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Il letargo delle tartarughe

Dr. Ferdinando Asnaghi Medico Veterinario Specialista in Patologia e Clinica Animali da affezione Centro Veterinario Asnaghi Anselmi Cascina Sedone, 10 - Zerbolò - PV

Siamo arrivati ad ottobre e, con l’arrivo di questa stagione, molti animali, tra cui alcune specie di tartarughe e testuggini, vanno in letargo (o ibernazione). Rappresenta per la tartaruga il periodo più delicato dell’anno e, se non si prendono adeguate precauzioni, le nostre bestiole rischiano di morire. Il letargo induce le tartarughe a un lungo periodo di sonnolenza e inappetenza che, accompagnato ad un sostanziale calo dell’attività metabolica, consente alle bestiole di sopravvivere in quei periodi in cui le condizioni ambientali diventano più rigide e viene a ridursi drasticamente l’intensità e la durata (in inverno i giorni sono più corti) dell’irradiazione solare, così importante per la loro esistenza, nonché la disponibilità di cibo: cessa la digestione, si riduce il flusso sanguigno e il sistema immunitario diventa meno efficace o addirittura inesistente. A causa di questi cali metabolici, molte malattie possono svilupparsi senza alcun controllo e piccoli disturbi latenti o cronici possono facilmente degenerare in malattie gravi e provocarne addirittura la morte. Per queste ragioni, non si deve mai, lasciare andare in letargo tartarughe o testuggini malate o ferite. Ma con il termine letargo, si indica anche, erroneamente, quel periodo in cui le tartarughe nate e cresciute in cattività, a seguito delle variazioni di umidità e temperatura che precedono l’inverno, cadono in uno stato di sonnolenza ed inappetenza simili a quelle proprie del vero letargo. Il letargo non è strettamente necessario per la salute e il benessere delle tartarughe. Sicuramente, questa pratica non si applicherà laddove la temperatura non scende sotto i 10°C (per esempio nella vostra casa) e nel caso di esemplari giovani, per cui risulta troppo pericolosa. L’unica circostanza in cui un allevatore può prendersi seriamente la briga di ibernare le sue bestiole è nel caso in cui abbia l’intenzione di farle riprodurre. Infatti, il letargo svolge un’importante funzione riequilibratrice per il ciclo riproduttivo di tutti i rettili. Ma attenzione, perchè non tutte le tartarughe vanno in letargo! • Le testuggini terrestri richiedono solitamente un rifugio con un basso tasso di umidità e al riparo da pioggia o allagamenti. • Le tartarughe semi-acquatiche presentano di solito una buona tolleranza verso l’umidità ma non sopportano assolutamente il vento e il freddo. • Le tartarughe acquatiche richiedono un ampio stagno per poter andare in letargo. • Le tartarughe esotiche, in genere, non vanno in letargo. Se sentite le vostre testuggini muoversi nella scatola, accertatene subito la ragione. Se una tartaruga dovesse svegliarsi dal letargo prima del tempo, può essere sintomo che c’è qualcosa che la disturba (occorre spostarla) o che l’animale sia malato (verificatene lo stato di salute generale) oppure che non abbia una sufficiente riserva di grasso per portare a termine il letargo (pesatela: non deve aver perso più dell’1%/mese del suo peso normale): in tali casi occorre interrompere immediatamente l’ibernazione.

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