V I TA Q U OT I D I A N A
La stampa contro i migranti Nella seconda metà del XIX secolo le vignette delle riviste statunitensi denigravano chi arrivava dall’Irlanda o dalla Cina za anglosassone e di religione protestante era inquieta per l’avvento massiccio di genti povere e poco istruite, che parlavano altre lingue e professavano religioni diverse: i cattolici irlandesi o italiani, i cinesi, gli ebrei dell’Europa orientale. Nessuno di loro avrebbe mai rappresentato la “famiglia americana”. Una simile inquietudine trovò terreno fertile nella stampa, in particolar modo nei periodici che, soprattutto grazie alle vignette, s’imposero tra le classi urbane medie e alte. A quell’epoca la fotografia non era ancora sfruttabile, e l’illustrazione cercava di dare una rappresentazione visiva degli eventi più sensazionali e importanti.
Satira anti-irlandese Fu in special modo il cosiddetto political cartoon, la satira politica disegnata, a conquistare l’interesse dei lettori. Settimanali d’informazione come il Frank Leslie’s Illustrated News
CARTOON O VIGNETTE NEGLI STATI UNITI le immagini satiriche o umo-
BRIDGEMAN / ACI
ristiche sono dette cartoon. Il termine deriva dall’italiano “cartone”, il supporto cartaceo usato per lo studio preparatorio di un affresco. La parola “vignetta” proviene invece dai tralci di vite che ornavano gli antichi manoscritti. COPERTINA DELLA RIVISTA SATIRICA STATUNITENSE PUCK.
IL CARTOON di Thomas
BRIDGEMAN / ACI
N
egli anni settanta del XIX secolo le ondate migratorie che dall’Europa giungevano a New York avevano già assunto una dimensione di massa. Quasi tre milioni di persone entravano negli Stati Uniti e in gran parte andavano a ingrossare le file della forza lavoro industriale. Un operaio su tre era un immigrato e nel decennio successivo, quando gli arrivi superarono i cinque milioni, in città come Chicago i nuovi approdati costituivano la maggioranza della popolazione. Il mondo della manodopera non qualificata fu sempre più percepito, nonché rappresentato, come qualcosa di alieno alla realtà americana. Sebbene gli Stati Uniti fossero una nazione d’immigrati fin dalle origini coloniali, alla fine del XIX secolo la situazione sembrava essere diversa, almeno dal punto di vista dei cittadini benestanti ormai radicati da tempo nel Paese. La borghesia di ascenden-
Nast ricostruisce la battaglia campale che ebbe luogo a New York il giorno di San Patrizio del 1867.
e l’Harper’s Weekly allargarono il proprio pubblico grazie ai cartoon. Fu in particolare il caso dell’Harper’s, che per anni sarà la speciale bacheca di Thomas Nast, uno dei cartoonist più importanti della storia americana. Da fervente sostenitore del partito repubblicano, Nast attaccò senza tregua la corruzione dell’amministrazione democratica di New York. E poiché questo partito poteva contare su un solido sostegno elettorale da parte degli irlandesi – una forza di fede cattolica che riscuoteva un certo consenso – nelle sue caricature Nast si accanì proprio contro di loro.