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Daniela Forcella: “Aritmie”

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Lugana D.O.C

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DANIELA FORCELLA

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“ARITMIE”

8-18 NOVEMBRE

Ph Credit Valerio Brambilla SPAZIO BIG SANTAMARTA Via Santa Marta 10, Milano

n principio fu il cuore, declinato in molteplici versioni. Daniela Forcella è sperimentatrice eclettica di tecniche, forme, materiali. Inizia un percorso di ricerca che la porta, oggi, al terzo ciclo di lavori monocromi presenti in questa mostra. […] Nelle esperienze di Daniela Forcella c’è, in particolare, un viaggio in Israele che l’ha portata a riflessioni profonde sull’idea di conflitto, di spiritualità, di contraddizioni sociali, e i suoi lavori del periodo ne sono un’autentica testimonianza. Quando sono entrata nel suo studio per la prima volta me ne ha subito parlato, esprimendo le sue sensazioni e dicendomi quanto avevano influito sulla sua

«I ricerca. Con questo spirito si entra a poco a poco in una serie di lavori scuri, neri, grigi, bruni, mossi da segni che a volte sembrano le tracce di pneumatici, ferite che, se osservate da diverse angolazioni, generano delle vibrazioni visive. Linea, luce, ombra, colore e un’ampia possibilità di minime varianti sono il risultato

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delle emozioni, degli stati d’animo, ed è per questo che si esprimono attraverso cicli di lavori, come quelli realizzati recentemente in esiti monocromi: bianco, rosso, nero. In alcuni casi la superficie bidimensionale si inarca e crea una volumetria inaspettata, con la possibilità di creare anche dittici suggestivi. La pittura diventa, così, esperienza tridimensionale. […] Daniela Forcella racconta le proprie emozioni, quegli stati d’animo che la portano a compiere il gesto animato da una ossessione positiva e costruttiva, quella indispensabile all’artista per dare vita alla sua interiorità nello spazio che è il luogo mentale e fisico, universo di valori, quelli nei quali l’opera d’arte si significa. Rudolf Arheim parla della nostra incapacità di pensare uno spazio chiuso e nello stesso tempo aperto. Noi dobbiamo, dunque, pensarlo, solo astrattamente. L’arte non è un puro esercizio formale. È, invece, un’espressione della mente e, soprattutto, quella che viene definita arte concettuale, possiede al suo interno la volontà dell’artista di esprimere un pensiero, cioè di far lavorare la mente e non solo l’occhio. Per questo il segno, così come il colore, ci libera ormai dal vincolo di fermarci ad una immagine, alla descrittività, per quanto l’esercizio della monocromia è oggi praticato da molti artisti contemporanei che non cercano più una corrispondenza con gli aspetti fenomenici della natura, come fu, invece, per i pittori impressionisti, ma cercano l’essenza. In questa riflessione non voglio certamente escludere a priori dal concettuale la presenza di una figurazione per arrivare a parlare di Cèzanne “astratto o figurativo”, o a sottolineare che l’arte astratta è “concreta”. Daniela Forcella interpreta il proprio tempo, non si guarda indietro, anzi, il suo sguardo si proietta sempre in avanti. La superficie è come una pelle e la pelle è lo specchio, l’identità più visibile della nostra persona. La pelle invecchia con noi, è la nostra carta di identità. I segni che Daniela Forcella muove sulla superficie sono delle impronte, create con diverse tecniche molto elaborate […]». Vittoria Coen

La mostra “Aritmie” di Daniela Forcella, a cura di Vittoria Coen, organizzata in collaborazione con Marco Cerruti e con il sostegno di OMR Group e BIG (Broker Insurance Group), sarà inaugurata a Milano il 7 novembre alle ore 18, presso lo Spazio Big Santamarta. Si potrà visitare fino al 18 novembre.

Informazioni e contatti: www.danielaforcella.it

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