Vivere con il reumatismo
Alimentazione
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Note redazionali Autrice
Christina Alder-Gasser, consulente nutrizionista HF
Coautori
Sybille Binder-Schai, consulente nutrizionista HF
e terapeuta delle sostanze vitali (capitolo «Che cos’altro
si può fare»)
Dr. Andreas Krebs e Dr. Catherine Thiel-Kummer
(capitolo «Osteoporosi»)
Barbara Zindel, fisioterapista diplomata/fisioterapista del
lavoro (capitolo «Movimento e digestione»)
Realizzazione
pourquoi-pas design, Zurigo
Fotografie
Geri Krischker, Zurigo
Direzione di progetto Dr. Claudia Hagmayer, Lega svizzera contro il reumatismo Editore
© by Lega svizzera contro il reumatismo
Terza edizione rivista e aggiornata 2011
ISBN 978-3-033-01438-1
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Indice
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Introduzione
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Perché ha senso una selezione mirata di alimenti
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Consigli pratici in caso di patologie infiammatorie
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Artrosi – l’importanza del movimento per le articolazioni
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Fibromialgia – curare le proprie esigenze
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Osteoporosi – conservare la massa ossea
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Gotta – mangiare bene senza conseguenze
29
Che cos’altro si può fare
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Movimento e digestione
41
Aiuti intelligenti in cucina
46
Modello di menu settimanale
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Ricette
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Quadro degli alimenti
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Lega contro il reumatismo / Suggerimenti bibliografici
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Indirizzi utili
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Introduzione
Mangiare è necessario e allo stesso tempo bello. Mi auguro che questo opuscolo vi convinca a prestare la dovuta attenzione ai lati piacevoli del mangiare a dispetto dei reumatismi. Più gustosi, eccitanti e variati saranno i vostri pasti, maggiore sarà la forza e la gioia di vivere che riuscirete a trarne. Nel capitolo «Ricette» troverete numerosi suggerimenti e diverse proposte concrete. Le informazioni mediche attinenti al tema e gli accorgimenti dietetici concreti vi aiuteranno nella scelta degli alimenti che hanno un effetto positivo sul vostro quadro clinico. Piccoli passi Qualsiasi mutamento di rado avviene dall’oggi al domani e anche una variazione del regime alimentare richiede molto tempo e pazienza. Possono essere necessarie alcune settimane prima che il corpo reagisca. Seguite la regola dei piccoli passi. Iniziate facendo il passo che vi risulta più facile, ma fatelo!
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I pasti hanno a che fare con il tempo Il tempo che occorre per fare la spesa, cucinare e riunirsi a tavola per i pasti è un modo di passare il tempo che ha un grande valore intrinseco. Infatti ci offre la possibilità di esprimere il senso di responsabilità e l’amore verso noi stessi e verso gli altri. Almeno di tanto in tanto, i pasti possono essere una sorta di oasi: tempo per masticare – tempo per se stessi – tempo per incontrare gente. La cultura del mangiare e l’ospitalità Il mangiare ci lega al luogo in cui viviamo e contribuisce a formare la nostra identità. Gli alimenti e le specialità locali e regionali ci fanno sentire più radicati nel nostro territorio. Tenendo in grande considerazione le vecchie ricette di famiglia e trasmettendo ai vostri nipoti le vostre abitudini conviviali, contribuirete a contrastare la perdita generale di cultura gastronomica. «Tutte le cose importanti accadono a tavola», recita un antico proverbio.
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Vivete l’ospitalità nel modo che vi è più congeniale. La parola «compagno» deriva dal latino «cum pane». Condividete il pane con numerose persone diverse. Non deve per forza essere sempre un menu di cinque portate. Fare la spesa Mangiare ci lega agli alimenti, alla loro origine e alle loro condizioni di produzione. A tavola ritroviamo sempre anche il mondo in cui viviamo. Se possibile, scegliete alimen-
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ti naturali, prodotti con sistemi corretti, con i quali sentite di avere una relazione. Andare a fare la spesa a piedi vi offre l’opportunità di fare un po’ di moto. Fare la spesa frequentemente è preferibile alla spesa grossa fatta ogni tanto. Questo vi permette di ridurre il peso da trasportare e di aumentare allo stesso tempo l’apporto di vitamine acquistando cibi freschi.
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Riconoscenza Mangiare ci lega alle stagioni e a tutto il creato. Festeggiando le prime ciliege mature o raccogliendo aglio orsino fresco all’inizio della primavera ci sentiamo parte dell’universo. Questo ci apre i sensi, risveglia la nostra gioia di vivere e la nostra riconoscenza. In questo modo forse riusciamo a riscoprire il significato originario della parola dieta (dal greco «Diaita» = stile di vita sano).
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Forse vi sarà già capitato in mano questo opuscolo, anche se non soffrite di reumatismi. Le nostre cure dietetiche coincidono in massima parte con il tipo di ali mentazione mediterranea consi gliata in generale: frutta fresca e verdura in abbondanza, erbe aromatiche, olio di oliva, cereali, legumi e un po’ di pesce. Questi suggerimenti sono indicati anche per la prevenzione di problemi cardiocircolatori e di peso. Lascia tevi ispirare dalle nostre ricette e al posto della carne scegliete una nuova pietanza a base di verdura.
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Perché ha senso una selezione mirata di alimenti
L’alimentazione può avere effetti positivi sulle patologie reumatiche. Con una buona scelta di alimenti e alcune nozioni di base è possibile fare del bene alla propria salute senza rinunciare al gusto. Un’alimentazione monotona a lungo andare comporta grandi svantaggi. Molti pazienti colpiti da reumatismi rinunciano a molte cose come
misura preventiva oppure consumano più generi voluttuari come forma di compensazione dei loro dolori, in entrambi i casi corrono il rischio di uno stato di carenza. Questo stato genera ulteriori svantaggi in termini di salute. Vale dunque la pena, in linea di massima, porre attenzione ad un’alimentazione equilibrata, oltre che agli accorgimenti dietetici in base al quadro clinico specifico.
Consigli di carattere generale I carboidrati ci servono come carburante e dovrebbero costituire il 40–55 percento circa dell’intero apporto energetico. Sono preferibili
i carboidrati complessi, cioè allo stato naturale, con un’elevata percentuale di fibre e minerali. I carboidrati raffinati – farina bianca e zucchero –
Composizione ideale delle calorie Carboidrati (cereali integrali, patate, riso, verdura, frutta)
40–55 %
Proteine animali (carne, pesce, uova, latticini)
7–15 %
Proteine vegetali (legumi, tofu, cereali, patate)
7–15 %
Grassi (pesce, carne; olio di oliva, olio di colza, olio di noce e olio di lino)
max. 35 %
Apporto necessario di liquidi Tutti i giorni almeno 1 litro e mezzo di acqua o di tisana non dolcificata
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possono essere considerati alla stregua di alimenti voluttuari e quindi dovrebbero comparire di rado nell’alimentazione. Cereali integrali, patate, riso, verdura e frutta vi danno un elevato senso di sazietà e vi permettono di riempire già metà piatto. Le proteine sono necessarie come elemento per rinnovare tutte le cellule dell’organismo. Dovrebbero costituire circa il 15–30 percento dell’alimentazione quotidiana ed essere per metà di origine animale (carne, pesce, uova, latticini) e per metà di origine vegetale (legumi, cereali, patate). Questa proporzione si ottiene semplicemente mangiando due volte alla settimana legumi o tofu al posto della carne e inserendo la verdura come pietanza principale nel vostro menu. Valore biologico: Un’oculata combinazione di alimenti consente di sfruttare meglio gli elementi proteici per l’organismo. Mangiate i cereali insieme alle lenticchie, il mais insieme ai fagioli, le patate
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insieme alle uova, i fiocchi d’avena insieme alle noci e al latte. Nel capitolo «Ricette» troverete diverse proposte per il vostro menu. I grassi vi servono tra l’altro anche per assorbire le vitamine liposolubili. I grassi non dovrebbero superare il 35 percento delle calorie totali. Nei paesi industrializzati, a causa dei grassi nascosti, la percentuale sale spesso fino al 45 percento. Eccettuati i grassi provenienti dal pesce, sono da sconsigliare i prodotti animali ricchi di grassi, primi fra tutti gli insaccati. Tuttavia non è nemme no obbligatorio rinunciare completamente alla carne, dato che fornisce ferro e proteine preziose. Gli oli vegetali contengono acidi grassi che il corpo non riesce a produrre da solo e che quindi devono essere assunti con l’alimentazione. L’olio d’oliva e l’olio di colza per le pietanze cucinate a caldo, l’olio di noce e l’olio di lino per le pietanze preparate a freddo contengono una miscela di acidi grassi utile per chi soffre di reumatismi. Dato che
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questi acidi grassi sono stretta mente legati al processo infiammatorio, ne parleremo diffusamente più avanti. Vitamine e sostanze minerali sono necessarie per diversi processi metabolici nell’organismo. Il loro fabbisogno cresce in presenza di infiammazioni e quindi è particolarmente importante per i malati di reumatismi mangiare le cinque porzioni di frutta e verdura consigliate, distribuite sull’arco della giornata. Se mangiate ogni giorno qualcosa di verde, di rosso e di giallo con l’aggiunta di erbe aromatiche fre-
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sche, otterrete una buona miscela che vi darà anche gusto. Insieme ai prodotti integrali vi garantirete così anche l’apporto della quantità necessaria di fibra. Ogni giorno vi serve inoltre almeno 1litro e mezzo di liquidi, a maggior ragione se assumete dei farmaci. Una buona regola, facile da ricorda re, è un bicchiere d’acqua o di tisana non dolcificata ogni ora. Le intolleranze alimentari sono relativamente frequenti fra i malati di reumatismi. Evitare interi gruppi di alimenti come forma di prevenzione
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(per esempio latte o cereali) è sconsigliabile, perchè può dare luogo a un apporto insufficiente di singole sostanze nutritive. In caso di reazioni ricorrenti è consigliabile eseguire un’indagine accurata per escludere un’allergia alimentare. Se per circa due mesi tenete nota della vostra alimentazione e dei vostri disturbi e poi ne parlate con un esperto, questo vi potrà aiutare
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ad oggettivare le osservazioni fatte. Le vostre intolleranze riguardano solo voi e non vanno generalizzate. Cercate di sviluppare un’amorevole attenzione verso le reazioni del vostro organismo. Nel tempo questo vi sarà di maggior aiuto che non il rinunciare ad alimenti che vi sono graditi per semplice paura.
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Motivi medici per una scelta mirata di alimenti – alcuni principi teorici Metabolismo infiammatorio Acidi grassi graditi Acido alfa-linoleico
Olio di colza, olio di nocciola, olio di lino
Acido eicosapentaenoico
Pesce di mare ricco di grassi
Acido gammalinoleico
Olio di borragine, olio di enotera, olio di semi di sesamo e di zucca
Acidi grassi non graditi Acido arachidonico
Carne grassa, salsicce, interiora, uova, latticini grassi
Acido linoleico
Olio di semi di girasole, olio di cardo, olio di germe di grano
L’acido arachidonico è un acido grasso Omega-6. È presente esclu sivamente in alimenti di origine animale ed è utilizzato nelle cellule dell’organismo per la formazione di mediatori infiammatori. Un apporto elevato di carne grassa, salsicce, interiora, uova e latticini grassi favorisce quindi il processo infiammatorio. Limitando il consumo di pietanze a base di carne a due volte la settimana e utilizzando latticini
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a basso contenuto di grassi si ottiene già una riduzione dell’acido arachidonico alla quantità auspicata, inferiore a 350 mg alla settimana (l’alimentazione media normale ne contiene circa 2000 mg). Per il contenuto di acido arachido nico degli alimenti di origine animale si veda la tabella a pagina 67.
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Anche l’acido linoleico è un acido grasso Omega-6 ed è presen te soprattutto nell’olio di semi di girasole, nell’olio di cardo e nell’olio di germe di grano. Rappresenta uno stadio preliminare dell’acido arachidonico e in caso di apporto elevato può inibire la formazione di sostanze antinfiammatorie (acido eicosapentaenoico EPA). Per questo motivo l’uso di questi oli sarebbe da evitare. Attenzione: maionese, condimenti pronti per insalate e margarina in generale sono ricchi di acido linoleico. L’acido alfa-linoleico è un acido grasso Omega-3 e si trova soprattutto nell’olio di colza, di nocciola e di lino. Può trasformarsi nell’antin fiammatorio EPA (acido eicosapentaenoico) e quindi dovrebbe essere consumato il più possibile. La formazione dell’acido arachidonico nell’organismo viene inibita anche in questo modo. Tracce di acido alfa-linoleico sono presenti anche nei semi di lino e in tutti i vegetali di colore verde. Per questo motivo carne, pesce, uova e formaggio
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provenienti da allevamenti biologici presentano un contenuto maggiore di questi acidi grassi. Per l’utilizzo pratico dell’olio di colza e di lino si veda il capitolo «Consigli pratici in caso di patologie infiammatorie». Acido eicosapentaenoico (EPA), il più importante acido grasso Omega-3, è presente quasi esclusivamente nell’olio di pesce, in maggior parte nel pesce di mare ricco di grassi. Per raggiungere una concentrazione sufficientemente elevata di EPA nelle cellule, sono consigliabili due porzioni di pesce alla settimana in concomitanza a una riduzione dell’apporto di acido arachidonico. Importante da sapere: dato che gli acidi grassi Omega-3 devono essere incorporati nella parete delle cellule, ci vogliono dalle quattro alle dodici settimane prima che si manifesti l’effetto prodotto.
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L’acido gamma-linoleico è presente nell’olio di borragine, nell’olio di enotera, nell’olio di semi di sesamo e di zucca. Anch’esso può essere utilizzato dall’organismo per costituire l’EPA come agente antinfiammatorio. L’olio di semi di sesamo e di zucca usato per condire l’insalata può favorire l’effetto degli oli di pesce.
prioritario, una somministrazione supplementare di ferro in generale ha poco senso e deve essere discussa con il medico.
Il ferro è contenuto nella carne e nel pesce, ma anche nel miglio, nell’avena, nella quinoa, nell’amaranto, nei legumi e nelle noci. Nelle malattie reumatiche infiammatorie, l’infiammazione blocca gran parte del ferro che così non è più disponi bile per la formazione del sangue. Il trattamento dell’infiammazione è
Antiossidanti (vitamina C ed E, selenio, zinco e rame) Nel processo infiammatorio si liberano prodotti metabolici aggressivi (radicali liberi) che nuociono all’organismo. In questo senso gli antiossidanti svolgono una funzione protettiva e il loro apporto deve essere aumentato.
Per effetto dei gastroprotettori, l’assunzione di caffè e tè nero ai pasti riduce ulteriormente l’assorbimento di ferro, al contrario la vitamina C lo migliora.
Apporto necessario di calcio e vitamina D Calcio tutti i giorni 1000–1500 mg
latticini, sesamo, noci, tofu, legumi, verdura verde, erbe aromatiche, prodotti integrali, acqua minerale
Vitamina D
si forma nella cute soprattutto dopo l’esposizione alla luce solare, perciò tutti i giorni andare all’aperto
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L’apporto di vitamina C e degli ele menti traccia zinco e rame si può coprire tramite un’alimentazione mirata con verdura e frutta in abbondanza, insalate, germogli, prodotti integrali, fiocchi di soia, avena e noci. Per la vitamina E e il selenio è da valutare l’introduzione di integratori alimentari. Vedasi pagina 33. Metabolismo osseo Per l’ossatura è necessaria una quantità di calcio pari a 1000– 1500 mg ogni giorno. Nei pazienti affetti da reumatismi sussiste l’ulteriore rischio di insorgenza di un’osteoporosi correlata all’assunzione di cortisone e alla limitazione del movimento (si veda anche pagina 25).
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I latticini sono la fonte di calcio più immediata. In caso di intolleranza ai latticini sono da prendere maggiormente in considerazione le fonti vegetali come sesamo, noci, tofu, legumi, verdura verde, erbe aromatiche e prodotti integrali. Anche alcune acque minerali sono ricche di calcio (vedere l’etichetta). Nella tabella a pagina 71 è riportato il contenuto di calcio di diversi alimenti. La vitamina D è necessaria per incorporare il calcio nelle ossa e per l’assorbimento del calcio nell’intestino. La vitamina D si trova in quantità limitate nel pesce grasso, nel latte, nel burro e nei funghi porcini. Dal momento che la maggior parte della vitamina si forma nella cute in seguito
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all’esposizione alla luce solare, è consigliabile tutti i giorni passare un po’ di tempo all’aria aperta (si veda anche pagina 26).
Alimenti da evitare: carne grassa, interiora, pesce, frutti di mare, alcool
Gotta – metabolismo dell’ acido urico La purina è presente nelle interiora, nella carne (anche brodo di carne), nel pesce e nei legumi. In caso di predisposizione ereditaria alla gotta, un consumo elevato di alimenti ricchi di purina può causare un deposito di cristalli di acido urico nelle articolazioni. A sua volta questo produce infiammazioni e i dolori ad esse correlati. Limitando la purina attraverso un’alimentazione adeguata, diminuisce la concentra zione di acido urico nel sangue. Anche l’alcool e i grassi influiscono sul livello dell’acido urico e quindi sull’insorgenza di un attacco di gotta (si veda anche pagina 29).
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Consigli pratici in caso di patologie infiammatorie
I consigli seguenti si riferiscono alle malattie reumatiche infiammatorie (artrite reumatoide, morbo di Bechterew, malattie del tessuto connettivo). Ma sono importanti
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anche per l’artrosi e il reumatismo delle parti molli. Indicazioni specifi che per l’osteoporosi e la gotta si trovano a pagina 25–30.
Più
Meno
Verdura, frutta
Carne, insaccati, interiora
Cereali integrali
Uova
Patate
Caffè
Legumi
Alcool
Pesce
Zucchero
Olio di colza, olio d’oliva, olio di lino, olio di noce
Olio di semi di girasole, olio di cardo, olio di germe di grano
Liquidi (acqua, tisana non dolcificata)
1. Mettete al primo posto gli alimenti vegetali! Nel programmare il vostro menu cominciate con le verdure di stagione e usatele, se possibile, per preparare un piatto principale. Lasciatevi ispirare dall’offerta del mercato locale. Proseguite con un’insalata di stagione, generosamente aromatizzata con erbe e germogli, e aggiungete anche frutti di vari
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colori. In questa maniera avrete coperto la maggior parte del vostro fabbisogno di vitamine. A questo punto aggiungete ancora cereali integrali, patate e legumi come contorno che sazia. Con questo approccio ponete già le basi di un sano comportamento alimentare. Per quanto riguarda i cereali, non dimenticate orzo, avena, miglio e mais.
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2. Proteine animali – scelte bene Non mangiate mai più di due porzioni di carne alla settimana. Cercate di mangiare carne magra di animali allevati all’aperto, che garantisce una composizione di acidi grassi migliore. È meglio invece rinunciare alla carne grassa, a insaccati e interiora. In questo modo risparmiate molto acido arachido nico e grasso superfluo. Con le uova (due alla settimana) potete inventarvi molte pietanze che vi permetteranno di fare a meno della carne. Le galline alimentate con semi di lino depongono uova con un contenuto maggiore di acido alfa-linoleico. Scegliete pasta e prodotti da forno senza uova e uti lizzate le uova così risparmiate per preparare per esempio una pietanza a base di patate e uova. Con i latticini a basso contenuto di grassi assunti tre volte al giorno coprite il fabbisogno di calcio. Grazie al contenuto di acido alfa-linoleico delle erbe alpine, il formaggio
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alpino genuino vanta la migliore qualità di grasso. Quindi prestate attenzione alla provenienza dei formaggi grassi. 3. Combinare bene le proteine vegetali Per assicurarsi un buon apporto di proteine nonostante le ridotte quantità di carne, è opportuno combinare tra di loro gli alimenti giusti. Solo così l’organismo può sfruttare in modo ottimale i singoli elementi proteici. Combinate riso e legumi nel dal bath indiano, mais e fagioli nell’in salata messicana, cereali e noci nella tradizionale focaccia e patate e uova nello sformato di patate. Con pietanze di questo genere è più facile rinunciare alla carne abituale. Maggiori informazioni al riguardo nel capitolo «Ricette». Anche il tofu appartiene alla catego ria delle proteine vegetali. Può essere lavorato a freddo o a caldo secondo il gusto personale. Lasciatevi ispirare dalla cucina asiatica.
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4. Consumare più pesce Il pesce contiene acidi grassi antinfiammatori, ragione per cui si consiglia di mangiare il pesce due volte alla settimana. Se mangiate una volta pesce di mare e una volta pesce locale, fate una scelta sostenibile anche dal punto di vista ecologico. Sul tema ecologia vi aiuta ad orientarvi l’etichetta MSC. Cercate di cucinare il pesce usando pochi grassi. Se scegliete il pesce impanato con maionese, l’effetto positivo degli acidi grassi sarà neutralizzato; se invece servite il pesce su un letto di verdure, avrete gli antiossidanti insieme agli acidi grassi buoni. Potete consumare anche pesce affumicato o tonno (in acqua salata) come insalata o insieme a verdura come salsa da accompagnare a prodotti da forno.
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5. Oli vegetali di alto valore nutritivo Per cucinare usate olio di colza e olio d’oliva. L’olio di colza è preferi bile per il suo contenuto di vitamina E e per la sua provenienza da produzione locale. Gli oli spremuti a caldo si possono usare per cucina re, quelli spremuti a freddo solo per la cucina a freddo, in quanto contengono ancora sostanze sensibili alle alte temperature. Per variare è adatto alla cucina a freddo anche l’olio di noce, di nocciola e di semi di zucca. L’olio di lino ha la composizione di acidi grassi più vantaggiosa, ma ha un gusto particolare molto forte. Non è adatto per cucinare. Si gusta meglio insieme al quark, allo yogurt o al succo d’arancia per colazione.
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Un cucchiaino di olio di lino al giorno copre già la metà del fabbisogno di acido alfa-linoleico. Da spalmare sul pane è meglio poco burro che una margarina vegetale con molto acido linoleico, e in più vi permette di guadagnare un altro po’ di vitamina D. I semi di zucca, i semi di lino, il sesamo, i semi di papavero, i gherigli di noce o le mandorle servono per arricchire la vostra insalata.
dolci e alcool tutti i giorni, ma di gustarli senza scrupoli nelle occasioni speciali. Tuttavia può avere un effetto benefico durante un attacco doloroso rinunciare agli alimenti voluttuari o ridurre il consumo di caffè a una o due tazze al giorno. Al di fuori della cucina ci sono anche altre fonti da cui trarre sollievo ed energia: per esempio ascoltare musica o fare un bagno caldo.
6. Alimenti voluttuari (caffè, alcool, zucchero, dolciumi) Per questi alimenti l’importante è la moderazione! L’orientamento prevalente è quello di non consumare
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Artrosi – l’importanza del movimento per le articolazioni
L’artrosi provoca il logoramento prematuro della cartilagine artico lare con conseguente deforma zione e irrigidimento dell’articola zione colpita. Il deterioramento della cartilagine può dare luogo anche a delle infiammazioni che si possono manifestare in taluni casi con un sensibile riscaldamento dell’articolazione. La sfida consiste nell’adottare un tipo di alimentazione gradevole, in grado di assicurare un buon apporto nutrizionale, di contrastare l’infiammazione e di ridurre l’ulteriore aggravio che il sovrappeso comporta per le articolazioni. Questo può voler dire abbandonare le care vecchie abitudini e iniziare a fare moto, anche in considerazione di nuove abitudini alimentari. Provvedimenti concreti Con l’artrosi sono utili tutti i prov vedimenti atti a contrastare le infiammazioni tramite una corretta alimentazione (vedasi capitolo «Consigli pratici in caso di patologie infiammatorie»). Inoltre
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si pone come alta priorità la riduzione del sovrappeso. Ogni chilo di peso in meno riduce il carico per le articolazioni e vi rende più mobili. È bene ricordare che mangiare lentamente e masticare con cura influisce sulla sensazione di sazietà e quindi anche sulla quantità di cibo che si assume.
È importate ridurre il sovrappeso.
Cercate di evitare di mangiare mentre svolgete altre attività e invece sedetevi sempre allo stesso posto, ben apparecchiato. Cercate nuove pietanze a base di verdure da inserire tra i vostri piatti preferiti. Circa due terzi del cibo consumato dovrebbero essere di origine vegetale, perché per bruciare i grassi è necessaria una quantità supplementare di vitamine e sostanze minerali (soprattutto vitamina C e magnesio).
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A volte si confonde il senso della fame con la sete. Se il vostro stomaco si fa sentire, rispondete bevendo del tè o acqua calda. Aspettate 10 minuti e poi mangiate, nel caso la fame non vi sia passata.
Se soffrite di artrosi senza essere sovrappeso, dovreste accertarvi di non avere un’alimentazione carente in particolare per quanto riguarda gli oli di alto valore nutritivo e un apporto sufficiente di proteine.
Perdere peso è un progetto a lunga scadenza. Gioite dei piccoli successi e non perdetevi d’animo se i chili non scendono di colpo. Può anche darsi che siate moderati nel mangia re, ma in compenso facciate troppo poco movimento.
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Fibromialgia – curare le proprie esigenze
La fibromialgia è una forma di reumatismo delle parti molli. Ad essa si collegano dolori muscolari e tendinei, miastenia, disturbi del sonno e talvolta anche disturbi gastrici e intestinali. Per la fibromialgia non esistono ancora consigli nutrizionali univoci, convalidati sulla base di studi specifici. Tuttavia nella pratica si dimostra sempre che un’alimentazione personalizzata adeguata può avere un effetto positivo anche con un quadro clinico di questo tipo.
Lo scopo è sforzarsi di cucinare per amore di se stessi, nonostan te la stanchezza, pietanze sostan ziose.
Per voi è importante sviluppare una maggiore attenzione verso le vostre esigenze. Mangiare può essere espressione della priorità che assegnate a voi stessi e alle vostre esigenze. Spesso i pazienti colpiti da fibromialgia soffrono
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di un’alimentazione carente e di una carenza di sostanze minerali ad essa strettamente correlata. A causa dello stato di affaticamento e di dolore vengono consumati molti alimenti voluttuari e vengono cucinati pochi cibi sostanziosi. Se la vostra digestione è compromessa, sarà necessaria una lenta conversione ai cibi a base di alimenti integrali con un aumento lento della percentuale di vegetali crudi. Circa l’effetto degli acidi grassi sulla fibromialgia non abbiamo ancora consigli sicuri da impartire. Tuttavia la rinuncia ai grassi nascosti e l’attenzione a una buona qualità dell’olio è in ogni caso utile. Potete provare a seguire i consigli seguenti: ■ Cominciare la giornata con avena cotta o yogurt naturale con crusca. Questo ha un effetto calmante sullo stomaco e un effetto ricostituente sull’intestino. ■ Al posto del caffè bere tè verde che è leggermente rinfrescante. ■ Provate a mangiare cinque volte al giorno una manciata di frutta e
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verdura. A seconda dello stato della digestione potete combinare vari tipi di frutta e verdura: in caso di transito intestinale veloce carote, finocchi, mela grattugiata e banana; in caso di intestino pigro cavolo tagliato fine, cavolfiore e funghi. In generale in presenza di fibromialgia conviene mangiare verdura e frutta cotta piuttosto che verdura cruda. In questo modo si appesantisce meno la digestione e in caso di stati
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di affaticamento si ha un maggior effetto ricostituente. Cercate di non mangiare in modo troppo monotono, per esempio solo pane e pasta. Cucinate anche cose insolite come mais, miglio o quinoa e introducete proteine in quantità sufficiente. Anche i prodotti integrali si possono adattare allo stato della digestione. ■ Contro l’eccessiva flatulenza può giovare il tè di cumino, di finocchio o di melissa.
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Osteoporosi – conservare la massa ossea
L’osteoporosi viene chiamata anche «atrofia delle ossa». Quando diminuisce la solidità delle ossa, si possono verificare delle fratture. L’alimentazione può contribuire alla conservazione della massa ossea. Calcio Il calcio è il principale componente delle ossa, determinante per la loro solidità. Per tutta la vita, l’osso viene demolito e rigenerato, ecco perché a ogni età è importante un adeguato apporto di calcio!
Calcio e vitamina D svolgono un ruolo importante per la salute delle ossa.
Nel corso dell’infanzia, dell’adolescenza e in età adulta, un apporto sufficiente di calcio stimola l’ossi ficazione, consentendo di raggiungere un «picco di massa ossea». A partire dai quarant’anni l’obiettivo è di mantenere questo capitale, riducendo al minimo l’osteolisi nelle fasi successive della vita.
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I ragazzi fino ai 20–25 anni hanno bisogno di una dose giornaliera di calcio di 1200–1500 mg, gli adulti di età compresa fra i 25 e i 50 anni (in particolare le donne fino alla menopausa) di 1000mg, mentre il fabbisogno giornaliero per gli adulti oltre i 50 anni e le donne dopo la menopausa varia dai 1000 ai 1500 mg. Durante la gravidanza e l’allattamento, le donne hanno un maggiore fabbisogno di calcio. Questo elemento è presente in diversi alimenti, a volte in quantità elevate (vedasi tabella pagina 71). Gli alimenti a maggiore contenuto di calcio sono i derivati del latte, verdure verdi, sesamo, noci, legumi e acque minerali ricche di calcio. Nell’acqua di rubinetto il calcio è presente in scarsa misura e la sua concentrazione cambia da regione a regione. Nelle acque minerali, invece, il contenuto di calcio è molto variabile ed è dichiarato sull’etichetta. Alcune acque minerali possono arrivare a contenerne anche 550 mg per litro. Quelle, invece, povere di calcio possono presentarne una
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concentrazione anche inferiore a 50 mg per litro. Il calcio viene secreto prevalen temente dai reni. Tanto più, quante più proteine vengono assunte. Un elevato apporto proteico può causare un bilancio di calcio nega tivo. D’altro canto, un sufficiente apporto di proteine (di origine animale e vegetale) è importante per il mantenimento e la rigenerazione dei muscoli, ma lo è soprattutto per la salute delle ossa. Nel caso di pazienti di età avanzata non è raro riscontrare un’alimentazione ipoproteica. Le elevate concen trazioni di solfato o di cloruro di sodio di alcune acque minerali sono causa di un’elevata eliminazione del calcio. L’importanza di questo fattore sulla salute delle ossa non è stato ancora chiarito scientificamente.
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Tra le cause più frequenti di un appor to di calcio inferiore alla quantità raccomandata ricordiamo un’alimentazione monotona e povera di questo elemento (ad. es. cibi pronti da fast food, patatine fritte e insaccati), l’intolleranza al latte o ai latticini, il fatto di non bere acqua minerale, o di bere solo acqua minerale povera di calcio. Se non è possibile soddisfare il fabbisogno di questo elemento tramite la dieta, allora è utile assumere un preparato a base di calcio. Vitamina D La vitamina D favorisce l’assorbimento del calcio a livello intestinale ed il suo immagazzinamento nelle ossa. Ecco perché essa, insieme al calcio, svolge un ruolo fondamentale nell’ossificazione e nel mantenimento di ossa sane, oltre a rivestire un ruolo importante anche nel trattamento dell’osteoporosi.
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Al contrario del calcio, però, sono pochi gli alimenti che presentano un’alta concentrazione di vitamina D (pesci grassi come il salmone; olio di fegato di merluzzo, tuorlo d’uovo, burro, funghi). Il fabbisogno giorna liero, quindi, non può essere coperto in toto dalla dieta. La maggior parte della vitamina D (e dei suoi stadi prodromici) di cui necessita l’organismo viene prodotta dall’epidermide tramite l’esposizione alla luce solare, e trasformata nel fegato e nei reni in una forma attiva biologica.
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Non è necessario restare per ore al sole! Durante i mesi estivi è sufficiente esporre viso e avambracci per 20 minuti tre giorni la settimana. Nei mesi invernali, invece, il livello di vitamina D nel corpo si riduce, perché la pelle è più coperta dall’abbigliamento e l’irradiamento solare è così tenue, che l’epider mide non riesce a produrre quantità sufficiente di vitamina D. È più frequente evidenziare una carenza di vitamina D nelle persone anziane piuttosto che nei giovani,
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perché con l’età la loro pelle ha maggiori difficoltà a sintetizzare questo elemento e viene esposta più di rado al sole. Ecco perché si riscontrano marcati stati deficitari fra gli ospiti delle case di riposo e di cura. Una carenza di vitamina D inibisce l’assorbimento del calcio a livello intestinale, il suo successivo passag gio per via ematica e da qui la deposizione nelle ossa. Se l’insufficienza è grave e se il livello di calcio nel sangue minaccia di scendere, l’organismo giunge a sottrarre il calcio dalle ossa. Consigli pratici sul tema osteoporosi ■ Una cosa sensata è combinare le fonti di calcio di origine animale (latticini) con quelle vegetali: l’assorbimento del calcio a livello di intestino migliora in questo modo come anche con l’assunzione di vitamina C e di acidi di frutta. Molte pietanze note contengono già queste combinazioni: pane integra le, formaggio e frutta; müsli con
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fiocchi di cereali, yogurt con l’aggiunta di frutta; focacce alla frutta fatte con pasta integrale, latte e uova; gratin di spinaci con formaggio. ■ Oltre alle due o tre porzioni di latticini distribuite durante il giorno, avete bisogno anche di due porzioni di verdura, erbe aromatiche fresche e una fonte di calcio supplementare come per esempio mandorle, noci o un cucchiaio di pasta di sesamo (vedasi capitolo «Ricette»). ■ L’alcool può causare un’eliminazione di calcio per via renale. Quindi limitatevi di tanto in tanto a un solo bicchiere di vino rosso, benefi co per il cuore. Anche il caffè, il tè nero e la coca cola vanno consumate opportunamente come alimento voluttuario e non per dissetarsi. ■ Farete bene ad evitare anche gli alimenti ricchi di fosfati e solfati come insaccati, formaggio spalma bile, frutta essiccata solfitata, prodotti finiti e acqua minerale ricca di solfati, perché determinano un peggioramento nel bilancio di calcio.
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Gotta – mangiare bene senza conseguenze
La gotta è un disturbo del meta bolismo dell’acido urico che si manifesta con un livello eccessivo di acido urico nel sangue. L’acido urico è un residuo della purina, un elemento cellulare. È presente nelle interiora, nella carne, nel brodo e nella gelatina di carne, nel pesce e, in piccole quantità, anche nei legumi. Un attacco di gotta insorge quando cristalli di acido urico si depositano nelle articolazioni causando una reazione infiammato ria e un conseguente stato doloroso. Peraltro si arriva a subire un attacco di gotta solamente se nel sangue è presente una concentrazio ne elevata di acido urico per un lungo periodo di tempo. Il trattamento consiste quindi nell’abbassare il livello di acido urico.
Un’alimentazione varia aiuta ad assumere quantità minori di purina.
L’alcool determina una formazione più consistente di acido urico e
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inibisce l’eliminazione di acido urico per via renale. La birra, anche quella analcolica, contiene inoltre purina. Bevande e succhi di frutta ricchi di fruttosio aumentano il livello di acido urico nel sangue. La sfida per quanto riguarda la gotta consiste pertanto nel trovare uno stile di alimentazione che sappia rinunciare a carne grassa, interiora, pesce e frutti di mare, senza tuttavia escludere il piacere di mangiare bene. Il consumo di alcool dovrebbe essere molto limitato; in particolare è bene evitare la birra. Lo scopo è tenere basso costantemente il livello di acido urico. Inoltre conviene ridurre un eventuale sovrappeso. La soluzione sta in un’alimentazione varia, ricca di fantasia, in grado di coprire il fabbisogno di proteine soprattutto con formaggio, quark, uova, combinazioni vantaggiose di proteine e piccole porzioni di carne e pesce. I latticini (in versione parzialmente scremata in caso di
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G otta
sovrappeso) si possono trasformare in ghiotte pietanze vegetali e sono anche i prodotti più vantaggiosi per tutte le sostanze che contengono. Dall’insalata greca alle lasagne alle verdure al dessert con quark ai frutti di bosco si riescono a creare i menu più vari. Provvedimenti concreti ■ Mettere al primo posto verdura e frutta (vedasi capitolo «Consigli pratici in caso di patologie infiammatorie»). ■ Introdurre due giornate vegetariane alla settimane senza carne o pesce (contrariamente alle altre malattie reumatiche, il pesce in questo caso non ha alcun effetto positivo). ■ Nei giorni in cui è ammesso il consumo di carne, mangiare al massimo 100 g di carne o pesce (tralasciare interiora, frutti di mare, sardine, sardelle, pelle di pollame a causa del loro elevato contenuto di purina). ■ Preferire i latticini come fonte di proteine (in caso di sovrappeso scegliere prodotti magri come quark magro, ricotta, cagliata di formaggio
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fresco, yogurt, formaggio semi grasso). ■ Utilizzare le uova come sostituto della carne. ■ Scegliere combinazioni di pro teine di origine vegetale (vedasi capitolo «Consigli pratici in caso di patologie infiammatorie»). ■ In caso di sovrappeso ridurre la quantità di calorie (meno grassi, tralasciare le calorie superflue). ■ Bere assolutamente due o tre litri di acqua o tè (il tè di foglie di betulla, di tarassaco e di ortica stimola l’eliminazione). ■ Limitare o, meglio ancora, evitare l’uso di alcool e il consumo di bevande zuccherate e succhi di frutta.
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Che cos’altro si può fare
Dal giardino miracoloso della natura – piante medicinali di provata efficacia Ogni pianta rappresenta una cosa finita e conclusa in se stessa, nata su una base di intelligenza, saggezza e lungimiranza. Fin dai tempi più antichi la fitoterapia è un metodo terapeutico noto, che dimostra tutta la sua efficacia soprattutto in caso di quadri clinici cronici, tra i quali si annoverano anche i disturbi reumatici. Queste malattie croniche reagiscono bene ai rimedi vegetali con ridotti effetti collaterali. Tuttavia le sostanze vegetali agiscono con lentezza: hanno bisogno di tempo per sviluppare completamente il loro potere terapeutico. Non ci si deve aspettare un effetto straordinario dopo una settimana, ma bisogna avere pazienza per qualche settimana.
L’efficacia delle piante varia da individuo a individuo e richiede del tempo.
È importante sapere che non tutte le piante agiscono su tutte le persone con la stessa rapidità e lo stesso grado di efficacia. Ci sono differenze consistenti da individuo a individuo: come avviene per l’alimentazione, una pianta può avere un’azione analgesica su una persona e non su un’altra. In compenso quest’altra persona ottiene effetti molto positivi da un’altra pianta. Contro le malattie reumatiche vengono utilizzate con successo le piante seguenti: ■ Erba strega (Harpagophytum). Quest’erba svolge un’azione analgesica soprattutto in presenza di quadri clinici infiammatori. ■ Incenso (Olibanum). Le resine dell’incenso svolgono un’azione analgesica e antinfiammatoria. Sono indicate in particolare contro tutte le malattie reumatiche infiammatorie. ■ Frassino (Fraxinus excselsior). La corteccia del frassino ricca di salicina viene impiegata fin dall’antichità con ottimi risultati contro le malattie reumatiche.
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■ Arnica (Arnica montana). L’arnica può portare sollievo contro tutte le manifestazioni dolorose e infiammatorie. ■ Consolida maggiore (Symphy tum officinale). Applicata ester namente, la consolida maggiore svolge un’azione analgesica in presenza di disturbi reumatici. ■ Betulla (Betula folium), tarassa co (Taraxacum) e ortica (urtica dioca) stimolano il metabolismo e
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hanno azione depurante, per questo possono influire favorevolmente su stati dolorosi. ■ Verga d’oro (solidago virgaurea) e ginepro possono avere un’azione benefica soprattutto in presenza di quadri clinici reumatici accompagnati da una marcata sensazione di freddo e un accentuato affaticamento. ■ Rosa canina. La polvere ricavata macinando delicatamente il frutto della rosa canina contiene il galattolipide,
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un principio attivo che per le sue proprietà antinfiammatorie e analge siche viene impiegato in presenza di quadri clinici infiammatori, contro l’artrosi e più in generale per alle viare i dolori alla schiena. La fitoterapia può essere applicata sotto forma di tisane, tinture, po mate o anche impacchi. Spesso una pianta utilizzata in tutta la sua interezza agisce più efficacemente di quanto non avvenga estraendo
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i suoi componenti e utilizzando questi ultimi come sostanza unica. Tuttavia, contro disturbi molto forti può essere utile impiegare un fitofarmaco che svolge un’azione più forte. Integratori alimentari – quanto sono utili? Molti studi dimostrano che i pazienti colpiti da reumatismi con patologie infiammatorie o da logoramento presentano una carenza di vitamine e di minerali vari.
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È noto per esempio che in presenza di forme reumatiche infiammatorie il livello di antiossidanti (vitamina A, C, D, E, selenio e zinco) nel sangue è troppo basso. Anche il livello del ferro spesso è troppo basso. Per questo motivo oggi si raccomandano frequentemente gli antiossidanti. Un atteggiamento più critico merita il ferro: in questo caso gli specialisti presumono che in presenza di patologie infiammatorie sia preferibile un livello basso, in quanto la presen za di troppo ferro nell’organismo può provocare infiammazioni. Per le malattie da logoramento si raccomandano soprattutto le vitamine C ed E, il selenio e il rame.
Un’alimentazione equilibrata costituisce la base indispensabi le. Vitamine e minerali in forma di preparati possono essere utili come integrazione.
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Anche il bilancio acido-base svolge un ruolo importante in caso di carenza di minerali ed elementi traccia. Molte persone colpite da reumatismi soffrono di superacidità. In tal caso vengono a mancare soprattutto magnesio e calcio come pure alcune vitamine. Una mancanza di magnesio può far aumentare i dolori e dare origine a contrazioni e crampi. Tuttavia il magnesio deve essere sempre considerato in combinazione con il calcio. Può essere utile assumere queste sostanze con un preparato idoneo come inte grazione all’alimentazione. Tuttavia usare un preparato per compensare il deficit di vitamine e minerali può dare risultati positivi a lunga scadenza solo a condizione che si adeguino anche l’alimenta zione e lo stile di vita complessivo. Un integratore alimentare, come dice già il nome, può avere senso solamente se integra l’alimentazione: l’alimentazione equilibrata costituisce il presupposto indispensabile, mentre un preparato utiliz-
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zato in maniera mirata può avere solo un ruolo di sostegno. Tutte le vitamine, i minerali e gli elementi traccia hanno tra loro una relazione di dipendenza molto complessa. Se vengono utilizzati solo alcuni di questi come integrazione dell’alimentazione, può darsi che ciò provochi una carenza degli altri. Inoltre un numero sempre più cospicuo di studi dimostra che i preparati vitaminici ad alto dosaggio influiscono in parte addirittura sfavorevolmente sul metabolismo. È consigliabile pertanto assumere un preparato di base a basso dosaggio, sempre ai pasti. Anche l’uso mirato di antiossidanti può essere sensato, soprattutto in presenza di quadri clinici infiammatori. Non tutti i preparati sono da raccomandare. Pertanto con viene sempre chiedere il parere di un esperto (medico, dietista). Digiuno – un argomento ricorrente Varie ricerche dimostrano che durante un digiuno terapeutico si ottiene un miglioramento dei disturbi
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reumatici di natura infiammatoria. Il digiuno dovrebbe essere programmato sempre insieme al medico.
Digiunare ha senso solamente se lo si fa con un atteggiamento positivo.
Tra le forme di digiuno più note si annoverano: ■ il digiuno a tisane o acqua ■ il digiuno a pappe di avena ecc. ■ il digiuno con siero di latte ■ il digiuno del dr. Buchinger (con succhi di verdura e brodi vegetali) ■ la cura FX-Mayr (pane e latte con minestre di base) Chi non vuole digiunare completa mente può osservare anche un digiuno parziale. Questa è una cosa che si può fare bene a casa. Più indicato è un digiuno parziale con verdura o riso e un po’ di quark o pesce o un digiuno con minestre di base (minestra di verdura con erbe aromatiche), eventualmente con un po’ di riso o patate come contorno.
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Quando si digiuna, anche parzialmente, si dovrebbe sempre bere a sufficienza, preferibilmente acqua o tisane alle erbe (per le erbe aromatiche vedasi capitolo «Dal giardino miracoloso della natura»). Gli alimenti voluttuari sono da evitare in toto durante i giorni di digiuno. Digiunando si aumenta l’eliminazione dei metaboliti (acidi) e quindi si migliora anche il bilancio acidobase. Dovrebbe digiunare solamente chi non ha riserve in proposito. Infatti il digiuno non ha niente a che vede-
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re con la fame, ma dovrebbe essere praticato con la convinzione di fare del bene al proprio organismo. Il timore che l’infiammazione si ripresenti molto rapidamente dopo il digiuno è motivato soprattutto per quanto riguarda il digiuno totale. Se praticate un digiuno parziale e successivamente passate ad un’alimentazione razionale, farete invece un’esperienza positiva. Anche per impedire un’atrofia dei muscoli, è sensato rinunciare a un digiuno totale e assumere un minimo di proteine, ad esempio con del latticello, siero di latte o quark. Per chi soffre
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porto di equilibrio. Questo equilibrio è determinante per la struttura e il funzionamento delle proteine, la permeabilità delle cellule, la distribu zione delle sostanze minerali e per la funzione del tessuto connettivo.
di gotta è consigliabile un digiuno parziale con verdure e quark per evitare un attacco artritico.
Per tutte le malattie reumatiche, non è consigliabile praticare un digiuno rigoroso da soli, ma è bene farlo in una clinica specia lizzata sotto il controllo di uno specialista.
L’influsso del bilancio acido-base Il rapporto fra acidi e basi ha grande rilevanza per il funzionamento di tutti i processi metabolici che avvengono nell’organismo. Per un metabolismo normale è necessario che tra acidi e basi vi sia un rap
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I vari processi possono svolgersi in modo regolato nel nostro corpo, se il valore ph del sangue e il valore ph dei composti liquidi all’interno ed all’esterno delle cellule sono mantenuti costanti in tutte le condizioni. Possono esserci solo varia zioni limitate.
Riguardo all’influsso che il bilancio acido-base esercita sulla salute ci sono ancora alcuni risvolti da chiarire
Nel caso delle malattie reumatiche è soprattutto l’atrofia delle ossa (osteoporosi) ad avere attinenza con una superacidità latente dei tessuti e minimi spostamenti del valore ph del sangue. Inoltre è nota una relazione fra artrosi e supera-
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cidità latente dei tessuti. Per tutte le altre malattie reumatiche sono ancora molte le questioni aperte e non esistono ancora tesi scienti ficamente convalidate. Con il termine «acidosi» nella medicina scolastica si designa una superacidità del sangue che si presenta con estrema rarità. Nella
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medicina complementare per superacidità s’intende una variazione della capacità tampone1 che può influenzare il valore ph del sangue. Quali ripercussioni questo abbia a livello di salute e malattia non è ancora del tutto chiaro. Si parla di una superacidità latente dei tessuti quando il tessuto
Capacità di legare le basi agli acidi, con l’effetto di produrre sali che rendono
inoffensivi gli acidi. 2
Trasformazione dell’alimento in energia, con l’effetto di produrre anche metaboliti
(scorie).
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intercellulare deposita troppi acidi che si sono formati tra l’altro anche per effetto della metabolizzazione2 dell’alimentazione. Di conseguenza la capacità tampone della cellula diminuisce e ciò può determinare dei disturbi nei processi metabolici e causare successivamente delle malattie. Per le malattie reumatiche da logo ramento è importante osservare il bilancio acido-base allo stesso modo che nelle forme infiammatorie. È possibile evitare o curare una superacidità nel seguente modo:
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■ Innanzitutto è indispensabile un’alimentazione equilibrata. Verdu re, insalata verde e frutta hanno un’importanza fondamentale. Questi sono gli elementi principali del maggior numero possibile di pasti. È meglio evitare l’insalata verde e la frutta fresca a cena, dato che i processi di fermentazione nell’intestino possono influenzare negativamente l’equilibrio acido-base del corpo. ■ Il siero di latte non dolcificato e i latticini acidi come lo yogurt, il latte acido o il kefir sono altamente consigliabili. Infatti hanno un effetto positivo sui batteri intestinali, i quali a loro volta hanno un ruolo importante in relazione al bilancio acido-base. ■ L’effetto positivo delle erbe aromatiche è ancora discusso a livello di esperti. ■ Gli alimenti che formano acidi come il formaggio stagionato, il pesce e le uova possono essere consumati tutti i giorni, ma solo in piccole quantità come contorno alla verdura. La carne dovrà essere consumata con parsimonia ancora maggiore e non tutti i giorni.
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■ Anche i cereali e i prodotti derivati dai cereali come il pane, le paste lievitate e i pasticcini svolgono un’azione acidificante a causa della loro elevata percentuale di fosforo. Con questi alimenti è oppor tuno moderarsi e preferire i prodotti integrali. ■ Ai prodotti finiti sono preferibili gli alimenti di base di alto valore qualitativo. L’equilibrio acido-base è correlato anche alle sostanze supplementari. ■ L’alcool influenza sfavorevolmente il bilancio acido-base. È quindi opportuno non consumarlo quotidianamente. Gli effetti del caffè e dello zucchero sono ancora discussi a livello di esperti. ■ È importante bere a sufficienza, soprattutto acqua e tisane. In questo modo si facilita l’eliminazione dei metaboliti.
Oltre all’alimentazione, altri fattori hanno grande importanza ai fini della prevenzione o della riduzione di una superacidità latente: ■ Fate tutti i giorni del movimento all’aperto con respirazioni profonde. ■ Dedicate abbastanza tempo al rilassamento. Lo stress contribuisce a produrre più acido. ■ Evitate la flatulenza e la stitichez za, in quanto i gas dell’intestino sono anch’essi corresponsabili della superacidità dell’organismo. In singoli casi può essere utile per un certo periodo impiegare un farmaco basico. Ma è opportuno sempre discuterne l’opportunità con uno specialista. Anche dei bagni basici, preferibilmente con bicarbonato di sodio da una a tre volte la settimana possono aiutare a ridurre una superacidità.
Il movimento all’aperto, il rilas samento e una buona digestione favoriscono l’equilibrio di acidi e basi.
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Movimento e digestione
Una digestione sana richiede movimento Forse vi chiederete che cosa c’entri il movimento con la digestione, visto che nessuno si aspetta di fornire prestazioni sportive di altissimo livello subito dopo aver mangiato. Occorre però tenere conto che la digestione degli alimenti richiede molto più tempo, mentre l’intestino impiega alcuni giorni. Una digestione sana richiede mo vimento! Se ci muoviamo troppo poco, l’attività intestinale si riduce e l’intestino diventa pigro. Se a ciò si aggiunge lo stress, si possono facilmente instaurare disturbi digestivi.
Praticare il nordic walking, il walking, la camminata veloce, andare in bicicletta, nuotare, fare aquajogging o jogging è utile per aumentare l’attività intestinale.
L’assenza di movimento provoca l’atrofia non solo di muscoli, tendini, ossa e legamenti, ma anche del
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metabolismo. Con il movimento proteggiamo il sistema cardiocircolatorio, evitiamo di aumentare eccessi vamente il livello di colesterolo e teniamo sotto controllo il nostro peso. Le discipline sportive di resistenza favoriscono la digestione Le discipline sportive di resistenza accrescono particolarmente l’attività intestinale. E’ preferibile praticarle all’aria aperta. Quelle più indicate sono: nordic walking, walking, camminata veloce, andare in bicicletta, nuotare, aquajogging e jogging. Molte altre discipline sportive hanno fasi di pausa in percentuale troppo elevata: la percentuale di movimento, quindi, è troppo esigua per sortire un effetto a livello di attività intestinale. Cercate di praticare 3–4 volte la settimana per 25–30 minuti una delle discipline sportive citate. Muscoli addominali tonici aiutano l’intestino I muscoli addominali sostengono l’attività intestinale. Vale la pena quindi rinforzare i muscoli addominali deboli:
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Rafforzamento dei muscoli addominali
Posizione di partenza: supini, con la gamba sinistra tesa e la destra sollevata. Esecuzione: premere la mano sinistra contro il lato interno del ginocchio destro; mantenere la posizione per 8–10 secondi. Ripetere 4–5 volte, quindi passare all’altra gamba. Per aumentare l’efficacia dell’esercizio è possibile eseguirlo con il capo leggermente sollevato da terra. Rilassamento dei muscoli addominali
Posizione di partenza: supini, con i piedi sollevati. Esecuzione: premere prima una gamba e poi l’altra contro l’addome (rannicchiarsi) e mantenere la posizione per 2–3 respiri. Far scivolare in giù le spalle, quindi allentare la presa prima su una gamba e poi sull’altra, riportandole alla posizione di partenza.
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Allungamento dei muscoli laterali del busto e dell’addome, soluzione per eventuali crampi addominali
Posizione di partenza: seduti su uno sgabello, con la schiena diritta e i piedi ben appoggiati sul pavimento. Le braccia sono piegate al petto, all’altezza delle spalle, con le punte delle dita che si sfiorano. Esecuzione: ruotare il busto verso destra e poi verso sinistra facendo lavorare le vertebre dorsali; le punte delle dita restano rivolte verso l’interno, come per toccarsi. Eseguire il movimento come se i gomiti dovessero allontanarsi leggermente l’uno dall’altro. La testa è rivolta in avanti. Ripetere 3–5 volte per lato.
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Allungamento e rilassamento dei muscoli addominali, soluzione per eliminare tensioni e sostenere la naturale attivitĂ digestiva
Posizione di partenza: in posizione eretta, con i piedi divaricati quanto la larghezza delle anche e ben appoggiati sul pavimento. Esecuzione: Oscillare le braccia avanti (muscoli addominali allungati) e indietro (muscoli addominali rilassati), piegando leggermente le ginocchia, mentre la schiena rimane diritta. Quando ci si risolleva, le spalle rimangono rilassate e la testa rimane diritta. Ripetere 6–8 volte.
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La respirazione addominale aiuta la digestione Anche una buona respirazione addominale aiuta la digestione. La cosa migliore è assumere una posizione distesa e posare le mani con le dita leggermente divaricate sull’addome all’altezza dell’ombelico, tenendo il pollice appoggiato possibilmente sull’ultimo arco costale. Le punte delle dita delle due mani si toccano. Respirate con il naso tenendo la bocca chiusa. Il vostro addome, riempiendosi di aria, s’incurverà leggermente verso l’esterno e le vostre mani si muoveranno tendendo a separarsi. Trattenete brevemente l’aria inspirata finché avvertirete di nuovo il bisogno di espirare. Ora espirate lentamente e consapevolmente, le punte delle dita si toccheranno di nuovo e l’addome si riabbasserà. A questo punto fate una piccola pausa, prima di inspirare di nuovo.
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20 respirazioni. Se le mani e i piedi vi cominciano a formicolare e vi gira la testa, interrompete gli esercizi di respirazione e riprovate in un altro momento. Il massaggio addominale aiuta in caso di stipsi In caso di stipsi ostinata può essere utile un massaggio all’addome. Evitate però di eseguirlo subito dopo aver mangiato. Il momento più indicato è prima di alzarsi, distesi a letto: con una mano massaggiate dolcemente la parete addominale per circa 5 minuti con movimenti circolari dal basso a destra all’alto a destra e dal basso a sinistra all’alto a sinistra. Questa è la direzione che segue l’intestino. Successivamente potete eseguire un esercizio addominale.
Esercitate la respirazione addominale regolarmente al mattino prima di colazione, iniziate con 5–10 respirazioni e poi aumentate fino a
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Aiuti intelligenti in cucina
Sollievo alle articolazioni Mentre si lavora in cucina è im portante fare uso di mezzi ausiliari, in quanto consentono di ridurre il carico sulle articolazioni e quindi di prevenire una forte usura della cartilagine articolare. Se, per una malattia reumatica, la forza e la libertà di movimento delle vostre mani non sono più sufficienti, grazie all’uso di pratici strumenti ausiliari potrete con tinuare a pelare carote, ad aprire vasetti, confezioni e bottiglie oppure a strizzare lo strofinaccio, tanto per citare solo alcuni esempi.
Svitacoperchi
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Piccoli aiuti pratici La Lega svizzera contro il reuma tismo propone un vasto assor timento di mezzi ausiliari che comprende all’incirca 150 prodotti. Questi utili strumenti assolvono correttamente il loro servizio, poiché mettono in pratica le regole per proteggere le articolazioni: le articolazioni vengono sollecitate lungo il loro asse naturale (coltello verdura e coltello cucina per «trinciare»), le leve lunghe diminuiscono lo sforzo necessario per aprire i tappi a vite (apritappi con impugnatura lunga e occhiello in gomma), e le superfici grandi e maneggevoli
Sbucciaverdure
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A iuti intelligenti in cucina
Coltelli da cucina
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Apribottiglie
riducono e distribuiscono le forze (pela verdure con impugnatura larga e comoda). Nel catalogo «Mezzi ausiliari» (vedi «Suggerimenti bibliografici») oppure all’indirizzo www.rheumaliga.ch (Shop) troverete l’intero assortimento di prodotti ed anche utili consigli. Per una consulenza individuale sull’impiego dei mezzi ausiliari contattate la Lega svizzera contro il reumatismo o direttamente il vostro ergoterapista (vedi «Contatti utili»).
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Modello di menu settimanale
Indicazioni per l’uso del menu settimanale e per la creazione del menu in generale Le ricette sono state scelte per il semestre invernale e prevedono l’utilizzo di verdura e frutta di stagione. Per presentarvi il maggior numero possibile di esempi, il menu settimanale contiene un menu per il pranzo e un menu per la cena. Difficilmente in una settimana riuscirete a provare e vorrete mangiare tutti i piatti proposti ed è ovvio che i menu per la cena sono utilizzabili anche per il pranzo, in modo da consumare a cena qualcosa di più semplice. Un po’ di verdura o una minestra di verdure vi aiuterà in questo caso a completare le cinque porzioni di frutta/verdura giornaliere. I singoli esempi di menu contengo no la possibilità di trasformare la verdura in una pietanza principale e/o offrono una combinazione ideale di proteine vegetali. Con il tempo questo vi aiuterà a rinunciare più facilmente alla carne. Le ricette
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sono la dimostrazione di come sia possibile cucinare pietanze gustose anche usando pochi grassi. Nel semestre invernale tenete una scorta di tuberi e vari tipi di cavoli. Questo tipo di verdura si conserva bene, è ricca di vitamine e consente di alternare. I contorni si possono variare a piacere. Pensate anche a cereali come il miglio, l’orzo o la quinoa che non si consumano tutti i giorni. Gli avanzi possono essere riscaldati e utilizzati anche come pietanza da consumare al lavoro. Ma è bene non riscaldare questi cibi più di due volte, tenendo conto che gli avanzi devono essere accompagnati sempre da cibi freschi. I dessert possono essere introdotti anche come piccoli pasti insieme a una minestra nutriente. Frutta di stagione, affettata e ben guarnita, è la variante di dessert più veloce.
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Pranzo
Cena
Mais a fette
Insalata di broccoli calda con tofu al forno e mandorle
Quark all’arancia con miele e cannella
Orzo alla grigionese con coste o verza, carne secca e formaggio dei Grigioni
Patate ai porri
Hamburger veloci di carote con pesto al pomodoro
Insalata di formentino con uovo
Lenticchie con la zucca
Riso aromatizzato con chiodi di garofano e cardamomo
Ma
Lu Carote crude
Gio
Paste integrali con salsa di verdure Frutta, noci e formaggio
Verdura tiepida con salsa di tonno Patate al rosmarino
Kiwi con crema di uva spina
Fette di Sformato di sedano miglio impanate col sesamo Mele al forno farcite Risotto ai con noci e carciofi uva passa
Cicoria con frutta e semi
Me
Sa
Do
Insalata di rape rosse e insalata verde
Mezze pere farcite al Roquefort
Quark alle erbe con olio di lino
Patate lesse
Hummus (purè di ceci)
Crema spalmabile di verdura
Caffelatte con alimenti da spalmare sul pane
Crema di datteri
Toast integrale
Zuppa di lenticchie rosse con sedano e trota affumicata
Cavolo di Insalata vaBruxelles riopinta con cremoso con germogli castagne Lasagne alle Pesce al curPatate in verdure e ry con riso teglia con tofu essiccato e cumino banana al forno Pere sciropMacedonia pate aromafresca tizzate Indivia con dadini di mela
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M odello di menu settimanale
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Ricette
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ra Preparazione: Frullare il tonno con il brodo vegetale e poi condirlo con gli altri ingredienti.
Crema spalmabile di verdura con olio di lino Un modo gustoso di utilizzare l’olio di lino nonostante il suo sapore caratteristico.
Verdura tiepida con salsa di tonno Ingredienti per 4 persone: ca. 800–1000 g di verdura a piacere cucinata al vapore, ben guarnita Salsa: 2 scatole di tonno al naturale, sgocciolato 1,5 dl di brodo di verdura 2 cucchiai di panna acida parzialmente scremata 1–2 cucchiai di succo di limone, sale, pepe
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Cucinare 200 g di carote e 150 g di sedano molto teneri, frullare la verdura con il frullino a immersione e condire con 1 cucchiaio di olio di lino o olio di noce, erbe aromatiche fresche e succo di limone. Cospargere con sesamo tostato. Suggerimento: servire su pane tostato come antipasto
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R icette : V erdura
Cavolo di Bruxelles cremoso o verza con mele e castagne Ingredienti per 4 persone: 200 g di cavolo di Bruxelles o verza arrostiti 2 cucchiai di olio d’oliva ½ cipolla tagliata a fettine sottili 2 mele grattugiate 200 g di castagne 90 g di cagliata di formaggio fresco (o in sostituzione panna acida parzialmente scremata) Noce moscata Sale, pepe macinato al momento
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Preparazione: 1. Lavare le castagne, inciderle lungo i bordi verso la punta. In una padella cuocerle coperte con un po’ d’acqua, finché la buccia non si apre. Sbucciarle ancora calde e togliere anche la pellicina marrone. Tritare le castagne grossolanamente. Se ne ottengono circa 150 g. 2. Affettare il cavolo con la mandolina o tagliarlo sottile. Immergerlo in acqua salata bollente dentro un setaccio. Toglierlo dall’acqua, metter lo sotto l’acqua fredda e farlo sgoc ciolare bene su carta da cucina. 3. Scaldare l’olio d’oliva in una padella. Unire la cipolla e farla imbiondire. Aggiungere le mele e le castagne e farle rosolare. Cuocere 2–3 minuti a calore moderato. 4. Unire il cavolo e mescolare accuratamente. Incorporare la cagliata di formaggio fresco o la panna acida e portare quasi a ebollizione. Lasciare sobbollire a fuoco lento finché i cavoli diventano quasi morbidi. Condire con noce moscata, sale e pepe. Versare subito nei piatti.
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R icette : V erdura
Hamburger veloci di carote Ingredienti per 4 persone: 10 cucchiai di fiocchi d’avena ½ dl di acqua 100 g di quark intero 2 cucchiai di formaggio grattugiato 100 g di radici di prezzemolo carote del Palatinato o sedano 2 cucchiai di prezzemolo, sale, pepe Preparazione: 1. Far ammollare i fiocchi d’avena con acqua e quark per 15 minuti (questo è il tempo che il quark impiega a legare). 2. Grattugiare le radici di prezzemolo con la grattugia per müsli. 3. Unire tutti gli altri ingredienti e amalgamare bene. 4. Con le mani umide formare delle palline, appiattirle e cuocerle.
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Fette di sedano impanate Ingredienti per 4 persone: 1 sedano rapa e ½ o 2 sedani rapa piccoli, tagliati a fette sottili di circa 7 mm 1 uovo sbattuto, circa 5 cucchiai di sesamo sbucciato Preparazione: 1. Cuocere le fette di sedano al vapore (devono restare croccanti), salare leggermente 2. Passare le fette prima nell’uovo e poi nel sesamo. 3. Friggerle nell’olio di colza. Suggerimento: al posto del sedano utilizzare cavolo rapa.
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Zuppa di lenticchie con sedano e trota affumicata Ingredienti per 4 persone: 1 scalogno tritato fine 1 noce di burro 200 g di lenticchie rosse 6–8 dl di brodo vegetale 1 spicchio d’aglio 1,5 dl di panna intera 1 cucchiaino di rafano (in barattolo) Sale, pepe 1 costa di sedano 100 g di trota affumicata Foglie di sedano Preparazione: 1. Per la zuppa: soffriggere lo scalogno nel burro schiumante. Unire le lenticchie e farle rosolare breve mente. Coprire con parte del brodo. Spremervi l’aglio, coprire e cuocere per 10–15 minuti. Lasciar raffreddare qualche istante. 2. Mettere da parte 2 cucchiai di lenticchie. Frullare il resto, rimetterlo nella pentola e allungarlo con il brodo restante finché acquista una consistenza cremosa. Portare fino quasi a ebollizione, unire la panna e il rafano, salare e pepare.
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3. Tagliare la costa di sedano a dadini e la trota affumicata a pezzi. 4. Versare la zuppa in piatti fondi e aggiungervi il sedano, la trota affumicata, le lenticchie precedentemente messe da parte e le foglie di sedano.
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R icette : L egumi e cereali
Lenticchie con la zucca Ingredienti per 4 persone: 125 g di lenticchie di Puy o lenticchie marroni 750 g di zucca (qualità a polpa solida) 2 cucchiai di olio d’oliva 4 scalogni tagliati ad anelli 1 grosso spicchio d’aglio tagliato a fettine Sale, pepe macinato al momento 1 presa di zucchero 400 g di pelati insieme al loro sugo 1 rametto di timo 1 foglia d’alloro Poco brodo vegetale 1 cucchiaio di prezzemolo a foglia larga tritato
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Far rosolare 2–3 minuti mescolando. Unire la zucca e farla rosolare brevemente. Condire con sale, pepe e zucchero. 4. Unire le lenticchie, i pelati insieme alla salsa e alle erbe aroma tiche, coprire con il coperchio e portare a ebollizione. Cuocere per 20 minuti a fuoco moderato finché la zucca si ammorbidisce. Aggiungere brodo quanto basta e insaporire. Poco prima di servire cospargere con prezzemolo e versare la zuppa nei piatti.
Preparazione: 1. Tenere le lenticchie in ammollo in acqua fredda per 12 ore. 2. Scolare le lenticchie. Versarle in acqua fresca, coprire e cuocere 30–35 minuti, quindi scolare le lenticchie e metterle da parte coperte. 3. Sbucciare la zucca, togliere i semi e tagliarla in pezzi piccoli. Scaldare l’olio d’oliva in una grande padella. Unire lo scalogno e l’aglio.
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R icette : L egumi e cereali
Hummus (purè di ceci) Ingredienti per 4 persone: Tenere in ammollo per una notte 100 g di ceci e cuocerli per circa 40 minuti o utilizzare ceci in scatola già cotti (circa 250 g) 2 cucchiai di succo di limone 1 spicchio d’aglio grosso 2 cucchiai di pasta di sesamo 1 cucchiai di olio d’oliva Sale, pepe
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Preparazione: 1. Frullare i ceci cotti con un po’ di liquido di cottura e il succo di limone. 2. Mescolare aggiungendo l’aglio schiacciato, la pasta di sesamo e l’olio d’oliva fino a ottenere una massa spalmabile, salare e pepare (conservabile in frigorifero per alcuni giorni; si può congelare). Suggerimenti: ■ Servire con crudité come aperitivo. ■ Cuocere quantità più abbondanti di ceci e utilizzarli per insalate o piatti unici.
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R icette : L egumi e cereali
Orzo alla grigionese Ingredienti per 4 persone: 400 g di coste o verza 100 g di carne secca dei Grigioni 1 scalogno tritato fine 1 noce di burro 250 g d’orzo 1 spicchio d’aglio 1,5 dl di vino bianco o di brodo 1 l di brodo 100 g di formaggio dei Grigioni, grattugiato fresco 1 cucchiaio di burro Un pizzico di chiodi di garofano in polvere Sale, pepe
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Preparazione: 1. Lavare le coste. Tagliare a striscioline le foglie e metterle da parte. Tagliare a strisce il gambo e la carne secca. 2. Far schiumare il burro e soffriggervi lo scalogno. Unire i gambi delle coste, la carne secca e l’orzo e rosolare brevemente. Spremervi l’aglio. Bagnare con il vino o il brodo e far restringere. 3. Aggiungere il brodo man mano che asciuga. Cuocere a calore medio per circa 45 minuti rimestando di tanto in tanto. 4. Incorporare il formaggio, il burro e le foglie delle coste. Condire, coprire e lasciar riposare brevemente. Servire in piatti fondi. Per chi va di fretta: usare la pentola a pressione. Varianti: utilizzare prosciutto invece della carne secca e riso per risotti invece dell’orzo. Suggerimento: questo piatto è buonissimo anche riscaldato.
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R icette : L egumi e cereali
Sformato di miglio Ingredienti per 4 persone: 1 cipolla 2 cucchiai di olio di colza 1 porro 1 peperone rosso 2 carote 100 g di piselli (freschi o surgelati) 200 g di miglio ½ l di brodo vegetale 1 mazzetto di prezzemolo tritato 1 uovo 100 g di formaggio stagionato grattugiato Sale, pepe macinato al momento Olio di colza per lo stampo 100 g di mozzarella a fette
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Preparazione: 1. Tritare la cipolla finemente e farla imbiondire nell’olio di colza caldo. 2. Tagliare a pezzi piccoli il porro, il peperone e le carote, unire le verdure e i piselli alla cipolla e far rosolare brevemente. 3. Mescolare il miglio lavato, riempire con il brodo vegetale e lasciare cuocere per 20 minuti. 4. Togliere la padella dal fuoco, aggiungere il prezzemolo, l’uovo e il formaggio, sale e pepe. 5. Versare la massa ottenuta in uno stampo per sformato imburrato, farcire con fette di mozzarella. 6. Cuocere in forno preriscaldato a 220 °C per 15–20 minuti.
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Pesce al curry Ingredienti per 4 persone: 150 g riso integrale 1 cipolla 500 g di filetto di salmone Succo di mezzo limone Sale 2 spicchi d’aglio 2 cucchiai di olio di colza 2 cucchiaini di curry 1 cucchiaino di zenzero macinato 1 cucchiaino di cumino macinato 1 cucchiaino di curcuma macinata ½ cucchiaino di chili in polvere 500 ml di acqua calda 200 g cocco grattugiato
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Preparazione: 1. Mettere il riso in una pentola con una quantità doppia di acqua e cuocere per circa 45 minuti. 2. Tagliare a velo la cipolla. Far rosolare brevemente con olio, aglio e aromi. 3. Tagliare il filetto di salmone in bocconcini, versarvi alcune gocce di limone e salare. 4. Far bollire l’acqua con il cocco grattugiato, quindi frullare e setacciare il tutto e raccogliere il liquido di cottura del cocco (se ne ottengono circa 250 ml). 5. Aggiungere il filetto di salmone alla cipolla in padella, coprire con il coperchio e cuocere per 15 minuti. 6. Servire con il riso.
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R icette : P esce e tofu
Lasagne alle verdure e tofu Ingredienti per 4 persone: 1 confezione di lasagne integrali Olio di colza per lo stampo 100 g di parmigiano grattugiato Salsa di verdure: 300 g di tofu 2 cipolle 1 peperone 1 porro 4 coste di sedano bianco 200 g di broccoli o 400 g di spinaci freschi 2 cucchiaini di olio d’oliva 400 g di pomodori in scatola 1 spicchio d’aglio Sale, pepe macinato al momento Origano Besciamella: 30 g di olio di colza 30 g di farina ¼ di litro di latte Sale, pepe macinato al momento Noce moscata grattata fresca Preparazione: 1. Per la salsa di verdure frullare il tofu nel mixer. Tagliare le cipolle a dadini. Tagliare il peperone, il porro
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e il sedano in striscioline, dividere i broccoli in cimette. Scaldare l’olio e farvi risolare brevemente la crema di tofu e i dadini di cipolla. Unire la verdura preparata, i pomodori con il loro liquido e gli spicchi d’aglio sminuzzati, quindi cuocere il tutto al dente. Condire la salsa con sale, pepe, origano. 2. Per la besciamella scaldare l’olio di colza, unire la farina e farla dorare appena. Stemperare con il latte sempre rimestando e lasciar cuocere per 5 minuti continuando a rimestare. Condire la salsa con sale, pepe e noce moscata.
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3. Cuocere le lasagne in acqua salata e disporle una a una su un panno (a seconda del tipo di lasagne e delle indicazioni sulla confezione utilizzarle senza cuocere). 4. Preriscaldare il forno a 200 °C. 5. In uno stampo da sformato unto con olio di colza disporre uno strato di lasagne, versarvi sopra 2 cucchiai di salsa di verdure e besciamella, poi disporvi sopra un altro strato di lasagne e continuare fino a riempire lo stampo. L’ultimo strato deve essere di besciamella. Cospargere con parmigiano. Cuocere in forno per circa 30 minuti.
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Insalata di broccoli calda con tofu al forno e mandorle Ingredienti per 4 persone: 600 g di broccoli 2 cucchiai di mandorle a scaglie, tostate senza grassi 150 g di tofu Salsa di soia per la marinatura Olio d’oliva Aceto di mele Sale aromatizzato Preparazione: 1. Tagliare il tofu a dadini e marinarlo con salsa di soia. 2. Dividere i broccoli in cimette e cuocerli al dente. 3. Preparare un’insalata con olio d’oliva, aceto di mele e sale aromatizzato, mescolarla ai broccoli an cora caldi e cospargere con scaglie di mandorle e tofu.
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Mele al forno Ingredienti per 4 persone: 4 belle mele, per es. Bella di Boskop 4 cucchiai di nocciole tritate, 1 cucchiaio di uvetta passa, 1 cucchiaio di sciroppo d’acero o succo di pera o succo di mela. Preparazione: 1. Ammollare l’uvetta passa in 2 cucchiai di succo di mela. 2. Mescolare le nocciole, il succo di pera denso e l’uvetta passa con il succo d’acero.
3. Scavare la parte superiore delle mele e distribuire nell’incavo la farcitura. 4. Coprire il fondo di uno stampo resistente al fuoco con succo di mela, cuocervi le mele per circa 20 minuti a seconda della qualità di mele.
Crema di datteri Ingredienti per 4 persone: 400 g di quark intero 150 g di datteri morbidi 2 arance non trattate Succo delle arance e un po’ di buccia Preparazione: 1. Mescolare il quark con la buccia d’arancia fino ad ottenere una massa liscia. 2. Tagliare i datteri in pezzi piccoli, lasciarli ammollare in base alla consistenza e frullarli con il succo delle arance. 3. Mescolare tutto insieme, eventualmente diluire con un altro po’ di succo e dolcificare.
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Pere sciroppate aromatizzate Ingredienti per 4 persone: 2 pere 4 rametti di menta Zucchero a velo Sciroppo: 600 ml di acqua 100 g di zucchero 1 stecca di cannella 1 stecca di vaniglia tagliata nel mezzo 2 capsule di cardamomo leggermente schiacciate 6 semi di coriandolo leggermente schiacciati ¼ di cucchiaino di zenzero macinato 1 limone non trattato, buccia grattugiata e succo 1 arancia non trattata, buccia grattugiata e succo
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Preparazione: 1. Lavare le pere, sbucciarle e dividerle in quarti. 2. Sciroppo: cuocere gli ingredienti in una padella larga. Unire le pere e coprire con carta forno o pergame na della dimensione corrispondente al diametro della padella. La frutta deve essere completamente ricoper ta dallo sciroppo. Cuocere per 10–12 minuti. 3. Togliere la frutta e metterla da parte. Far restringere lo sciroppo di una buona metà a calore forte. Lasciare raffreddare. 4. Versare le pere in coppe di vetro o in piatti fondi. Versarvi sopra lo sciroppo. Guarnire con la menta e spolverizzare con zucchero a velo. Suggerimento: d’estate al posto delle pere si possono usare le pesche.
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Kiwi con crema di uva spina (contiene tanta vitamina C) Ingredienti per 4 persone: 4 kiwi 250 g di quark 2 cucchiai di succo d’arancia 2 cucchiai di polpa di uva spina (o confettura di coccole di rosa canina come sostituto) Preparazione: 1. Tagliare i kiwi a fette sottili e distribuirle su 4 piattini da dessert. 2. Montare a spuma il quark con il succo d’arancia e olivello spinoso e 2 cucchiai di acqua minerale gassata, quindi distribuirlo sui kiwi. Avvertenza: servire subito, perché altrimenti i kiwi possono diventare amari.
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R icette : D olci
Pane alle noci e frutta Dosi per circa 12 panini 250 g di noci a scelta, tostate senza l’aggiunta di grassi 150 g di albicocche essiccate non solfitate tagliate a dadini e ammollate in succo d’arancia o d’uva Per l’impasto: 300 g di farina a scelta, per es. farina di farro macinata al momento 100 g di mandorle tritate 150 g di zucchero di canna 1 presa di sale 2 cucchiaini di lievito in polvere A seconda della stagione, 1 cucchiaio di spezie per pan pepato 2 uova sbattute 1 dl di latte 150 g di mela grattugiata 2 arance non trattate, solo la buccia (usare il succo utilizzato per ammor bidire le albicocche)
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le noci e le albicocche, riempire con l’impasto uno stampo da dolci di 28 cm e cuocere a 180 °C per 60 minuti. 4. Una volta raffreddato, avvolgere il pane nella pellicola e conservarlo surgelato (conservabile 2 setti mane). Suggerimento: surgelare il pane a pezzi come scorta d’emergenza.
Preparazione: 1. Mescolare la farina, il lievito in polvere, lo zucchero, le mandorle, il sale e le spezie. 2. Unire le uova, il latte e la mela. 3. Incorporare la buccia d’arancia,
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Fonti delle ricette Zuppa di lenticchie con sedano e trota affumicata Orzo alla grigionese Da: tutti a tavola! Produttori Svizzeri di Latte PSL 2002. Produttori Svizzeri di Latte PSL, Weststrasse 10, CH-3000 Berna 6, www.swissmilk.ch Cavolo di Bruxelles cremoso o verza con mele e castagne Lenticchie con la zucca Pere sciroppate aromatizzate Da: Mosimann’s Vegetarische Küche, Werd Verlag 1999. Werd Verlag AG, Dufourstrasse 32, casella postale, CH-8008 Zurigo, www.werdverlag.ch Sformato di verdura e miglio Pesce al curry Lasagne alle verdure e tofu Da: Adam, Olaf: Diät und Rat bei Rheuma und Osteoporose, Hädecke 2a edizione 2005. Walter Hädecke Verlag, Lukas-Moser-Weg 2, D-71263 Weil der Stadt, www.haedecke-verlag.de Fette di sedano impanate Da: Sulzberger, Margrit e Fessel, Jacqueline: Osteoporose-Kochbuch, AT 2002. AT Verlag, AZ Fachverlage AG, Stadtturmstrasse 19, CH-5401 Baden, www.at-verlag.ch Tutte le altre ricette provengono dall’autrice.
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Quadro degli alimenti
Piramida alimentare in presenza di malattie infiammatorie Almeno 1 litro e mezzo – 2 litri di liquidi
Carne magra: 1–2 × a settimana
Utilizzare pochi grassi, usare preferibilmente olio di colza, olio di oliva e burro
Moderare il consumo di zucchero e alcool
Uova: max. 2 × a settimana
Legumi, tofu, prodotti a base di soja: Almeno 1–2 × a settimana
Latte, latticini: 3–4 porzioni al giorno
Pesce: Almeno 2 × a settimana Pane, cereali, patate: Almeno ad ogni pasto principale
Verdura, insalata: Almeno 2–3 porzioni al giorno
Frutta: Almeno 2–3 porzioni al giorno
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Q uadro degli alimenti
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A ta cid do A e no o e nic cid ico ico ico Aci ico o o /1 ar /1 sa /1 do /1 A 00 ac 00 pe 00 a 00 ci g hig ng lfag do lin
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Latticini Latte intero 3.8 %
0.1 g
—
4 mg
—
Latte 1.5 %
0.1 g
—
2 mg
—
—
—
1 mg
—
0.1 g
—
5 mg
—
—
—
—
—
Emmentaler 45 %
0.5 g
0.3 g
28 mg
—
Camembert 45 %
0.4 g
0.3 g
22 mg
—
Mozzarella
0.4 g
0.1 g
16 mg
—
Uova di gallina
1.7 g
0.1 g
70 mg
—
Rosso d’uovo
4.8 g
0.3 g
210 mg
—
—
—
—
—
Carne di manzo, magra
0.1 g
—
16 mg
—
Carne di vitello, magra
0.2 g
—
53 mg
—
Carne di maiale, magra
0.2 g
0.1 g
36 mg
—
Coscia di pollo
2.0 g
0.1 g
330 mg
—
Petto di pollo, senza pelle
0.1 g
—
42 mg
—
Tacchino, petto senza pelle
0.2 g
—
55 mg
—
Fegato di maiale
0.5 g
—
491 mg
—
Latticello Quark parzialmente scremato Quark magro
Uova
Albume Carne e derivati della carne
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Fonti: Souci, Siegfried W. e autori vari: Die Zusammensetzung der Lebensmittel. Nährwert-Tabellen, Medpharm, 6 a edizione 2000. Adam, Olaf: Omega 3. Fitness durch Fische und Öle, Hädecke, 2 a edizione 2006.
Acidi grassi in alimenti animali selezionati
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Q uadro degli alimenti
lin
A ta cid d e A ole ole on ci no o e ico ico Aci ico do ico ico do /1 A a / / /1 sa 1 1 r 00 ci 00 a 00 ac 00 pe l d f h g o g ag ig nlin
Insaccati, per es. salsiccia di fegato
1.4 g
0.5 g
200 mg
—
Prosciutto cotto, magro
0.3 g
—
50 mg
—
Pancetta
2.9 g
0.2 g
250 mg
—
Strutto
9.1 g
1.0 g
1700 mg
—
Burro
1.2 g
0.4 g
113 mg
—
Panna montata 30 %
0.8 g
0.2 g
32 mg
—
Panna acida 10 %
0.4 g
0.3 g
11 mg
—
Aringa dell’Atlantico
0.2 g
0.1 g
37 mg
2038 mg
Tonno
0.2 g
0.2 g
244 mg
1385 mg
Salmone
0.4 g
0.4 g
191 mg
749 mg
Sgombro
0.2 g
0.3 g
170 mg
629 mg
Sardina
0.1 g
—
8 mg
580 mg
Anguilla
1.2 g
0.7 g
123 mg
260 mg
Trota
0.2 g
—
26 mg
140 mg
Luccioperca
—
—
21 mg
84 mg
Merluzzo
—
—
17 mg
71 mg
Luccio
—
—
50 mg
65 mg
Passera di mare
—
—
12 mg
54 ng
Aragosta
—
—
190 mg
170 mg
0.1 g
—
67 mg
132 mg
—
—
13 mg
93 mg
Grassi animali
Pesce
Cozze Ostriche
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Le cifre si basano sui contenuti approssimativi di acidi grassi dei vari alimenti. Si tratta di valori medi ricavati per mezzo di calcoli. All’interno dello stesso prodotto sono possibili notevoli variazioni a seconda della provenienza, della stagione, di come sono tenuti e alimentati gli animali.
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Q uadro degli alimenti
Contenuto di acido linoleico, acido alfa-linoleico e vitamina E di alimenti vegetali selezionati Ac ido Ac alf ido Vit a-l am lin ino ole ina l eic ico E/ o/1 /10 10 00 0 g 0 g g Olio di lino
14 g
54 g
54 mg
Olio di noce
55 g
13 g
32 mg
Olio di colza
22 g
9 g
65 mg
Olio di germe di grano
56 g
8 g
244 mg
Olio di soia
53 g
8 g
108 mg
Olio di oliva
8 g
1 g
13 mg
Olio di semi di girasole
63 g
0.5 g
66 mg
Olio di cardo
75 g
0.5 g
48 mg
Olio di vinaccioli
66 g
0.5 g
62 mg
Olio di semi di mais
55 g
0,9 g
106 mg
Semi di lino
4.2 g
16.7 g
57 mg
Noci
34.2
29.9 g
44 mg
Soia
9.8 g
0.9 g
15 mg
Archidi
13.9 g
0.5 g
19 mg
Mandorle
12.6 g
0.3 g
27 mg
Germe di grano
3.7 g
0.3 g
31 mg
Avocado
1.7 g
0.2 g
1 mg
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Fonte: Souci, Siegfried W. e autori vari.: Die Zusammensetzung der Lebensmittel. Nährwert-Tabellen, Medpharm, 6 a edizione 2000.
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Q uadro degli alimenti
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Contenuto di calcio di diversi alimenti
Ca
Formaggio stagionato
Ca lci
o/
10 0
Po r
g
700–1000 mg
zio
lc
io
/p
or
ni
zio
ne
40 g 280–400 mg
Formaggio molle
500 mg
40 g
200 mg
Latte
120 mg
2 dl
240 mg
Yogurt/kefir
120 mg
1 vasetto 180 g
220 mg
Quark
90 mg
1 vasetto 120 g
108 mg
Pane bianco
15 mg
100 g
15 mg
Pane integrale
78 mg
100 g
78 mg
Fiocchi d’avena
80 mg
50 g (5 cucchiai)
40 mg
Tofu
87 mg
100 g
87 mg
Ceci secchi
87 mg
80 g crudo
70 mg
Fagioli bianchi secchi
120 mg
80 g crudo
92 mg
Broccoli/finocchi
105 mg
150 g
157 mg
Spinaci/porro
120 mg
150 g
180 mg
6 mg
200 g
12 mg
Pomodori
14 mg
150 g
21 mg
Insalata
38 mg
100 g
38 mg
Carote
41 mg
150 g
60 mg
Patate
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Q uadro degli alimenti
Ca
Ca lci
o/
10 0
Po r
g
zio
lc
io
/p
or
ni
zio
ne
Cavolo verde
212 mg
150 g
318 mg
Nasturzio/dente di leone
175 mg
150 g
261mg
Mandorle/nocciole
230 mg
30 g
69 mg
87 mg
30 g
26 mg
783 mg
10 g
78 mg
10–30 mg
150 g
15–45 mg
2–55 mg
2 dl
4–110 mg
270 mg
1 fila di quadrati
45 mg
Noci Sesamo Carne Acqua minerale Cioccolata di latte
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Lega svizzera contro il reumatismo
Consulenza telefonica in loco
Corso di movimento
La Lega svizzera contro il reumatismo si impegna a favore di chi è colpito da un’affezione reumatica e nella promozione della salute. Offre servizi in tutta la Svizzera e si rivolge a malati, professionisti del settore sanitario, medici e pubblico generico.
La Lega svizzera contro il reumatismo vi offre: ■■ Informazione ■■ Corsi di movimento ■■ Consulenza ■■ Gruppi di autoaiuto ■■ Formazione dei pazienti ■■ Mezzi ausiliari ■■ Promozione della prevenzione e della salute
La Lega svizzera contro il reumatismo è un’organizzazione di controllo con sede a Zurigo e unisce 20 leghe cantonali/regionali e sei organizzazioni nazionali dei pazienti. È stata fondata nel 1958 e ha ottenuto il marchio ZEWO per le organizzazioni che operano a favore della collettività.
Contribuite con un’offerta! Grazie. Conto postale 80-237-1 Banca UBS Zurigo IBAN CH83 0023 0230 5909 6001 F
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Suggerimenti bibliografici
Esercizi di movimento Libro della Lega svizzera contro il reumatismo (It 401) CHF 15.00 Sport per principianti e non Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo (It 3013) gratuito Catalogo dei mezzi ausiliari A cura della Lega svizzera contro il reumatismo (It 003) gratuito Artrite reumatoide Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo (It 341) gratuito Artrosi Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo (It 301) gratuito Osteoporosi Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo (It 305) gratuito Mal di schiena Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo (It 311) gratuito
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S uggerimenti bibliografici
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Medicina complementare Opuscolo della Lega svizzera contro il reumatismo (It 3004) gratuito Elenco delle pubblicazioni della Lega svizzera contro il reumatismo (It 001) gratuito Rivista forumR Abbonamento, 4 numeri l’anno (It 402) CHF 16.40
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Indirizzi utili
Lega svizzera contro il reumatismo Josefstrasse 92, 8005 Zurigo, Svizzera, tel. 044 487 40 00, fax 044 487 40 19, ordinazioni: 044 487 40 10, info@rheumaliga.ch, www.rheumaliga.ch
Leghe cantonali contro il reumatismo Appenzello Esterno e Interno, tel. 071 351 54 77, info.ap@rheumaliga.ch Argovia, tel. 056 442 19 42, info.ag@rheumaliga.ch Basilea-Campagna e Città, tel. 061 269 99 50, info@rheumaliga-basel.ch Berna, tel. 031 311 00 06, info.be@rheumaliga.ch Friburgo, tel. 026 322 90 00, info.fr@rheumaliga.ch Ginevra, tel. 022 718 35 55, laligue@laligue.ch Giura, tel. 032 466 63 61, info.ju@rheumaliga.ch Glarona, tel. 055 640 40 20, info.gl@rheumaliga.ch Lucerna e Unterwaldo, tel. 041 377 26 26, rheuma.luuw@bluewin.ch Neuchâtel, tel. 032 913 22 77, info.ne@rheumaliga.ch S. Gallo, Grigioni, Principato del Liechtenstein, Segretariato: tel. 081 302 47 80, hess.roswitha@hin.ch Consulenza: tel. 081 303 38 33, sg.rheumaliga@resortragaz.ch Sciaffusa, tel. 052 643 44 47, rheuma.sh@bluewin.ch Soletta, tel. 032 623 51 71, rheumaliga.so@bluewin.ch Ticino, tel. 091 825 46 13, segretariato@ltcr.ch Turgovia, tel. 071 688 53 67, info.tg@rheumaliga.ch Uri e Svitto, tel. 041 870 40 10, rheuma.uri-schwyz@bluewin.ch Vaud, tel. 021 623 37 07, info@lvr.ch Vallese, tel. 027 322 59 14, vs-rheumaliga@bluewin.ch Zugo, tel. 041 750 39 29, rheuma.zug@bluewin.ch Zurigo, tel. 044 405 45 50, info.zh@rheumaliga.ch
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I ndirizzi utili
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Associazione svizzera dei fibromialgici Avenue des Sports 28, 1400 Yverdon-les-Bains, Svizzera, Tel. 024 425 95 75, info@suisse-fibromyalgie.ch, www.suisse-fibromyalgie.ch Associazione Svizzera Lupus Eritematoso Ursula Jenni, segretariato, Maiengrünstrasse 8, 5607 Hägglingen, Svizzera, Tel. 056 624 08 21, ujenni@bluewin.ch, www.slev.ch Associazione Svizzera dei Poliartritici Feldeggstrasse 69, Casella postale 1332, 8032 Zurigo, Svizzera, Tel. 044 422 35 00, spv@arthritis.ch, www.arthritis.ch Società Svizzera Morbo di Bechterew Leutschenbachstrasse 45, 8050 Zurigo, Svizzera, Tel. 044 272 78 66, mail@bechterew.ch, www.bechterew.ch sclerodermie.ch Associazione Svizzera della Sclerodermia, 3000 Berna, Svizzera, Tel. 062 777 22 34, info@sclerodermie.ch, www.sclerodermie.ch
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I ndirizzi utili
Elenco delle dietiste e dei dietisti in internet: Associazione svizzera dietiste e dietisti diplomati www.svde.ch / www.asdd.ch
Consulenza dietologica della Società svizzera di nutrizione (per domande di carattere generale sull’alimentazione sana e sul tema «dimagrimento»): Nutrinfo, casella postale 8333, 3001 Berna, Svizzera, tel.: 031 385 00 08, fax: 031 385 00 05, nutrinfo-d@sge-ssn.ch Associazione Svizzera degli Ergoterapisti Postgasse 17, Casella postale 686, 3000 Berna 8, Svizzera, tel.: 031 313 88 44, evs-ase@ergotherapie.ch, www.ergotherapie.ch EXMA Esposizione dei mezzi ausiliari svizzeri, Industrie Süd Dünnernstrasse 32, 4702 Oensingen, Svizzera, tel.: 062 388 20 20
Consulenza gratuita per questioni legali correlate a una condizione di invalidità, con particolare riguardo all’Assicurazione per l’invalidità e ad altre assicurazioni sociali: Servizio giuridico per handicappati della Integrazione Handicap Sede centrale Zurigo, Bürglistrasse 11, 8002 Zurigo, Svizzera, tel.: 044 201 58 27/28
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200 / AVD / 07. 2011
Vivere con il reumatismo It 430
I vostri esperti di patologie reumatiche — Lega svizzera contro il reumatismo Josefstrasse 92 8005 Zurigo Tel. 044 487 40 00 Fax 044 487 40 19 E-mail info@rheumaliga.ch www.rheumaliga.ch