2 minute read
Paola Severino: «Bisogna disciplinare subito l’AI anticipando il futuro»
HITECH/Innovazione&Futuro
La professoressa, ex ministro della Giustizia, era intervenuta, qualche mese fa, alla presentazione del libro da lei curato “Intelligenza artificiale. Politica, economia, diritto, tecnologia”. Vi riproponiamo questo interessante articolo della giornalista Alessia Cruciani.
Advertisement
PAOLA SEVERINO: «BISOGNA DISCIPLINARE SUBITO L’AI ANTICIPANDO IL FUTURO»
ino a poco tempo il tema dell’intelligenza artificiale era riservato a pochi mentre oggi, soprattutto in seguito allo scoppio del conflitto ucraino, siamo tutti interessati e guardiamo con terrore al rischio che una macchina intelligente possa scatenare una guerra mondiale solo perché ha male interpretato un segnale». A sostenerlo è l’ex ministro della Giustizia Paola Severino, attuale presidente SNA e vicepresidente della Luiss Guido Carli intervenendo all’Istituto Affari Internazionali di Roma per la presentazione del libro “Intelligenza artificiale. Politica, economia, diritto, tecnologia” da lei curato. Un’opera collettanea a cui hanno contribuito, oltre alla stessa professoressa, anche il teologo Paolo Benanti, il professore di Computer Science alla Luiss Giuseppe Italiano, il consigliere giuridico del ministro dell’Economia Antonio Malaschini, il filosofo Sebastiano Maffettone, il prorettore della Luiss Stefano Manzocchi, il ricercatore del Cnr Enrico Prati, l’economista Livio Romano. «Da un punto di vista giuridico, bisogna non solo stare dietro ai tempi di sviluppo dell’AI ma addirittura precederli per capire dove andrà - continua Severino -. Si parla di giudice robot, auto a guida autonoma ma quali conseguenze ne possono derivare? La normativa americana ha già disciplinato l’uso delle macchine da guerra che usano l’AI, si tratta di una legislazione molto prudente, che mira a impe-
«F dire che un solo impulso della macchina, non correlato a un’azione umana, possa far esplodere una guerra nucleare. Bisogna disciplinare in anticipo la regolamentazione dell’AI: dobbiamo essere nel futuro per poter essere giuristi capaci di suggerire norme adatte a sviluppare tutto ciò che di utile può arrivare dal fenomeno». Insomma, i dati dell’AI devono essere utilizzati ma non possono essere la sola fonte di un giudizio. Infatti, soprattutto per quanto riguarda l’uso dell’AI in campo giudiziario, la professoressa Severino è sicura «che chiunque preferisca la completezza della valutazione umana rispetto a quella di un robot». E conclude con un’invocazione: «La tecnologia sta dando un grande contributo ma non può sostituire l’uomo che, deve controllare e programmare in maniera corretta: ma deve essere veloce e il suo pensiero deve essere proiettato in avanti».