottanti. (Estratto da UNI/CEN TS 16354). Caratteristica

Conformabilità (CS)

Resistenza alla Compressione (CS)

Scorrimento viscoso a Compressione (Creep) (CC) Resistenza al carico dinamico (DL) Isolamento rumori di calpestio (IS)

Isolamento da rumori riflessi (RWS)

23

Classe

Requisito

PC 0

PC < 1 mm

PC 1

1 mm ≤ PC 2< mm

PC 2

2 mm ≤ PC 3< mm

PC 3

3 mm ≤ PC

CS 0

CS < 10 KPa

CS 1

10 KPa ≤ CS ≤ 50 KPa

CS 2

50 KPa ≤ CS ≤ 200 KPa

CS 3

CS >200 KPa

CC 0

CC < 2 KPa

CC 1

2 KPa ≤ CC ≤ 25 KPa

CC 2

2 5KPa ≤ CC ≤ 50 KPa

CC 3

CC < 50 KPa

DL 0

DL < 10.000 cicli

DL 1

10.000 ≤ 100.000 cicli

DL 2

DL >100.000 cicli

IS 0

< 15 dB

IS 1

15 dB ≤ ΔLw 17 dB

IS 2

ΔLw 1> 17 dB

RWS 0

RWS > 30 sone

RWS 1

25 sone < RWS ≤ 30 sone

RWS 2

30 sone < RWS ≤ 25 sone

RWS 3

RWS < 20 sone

Norma metodo di prova

EN 868+A.3.6 Cap. 4.2.3

EN 826+ A3.7 Cap. 4.2.4.

EN 1606+A.3.8 Cap. 4.2.5

EN 13793+ A3.9 Cap. 4.2.6.

EN ISO 10140-2 Cap. 4.2.12.2 EN ISO 717-2

Bibliografia 1 e 2 Cap. 4.2.12.3


APPUNTI TECNICI

Tabella 6. Caratteristiche tecniche medie di un materassino per parquet flottanti sportivi Caratteristica tecnica

Valore medio

Tipologia

Materassino isolante in materiale termoconduttivo viscoelastico di elevata densità. Il prodotto è rivestito di uno strato adesivo per la posa di parquet, laminati ed LVT.

Spessore

1,8 mm circa

Isolamento al Drum Sound (RWS)

22 sone

Isolamento al Calpestio (IS)

ΔLw = 18 dB

Resistenza a Compressione (CS)

300 kPa (0,5 mm di deformazione)

Scorrimento Viscoso a Compressione – Creep - (CC)

> 50 kPa (max carico con def. < 0,5 mm in 10 anni)

Resistenza al carico Dinamico (DL)

> 100000 cicli (a 25 kPa)

Resistenza all’Impatto – Large Ball Test (RLB)

< 600 mm

Resistenza Termica

Rt = 0,01 m2 K/W

Resistenza al Vapore Acqueo (SD)

Sd < 75 m

Classe di Reazione al Fuoco

Bfl-s1

Tabella 7. Significato delle caratteristiche tecniche dei materassini per parquet Caratteristica Tecnica PC: Conformabilità

CS: Resistenza a compressione

CC: Scorrimento viscoso a compressione (Creep)

DL: Resistenza al carico dinamico

IS: Isolamento da rumori di calpestio (rumore trasmesso)

Contenuto Capacita del materassino di inglobare eventuali piccole asperità del fondo. Quanto più soffice e spesso è il materassino, tanto maggiore è la classe di conformabilità del materiale (da PC 0 a PC 3). Il sistema composto di pavimento flottante e isolante acustico deve garantire l’adeguata resistenza a compressione. Quando il pavimento è sottoposto a carichi concentrati (come tavoli, sedie, librerie) sia il listello sia il meccanismo a incastro non devono deformarsi eccessivamente arrivando alla rottura. Maggiore è la pressione (in kPa) necessaria per ottenere una deformazione data (0,5 mm), migliore è la classe di resistenza a compressione del materassino (da CS 0 a CS 3). Oltre alla resistenza alla compressione sotto carichi puntuali del materiale isolante, va considerato anche lo schiacciamento che esso può subire con il passare del tempo quando è sottoposto in modo permanente a un carico distribuito. Questo è detto scorrimento viscoso (o Creep). Maggiore è la forza (in kPa) necessaria per produrre una deformazione superiore a 0,5 mm, migliore è la classe di resistenza a Creep del materassino (da CC 0 a CC 3). Fondamentale caratteristica del sotto parquet è il comportamento a lungo termine sotto carico ciclico: è il caso, ad esempio, del continuo transito di persone su pavimentazioni di luoghi pubblici o palestre. Maggiore è il numero di cicli, ad una data forza, necessari a provocare lo schiacciamento del materassino, migliore è la classe di resistenza al carico dinamico del materiale (da DL 0 a DL 2).

L’isolamento dai rumori di calpestio è valutato mediante una prova di laboratorio. Tale prova consiste nella misura del rumore impettivo trasmesso da una struttura prima e dopo l’inserimento del materassino. L’indice ∆Lw esprime la differenza in decibel tra le due prove. Maggiore è il valore di ∆Lw, migliore è la classe di isolamento acustico (da IS 0 a IS 2).

24


Parola ai POSATORI

poterlo perforare specie nelle zone in cui le tubazioni si sovrappongono. Questi punti sono anche critici perché il materassino si distacca dal solaio vanificando così il suo funzionamento elastico oltre che, ad aumentare i rischi di rottura “a posteriori”. Se invece il materassino termoacustico isolante è posato sotto la rete degli impianti, si riducono i punti di distacco dal solaio ma aumenta il pericolo della lacerazione dovuta all’altro passaggio su di esso degli impiantisti. Per questi motivi si devono scegliere materassini specifici per le due sopraddette applicazioni e che possiedano un rivestimento superficiale che non altera le caratteristiche elastiche del materiale, ma ne aumenta la resistenza superficiale all’abrasione.

sistema di classificazione delle prestazioni misurate. Va de se che le prestazioni tecniche sono corrette solo ed esclusivamente se correttamente riportate sulle schede tecniche dei produttori e avallate da attestati di prova rilasciati da laboratori accreditati a livello europeo. Non ci si dilunga per la posa in opera perché basta srotolare i rotoli di materassino isolante, nastrarli e sormontarli sui bordi con nastro adesivo preferibilmente alluminato e risvoltarli lungo le pareti.

Materassino per i sottofondi monostrato Dopo la realizzazione del solaio si procede alla stesa del materassino a diretto contatto con il solaio e al successivo getto del massetto di finitura. Questo modo esecutivo sottopone lo strato resiliente a gravi rischi di lacerazione che possono compromettere il funzionamento acustico. Nel caso in cui il materassino è posato sulla rete degli impianti, è evidente la possibilità indesiderata di

Materassino per i sottofondi bistrato Il sottofondo bistrato prevede un primo getto, generalmente con impasti cementizi alleggeriti, per inglobare tutti i tipi d’impianti funzionali. Una volta indurito lo

Caratteristica Tecnica RWS: Isolamento da rumori di drum sound (rumore riflesso)

RLB: Resistenza all’impatto

R: Resistenza termica

SD: Protezione dalla risalita di umidità

RTF: Reazione al fuoco

Contenuto

Il drum sound indica il livello di rumore riflesso generato su un parquet o un laminato posato flottante, quando sulla superficie agisce una sorgente impettiva (come i passi). Il drum sound si misura in sone; minore è il valore espresso in sone e migliore è la classe acustica del materassino (da RWS 0 a RWS 3).

Il materiale utilizzato per l’isolamento acustico sotto parquet deve possedere caratteristiche tali da preservare integra la pavimentazione da urti accidentali per caduta di oggetti pesanti. Maggiore è la distribuzione dell’energia di impatto, misurata in mm, migliore è la classe di resistenza all’impatto del materassino. In pochi millimetri l’isolante acustico non può fornire anche un sensibile contributo all’isolamento termico del pavimento, ma può collaborare a ridurre la sensazione di “pavimento freddo” proteggendo la specie legnosa da eccessivi sbalzi termici: la bassa resistenza termica del materassino lo rende per contro idoneo anche nelle soluzioni con impianti di riscaldamento/raffrescamento a pavimento. Per una funzionalità ottimale è bene verificare che Rt (rivestimento) + Rt (isolante) ≤ 0,15 m2K/W (in caso di pavimenti riscaldati) e Rt (rivestimento) + Rt (isolante) ≤ 0,12 m2K/W (in caso di pavimenti raffrescati). Ove sia necessario proteggere il parquet o il laminato da umidità di risalita, si raccomanda di posare un telo con elevate caratteristiche di protezione al passaggio di vapore. Tale capacità si esprime con l’indice Sd e si misura in metri. Maggiore è il valore di Sd, migliore è la classe di resistenza al passaggio di vapore del materiale. Valore consigliato in presenza di umidità: Sd > 75 m. Per reazione al fuoco si intende il grado di partecipazione di un materiale combustibile al fuoco al quale è sottoposto. Tale caratteristica è regolamentata attraverso la classificazione di reazione al fuoco dei prodotti e degli elementi da costruzione secondo la norma europea UNI EN 13501-1. La prova di reazione al fuoco per materassini sotto parquet prende in considerazione la velocità di propagazione della fiamma e l’intensità dei fumi. Nei locali pubblici è richiesta la classe minima Bfl-s1, ovvero materiale autoestinguente che non sviluppa fumi tossici.

*(Schemi e testi tratti da pubblicazione tecnico-commerciale Società Isolmant)

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APPUNTI TECNICI

strato di livellamento impianti, si procede con la posa del materassino isolante anticalpestio seguito dal getto del massetto di finitura e pavimentazione finale. Lo strato di livellamento sul quale si posa il materiale elastico deve essere piano e privo di asperità con la necessaria consistenza per evitare cedimenti dovuti all’insufficiente stabilità e/o alla scarsa resistenza alla compressione. Gli impasti alleggeriti devono essere eseguiti e posati con attenzione specie se confezionati in cantiere o pompati direttamente al piano mediante autobetoniera. Eventuali concentrazioni di materiale leggero potrebbero determinare cedimenti che potrebbero danneggiare la struttura e quindi l’isolamento al calpestio. Meglio sarebbe sempre affidarsi a prodotti premiscelati o predosati che assicurano maggiore qualità e precise responsabilità del produttore.

Tabella 8. Differenti tipi di stratificazioni

Materassino per i sottofondi galleggianti Il sistema è chiamato tecnicamente “massa-molla massa” e permette di ottenere dei ∆Lw dai 20 ai 35 dB se correttamente installato in opera. Ed è proprio la fase di posa in opera che è molto importante anche perché il Decreto attuativo in materia di Isolamento acustico (DPCM 5/12/97) dichiara esplicitamente che il requisito acustico passivo previsto va rispettato “in opera”. Se il requisito va rispettato in opera, significa che la fase d’installazione dei prodotti riveste un’importanza assoluta e non solo va realizzata a regola d’arte ma spesso richiede l’utilizzo di specifici accessori quali ad esempio le Fasce Perimetrali, il cosiddetto tagliamuro e la fascia nastro perimetrale. (Fonte: Leca)

Materassini per lo strato per pavimenti flottanti È il substrato posto subito sotto gli elementi di legno che costituiscono la pavimentazione. In pratica, è l’elemento che caratterizza tutti i tipi di pavimentazioni flottanti. È il penultimo strato del sistema parquet flottante che deve garantire più proprietà all’intera pavimentazione; essere fonoassorbente, termico, anticalpestio, stabile e planare, isolare adeguatamente gli elementi lignei dal massetto, garantire la finitura superficiale, la resistenza ai carichi, livellare e ridurre i possibili dislivelli e trasmettere il calore proveniente dall’impianto di riscaldamento tradizionale che con l’impianto di riscaldamento/raffrescamento annegato nel massetto. A volte, Il materassino è anche lo stato sul quale si possono incollare gli elementi lignei che costituiscono la pavimentazione a base di legno.

mente devono convivere per molti decenni e sottoposti a resistere adeguatamente a sollecitazioni di vario tipo e natura sia esogena che endogena (ad esempio sbalzi termici, variazioni di umidità, condizioni idrotermiche ambientali, etc.); ma l’ingegno umano, la tecnologia e le continue innovazioni tecnologiche che le aziende specializzate mettono in atto, sono sicuramente in grado di risolvere tutte le varie problematiche… sempre che le scelte siano state perfettamente ponderate, ossia adeguatamente progettate, tecnicamente oculate e condotte con provata professionalità operativa non solo per quanto riguarda la voce costo, ma dando anche il giusto peso alle più e diverse esigenze e funzioni che devono essere soddisfatte.

CONCLUSIONI

Nota: Per sicurezza e attualità, verificare sempre presso il sito dell’UNI se vi sono aggiornamenti, variazioni o revisioni delle norme tecniche citate nel testo.

È indubbio che nel suo insieme il “sistema parquet” sia piuttosto articolato, complesso e composto di più materiali a diversa tipologia e natura che necessaria26


CARTA, ENERGIA PER LA MENTE Il 60% dell’energia usata per produrre la carta in Europa è rinnovabile. Leggere su carta non consuma e rimane impresso. Questa è una notizia, vera.

Scopri le notizie vere sulla carta www.naturalmenteioamolacarta.it Fonte: Statistiche CEPI, 2018 CEPI rappresenta il 92% della produzione europea di carta e paste per carta


IL CASO

PIANI di posa con SORPRESE

DISATTENZIONI CHE NON POSSONO ESSERE TOLLERATE di Mauro Errico*

I

– ritengo – decine e decine di articoli tecnici vari, ancora oggi si continuano a registrare problemi di ogni genere. Nel caso in questione possiamo renderci conto come sia estremamente facile ritrovarsi in una problematica, anche piuttosto grave, a seguito di una serie di malintesi o presunte dimenticanze che io definirei disattenzioni, che non possono essere tollerate in un parchettista professionista.

piani di posa per pavimenti in legno, di qualsiasi genere (massetti cementizi di qualunque natura, in graniglia, in marmo, in cotto, in legno etc.) da sempre sono stati oggetto di discussioni tecniche su come verificarli, controllarli ed eventualmente correggerli se necessario. Ebbene, nonostante ormai si dibatte da anni con ogni mezzo sull’argomento e sul quale sono stati pubblicati 28


Parola ai POSATORI

La disamina della pavimentazione

La pavimentazione, oggetto dell’indagine, era una tipologia di massello prefinito in rovere con uno spessore nominale pari a mm 10, posta in opera per incollaggio totale con apposito adesivo specifico sintetico. Il piano di posa era costituito da varie tipologie di materiali ovvero: pavimenti in grès nei quali erano state realizzate diverse tracce per il passaggio delle tubazioni e impianti vari ricoperti poi con del cemento tradizionale. In altri vani, invece, il piano di posa era stato costituito con una nuova stesura di cemento, sempre tradizionale, in quanto avevano dovuto smantellare i vecchi pavimenti esistenti. L’intervento di posa in opera era stato condotto nel periodo invernale e risultava che durante le operazioni di pavimentazione, l’impianto di riscaldamento fosse regolarmente in funzione sia pure a regimi bassi. Tutte le altre opere edili, compreso le imbiancature, erano già state ultimate; avevamo quindi, come risultava da dichiarazioni di varie persone addette ai lavori, un ambiente regolare e ottimale per iniziare la posa in opera di un materiale igroscopico. Anche per i controlli sulla idoneità del piano di posa, in termini igroscopici, veniva riferito da parte del parchettista, che erano stati fatti (in particolare la misurazione del contenuto di umidità in peso) e non vi erano valori negativi. Un particolare però, non sussisteva alcuna documentazione fotografica di quanto eseguito e, per di più, questa operazione di verifica era stata fatta (ma riferito verbalmente) da un altro parchettista che poi aveva lasciato il lavoro ad altra azienda. Dalla disamina dell’intera superficie del pavimento in legno, qualche dubbio cominciava a presentarsi, infatti tutta la pavimentazione in legno si presentava con una deformazione dimensionale dei propri listelli, i quali avevano assunto una conformazione concava. Non solo, ma diverse porzioni del pavimento erano già totalmente distaccate, mentre altre sottoposte ad una percussione manuale denotavano un suono a vuoto rivelando quindi zone sollevate. Vi erano anche porzioni di pavimento, già totalmente asportate e in una parte di questi ultimi vi era la presenza di adesivo, sia sulla superficie del piano di posa che nella contro faccia delle doghe, che al tatto non era ancora totalmente reticolato. Al contrario, sussistevano altre porzioni di pavimento sempre sollevato dal piano di posa, dove il medesimo adesivo, risultava al tatto regolarmente reticolato ma di facile asportazione dalla parte inferiore delle doghe. Evidente comunque, nelle parti di pavimento asportato, la cosiddetta rottura della linea collante.

LAYING PLANS WITH SURPRISES Inattention which cannot be tolerated The laying surfaces for wooden floors have always been the subject of technical discussions on how to check them and possibly correct them if necessary. Despite the fact that we have been debating this subject for years on which – I believe -– dozens and dozens of various technical articles have been published, even today problems of all kinds continue to be recorded. In the case in question, we can realize how extremely easy it is to find oneself in a problem, even a rather serious one, following a series of misunderstandings or presumed forgetfulness that I would define inattention, which cannot be tolerated in a professional parquet player.

29


IL CASO

Tracciato A1 e A2 - Trace A1 and A2

Alcune aliquote di questo adesivo, sono state sottoposte a una verifica in gas cromatografia al fine di avere un primo responso su alcuni dubbi che erano emersi, ovvero se i due componenti dell’adesivo fossero stati regolarmente e ottimamente miscelati fra di loro, per la regolare catalizzazione dell’adesivo medesimo. Come si può osservare nei tracciati chimici (Tracciato A1, A2 e B1, B2) l’adesivo presente nei due diversi campioni prelevati in sito presenta quanto segue:

Per quanto concerne il materiale fornito, oltre alla pavimentazione in legno che ricordiamo essere un prefinito in rovere, era di riferimento la norma EN 13228 che così identifica il prodotto: “pannello composto da doga in legno massello a tutto spessore con unioni maschio-femmina su entrambi i bordi e le teste, con faccia trattata con vernice poliacrilica caratterizzata da elevata resistenza al graffio e contro faccia, bordi e teste trattati con vernice poliacrilica)”; non sussistevano contestazioni particolari da parte di nessuno, inoltre il medesimo fornitore, aveva fornito anche l’adesivo necessario. L’adesivo, come da schede di sicurezza e tecniche che mi sono state inviate successivamente al sopralluogo, era un bicomponente di natura sintetica, regolare e idoneo per il lavoro al quale era destinato. Durante il sopralluogo comunque sono state prelevate alcune doghe, già distaccate dal piano di posa, che presentavano nel proprio adesivo rimasto una differente compattezza al tatto; ovvero una parte ancora abbastanza “morbida e pastosa” e un’altra invece “compatta ma apparentemente friabile”.

• • •

30

Il tracciato A1 è completo, mentre nel tracciato A2 parte “alto bollente” dove dovrebbero ritrovarsi i residui del catalizzatore e della base non reticolata; Il tracciato B1 è completo, mentre per il tracciato B2 (come per la parte A) parte ad elevati tempi di ritenzione. Non si osservano grandi differenze fra le due aliquote di adesivo, ovvero anche nella colla più compatta (solida) e catalizzata (riferimento tracciati con la lettera B) non si rilevano grandi picchi del catalizzatore.


Parola ai POSATORI

Tracciato B1 e B2 - Trace B1 and B2

The examination of the pavement The subject of the investigation was a type of pre-finished solid oak with a nominal thickness of 10 mm, installed by total gluing with a specific synthetic adhesive. The laying surface was made up of various types of materials, namely: stoneware floors in which various traces were made for the passage of pipes and various systems then covered with traditional concrete. In other rooms, however, the laying surface had been made up with a new layer of concrete, always traditional, as they had had to dismantle the old existing floors. The installation work had been carried out in the winter period and it appeared that during the paving operations, the heating system was regularly in operation, albeit at low speeds. All the other building works had already been completed; we therefore had, as was clear from the statements of various people involved in the work, a regular and optimal environment to begin the installation of a hygroscopic material. Also for the checks on the suitability of the laying surface, in hygroscopic terms, it was reported by the parquet installer that they had been made (in particular the measurement of the moisture content by weight) and there were no negative values. One detail however, there was no photographic documentation of what was carried out and, moreover, this verification operation had been carried out (but reported verbally) by another parquet operator who then left the job to another company.

From the examination of the entire surface of the wooden floor, some doubts began to arise, in fact all the wooden flooring showed a dimensional deformation of its strips, which had assumed a concave shape. Not only that, but several portions of the floor were already totally detached, while others subjected to a manual percussion denoted an empty sound thus revealing raised areas. There were also portions of the floor already completely removed and in a part of the latter there was the presence of adhesive, both on the surface of the laying surface and on the counter face of the slats, which to the touch was not yet totally cross-linked. On the contrary, there were other portions of flooring always raised from the laying surface, where the same adhesive was regularly cross-linked to the touch but easy to remove from the lower part of the slats. However, in the parts of the removed floor, the so-called breaking of the glue line is evident. As regards the material supplied, in addition to the wooden flooring which we remember being a pre-finished oak, the EN 13228 standard was of reference. There were no particular complaints from anyone, moreover the same supplier had also provided the necessary adhesive. The adhesive, as per the safety and technical data sheets that were sent to me after the inspection, was a two-component synthetic, regular and suitable for the work for which it was intended.

31


IL CASO

completamente ultimati nelle lavorazioni edili e che anche l’impianto di riscaldamento era in funzione. Questa situazione ci portava, con ragionevole certezza, a escludere la presenza continua di umidità ambientale sopra il massimo previsto anche dalla scheda prodotto del materiale fornito (valore indicato oltre il 60%) che potesse avere inciso sulla stabilità dimensionale delle doghe in opera. Quindi, apparentemente, avevamo valori di umidità (ambientali e nel piano di posa) nella norma. Un solo dubbio sussisteva per quanto riguardava la lavorazione dell’adesivo, eppure l’intera pavimentazione in legno era completamente deformata e distaccata dal piano di posa. Occorre però precisare, per dovere di informazione, che la misurazione del contenuto di umidità è stata eseguita, da vari tecnici, ma a distanza di quasi cinque mesi (Immagini 1-4) dall’inizio dei lavori di posa in opera; pertanto non sussistendo prove fotografiche dei rilievi fatti prima dell’inizio dei lavori (come riferito dagli addetti ai lavori) è probabile che il contenuto di umidità nel piano di posa potesse essere maggiore di quanto accertato. Per quanto si attiene alla individuazione del nesso causale che può avere dato origine ai difetti così come lamentati, risulta evidente che il differenziale termico tra l’appartamento dove era posizionato il pavimento in legno e i locali al piano seminterrato (umidi e freddi, Immagini 5-6) sia inequivocabilmente all’origine di una condensa formatasi sulla superficie più fredda (vedi mattonelle e cemento) al di sotto delle doghe di parquet. Il conseguente assorbimento di umidità in eccesso da parte del materiale igroscopico (legno) e l’inevitabile aumento di volume delle singole listelle hanno originato il relativo sollevamento e distacco dal piano di posa. Infatti, la posa in opera del pavimento in legno è stata iniziata in pieno inverno e le condizioni ambientali di cantiere (mai contestate da nessuna delle parti coinvolte) erano più che ottimali. Si precisa infatti che tutte le lavorazioni interne quali imbiancature e/o piccole opere murarie erano state ultimate da tempo, gli infissi di nuova fattura erano tutti installati e, come già anticipato, anche l’impianto di riscaldamento era già in funzione all’interno dell’immobile. Quindi, è “possibile tecnicamente” che una pavimentazione di legno, presumibilmente posta in opera su di un piano idoneo dal punto di vista igroscopico, ovvero con una umidità residua in peso inferiore o uguale al 2%, possa poi risentire della formazione di umidità da condensa. Ritengo che proprio le ottimali condizioni del luogo di lavoro (riscaldamento in primis) abbia innescato in maniera veloce quel problema del differenziale termico

During the inspection, some staves were removed, already detached from the laying surface, which had a different compactness to the touch in their remaining adhesive; that is, one part that is still quite “soft and mellow” and another part “compact but apparently crumbly”. Some aliquots of this adhesive were subjected to a gas chromatography check in order to have an initial response on some doubts that had emerged, i.e. whether the two components of the adhesive had been regularly and optimally mixed together, for the regular catalyzing the adhesive itself. As can be seen in the chemical traces (Trace A1, A2 and B1, B2), the adhesive present in the two different samples taken on site has the following: Trace A1 is complete, while in trace A2 the “high boiling” part where the residues of the catalyst and the non-crosslinked base should be found; Track B1 is complete, while for track B2 (as for part A) it starts with high retention times. No major differences are observed between the two adhesive aliquots, or even in the more compact (solid) and catalyzed glue (reference marked with the letter B) there are no large peaks of the catalyst.

• • •

Questione di umidità

Oltre a quanto esaminato dal laboratorio, e a quanto osservato presso l’immobile dove si trova la pavimentazione in legno oggetto di sollevamento e distacco dal piano di posa, si è proceduto comunque a eseguire alcune verifiche, in alcuni punti del piano di posa, con metodo di reazione chimica (Norma UNI 10329:1994) questo se erano trascorsi diversi mesi dall’ultimazione dei lavori. Il piano di posa non presentava umidità in peso al di sopra del minimo previsto del 2%, va anche tenuto conto che la proprietà e la D.L., presente al sopralluogo, concordavano sul fatto che, durante i lavori di posa in opera, i vani erano regolari dato che gli stessi erano

Misurazioni - Measurements

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Parola ai POSATORI

Immagine 1. Situazioni piani di posa - Situations of laying plans

Immagine 2. Situazioni piani di posa a distanza di 5 mesi - Situations of laying plans after 5 months

Immagine 3. Situazioni piani di posa a distanza di 5 mesi Situations of laying plans after 5 months

Immagine 4. Situazioni piani di posa a distanza di 5 mesi - Situations of laying plans after 5 months

con i locali sottostanti; si ricorda che quando sussistono 5°C di differenziale termico tra due locali, si avvia la formazione di condensa. La mancata interposizione di una adeguata barriera al vapore, in conseguenza di una evidente sottovalutazione o addirittura nessuna valutazione da parte del termotecnico prima e della D.L. poi della situazione di possibile formazione di condensa, sia la causa principale di quanto successivamente avvenuto. Per quanto sopra si ricorda che se un elemento ligneo assorbe umidità in eccesso dal piano di posa, aumenta di volume si deforma e si solleva distaccandosi violente-

mente dal piano medesimo; al contrario se un elemento ligneo assorbe umidità dall’ambiente (in termini appena superiori al proprio stato di equilibrio igroscopico) tende ad aumentare leggermente di volume per poi ritirarsi dimensionalmente in larghezza alla cessione di umidità a seguito del proprio equilibrio ambientale. Quindi, il movimento dei listelli originato da umidità proveniente dal piano di posa può creare, come nel caso in disamina, delle tensioni trasversali perpendicolari al supporto di posa con cedimento del massetto (come avvenuto) ed anche sollevamenti dal piano come infatti sono stati rilevati. 33


IL CASO

Immagine 6. Locali seminterrati

Immagine 5. Locali seminterrati

Tuttavia, l’aumento di volume che il legno subisce a seguito dell’aumento di umidità intrinseca, porta i singoli listelli a “crescere sempre” in larghezza; nel caso in disamina abbiamo una specie legnosa che varia la propria dimensione di circa 0,23 mm per ogni grado di umidità assorbita o desorbita. Si tenga conto che la geometria di posa adottata nel caso in disamina, è denominata “a tolda di nave” comunemente indicata come “cassero sfalsato a correre”; evidente, quindi, che tutto l’aumento di volume si sia manifestato sul lato lungo ovvero in senso longitudinale dei listelli con conseguente “arrivo” al muro perimetrale e sia rimasto invece invariato nel lato corto ovvero di punta (assiale) dei medesimi listelli. Infatti, le variazioni dimensionali del legno in senso assiale sono assolutamente minime e insignificanti per la stabilità di una pavimentazione di legno, per la specie legnosa del Rovere si parla di 0,1 mm su 1 m.

start of the installation work; therefore, as there is no photographic evidence of the surveys made before the start of the work (as reported by the experts) it is likely that the moisture content in the laying surface could be greater than what was ascertained. As regards the identification of the causal link that may have given rise to the defects as complained, it is clear that the thermal differential between the apartment where the wooden floor was located and the rooms in the basement (wet and cold, Images 5-6) is unequivocally at the origin of a condensation formed on the colder surface (see tiles and concrete) underneath the parquet slats. The consequent absorption of excess moisture by the hygroscopic material (wood) and the inevitable increase in volume of the individual strips have resulted in the relative lifting and detachment from the laying surface. In fact, the laying of the wooden floor was started in the middle of winter and the environmental conditions of the construction site (never contested by any of the parties involved) were more than optimal. It should be noted that all internal work such as whitewashing and/or small masonry works had been completed for some time, the newly made fixtures were all installed and, as already anticipated, the heating system was already in operation inside the immovable. Therefore, it is “technically possible” that a wooden floor, presumably placed on a suitable surface from the hygroscopic point of view, or with a residual humidity in weight lower than or equal to 2%, can then be affected by the formation of humidity from condensation. I believe that it is precisely the optimal conditions of the workplace (heating) that quickly triggered that problem of the thermal differential with the rooms below; remember that when there is a 5° C temperature differential between two rooms, the formation of condensation starts. The lack of interposition of an adequate vapor barrier, as a result of an evident underestimation or even no evaluation by the thermotechnician before and then the situation of possible condensation formation, is the main cause of what subsequently happened. As regards the above, it should be remembered that if a wooden element absorbs excess moisture from the laying surface, it increases in volume, deforms and lifts, detaching itself violently from the surface itself; on the contrary, if a wooden element absorbs humidity from the environment (in terms just above its state of hygroscopic equilibrium) it tends to slightly increase in

A matter of humidity In addition to what was examined by the laboratory, some checks were carried out in some points of the laying surface, using the method chemical reaction (UNI 10329: 1994 standard). The laying surface did not present moisture by weight above the minimum expected of 2%. This situation led us, with reasonable certainty, to exclude the continuous presence of environmental humidity above the maximum foreseen also by the product sheet of the material supplied (value indicated over 60%) which could have affected the dimensional stability of the staves in place. So, apparently, we had normal humidity values ​​(environmental and in the laying surface). There was only one doubt regarding the processing of the adhesive, yet the entire wooden flooring was completely deformed and detached from the laying surface. However, it should be noted, for the sake of information, that the measurement of the moisture content was carried out by various technicians, but almost five months later (Images 1-4) from the

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Parola ai POSATORI

tutti insieme in un unico cantiere; una situazione che non sempre avviene ma che è possibile che avvenga.Quindi prima di iniziare un lavoro di installazione di pavimenti in legno, occorre sempre eseguire una serie di verifiche e, soprattutto, documentarle oltre che confrontarsi con le varie figure tecniche presenti in cantiere.

volume and then shrink dimensionally in width due to the release of humidity as a result of its environmental balance. Therefore, the movement of the strips originating from humidity coming from the laying surface can create, as in the case in question, transversal tensions perpendicular to the laying support with subsidence of the screed (as happened) and also lifting from the surface as in fact they were detected. However, the increase in volume that the wood undergoes as a result of the increase in intrinsic humidity, leads the individual strips to “always grow” in width; in the case in question we have a wood species that varies in size by about 0.23 mm for each degree of humidity absorbed or desorbed. It should be borne in mind that the laying geometry adopted in the case under examination is called “ship deck” commonly referred to as “staggered running formwork”; evident, therefore, that all the increase in volume occurred on the long side or in the longitudinal direction of the strips with consequent “arrival” at the perimeter wall and remained unchanged on the short side or the tip (axial) of the same strips. In fact, the dimensional variations of the wood in the axial direction are absolutely minimal and insignificant for the stability of a wooden flooring, for the wood species of Oak we speak of 0.1 mm on 1 m.

Conclusions In summary, we found a series of errors in which various operational figures have incurred on a construction site, i.e. construction company, thermotechnician, construction management etc. without forgetting the last one or the parquetist. The technical investigation, also conducted in contradiction with other technical figures, made it possible to ascertain, even after having carried out thermo-hygrometric checks, the need for a vapor barrier under the newly built screed and at least liquid waterproofing (such as primer or similar) on the existing screed in order to counteract problems of surface and / or interstitial condensation, given the proximity to cold, unheated and above all very humid rooms below. There is also the incorrect implementation of the parquet laying surfaces, characterized by insufficient mechanical strength (Rck <200 daN / cm2); excessive friability; an inadequate thickness (<4 cm); the presence of numerous pipes inside (moreover insulated with a thickness that does not comply with the requirements of Presidential Decree 412 of 1993 for pipes running within neighboring structures with unheated rooms) clearly visible especially in the entrance and in the corridors. Not only that, it was also ascertained the absence of a perimeter strip, an excessive residual humidity (> 2%), certainly in some areas of the existing screed (and it cannot be excluded that it was also in some areas of the newly built one. given the limit value of 2% five months after installation). Lastly, we also have a lack of adhesive strength, albeit limited to some areas, originating from an unfortunate but incorrect mixing of the two components of the glue. Therefore, a series of technical and manual errors, which manifested themselves all together in a single construction site; a situation that does not always happen but that it is possible that it does. Therefore, before starting a work of installing wooden floors, it is always necessary to carry out a series of checks and, above all, to document them as well as to deal with the various technical figures present on site.

Conclusioni

Riassumendo abbiamo rilevato una serie di errori nei quali sono incorsi diverse figure operative in un cantiere, ovvero impresa edile, termotecnico, direzione lavori etc. senza dimenticare l’ultimo ovvero il parchettista. L’indagine tecnica, condotta anche in contraddittorio con altre figure tecniche, ha permesso di accertare anche dopo avere fatto eseguire delle verifiche termo-igrometriche, la necessità di una barriera vapore sotto il massetto di nuova realizzazione e quanto meno di una impermeabilizzazione liquida (tipo primer o similari) sul massetto esistente al fine di contrastare problematiche di condense superficiali e/o interstiziali, vista l’adiacenza con locali sottostanti freddi, non riscaldati e soprattutto molto umidi. Vi è inoltre l’errata realizzazione dei piani di posa del parquet, caratterizzati da una resistenza meccanica non sufficiente (Rck < 200 daN/cm2); un’eccessiva friabilità; uno spessore non adeguato (< 4 cm); la presenza di numerose tubazioni al suo interno (peraltro isolate con uno spessore non conforme alle prescrizioni del D.P.R. 412 del 1993 per tubazioni correnti entro strutture confinanti con ambienti non riscaldati) ben visibili soprattutto nell’ingresso e nei disimpegni. Non solo, è stata accertata anche l’assenza di bandella perimetrale, un’eccessiva umidità residua (> 2%), sicuramente in alcune zone del massetto esistente (e non è da escludere che lo fosse anche in alcune zone di quello di nuova realizzazione visto il valore limite rilevato del 2% a ben cinque mesi dalla posa). Per ultimo abbiamo anche una carenza di tenuta dell’adesivo, sia pure limitata ad alcune zone, originata da una sfortunata ma errata miscelazione dei due componenti del collante. Una serie quindi di errori tecnici e manuali, che si sono manifestati

*Perito Esperto C.C.I.A.A. Firenze nr. 957 Categoria Legno – Pavimenti in legno e Metodologie Posa in Opera

Fonti e Bibliografia consultata all’epoca dell’indagine tecnica • Norma UNI EN 13228:2004 pavimentazioni in legno massiccio con sistema di assemblaggio; • Norma UNI EN 10329:1994 Misurazione del contenuto di umidità negli strati di supporto cementizi o simili; • D.L. nr 206 del 06 Settembre 2005 Codice del Consumo; • DOP dichiarazione di prestazione – Regolamento europeo n° 305/2011; • D.P.R. nr 412 del 26 Agosto 1993 Regolamento norme per progettazione, installazione, esercizio e manutenzione impianti termici degli edifici.

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Design PROGETTI

Un anno

DI PROGETTI

Il nostro viaggio nel mondo del parquet e del design di Massimo Corsico*


Design PROGETTI

C

ome scrivevo a pagina 34 nel numero 5 dell’ottobre scorso, abbiamo visto differenti declinazioni di ambientazioni dove il tema del parquet primeggia come miglior soluzione di pavimentazione. Questa rassegna ha volato tra i secoli: dal Seicento, Ottocento, Novecento fino ad arrivare all’edilizia del XXI secolo. Abbiamo visto la matrice storica delle abitazioni ed anche i materiali e i sistemi di posa più idonei. Abbiamo visto come l’evoluzione del parquet può risolvere determinate problematiche legate all’edilizia contemporanea in modo semplice e conforme, sia in termini tecnologici che in termini di bellezza e grazia, del nostro patrimonio edilizio. Vorrei quindi prima del nuovo anno ricapitolare, in una veloce sintesi, il percorso che abbiamo intrapreso a ottobre (2021).

A YEAR OF PROJECTS Our journey into the world of parquet and design In this year, we have seen different declinations of settings where the theme of parquet stands out as the best flooring solution. This review has flown over the centuries: from the Seventeenth, Nineteenth and Twentieth centuries up to the building of the Twenty-first century. We have seen the historical matrix of the houses and also the most suitable materials and installation systems. We have seen how the evolution of parquet can solve certain problems related to contemporary construction in a simple and compliant way, both in terms of technology and in terms of beauty and grace, of our building heritage. So before the new year I would like to recap, in a quick summary, the path we took in October (2021).

1) IL PRINCIPE DEI PARQUET: L’ULIVO Nel primo incontro abbiamo visto il principe dei parquet: l’ulivo. Durevole, resistente e molto compatto: è così che si presenta il parquet in ulivo, un’essenza in grado di soddisfare anche le necessità estetiche e funzionali della persona più esigenti. Una tipologia di pavimentazione, il parquet in legno di ulivo, che presenta delle specifiche caratteristiche e particolarità sia per quel che riguarda la durezza, sia per quel che concerne naturalezza e resistenza, sia per quel che riguarda l’estetica. Duro e compatto, caratteristica che lo rende uno degli elementi ideali per la pavimentazione, naturalezza e gradevolezza estetica, data dalle irregolari venature e dalla presenza di un movimento tortuoso dei motivi del legno, quasi come se si trattasse di movimenti artistici. Proprio per queste caratteristiche è stato scelto questo materiale per la pavimentazione e la costruzione di un insolito rapporto, tra antico e moderno, in un appartamento ottocentesco.

1) THE PRINCE OF PARQUET: THE OLIVE TREE In the first articol we saw the prince of parquet: the olive tree. Durable, resistant and very compact: this is how olive parquet looks like, an essence that can satisfy even the aesthetic and functional needs of the most demanding person. One type of flooring, the olive wood parquet, which has specific characteristics and peculiarities both in terms of hardness, both in terms of naturalness and resistance, and in terms of aesthetics.

Hard and compact, a feature that makes it one of the ideal elements for flooring, naturalness and aesthetic pleasantness, given by the irregular veins and the presence of a tortuous movement of the wood motifs, almost as if it were artistic movements. Precisely for these characteristics this material was chosen for the flooring and the construction of an unusual relationship, between ancient and modern, in a nineteenthcentury apartment.

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2) UNA PENTHOUSE IN UN GRATTACIELO DI MILANO Nel secondo appuntamento abbiamo esplorato l’uso del parquet in un’ambientazione contemporanea più unica che rara: una penthouse in un grattacielo di Milano: un edificio concepito da Antonio Citterio, Patricia Viel and Partners, agp Anna Giorgi and Partners e realizzato tra il 2010 e il 2013 da Nessi&Maiocchi per la società 52GREENWAY in via Lomazzo. Una giovane coppia con due figli piccoli, una vera casa di famiglia: confortevole, molto accogliente, visto che in 150 metri quadri calpestabili la dimora, ospiterà, oltre ai quattro familiari, una ragazza alla pari e una domestica. I vincoli alla disposizione delle stanze sono rigidi perché pareti e soffitti alloggiano gli impianti dell’intera torre. Parola d’ordine del progetto: valorizzare la vista del 17° e ultimo piano della torre creando un rapporto simbiotico tra le viste della città, le tre terrazze e l’interno. Le finestre diverranno i quadri che rappresentano la metropoli. Dal soggiorno si apprezzano i grattacieli di Citylife e non solo. Per questo ho immaginato una “scatola” neutra, bianca, sospesa sui cieli di Milano che non permettesse di distogliere l’attenzione dal panorama a 360°. 38


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3) IL PARQUET IN UN’AMBIENTAZIONE ANTICA DEL 1600 Eccoci al terzo abbiamo ispezionato l’uso del parquet in un’ambientazione antica del 1600 e sottoposto a vincolo diretto (D. Lgs. 22 gennaio 2004 n. 42). Il progetto prevedeva il recupero ai fini abitativi di una porzione di sottotetto accessibile da una piccola apertura. La dimensione complessiva del solaio di sottotetto, oggetto dell’intervento, era di circa 60 mq. Pochi metri quadri, ma davvero complessi per la pluralità di approfondimenti richiesti dalle diverse problematiche, non ultime quelle strutturali. Gran parte dell’attenzione progettuale è stata dedicata al consolidamento strutturale del sottotetto: il solaio di calpestio esistente era costituito da un assito su cui erano posati su un letto di sabbia e calce dei medoni in cotto. L’assito appoggiava su un’orditura secondaria di travetti e quindi di travi principali. L’intradosso del solaio, completamente decorato, costituiva originariamente la finitura a vista del locale sottostante al piano primo. In un’epoca non rilevata fu realizzata una volta a padiglione, anch’essa decorata, la cui struttura centinata estradossale risulta appesa alle travi primarie del solaio tramite delle “biellette” in legno. 2) A PENTHOUSE IN A SKYSCRAPER IN MILAN In the second articol we explored the use of parquet in a more unique than rare contemporary setting: a penthouse in a skyscraper in Milan: a building conceived by Antonio Citterio, Patricia Viel and Partners, agp Anna Giorgi and Partners and built between 2010 and 2013 by Nessi & Maiocchi for 52GREENWAY in via Lomazzo. A young couple with two small children, a real family home: comfortable, very welcoming, given that in 150 square meters the house will host, in addition to the four family members, an au pair and a maid. The constraints on the layout of the rooms are rigid because walls and ceilings house the systems of the entire tower. Password of the project: enhancing the view of the 17th and top floor of the tower by creating a symbiotic relationship between the views of the city, the three terraces and the interior. The windows will become the paintings that represent the metropolis. From the living room you can appreciate the skyscrapers of Citylife and beyond. This is why I imagined a neutral, white “box” suspended over the skies of Milan that would not allow attention to be diverted from the 360 °​​ panorama.

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L’intervento ha previsto la rimozione controllata della finitura in medoni. Successivamente alla rimozione dell’allettamento di malta ed alla pulizia dell’estradosso dell’assito, si è proceduto al controllo dell’integrità delle tavole e quindi alla misurazione della planarità del solaio. Per garantire il rispetto utile all’utilizzo a fini abitativi del nuovo locale, si è dovuto far sì che lo spessore della nuova stratigrafia dei materiali che sarebbero stati posati sopra all’assito, risultasse molto simile a quello esistente (nell’ordine dei 4-4,5 cm). La tecnica di consolidamento scelta è stata ovviamente quella del rispetto delle caratteristiche fisiche dei materiali, facendo lavorare il legno con il legno tramite l’applicazione, direttamente sull’assito esistente, di un secondo strato di tavolato (spessore 3,5 cm) con andamento ortogonale rispetto a quello esistente. I due strati sono stati resi collaboranti attraverso il serraggio di viti da legno applicate in corrispondenza dei travetti sottostanti. Preventivamente l’assito esistente era stato vincolato ai travetti tramite chiodi ad aderenza migliorata. Il solaio, così irrigidito, è stato collegato alle murature perimetrali attraverso dei perni realizzati con barre piegate ad aderenza migliorata, a loro volta “inghisate” nella muratura e quindi vincolate all’assito tramite dei cavallotti metallici. Ottenuta una sufficiente planarità della superficie, la scelta migliore che si potesse fare era quindi quella di utilizzare un materiale leggero, applicabile senza la presenza di un massetto, che

3) PARQUET IN AN ANCIENT SETTING OF THE 1600s Here we are in the third articol, we inspected the use of parquet in an ancient setting of the 1600s and subjected to direct constraint (Legislative Decree no. 42 of January 22, 2004). The project involved the recovery for residential purposes of a portion of the attic accessible from a small opening. The overall size of the attic floor, object of the intervention, was about 60 square meters. Few square meters, but really complex due to the plurality of insights required by the various problems, not least the structural ones. Much of the design attention was dedicated to the structural consolidation of the attic: the existing floor slab consisted of a plank on which terracotta medoni were placed on a bed of sand and lime. The planking rested on a secondary framework of joists and therefore of main beams. The intrados of the attic, completely decorated, originally constituted the visible finish of the room below on the first floor. In an undiscovered period, a pavilion vault was built, also decorated, whose ribbed extrados structure is hung from the primary beams of the floor by means of wooden “rods”. The intervention involved the controlled removal of the finish in medoni. After removing the mortar bedding and cleaning the extrados of the board, the integrity of the boards was checked and then the floor planarity was measured. To ensure respect for the useful use of the new room for residential purposes, it was

necessary to ensure that the thickness of the new stratigraphy of the materials that would have been laid on top of the roof, was very similar to the existing one (in the order of 4- 4.5 cm). The chosen consolidation technique was obviously that of respecting the physical characteristics of the materials, making the woodwork with wood by applying a second layer of planking (thickness 3.5 cm) directly to the existing planking. orthogonal to the existing one. The two layers were made collaborative by tightening wood screws applied to the underlying joists. Previously, the existing boarding had been bound to the joists by means of nails with improved adherence. The floor, thus stiffened, was connected to the perimeter walls by means of pins made with bent bars with improved adherence, in turn “embedded” in the masonry and then bound to the boarding by means of metal U-bolts. Having obtained a sufficient flatness of the surface, the best choice that could be made was therefore to use a light material, applicable without the presence of a screed, which would allow sliding and guaranteeing correct friction due to the movements of the complex wooden structure below. “Ça va sans dire” the floating parquet: in bleached oak, laid in a run to increase the optical effect of the depth of the new recovered volume. Lighting also follows the same principle, in order to emphasize the perspective view.

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permettesse lo scorrimento e che garantisse una corretta frizione dovuta ai movimenti della complessa struttura lignea sottostante. “Ça va sans dire” il parquet flottante: in rovere sbiancato, posato a correre per aumentare l’effetto ottico della profondità del nuovo volume recuperato. Anche l’illuminazione segue lo stesso principio, al fine di enfatizzare la visione prospettica.

4) RISTRUTTURARE L’IMMOBILE BADANDO ALLA FUNZIONALITÀ Nel quarto appuntamento abbiamo affrontato il tema che “L’architettura per essere bella non deve essere necessariamente costosa”. Infatti, dopo anni di scarso utilizzo di un appartamento in un condominio degli anni’70 la proprietà decise di ristrutturare l’appartamento. Il condominio, costruito all’interno di un parco di una villa dei primi dell’Ottocento, sulla sponda Piemontese del Lago Maggiore, offre una vista spettacolare del lago proprio a pochi chilometri da dove Ernest Hemingway (Nobel per la letteratura nel 1954) scrisse “Addio alle Armi”. 41


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vinile. Questi pavimenti vinilici sono già dotati di un tappetino XPE. Ciò è fonte di molti vantaggi prima fra tutti la velocità di installazione poiché, non è necessario stendere un materassino prima della posa, essendo già incluso ed offrendo una particolare morbidezza e calore al calpestio.

Le richieste della committenza erano concise: ristrutturare l’immobile badando alla funzionalità, svecchiare l’estetica degli anni ’70 per affittarlo per brevi periodi e spendere il meno possibile. Si è optato quindi per un aggiornamento tecnico degli impianti, sostituendo lo scaldabagno e collegandolo in rete come per altro è stato fatto per il termostato dell’impianto centralizzato e per la stufa pellet. In secondo luogo, è stato montato un portoncino di primo ingresso dotato di una serratura della ditta Sicuremme anch’esso gestibile in remoto. Il tutto per garantire il massimo comfort possibile agli affittuari e alla proprietà. Per quanto riguarda la pavimentazione (85 mq), che avrebbe potuto essere una delle spese più rilevanti nella ristrutturazione, si è optato per una soluzione non convenzionale, economica e pratica da mantenere. Le necessità: schiarire la pavimentazione di capitolato degli anni ’70; non alzarsi con la quota di pavimento; non dover sostituire le porte e le finestrature. La praticità di lavaggio e di manutenzione ha portato a scegliere il prodotto Smart Vinyl SV855 collezione SV8

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4) RENOVATE THE PROPERTY TAKING CARE OF FUNCTIONALITY In the fourth appointment we tackled the theme that “To be beautiful, architecture does not necessarily have to be expensive”. In fact, after years of little use of an apartment in a 1970s condominium, the property decided to renovate the apartment. The condominium, built inside the park of an early 19th century villa, on the Piedmontese shore of Lake Maggiore, offers a spectacular view of the lake just a few kilometers from where Ernest Hemingway (Nobel Prize for literature in 1954) wrote “ Farewell to Arms”. The client’s requests were concise: to renovate the property while paying attention to functionality, rejuvenate the aesthetics of the 70s to rent it for short periods and spend as little as possible. We therefore opted for a technical update of the systems, replacing the water heater and connecting it to the network as was done for the thermostat of the centralized system and for the pellet stove. Secondly, a first entrance door was fitted with a lock from the Sicuremme company which can also be managed remotely. All this to ensure the maximum possible comfort for the tenants and the property. As for the flooring (85 m2), which could have been one of the most significant expenses in the renovation, an unconventional, economical and practical solution to maintain was opted for. The needs: to lighten the flooring of the 1970s specifications; do not get up with the floor level; not having to replace doors and windows. The ease of washing and maintenance led to the choice of the Smart Vinyl SV855 product from the SV8 vinyl collection. These vinyl floors already come with an XPE mat. This is the source of many advantages, first of all the speed of installation since it is not necessary to lay a mat before laying, as it is already included and offers a particular softness and warmth when walked on.

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5) SAPERE GESTIRE LA MOLTITUDINE DI COMPETENZE Nel quinto appuntamento abbiamo esplorato la difficoltà di realizzare un intervento di mimesi storica: Oscar Wilde (1854 –1900) disse che “Il non fare nulla fosse la cosa più difficile del mondo, la più difficile e la più intellettuale”. Proprio come quando da bambini si giocava a nascondino, per un architetto che deve occuparsi della progettazione di un’opera storicamente formalizzata, una delle vie percorribili, ma davvero difficile da attraversare, è quella di celarsi. La principale difficoltà sta nel sapere gestire la moltitudine di competenze che vanno non solo da quelle storico artistiche e di stile ma fino, anche, al sapiente utilizzo della tecnica corretta dal punto di vista filologico. Il tutto per rendere pienamente comfortevole un’abitazione datata, ma anche molto bella. Valorizzare la ricchezza dei decori tipici dell’Art déco a cui si ispira lo stabile è stata la missione imprescindibile. Le vetrate cattedrale, i soffitti decorati, le pavimentazioni in micro-graniglia policroma e, in particolar modo, il parquet. Per valorizzare gli stucchi decorativi del soffitto, si è scelto di creare una illuminazione primaria a led, utilizzando le cornici di gesso esistenti. 5) KNOWING HOW TO MANAGE THE MULTITUDE OF SKILLS In the fifth articol we explored the difficulty of carrying out an intervention of historical mimesis: Oscar Wilde (1854 - 1900) said that “Doing nothing was the most difficult thing in the world, the most difficult and the most intellectual”. Just like when you used to play hide-and-seek as a child, for an architect who has to deal with the design of a historically formalized work, one of the viable paths, but really difficult to cross, is to hide. The main difficulty lies in knowing how to manage the multitude of skills ranging not only from the historical, artistic and style ones but also up to the wise use of the correct technique from the philological point of view. All this to make a dated but also very beautiful home fully comfortable. Enhancing the richness of the typical Art Deco decorations that inspire the building was the essential mission. The cathedral windows, the decorated ceilings, the flooring in polychrome micro-grit and, in particular, the parquet. To enhance the decorative stucco of the ceiling, it was decided to create a primary led lighting, using the existing plaster frames.

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Design PROGETTI

6) IL “BUEN RETIRO” DI UNA FAMIGLIA Nel sesto appuntamento ci siamo trasferiti nei pressi di Sarzana, tra Liguria e Toscana, dove sfocia il Magra. In questo territorio sorge il progetto di una villa che vuole essere il “buen retiro” di una famiglia. Il luogo dell’edificazione, Bagnone, non è lontano dalle note località turistiche della riviera Toscana bagnate dal Mar Ligure. È un bellissimo borgo in provincia di Massa-Carrara, facente parte del Parco Nazionale dell’Appennino ToscoEmiliano. Il borgo prende nome dall’affluente del Magra che attraversa il paese con piccole cascatelle. Ho parlato di “buen retiro”, non solo per definire un luogo appartato e tranquillo dove ricercare un temporaneo riposo, ma anche perché la presenza di un parco strutturato, degli ulivi e di un corso d’acqua, incarna lo spirito del celebre parco Buen Retiro di Madrid.

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Design PROGETTI

Il progetto è caratterizzato da ampie vetrate e terrazzamenti con la volontà di mimetizzare la costruzione con l’orografia del terreno. Questo ci ha permesso di creare diversi spazi con diverse gerarchie che contaminano un’ampia porzione della collina. Oltre a voler portare il panorama dentro la casa si è cercato di portare anche la natura dentro la casa: ecco, ad esempio, che la scala interna sembra essere sospesa tra i due prati pensili. Imperativo, armonizzare il gusto rustico del paesaggio

e dell’architettura locale con le linee della villa contemporanea tramite l’utilizzo di materiali naturali e locali: rivestimento dell’edificato in pietra locale a spacco, porte in legno di ulivo, travi in rovere e pavimento sempre in rovere spazzolato color ambra. Questo, in sintesi, l’abaco delle percezioni ricercate. Oltre a incorniciare il paesaggio, le ampie finestrature colorano con tutte le tonalità del sole il prezioso parquet in rovere. Si conclude qui, per questo anno, il nostro viaggio nel mondo del parquet e del design.

6) THE “BUEN RETIRO” OF A FAMILY In the sixth articol we moved near Sarzana, between Liguria and Tuscany, where the Magra flows into. In this area, the project of a villa arises that wants to be the “buen retiro” of a family. The place of construction, Bagnone, is not far from the wellknown tourist resorts of the Tuscan Riviera bathed by the Ligurian Sea. It is a beautiful village in the province of MassaCarrara, part of the Tuscan-Emilian Apennine National Park. The village takes its name from the tributary of the Magra that crosses the town with small waterfalls. I spoke of “buen retiro”, not only to define a secluded and peaceful place to seek a temporary rest, but also because the presence of a structured park, olive trees and a stream embodies the spirit of the famous Buen park. Retiro of Madrid. The project is characterized by large windows and terraces with the intention of camouflaging the construction with the

orography of the land. This allowed us to create different spaces with different hierarchies that contaminate a large portion of the hill. In addition to wanting to bring the view inside the house, we also tried to bring nature into the house: here, for example, the internal staircase seems to be suspended between the two hanging lawns. It is imperative to harmonize the rustic taste of the landscape and of the local architecture with the lines of the contemporary villa through the use of natural and local materials: cladding of the building in local split stone, doors in olive wood, oak beams and flooring always in brushed oak in amber color. This, in short, is the abacus of sought-after perceptions. In addition to framing the landscape, the large windows color the precious oak parquet with all the shades of the sun. For this year, our journey into the world of parquet and design ends here.

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Design PROGETTI

NOTE SULL’AUTORE Architetto Massimo Corsico

Laurea Magistrale in Architettura al Politecnico di Milano. Nel 2005 ha iniziato a collaborare prima con IUSS-Pavia e successivamente con l’Università di Pavia. Fino al 2012 è stato professore a contratto del corso “Principi e tecniche di pianificazione urbana” (ICAR/20). Autore di apprezzate pubblicazioni scientifiche. Dal 2017 al 2018 Assistant Project Manager presso J&A consultant sulle commesse Area Falck di Sesto San Givanni, Allianz Refurbishment sede di Trieste, torre Libenskind (TcC) City Life Fit Out – PwC. Nel 2016 ha frequentato il programma EPFIRE – Programma esecutivo in finanza immobiliare e immobiliare della SDA Bocconi. Dal 2016 membro di Commissione del Paesaggio del Comune di Segrate a Milano. Negli ultimi anni, ha lavorato come architetto per la progettazione architettonica preliminare e definitiva di hotel, negozi, abitazioni ed edifici pubblici. Affianca un’esperienza ventennale in architettura e urbanistica, oltre a una solida esperienza analitica che ha sviluppato negli otto anni è stato stretto collaboratore del prof. Vittorio Gregotti sotto il quale ha sviluppato progetti di pianificazione urbana a scala urbana e metropolitana. Tra questi: il Progetto preliminare della centralità urbana di Acilia Madonnetta, Pujang New Town, il progetto definitivo ed esecutivo per lo stadio Agadir, la nuova sede di UBI Banca e la Trasformazione dell’area Cecchetti a Civitanova Marche.

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Design TENDENZE

Pareti e boiserie IN LEGNO

decoro e progetto Quali sono i vantaggi nei progetti di arredo? di Roberta Mutti

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a qualche anno, pareti attrezzate con pannelli in legno e boiserie sono di nuovo molto presenti nei progetti di arredamento. Le pareti rivestite in legno, infatti, offrono diversi vantaggi. Il materiale è caldo e crea subito un senso di comfort avvolgente, che si riflette in tutto l’ambiente. Il legno sulle pareti attutisce i suoni e rende l’atmosfera rilassante; la texture del legno riflette la luce, e la rende molto più morbida e soffusa. Ultimo, ma non da ultimo, le pareti in legno possono ospitare armadi e contenitori, per avere sempre tutto in perfetto ordine.

Walls and wood paneling: decoration and design For some years now, walls equipped with wooden panels and boiserie have again been very present in furnishing projects. In fact, wood-paneled walls offer several advantages. The material is warm and immediately creates a sense of enveloping comfort, which is reflected throughout the environment. The wood on the walls muffles sounds and makes the atmosphere relaxing; the texture of the wood reflects the light, making it much softer and more subdued. Last but not least, the wooden walls can accommodate wardrobes and containers, to always have everything in perfect order.

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Design TENDENZE

Boiserie della collezione Atelier Héritage di Listone Giordano, in finitura rovere francese con posa Chevron, nella casa dell’architetto messicano Rafael Rivera Boiserie from the Atelier Héritage collection by Listone Giordano, in French oak finish with Chevron installation, Rafael Rivera’s house

IL PARQUET MULTIDIMENSIONALE Listone Giordano ha introdotto già da tempo il parquet a parete, che si sviluppa in verticale e rivoluziona completamente l’architettura degli interni. L’idea che ha generato il “parquet verticale” era proprio rendere ancora più confortevole e intimo lo spazio, esaltando quella componente “personale” che contraddistingue il legno, materia viva e mutevole per eccellenza. Le collezioni di parquet verticale Listone Giordano sono proposte in molte e diverse declinazioni. Chevron, per esempio, è una posa geometrica che

disegna pareti e soffitti con assi disposte in modo apparentemente casuale, dritte e sfalsate tra loro. Il rovere francese utilizzato per la collezione Atelier Héritage, nella casa dell’architetto messicano Rafael Rivera, conferisce agli ambienti calore e stile, in un alternarsi di pose classiche e contemporanee. Complementare, ma radicalmente opposta, la collezione Lineadeko firmata da Aldo Cibic che, sfruttando l’innovativa tecnica di incisione al laser realizzata in collaborazione con Inkiostro Bianco, produce un raffinato impatto grafico e decorativo 49


Design TENDENZE

Rivestimento di pareti e soffitto della collezione Godron, di Giancarlo Bosio + Centro Ricerche Giorgetti per Listone Giordano Wall and ceiling cladding from the Godron collection, by Giancarlo Bosio + Giorgetti Research Center for Listone Giordano

Giordano è un rivestimento architettonico in noce canaletto naturale o grigio, che si ottiene attraverso diverse modalità di posa, utilizzando formelle triangolari e romboidali, queste ultime con o senza bisellatura. La decorazione è ottenuta dalla particolare geometria delle formelle, e da 3 diversi effetti di glossaggio e saturazione del colore della tinta del noce canaletto. Utilizzando diverse modalità di posa, si possono ottenere molti pattern diversi.

ricco di elementi scenografici che traggono la loro ispirazione dalla natura, dalla geometria e dal mondo delle arti grafiche e visive. Il risultato è una serie di texture sorprendenti, con decori che donano una nuova identità alla matericità del legno. Giancarlo Bosio e il Centro Ricerche Giorgetti hanno progettato la collezione Godron, dalla forte valenza decorativa. Ispirato al Goderon francese, un modello di ornamento nelle modanature, Godron di Listone 50


Design TENDENZE

Rivestimento murale in legno di Aldo Cibic per Inkiostro Bianco in collaborazione con Listone Giordano, decoro Fogliame Wall cladding in wood by Aldo Cibic for Inkiostro Bianco in collaboration with Listone Giordano, Fogliame decoration

Rivestimento murale in legno di Aldo Cibic per Inkiostro Bianco in collaborazione con Listone Giordano, decoro Canneto Wall cladding in wood by Aldo Cibic for Inkiostro Bianco in collaboration with Listone Giordano, Caanneto decoration

Rivestimento murale in legno di Aldo Cibic per Inkiostro Bianco in collaborazione con Listone Giordano, decoro Losanga Wall cladding in wood by Aldo Cibic for Inkiostro Bianco in collaboration with Listone Giordano, Losanga decoration

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Design TENDENZE

Multidimensional Parquet Listone Giordano has introduced long time ago wall covering made from wooden panels, which develops vertically and completely revolutionizes interior architecture. The idea that generated the “vertical parquet” was to make the space even more comfortable and intimate, enhancing that “personal” component that distinguishes wood, a living and changing material par excellence. The Listone Giordano vertical parquet collections are offered in many and different variations. Chevron, for example, is a geometric pose that designs walls and ceilings with boards arranged in a wearable way, straight together. The French oak used for the Atelier Héritage collection, in the home of Mexican architect Rafael Rivera, gives the rooms warmth and style, in an alternation of classic and contemporary poses. Complementary, but radically opposite, the Lineadeko collection designed by Aldo Cibic which, using the innovative laser engraving technique created in collaboration with Inkiostro Bianco, produces a refined graphic and decorative impact rich in scenographic elements that draw their inspiration from nature, from geometry and the world of graphic and visual arts. The result is a series of surprising textures, with decorations that give a new identity to the materiality of the wood. Giancarlo Bosio and the Giorgetti Research Center have designed the Godron collection, with a strong decorative value. Inspired by the French Goderon, an ornament model in moldings, Godron by Listone Giordano is an architectural cladding in natural or gray Canaletto walnut, which is obtained through different installation methods, using triangular and rhomboidal tiles, the latter with or without bevel. The decoration is obtained from the particular geometry of the tiles, and from 3 different effects of glossing and saturation of the color of the canaletto walnut color. By using different pose modes, many different patterns can be achieved.

Rivestimento murale in legno di Aldo Cibic per Inkiostro Bianco in collaborazione con Listone Giordano, decoro Ventaglio Wall cladding in wood by Aldo Cibic for Inkiostro Bianco in collaboration with Listone Giordano, Ventaglio decoration

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Design TENDENZE

IL FASCINO DELLA BOISERIE CONTEMPORANEA perfettamente, e diventa così una parete divisoria, che nasconde i vani e i passaggi verso corridoi e disimpegni. La parete Wave non è solo un elemento decorativo, ma un componente fondamentale del progetto di architettura d’interni, funzionale, oltre che con un forte carattere formale. Infine, ancora da

Grazie alle molte, possibili, combinazioni, la boiserie è un elemento estremamente flessibile, che dona personalità a diversi arredamenti, adattandosi a diversi stili. Con le sue molteplici declinazioni, le boiserie di Res consentono di creare look coordinati in tutta la casa, dal living alla stanza da letto, integrando le porte, gli armadi, i vani a giorno, le librerie, la tv. La collezione Doga, disegnata da Gianluca Santambrogio, non è un semplice rivestimento in legno, ma un sistema che disegna gli ambienti, grazie a pareti complete, con elementi sospesi, contenitori, madie, per composizioni completamente personalizzabili, dal forte valore espressivo, che possono essere completate da luci a led. Disponibile in quattro diverse essenze o con finiture su richiesta, integra anche interruttori e prese elettriche, mensole in legno, o con dettagli di raffinata ebanisteria. Sempre da Res, Wave di Massimo Cavana è un rivestimento caratterizzato da solchi che si intersecano e che modulano la superficie piana, creando chiaroscuri e giochi di luce. Grazie alle modanature, Wave diventa una superficie scolpita e dinamica, che integra le porte a battente, celandole

Boiserie e pareti attrezzate che integrano le porte a battente, collezione Doga di Gianluca Santambrogio per Res Boiserie and wall units that integrate the swing doors, Doga collection by Gianluca Santambrogio for Res

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Design TENDENZE

Boiserie e pareti attrezzate che integrano le porte a battente, collezione Singly di Gianluca Santambrogio per Res Boiserie and wall units that integrate the swing doors, Singly collection by Gianluca Santambrogio for Res

Res, Singly su disegno di Gianluca Santambrogio è un concetto avanzato di gestione degli spazi, per la casa, l’ufficio o altri spazi commerciali o per l’ospitalità. La boiserie consente di realizzare anche pareti autoportanti, che contengono porte a battente e pareti posizionate come rivestimenti dei muri. Box sospesi e mensole, arricchiscono e completano le pareti della boiserie con dettagli e finiture coordinate. Il risultato è una parete continua che nasconde i diversi passaggi, una superficie unica che può essere rivestita in legno, su richiesta anche accostato ad altri materiali. La boiserie Singly può essere accostata anche alla boiserie Wave, per layout completamente personalizzabili, con elementi di diverse forme e finiture, abbinabili tra loro in diverse tonalità. 54


Design TENDENZE

THE CHARM OF CONTEMPORARY BOISERIE Thanks to the many possible combinations, the boiserie is an extremely flexible element, which gives personality to different furnishings, adapting to different styles. With its multiple declinations, Res’ boiseries allow you to create coordinated looks throughout the house, from the living room to the bedroom, integrating doors, wardrobes, open compartments, bookcases, TVs. The Doga collection, designed by Gianluca Santambrogio, is not a simple wooden cladding, but a system that designs the environments, thanks to complete walls, with suspended elements, containers, cupboards, for completely customizable compositions, with a strong expressive value, which can be complemented by led lights. Available in four different essences or with finishes on request, it also integrates switches and electrical sockets, wooden shelves, or with refined cabinet-making details. Also from Res, Wave by Massimo Cavana is a covering characterized by intersecting grooves that modulate the flat surface, creating chiaroscuro and plays of light. Thanks to the moldings, Wave becomes

a sculpted and dynamic surface, which integrates the swing doors, concealing them perfectly, and thus becomes a dividing wall, which hides the rooms and passages to corridors and corridors. The Wave wall is not just a decorative element, but a fundamental component of the interior architecture project, functional, as well as with a strong formal character. Finally, again from Res, Singly designed by Gianluca Santambrogio is an advanced concept of space management, for the home, office or other commercial spaces or for hospitality. The boiserie also makes it possible to create self-supporting walls, which contain swing doors and walls positioned as wall coverings. Suspended boxes and shelves enrich and complete the walls of the boiserie with coordinated details and finishes. The result is a continuous wall that hides the different passages, a single surface that can be covered in wood, on request also combined with other materials. The Singly boiserie can also be combined with the Wave boiserie, for completely customizable layouts, with elements of different shapes and finishes, which can be combined with each other in different shades.

Boiserie e sistema di pareti divisorie Wave di Massimo Cavana per Res Wave paneling and partition wall system by Massimo Cavana for Res

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Design TENDENZE

LE PARETI CHE CONTENGONO Un’idea per usare tutti gli spazi nascosti è Bigfoot®, il sistema modulare di arredo a scomparsa brevettato da Protek, 100% Made in Italy. Con Bigfoot®, case, uffici o altri ambienti aumentano lo spazio disponibile, sfruttando lo spessore delle pareti e l’abilità del progettista. Integrabile nel muro in fase di progettazione e ristrutturazione dell’immobile, appoggiato a una parete esistente, o indipendente e autoportante, Bigfoot® è disponibile in due versioni, Architectural, con il rivestimento in lastre di cartongesso o simili, e Interior, con predisposizione per il rivestimento in boiserie o pannelli rigidi (entrambe le versioni non richiedono concessione edilizia, velocizzando e semplificando l’installazione). Le pareti attrezzate con Bigfoot® possono accogliere diverse funzioni: da elementi più tradizionali e pratici come scarpiere, librerie, tavoli, letti, dispense, cappottiere, ripostigli, fino a mobili bar, elementi per il fitness o l’entertainment, o addirittura soluzioni per home office. Il sistema è disponibile in diverse finiture e colori, per adattarsi a ogni stile di interior design, e a diversi ambienti: residenziale, contract, hotellerie, nautica e ogni situazione in cui il muro non è più solo un muro, ma diventa un elemento di arredo che non si immaginava di avere.

THE WALLS THAT CONTAIN An idea for using all hidden spaces is Bigfoot®, the concealed modular furniture system patented by Protek, 100% Made in Italy. With Bigfoot®, homes, offices or other environments increase the available space, taking advantage of the thickness of the walls and the skill of the designer. It can be integrated into the wall during the design and renovation of the building, leaning against an existing wall, or independent and self-supporting, Bigfoot® is available in two versions, Architectural, with plasterboard or similar cladding, and Interior, with provision for cladding in boiserie or rigid panels (both versions do not require building permits, speeding up and simplifying installation). Walls equipped with Bigfoot® can accommodate various functions: from more traditional and practical elements such as shoe racks, bookcases, tables, beds, pantries, coats, closets, up to bar furniture, elements for fitness or entertainment, or even solutions for home office. The system is available in different finishes and colors, to adapt to any style of interior design, and to different environments: residential, contract, hotels, boating and any situation in which the wall is no longer just a wall, but becomes a piece of furniture. he never imagined he had.

Bigfoot®, sistema modulare di arredo a scomparsa brevettato da Protek Bigfoot®, modular concealed furniture system patented by Protek

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Design TENDENZE

Sistema di pareti attrezzate per area living Tao Day di Mauro Lipparini per Misuraemme

I MODULI DAL SEGNO GRAFICO Tao Day di Mauro Lipparini per MisuraEmme è una parete che si compone di moduli diversi, per essere assemblato come un puzzle, con diverse unità freestanding che assumono ogni volta un aspetto nuovo, oltre a poter essere integrate con il sistema di contenitori Maggie, composto da teche e vani a giorno o legno. Il pensile integrato offre molteplici possibilità compositive: è un elemento protagonista del living moderno, dall’appeal trasversale. La parete accoglie contenitori sospesi rivestiti di pelle scamosciata con cuciture a vista, piano in marmo e mensole in alluminio anodizzato con illuminazione integrata a led. Nel complesso, una parete versatile e flessibile, caratterizzata da essenzialità e rigore. 57

THE GRAPHIC MODULES Tao Day by Mauro Lipparini for MisuraEmme is a wall that is made up of different modules, to be assembled like a puzzle, with different freestanding units that take on a new aspect every time, as well as being able to be integrated with the Maggie storage system, consisting of display cases and open compartments or wood. The integrated wall unit offers multiple compositional possibilities: it is a leading element of modern living, with a transversal appeal. The wall hosts suspended containers covered in suede with visible stitching, marble top and shelves in anodized aluminum with integrated LED lighting. Overall, a versatile and flexible wall, characterized by essentiality and rigor.


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Lybre, libreria che ruota su se stessa, di Piero Lissoni per Lualdi Lybre, bookcase that rotates on itself, by Piero Lissoni for Lualdi

LA PARETE DIVISORIA A PROVA DI TOCCO Da quando è arrivata la pandemia, diversi gesti che prima facevamo con noncuranza non ci vengono più così spontanei, o comunque non siamo ancora tornati a comportarci con la stessa disinvoltura di prima. Per questo, soprattutto negli ambienti pubblici, diventerà sicuramente necessario ripensare agli spazi, alla loro ripartizione e, soprattutto, alla condivisione. Tuttavia, alcune aziende avevano già progettato elementi per arredo che consentono di ridurre al minimo il contatto con le superfici, senza perdere in eleganza e funzionalità. Lybre, disegnata da Piero Lissoni per Lualdi nel 2019, è un’imponente libreria rotante ad attivazione elettrica (con telecomando o fotocellula), che permette la chiusura/apertura tra due ambienti in modalità touchless. Lybre, in quest’immagine nella versione con struttura in rovere fossile e fondale in seta color beige, è un esempio di come un progetto possa combinare creatività e funzionalità: l’uso di diversi materiali sapientemente accostati tra loro si armonizza con l’ingegnerizzazione che permette la rotazione di un mobile di così grandi dimensioni. Sempre da Lualdi, una parete modulare personalizzabile, che permette di avere spazi versatili, che si aprono e si chiudono a seconda delle esigenze. Progettato da Andrea Boschetti, il sistema Teatro viene presentato in versione rovere moka con inserti in bronzo. La parete divisoria Teatro è proposta sia nella versione ad ante libere (senza binario), sia in quella sincronizzata, dove una porta a bilico di spessore 55 mm, è configurabile in diversi sistemi di pannelli pivotanti centrali. La soluzione è proposta completa di perni

Sistema di pareti Teatro, di Andrea Boschetti per Lualdi Teatro wall system, by Andrea Boschetti for Lualdi

di fissaggio. Le porte hanno ante in legno e misure speciali; le varianti includono, tra l’altro, chiudiporta a pavimento con fermo a 90° e decoro in metallo bronzato (per la versione ante libere) e sistema motorizzato sincronizzato, telecomando e decoro in metallo bronzato (per la versione sincronizzata). Il sistema divisorio personalizzabile Teatro è previsto nella versione a due, tre, quattro, cinque o sei ante, con materiali, colori e pattern diversi. 58


Design TENDENZE

THE TOUCH-PROOF DIVIDING WALL Since the pandemic arrived, various gestures that we used to do carelessly no longer come to us so spontaneously, or in any case we have not yet returned to behave with the same ease as before. For this reason, especially in public environments, it will certainly become necessary to rethink spaces, their distribution and, above all, sharing. However, some companies had already designed furniture elements that allow them to minimize contact with surfaces, without losing elegance and functionality. Lybre, designed by Piero Lissoni for Lualdi in 2019, is an imposing rotating bookcase with electric activation (with remote control or photocell), which allows closing / opening between two rooms in touchless mode. Lybre, in this image in the version with fossil oak structure and beige silk backdrop, is an example of how a project can combine creativity and functionality: the use of different materials skillfully combined with each other harmonizes with the engineering that allows

the rotation of such a large piece of furniture. Also from Lualdi, a customizable modular wall, which allows for versatile spaces, which open and close according to needs. Designed by Andrea Boschetti, the Teatro system is presented in a mocha oak version with bronze inserts. The Teatro partition wall is offered both in the free-leaf version (without track) and in the synchronized version, where a 55 mm thick pivot door can be configured in different systems of central pivoting panels. The solution is offered complete with fixing pins. The doors have wooden doors and special measures; the variants include, among other things, a floor door closer with a 90 ° stop and a bronzed metal decoration (for the free door version) and a synchronized motorized system, remote control and a bronzed metal decoration (for the synchronized version). The Teatro customizable dividing system is available in the version with two, three, four, five or six doors, with different materials, colors and patterns.

Sistema di pareti Teatro, di Andrea Boschetti per Lualdi Teatro wall system, by Andrea Boschetti for Lualdi

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Design TENDENZE

LE PARETI ARCHITETTONICHE LT 40 di David Lopez Quincoces per Lema è un sistema modulare per le pareti dell’area living, che consente al tempo stesso di integrare funzioni negli arredi, e di progettare pareti dalla forte valenza architettonica. Il sistema, altamente personalizzabile, è formato da contenitori ed elementi a parete proposti in quattro configurazioni: a terra, madie, pensili, boiserie. Le quattro famiglie, liberamente mixate tra loro, ne caratterizzano l’architettura, insieme a una serie di elementi aggiuntivi, quali contenitori bifronte, panche ed elementi predisposti per l’alloggiamento di apparecchiature multimediali, top in marmo e pietra, box contenitori in legno o vetro, sistema di luci a led integrati. I contenitori hanno aperture push pull, per mantenere il disegno rigoroso ed essenziale. A questi componenti base si aggiungono i contenitori LT_FRAME: cornici in legno da appendere a parete, dal forte impatto grafico e cromatico, in due dimensioni e sei configurazioni predefinite, con elementi chiusi e vani a giorno arricchiti da luci a led, che ne esaltano il perimetro. Le composizioni sono completate da fianchi di finitura e top da 10 mm. La struttura interna è in Greyvelvet, materiale innovativo ultramatt, vellutato al tatto, e caratterizzato da un’elevata resistenza all’usura. Gli elementi singoli possono essere accostati al contenitore con seduta, così da formare isole multifunzione con contenitori chiusi, sedute, teche, cassetti, cassettoni, vani con ante e ripiani.

THE ARCHITECTURAL WALLS LT 40 by David Lopez Quincoces for Lema is a modular system for the walls of the living area, which at the same time allows you to integrate functions into the furnishings, and to design walls with a strong architectural value. The highly customizable system is made up of containers and wall elements available in four configurations: free-standing, sideboards, wall units, and boiserie. The four families, freely mixed with each other, characterize the architecture, together with a series of additional elements, such as double-faced containers, benches and elements designed to house multimedia equipment, marble and stone tops, wooden storage boxes or glass, integrated led light system. The containers have push-pull openings, to maintain the rigorous and essential design. To these basic components are added the LT_FRAME containers: wooden frames to hang on the wall, with a strong graphic and chromatic impact, in two sizes and six predefined configurations, with closed elements and open compartments enriched by Led lights, which enhance the perimeter. The compositions are completed by finishing sides and 10 mm tops. The internal structure is in Greyvelvet, an innovative ultra-matt material, velvety to the touch, and characterized by high wear resistance. The single elements can be combined with the container with seat, so as to form multifunctional islands with closed containers, seats, display cases, drawers, chests of drawers, compartments with doors and shelves.

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Dettaglio della boiserie LT 40, di David Lopez Quiconces per Lema, in finitura W line Detail of the LT 40 boiserie by David Lopez Quiconces for Lema, in W line finish


Design TENDENZE

Boiserie LT 40 di David Lopez Quiconces per Lema, in finitura W line Boiserie LT 40 by David Lopez Quiconces for Lema, in W line finish

Boiserie LT 40, di David Lopez Quiconces per Lema, in finitura Noce L Boiserie LT 40 by David Lopez Quiconces for Lema, in Noce L finish

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Design TENDENZE

IL CLASSICO REINVENTATO La libreria Load-it, progettata da Wolfgang Tolk con il Centro Ricerche e Sviluppo nel 1995, quest’anno viene presentata in una nuova variante, con mensole in acciaio e pannelli a muro in canneté naturale, alternativamente a righe orizzontali e verticali, che creano un quadro materico alla parete che può arrivare fino a terra, e viene completato dal piano sospeso in hemlock tinto nero, per trasformarsi in una raffinata area tv. Un progetto ingegnoso, che oggi viene valorizzato dall’illuminazione: il faretto orientabile con accensione e spegnimento touch è posizionabile a piacere lungo il profilo elettrificato presente sotto la mensola grazie all’attacco magnetico, e permette di illuminare in modo tecnico e museale gli oggetti esposti sulle mensole. Per un living perfettamente attrezzato, Porro propone anche le pareti attrezzate System, disegnate da Piero Lissoni con il Centro Ricerche Porro, anch’esse reinterpretate con uno stile minimal contemporaneo, grazie all’inserimento della paglia intrecciata, inserita sullo schienale del vano dalla luce più ampia. La grande composizione System, in essenza eucalipto, è formata da una base a cassetti, sormontata da una lunga mensola, su cui si può appoggiare la tv, o ci si può sedere, grazie a un cuscino in pelle in pelle trapuntato; da una una fascia centrale vuota con fondale rivestito in paglia intrecciata, dalla texture delicata e non invadente che si sposa alla perfezione con il legno, e dalle vetrine superiori in cristallo trasparente. La composizione è completata da illuminazione con led. Libreria System di Piero Lissoni + Centro Ricerche Porro per Porro System bookcase by Piero Lissoni + Porro Research Center for Porro

Boiserie Load-it di Wolfgang Tolk + CRS per Porro Load-it boiserie by Wolfgang Tolk + CRS for Porro

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Reinventing classics The Load-it bookcase, designed by Wolfgang Tolk with the Research and Development Center in 1995, is presented this year in a new variant, with steel shelves and wall panels in natural grosgrain, alternating with horizontal and vertical lines, which create a material painting on the wall that can reach the ground, and is completed by the suspended top in black-stained hemlock, to transform into a refined TV area. An ingenious project, which today is enhanced by lighting: the adjustable spotlight with touch on and off can be positioned as desired along the electrified profile under the shelf thanks to the magnetic attachment, and allows the exhibits to be illuminated in a technical and museum way. on the shelves. For a perfectly equipped living room, Porro also offers the System wall units, designed by Piero Lissoni with the Porro Research Center, also reinterpreted with a contemporary minimal style, thanks to the insertion of woven straw, inserted on the back of the compartment with the most light. wide. The large System composition, in eucalyptus essence, is made up of a base with drawers, surmounted by a long shelf, on which you can place the TV, or sit down, thanks to a leather cushion in quilted leather; from an empty central band with a backdrop covered in woven straw, with a delicate and unobtrusive texture that blends perfectly with the wood, and from the upper showcases in transparent glass. The composition is completed by LED lighting.


Design TENDENZE

Boiserie con mensole e soffitto coordinato in rovere di Garofoli Boiserie with shelves and coordinated ceiling in Garofoli oak

IL TOTAL LOOK COORDINATO Nell’interior design di Garofoli, la boiserie è parte integrante del progetto, e può essere coordinata a pavimento e soffitto. Il progetto degli interni, secondo Garofoli, deve offrire colori identici, materiali e finiture omogenee accostabili tra loro, che assicurano continuità e compatibilità tra le porte, i pavimenti in legno, le pareti attrezzate, gli elementi divisori, i pannelli di rivestimento e le ante delle armadiature. Le boiserie Garofoli possono essere bugnate, a doghe, lisce, e gli stessi listoni che si posano come parquet possono essere posati anche come rivestimenti sulle pareti o sul soffitto. Il risultato è un progetto di interni decorativo e funzionale al tempo stesso, che dona calore agli ambienti, e crea atmosfere calde e raccolte, in diversi stili, essenziale, minimale, o più tradizionale.

Matching total look In Garofoli’s interior design, the boiserie is an integral part of the project, and can be coordinated with the floor and ceiling. According to Garofoli, the interior design must offer identical colors, homogeneous materials and finishes that can be combined with each other, which ensure continuity and compatibility between the doors, wooden floors, equipped walls, dividing elements, cladding panels and doors. of the wardrobes. The Garofoli boiserie can be rusticated, slatted, smooth, and the same planks that are laid as parquet can also be laid as coverings on the walls or ceiling. The result is an interior design that is decorative and functional at the same time, which gives warmth to the rooms, and creates warm and cozy atmospheres, in different styles, essential, minimal, or more traditional.

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