Scienza e Tecnica Lattiero-Casearia n.5 ottobre 2020

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DIRITTO TECNICAE ROVESCIO PROFESSIONI

Una vita da Tecnologo alimentare vissuta nella filiera del latte Francesca De Vecchi Tecnologa alimentare

A

ntonio Fierro è responsabile Ge-

E poi?

stione Qualità di Centrale del latte

E poi la passione. Quella che io chiamo “la fa-

di Brescia Spa. Una vita da tecno-

me” o “lo sguardo della tigre” (lo dice con fare

logo alimentare. “Non avrei potuto fare altro

ironico, ndr), che è sempre importante nella

- dice ad un certo punto dell’intervista -.

vita, e a maggior ragione in ambito lavorativo.

Penso sia uno dei lavori più belli al mondo”.

Significa essere curiosi, voler capire; significa

Non stupisce quindi che per parlare di sé

avere la caparbietà di applicarsi per compren-

come professionista, Antonio Fierro parta

dere i fenomeni. Che è diverso dall’essere

dalla scuola e dall’importanza di una solida

competitivi o arrivisti, dal voler primeggiare.

cultura di base, anche in ambito tecnico.

Implica invece passare ore del proprio tempo a studiare. Ecco, se e quando accade tutto ciò, ci si può considerare sulla strada giusta.

Io credo poco nella specializzazione spinta,

Quale è stato il suo percorso di studi?

cioè nella formazione tipicamente anglosas-

Mi sono laureato in scienze delle preparazio-

sone. Penso piuttosto sia importante avere

ni alimentari e poi ho ottenuto l’abilitazione

l’iniziativa personale ma imparato la “pazien-

una solida preparazione generale, tecnica o

come tecnologo alimentare. Ho cominciato

za” di dare il tempo alle cose, in un ambito

umanistica che sia. Acquisire bene le nozio-

a lavorare nella pubblica amministrazione,

complesso e spesso rallentato dalla buro-

ni di chimica, matematica, fisica, per le pro-

poi ho fatto il libero professionista, quindi ho

crazia. Da libero professionista e poi impren-

fessioni tecniche, si rivela sempre una ric-

aperto un’azienda. Dopo averla venduta so-

ditore ho imparato l’importanza del confron-

chezza, anche se da studente non si riesce

no entrato in Centrale del Latte di Brescia.

to continuo con se stessi e con gli altri e la

a coglierne fino in fondo l’utilità. Ognuno di

responsabile Gestione Qualità Centrale del Latte di Brescia

perseveranza, la costanza, il “mai tirarsi in-

Un percorso quasi completo. Cosa ha imparato da ognuna di queste esperienze?

dietro”. In azienda - che è la dimensione che

trovarsi senza gli strumenti per capire la

Dalla pubblica amministrazione ho in parte

distanti senza mai comunque mortificare la

complessità delle situazioni e dei processi.

sofferto la mancanza di riconoscimento per

qualità e la correttezza del lavoro. La nostra

noi è a sé ovviamente, ma la scuola deve garantire una solida preparazione di base, senza la quale un professionista rischia di

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ANTONIO FIERRO

Quindi, quanto è importante la scuola nel lavoro che si sceglierà di fare?

OTTOBRE/2020

ad oggi preferisco - ho capito il valore del “compromesso”, che concilia istanze anche


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