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Alla scoperta dei valori di Richmond Italia Raccontare la vita - Eugenio Alberti
Alla scoperta dei valori di Richmond Italia
Quattro. Raccontare la vita.
La vita vera è uno strumento di comunicazione potentissimo, che semina valore e innesca reazioni positive. Basta avere il coraggio di raccontarla senza mistificazioni, filtri o manipolazioni.
Crescere insieme. Crescere dentro. Vincere e perdere. Raccontare la vita. Agili nell’azione. Responsabili nelle scelte.
Ricordate la scena cult al fast food di Un giorno di ordinaria follia (1993) in cui Michael Dougals ordina un hamburger e poi commenta la differenza fra ciò che ha ricevuto e ciò che è pubblicizzato sopra le casse? “Voltatevi, guardate lì. Quello bello gonfio, pieno di salsa, alto otto centimetri. Ora, guardate questa insignificante, squallida cosa. Qualcuno sa dirmi in che somiglia alla foto? C’è nessuno? Non c’è proprio nessuno?” Il silenzio nella sala è assordante, anche perché l’eroe ha in mano una mitraglietta. La scena è la fotografia perfetta del gap che corre fra l’immagine comunicata e l’immagine reale nei mercati evoluti, una sorta di doping a cui siamo assuefatti. Secondo gli apocalittici è un disastro. Secondo gli integrati, è il normale paesaggio contemporaneo, all’interno del quale ci muoviamo armati di vigorosi anticorpi, e sempre secondo loro una pubblicità overpromising si rivolterebbe in primis, contro gli stessi brand che la propinano. Poi è arrivato il web, e nulla è stato più come prima. Navighiamo dentro un oceano narrativo creato direttamente dalle persone. Le persone usano filtri fluo per apparire più giovani, come i leader politici, e mettono in luce gli aspetti più accattivanti del corpo e del fisico. Si è sempre fatto, come nella moda, come nei curricula. Però sulla scena ha fatto irruzione anche un altro registro: la poetica del reale senza sofisticazione, un certo registro rough, non eccessivamente curato. A me la scoperta del linguaggio dell’autenticità piace perché raffredda l’onda lunga degli anni ’80, in cui tutto doveva essere elettrizzante, coi lustrini, pompato, aspirazionale e riusciva artefatto. L’autentico – come il genuino nel cibo – è di per sé un valore. Per questo mi sta così a cuore il valore ‘Raccontare la vita’. A che pro truccare la vita quando è già di suo così sorprendente e irrorata di senso e fantasia? Ero alle medie, e durante le vacanze dovevo fare una ricerca di geografia sul Brasile. Incollai una foto dello stadio Lenin di Mosca scrivendo sotto che era lo stadio di San Paolo. Mio padre se ne accorse e disse che non potevo. “Perché, tanto non se ne accorgerà nessuno?” gli chiesi io. Lui non seppe darmi una risposta. Ma poi ci sono arrivato da solo.
Eugenio Alberti Responsabile comunicazione Richmond Italia